Il sorbitolo (o glucitolo) chimicamente è un alditolo del glucosio, uno zucchero monosaccaride. Contenuto in natura in molti frutti, tra cui mele, pere, susine, ciliegie e sorbe da cui prende il nome. Per le sue caratteristiche, è molto Continua a leggere
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Frequenza defecazione: quante volte al giorno è normale andare di corpo?
Molte persone si interrogano su quale sia la normale frequenza di defecazione, preoccupate dal fatto che il numero delle loro evacuazioni sia insufficiente od eccessivo. Sebbene sia lecito interrogarsi sul “famoso” concetto di regolarità intestinale, ovvero su quante volte sia normale “andare in bagno”, la risposta è troppo spesso influenzata da pregiudizi e false convinzioni. Alcune persone hanno un atteggiamento quasi maniacale nei confronti di tale aspetto, perché convinte che solo una defecazione quotidiana sia sinonimo di salute. Per non parlare di chi scomoda bizzarri paragoni con animali, come la mucca, molto diversi dall’uomo per abitudini alimentari e funzionalità gastro-intestinale. Per queste ragioni, molte persone si considerano stitiche sulla base di false convinzioni. Tutto ciò, in taluni soggetti, non si limita ad essere “solo” un disagio psicologico, ma genera spesso persino pericolosi fenomeni di abuso nei confronti di farmaci ed integratori lassativi: dopo aver ottenuto la tanto sospirata evacuazione, si pretende di produrne una nuova il giorno seguente, ignorando che dopo l’energica defecazione indotta dal lassativo è necessario un intervallo di tempo adeguato prima che nel tratto intestinale si accumulino le scorie necessarie, intervallo che può variare moltissimo in base a molti parametri soggettivi e – banalmente – alla quantità ed al tipo di cibo ingerito. Questa condizione di falsa stitichezza non va assolutamente intesa come un fenomeno anomalo e non giustifica in alcun modo la nuova assunzione di purganti.
Leggi anche: Stitichezza acuta e cronica: tipi, cause, trattamenti medici e rimedi
Normale frequenza di evacuazione
La normale frequenza di defecazione varia ampiamente tra le persone sane: alcuni soggetti possono produrre tre evacuazioni a settimana, mentre altri possono averne tre al giorno: all’interno di questo range la funzionalità di eliminazione delle scorie fecali può considerarsi normale. La maggioranza delle persone evacua comunque una volta ogni uno o due giorni. In genere, una frequenza di evacuazioni fecali inferiore ai tre episodi settimanali non è sufficiente per parlare di stitichezza; un soggetto affetto da stipsi, infatti, lamenta anche altri sintomi e segni – come la sensazione di incompleto svuotamento intestinale, di ostruzione anorettale, le difficoltà e gli sforzi per evacuare, l’evacuazione di feci dure e la necessità di manovre evacuative digitali – in almeno una defecazione su quattro. In altre parole se le feci hanno un aspetto ed una consistenza normale, anche una frequenza di evacuazione eccessiva o insufficiente può essere considerata fisiologica. Viceversa, se le feci mostrano variazioni cromatiche (ad esempio se si presentano particolarmente chiare o scure), di consistenza (ad esempio acquose o troppo dure) oppure di forma (feci nastriformi o caprine), è bene sottoporsi ad un controllo medico per identificare le cause di quella che molto probabilmente è spia di un problema a livello gastro-intestinale. La frequenza di evacuazione può inoltre variare nel corso del tempo, in relazione alle abitudini dietetiche e alla situazione ambientale e psicologica. E’ ad esempio comune percepire un diradarsi delle defecazioni quando ci si reca in località turistiche per villeggiatura o quando ci si alimenta meno del solito. Anche l’età può influire: gli anziani tendono ad andare in bagno meno di frequente rispetto ai giovani.
