L’impresa di Terry Fox: senza una gamba corre la maratona della speranza

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO Terry FoxEra il 21 Maggio del 1976 e Terrance Stanley Fox, detto Terry (nato a Winnipeg, Canada, il 28 luglio 1958) era all’ospedale. In seguito ad un incidente stradale, la diagnosi riportava un semplice trauma al ginocchio destro, tuttavia nei mesi seguenti il dolore aumentava e il Continua a leggere

Abebe Bikila, l’uomo che vinse la maratona correndo senza scarpe

MEDICINA ONLINE ABELE BIKILA UOMO VINSE MARATONA SCALZO SENZA SCARPE.jpgFiglio di un pastore, lavorava come agente di polizia per mantenere la famiglia, ma di sogni nel cuore Abebe Bikila ne aveva molti, primo tra tutti quello di portare sul tetto del mondo la sua Africa, la sua Etiopia. Non basta però ricordare che nell’Olimpiade del 1960 corse in terra romana conquistando il podio più alto; non basta dire che fu il primo africano di colore ad aggiudicarsi un oro olimpico; Abebe Bikila vinse in un modo tutto suo, un modo che l’ha reso, agli occhi di tutti, il simbolo di libertà per quella terra lontana, schiava del colonialismo europeo: correndo 42 chilometri scalzo, senza le “scomode scarpe” consegnategli prima della gara.

Ricorda un po’ l’impresa di quel Filippide che corse da Maratona ad Atene per annunciare la vittoria dei Greci contro i Persiani. Dopo più di 2000 anni da quell’evento il mondo è tornato a stupirsi di fronte ad un epilogo che ha dell’incredibile. Abebe Bikila non era tra i favoriti: correva nelle competizioni di atletica da soli 4 anni; prese parte alla nazionale olimpica in sostituzione di un compagno, Wami Biratu, ritiratosi per un infortunio. Nessuno avrebbe mai immaginato che un giovane sconosciuto ventottenne potesse resistere alla fatica per 2 ore, 15 minuti e 16 secondi correndo a piedi nudi, superando per primo l’Arco di Costantino, traguardo di quella XVII edizione dei Giochi.

Corse di nuovo quattro anni dopo, nell’Olimpiade di Tokyo, nonostante l’operazione di appendicite a quaranta giorni dalla gara, e per la prima volta un atleta vinse due ori consecutivi nella maratona olimpica.

Pare quasi che le disgrazie piombino su coloro che hanno il coraggio, la forza e la volontà di affrontarle. E Abebe di animo ne aveva tanto quanti i sogni che alla fine raggiunse. Nel 1969, a pochi anni da quando gli invincibili piedi nudi solcarono l’arrivo di un lungo viaggio verso la libertà, la vittoria, la storia divenuta leggenda, un incidente d’auto privò Abebe Bikila proprio di quelli, di quelle gambe d’oro, ma non certo della grinta che le faceva correre. E così partecipò ad un’altra Olimpiade, questa volta un’Olimpiade con un para davanti, questa volta gareggiando nel tiro con l’arco, correndo, anche questa volta, anche se in un modo diverso.

“Se sono libero è perché continuo a correre”, diceva Jimi Hendrix, e l’emorragia che colpì Abebe Bikila l’anno seguente fermò il suo respiro, non la sua corsa. Tutti, guardando la sfida della vita di quel giovane etiope, hanno sudato insieme a lui, poggiato i piedi sull’asfalto rovente, lottato, sognato la libertà che Abebe, a piedi nudi e con un cuore vestito di un sogno, raggiunse.

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Malata di cancro corre la maratona di New York e batte il tumore

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma MALATA DI CANCRO MARATONA NEW YORK MELANIA  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgLa distanza da correre in una maratona è ben 42 e 195 ma non è nulla se paragonata al percorso per guarire da un cancro. Questa è un’esperienza che va nettamente oltre lo sport e che rappresenta al tempo stesso, i massimi valori espressi dalla storica disciplina. Melania Stocco, 50 anni di Onara di Tombolo (Padova), sposata con Giovanni e mamma di due figli, ha avuto due anni una diagnosi di un tumore osseo ad una tibia. Lo scorso febbraio Melania ha iniziato le cure chemioterapiche ed il 6 novembre scorso, pettorale numero 53832, ha tagliato il traguardo della Maratona di New York! Ma non è finita qui: ora Melania ha intenzione di correre la maratona di Stoccolma! Auguri di cuore Melania!

