Bacia uno sconosciuto durante l’addio al nubilato: il fidanzato vede il video e…

Probabilmente è l’addio al nubilato più disastroso della storia. Emma Ayala è stata filmata mentre era mezza ubriaca e baciava appassionatamente un uomo ed ha pagato a caro prezzo quella che doveva essere la sua ultima “notte brava” da single: quando era a poche ore dal fatidico “sì”, ha visto andare in fumo il suo matrimonio. Emma è una ragazza messicana di Hermosillo ed alla vigilia delle nozze era andata a festeggiare con le amiche in una piscina di Playa del Carmen.

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Sindrome da spogliatoio o dismorfofobia peniena: il pene sembra deforme o più piccolo o più grande di quanto sia

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO UOMO DOCCIA TRISTE PENE PICCOLO ACQUA LAVA SAPONE DEPRESSIONE STANCO SESSO BARBA CAPELLI FACCIA PELLE CORPOUna delle paure più grandi di ogni uomo è quella di avere un pene diverso da quello degli altri uomini, paura – spesso totalmente immotivata – che porta ansia da prestazione e difficoltà ad approcciarsi con l’altro sesso per paura di mostrare al partner un pene che si ritiene essere deforme o troppo piccolo. Quando questa paura diventa un chiodo fisso, diventa la base su cui si instaura la dismorfofobia peniena, anche chiamata “sindrome da spogliatoio” in quanto chi ne soffre tende a evitare di fare la doccia insieme ad altri uomini in palestra o dopo l’attività sportiva nel timore di essere sottoposti a giudizio per via delle dimensioni o della forma dei propri genitali. A volte queste preoccupazioni non sono motivate dalla presenza di reali anomalie, ma ciò non impedisce ad alcuni uomini di diventare preda di idee ossessive e di comportamenti compulsivi, come il guardarsi continuamente allo specchio nel tentativo di confermare le proprie valutazioni o ricorrere a frequenti controlli medici per potere correggere il (presunto) problema.

Leggi anche: Mappa mondiale della lunghezza del pene: gli italiani quale posizione occupano?

Pene troppo grande per il rapporto

Uno dei lati più scientificamente interessanti della dismorfofobia peniena, in costante aumento tra gli uomini, è che questa patologia non porta necessariamente a vedere il proprio pene come deforme o più piccolo di come realmente sia: chi ne soffre può vedere il proprio pene più grande della realtà e può arrivare a pensare che queste sue dimensioni “esageratamente generose” potrebbero far male alla partner durante il rapporto.

Leggi anche: Differenza tra pene circonciso e normale: vantaggi e svantaggi

Le dimensioni di un pene normale ed il confronto con gli attori pornografici

E’ impressionante sapere che circa l’80% dei pazienti che si sottopongono a interventi di allungamento del pene non ne avrebbero alcun bisogno, avendo un organo genitale di dimensioni normali. Ciò rimanda ad una dismorfofobia peniena, che difficilmente si sarebbe risolta con l’ausilio di tecniche di allungamento chirurgiche e/o fisioterapiche: nessuna misura appare abbastanza normale a chi soffre di questa patologia. Ma quali sono queste dimensioni normali? I diversi studi effettuati sulla misurazione del pene, considerando la difficoltà a procedere in un’indagine valutata come invasiva e le varie tecniche di misurazione utilizzate, hanno evidenziato alcune dimensioni standard, ovvero relative alla media della popolazione (normalità statistica). La concordanza dei dati evidenzia una dimensione a riposo pari a 8-10 cm in lunghezza (dalla radice dorsale del pene alla punta). Allo stato di erezione, invece, la lunghezza media varia tra i 12-16 cm con una circonferenza pari a 11- 12 mm.
Lo stato di flaccidità del pene ha una dimensione del tutto variabile e questo dipende essenzialmente da alcuni fattori:

  • la struttura anatomica costituzionale dell’individuo;
  • agenti ambientali come temperature troppo elevate (il pene si distende); oppure troppo fredde (il pene si restringe);
  • condizioni di “salute” dello stesso individuo.

Inoltre, è importante sottolineare quanto la percezione che un uomo può avere del proprio organo genitale sia visivamente distorta rispetto al possibile confronto con un altro simile posizionato di fronte. Probabilmente l’uomo che rimane legato al concetto di potenza-virilità non verrà comunque rassicurato dai dati numerici prima accennati, bensì continuerà a confrontarli con le dimensioni degli organi genitali di uomini più dotati, iniziando un confronto anche con gli attori pornografici superdotati che lo vedrà, per ovvi motivi, quasi sempre sconfitto: tutto questo può rimandare costantemente ad una visione distorta della realtà dei fatti.

Il micropene e la capacità di adattamento della vagina

Gli specialisti concordano nel ritenere che è opportuno parlare di micropene quando la sua lunghezza, in stato di erezione, è inferiore ai 7 centimetri. Condizione davvero molto rara. Questo è stato definito in base all’impossibilità di un pene al di sotto di tale dimensione in erezione, di riuscire a penetrare la cavità vaginale. Infatti, le dimensioni del canale vaginale a riposo sono di circa 7,5 cm. E’ importante però ricordare che la vagina ha una particolarità essendo una cavità a dimensioni variabili: a riposo le sue pareti sono normalmente unite, durante il coito si allargano per accogliere il pene adattandosi alle sue dimensioni. La vagina possiede una grande elasticità e si conforma a dimensioni diverse, non perdendo mai il contatto con il pene che la penetra dal momento che la natura ha previsto che una perdita di opposizione non determinerebbe la stimolazione ritmica della prostata dell’uomo e quindi eiaculazione e concepimento.

