Quando e come misurare la pressione arteriosa?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma differenza pressione arteriosa venosa Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneQuando misurare la pressione arteriosa durante il giorno?
Salvo diverse indicazioni del medico curante, consiglio di rilevare la pressione due volte al giorno:

  • la mattina, prima di colazione e prima di assumere le vostre medicine;
  • la sera, prima di andare a letto.

Modalità
Sia la mattina che la sera ripetete il procedimento tre volte di seguito, ad intervalli di uno o due minuti, per evitare misurazioni errate. Può essere utile scrivere il risultato su un taccuino in una tabella e portare i risultati al proprio medico curante.

Precauzioni per una corretta rilevazione
Per una corretta rilevazione dei valori sistolici e diastolici (massima e minima), è opportuno seguire queste indicazioni:

  • attendere 1 ora dalla fine dei pasti, della pausa caffè o tè o dopo uno sforzo fisico più o meno intenso;
  • evitare di fumare sigarette nella mezz’ora precedente la misurazione: la nicotina può aumentare per vari minuti sia la vostra frequenza cardiaca che la pressione sanguigna;
  • possibilmente sedersi e rilassarsi nei 5 minuti precedenti la misurazione;
  • evitare di indossare indumenti stretti intorno al braccio su cui è effettuata la misurazione;
  • appoggiare comodamente il braccio su un ripiano e infilare, all’altezza del cuore, tra l’ascella e la piega del gomito, il bracciale di gomma;
  • per persone molto magre o molto robuste utilizzare bracciali di proporzioni minori o maggiori di quelle standard;
  • evitare di parlare durante la misurazione;
  • cercare di ripetere la misurazione sempre alla stessa ora;
  • in caso di valori fuori norma, ripetere la rilevazione varie volte, ad intervalli di uno/due minuti;
  • non importa quale braccio si usa per la rilevazione, tuttavia è importante sapere che in alcuni soggetti è possibile riscontrare differenze anche sensibili tra le due braccia nei valori rilevati. In tali casi, è consigliabile effettuare la misurazione sul braccio con la pressione più elevata.

I migliori strumenti per rilevare la pressione arteriosa a casa, li potete trovare in questi articoli:

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Gli integratori termogenici che ti aiutano a perdere peso e dimagrire

MEDICINA ONLINE FOOD SUPPLEMENT INTEGRATORE ALIMENTARE RUGHE PELLE VITAMINE MINERALI MULTI TERMOGENICO GRASSO DIMAGRIRE ALFA LIPOICO FARMACO ASPIRINA TACHIPIRINA PER OS ASSUNZIONE BOCCA GIRL DONNA RAGAZZA BIONDA WALLPAPER.jpgIn commercio esistono diversi tipi di integratori naturali, sotto forma di capsule, pastiglie, concentrati, olii, considerati rimedi naturali coadiuvanti nelle diete per perdere peso. Questi integratori naturali agiscono su più fronti: possono bruciare il grasso attraverso l’accelerazione del metabolismo, bloccare l’assorbimento di zucchero, oppure evitare il depositarsi dei grassi nel corpo e infine stimolare la diuresi.

Come agiscono gli integratori per dimagrire

Le piante che bloccano lo zucchero, ovvero gli integratori glucobloccanti, sono la cannella, il nopal, la gymnea, per esempio. Gli integratori invece mangia grassi, come il fico d’india o il chitosano, catturano a sé i lipidi e il colesterolo, impedendone parzialmente l’assimilazione, che vengono eliminati attraverso le feci.

Gli integratori che stimolano il metabolismo sono solitamente a base di caffeina, tè verde, guaranà, yerba matè, arancio amaro. Sulla tiroide, ghiandola endocrina che regola il metabolismo basale, agiscono invece integratori come il fucus o quelli a base di alghe, come la spirulina. In entrambi i casi si ha un leggero aumento della temperatura corporea che aiuta la combustione dei grassi anche durante le ore di riposo.

Gli integratori con funzione diuretica agiscono prevalentemente sulla ritenzione idrica, sui gas intestinali e sulle funzionalità del fegato. Le piante ad azione diuretica più note sono la betulla, la pilosella, il carciofo, l’orthosiphon, il tarassaco, il cardo mariano, tra le altre.