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Forrest Gump esiste davvero: l’uomo che corre senza fermarsi mai

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma UOMO CHE CORRE FORREST GUMP  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgSerge Girard, francese di nascita (1963) ha cominciato a corre 14 anni fa e , per così dire, non si è più fermato, meritandosi per le sue instancabili imprese l’appellativo di “uomo che corre senza fermarsi mai, ma anche quello di “Forrest Gump francese”. Sino a 14 anni fa aveva una vita molto tranquilla, facendo l’assicuratore e il promotore finanziario. Poi gli è capitato tra le mani in libro che ha cambiato la sua vita: «La corsa di Flanagan», di Tom McNab, che racconta la storia straordinaria della traversata degli Stati Uniti a piedi, da parte di duemila concorrenti, nel 1931. Da quel momento ha capito che doveva gettarsi dietro le spalle la vita che aveva vissuto e ha deciso che il suo destino era quello di correre, correre per il mondo intero, a piedi. Detto, fatto: si è da subito adoperato per realizzare il suo sogno e avrebbe anche detto: “La strada è lunga solo per chi non prova a realizzare i suoi sogni”. Da allora, dopo essersi messo on the run, non si è più fermato.
Un giorno, mentre correva in Niger, un tuareg vedendolo passare chiese ai suoi accompagnatori: “Ma cosa ha fatto di così terribile quest’uomo per meritare una punizione così grave?”.

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Queste le sue imprese:
1997 – Trans-USA (Los Angeles to New York): 4,597 km in 52 giorni, 23 ore, 20 min (record del mondo)
1999 – Trans-Australia (Perth/Sydney): 3,755 km in 46 giorni, 23 ore, 12 min (record del mondo, soppiantato da Achim Heukemes)
2001 – Trans-South America (Lima/Rio de Janeiro): 5,235 km in 73 giorni, 3 ore, 40 min (record del mondo)
2003/2004 – Trans-Africa (Dakar/Cairo): 8,295 km in 123 giorni, 2 ore, 40 min (record del mondo)
2005/2006 – Trans-Eurasia (Paris/Tokyo): 19,097 km in 262 giorni (allo stato l’unica impresa di questo tipo portata a termine, anche se il nostroBattista Marchesi (di oltre 70 anni), per quanto su circuiti stradali “casalinghi” proprio in questi giorni sta provando ad eguagliare tale record, con la sua impresa Battista Marchesi 19.100 km in 9 mesi.
2009/2010 – Un anno di corsa: 27,011 km in 365 days (record del mondo)

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A 85 anni batte il record mondiale di maratona

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma 85 ANNI RECORD MARATONA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Glutei TestaL’ingegnere Ed Whitlock, canadese ma inglese di nascita (è nato a Londra il 6 marzo 1931), alla veneranda età di 85 anni, ha polverizzato il record del mondo dei 42 km e 195 metri nella sua categoria (85-90), scendendo sotto il muro delle 4 ore: 3 ore e 56 minuti netti, ben 38 minuti in meno rispetto al precedente record di 4 ore 34 minuti 55 secondi. Ed Whitlock nel 2000 fu la persona più anziana a correre la maratona in meno di 3 ore col tempo di 2 ore 52 minuti e 47 secondi, inoltre è stato il primo ultrasettantenne a correre la specialità in meno di tre ore con il tempo di 2 ore 59 minuti e 10 secondi nel 2003.

Continuerò a correre finché potrò

“Miravo alle 3 ore e 50, ma dopo metà gara mi sono reso conto che era troppo difficile”, ha detto ai microfoni di CBC Radio One. “Nessuno sa quando arriverà l’ora dell’ultima corsa ma io continuerò a correre finché potrò”. Nel 2006 ha stabilito il record mondiale per il gruppo da 75 a 79 anni col tempo di 3h 08′ 35″ alla Toronto Waterfront Marathon e nella Maratona di Rotterdam il 15 aprile 2007 ha abbassato il suo tempo a 3h 04′ 54″. Il 26 settembre 2010 ha corso la Toronto Waterfront Half Marathon (mezza maratona) in 1h 34′ 23″.

PS Ed Whitlock è deceduto a Toronto, il 13 marzo 2017, ad 86 anni.

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Correre non fa dimagrire

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA CHE CORRE SPORT ALLENAMENTO RUNNER MARATONETA CORREREOvviamente il titolo dell’articolo è volutamente provocatorio: un titolo più politically correct potrebbe essere “correre non fa sempre dimagrire”. Ma cominciamo con una domanda (apparentemente) facile: chi ha meno percentuale di grasso corporeo, uno sprinter professionista che corre i 100 metri o un maratoneta professionista che in gara corre per 42 km e 195 metri?