Leggi anche: “Dottore, il mio pene si sta accorciando”: la sindrome della retrazione genitale

Troppa lubrificazione vaginale e poca sensazione di penetrazione

Alla luce di quanto appena detto si può quindi dire che la maggior parte dei peni, siano perfetti per la maggior parte delle vagine, tuttavia alcuni uomini durante la penetrazione hanno la convinzione che il loro pene non sia adatto per quella vagina. Questo viene riportato essenzialmente in alcune sensazioni dove è presente un’abbondante lubrificazione vaginale e dove la donna, non essendo più giovanissima, ha perso “tono vaginale”. Sarebbe necessario ricordarsi che, se la vagina è particolarmente lubrificata, è perché la donna sta vivendo un costante e piacevole stato di eccitazione e dovreste godere di ciò, invece, di farvi problemi sull’abbondanza del liquido vaginale e sulle dimensioni del pene. Anzi, dovreste preoccuparvi se la vostra partner fosse poco o per niente lubrificata! Sembra incredibile ma la lubrificazione vaginale rimane una delle prime causa di sindrome da spogliatoio. Il mio consiglio può essere quello di interrompere temporaneamente il rapporto ed asciugare il pene dall’eccesso di liquido lubrificante femminile, per tornare ad avvertire una sensazione di maggiore penetrazione.

Leggi anche: Il pene si accorcia o no con l’età? Come le misure cambiano negli anni

Diagnosi e cure

La diagnosi è relativamente facile, il soggetto – nonostante le sue dimensioni siano normali – tende generalmente a:

  • rivolgersi insistentemente al medico per avere rassicurazioni (di cui mai si sentirà realmente soddisfatto);
  • evitare i rapporti con l’altro sesso;
  • avere pensieri ricorrenti ed ossessivi riguardo alle dimensioni del pene;
  • avere ansia da prestazione;
  • guardarsi ripetutamente allo specchio i genitali alla ricerca di un difetto che non esiste;
  • guardare di nascosto gli altri peni (nei bagni, sotto le docce della palestra…) per confrontarsi con gli altri, sentendosi sempre il “perdente” del confronto (in ogni caso, anche quando in realtà il pene degli altri è più piccolo del proprio).

Se vi ritrovate in questo quadro, potreste aver bisogno dell’aiuto di un medico (terapia farmacologica) ed un psicoterapeuta che miri a lavorare sul disturbo d’ansia e sul vissuto problematico del soggetto, consentendogli di riappropriarsi della propria autostima e di imparare ad accettare il proprio corpo perché possa essere accettato anche dagli altri. Il problema va affrontato alla radice: la scarsa autostimaGli uomini che si convincono del fatto che i propri organi genitali siano differenti rispetto agli standard medi provano infatti scarsa stima per se stessi. Le loro ansie diventano di frequente motivo di disagio non soltanto nelle relazioni sessuali ma pure nei rapporti sociali e professionali, nei casi più gravi spingendo i soggetti con dismorfofobia all’isolamento.

Ed anche: Come misurare correttamente la lunghezza del pene

Intervento chirurgico o no?

L’intervento chirurgico è generalmente sconsigliato e va considerato solo se esiste realmente una qualche anomalia nella forma o nelle dimensioni del proprio pene che solo il medico può valutare: la chirurgia può rappresentare una soluzione capace di sollevare il paziente dalle sue preoccupazioni, restituendogli una normale vita di relazione, in tutti gli altri casi (pene normale) l’intervento chirurgico è da evitare essendo quasi sicuramente non risolutivo.

Se pensi di soffrire della sindrome da spogliatoio, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a risolvere il tuo problema.

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Come funziona una eiaculazione? Due eiaculazioni consecutive sono possibili?

MEDICINA ONLINE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PLASMA UOMO COME FUNZIONA AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVER SEX GIRSalvo particolari patologie, ogni uomo l’ha provata, almeno dalla pubertà in poi, eppure ben pochi sanno cosa succede nel nostro corpo durante una eiaculazione. Cominciamo dalla domanda più scontata:

Cos’è l’eiaculazione?

Il termine “eiaculazione” (dal latino ejaculatio) designa l’espulsione dello sperma (anche chiamato “liquido seminale“) da parte dell’uomo, tramite l’orifizio dell’uretra, posto – salve malformazioni come l’ipospadia – sull’apice del glande del pene. È il frutto della stimolazione ripetuta del pene – e quindi indirettamente della prostata – durante la masturbazione o il rapporto sessuale o altri tipi di stimolazioni (ad esempio massaggio prostatico). L’eiaculazione dura, generalmente, alcuni secondi ed è influenzata da fattori fisici (durata delle contrazioni, numero e forza), quantitativi (produttività della ghiandola prostatica e delle vesciche spermatiche) nonché psicologici.

Come funziona l’eiaculazione ed in quali fasi è divisa?