Leggi anche: Le tue feci dicono se sei in salute: con la Scala di Bristol impara ad interpretarle
DEFECAZIONE FREQUENTE (>3/die) | DEFECAZIONE RARA (<3/settimana) |
Cause patologiche comuni | Cause patologiche comuni |
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Cause non patologiche comuni | Cause non patologiche comuni |
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I migliori prodotti per la salute dell’apparato digerente
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per il benessere del vostro apparato digerente, in grado di combattere stipsi, fecalomi, meteorismo, gonfiore addominale, acidità di stomaco, reflusso, cattiva digestione ed alitosi:
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Diarrea in gravidanza: cosa mangiare, cosa fare e rimedi
Per comprendere meglio l’argomento, leggi prima: Perché viene la diarrea in gravidanza? Fa male al bambino? Cure e rimedi
La prima cosa che dovete fare in caso di diarrea in gravidanza è tenere sotto controllo gli episodi e condividerne le valutazioni con il proprio medico. Può esser comunque d’aiuto procedere verso una dieta in bianco, che aiuta a ridurre e regolarizzare le deposizioni. Tra i principali alimenti raccomandabili in caso di diarrea in gravidanza, il pane, le patate, le mele e le banane. Da evitare i cibi ricchi di grassi come la carne, i fritti, i legumi, i latticini in genere e i cibi molto ricchi di fibre, come vedremo in maniera più approfondita nel prossimo paragrafo. Per quanto concerne le bibite via libera ad acqua, succo di mela e succo d’uva. Evitare invece il caffè, che potrebbe irritare ulteriormente l’apparato digerente. Non appena sono visibili i primi miglioramenti, cercate di proseguire con questa buona dieta in bianco per evitare ricadute, tenendo conto che nei primi giorni derivanti alla scomparsa della diarrea sono normali alcuni giorni di stitichezza.
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- Perché l’uomo può avere figli per tutta la vita e la donna no?
- Cos’è il perineo, dove si trova ed a cosa serve? Perché è così importante per la donna, specie in gravidanza?
- Perché viene la diarrea prima e durante il ciclo mestruale e cure
- La diarrea è pericolosa nel bambino e neonato? Cosa fare? Quando chiamare il pediatra?
Cura e prevenzione della diarrea in gravidanza in 8 passi:
1) Segui una dieta a base di banane, riso, mele e toast. Questi alimenti sono efficaci per bloccare la diarrea rendendo più solide le tue feci.
- È preferibile che il riso sia integrale, così come il pane per i toast.
- Le fibre contenute in questi alimenti assorbono acqua, rendendo le feci più solide e voluminose.
- Sia le banane che il riso sono ottime fonti di fibre.
- Le mele contengono pectina, che aiuta ad aumentare il volume delle feci e a bloccare la diarrea.
- Utilizza uno di questi cibi a ogni pasto per prevenire la diarrea.
- Saranno necessarie da 4 a 6 porzioni al giorno.
2) Mangia formaggi non fermentato, tipo il Cheddar, la Toma piemontese o l’Asiago, per introdurre enzimi in grado di solidificare le feci. Il formaggio può aiutare a solidificare le feci grazie alla presenza del caglio, una miscela di enzimi che regolano la digestione.
- Sarà sufficiente ¼ di porzione per pasto.
- Evita formaggini, formaggi spalmabili e fermentati.
- Non assumere formaggio se sei intollerante al lattosio, altrimenti potresti aggravare i sintomi.
3) Evita cibi ricchi di grassi e zuccheri.
- Evita bevande che contengono un alto contenuto di zuccheri, come quelle gassate.
- Evita altre fonti naturali di zucchero, come la frutta e i succhi.
- Una dieta ricca di zuccheri stimola la secrezione acida, causando irritazione gastrointestinale.
- I cibi ad alto contenuto di grassi non sono facilmente digeribili perché non sono idrosolubili, quindi saranno difficilmente assorbiti e digeriti.
- Questi alimenti possono causare disturbi gastrici e aggravare la diarrea.
- Esempi di alimenti che dovresti evitare sono: succhi di frutta, bevande gassate, burro, frutta secca, caramelle, gelato, carne rossa e cibi confezionati.
4) Evita alimenti che possano irritare il tratto digestivo.
- Questi alimenti comprendono: cibi piccanti, alimenti a base di caffeina e prodotti caseari.
- Esempi di alimenti che dovresti evitare sono: peperoncini piccanti, spezie, caffè, tè, bevande gassate, latte, burro e yogurt.
