Tra le tue braccia sono al sicuro, papà!

Neonato prematuro tra le braccia del padre che lo accarezza dolcemente, poggia la testa sul suo petto e… sorride. Tanti auguri di tutto: sei forte, piccola nuova vita!

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Cos’è il perineo maschile e femminile, dove si trova ed a cosa serve? Perché è così importante per la donna, specie in gravidanza?

MEDICINA ONLINE VULVA LABBRA GRANDI PICCOLE LABIA MINORA MAJOR VAGINA SEX SESSO DONNA APPARATO SESSUALE FEMMINILE CLITORIDE MEATRO URETRALE OPENING IMENE VERGINITA WALLPAPER PICS PICTUREIl perineo (pronuncia con l’accento posto sulla penultima lettera: perinèo), anche chiamato zona perineale, è uno spazio anatomico a forma di losanga (cioè di rombo), presente nel corpo sia maschile che femminile. Il perineo ha diverse funzioni, specie quella di sostegno, inoltre viene spesso considerato come una zona altamente erogena.

Leggi anche: Com’è fatta e come funziona una protesi peniena idraulica

Dove si trova il perineo nell’uomo e nella donna?

Il perineo viene facilmente osservato in un corpo quando ci si dispone in posizione dorso-sacrale, detta anche posizione ginecologica (sdraiato sul dorso con le cosce e le gambe flesse ed allargate) e risulta grossolanamente delimitato in alto dai testicoli o dalla vagina, in ed in basso dall’ano. Una linea ideale tracciata da una tuberosità ischiatica all’altra la divide in una zona superiore urogenitale, che nella donna contiene la vagina e nell’uomo lo scroto, ed in una zona inferiore anale. Il perineo è costituito da un piano muscolo aponevrotico e da quello cutaneo, riccamente fornito di peli e ghiandole sebacee. In profondità è delimitato anteriormente dai rami ischiopubici e posteriormente dai legamenti sacrotuberosi.

Leggi anche: Mappa delle zone erogene femminili: scopri i punti che la fanno impazzire

Anatomia del perineo

Dal punto di vista anatomico il perineo comprende tre piani: il diaframma pelvico (piano perineale profondo), il trigono urogenitale (piano perineale medio) e il piano superficiale del perineo.

1) Piano perineale profondo o diaframma pelvico

Presenta la forma di un imbuto a concavità superiore, il cui margine anteriore è dato dal muscolo elevatore dell’ano mentre quello inferiore dal muscolo ischio-coccigeo. Superiormente a detti muscoli, si trova la fascia pelvica, derivata dalla fusione della fascia propria dei due muscoli. Questa si continua posteriormente con la fascia del muscolo piriforme del bacino e poi sui lati con la fascia del muscolo otturatore interno. Il diaframma pelvico divide la cavità del piccolo bacino in due parti:

  • cavità pelvica vera e propria, soprastante;
  • fossa ischio-rettale, sottostante.

La fossa ischio-rettale presenta una cavità a forma di ferro di cavallo contenente un’abbondante quantità di grasso in cui decorrono diversi nervi (pudendo interno, otturatore interno, elevatore dell’ano). Essa è chiusa in avanti per l’aderenza che il muscolo elevatore dell’ano prende sul pube mentre si apre posteriormente all’esterno nel piccolo foro ischiatico.

Leggi anche: Torsione del testicolo: sintomi, cure, conseguenze, neonati. E’ doloroso?

2) Piano perineale medio o trigono uro-genitale

Ha una forma grosso modo triangolare ed è teso tra i labbri posteriori delle branche ischio-pubiche. Presenta la fascia perineale media detta legamento trasverso pelvico di Henle che è unica nella sua parte più alta mentre si sdoppia più in basso. Lo sdoppiamento porta alla formazione di un foglietto ventrale e di uno dorsale, nello spessore dei quali decorre il muscolo trasverso profondo del perineo, teso da una branca ischio-pubica all’altra. Nel trigono uro-genitale vi è il muscolo sfintere striato dell’uretra, dipendenza del muscolo trasverso profondo. Nella femmina il trigono uro-genitale è percorso dalla vagina. Nel maschio contiene le ghiandole del Cowper. In entrambi decorrono nel trigono il nervo e l’arteria pudenda interna.