L’espulsione dello sperma avviene in varie fasi:

  1. gli spermatozoi prodotti ed accumulati nei testicoli, tramite i condotti deferenti si spostano in direzione della prostata, in seguito all’eccitazione sessuale;
  2. salvo malattie, il collo della vescica si chiude automaticamente per impedire che l’urina si mescoli allo sperma;
  3. gli spermatozoi, nel loro viaggio al di fuori dei testicoli, si mescolano al plasma seminale (la parte liquida dello sperma), prodotto dalla prostata e delle vescicole seminali;
  4. gli spermatozoi, mescolati al plasma seminale, formano lo sperma vero e proprio;
  5. lo sperma va verso la base dell’uretra e – continuando la stimolazione – ad un certo punto l’uomo prova una tensione che gli segnala che sta per arrivare all’orgasmo. Ha raggiunto il punto di non ritorno;
  6. lo sperma è espulso con una potenza variabile. L’eiaculazione è accompagnata da contrazioni ritmiche molto potenti, causate principalmente dal muscolo pubococcigeo. Il numero di contrazioni è variabile, solitamente l’uomo prova dalle 4 alle 8 contrazioni muscolari. Se l’orgasmo è presente (come vedremo in seguito ciò non avviene necessariamente ad ogni eiaculazione) viene provato dall’uomo durante queste contrazioni.

Leggi anche: Processo eiaculatorio: come avviene l’emissione dello sperma dal pene

Eiaculazione ed orgasmo corrispondono?

Non è corretto dire che l’eiaculazione corrisponde all’orgasmo: l’eiaculazione è un processo separato dall’erezione, essendo quest’ultima controllata dall’ipofisi. Si possono verificare orgasmi senza eiaculazione visibile (come avviene ad esempio nell’eiaculazione retrograda) ed eiaculazioni senza orgasmo (anorgasmia) come avviene ad esempio nelle eiaculazioni notturne. Le eiaculazioni notturne sono più frequenti nei giovani, il che potrebbe essere legato all’alto tasso di testosterone; tuttavia, non si è ancora trovata la causa reale di questo fenomeno. In ogni caso durante i periodi d’astinenza dai rapporti sessuali, gli episodi di eiaculazione notturna sono più frequenti. Per approfondire leggi:

Due eiaculazioni consecutive sono possibili?

Il tempo medio d’attesa dopo il quale è possibile una nuova eiaculazione è variabile da uomo a uomo, solitamente ad un giovane bastano anche 15 minuti, più avanti con l’età possono essere necessari anche 60 minuti. Dopo l’eiaculazione, il pene perde gradualmente la sua rigidità ed è raro che due eiaculazioni si producano di seguito, magari a distanza di pochi secondi, anche se è tecnicamente possibile. Durante l’orgasmo, l’ipofisi, una ghiandola cerebrale, secerne delle endorfine che inducono il sonno e tendono a rendere più difficile una nuova eiaculazione ravvicinata. Se volete aumentare le possibilità di avere più orgasmi di seguito, leggete la mia guida: Orgasmi multipli maschili: come avere due o più eiaculazioni di seguito

Integratori alimentari

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la quantità/qualità dello sperma e la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dai rapporti sessuali:

I disturbi dell’eiaculazione

I disturbi dell’eiaculazione più diffusi, sono:

  1. L’eiaculazione precoce. È un problema frequente ma non grave. Riguarda circa 1 uomo su 3. L’uomo (generalmente abbastanza giovane) eiacula all’inizio della penetrazione e a volte anche prima. L’eiaculazione precoce è soprattutto causata da un problema d’autocontrollo. L’eiaculazione diventa un riflesso incontrollabile che l’uomo non riesce a ritardare per fare durare il suo piacere.
  2. L’aneiaculazione: durante l’eiaculazione non fuoriesce sperma. In particolare, si tratta dell’effetto di alcuni trattamenti utilizzati contro il cancro.
  3. L’eiaculazione retrograda o secca: lo sperma rifluisce verso la vescica anziché essere espulso. Questa anomalia spesso è causata da certi interventi chirurgici. E causa la sterilità.
  4. L’eiaculazione sanguinante (ematospermia): lo sperma contiene tracce di sangue. Spesso questo disturbo è benigno ma a volte può indicare la presenza di un tumore alla prostata o di alcune infezioni.
  5. L’eiaculazione dolorosa: l’uomo prova dolore a livello dell’uretra, del bacino o dell’ano, causati da un’infezione alla prostata.

Si può controllare la propria eiaculazione?

In generale, controllare l’eiaculazione diventa più facile con l’età e quindi l’esperienza. Esistono dei metodi per imparare a controllare il piacere, utili per gli uomini che soffrono d’eiaculazione precoce, ma anche per gli altri:

  1. l’effetto ” doccia fredda”: pensare a qualcosa di poco erotico per ritardare l’arrivo dell’orgasmo;
  2. ci si può anche masturbare prima del rapporto per ridurre l’eccitazione al momento fatidico;
  3. i preservativi ritardanti: sono utili per tutti, e non soltanto per rimediare alle eiaculazioni precoci;
  4. il metodo dello ” start and stop”. Questa tecnica americana consiste nel richiedere alla partner di effettuare una pressione sul frenulo del pene quando l’uomo sente che raggiungerà il punto di non ritorno;
  5. Esercizi di Kegel. Sono potenti strumenti per controllare la tua eiaculazione, aumentare la potenza del getto eiaculatorio e provare orgasmi più intensi. Se vuoi capire come farli leggi questo mio articolo: Esercizi di Kegel: allena il tuo muscolo pubococcigeo per aumentare la potenza sessuale e contrastare l’eiaculazione precoce