5) Aumenta l’assunzione di liquidi per rimanere idratato. Dal momento che la diarrea priva il tuo organismo di molta acqua, devi reidratarti.
- Bevi un litro d’acqua ogni ora per una o due ore, fino a che i sintomi non passano.
- Questo ti aiuterà a prevenire la disidratazione.
6) Mangia dei cracker. Essendo ricchi di sodio, sono utili per ripristinare gli elettroliti persi durante la diarrea.
- Mangiare cracker ogni 2 o 3 ore potrebbe aiutarti.
- Mangiare una piccola quantità di cibo può anche aiutarti a sentirti più forte fornendo al tuo organismo energia e calorie.
7) Chiedi al tuo medico se puoi bere degli sport drink, per ripristinare gli elettroliti persi.
- Queste bevande non servono per curare la diarrea, tuttavia possono aiutarti a prevenire e bloccare la disidratazione.
- Gli sport drink contengono potassio, sodio, cloruro e glucosio, importanti nutrienti da ripristinare quando hai la diarrea.
- Bevi 500 ml al giorno di sport drink.
- Leggi attentamente l’etichetta di queste bevande e consulta il tuo medico prima di assumerle.
8) Rivolgiti a un medico se hai tre o più scariche di diarrea al giorno. Durante la gravidanza, la disidratazione può essere pericolosa.
- Se hai avuto tre o più scariche di diarrea, significa che la situazione non sta migliorando.
- Devi immediatamente contattare il tuo medico che ti dirà come comportarti e quali farmaci assumere.
- Cerca di bere molto per evitare la disidratazione.
- La disidratazione può nuocere anche al bambino.
- Inoltre, se hai uno di questi sintomi, rivolgiti immediatamente a un medico:
- Diarrea grave (più di dieci scariche al giorno);
- Feci scure o presenza di sangue nelle feci;
- Febbre sopra i 37,5°C;
- Estrema secchezza alla bocca e agli occhi;
- Vertigini;
- Assenza di urinazione per più di 12 ore;
- Letargia e stordimento;
- Svenimenti.
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- Feci del neonato verdi, gialle, con muco, schiumose: cosa fare?
- Meconio, transizione e svezzamento: feci diverse nel neonato
- Differenza tra feci del neonato allattato al seno o con latte artificiale
- È normale che il mio bambino non emetta feci ogni giorno?
- Quante volte al giorno va cambiato il pannolino in neonati e bimbi?
- Feci galleggianti e maleodoranti: cause e quando chiamare il medico
- Colore delle feci: normale e patologico
- Feci pastose e maleodoranti: malassorbimento e cattiva digestione
- Carboidrati, proteine e grassi: come vengono assorbiti nell’intestino?
- Differenza tra colite ulcerosa, muco-membranosa, da fermentazione e da putrefazione
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Enterogermina per gonfiore, diarrea e dolori addominali: foglietto illustrativo
La flora batterica intestinale costituisce una vera e propria barriera difensiva nei confronti di batteri dannosi. Il suo equilibrio può essere danneggiato da infezioni intestinali, intossicazioni, disordini alimentari, alterazioni della dieta, uso di antibiotici. Questo squilibrio si manifesta con diarrea, dolori addominali, aumento dell’aria nell’intestino.
Enterogermina è un preparato costituito da una sospensione di spore di Bacillus clausii, ospite abituale dell’intestino, privo di potere patogeno. Si usa per:
- Cura e profilassi del dismicrobismo intestinale e conseguenti disvitaminosi endogene.
- Terapia coadiuvante il ripristino della flora microbica intestinale, alterata nel corso di trattamenti antibiotici o chemioterapici.
- Turbe acute e croniche gastro-enteriche dei lattanti, imputabili ad intossicazioni o a dismicrobismi intestinali e a disvitaminosi.
Controindicazioni: quando non dev’essere usato Enterogermina?
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Precauzioni per l’uso
Nel corso di una terapia con antibiotici, si consiglia di somministrare Enterogermina nell’intervallo fra l’una e l’altra somministrazione di antibiotico.
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Interazioni: quali farmaci o alimenti possono modificare l’effetto di Enterogermina?
