Vita sessuale a 50 anni: il 72% lo fa una volta al…

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AMORE ANZIANI PANCHINA COPPIAChi pensa che a una certa età si devono “tirare i remi in barca”, si sbaglia. Secondo alcuni la vita, anche quella sessuale, comincia a 50 anni. In molti casi pure più tardi. E se non comincia a quell’età, vuol dire solo che continua. A certificare che gli ultracinquantenni il sesso lo fanno, eccome, è un’indagine singolare “Sesso over 50, tabù o naturale?” condotta da un sito-dating, il “Club 50 plus.it” secondo il quale il 72% fa l’amore una volta a settimana. I 700 soggetti arruolati sul web per l’indagine hanno confermato, in massima parte, di prediligere carezze e toccamenti nelle parti intime, cioè di amare i preliminari. Il 95% non potrebbe mai farne a meno perché “importantissimi ed essenziali”.

La maggior parte degli intervistati è inoltre convinta che il tempo migliori la qualità del rapporto: il 97.8% ritiene che non si è mai troppo vecchi per fare l’amore e il 91.6 punta a conservare rapporti regolari. A dichiararsi soddisfatto è solo il 13,7. La ricerca ha indagato sui comportamenti tenuti sopra e sotto le lenzuola, prima e dopo il rapporto. Con un occhio anche agli aiuti farmacologici: ma si è scoperto che a ricorrere ai medicinali che favoriscono il sesso con la prescrizione del medico è appena il 14,6% del campione.

Alla domanda se il rapporto vada migliorando con l’età, il 34.3% ha risposto di sì, perché conosce meglio il proprio corpo, mentre il 30.5 lo interpreta come conseguenza di emozioni più intense, e quasi il 30 attribuisce il successo a una migliore intesa con il partner.

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A 85 anni batte il record mondiale di maratona

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma 85 ANNI RECORD MARATONA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Glutei TestaL’ingegnere Ed Whitlock, canadese ma inglese di nascita (è nato a Londra il 6 marzo 1931), alla veneranda età di 85 anni, ha polverizzato il record del mondo dei 42 km e 195 metri nella sua categoria (85-90), scendendo sotto il muro delle 4 ore: 3 ore e 56 minuti netti, ben 38 minuti in meno rispetto al precedente record di 4 ore 34 minuti 55 secondi. Ed Whitlock nel 2000 fu la persona più anziana a correre la maratona in meno di 3 ore col tempo di 2 ore 52 minuti e 47 secondi, inoltre è stato il primo ultrasettantenne a correre la specialità in meno di tre ore con il tempo di 2 ore 59 minuti e 10 secondi nel 2003.

Continuerò a correre finché potrò

“Miravo alle 3 ore e 50, ma dopo metà gara mi sono reso conto che era troppo difficile”, ha detto ai microfoni di CBC Radio One. “Nessuno sa quando arriverà l’ora dell’ultima corsa ma io continuerò a correre finché potrò”. Nel 2006 ha stabilito il record mondiale per il gruppo da 75 a 79 anni col tempo di 3h 08′ 35″ alla Toronto Waterfront Marathon e nella Maratona di Rotterdam il 15 aprile 2007 ha abbassato il suo tempo a 3h 04′ 54″. Il 26 settembre 2010 ha corso la Toronto Waterfront Half Marathon (mezza maratona) in 1h 34′ 23″.

PS Ed Whitlock è deceduto a Toronto, il 13 marzo 2017, ad 86 anni.