Gli integratori per dimagrire diuretici, non hanno un effetto diretto sulla perdita di peso, ma possono essere integrati con alimenti o integratori per aumentarne l’efficacia. Altri integratori importanti sono quelli ad effetto carminativo, in grado cioè di assorbire i gas a livello intestinale contribuendo a diminuire il gonfiore addominale: si tratta di piante come il finocchio e il cumino.

Bisogna sempre stare attenti e seguire le avvertenze sul consumo degli integratori: un abuso può causare danni gravi, come perdita di minerali importanti, con quanto ne consegue, allergie, ipertiroidismo.

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Gli integratori per dimagrire, eccone alcuni

Il tarassaco

Gli integratori per dimagrire a base di tarassaco, oltre a contenere tarasserolo, steroli, vitamine A,B,C e D, contengono la preziosa inulina, utile come antifame e per favorire il riequilibrio della flora batterica intestinale, potenziandone l’attività e migliorare il metabolismo. Il tarassaco è noto per le proprietà diuretiche e disintossicanti del fegato, dei reni e dell’intestino, si trova facilmente in compresseche favoriscono il drenaggio linfatico e possono attenuare l’ effetto “pelle a buccia d’arancia” tipico della cellulite, associato con fucus, betulla, carciofo, gramigna e bardana, tutte piante fortemente depurative.

I tè

Tè verde, tè nero, tè oolong. Queste sono piante eccezionali per coadiuvare le funzioni del metabolismo. Si trovano sotto forma di infusi o capsule con prodotto in polvere ed estratti. L’alta percentuale di polifenoli e di catechine contenuti in particolare nel tè verde ne fanno una bevanda preziosa e buona amica delle diete dimagranti.

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Il fucus

Dal punto di vista dietetico il fucus è efficace perché contiene l’acido alginico che, una volta nello stomaco, forma un gel vischioso, che si gonfia e non viene assimilato dall’organismo, ma sviluppa un senso di sazietà che fa da spezza-fame. Le capsule di fucus, vanno prese solitamente a mezzogiorno e alla sera, prima dei pasti principali.

L’ananas e la papaya

Anzitutto l’ananas e la papaya sono frutti che contengono enzimi vigetali che facilitano la digestione delle proteine. In fitoterapia si utilizza il gambo del frutto, ricco di bromelina, un enzima che distrugge le fibre proteiche della cellulite, liberando i grassi indesiderati. L’integratore per dimagrire a base di ananas può essere associato all’ortosiphon, che aiuta nella depurazione.

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L’ortosiphon

L’ortosiphon, pianta originaria del sud-est asiatico, è uno tra i più versatili degli integratori per dimagrire. Si trova spesso combinato con altre piante ed erbe per preparare tisane diuretiche. Solitamente, gli integratori per dimagrire a base di ortosifon sono ottimi se combinati a quelli con tè e gambo di ananas. Ricco di flavonoidi, l’ortosifon elimina infatti i grassi liberati dal tè e dall’ ananas. Assunto mattina e sera per almeno un mese all’anno diventa un ottimo alleato della dieta.

La spirulina

L’elevatissimo contenuto proteico della spirulina, circa 70 grammi per ogni 100 grammi di alimento, la rendono un ottimo integratore nelle diete vegetarianeLa spirulina, grazie alle sue proprietà nutrienti, pare sia efficace anche per controllare l’appetito aumentando il senso di sazietà. Si prende in capsule contenenti l’alga essiccata.

Il fagiolo bianco

La faseolamina è una glicoproteina ricavata dal fagiolo bianco, che, rallentando la digestione e l’assorbimento dell’amido, promuove la riduzione del peso corporeo.

La cassia nomame

Si tratta di una pianta che può ridurre fino al 30% l’assorbimento dei grassi, limitando così l’apporto calorico e diminuendo il livello di trigliceridi e di colesterolo nel sangue. La cassia è anche un ottimo antigonfiore, agisce contro la ritenzione idrica e contro la cellulite.

La caffeina, il guaranà, la yerba maté arancio amaro o citrus aurantium.

Integratori per dimagrire a base di questi prodotti stimolano la termogenesi, quindi favoriscono lo scioglimento dei grassi. In particolare, il guaranà potenzia il flusso dell’adrenalina e accelera il metabolismo, favorendo la trasformazione del tessuto adiposo in tessuto muscolare.