Sprinter o maratoneta?

La risposta che ricevo sempre é “un maratoneta”. Si puó capire perché le persone, a cui é stato ripetutamente detto che per ridurre il tessuto adiposo é necessario allenamento aerobico continuativo, pensino in questo modo. La loro risposta è sbagliata. Gli sprinter fanno ben poco allenamento aerobico continuativo, eppure hanno meno percentuale di grasso corporeo rispetto ad un maratoneta e questa non è una mia opinione ma un dato assolutamente oggettivo.

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Come è possibile ciò?

La ragione di questa apparente stranezza è da riconoscersi nella natura stessa dell’allenamento. Più alta è l’intensità (con intensità si intende la capacità di Massime Pulsazioni del Cuore), più calorie si consumano al minuto. Il maratoneta si sottopone a escursioni lunghe e frequenti nella zona aerobica e ciò provoca, per adattamento specifico, la perdita di tessuto muscolare importantissimo per tenere alto il metabolismo basale dell’organismo. Perché il corpo del maratoneta “sacrifica” la massa muscolare? La risposta è una domanda: vi siete mai chiesti perché i nuotatori professionisti sono “muscolosi ma non troppo”? Perché il muscolo è un tessuto molto pesante ed, estremizzando, un culturista quasi non riuscirebbe a stare a galla! Dato che il muscolo pesa più del grasso, è il tessuto da cannibalizzare preferito dal corpo per cercare di alleggerire il carico da trasportare, quando l’attività che svolge è portata più alla resistenza che alla forza esplosiva.

Correre sul tapis roulant non fa dimagrire

Tra i miei pazienti, quelli che vogliono dimagrire, è diffusa la falsa convinzione che per perdere adipe basti “corricchiare” il più a lungo possibile sul tapis roulant, magari un paio di volte a settimana. Poi doccia e a casa. Grande errore! Ovviamente non voglio dire che correre (in palestra, in pista o al parco sotto casa) non faccia perdere una certa quantità di massa grassa, né che sia una cosa buona per il nostro organismo – anzi fa benissimo a cuore, circolazione, polmoni e psiche – voglio invece affermare che un programma di allenamento volto al dimagrimento – incentrato quasi totalmente sull’attività aerobica e che tralascia l’attività anaerobica – non porta ai risultati sperati, ma al contrario produce una diminuzione della percentuale di massa magra presente nel corpo e ciò provoca una diminuzione del metabolismo del nostro corpo, cosa che non certo ci aiuta nel perdere peso!

Con la corsa perdi soprattutto acqua

Durante l’allenamento aerobico tipico della maggior parte delle persone che vogliono dimagrire, avviene una notevole perdita d’acqua e una combustione di acidi grassi e zuccheri. A differenza di quanto si possa pensare, i grassi persi dopo aver svolto attività aerobica prolungata sono di solito solo poche decine di grammi. Quindi è assolutamente inutile avviarsi frettolosamente verso la bilancia presente in palestra a controllare i kg persi dopo una bella corsa, in quanto l’abbassamento del valore indicato sulla bilancia è principalmente dovuto alla copiosa perdita di acqua mediante la sudorazione e non alla (esigua) perdita di grassi. Lo sapevate che un maratoneta perde tranquillamente 6 litri di acqua (non di grasso) durante un gara e che un calciatore durante un incontro ne può perdere anche due o più? Inoltre, se correte in palestra, sono quasi sicuro che non avete mai tenuto conto di un fattore quasi banale: per chi corre sul tapis roulant viene a mancare il tipico “effetto vento” che si ha correndo all’aria aperta, ciò determina – per chi corre in palestra – un innalzamento della temperatura maggiore e maggior perdita d’acqua, rispetto a chi corre al parco. In definitiva, dopo un’ora di corsa specie al chiuso, se pesate 1 kg di meno e siete felici, vi basterebbe sottoporvi ad una rapida bioimpedenziometria per farvi passare l’entusiasmo: avete sudato tanto, perso molta acqua ma poco grasso e, cosa peggiore, il vostro metabolismo basale è rimasto praticamente invariato. Triste ma è così!