Non sono conosciuti medicinali o alimenti che possono modificare l’effetto di Enterogermina. Informare comunque il medico se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.
Avvertenze
È importante sapere che: Se si osserva l’eventuale presenza di corpuscoli, ossia di minuscole particelle nei flaconcini di Enterogermina, ciò non significa che il prodotto sia alterato, ma si tratta soltanto di aggregati di spore di Bacillus clausii.
Cosa fare durante la gravidanza e l’allattamento
Enterogermina può essere usata durante la gravidanza e l’allattamento. Chiedere comunque consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Enterogermina non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Posologia
- Adulto: 2 – 3 flaconcini al giorno o 2 – 3 capsule al giorno
- Bambini: 1 – 2 flaconcini al giorno o 1 – 2 capsule al giorno
- Lattanti: 1 – 2 flaconcini al giorno
Attenzione: non superare le dosi indicate senza il consiglio del medico.
Quando e per quanto tempo
Assumere Enterogermina a intervalli regolari durante la giornata. Consultare il medico se il disturbo si presenta ripetutamente o se avete notato un qualsiasi cambiamento recente delle sue caratteristiche. Attenzione: usare solo per brevi periodi di trattamento.
Modalità di assunzione:
- Flaconcini. Questo medicinale è per esclusivo uso orale. Non iniettare né somministrare in nessun altro modo. È opportuno agitare prima dell’uso. Per aprire il flaconcino ruotare la parte superiore e staccarla. Assumere il contenuto tal quale o diluirlo in acqua o altre bevande (es. latte, te, aranciata). Una volta aperto, assumere il farmaco entro breve tempo per evitare l’inquinamento della sospensione.
- Capsule. Deglutire le capsule accompagnate da un sorso d’acqua o altre bevande. Specialmente nei bambini più piccoli, in caso di difficoltà a deglutire le capsule rigide, è opportuno impiegare la sospensione orale.
Sovradosaggio: cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Enterogermina
Dosi eccessive di Enterogermina di norma non provocano effetti collaterali. È bene comunque attenersi alle dosi consigliate. In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di Enterogermina avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.
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Cosa fare se si è dimenticato di prendere una o più dosi?
Non vi sono particolari problemi. È bene comunque ricordare che l’assunzione corretta e scrupolosa del medicinale favorisce l’effetto terapeutico.
Effetti dovuti alla sospensione del trattamento
Non sono segnalati particolari effetti, se non il mancato effetto terapeutico.
Effetti Indesiderati
Come tutti i medicinali Enterogermina può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Durante la commercializzazione del prodotto, sono stati riportati casi di reazioni di ipersensibilità, compresi rash e orticaria. Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.
Scadenza e Conservazione
Scadenza: vedere la data di scadenza riportata sulla confezione. La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato. Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla confezione. Conservare a temperatura inferiore a 30° C.
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Diarrea in vacanza: attenzione all’alimentazione!
Quando si scelgono mete esotiche per le proprie vacanze, occorre mettere in conto il rischio di diarrea. Perché, cambiando clima e alimentazione, il primo a risentirne è proprio il nostro intestino.
La diarrea del viaggiatore infatti un disturbo molto diffuso tra i turisti che scelgono destinazioni con clima caldo e precarie condizioni igieniche e sanitarie come alcuni Paesi africani, latino-americani e asiatici. Per questo motivo, bisogna stare molto attenti a non assumere alimenti o bevande che possano essere contaminati da residui fecali, perché proprio lì sono presenti microrganismi quali batteri, virus e parassiti, che potenzialmente potrebbero causare questo disturbo. Tale disagio può portare a una forte disidratazione, che s’ intensifica nei casi in cui si manifestino episodi di vomito (e in particolare nei bambini), e il trattamento più indicato consiste nel reintegrare la perdita di fluidi e l’equilibrio dei sali minerali bevendo acqua e bibite zuccherate in abbondanza (the, limonate, succhi di frutta).
Per ridurre al minimo il rischio di contagio si raccomanda di evitare di ingerire cibi crudi o poco cotti. Anche i cibi cotti andrebbero consumati in luoghi idonei dal punto di vista igienico, mentre si consiglia di non acquistare i generi alimentari o le bevande da rivenditori ambulanti. Per quanto riguarda le bevande, è bene consumare solo quelle imbottigliate, ed evitare di aggiungere ghiaccio.