La gomma di guar e la gomma karaya

Esistono anche integratori per dimagrire a base di gomma naturale, in particolare gomma karaya e gomma di guar. Si tratta della secrezione gommosa di una pianta, la sterculia, che cresce in India, in Pakistan e in alcune parti dell’Africa. La contemporanea assunzione di acqua e gomma karaya, infatti, non solo accelera il transito intestinale, ma aumenta anche la sazietà.

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La curcuma

Oltre ad essere una spezia molto versatile, la curcuma può essere assunta anche in pillole o in capsule da 250-500mg. È una pianta erbacea dal caratteristico colore giallo, originaria dell’Asia meridionale. Nota nella medicina Ayurvedica, la curcuma ha un’azione dimagrante e tonificante dei tessuti, nonché antiossidante e antinfiammatoria. Indicata per contrastare l’artrite reumatoide, la curcuma aiuta anche ad eliminare i gonfiori causati dai lieviti. Leggi anche: Curcuma: calorie, proprietà, benefici, controindicazioni e conservazione

Il pino coreano

L’olio di pino coreano è in grado di ridurre il senso di fame e diminuire l’apporto calorico con la dieta. Integratori dimagranti a base di pino coreano contengono acido pinolenico, un acido grasso polinsaturo molto efficace per questo scopo.

I semi di girasole e i semi di cartamo

I semi di girasole sono integratori utili per dimagrire, che agiscono sia sulla massa grassa che su quella magra, così come i semi di cartamo.

La piperina

La piperina è l’alcaloide del pepe nero, contenuto in concentrazioni variabili e le conferisce il gusto piccante. La piperina è dotata di proprietà fitoterapiche interessanti, oggi sfruttate prevalentemente negli integratori dimagranti termogenici.

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Il frutto della garcinia di Cambogia

La buccia di questo frutto asiatico svolge una preziosa azione sui tessuti adiposi. L’idrossicitrato presente nella buccia della garcinia può ridurre il colesterolo e i trigliceridi fino a quasi il 30%, limitando l’accumulo dei grassi e favorendo la demolizione degli zuccheri e trasformandoli in energia.

Noce di cola

La Noce di cola era già nota alle tribù dell’Africa e dell’Indonesia. Svolge un’azione stimolante sui lipidi, eliminando il desiderio di assunzione di cibo, in particolar modo di zuccheri. La noce di cola è consigliata anche in caso di lunghi periodi di stress poiché consente di sfruttare al meglio le energie disponibili.

Il Nopal

Integratori dimagranti a base di nopal, un cactus messicano utilizzato già ai tampi dei Maya, si basano sul principio del legare grassi e zuccheri insieme, portandoseli via, facilitandone l’eliminazione e limitandone l’assorbimento. Grazie alle proprietà ipoglicemizzanti viene impiegato con ottimi risultati anche nel trattamento del diabete mellito.

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Differenza tra caffè lungo, corto e ristretto: qual è il più forte?

MEDICINA ONLINE CAFFE CAFFEINA THE TE TEINA ECCITANTE ASTINENZA GINSENG LUNGO CORTO ORZO MACCHIATO CALDO FREDDO TAZZA GRANDE VETRO DIFFERENZE COFFE ESPRESSO AMERICANO WALLPAPER PIC PICTURE HI RES PHOTOSolo gli esperti di caffè sono capaci di riconoscere la vera qualità di un buon caffè. Il vero caffè italiano si distingue in caffè ristretto, caffè corto e caffè lungo.

CAFFÈ RISTRETTO

Il caffè ristretto è un espresso concentrato. Si ottiene lasciando fluire poco liquido nella tazzina, solo le prime frazioni, si ottiene così 15-20 millilitri di bevanda.  La caffeina contenuta nel caffè ristretto è molto ridotta rispetto agli altri tipi di caffè.

CAFFÈ CORTO

Il caffè corto, è un caffè espresso normale, dolce e  aromatico. La bevanda ha la stessa concentrazione di caffeina di un caffè lungo, ma è meno liquido. Si ottiene una bevanda di 50-65 millilitri.

CAFFÈ LUNGO

Il caffè Lungo si ottiene lasciando fluire molta acqua nella tazzina, fino ad ottenere una bevanda di circa 130-170 millilitri. Si ha cosi un caffè con minore concentrazione di aromi e alta concentrazione di caffeina.

Qual è il più forte?

Il caffè più forte è quello lungo.