Aumentare la lunghezza del pene con ausili meccanici

Esistono due tipi di strumenti per l’allungamento del pene: le pompe a vuoto e gli estensori. Le pompe a vuoto per l’allungamento penieno sono costituite da un cilindro in cui infilare il pene e di un meccanismo di pompaggio che fa espandere il pene oltre le sue normali capacità. Le pompe a vuoto, pur non fornendo guadagni macroscopici delle dimensioni, in alcuni soggetti potrebbero aumentare circonferenza e lunghezza del pene. Esempi di pompe a vuoto tecnicamente ben costruite, sono:

Le pompe Bathmate non sono tuttavia sempre disponibili su Amazon. Un prodotto più economico, ma comunque caratterizzato da buona costruzione, è questo: https://amzn.to/3qn4ILB
Un altra pompa peniena, ancora più economica ma comunque ben funzionante, è questa: https://amzn.to/3K7H6Ti

Un estensore penieno è una struttura composta da due anelli (uno da fissare alla base del pene, l’altro appena sotto il glande) uniti da aste metalliche ai lati, che vengono regolate in modo da tenere in trazione il pene, “stirandolo”, per ottenere un suo allungamento non chirurgico. Esempi di estensori tecnicamente ben costruiti, sono:

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Gli smartphone hanno ucciso l’amore

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO SMARTPHONE CELLULARE TELEFONO SMARTPHONE COPPIA (2)Si guardava con frenesia nella buca delle lettere. Si andava nelle cabine telefoniche. Si aspettava sotto casa. Si attendeva, sempre. E più si attendeva, più si desiderava. Questo anni fa, un’epoca che non ho vissuto. Un tempo tutto era più lento e forse anche più duraturo. Nei negozi di elettrodomestici ho assistito a discussioni sulla durata di una lavastoviglie, un tostapane. «Pensi sia un’offerta, lo compri e ti fregano. Due, tre anni al massimo e l’aggeggio è già morto». Mi chiedo se anche l’amore sia così: un aggeggio in offerta che dopo due, tre anni muore.

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Punto G femminile: come trovarlo e stimolarlo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AMORE COPPIA SESSO FIDANZATI (3)Va detto subito che il punto G, contrariamente a quanto avrete certamente sentito dire, non è un “pulsante magico” che basta toccare per far avere un orgasmo ad una donna, ma piuttosto un’area piacevole da stimolare per alcune donne, quindi cominciamo col non mitizzarlo.
Sebbene quasi tutte, ma non tutte, le donne lo abbiano (anche se tale cosa è messa in discussione da alcune ricerche), non tutte le donne sono sensibili e/o provano piacere in quel punto. Molte donne dicono che essere stimolate in quella zona procura loro degli orgasmi più intensi rispetto alla penetrazione del pene. Quando viene fatta pressione nel punto G alcune donne hanno lo stimolo di urinare – a causa della pressione sulla vescica – tuttavia questa sensazione, se si continua a stimolare la parete, diminuisce gradatamente provocando – in poco tempo – un piacere intenso che porta molto spesso a orgasmi multipli. Cerchiamo oggi di capire qualcosa di più su questa misteriosa zona femminile.

Perché il punto G si chiama così?

Non ci sono motivi particolarmente tecnici: il punto G si chiama così semplicemente dall’iniziale del suo scopritore, che si chiamava Grafenberg.

Cos’è il punto G?

Si tratta di un piccolo fascio di terminazioni nervose che, se correttamente stimolato, produce un grado di soddisfazione inaspettato. Neanche a farlo apposta, il punto G in effetti è la parte meno agevole da rintracciare nell’anatomia femminile. Comunque, la sua stimolazione meccanica si ha in tutte le posizioni in cui la donna sta sopra. Il punto G allora si gonfia e assume la forma di una piccola massa che sporge, come un bottoncino.

Leggi anche: Come capire se una donna ha avuto davvero un orgasmo? Ecco i segnali del piacere femminile

Ha qualcosa a che fare con la “eiaculazione” femminile?

Se la stimolazione del punto G si protrae a lungo, l’utero comincia a contrarsi fino a produrre un orgasmo molto particolare, che talora si accompagna alla produzione di un liquido chiaro. Le analisi di laboratorio hanno rivelato che questo fluido è simile alla composizione del liquido prodotto dalla prostata, che ha il compito di proteggere gli spermatozoi. Proprio per questa ragione i ricercatori hanno ipotizzato che il punto G sia un abbozzo di prostata.

A che serve il punto G?

Il punto G resta uno degli aspetti più misteriosi dell’anatomia femminile. Si è pensato anche che possa avere un ruolo nella maternità: l’orgasmo profondo prodotto dalla stimolazione del punto G è infatti spesso accompagnato da una sensazione di spinta verso l’esterno. Poiché il punto può essere stimolato anche dalla discesa del feto durante il parto, sembra possibile che il punto G abbia una funzione di aiuto alla nascita. Per strano che possa sembrare, ci sono donne, che malgrado i dolori del travaglio, raggiungono un orgasmo proprio durante l’espulsione del bambino.