3) Piano perineale superficiale

È costituito dalla fascia perineale superficiale tesa tra i due labbri anteriori delle branche ischio-pubiche. Essa si continua inferiormente col foglietto ventrale di sdoppiamento della fascia perineale media; superiormente si continua come fascia del pene o come fascia del clitoride. Nello spazio compreso tra la fascia perineale superficiale e la fascia perineale media vi è la loggia peniena nel maschio o la loggia clitoridea nella femmina. In tale spazio sono compresi rispettivamente i corpi cavernosi del pene e del clitoride. Nella porzione più bassa delle logge si trova il muscolo trasverso superficiale del perineo, teso tra le due tuberosità ischiatiche.

Leggi anche: Sperma e sesso orale sono antidepressivi naturali per le donne

A che serve il perineo?

Il perineo e di conseguenza i muscoli perineali garantiscono la continenza urinaria e fecale, una vita sessuale soddisfacente e prevengono il prolasso genitale, per esempio il prolasso uterino.

Perché il perineo della donna è “più importante” di quello dell’uomo?

Il perineo assume maggiore importanza nella donna perché sostiene gli organi ed anche il bambino nell’utero durante la gravidanza, e svolge funzioni di protezione legata a sessualità, evacuazione, respirazione ed eccitazione molto più che nell’equivalente maschile.

Massaggio prenatale del perineo

Il massaggio perineale prenatale (noto anche come allargamento del canale del parto o massaggio ostetrico prenatale) è un massaggio effettuato sul perineo, in particolare attorno all’orifizio vaginale, di una donna incinta, a partire all’incirca dalla trentaduesima/trentaquattresima settimana, generalmente per almeno tre volte a settimana, numero che aumenta man mano che ci si avvicina al parto, tanto che, a partire dalla trentasettesima settimana, il massaggio può essere praticato ogni giorno. Scopo di tale pratica è quello di imitare in maniera più delicata l’azione effettuata dalla testa del nascituro sul canale del parto, in modo da preparare il perineo alla sollecitazione che avverrà durante il parto, aumentandone l’elasticità, e rendere più breve e meno faticoso il travaglio; in questo modo si tenta infatti di prevenire la lacerazione del perineo durante il parto e di ridurre la probabilità di dover effettuare un’episiotomia o di dover ricorrere a strumenti atti a facilitare l’uscita del nascituro quali, ad esempio, la ventosa ostetrica.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Questo video ti lascerà senza parole…

Questo video ti lascerà senza parole: mostra un feto abortito. Potete trovare il video QUI (attenzione, immagini esplicite).

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Perché ho un ritardo del ciclo? Quanti giorni devono passare prima di preoccuparmi? A chi chiedere aiuto?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO DONNA TRISTE PREOCCUPATA OROLOGIO RITARDOQuando si verifica un ritardo nel ciclo mestruale, alcune donne sono felicissime perché erano in cerca di una gravidanza, mentre altre si preoccupano perché l’ultima cosa che vorrebbero in quel momento della loro vita era rimanere incinte. Il ritardo del ciclo non è ovviamente sinonimo di bimbo in arrivo: ci sono tanti altri motivi che giustificano il non presentarsi delle mestruazioni alla data prevista o anche di sua mancanza temporanea (salto di una mestruazione), eccovene una lista:

  1. Lo stress: influenza molti aspetti della nostra salute, tra cui sicuramente anche il ciclo mestruale. Alti tassi di stress fanno aumentare la concentrazione dell’ormone cortisolo e diminuire la quantità di gonadotropine circolanti che possono causare la non ovulazione e quindi il non arrivo delle mestruazioni alla data prevista.
  2. Un’influenza o una febbre alta ed altre comuni patologie temporanee, possono causare ritardo del ciclo mestruale.
  3. Ovaio policistico. Le cause riscontrabili in un ritardo del ciclo mestruale, possono essere collegate, tra le altre cose, alla sindrome dell’ovaio policistico, un’affezione dovuta ad una iper-produzione di estrogeni, che causano il verificarsi di numerosi follicoli all’interno delle ovaie.
  4. Orari di lavoro particolari e cambio di abitudini lavorative: chi ha orari di lavoro particolari o irregolari, come ad esempio chi lavora anche di notte, e chi ha da poco cambiato abitudini lavorative, può avere dei cicli alterati.
  5. Assunzione di nuovi farmaci: se stai assumendo dei farmaci che non hai mai preso prima e noti irregolarità del ciclo, parlane con il medico: potrebbero essere loro la causa del ritardo. La somministrazione esogena di androgeni o progestinici può causare salto della mestruazione. Attenzione inoltre ai farmaci che assumete se prendete anche la pillola anticoncezionale perché alcuni non sono compatibili e potrebbero inibire l’effetto della pillola.
  6. Patologie endocrinologiche. Una moltitudine di patologie che riguardano alterazione della funzione surrenalica, ipotalamica, ipofisica e tiroidea (sia ipertiroidismo che ipotiroidismo), possono alterare il ritmo delle mestruazioni.
  7. Aumenti di peso repentini ed obesità: un aumento repentino della massa grassa ed un peso eccessivo potrebbero avere influenza sull’equilibrio ormonale e quindi comportare irregolarità o addirittura assenza del ciclo mestruale. Molte donne riacquistano la regolarità del ciclo mestruale dopo perso i chili in eccesso (anche solo una parte).
  8. Diminuzioni rapide di peso ed essere sottopeso: quando si è sottopeso e quando si è subito un brusco calo di peso, spesso il corpo si ritrova senza il “materiale” per creare una giusta quantità di ormoni: manca quella dose di massa grassa indispensabile per la sintesi ormonale necessaria al corretto ciclo mestruale.
  9. Anoressia. In caso di anoressia si può verificare amenorrea secondaria cioè l’interruzione delle mestruazioni per almeno 3 cicli o 6 mesi consecutivi in una donna con cicli regolari. Di solito basta semplicemente aumentare di peso per far tornare il ciclo mestruale.
  10. Sindrome di Cushing: l’ipercortisolismo esogeno o endogeno, sia causato da un adenoma ipofisario (malattia di Cushing) che da un adenoma surrenalico (sindrome di Cushing), spesso si associa all’amenorrea prima citata.
  11. Troppo sport. Fare sport in maniera eccessiva può determinare ritardo del ciclo. Questo problema diventa comune quando la donna è una atleta professionista.
  12. Calcoli sbagliati: succede più spesso di quello che si pensi in questa vita così caotica e colma di impegni! Segnare erroneamente la data delle ultime mestruazioni è causa di un falso ritardo del ciclo. L’unica cosa da fare in questi casi per capire quando dovrebbe tornare la mestruazione, è monitorare l’ovulazione sapendo che le mestruazioni in genere tornano dopo un paio di settimane da essa.
  13. Adenomi ipofisari: gli adenomi ipofisari, soprattutto i macroadenomi, possono causare frequentemente amenorrea ipogonadotropa (caratterizza da valori bassi di gonadotropine LH e FSH), sia per danno diretto delle cellule gonadotrope sia indirettamente mediante l’iperprolattinemia da deconnessione. Oltre agli adenomi non secernenti anche gli adenomi producenti ACTH (malattia di Cushing) o GH (acromegalia), possono causare amenorrea.
  14. Ritardo dell’ovulazione: può succedere di ovulare più tardi del previsto e così anche le mestruazioni di conseguenza arrivano dopo.
  15. Radioterapia. La radioterapia può indurre amenorrea.
  16. Fibromi uterini. I fibromi sono tumori benigni che sono abbastanza frequenti nelle donne in età fertile e possono determinare alterazioni del ciclo. La maggior parte delle donne che vengono colpite da fibromi non ha problemi di fertilità e può rimanere tranquillamente incinta, sebbene alcune donne potrebbero non essere in grado di sostenere una gravidanza in maniera naturale. Alcune pazienti affette da fibroma hanno mestruazioni abbondanti mentre altre potrebbero avere perdite anche tra una mestruazione e l’altra (fenomeno chiamato comunemente “spotting”, ma che da solo non è sintomo di fibroma).
  17. Intervento chirurgico. Un intervento chirurgico recente può determinare ritardo del ciclo e amenorrea.
  18. Pre-menopausa: è il periodo, intorno alla seconda metà dei quarant’anni, che intercorre tra la fase riproduttiva e la fase non più fertile. Questo periodo può essere più o meno lungo durante il quale i cicli possono essere più o meno frequenti, più o meno abbondanti o comunque non più come prima. Un caso tipico è il salto di un sempre maggiore numero di mestruazioni. La fertilità non è assente ma è ridotta pertanto è ancora necessario utilizzare dei metodi anticoncezionali.
  19. Menopausa precoce. La menopausa precoce è l’interruzione del normale funzionamento delle ovaie nelle donne che non hanno ancora superato i 40 anni: le loro ovaie, se affetta da questa condizione, esauriscono la propria scorta di follicoli e pertanto smettono di produrre l’ormone estrogeno. Le donne in menopausa precoce potrebbero non avere mestruazioni o avere un ciclo molto irregolare, quindi nel loro caso rimanere incinte è molto difficile, tuttavia non del tutto impossibile.
  20. Menopausa fisiologica: quando si verifica la menopausa, intorno ai cinquant’anni di età ma con estrema variabilità tra donna e donna, il corpo smette di ovulare e quindi di essere fertile. E’ un evento naturale ma che può anche essere causato chirurgicamente attraverso l’isterectomia oppure  attraverso sostanza chimiche come diverse forme di chemioterapia.