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Correre ti fa mangiare di più

Moltissimi miei pazienti subiscono inoltre quello che io chiamo “effetto corro e mangio“: tornati a casa dopo un’ora di corsa in palestra, si mettono a tavola con l’idea che – avendo fatto quell’ora di attività fisica – possono permettersi di poter mangiare un “dolcetto” in più. Il risultato è che, al netto delle entrate e delle uscite, il soggetto in questione avrà paradossalmente assunto molte più calorie rispetto a quante ne avrebbe assunto se non avesse fatto quell’ora di corsa e non avesse assunto il dolcetto. Addirittura alcuni fanno la “corsa preventiva“: il giorno prima di un evento in cui prevedono di mangiare molto (come un matrimonio), fanno la loro corsetta di un’ora al parco pensando di poter mangiare chissà quanto il giorno dopo. Inutile dire che al matrimonio mangeranno ben più delle poche centinaia di calorie perse con quella corsetta. Paradossale, vero? Senza contare che, chi si comporta in questo modo, affronterà quella corsa una tantum senza fare stretching e, probabilmente, correndo come dei forsennati e quindi in modo sbagliato: ciò può arrecare molti danni alla loro salute! Correre BENE è una scienza, non ci si improvvisa corridori!

L’eccesso di attività aerobica può addirittura determinare dei danni:

1) Peggiora la relazione testosterone/cortisolo che impedisce l’abilità di aumentare la massa muscolare (quella che determina il nostro metabolismo e quindi la nostra capacità di dimagrire).

2) Aumenta lo stress delle ghiandole adrenali che PUÓ avere come conseguenza il SOVRAPPESO e produrre altre conseguenze indesiderabili per la salute.
Secondo il Dr. James Wilson (autore di Fatica Adrenale – La Sindrome di Stress del 21 Secolo), “le ghiandole adrenali hanno la funzione di produrre ogni minuto, una quantità precisa e bilanciata di ormoni”. Quando una persona fa troppo esercizio di tipo aerobico continuativo, le ghiandole adrenali possono alterarsi e possono avere come conseguenza la fatica adrenale. La fatica adrenale é associata a sintomi come: stanchezza, senso di paura, allergia, indebolimento del sistema immunitario, artrite, ansia, depressione, fatica cronica, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, insonnia e piú importante in relazione a questo articolo, la inabilità di perdere peso.

3) Aumenta lo stress ossidativo che accelera i processi di invecchiamento.
Secondo l’endocrinologa Dr. Diana Schwarzbein (autrice del Secondo Principio Schwarzbein), “l’ossidazione” é un processo che favorisce la formazione di radicali liberi nel corpo. Normalmente il corpo neutralizza i radicali liberi con sostanze conosciute come antiossidanti. Solo in presenza di una eccessiva produzione di radicali liberi, il corpo non é in grado di neutralizzare tutti i radicali liberi. Questo ha come conseguenza ALTERAZIONI nel metabolismo che rende più difficile perdere peso ed accelera i processi di invecchiamento.

4) Secondo alcune teorie, la corsa prolungata causerebbe addirittura danni irreversibili alle articolazioni.

5) Altera l’equilibrio degli ormoni sessuali femminili.

Ma allora correre fa male?

Come già precedentemente affermato, lungi da me affermare che l’allenamento aerobico ben eseguito sia inutile o dannoso. Tutto il contrario: è importantissimo (il piede è addirittura considerato il secondo cuore del corpo: camminando/correndo, la pressione col terreno, spinge il sangue che ristagna alle estremità degli arti inferiori, verso il cuore, impedendo le famose “gambe gonfie”) ma deve essere svolto nella maniera corretta e accostato all’allenamento anaerobico (oltre ad una corretta alimentazione!). Esso apporta poi notevoli benefici, non solo per quanto riguarda l’aspetto fisico, ma anche quello mentale, liberando endorfine nell’organismo che ci faranno provare una sensazione di benessere generale notevole.

Allenarsi in maniera corretta

Cosa fare allora? Continuare imperterriti a macinare km su km incuranti della perdita di massa muscolare, oppure cercare di combinare i benefici dell’allenamento aerobico con i risultati di quello anaerobico? La seconda che hai detto. Bisogna semplicemente mixare il tutto in un’unica soluzione per ottenere i risultati sperati. Allenamento aerobico (non eccessivo) per aumentare la sudorazione, capacità polmonare e battito cardiaco, in associazione ad un buon allenamento anaerobico per mantenere e migliorare la muscolatura che è il vero motore del nostro metabolismo e della nostra perdita di grasso. I due tipi di allenamento: insieme per vincere!

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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