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Sesso dopo i 50 anni: come cambia la donna a letto?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MAMMA DONNA BAMBINA NATURA RELAX FAVOLA ALLEGRIA FELICITA FAMIGLIA MADRE FIGLIA ALBEROLa passione di una donna non invecchia e la vita sessuale prosegue dopo gli “anta” e dopo uno o più figli. Ovviamente il segreto è accettare i cambiamenti. Secondo studi recenti le donne più attive sessualmente sarebbero proprio le quarantenni e le cinquantenni. Tanto che sono sempre di più le donne di questa età che ricercano partner più giovani, che possano loro garantire appagamento. Una vita sessuale appagante pare sia l’ingrediente fondamentale per tenere alta l’autostima, sentirsi in forma e psicologicamente serene. Non è necessario essere stati grandi amanti nel passato. In questa nuova fase della vita si possono scoprire altre forme di approccio alla sessualità. Il sesso dopo i 50 anni si può assaporare con una nuova intimità che gli impegni passati hanno impedito. La sessualità nella seconda metà della vita poi, aiuta a ritrovare la voglia di vivere e condividere, di amare in maniera più pura, esperta, libera da condizionamenti sociali e familiari. Insomma: il sesso dopo i 50 anni deve essere consapevole.

Accettare il proprio corpo che cambia

Per vivere un sesso appagante dopo i cinquant’anni bisogna adattare le aspettative. È impossibile sperare di avere le stesse prestazioni di un tempo, e non si può pretendere che il nostro corpo sia come quello di vent’anni prima. Fondamentale è sapersi accettare e adattarsi a nuovi stimoli senza paura. La cura di sé è fondamentale e serve a comunicare a se stessi e agli altri amore per la vita.
Non bisogna buttarsi giù e vedere solo difetti, perché la sessualità e la passionalità si basa su un equilibrio tra fattori emotivi e fisici. Bisogna anche cercare di non avere paure ingiustificate che rischiano altrimenti di compromettere il rapporto. In sostanza, non bisogna avere aspettative, ma solo la consapevolezza che nella vita si cambia.

Come cambia la donna dopo i 50 anni?

Quando una donna entra in menopausa, non vive solo cambiamenti fisici, ma soprattutto psicologici. Le loro modalità di espressione (ansia, irritabilità, depressione) causano nella donna un disturbo di identità. Se prima la vita sessuale e sociale era piena e gratificante potrà esserlo ancora. Se il calo degli ormoni e altri fattori causano calo della libido, basta parlarne con il medico che prescriverà rimedi a base di estrogeni. Pelle, lineamenti, capelli: tutto cambia. L’importante è non arrendersi, parlarne con serenità, e accettare il naturale scorrere del tempo con dignità e serenità.

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Ho 30 anni e ho amato due donne: le ho consumate e perse entrambe

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma 30 ANNI AMATO DUE DONNE PERSE Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina GluteiHo l’anima in fiamme e il cuore sempre in gola. Sono circondato da migliaia di persone diverse, quelle di tutta una vita, ma non piaccio nemmeno a Continua a leggere

Test: vedi il mondo con gli occhi di un bambino o con quelli di un adulto? Guarda l’immagine e lo scoprirai

Quello che i nostri occhi vedono, non sempre corrisponde alla realtà; ancora meglio: non sempre la realtà di fronte a noi – che dovrebbe essere oggettiva – è uguale per tutti. Occhi, cervello e mente sono indispensabili per farci interagire con il mondo ma capita talvolta che s’influenzino a vicenda e ci diano un’interpretazione della realtà non oggettiva, cioè basata soprattutto sulle nostre esperienze, sulla nostra memoria e sui nostri vissuti emotivi invece che sui dati reali ed effettivi.

Prova, ad esempio, ad osservare questa immagine: cosa vedi dentro alla bottiglia?

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Prenditi ancora un pò di tempo per osservare con attenzione l’immagine.

L’hai guardata bene?

Cosa hai visto?

Una coppia di amanti?

Questa immagine è un’illusione, cioè una distorsione del nostro cervello che organizza le informazioni che gli arrivano in base alla quotidianità, all’esperienza passata, al modo in cui comunemente funziona. Ma dove sarebbe l’illusione? Quando lo scoprirete probabilmente rimarrete a bocca spalancata!
Il nome di quest’opera è “Messaggio d’amore dei delfini”: gli adulti solitamente vedono due amanti nudi che si abbracciano, i bambini scorgono solo i delfini. I bambini non hanno infatti esperienza di un amore così adulto e di conseguenza il loro cervello non permette loro di vederlo nell’immagine. Gli adulti invece lo vedono immediatamente e faticano invece a scorgere i nove delfini.