Leggi anche: L’erezione deve essere rigida dall’inizio alla fine del rapporto sessuale?

Dove si trova e come si può stimolare il punto G?

Per la maggior parte delle donne il punto G è collocato nella parete anteriore della vagina ad una profondità di circa 4-5 cm proprio dietro la localizzazione esterna del clitoride. Il motivo per cui dico “la maggior parte delle donne” è che per alcune può essere differente. Il punto G è grande più o meno quanto una piccola monetina e quando stimolato propriamente si dilata un po’ e cambia leggermente struttura. Alla maggior parte delle donne sono necessari lunghi preliminari e stimolazione sessuale prima che il punto G possa loro procurare piacere. In tal senso una corretta stimolazione del punto G passa da preliminari prolungati e da una lunga stimolazione manuale e/o orale dei genitali femminili. Se proprio non riuscite ad individuare questa zona, leggete anche: Non riesco a trovare il punto G: come fare?

Individuare il Punto G

Mentre la donna giace sul dorso, inserite uno o due dita nella vagina in modo da tenere il palmo della mano rivolto verso l’alto. Successivamente piegate leggermente le dita. Come detto in precedenza la parete sulla quale si trova il punto G è una superficie rugosa, proseguite tra la vescica e la pelvi, li si trova un’area molto sensibile. E’ molto probabile che non si riconosca al tatto (comunque è caratterizzata da una forma a cupoletta tondeggiante), fate in modo che sia lei (la diretta interessata) a guidarvi. E’ importante non eccedere nella ricerca perché è possibile che alla vostra partner la pressione esercitata dia fastidio, quindi cambiare stimolazione e rimandare alla prossima volta la ricerca del punto G.

Stimolare il punto G con le dita

Individuato il punto, l’uomo dovrebbe inizialmente avere un tocco delicato, successivamente, quando il punto G si inturgidisce, può gradualmente aumentare la pressione per circa 5 minuti. Poi allentala di nuovo, anche se non del tutto, per far riposare un po’ il dito. Volendo, può inserirne un altro senza ritirare il primo (per esempio aggiungere l’indice al medio) e prepararsi a una pressione ancora più decisa. Il punto G non è delicato come il clitoride, richiede molta più pressione.

Movimenti con le dita per stimolare il punto G

  • stantuffo: avanti e indietro come un pistone;
  • fluttuazione: come lo stantuffo, con movimenti più dolci e più lenti;
  • vibrazione: movimenti ancora più dolci, ma più veloci, come quando tremi dal freddo;
  • invito: piegando il dito in su verso di te come nel gesto che significa “vieni qua”.

Le migliori posizioni sessuali per stimolare il punto G

Per i sessuologi la posizione che procura le sensazioni più piacevoli alle donne non è certamente quella cosiddetta del missionario. Infatti l’organo sessuale maschile in tal modo eccita la parete posteriore della vagina, ma non quella anteriore, dove si trova il punto G. Le migliori posizioni per stimolare il punto G sono quelle da dietro, la cosiddetta “pecorina” (con lui leggermente sopra di lei) e quella con l’uomo steso e lei sopra (lasciare che faccia lei); il pene deve entrare con una certa angolazione specifica per stimolare efficacemente il punto G.

Il punto G ed il clitoride, quali sono le differenze?

Alcuni autori descrivono il punto G come la parte interiore del clitoride. Tralasciando l’aspetto anatomico possiamo dire che i vissuti di queste due zone sensibili non riflettono affatto questa tesi.
Il clitoride ha una reazione lineare: il primo tocco è piacevolmente eccitante, e i successivi sono via via sempre più eccitanti fino a raggiungere l’orgasmo.
Il punto G è tutto il contrario, la sua reazione è ondeggiante, oscilla dal dolore al piacere, dal pianto al riso, dal non star più nella pelle fino alla pace più profonda; insomma, da un estremo all’altro. Attraverso la stimolazione di un unico punto la donna può sperimentare l’intero universo di sentimenti che il suo corpo le può offrire. Oltretutto, le sensazioni non rimangono limitate all’area pubica o al bacino, ma tendono a coinvolgere la totalità del corpo.

Ultime raccomandazioni. A lui/lei: non siate precipitosi! Masturbatela sempre con molta delicatezza e pazienza, a lei piace di più! A lei: non vi scoraggiate se il punto G a voi non fa effetto.

Vibratori e sex toys

Esistono una serie di vibratori, sex toys ed indumenti, che possono essere usati per ottenere più piacere e rendere più appagante il rapporto per entrambi i partner, noi vi consigliamo questi:

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Le donne rivelano le 16 piccole cose che rendono un uomo irresistibile

