Querulomania: significato in psicologia e psichiatria

MEDICINA ONLINE CERVELLO TELENCEFALO MEMORIA EMOZIONI CARATTERE ORMONI EPILESSIA STRESS RABBIA PAURA FOBIA SONNAMBULO ATTACCHI PANICO ANSIA VERTIGINE LIPOTIMIA IPOCONDRIA PSICOLOGIA PSICOSOMATICA PSICHIATRIA CLAUSTROFOBIACon “querulomania” (con l’accento sulla “i”; anche detta  “pleitomania” o “processomania” o “delirium querulante”; in francese “quérulence”), in psicologia e psichiatria si indica una condizione psicopatologica manifestata da un soggetto che si sente continuamente vittima di soprusi ed ingiustizie e pertanto ritiene necessario utilizzare istanze o rivendicazioni plurime dinanzi alle autorità competenti per ottenere quella che per lui è una adeguata giustizia. Il soggetto affetto da querulomania è detto querulante o querulomane. Il sentimento di essere vittima di ingiustizia provato dal querulomane è però nella maggioranza dei casi totalmente infondato, o – in altri casi – è spropositato rispetto al torto subito.

Etimologia

Il termine querulomania deriva dal latino quĕrŭlus, aggettivo che descrive un soggetto che si “lamenta” (da cui deriva anche il termine “querela“).

Caratteristiche

La querulomania, come già anticipato nell’introduzione è la condizione o forma clinica derivata dalla paranoia o dal ragionamento fallace per la quale un individuo si sente vittima di una ingiustizia e di conseguenza produce e presenta denunce, reclami, citazioni in giudizio, richieste di risarcimento, lettere all’amministratore… La sensazione di torto subito e di ingiustizia provate dal querulomane sono tuttavia o totalmente infondate o enormemente amplificate rispetto al reale. Gli stessi diritti che il querulomane sente come violati, possono essere in alcuni casi totalmente fittizi. Essendo il torto inesistente o solo molto lieve, in genere il querulomane non ottiene una risposta che lui ritiene efficace da parte di chi, secondo lui, dovrebbe far valere i suoi diritti. Il fatto che le sue richieste non vengano soddisfatte e che – a suo modo – la “giustizia non sia stata fatta”, paradossalmente gli dà conferma della convinzione che le sue ragioni siano valide. In alcuni casi il querulomane arriva a sentirsi vittima di un complotto ordito dalle autorità per lasciarlo solo di fronte ai torti subiti. In parole semplici: il querulante sta alla legge come l’ipocondriaco sta alla salute, il suo pregiudizio legale è come la malattia dell’ipocondriaco: immaginario. Di solito non si rende per nulla conto che sta diventando vittima non di coloro che crede lo offendano, ma di sé stesso, delle sue paranoie e delle sue lamentele compulsive, perché alla fine – se intraprende azioni legali e viene sconfitto – deve pagare le spese processuali, col rischio di rovinarsi economicamente, senza considerare che tali azioni legali possono intasare la giustizia, rallentando altre cause realmente importanti. La querulomania si verifica principalmente tra i 40 ei 60 anni ed è caratterizzato dall’apparente grande logica giuridica mostrata dalla persona che ne è affetta. Un querulomane anche ipocondriaco, potrebbe vedere come protagonista del torto subito, un medico e potrebbe pretendere da lui giustizia.

Querulomania nel DSM e nell’ICD

Nel DSM-IV (la quarta e penultima versione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) è chiamata “querulous paranoia“, sottotipo della classe persecutoria del disturbo delirante. Appare anche nell’ICD-10 (la penultima versione della Classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati) sotto il nome latino paranoia querulans, nella sezione F22.8, “Altri disturbi deliranti persistenti”. La querulomania non è presente nell’ultima versione dell’ICD, l’ICD-11.

Terapia

La querulomania può essere affrontata con buoni risultati dalla psicoterapia.

Querulomania in letteratura

Il drammaturgo greco Aristofane, nella sua commedia Le vespe (422 aC), prefigura già questa condizione nel personaggio di Filocleone. Il drammaturgo neoclassico francese Jean Racine fece una satira sulla querulomania nella sua unica commedia, Les plaideurs (The Litigants, 1668).
Già nell’Ottocento Heinrich von Kleist descrive il querulo uomo d’affari Hans Kohlhase nel suo romanzo Michael Kohlhaas, e il romanziere realista inglese dell’Ottocento Charles Dickens in Bleak House (1853) espone gli sfortunati effetti psicologici, sociali, familiari ed economici della querulomania nella persona di Bouythorn, ispirato allo scrittore Walter Savage Landor.

Querulanti famosi

Alcuni personaggi famosi che soffrono di querulomania, sono:

  • Valery Fabrikant (1940-), ex professore di ingegneria meccanica alla Concordia University di Montreal e autore del massacro della Concordia University nel 1992.
  • Dorothy Squires (1915-1998), cantautrice gallese.
  • Mario Roy, cospiratore e cospiratore del Québécois, leader di un gruppo di estrema destra.
  • Étienne Tête, ginecologo poi avvocato di Lione, autore di diverse centinaia di contenziosi.

Querulomania e legge

In alcuni Stati del mondo, il problema della querulomania viene preso in considerazione molto seriamente. Ad esempio nel Québec (Canada), i tribunali hanno il potere di vietare a una persona di intentare un’azione legale senza previa autorizzazione. Un avvocato che ritenga che il suo cliente sia vittima di querulomania, può intentare un’azione per una dichiarazione di querulomania ai sensi dell’articolo 51 del Codice di Procedura Civile del Québec.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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