La migliore selezione di tè, tisane e caffè

Qui di seguito trovate una lista con la migliore selezione di tè, infusi e caffè provenienti da tutto il mondo, di altissima qualità e scelti dal nostro Staff di esperti ed appassionati. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca.

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Differenza tra caffè, ginseng e caffè d’orzo

MEDICINA ONLINE CAFFE CAFFEINA THE TE TEINA ECCITANTE ASTINENZA GINSENG LUNGO CORTO ORZO MACCHIATO CALDO FREDDO TAZZA GRANDE VETRO DIFFERENZE COFFE ESPRESSO AMERICANO WALLPAPER PIC PICTURE HI RES PHOTOEspresso, ristretto, lungo, moka, ginseng, decaffeinato, macchiato, corretto, d’orzo… Tante varietà, aromi diversi, una sola bevanda: il caffè. Quali sono le differenze tra le tipologie, quali gli apporti nutrizionali e a chi non è indicato?

Ipertensione arteriosa e colon irritabile

Per cominciare è importante ricordare che l’assunzione del caffè non è indicata a persone ipertese o che soffrono di sindrome del colon irritabile: nel primo caso può favorire l’insorgere di tachicardia sinusale, cardiopalmo, oppure insonnia; nel secondo caso potrebbe irritare l’intestino. Nella maggioranza dei casi, tuttavia, il caffè non deve essere necessariamente escluso del tutto: basta assumerne quantità ridotte (uno o due al giorno) o usare dei sostituti come il caffè d’orzo.

Caffè la sera, a stomaco vuoto e mescolato al latte

Il caffè ha un effetto nervino e facilita l’attenzione, ma per questo motivo non deve essere assunto la sera prima di andare a dormire perché potrebbe determinare insonnia, inoltre potrebbe acuire lo stress in persone con carattere particolarmente nervoso o irascibile. Il caffè provoca anche un’ipersecrezione gastrica (che potrebbe aiutare la digestione) e favorisce il riflesso gastrocolico che innesca i movimenti di massa intestinali, stimolando la defecazione. In virtù della sua capacità di aumentare i succhi gastrici, il caffè non andrebbe assunto a stomaco vuoto la mattina. Il caffè mescolato al latte caldo è inoltre poco assimilabile: l’acido tannico del caffè si combina con la caseina del latte, dando luogo al tannato di caseina, composto difficile da digerire. Il caffè ha proprietà antiossidanti, preventive del diabete e dimagranti, presenti soprattutto nel caffè verde che, diversamente dal caffè tradizionale, non viene tostato e non perde tale valore nutrizionale.

Caffè d’orzo

Il caffè d’orzo è una bevanda completamente diversa dal tipico caffè espresso, perché non utilizza chicchi di caffè nella sua preparazione, ma orzo essiccato o tostato ed è pertanto privo di caffeina, cosa che lo rende adatto a chi assume molti caffè al giorno (oltre tre, quattro) e/o soffre di ipertensione arteriosa. Ha un aroma più delicato che però, specie se si è abituati al caffè normale, può non piacere anche se questa è certamente una questione legata al gusto soggettivo. Non contenendo caffeina, si può avere la sensazione di “non aver bevuto nulla”. Il lato positivo non indifferente è che, non avendo effetti nervini, può essere assunto anche la sera senza avere problemi di insonnia, come può capitare invece col caffè normale. Inoltre mantiene le caratteristiche salutari ereditate dall’orzo, come la funzione antinfiammatoria: già Ippocrate più di 2000 anni fa lo consigliava, come decotto d’orzo, per le sue proprietà lenitive. Una donna incinta dovrebbe sempre preferire il caffè d’orzo a quello normale.

Caffè al ginseng

Il caffè al ginseng non è altro che caffè “normale” addizionato con un preparato solubile della radice di ginseng. La bevanda nell’aspetto è simile al caffelatte, avendo come ingredienti crema di latte (solitamente di origine vegetale), zucchero, caffè istantaneo e estratto secco di ginseng. L’effetto sull’organismo è estremamente soggettivo: fisiologicamente ha un effetto energizzante, ma anche distensivo grazie alla grande secrezione di dopamina (l’ormone del piacere) che determina. Il caffè al ginseng deve essere assunto con cautela da ipertesi (il ginseng e la caffeina insieme possono aumentare anche di oltre 10 mmHg la pressione, per circa mezz’ora) e dalle donne durante la gravidanza: in questi casi, lo ripetiamo, è preferibile assumere il caffè d’orzo.