Leggi anche: Restare incinta vergine senza penetrazione è possibile?

Ho usato sempre il profilattico, mi devo preoccupare lo stesso?

L’uso del preservativo, anche se usato in maniera perfettamente corretta, non esclude al 100% la possibilità di gravidanza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica il 2% di gravidanze indesiderate in caso di uso perfetto (continuativo e corretto) e il 15% di gravidanze indesiderate in caso di uso tipico.

Leggi anche: E’ possibile rimanere incinta con il coito interrotto?

Uso la pillola, posso essere incinta?

L’uso della pillola contraccettiva, come avviene per il profilattico, non esclude al 100% la gravidanza. Anche con un uso perfetto del farmaco, è possibile un 1% di gravidanze.

Leggi anche: Il liquido pre-eiaculatorio può indurre gravidanza e trasmettere l’HIV?

Non volevo una gravidanza, quanti giorni devono passare prima di preoccuparmi?

Questa è una domanda a cui nessun medico può rispondere con certezza. Dipende da fattori assolutamente soggettivi, visto che per una donna con mestruazioni regolari anche un ritardo di pochi giorni può significare gravidanza mentre una con mestruazioni molto irregolari anche ritardi di dieci giorni non indicano necessariamente gravidanza. Inoltre il concetto stesso di “preoccupazione” è totalmente soggettivo, essendo alcune donne più emotive di altre. E’ importante sapere che in genere si considera regolare un ciclo che abbia una durata compresa fra i 24 e i 36 giorni (a meno che non si verifichi oligomenorrea: mestruazioni distanziate con cicli di durata > 35 giorni oppure polimenorrea: mestruazioni ravvicinate con cicli di durata < 21 giorni). Il mio parere personale è di non preoccuparsi con un ritardo di circa una settimana in una donna con mestruazioni mediamente regolari, ma, ripeto, è un dato assolutamente variabile.

Leggi anche: Che possibilità ho di rimanere incinta?