Ancora non riesci a vedere i delfini? Te li indico con un puntino colorato:

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Una buona attività sessuale migliora la bellezza della pelle e diminuisce le rughe

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO AMORE COPPIA SESSO SESSUALITA ABBRACCIO MATRIMONIO MASTURBAZIONE ORGASMO (10)Sempre più spesso, nell’ambito della medicina del benessere, si parla degli apporti benefici dell’attività sessuale. Penso di poter mettere virtualmente tutti d’accordo quando dico che, quando la vita sessuale è ottimale e non vi sono patologie che la ostacolano come ad esempio il vaginismo, essa è un modo piacevole ed estremamente appagante per poter perdere calorie, inoltre aiuta ad avere una buona circolazione sanguigna e protegge dai rischi di ipertensione. Recenti studi hanno anche dimostrato che porta ad un ritardo nella comparsa dei sintomi propri dell’osteoporosi e garantisce per gli uomini un maggior benessere alla prostata, che difficilmente incorre in problemi di salute (leggi anche: masturbarsi regolarmente ti protegge dal cancro alla prostata). Ma da oggi sappiamo che una buona attività sessuale migliora la salute della pelle ed ha addirittura un effetto anti età non indifferente, almeno a giudicare dai risultati cui sono arrivati alcuni studiosi britannici che hanno sostenuto con la loro ricerca che il sesso giova alla salute della pelle. Lo studio è stato condotto da David Weeks, neuropsicologo del Royal Edinburgh Hospital. Il professore ha notato come fare sesso può giovare alla salute della pelle e garantire agli individui l’effetto di un ottimo anti-età sia per il viso che per le mucose genitali, garantendo un effetto “ringiovanente” fino a ben sette anni di età in meno! L’attività sessuale ci mantiene dunque giovani a 360° anche nelle parti più intime. In primo luogo l’attività sessuale nelle donne stimola il rilascio di estrogeni, che hanno un benefico effetto sulla pelle, sui capelli e sulle mucose. Gli estrogeni influenzano, infatti, lo spessore delle pareti della vagina, stimolano l’attività delle cellule del sistema immunitario determinando una protezione contro le infezioni e favoriscono l’attività della ghiandole del Bartolini, preposte a secernere il liquido lubrificante. In sintesi: l’attività sessuale permette il rilascio di ormoni che riescono ad avere un effetto benefico sulla pelle.

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Dieta a base di polifenoli per contrastare i segni del tempo ed i tumori

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO VERDURA CIBO VEGETALI DIETA DIMAGRIRE CUCINAI polifenoli costituiscono una famiglia “allargatissima” composta da oltre 5000 molecole organiche largamente presenti nel regno vegetale. Essi hanno attirato l’attenzione della comunità dei medici chirurghi estetici e dei ricercatori nel campo anti-aging nel corso dell’ultimo decennio, soprattutto a causa delle loro proprietà antiossidanti, e dei crescenti studi che dimostrano il loro ruolo nella prevenzione di varie malattie associate a stress ossidativo, come il cancro e le malattie cardiovascolari e neurodegenerative.

Classificazione dei polifenoli

Nel corso degli anni state identificate diverse migliaia di molecole a struttura polifenolica. A seconda del numero di anelli di fenolo e il modo in cui questi anelli si legano l’uno all’altro, i polifenoli possono essere divisi in molti gruppi funzionali differenti come acidi fenolici, flavonoidi, stilbeni, e lignani. I flavonoidi sono ulteriormente suddivisi in flavoni, flavonoli , isoflavoni, e flavanoni, ciascuno con una struttura chimica leggermente diversa.

Dove si trovano i polifenoli?