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AMORE COPPIA SESSO FIDANZATI FIORILo sai anche tu: ci sono alcune piccole cose che rendono un uomo ancora più sexy. A tutte è capitato di essere attratte da un ragazzo a causa di dettagli apparentemente poco importanti (e a volte pure strani). Magari delle mani enormi, ciglia foltissime oppure un paio di jeans davvero skinny. Particolari irresistibili, per alcune e meno per altre. E adesso su Whisper, il social network anonimo per rivelare segreti, alcune ragazze vere hanno condiviso le loro confidenze più intime, rivelando quali sono le piccole cose che, ai loro occhi, rendono un uomo incredibilmente attraente all’istante, anche se – secondo l’opinione di chi scrive e dell’intero Staff – la maggioranza di tali affermazioni sono ben poco realistiche e decisamente “blue pill”, cioè politicamente corrette: ad esempio un bel ragazzo che ammette di piangere e che è “imprevedibile” può essere visto da una donna come sensibile ed originale, mentre un brutto ragazzo che ammette le stesse cose, può essere semplicemente visto dalla stessa donna come debole e “strano”. Ciò accade spessissimo, più di quanto siamo disposti ad ammettere, e ci fa capire quanto conta l’estetica nel determinare la “piacevolezza” di un tratto caratteriale. Una volta che è chiaro al lettore come io vedo le cose, vediamo ora insieme la lista di cose che rendono un uomo irresistibile secondo Wisper:

1. La condivisione è fondamentale «Ragazzi, vi amiamo davvero quando condividete con noi i vostri sentimenti. Non vi sminuite certo ai nostri occhi, anzi, vi rendete ancora più sexy».

2. Piangere è sexy. «Se un ragazzo ammette che gli capita di piangere, per me diventa subito irresistibile».

3. Non dimenticate i fornelli. «Il mio cuore si scioglie all’istante, e vedo cuoricini e arcobaleni dappertutto se un uomo cucina per me».

4. La normalità annoia. «Più sono strani e imprevedibili, più li trovo attraenti».

5. Prendeteci in braccio. «Una vola, in un bar, flirtavo con un ragazzo che, di punto in bianco, mi ha presa in braccio. E io non sono esattamente magra. Non mi sono mai sentita così sexy in tutta la mia vita». (Prima, però, assicuratevi sempre che la donna in questione acconsenta, per evitare denunce…).

6. Avere il controllo della situazione è cool. «Non c’è niente di più affascinante di un uomo che sa prendersi le sue responsabilità».

7. Sintonizzatevi con umorismo. «Quando un ragazzo capisce le mie battute, lo trovo subito irresistibile».

8. Lavarsi e profumarsi è un plus che premia. «Se un ragazzo ha un buon odore lo trovo immediatamente molto, molto più attraente».

9. Date una mano in casa. «Quando mio marito è impegnato nelle faccende domestiche, gli dico sempre che lo trovo davvero sexy e poi facciamo l’amore».

10. I piatti, raga! «Se dopo aver cenato un uomo si mette a lavare i piatti, ai miei occhi guadagna subito 100 punti in più».

11. Siate creativi. “Per me, un ragazzo che sa suonare uno strumento è subito interessantissimo».

12. L’educazione è afrodisiaca. «Non c’è niente di più fascinoso di un ragazzo educato e rispettoso».

13. Non toglietevi la maglietta. «Un uomo vestito come si deve per me è 100 volte più seducente di uno che gira a torso nudo, anche se ha la tartaruga in vista».

14. I papà sono irresistibili. «Trovo che mio marito quando si concentra per fare qualcosa di manuale sia supersexy. Ma lo è ancor di più mentre legge le favole a nostro figlio».

15. Intelligenza + amore: il mix perfetto. «È impossibile resistere a un ragazzo superintelligente e con un cuore d’oro».

16. La spontaneità è eccitante. «Adoro quando un ragazzo, così dal nulla, mi manda un messaggio stra-tenero».

Per approfondire:

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Perché la donna tradisce l’uomo? Nove donne raccontano senza censure il loro tradimento

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AMORE COPPIA SESSO FIDANZATI (2)Perché le donne un bel giorno decidono di tradire il proprio uomo (o la propria donna)? E’ una scelta sofferta, cresciuta nel tempo, oppure è una scelta fatta di impulso, magari per rabbia o per vendetta? E di chi è la colpa? Di lei che è un po’ troppo superficiale nei rapporti, di entrambi o di lui che magari non le regala le giuste attenzioni da anni? Ecco nove vere donne che raccontano vite di ordinaria infedeltà e spiegano il motivo per cui hanno tradito il loro uomo (motivi che possono valere anche per gli uomini che tradiscono la propria donna o il proprio uomo).

1) Niente più attenzioni dopo la nascita del figlio

“Ho sposato l’uomo sbagliato, facendo la scelta per me allora più semplice, vivere con lui. Ma la verità è venuta subito a galla quando è nato nostro figlio. Per molti anni ho voltato le spalle a quello che era l’uomo giusto per me per una questione di comodità, e perché volevo che la mia famiglia restasse unita sotto lo stesso tetto. La ragione principale che mi ha spinta a tradire mio marito è stato il fatto che lui non mi rivolgesse più attenzioni. Non c’erano più né regali di compleanno né biglietti d’auguri a Natale. Aveva smesso di dirmi ‘ti amo’. Eravamo passati dal fare l’amore una volta la settimana prima della gravidanza, a una volta ogni due mesi dopo la nascita del bambino, fino a farlo una sola volta l’anno. È davvero semplice tradire quando con il proprio coniuge ci si sente come se fosse un coinquilino o solo il padre di tuo figlio”.