Cosa fare se ho ritardo del ciclo e sospetto una gravidanza?

Ovviamente una delle cause di ritardo del ciclo è la gravidanza. Se sospettate di essere incinte, perché avete avuto rapporti non protetti, o li avete avuti durante le ultime mestruazioni (fatto che non esclude gravidanza) o perché avete assunto in maniera errata la pillola anticoncezionale,  l’unico modo per capire se effettivamente il vostro ritardo è dovuto al concepimento di un bambino, è un semplice test di gravidanza fatto con l’urina del mattino, che rileva l’ormone beta HCG.

Quando va fatto il test di gravidanza?

Il test va fatto ad almeno 3 settimane circa dal rapporto a rischio, altrimenti si rischia un falso negativo, cioè il test può dirvi che non siete incinte mentre in realtà lo siete.

Leggi anche: In quale giorno e settimana del ciclo è più probabile rimanere incinta?

Cosa fare se il test di gravidanza è positivo?

Se il test di gravidanza è positivo – e non siete sicure che sia una bella notizia – la prima cosa da fare IN OGNI CASO è mantenere la calma, evitando di prendere qualsiasi decisione in modo affrettato ed irrazionale. Se potete parlatene col partner, coi vostri genitori o con una persona di fiducia. Ovviamente poi recatevi subito dal vostro medico di famiglia e avvisate il vostro ginecologo per sapere quali passi seguire. Se non avete un ginecologo di fiducia, chiedete al vostro medico di famiglia di indicarvene uno. La prima cosa da fare, se volete continuare la gravidanza, è assumere acido folico, che – se cercavate di rimanere incinte – avreste già dovuto iniziare ad assumere PRIMA concepimento. La prima cosa da fare, se NON volete continuare la gravidanza, è fermarvi un secondo, fare un bel respiro e decidere a mente lucida quale sia la cosa che vogliate davvero fare. IMPORTANTE: non ti isolare, cerca aiuto e pareri in parenti o persone di estrema fiducia.

Leggi anche:

Sono minorenne ed ho paura di dirlo ai miei genitori: a chi chiedere aiuto?

Se non puoi o non te la senti di affrontare il discorso con i tuoi genitori o il tuo medico di famiglia, non perdere tempo commentando qui in basso o sui forum del web: il mio consiglio è quello di recarti al più presto nel consultorio familiare della tua zona. I consultori familiari sono delle strutture socio – sanitarie, pubbliche o private convenzionate dell’Azienda Sanitaria Locale, nate per rispondere ai vari bisogni della famiglia, della donna, della coppia, dell’infanzia e dell’adolescenza. Cerca il consultorio familiare più vicino a te tramite Google (cerca “consultorio familiare” + il nome della tua città) e recati lì anche da sola, anche se sei minorenne. Gli operatori ti accoglieranno, ti diranno cosa fare, con quali professionisti parlare e – in seguito al risultato degli accertamenti – ti saranno vicino nel valutare le decisioni più giuste da prendere. In bocca al lupo di cuore da parte mia!

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Donna rimane incinta dopo sesso anale, ecco la spiegazione scientifica

MEDICINA ONLINE MALFORMAZIONE CLOACA RETTO VAGINA UTERO FECONDAZIONE SESSO ANALE SPERMA SPERMATOZOI ANO OVOCELLULA FECONDAZIONE OOCITA.

Si può rimanere incinta dopo un rapporto sessuale anale? Sembra impossibile ed invece è possibilissimo, ma è un evento estremamente raro, che può verificarsi in una donna su 50.000.

Una malformazione

Il dott. Brian Steixner, un urologo presso il Jersey Urology Group di Atlantic City (USA), ha spiegato cosa è successo ad una sua paziente. La donna aveva avuto in gioventù una patologia che metteva in comunicazione retto, uretra e vagina; in pratica le tre parti rimanevano collegate in un’unica apertura (vedi immagine in alto). La paziente si era quindi sottoposta ad un intervento per separare i tre canali, ma non tutto andò come previsto e dopo l’intervento si creò una nuova fistola che rimise in comunicazione retto ed apparato sessuale, due strutture che normalmente sono invece ben separate. La donna, però, non si era accorta della formazione di tale fistola.