La migliore selezione di tè, tisane e caffè

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Cibi che macchiano i denti: quali evitare ed i consigli per mantenerli bianchi

MEDICINA ONLINE DENTI BIANCHI CARIE TARTARO PUS ALITO ALITOSI DENTISTA IGIENE ORALE INCISIVI SPECCHIETTO BOCCA LABBRA DONNASebbene il tè detenga un’ottima reputazione in quanto bevanda salutare, potrebbe tuttavia non rappresentare la scelta migliore quando si tratta di preservare i denti bianchi. I dentisti affermano che il tè, specie la varietà base di colore nero, può causare la formazione di un numero maggiore di macchie rispetto al caffè. Studi recenti, inoltre, hanno dimostrato che anche le tisane e i tè bianchi possiedono la potenziale capacità di erodere lo smalto dei denti e causare la comparsa di macchie.

Salse

Possono essere deliziose, ma si ritiene che le salse molto colorate (come la salsa di soia, la salsa di pomodoro e la salsa al curry) possano potenzialmente macchiare i denti. Quindi, meglio optare per salse più leggere oppure lavarsi i denti subito dopo aver mangiato per ridurre l’eventualità di un potenziale danno alla normale colorazione dei denti.

Bevande sportive

Anche i cibi acidi e le bevande possono comportare lo scolorimento dei denti. Ricerche recenti hanno scoperto che le bevande altamente acide (come le bevande sportive o le bevande energetiche) possono erodere lo smalto dei denti, ponendo le basi per lo scolorimento degli stessi. Quindi, mentre si pratica attività fisica, è consigliabile limitare l’assunzione di queste bevande. L’acqua rappresenta, sotto questo punto di vista, una scelta sicuramente migliore.

Leggi anche: Alitosi: il tipo di odore del tuo alito cattivo rivela la patologia che hai

Vino

Se un alimento o una bevanda possono macchiare una tovaglia, possono potenzialmente macchiare anche i denti. Il vino rosso, una bevanda acida contenente molecole intensamente pigmentate chiamate tannini e cromogeni, è noto per scolorire i denti. Il vino bianco è ancora più acido e può anch’esso macchiare i denti.

Frutti di bosco

Le molecole intensamente pigmentate aderiscono allo smalto dentale. Ecco perché mirtilli, more, ciliegie, melograni e altri frutti dai colori vivaci possono macchiare i denti. Anche i succhi di frutta e le torte preparate impiegando tali frutti possono causare macchie. La frutta meno pigmentata, come uve bianche e mirtilli bianchi, ha meno probabilità di macchiare i denti. Ma queste sostanze acide possono tuttavia danneggiare lo smalto, quindi è consigliabile lavarsi i denti e utilizzare il filo interdentale.

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Soda, coca e altre bevande gassate

L’acido e i cromogeni presenti in queste bevande possono comportare un grave scolorimento dei denti. Anche le bibite di colore chiaro contengono una quantità di acido sufficiente in grado di favorire lo scolorimento dei denti da altri alimenti e bevande. Il livello di acidità in alcune bevande gassate è talmente elevato da essere paragonabile a quello presente in una batteria. Molte di queste bevande contengono additivi aromatizzati che si aggiungono ai loro effetti erosivi.

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Caramelle e dolci

Se il vostro dolce preferito (come caramelle, gomme da masticare o ghiaccioli) tende a far cambiare il colore della lingua, può contenere coloranti che favoriscono lo scolorimento dei denti. Fortunatamente, a meno che non si consumino queste golosità frequentemente, la possibilità di macchiare i denti è ridotta.

Come minimizzare le possibilità di macchiare i denti

Ovviamente, è impossibile eliminare tutti i cibi e le bevande che possono potenzialmente macchiare i denti. Molti di questi alimenti e di queste bevande (come mirtilli, more e salsa di pomodoro) sono infatti ricchi di antiossidanti. E’ importante che tali nutrienti benefici siano presenti all’interno del regime alimentare. Quindi, è bene consumare questi cibi e bevande, ma con moderazione oppure sostituirli con altre fonti di antiossidanti, come cavolfiore, mele, pompelmo e melone.

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Utilizzare la cannuccia

L’impiego di una cannuccia per sorseggiare la bevanda scelta (come succhi di frutta, bibite gassate e tè freddo), contribuisce a mantenere la bevanda lontana dai denti anteriori riducendo così il rischio di antiestetiche macchie.