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2) Ho tradito lui perché lui ha tradito me

“Ho tradito mio marito perché lui mi ha tradito. È questa la triste e semplice verità. Dopo aver trascorso sei anni con un uomo che non riusciva a smettere di barare con me, ero emotivamente scossa ed esausta. Provavo un desiderio travolgente di avere qualcuno che mi desse di nuovo quell’amore e quelle attenzioni che avevo dato a mio marito senza ricevere nulla in cambio. Ho tradito perché ero disperata e volevo qualcuno che mi amasse con la stessa feroce intensità del primo amore che avevo riservato a lui. L’ho tradito con il mio fidanzato del liceo perché ero arrabbiata, ferita e volevo che lui provasse lo stesso dolore che mi aveva inflitto sei anni prima e che non avevo mai provato a elaborare, pur sapendo che mi logorava dentro. Ho tradito mio marito perché non mi piacevo più e speravo che qualcuno potesse darmi un po’ di autostima, un po’ d’ amore e aiutarmi a ricominciare di nuovo”.

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3) Tradire è come bere vino: non parti per ubriacarti, ma poi…

“Sono convinta che la maggior parte delle persone che hanno relazioni extraconiugali o rapporti occasionali lo facciano perché sono alla ricerca di qualcosa che fondamentalmente manca nel loro rapporto. Quanto a me, tradire il mio coniuge non è stato un atto consapevole, considerato, deliberato. Non mi sono svegliata una mattina pensando: ‘Hey, forse mi piacerebbe avere una relazione’. È successo – e probabilmente è molto difficile da comprendere se non ci si è mai trovati nella stessa situazione. Un rapporto tra colleghi è diventato un’amicizia, poi un flirt, poi un’ infatuazione, una relazione, poi è finito. È un po’ come bere una bottiglia di vino durante una cena. Non parti con l’idea di ubriacarti, ma il cibo, la situazione, ti invitano a bere un sorso, poi un altro, poi un altro ancora. Continui a versarne ancora fino a quando non ti guardi intorno e ti rendi conto che hai la vista annebbiata. Eppure i sensi sono così piacevolmente svegli che continui a sorseggiare, anche se sai che dovresti smettere perché ti stai ubriacando e il giorno dopo avrai i postumi della sbronza”.

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4) Una semplice amicizia si è trasformata in tradimento

“Può darsi pure che una relazione extraconiugale sia l’ultima cosa che vi passa per la mente, ma quando si è infelici è facile che amicizie innocue si trasformino in qualcosa di più. Io ero sposata con mio marito da quasi 11 anni. Per sette ero stata la sola a sostenere finanziariamente e portare avanti emotivamente il nostro matrimonio. Un giorno incontrai un uomo durante un corso di aggiornamento professionale. Seguirono otto mesi di sentimenti contrastanti, consulenze matrimoniali, ultimatum e qualsiasi altro mezzo che speravo potesse salvare il nostro matrimonio dopo il mio tradimento. Tre mesi dopo, ero così esausta che lasciai mio marito, anche se mi aveva perdonato. Circa un mese dopo, cominciai a frequentare l’altro uomo e mio marito mi chiese il divorzio. Sto ancora malissimo per tutto quello che è successo. La mia relazione extra coniugale non è stata l’unico motivo per cui l’ho lasciato, ma mi chiedo se avrei avuto la forza di rendermi conto di quanto fossi infelice senza quest’episodio. Amo ancora mio marito, ma sapevo che non sarebbe mai cambiato. Così son dovuta andare via”.

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5) La mia frustrazione non dipendeva da lui, ma da me

“Tradire il mio ex marito non è qualcosa di cui vado fiera. Non lo rifarei. Molti mi chiedono perché l’hai fatto? Perché ho tradito? Un tempo avrei elencato una serie di motivi: c’era un problema di comunicazione, aveva molti vizi, non si prendeva cura di se stesso. Ma col senno di poi, so che l’unica vera ragione è stata la mia visione confusa della vita e delle relazioni. Pensavo che se mio marito fosse cambiato, tutto si sarebbe sistemato. Non riuscivo a rendermi conto che la mia frustrazione non era dovuta ai suoi comportamenti, ma dipendeva da me stessa: avevo creato io quello stato di cose con i miei pensieri negativi. Mi sono anche permessa di infatuarmi di un altro uomo. Le cose sarebbe andate in modo molto diverso se avessi “raddrizzato” il mio modo di vedere le cose”.

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6) E’ stato mio marito a spingermi dal mio amante

“Il mio tradimento è stato fuori dal comune. Non c’erano bugie e verità nascoste tra me e mio marito. In realtà, si è svolto tutto alla luce del sole, dall’inizio alla fine. Il mio migliore amico da 17 anni era la persona con cui mi confidavo quando ero triste o a cui raccontavo tutto ciò che mi succedeva di bello. L’assurdità è che è stato proprio mio marito a spingermi tra le sue braccia. Quando gli parlavo di qualche seria preoccupazione che mi turbava, era lui stesso a suggerirmi di andare pranzo con il mio amico e confrontarmi con lui. E per molto tempo così ho fatto, pensando di agire per il bene di mio marito, per non appesantirlo con i miei problemi, lui che era sempre impegnato con il lavoro. Ma dopo un po’, ho iniziato a pretendere di più da lui. In occasione del nostro quinto anniversario gli dissi che aveva un anno di tempo per decidere se voleva diventare o meno il padre dei nostri figli. Dieci mesi dopo, ero da un consulente matrimoniale con lui, che sarebbe presto diventato il mio ex marito, a chiedere il divorzio, mentre andavo a letto con il mio migliore amico e il mio mondo si sgretolava sotto ai miei occhi”.