Un evento raro

La donna, rimasta incinta, confusa spiegò ai medici di aver praticato solo sesso anale prima della gravidanza. Le analisi hanno rivelato un fatto alquanto raro: “Dopo aver eseguito una serie di analisi abbiamo scoperto che, nonostante l’intervento fatto in gioventù, retto e vagina della paziente erano ancora in comunicazione tra loro e ciò ha permesso il passaggio dello sperma dal retto alla vagina e quindi la possibilità per gli spermatozoi di arrivare a fecondare l’ovulo presente nell’utero”, ha detto il dott. Steixner. Per la cronaca: la gravidanza si è conclusa felicemente per madre e figlio, grazie a un taglio cesareo che ha consentito di far nascere il bimbo in tutta sicurezza.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Mi chiamo… Anzi non mi chiamo. Storia di un bambino mai nato

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA MATERNITA FIGLIO MAMMA MADRE GENITORI CONCEPIMENTO PARTO FETO EMBRIONE (5)PREMESSA IMPORTANTE: La seguente storia ci è stata inviata da un nostro lettore, che ci ha ripetutamente chiesto fosse pubblicata. NON è opera del nostro Staff, che non la condivide nei contenuti e che rimane favorevole all’aborto, ovviamente in casi selezionati. Pur non condividendone il contenuto, abbiamo comunque ritenuto fosse giusto permettere al nostro lettore di esprimere la sua opinione.

“Ciao. Mi chiamo… Anzi non mi chiamo. Sono troppo piccolo per avere un nome. Ho appena qualche settimana di vita. La mamma non si è ancora accorta di me. Semplicemente, percepisce in lei qualcosa di diverso, ma non immagina cosa possa essere: improvvisi sbalzi d’umore, capogiri, eccessiva stanchezza. Non sa che io sono dentro di lei. Poi realizza il fatto di avere un ritardo, e si spaventa. La mamma è giovane. Va ancora a scuola. Percepisco la sua angoscia, e mi ferisce la sua speranza della mia inesistenza.
Continua a ignorare la cosa, a voler credere che io non esista. Oggi però ha finalmente trovato il coraggio di scoprire la verità adesso sta entrando in farmacia per acquistare un test. Si rivolge al farmacista timidamente, parlandogli a bassa voce. Temo che si vergogni di me. Torna a casa. Chiudendosi in bagno, affronta la realtà: prende il test fra le sue mani, e dopo qualche istante comprende che c’ero, che esistevo. Mi ha profondamente colpito la sua disperazione: avvertivo il suo dolore, unito al mio che cresceva man mano per la sua infelicità. Perché non mi vuoi, mamma? Non piangere, tranquilla. Ci sono qui io che ti voglio bene.

Adesso prende il cellulare. Sta facendo uno squillo a papà. Non so cosa gli stia dicendo, ma la mamma si arrabbia molto con lui, grida, gli urla che io non sono un dente cariato da estirpare: sono un essere umano! Dice che non può tirarsi indietro, fingere che la cosa non esista, perché, che lo voglia o no, lui è mio padre. La mamma e così piccola ancora, fragile, ha bisogno del sostengo morale di papà, soprattutto per dare la notizia ai nonni. Invece si trova costretta ad affrontare ogni cosa da sola, perché papà non vuole saperne di me. Papà, quando la mamma ha saputo di me è scoppiata in lacrime, tu addirittura vuoi buttarmi via: perché non mi volete? Cosa vi ho fatto di male? Sono solo un bimbo innocente. Ora la mamma lo sta dicendo alla nonna. Nonna, cosa fai? Perché hai dato uno schiaffo? Cosa c’è di tanto cattivo in me, che non deve nascere? Mamma tranquilla, andrà tutto bene. Non intristirti perché hai litigato con la nonna. Vedrai, le passerà. Andrà tutto bene.