Deglutire rapidamente

Tenere a lungo in bocca gli alimenti o le bevande che possono macchiare i denti può incrementare il rischio di scolorimento. Per proteggere i denti dalle macchie, meglio quindi deglutire rapidamente. Attenzione! E’ comunque di estrema importanza masticare bene il cibo prima di deglutire.

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Dopo aver mangiato è bene sciacquare la bocca e lavarsi i denti

Subito dopo aver consumato un cibo o una bevanda che possono macchiare i denti, è consigliabile sciacquare la bocca. Per circa 30 minuti dopo aver consumato qualcosa di acido, lo smalto dei denti è particolarmente a rischio di abrasione dovuta a spazzolamento. Quindi, è bene come prima cosa sciacquare la bocca e poi lavare con cura i denti dopo ogni pasto. Nel caso in cui non fosse possibile utilizzare lo spazzolino, è consigliabile masticare una gomma senza zucchero subito dopo aver mangiato.

I migliori prodotti per l’igiene orale

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della bocca e del viso, in grado di migliorare l’igiene orale, combattere l’alito cattivo, pulire la lingua dalla patina ed idratare le labbra:

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Differenza tra caffeina e teina

MEDICINA ONLINE CUCINA RICETTA GELATO AL CAFFE FATTO IN CASA CUCINARE DOLCE FACILE VELOCEQual è la differenza tra caffeina e teina? Se il nostro palato sa bene quanto sia diverso bere un caffè che bere un tè, forse non possiamo dirci così certi della differenza che intercorre tra caffeina e teina. In realtà dovremmo parlare di una “falsa differenza” nel senso che caffeina e teina sono la stessa sostanza, hanno cioè formule chimiche identiche, solo che quando è stata fatta questa scoperta, ormai erano stati assegnati nomi diversi al principio attivo contenuto nel caffè così come nel tè. Una sostanza unica quindi, che viene comunemente chiamata in due modi diversi (caffeina o teina) a seconda che si trovi nei chicchi del caffè o venga estratta dalle foglie della piante del tè. Ma ciò non significa che tra caffeina e teina così intese, quindi tra caffè e tè, non ci sia proprio nessuna differenza.

Caffeina e teina. O meglio: caffeina o teina

Come detto teina e caffeina sono la stessa sostanza che ha nomi diversi. La caffeina è la sostanza psicoattiva più consumata nel mondo, usata sia per scopo alimentare-ricreativo che medico-farmacologico. Se non c’è differenza di formula chimica, c’è però differenza a livello quantitativo tra la caffeina contenuta in una tazza di caffè e quella contenuta in una tazza di tè. Una tazzina di caffè espresso può contenere fino a 80 mg di caffeina, mentre una tazza di tè circa 30-40 mg di caffeina (considerando 2-3 minuti di infusione). Ciò detto si dovrebbe parlare dunque propriamente non di caffeina e teina ma di caffeina altrimenti detta teina. Ma che cos’è in dettaglio la caffeina? Si tratta di una sostanza della famiglia degli alcaloidi naturali, presente non solo nei chicchi di caffè e nelle foglie del tè ma in diverse altre piante, come quella del cacao e del guaranà ad esempio. A temperatura ambiente la caffeina/teina si presenta come un corpo solido bianco e senza odore. La sostanza è notoriamente uno stimolante del sistema nervoso centrale, contrasta la sonnolenza, rende più lucidi e oltre a essere usata in ambito alimentare per produrre caffè, tè, cola, caramelle o bevande energetiche è usata anche in medicina.

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Proprietà del tè e del caffè

Il tè, se preso liscio, senza zucchero o altro, è una bevanda che non ha quantità apprezzabili di grassi o carboidrati, per un valore energetico praticamente nullo. Il tè contiene anche magnesio, calcio, zinco e un’elevata quantità di polifenoli (sostanze naturali prodotte dal metabolismo secondario dei vegetali) che hanno importanti effetti farmacologici visto che gli studi scientifici assegnano loro proprietà antiossidanti. Il tè è tra le principali fonte di polifenoli alimentari. Il caffè, se preso senza esagerare, ha un blando effetto diuretico ma anche digestivo (perché aiuta la secrezione salivare, gastrica e biliare). Preso a piccole dosi il caffè rallenta il battito cardiaco, provoca dilatazione coronarica e broncodilatazione. Valido alleato se si deve stare svegli e attivi, il caffè ravviva l’intera attività psicomotoria. Non bisogna però esagerare perché può provocare acidità di stomaco, esofagite e reflusso gastroesofageo, specie se preso spesso a digiuno. E ancora insonnia, tachicardia e ipertensione.