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7) Volevo il divorzio e il tradimento è stato una conseguenza

“Dopo aver detto a mio marito che mi sentivo sola e infelice da anni, ho continuato a viaggiare per mesi fino a quando non ho finalmente trovato qualcun altro. Avere una scappatella mi ha costretta ad ammettere a me stessa che volevo il divorzio e a dirgli senza mezzi termini che era finita”.

8) Io e lui volevamo cose diverse

“Dopo otto anni, il nostro rapporto aveva perso ogni traccia d’ amore romantico. Io volevo viaggiare, lui voleva restare a casa. Io volevo dei bambini, lui no. Io volevo qualcuno che volesse stare a letto con me, lui era completamente indifferente. Io volevo cogliere tutte le opportunità e le sfide che mi si presentavano, lui preferiva la comodità. Andai a lavorare in Cisgiordania per tre mesi, lui restò a casa. Sapevo che non ero felice di questa relazione, ma pensavo che ciò fosse dovuto solo a come stava andando. Una sera andai in un bar con degli amici e incontrai l’uomo più bello che avessi mai visto. Ballammo insieme, parlammo, ci scambiammo i numeri di telefono. Fu l’inizio del rapporto più intenso, selvaggio e romantico che avessi mai avuto. Quando tornai a casa, dissi al mio ex marito che volevo la separazione, ma non gli raccontai mai dell’altro uomo, che continuai a vedere ancora per un anno prima di chiudere definitivamente. Oggi sto con un uomo che vuole viaggiare, pronto a mettersi in discussione, che vuole dei figli da me e ama stare a letto con me. Aver tradito mio marito mi farà sempre molto male, ma quel tradimento mi ha rivelato quello che veramente volevo e ciò di cui avevo bisogno, e mi ha costretto a liberarmi di un rapporto che non era tagliato per me”.

9) Ero accusata di tradimento pur non avendo fatto nulla

“Il mio matrimonio è durato più di 10 anni. Io non sono stata in grado di rendere felice lui e lui non ha reso felice me. Fare sesso era come sostenere le prove fisiche per entrare nelle forze armate. Alla fine gli dicevo sempre che era stato fantastico. Ho sbagliato a non parlargli dei miei desideri? Si, lo riconosco, ma per farlo bisogna anche fidarsi del proprio partner. Questo è stato uno dei problemi fondamentali della nostra relazione. Lui provava una sfiducia quasi patologica nei miei confronti e delle donne in generale. Se passavo troppo tempo fuori casa per delle commissioni, ero costretta a sorbirmi un interrogatorio al mio rientro. Mi sentivo continuamente accusata di tradimento pur non avendo mai fatto nulla. Alla fine, quel che volevo era solo qualcosa in più: una comunicazione più positiva, modi gentili, sentirmi più desiderata. Così sono arrivata a tradirlo. Ho cercato un uomo che rispondesse perfettamente a quello che volevo. L’ho trovato e il sesso con lui è stato spettacolare. Erano anni che non desideravo qualcuno in quel modo. È stata una sensazione nuova e strana. Ho capito che non ero morta dentro così come temevo. In quel momento ho anche realizzato che volevo il divorzio, ma quando presi il coraggio a due mani e lo chiesi a mio marito, la risposta fu no. Non ci sono mai giustificazioni al tradimento, ma ho imparato a non giudicare le persone per le loro decisioni perché, in fondo, ognuno di noi è responsabile solo della propria vita, non di quella degli altri”.

Se sei stato tradito o tradita dalla tua partner o dal tuo partner ed hai bisogno di supporto, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a gestire e superare questa situazione spiacevole.

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Il cervello maschile pensa davvero solo al sesso?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO AMORE COPPIA SESSO SESSUALITA ABBRACCIO MATRIMONIO MASTURBAZIONE ORGASMO (5)Il cervello degli uomini, a quanto pare, non è focalizzato sempre e solo sul sesso, come immaginiamo da sempre. Infatti, secondo recenti studi scientifici sulla materia, sembra proprio che nella testa dei rappresentanti dell’universo maschile si aggirino anche altri due pensieri rilevanti: mangiare e dormire. In sostanza il sesso, il cibo e il riposo occupano i pensieri degli uomini molto più spesso di quanto non accada alle donne. La domanda iniziale che la psicologa Terri Fisher, colei che ha analizzato il fenomeno, era abbastanza semplice: “gli uomini pensano davvero solo al sesso?”.

La studiosa, a seguito di diversi test, ha potuto comprendere che la leggenda secondo la quale gli uomini pensano al sesso almeno ogni sette secondi, non è del tutto sbagliata. Le donne, invece, ci pensano molto meno, ma questo era già noto. Il lato sorprendente, ma nemmeno poi tanto, è che i pensieri maschili quotidiani rimangano legati per lo più a esigenze fisiologiche primordiali quali mangiare e dormire. Quelli femminili, invece, sembrano interessati molto di più a ciò che ruota attorno a questi bisogni. Ma c’era proprio bisogno di una psicologa che ce lo confermasse?

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