Inoltre si consiglia di assumere fermenti lattici probiotici anche prima di partire, per rafforzare le difese immunitarie del nostro intestino e mantenere in buon equilibrio la microflora intestinale. Prima della vostra partenza è consigliabile assumere i simbiotici, integratori alimentari utili per rafforzare le difese e migliorare l’equilibrio della flora batterica intestinale. I simbiotici sono costituiti da fermenti lattici vivi (probiotici) e fibra prebiotica; i probiotici, in particolare i lattobacilli e i bifidobatteri, quando somministrati in quantità adeguate, migliorano e rafforzano l’equilibrio della flora batterica intestinale. La fibra prebiotica come la fibra di psyllium rappresenta il nutrimento che è in grado di stimolarne e favorirne la crescita. L’assunzione dei simbiotici può essere quindi utile prima di partire ma anche durante il nostro viaggio, quando questi disturbi diventano un pericolo per il nostro relax e per la nostra salute.
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- Scura o chiara, liquida o schiumosa: la tua urina rivela la tua salute
- Lingua bianca, impastata, spaccata: cause e quando è pericolosa
- Feci gialle, giallo oro, giallastre: cause ed interpretazione clinica
- Feci con sangue, muco, cibo: quando preoccuparsi?
- Gli alimenti più lassativi: addio stitichezza!
- Feci dalla bocca: il vomito fecaloide
- Riconoscere i differenti tipi di vomito a seconda del colore
- Vomito: le cause più frequenti
- Vomito: rimedi naturali e cure farmacologiche (farmaci anti-emetici)
- Differenza tra vomito e rigurgito nel neonato
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Diarrea del viaggiatore: consigli per prevenirla e curarla
La diarrea del viaggiatore è un disturbo frequente durante i viaggi all’estero, specialmente se si raggiungono destinazioni con standard igienico-sanitari più bassi rispetto al Paese di origine. Il disturbo causa scariche diarroiche liquide accompagnate da odore sgradevole e talvolta stanchezza e vomito. La diarrea del viaggiatore dura dai 3 ai 5 giorni a meno che non si cronicizzi, e fa la sua comparsa, in via generale, nei primi tempi del soggiorno. Le modalità di contagio sono molteplici: dall’ingerimento di alimenti contaminati all’utilizzo di biancheria, asciugamani e stoviglie infette. Per abbattere il rischio la prevenzione è fondamentale: potenziare le difese immunitarie e rispettare alcune regole d’igiene alimentare e personale. L’acqua, per esempio, è ad altissimo rischio di contaminazione, va quindi purificata con disinfettanti appositi, il cibo non va consumato crudo, le mani vanno lavate accuratamente ricorrendo a gel disinfettanti.
Cause
La diarrea del viaggiatore è dovuta al contatto con microrganismi di varia tipologia, ma il ceppo maggiormente coinvolto è quello del batterio Escherichia Coli, implicato nel 50% dei casi. Il contagio avviene solitamente per ingerimento di alimenti e liquidi contaminati o per contatto con panni, asciugamani, stoviglie non adeguatamente pulite. Le difese immunitarie del viaggiatore proveniente da Paesi ad alto tenore igienico si trovano spiazzate di fronte a questi microrganismi sconosciuti e non riescono, quindi, a organizzarsi tempestivamente per proteggere l’organismo. Ma ci sono altri fattori che concorrono alla comparsa della diarrea: dallo stress dovuto al jet-lag ai cambiamenti climatici, dall’altitudine al mutamento improvviso delle abitudini alimentari.
Sintomi
Se nei primi giorni le scariche diarroiche risultano acquose e particolarmente violente, col passare del tempo diminuiscono d’intensità e frequenza. In alcuni casi sono accompagnate da crampi addominali, vomito, senso di stanchezza, meteorismo, sensazione di zolfo in bocca, febbre più o meno elevata. I sintomi, se trattati tempestivamente, non si protraggono oltre la settimana, a meno che il disturbo non si cronicizzi.