La quantità giusta di caffeina giornaliera

Secondo gli studi medico-epidemiologici la dose “sicura” di caffeina giornaliera, per evitare di incorrere in effetti collaterali, si aggira sui 300 mg: “in tazze” fanno qualcosa come tre tazzine di caffè espresso o 6 tazze di tè circa. Ovviamente bisogna tenere presente anche l’effetto cumulo nel senso che la caffeina può essere assunta non solo bevendo tè e caffè ma anche, ad esempio, sorseggiando una tazza di cioccolata calda o tramite bevande contenenti cola piuttosto che guaranà.

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Henné, caffè, the e cacao: copri i capelli bianchi con le tinte naturali

MEDICINA ONLINE SHAMPOO CAPELLI MASCHERA DEBOLI BIANCHI WHITE HAIR STYLE STYLIST GRAY COLOR CABELLO CANOSO COLORE TINTA COPRIRE COLOR COLORARE ACCONCIATURA TESTA DONNA RADICE PELO CAPELLO WALLPAPER SFONDO PICTURE PHOTO PICS.jpgÈ inevitabile. I capelli bianchi prima o poi spuntano a tutte. Si chiama “canizie” ed è un fenomeno che dipende da una diminuzione della melatonina presente nei capelli. Il colore dei capelli dipende infatti dall’azione dei melanociti, le cellule che producono la melatonina: poiché i melanociti che si trovano nel bulbo capillare con l’età diminuiscono, i capelli bianchi avanzano di conseguenza.

Rimedi naturali per coprire i capelli bianchi

Anche se i capelli bianchi sono sinonimo di saggezza e, negli ultimi anni, sono tornati di moda, molte persone preferiscono nasconderli. Per evitare lunghe ed estenuanti sedute dal parrucchiere e preservare la salute e la bellezza dei nostri capelli, rispettando l’ambiente, vi suggeriamo dei rimedi naturali che vi permetteranno di non spendere tempo e denaro in trattamenti con prodotti chimici, che potrebbero danneggiare tutta la capigliatura.

Tinture naturali per capelli bianchi 

Vediamo quindi come coprire i capelli bianchi senza ricorrere alla tinta tradizionale o all’aiuto del parrucchiere. Molti sono i sistemi di colorazione naturale per coprire i capelli bianchi senza tinta e molti sono usati fin dall’antichità. Uno dei più conosciuti e apprezzati è l’henné ma ce ne sono anche altri, il cui uso dipende dal colore che si vuole avere e dalla tipologia di capelli che si ha.

  1. COPRIRE I CAPELLI BIANCHI CON L’HENNÉ

L’henné è una polvere naturale che si ottiene dal processo di essiccazione di una pianta di origine nord africana e indiana. Ne esistono diverse tonalità che permettono di coprire i capelli bianchi e sono tutte sul rosso-castano; meglio quindi farsi consigliare in base ai propri capelli e al risultato che si vuole ottenere. L’henné si acquista in erboristeria, in farmacia o nei negozi di prodotti per parrucchieri. Bisogna scegliere la tonalità più vicina al proprio colore naturale di capelli e miscelare la polvere con acqua bollente, fino ad ottenere una crema densa e senza grumi. Per rendere il colore più intenso si può aggiungere all’impasto anche del succo di limone o di aceto. Le dosi di prodotto da utilizzare dipendono dalla lunghezza dei capelli.  In ogni caso, una volta ottenuta la consistenza desiderata, si può passare all’applicazione sui capelli umidi, precedentemente lavati con shampoo neutro. Bisogna poi lasciare il prodotto in posa per il tempo indicato sulla confezione e in base all’intensità che si vuole ottenere, e risciacquare, applicando uno shampoo neutro. L’henné non penetra nel capello ma lo avvolge in un film protettivo, restituendo un colore che resta sui capelli per 6-8 settimane. Se la propria tonalità di capelli è più scura, l’henné può essere applicato con la stessa modalità, dopo essere stato mescolato all’indigo. Si tratta di un’altra polvere vegetale che, a differenza dell’henné, può tingere i capelli di nero, restituendo sfumature mogano o violacee, in base alla propria colorazione naturale.