Si trovano principalmente in frutta e bevande di origine vegetale come succhi di frutta, tè, caffè, vino rosso, in ortaggi e legumi, cereali, cioccolato e legumi secchi.

Come la cottura influenza il contenuto di polifenoli degli alimenti?

E’ stato riportato in letteratura medica che il contenuto polifenolico degli alimenti può essere facilmente influenzato o gravemente ridotto dai metodi di preparazione dei pasti e dalle tradizioni culinarie.
Ad esempio, le cipolle, che sono una delle principali fonti di acidi fenolici e flavonoidi e i pomodori perdono tra il 75% e il 80% del loro contenuto iniziale quando vengono bolliti oltre 15 minuti, perdono il 65% una volta cotti in forno a microonde e il 30% quando vengono fritti.

Le proprietà antitumorali dei polifenoli

Studi di laboratorio condotti su modelli animali con infiammazione della pelle indotta dai raggi UV, stress ossidativo e danno al DNA, hanno dimostrato che polifenoli del tè verde, proantocianidine dei semi d’uva, il resveratrolo, la silimarina e la genisteina, in combinazione con la protezione solare, hanno la capacità di proteggere la pelle dagli effetti negativi delle radiazioni UV, compreso il rischio di tumori della pelle. Il meccanismo d’azione dei polifenoli è stato,negli ultimi decenni, un importante oggetto di studio. Una delle teorie più accreditate è che le cellule rispondono ai polifenoli principalmente attraverso interazioni dirette con i recettori o enzimi coinvolti nella trasduzione del segnale, che possono comportare la modifica dello stato redox della cellula e possono innescare una serie di reazioni redox-dipendenti.

Le proprietà anti-età dei polifenoli

Come antiossidanti, i polifenoli possono migliorare la sopravvivenza cellulare, come proossidanti, possono indurre apoptosi e prevenire la crescita tumorale. Tuttavia, gli effetti biologici di polifenoli può estendersi ben oltre la modulazione dello stress ossidativo. Tra i flavonoidi più studiati troviamo il Phlorizin; appartiene al gruppo di dihydrochalcones, presente in natura in alcune piante come nella corteccia del pero ( Pyrus communis), mela, ciliegia e altri alberi da frutto. È stato utilizzato come strumento per la ricerca farmaceutica e fisiologia per oltre 150 a. Tuttavia, i suoi effetti anti-invecchiamento sono solo stati segnalati negli ultimi anni. Molti altri estratti botanici, hanno potenti proprietà antiossidanti, tra di loro troviamo la silimarina, contenuta nel cardo mariano, la apigenina, contenuta nel sedano, nel prezzemolo e nelle foglie di camomilla e la genisteina contenuta nella soia, nelle fave e nel lupino: tutti hanno proprietà anti-aging.

L’importanza del resveratrolo

Tra gli stilbeni riconosciamo il resveratrolo, antiossidante, polifenolo naturale, abbondante nella buccia dell’uva. Alte concentrazioni di resveratrolo naturale ed oligomeri di resveratrolo si trovano in germogli di uve da Vitis Vinifera.  E’ stato oggetto di intenso interesse negli ultimi anni grazie ad una serie di proprietà anti-invecchiamento uniche, ma non solo: nel 2002 Bhat et al. hanno riferito che il resveratrolo possiede attività di prevenzione del cancro. Ha benefici effetti sull’apparato cardiovascolare, possibili benefici sulla malattia di Alzheimer con effetti diretti sui tessuti neurali, azioni fitormonali, antimicrobiche e un effetto indiretto sulla restrizione calorica. Per quanto riguarda la pelle è stato recentemente dimostrato di possedere un’azione protettiva contro la morte cellulare e di rallentare la distruzione del collagene.