Rimedi
In caso di diarrea del viaggiatore il primo consiglio è di reidratarsi bevendo molta acqua: il disturbo, infatti, comporta ingenti perdite di liquidi, che vanno reintegrati immediatamente per non compromettere le funzionalità organiche. Ma ciò non basta; è necessario integrare l’acqua con sali minerali per ripristinare l’equilibrio idrosalino e assumere simbiotici a base di fibra prebiotica e fermenti lattici vivi per ripristinare la microflora intestinale.
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Glicerolo Carlo Erba soluzione rettale e supposte: posologia ed effetti collaterali
Il glicerolo è un composto largamente impiegato in campo farmaceutico per le sue proprietà lubrificanti, osmotiche, emollienti ed idratanti. Per via rettale produce generalmente un’evacuazione entro 15-20 minuti. II meccanismo d’azione del glicerolo è di tipo iperosmotico:richiamando acqua nelle feci e producendo una disidratazione dei tessuti con cui viene a contatto. Tale disidratazione determina un effetto irritante locale che scatena contrazioni peristaltiche con conseguente stimolazione allo svuotamento dell’ampolla rettale. Il glicerolo, somministrato per via rettale, è in grado di promuovere la peristalsi e l’evacuazione del basso intestino in virtù della sua azione irritante e della capacità di ammorbidire la massa fecale ispessita. II glicerolo non presenta attività sistemica, quando somministrato localmente, in quanto non assorbito.
Glicerolo Carlo Erba viene venduto sotto forma di:
- Glecerolo Carlo Erba Prima infanzia 900 mg supposte
- Glecerolo Carlo Erba Bambini 1375 mg supposte
- Glecerolo Carlo Erba Adulti 2250 mg supposte
- Glecerolo Carlo Erba Bambini 2,25g soluzione rettale
- Glecerolo Carlo Erba 6,75 g soluzione rettale
Indicazioni terapeutiche
Trattamento di breve durata della stitichezza occasionale.
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Posologia e modo di somministrazione
La dose corretta è quella minima sufficiente a produrre una facile evacuazione. È consigliabile usare inizialmente le dosi minime previste; chiedere al vostro medico a riguardo.
Supposte:
- Adulti: 1 supposta adulti al bisogno, per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
- Adolescenti (12-18 anni):1 supposta adulti al bisogno, per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
- Bambini di età compresa tra 2-11 anni: 1 supposta bambini al bisogno, per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
- Bambini di età compresa tra 1 mese e 2 anni: 1 supposta prima infanzia al bisogno, per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
Soluzione rettale:
- Adulti: 1 contenitore monodose adulti al bisogno, per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
- Adolescenti (12-18 anni):1 contenitore monodose adulti al bisogno, per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
- Bambini di età compresa tra i 6-11 anni: 1 o 2 contenitori monodose bambini al bisogno, per un massimo di 1o 2somministrazioni al giorno.
- Bambini di età compresa tra i 2 – 6 anni: 1 contenitore monodose bambini al bisogno per un massimo di 1 o 2 somministrazioni al giorno.
Modo di somministrazione
- Supposte: Togliere la supposta dal suo contenitore e poi, se necessario, inumidirla per facilitarne l’introduzione rettale. Qualora le supposte apparissero rammollite immergere i contenitori, prima di aprirli, in acqua fredda.
- Soluzione rettale: Per togliere il copricannula di sicurezza del contenitore monodose, appoggiare indice e pollice sulla ghiera rotonda posta sopra il soffietto e, con l’altra mano, piegare il copricannula fino a provocarne il distacco del corpo del contenitore. Durante l’operazione, non afferrare mai il soffietto, altrimenti si verificherebbe la fuoriuscita del medicinale prima dell’utilizzo. Può essere utile lubrificare la cannula con una goccia della soluzione stessa, prima di introdurla nel retto e premere il soffietto. Estrarre la cannula tenendo premuto il soffietto. Ogni contenitore deve essere utilizzato per una sola somministrazione; eventuale medicinale residuo deve essere eliminato.
Avvertenze
- Nei bambini sotto i dodici anni il medicinale può essere utilizzato solo dopo aver consultato il medico.