  1. TINGERE I CAPELLI BIANCHI CON IL CAFFÉ

Uno dei rimedi più semplici e immediati è quello di tingere i capelli con il caffè. Basta fare una macchinetta di caffè forte, far raffreddare e versare sui capelli prima di lavarli. I capelli, sui quali è stato applicato il caffè, devono essere delicatamente massaggiati e il caffè deve essere lasciato in posa per almeno cinque minuti. È opportuno usare sempre il caffè naturale e non istantaneo, poiché questo contiene additivi. Per fissare meglio il colore e ottenere un effetto più duraturo, si può fare anche un ultimo risciacquo con l’aceto bianco. Grazie alla caffeina, il caffè agisce anche a contrastare la caduta dei capelli.

  1. TINTA NATURALE PER CAPELLI CON IL TÈ NERO

Per applicare questo rimedio sui capelli, bisogna prendere alcune foglie di tè nero e metterle in infusione in un litro d’acqua. Il passo successivo è far bollire per 30 minuti e lasciare in infusione per 24 ore. Trascorso questo tempo, l’acqua va filtrata e il composto applicato sui capelli, dove sarà lasciato in posa per circa un’ora, prima di procedere ad uno shampoo neutro. Il tè riesce a mascherare i capelli bianchi poiché è ricco di pigmenti e di antiossidanti benefici per la salute dei capelli.

  1. COME COPRIRE I CAPELLI BIANCHI CON SALVIA E ROSMARINO

Le erbe aromatiche sono tra i rimedi naturali meno noti per tingere i capelli ma sono molto efficaci. Il rosmarino si può usare per realizzare un infuso, da far raffreddare e usare come risciacquo dopo l’ultimo shampoo. Per usare la salvia, invece, bisogna portare a bollore un litro d’acqua e versarvi all’interno circa 200 gr di foglie, poi lasciare bollire per 30 minuti e far raffreddare. L’infuso può essere utilizzato come pre-shampoo, prima del lavaggio, cercando di lasciarlo in posa per almeno 30 minuti: l’impacco ravviverà il colore della chioma e scurirà i primi “fili” bianchi.

  1. TINGERE I CAPELLI CON IL CACAO

Anche con il cacao possiamo scurire i capelli bianchi in maniera naturale. In questo caso, occorre mescolare 3 cucchiai di miele con 3 cucchiai di cacao, fino a creare una crema densa. Il composto va lasciato agire sui capelli asciutti per circa un’ora, prima di risciacquare. I capelli saranno subito più scuri e avranno anche una gradevole profumazione.

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Quale caffè contiene più caffeina?

MEDICINA ONLINE CUCINA RICETTA GELATO AL CAFFE FATTO IN CASA CUCINARE DOLCE FACILE VELOCEIl caffè, si sa, è una delle bevande più amate, soprattutto in Italia, in particolar modo al Sud. Ci sono diversi tipi di caffè. Non tutti hanno lo stesso contenuto di caffeina. Secondo molti, il caffè americano ha più caffeina mentre, secondo altri, è il caffè lungo ad avere il primato. Ma andiamo a capire bene quali sono le differenze e quale tipo di caffè contiene più caffeina.

Il valore della caffeina dipende anche dalla preparazione

Anche il tipo di preparazione influenza il valore di caffeina presente nel caffè. Una macinatura più fine infatti fa salire il livello di caffeina perché l’estrazione è molto più completa. Nello specifico l’acqua fa difficoltà a passare attraverso il caffè che è molto fine, dandogli il tempo di estrarre più sostanze. L’espresso, al contrario, viene estratto con tanta pressione e diventa più corposa del caffè americano.

Il caffè con più caffeina

Uno studio americano ha cercato di far luce su quale sia il tipo di caffè che contiene più caffeina. Tra il caffè americano e l’espresso, si è registrata la concentrazione di caffeina per oncia, ovvero il classico espresso di 30 ml. Il caffè americano contiene dagli 8 ai 15 mg per oncia mentre l’espresso ha dai 30 ai 50 mg per oncia. Di conseguenza l’espresso ha più caffeina rispetto al caffè americano. Il caffè che contiene più caffeina è il caffè “lungo”.

La migliore selezione di tè, tisane e caffè

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