Sono passati tre giorni. Ora ho tre giorni di vita in più. Che bello, non vedo proprio l’ora di nascere, di imparare a camminare, a parlare, a correre. Voglio che mi insegni tutto quello che sai, mamma. E non importa se papà non mi vuole, magari con il tempo cambierà idea. Per adesso mi basti tu. È cosi bello addormentarsi con te, mammina, svegliarsi con te, accompagnarti in ogni cosa che fai. Ora stiamo entrando in uno studio medico. Non piangere, mamma. Ci sono qui io che ti voglio bene. Vedo il dottore, molte macchine e tanti infermieri. Sei già curiosa di sapere se sarò un maschietto o una femminuccia? Eppure tu continui imperterrita a singhiozzare. Cos’è? L’emozione di sapere il mio sesso? Continui a ripetere, accarezzandoti il ventre «perdonami, bambino mio». Perdonarti di cosa?!? Perché dovresti avere bisogno del mio perdono? Cosa stai facendo, per chiedermi scusa? Sento un dolore, una specie di ago che invade il mio piccolo mondo perfetto. Ho capito tutto. Le mie cellule strappate dalla tua carne. Ora capisco che tu non mi insegnerai mai a camminare, a parlare. Perché io non nascerò mai. Non piangere mamma, io ti perdono. Chissà se esiste un paradiso per i bimbi mai nati. Addio mamma. Saremmo stati felici insieme, ti avrei voluto tanto bene. Addio.”

II tuo bambino senza nome

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi articoli, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Bimbo nasce senza rompere il sacco amniotico: un caso ogni 80 mila [VIDEO]

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma VIDEO BIMBO PARTO SENZA ROMPERE SACCO Medicina Estetica Riabilitazione Nutrizionista Grasso Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Pene Massaggio Dieta Dimagrire Proteine Muscoli PalestraIn Brasile, in una clinica chiamata Santa Casa de Misericórdia a Barretos ( nello Stato di San Paolo), è nato un bimbo all’interno del sacco amniotico ancora intatto.
Questo è un evento estremamente raro anche per un medico abituato a fare migliaia di parti nella sua vita: stiamo parlando di un caso ogni 80mila nascite.

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma BIMBO NASCE SENZA ROMPERE SACCO AMNIOTICO Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene.jpgLeggi anche: Rarissimi bimbi nati senza rompere il sacco amniotico [FOTO]

Essendo un evento così raro i medici che hanno assistito al parto hanno ripreso la scena: nel filmato si vede il piccolo rannicchiato all’interno del suo sacco amniotico trasparente in attesa di salutare il mondo con il suo primo vagito.

Leggi anche: Sacco amniotico e liquido amniotico: cosa sono ed a che servono durante la gravidanza?

Successivamente il piccolo è stato liberato dal sacco amniotico grazie ad una piccola incisione praticata dal chirurgo. Questo evento è così raro perché il sacco amniotico di norma si rompe poco prima del parto, in quella che è generalmente indicata come “la rottura delle acque”. L’espressione “nato con la camicia”, che nel linguaggio comune significa “essere fortunati”, deriva proprio da questo rarissimo evento.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Sacco amniotico e liquido amniotico: cosa sono ed a che servono durante la gravidanza?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO NEONATO BAMBINO FIGLIO PARTO GRAVIDANZA MATERNITA CONCEPIMENTO OSTETRICIA (2)Il più chiaro cambiamento nel fisico di una donna durante la gravidanza è senza dubbio la pancia, che diventa mese dopo mese più grande a causa principalmente della crescita del feto al suo interno. Ma vi siete mai chieste cosa c’è nel pancione e cosa circonda il vostro bambino durante la gestazione? Il vostro bimbo, dentro la pancia è circondato da diverse strutture che lo proteggono da aggressioni e gli consentono di crescere e svilupparsi al meglio. Una delle strutture più importanti che circonda il feto è il sacco amniotico ripieno del liquido omonimo, che lo avvolge per tutto il tempo in cui resterà nella pancia della mamma. Nonostante sia sottile, questo sacco trasparente si rivela davvero molto resistente e riesce a svolgere perfettamente le sue funzioni protettive.