- I lassativi devono essere usati il meno frequentemente possibile e per non più di sette giorni. Una dieta ricca di liquidi favorisce l’effetto del medicinale. L’uso per periodi di tempo maggiori richiede la prescrizione del medico dopo adeguata valutazione del singolo caso. Il trattamento della stitichezza cronica o ricorrente, richiede sempre l’intervento del medico per la diagnosi, la prescrizione dei farmaci e la sorveglianza nel corso della terapia.
- È inoltre opportuno che i soggetti anziani o in non buone condizioni di salute, consultino il medico prima di usare il medicinale. L’abuso di lassativi può causare diarrea persistente con conseguente perdita di acqua, sali minerali (specialmente potassio) ed altri fattori nutritivi essenziali. Nei casi più gravi di abuso è possibile l’insorgenza di disidratazione o ipopotassiemia, la quale può determinare disfunzioni cardiache o neuromuscolari, specialmente in caso di trattamento contemporaneo di glicosidi cardiaci, diuretici o corticosteroidi.
- L’abuso di lassativi, specialmente quelli di contatto (lassativi stimolanti), può causare dipendenza(e, quindi, possibile necessità di aumentare progressivamente il dosaggio), stitichezza cronica e perdita delle normali funzioni intestinali (atonia intestinale).
- Negli episodi di stitichezza, si consiglia innanzitutto di correggere le abitudini alimentari integrandola dieta quotidiana con un adeguato apporto di fibre ed acqua.
- Quando si utilizzano lassativi è opportuno bere al giorno almeno 6-8 bicchieri di acqua, o altri liquidi, in modo da favorire l’ammorbidimento delle feci.
Controindicazioni
- ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti;
- dolore addominale acuto o di origine sconosciuta;
- nausea o vomito;
- ostruzione o stenosi intestinale;
- sanguinamento rettale di origine sconosciuta;
- crisi emorroidale acuta con dolore e sanguinamento;
- grave stato di disidratazione.
Interazioni con altri farmaci
Non sono stati effettuati studi specifici di interazione.
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Gravidanza e allattamento
Non sono stati effettuati studi adeguati e ben controllati sull’uso del medicinale in gravidanza o nell’allattamento. Anche se non ci sono evidenti controindicazioni dell’uso del medicinale in gravidanza e durante l’allattamento, si raccomanda di assumere il medicinale solo in caso di necessità e dopo aver chiesto al vostro medico.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchine
Il medicinale non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari, tuttavia è possibile che durante il trattamento si manifestino degli effetti indesiderati, pertanto è bene conoscere la reazione al farmaco prima di guidare veicoli o usare macchinari.
Effetti collaterali
Effetti indesiderati osservati durante il trattamento negli studi clinici e integrati, sono:
- dolori crampiformi dell’addome;
- coliche addominali, diarrea;
- irritazione.
Sovradosaggio
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio. In ogni caso, dosi eccessive (abuso di lassativi-uso frequente o prolungato o con dosi eccessive) possono causare dolori addominali e diarrea persistente con conseguente perdita di acqua, sali minerali (specialmente potassio) e altri fattori nutritivi essenziali. Le perdite di liquidi ed elettroliti devono essere rimpiazzate. Gli squilibri elettrolitici sono caratterizzati dai seguenti sintomi: sete, vomito, indebolimento, edema, dolori alle ossa (osteomalacia) e ipoalbuminemia. Nei casi più gravi è possibile l’insorgenza di disidratazione o ipopotassiemie la quale può determinare disfunzioni cardiache o neuromuscolari, specialmente in caso di contemporaneo trattamento con glicosidi cardiaci, diuretici o corticosteroidi. L’abuso di lassativi, specialmente quelli di contatto (lassativi stimolanti), può causare dipendenza (e, quindi, possibile necessità di aumentare progressivamente il dosaggio), stitichezza cronica e perdita delle normali funzioni intestinali (atonia intestinale).
Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità e lontano da fonti dirette di calore.