I vantaggi del tè verde

I polifenoli del tè verde, derivante dalle foglie della Camellia sinensis, proteggono la pelle umana dai segni cutanei di fotoinvecchiamento. Molti studi di laboratorio hanno dimostrato che il trattamento topico o orale di polifenoli del tè verde hanno un effetto anti-cancerogeno UV-chimico indotto da radiazioni sulla pelle di diversi modelli animali. Hanno anche dimostrato che l’estratto di tè verde possiede attività anti-infiammatoria. Queste proprietà anti-infiammatorie e anti-cancerogene del tè verde sono dovute ai costituenti polifenolici tra cui il più potente é l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG).

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L’invecchiamento è una “malattia” da cui si può guarire

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI ELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHEL’invecchiamento è un processo reversibile, a patto di intervenire in tempo. Si potrebbero riassumere così i risultati di uno studio condotto dall’Università del Nuovo Galles del Sud, in Australia, e pubblicata sulla rivista Cell, nella quale il professor David Sinclair e colleghi avrebbero individuato una delle cause reversibili dell’invecchiamento in un modello animale. La loro scoperta, sostengono gli autori, potrebbe aprire la strada a nuove cure per malattie legate all’età, compresi il cancro, il diabete di tipo 2, malattie infiammatorie e l’atrofia muscolare.

Tutto ruota intorno ai mitocondri, che sono la centrale elettrica delle cellule, alle quali forniscono l’energia necessaria per vivere, funzionare, riprodursi. All’interno della cellula una serie di eventi molecolari, individuati dai ricercatori, rendono possibile la comunicazione tra mitocondri e nucleo. Quando questa si inceppa comincia i declino dell’invecchiamento. Ristabilire la corretta comunicazione avrebbe quindi il potere di invertire il processo.

L’informazione da cui prende le mosse lo studio è che con il passare degli anni i livelli della molecola NAD, iniziatrice della comunicazione tra mitocondri e nucleo, calano. L’unico modo conosciuto fino ad ora per rallentare questo declino era l’abbinamento di restrizione calorica ed esercizio fisico intenso. Gli autori di questo studio sono riusciti a imitarne l’effetto grazie all’uso di un composto che le cellule sono in grado di trasformare in NAD, ripristinando così rapidamente la corretta comunicazione e la funzione mitocondriale.

Due team lavoravano separatamente a Boston e a Sydney, uno su tessuti muscolari in coltura, l’altro su modelli animali, ed entrambi hanno ottenuto gli stessi risultati. “Se il composto è somministrato abbastanza precocemente nel processo di invecchiamento, in una sola settimana i muscoli di un topo anziano erano indistinguibili da quelli di un topo giovane”, spiega Nigel Turner, coautore della ricerca. I topi maturi, di circa due anni, presentavano anche buoni valori per quel che riguarda l’infiammazione e l’insulino-resistenza, due parametri correlati all’invecchiamento. Il confronto è stato fatto con topi dell’età di sei mesi: “L’effetto è stato molto marcato”, spiega Turner. “E’ come un sessantenne che assomiglia a un ventenne per certi aspetti”.

I benefici però potrebbero riguardare anche i giovani adulti sani a giudicare dall’effetto che ha avuto lo stesso composto somministrato ai topi giovani. Ora i ricercatori si prefiggono di studiare gli effetti a lungo termine del composto sui topi prima di dare inizio ai primi trial clinici sull’uomo, cosa che contano di fare verso la fine del prossimo anno. Vogliono scoprire se, oltre agli effetti dimostrati sulla molecola HIF-1, di cui si conosce il ruolo nella genesi del cancro e che in questo studio si è scoperto essere coinvolta anche nell’invecchiamento, il composto che stimola la produzione di NAD possa essere usato per curare in modo sicuro alcuni rari disordini mitocondriali e altre malattie come il diabete.

“Chiaramente c’è ancora molto lavoro da fare”, ammette David Sinclair, che ha recentemente fondato una società, la Metrobiotech, per testare il composto, e che è anche consulente per molte altre aziende che lavorano nel settore biotech, tra cui colossi come GlaxoSmithKline. “Ma se i risultati reggono, allora l’invecchiamento potrebbe essere una condizione reversibile, se presa per tempo”.

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