Leggi anche: Rarissimi bimbi nati senza rompere il sacco amniotico [FOTO]

Le membrane che compongono il sacco amniotico

Il sacco amniotico è composto principalmente da da acqua, sali minerali e proteine ed è il risultato della sovrapposizione di due membrane chiamate corion e amnios.
Il corion è la membrana più esterna del sacco amniotico ed ha il compito di definire la cavità extraembrionaria. Possiede i villi coriali, anch’essi indispensabili in gravidanza in quanto collegano l’organismo materno a quello del piccolo.  Il corion è composto da due parti, che si distinguono tra loro nel corso del secondo mese di vita intrauterina: il corion villoso, o frondoso, nel quale i villi coriali si allungano e si ramificano, corrispondente alla zona di inserzione dell’uovo che dà luogo alla placenta ed alla membrana coriale, situata tra l’amnios internamente e la decidua esternamente, e corion liscio, o calvo, nel quale i villi coriali si atrofizzano. Il corion inoltre protegge l’embrione. I villi coriali prima citati sono i protagonisti di uno degli esami prenatali più recenti: la villocentesi che, al pari dell’amniocentesi, prevede il prelevamento di un tessuto contenente villi coriali, per sottoporli ad analisi di laboratorio. L’amnios è la seconda membrana, la più interna. All’inizio, l’amnios è a contatto con il feto ma dopo circa 5 settimane si espande a causa dell’accumulo del liquido amniotico.

A cosa serve il sacco amniotico?

Corion ed amnios insieme sono molto importanti per lo sviluppo e la protezione del feto, svolgendo diverse funzioni. Proteggono il bambino dalle infezioni esterne, attutiscono gli urti, aiutano nella formazione del liquido amniotico ed impediscono che esso fuoriesca.

Leggi anche: Bimbo nasce senza rompere il sacco amniotico: un caso ogni 80mila [VIDEO]

Cos’è il liquido amniotico?

Il liquido amniotico è un liquido limpido e opalescente, composto da acqua, proteine, lipidi, glicidi,  sodio, potassio, calcio, ferro e altri sali minerali in cui nuota il bimbo per tutti i nove mesi di gestazione. Il liquido amniotico protegge il bimbo da infezioni e movimenti bruschi ma allo stesso tempo protegge la mamma dai movimenti del bambino. Nel primo trimestre della gravidanza il liquido viene prodotto dalla placenta e dalle membrane che circondano la parete uterina, ma dal secondo trimestre è formato dall’urina del bambino stesso. Non è un liquido stagnante: il bimbo lo beve, lo digerisce lo assorbe, etc.. Il liquido, inoltre, contiene le cellule della pelle del bambino che si staccano, i capelli del bebè ed anche del grasso. Il volume del liquido aumenta progressivamente durante la gravidanza fino a raggiungere il litro al 7° mese, per poi diminuire a 500 – 600 millilitri verso la fine della gestazione.

Cosa succede quando avviene la rottura del sacco amniotico?

Si tratta di un fenomeno del tutto naturale, probabilmente più noto sotto il termine “rottura delle acque”. Si verifica prima dell’inizio del travaglio o durante le contrazioni. In alcuni casi invece, seppur rari, la rottura non avviene e il piccolo potrebbe nascere in sacchetto integro.
Quando la rottura delle acque avviene prima del travaglio, è importante farsi accompagnare immediatamente all’ospedale in modo che i medici possano valutare se è il caso di attendere o procedere con un parto indotto. Solitamente, il sacco amniotico si rompe durante le contrazioni, quando vi è la forte spinta che, provocando una pressione interna al collo dell’utero, causa la rottura della membrana.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su Tumblr e su Pinterest, grazie!