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Feci con sangue, muco, cibo, vermi: i 10 tipi di feci che ti dovrebbero far preoccupare
Prima di iniziare la lettura di questo articolo, è importante sapere le caratteristiche (colore, forma, odore…) delle feci normali, a tal proposito vi consiglio di leggere prima: Le tue feci dicono se sei in salute: con la Scala di Bristol impara ad interpretarle
Ecco una serie di feci con caratteristiche “particolari” che meritano una certa attenzione e potrebbero rendere necessario l’intervento del medico:
1) Feci picee (nere) prendono il nome di melena: in questo caso le feci assumono un colorito nerastro, appaiono untuose con un aspetto catramoso, sono decisamente fetide con un tipico odore molto acido. Potrebbero essere innocue quando si usano integratori alimentari che contengono ferro, in caso contrario potrebbe trattarsi di feci causate da un sanguinamento solitamente lento ma costante nella parte alta del tubo digerente (il colore è determinato dal sangue che ha avuto tutto il tempo per essere digerito). Per approfondire: Feci nere e melena: cause e cure in adulti e neonati
2) Feci verniciate di rosso. Se il cilindro fecale è verniciato di sangue rosso vivo, è probabile la presenza di un sanguinamento nella parte terminale del tubo digerente.
3) Feci scolorite, biancastre, cretacee: sono le feci acoliche, tipiche da ridotta secrezione della bile o, più comunumente, da ostacolato deflusso di essa nell’intestino.
4) Feci giallastre di cattivo odore: malassorbimeno di grassi dovuto ad un insufficiente funzionamento del pancreas; questo si verifica nelle pancreatiti, cancro del pancreas, fibrosi cistica e celiachia.
Leggi anche:
- Feci gialle, giallo oro, giallastre: cause ed interpretazione clinica
- Sangue occulto nelle feci: come interpretare il risultato dell’esame
- Sangue occulto nelle feci: da cosa dipende e come si cura
5) Feci con aspetto untuoso, quasi brillante, un colore chiaro e il loro odore è particolarmente acre e sgradevole, potrebbe trattarsi di steatorrea. Si definisce così l’emissione di deiezioni “grasse”, derivate dal fatto che i lipidi alimentari non sono stati metabolizzati correttamente dall’apparato digerente e pertanto vengono eliminati con le feci senza essere assorbiti dal corpo. All’origine della steatorrea c’è un problema di malassorbimento dei grassi, quindi, il quale a sua volta può avere molteplici cause.
6) Feci che presentano tracce di sangue scuro: ulcere sanguinanti o tumori nella parte media dell’intestino tenue o nella prima parte del colon, morbo di Crohn, colite ulcerativa.
7) Feci dure che precipitano sul fondo: possono indicare una dieta povera di fibre (che si trovano in verdura, frutta e cereali integrali), o un insufficiente apporto di acqua. Le feci dure sono generalmente di colore scuro perché restano nell’intestino più di quanto dovrebbero. Leggi anche: Fecaloma: tappo di feci durissime, cause, sintomi e rimedi
8) Feci con vermi. A tale proposito vi consiglio di leggere questi articoli:
- Parassiti e vermi nelle feci: sintomi e come eliminarli con farmaci e rimedi naturali
- Ossiuri (vermi intestinali): cause, trasmissione, come vederli, cura definitiva
- Verme solitario: lunghezza, come eliminarlo, nelle feci, immagini
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9) Feci con presenza di muco o pus: possono indicare colite ulcerosa, coliti infettive, tumori villosi.
10) Feci con cibo non digerito. Le feci generalmente non includono elementi non digeriti, anche se è possibile ritrovare fisiologicamente nelle feci alcuni tipi di cibo, come ad esempio il mais ed alcuni legumi: ciò non deve preoccupare. Se il fenomeno tende però a ripetersi frequentemente, è bene informare il vostro medico.
Quale contenitore sterile usare per l’esame delle feci?
In caso di un eventuale esame delle feci, per raccogliere e conservare correttamente il campione di feci da inviare in laboratorio, è necessario usare un contenitore sterile apposito, dotato di spatolina. Il prodotto di maggior qualità, che ci sentiamo di consigliare per raccogliere e conservare le feci, è il seguente: http://amzn.to/2C5kKig
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- Feci dalla bocca: il vomito fecaloide
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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