Gli piaccio, ma lui non non si fa avanti: perché?

MEDICINA ONLINE TRISTE COME RICONQUISTARE EX RAGAZZA RAGAZZO FIDANZATA FIDANZATO MARITO MOGLIE MATRIMONIO COPPIA DIVORZIO SEPARATI SEPARAZIONE AMORE CUORE FIDUCIA UOMO DONNA ABBRACCIO LOVE COUPLE WALLPAPERTi piace e probabilmente tu piaci a lui, ma non si fa avanti. Non capisci perché, ti provoca fastidio la cosa, pensi che gli uomini siano cambiati. Ah, i bei tempi andati eh? Non poche ragazze si lamentano di questo fatto. Ma perché oggi l’uomo non si fa avanti? Cerchiamo di ragionarci su con questo articolo “semiserio”, che speriamo vi fornisca qualche spunto di riflessione. Per iniziare, magari, è bene farsi un esame di coscienza. Se hai la pettinatura di uno Wookiee e sei vestita come la loro nonna, forse tutti i torti non li hanno. Ma, passata questa fase preliminare, anche alla ragazze più belle capita che l’uomo che vorrebbero conoscere non si fa faccia avanti.

Perché?

Magari si fanno avanti sempre i soliti: maschi arroganti, altri per te insignificanti o quelli che si accontentano di una che “basta che respiri” sperando nei grandi numeri. Magari si fanno avanti sempre questi soggetti perché tutti i “bravi ragazzi” li avete già scartati prima perché (sbagliando) non li reputavate alla vostra altezza. Chissà… Cominciamo con il dire che i motivi sono i più svariati, difficile quindi ricondurli a un caso specifico. Una cosa è certa: se ti interessa davvero fai tu la prima mossa, no? Non è scritto da nessuna parte che debba farla necessariamente l’uomo. Soprattutto di questi tempi, dove i ruoli classici (preda e cacciatore) sembrano aver perso di significato e in molti casi si vede addirittura un’inversione dei ruoli. Ormai sono completamente saltati i ruoli classici, quindi non si può più pretendere che l’uomo cerchi e la donna si faccia sedurre: anche la donna può in prima persona darsi da fare, se nessuno che le piace si fa avanti.  Le donne sono molto diverse da quelle della generazione precedente. Più sicure di sé, più emancipate e sanno ottenere quello che vogliono: questo è sicuramente un bene. Esigono giustamente parità con l’uomo, quindi ci può stare che siano loro a fare il primo passo, senza aspettare necessariamente il maschio. L’emancipazione femminile ha portato alcuni uomini ad avere quasi il terrore dell’approccio, visto l’alto livello di pretensiosità femminile raggiunto negli ultimi anni, limitandolo solo a quando ci sono buone probabilità che vada a buon fine. Quante volte siete state più acide dell’acido solforico? O avete trattato male chi vi faceva la corte, pensando all’uomo bello e impossibile? Un po’ di autocritica non fa mai male: dovete anche saper “volare basso” e apprezzare le persone normali, senza cercare il principe azzurro stra-bellissimo protagonista della vostra serie tv preferita.

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La donna cacciatrice

L’uomo è ancestralmente un cacciatore che compete con gli altri maschi per la preda “dolce e indifesa”, come era l’immaginario collettivo fino al secolo scorso. Ora, però, assistiamo a scene con donne che cacciano in prima persona, con spregiudicatezza: il vedere donne così forti, tanto da poter mettere i maschi in ridicolo o distruggere la loro virilità e autostima, crea in questi confusione, se non addirittura terrore. Forse per questo cercano rifugio in ciò che non potrà ferirli, come l’interfacciarsi con rapporti virtuali, inesistenti, o con filmini vari… Per questo limitano gli approcci, evitando magari donne troppo spregiudicate. Ormai è diventato sempre più comune che sia la donna a inseguire, a cacciare, a snervarsi per farsi notare e non viceversa. Li avete abituati male, i maschietti: abituati alla pappa pronta, al fatto che che tanto ci sarà sempre una (ma anche molte più di una) che li cercherà e si farà in 10 per loro pur di farsi notare… perché dovrebbero darsi una mossa?

Cominciate a farvi desiderare anche voi, senza inseguire maschi sfuggevoli come Arsenio Lupin. Solo così i maschi, per forza di cose, saranno costretti a uscire allo scoperto e tornare a corteggiare. Ora come ora, con tutte le donne che si buttano per prime, non ne hanno quasi più motivo. Lanciate segnali, ma sempre equivocabili. Fate capire interesse, ma senza fare il tappetino persiano pronto all’uso. Bastano un sorriso o uno sguardo per infondere coraggio. Se l’altro non si fa avanti, può darsi semplicemente che non gli interessiate (eh capita), o che sia sveglio come un pollo arrosto (che notoriamente fa i salti mortali una volta a tavola).

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Come capire se è interessato?

Come capire allora se quel ragazzo è interessato senza saltargli addosso come un gatto sul topo? Anche lui, che, come abbiamo spiegato prima, probabilmente si farà avanti solo se ha molte chances, cercherà di capire se vi interessa guardandovi, sorridendo, parlandovi con qualche scusa, anche la più banale. Non importa se dice “ciao, come stai?” o “Lo sapevi che i pinguini imperatori vivono anche in Sudamerica?”, se vi parla, vuol dire che comunque vi reputa interessanti: incalzate il discorso, mostrandovi sorridenti e interessate, loquaci (sebbene gli uomini preferiscano più parlare che ascoltare), e avrete modo di conoscervi sempre meglio. Se invece lui vi risponde a malapena se ci parlate, gli lanciate uno sguardo e lui piuttosto preferisce contare le crepe nel muro…beh…allora sareste proprio masochiste a proseguire: non gli piacete abbastanza.

E se siete timidissime?

Dovete cercare sicurezza in voi stesse, avete solo da perderci restando timide: vedrete sfuggire occasioni delle quali vi pentirete dopo anni. Le paure sono infondate generalmente, davvero vi interessa il giudizio di una persona che, se va male, domani neanche si ricorderà di voi? Non avete nulla da perderci, buttatevi. Spostate l’attenzioni su argomenti in cui vi trovate a vostro agio, sfoggiate sempre un bel sorriso, perché gli uomini amano le donne sorridenti, anche se un po’ chiuse, piuttosto che quelle acide e musone.

In conclusione c’è da dire che mentre le donne hanno acquisito via via la conoscenza e l’interpretazione del mondo, dei rapporti sociali, una maturità sociale in età molto giovane, i maschi hanno cominciato una lunga e grossa opera di infantilizzazione. L’egoismo e il materialismo li hanno portati a chiudersi in se stessi e a non affrontare mai il mondo esterno, tanto da essere impreparati quando sono costretti a farlo.

Si preferisce stare da soli con le proprie cose che avere rapporti sociali. Per non parlare del fatto che questa infantilizzazione ha portato a non comprendere le basilari regole dei rapporti sociali: il corteggiamento, l’importanza del mantenere i rapporti e l’importanza del dialogo. Non è raro trovare gli uomini con gli amici a giocare di continuo, aspettando che la donna cada dal cielo, perché né sanno come fare né hanno le capacità per corteggiare. Così non è raro che le cose nella coppia non funzionino, proprio perché l’uomo tende a essere molto più infantile della donna, più immaturo nel costruire un rapporto.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Mi ha lasciato da mesi ma io soffro come il primo giorno: cosa faccio?

MEDICINA ONLINE TRISTE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PENIS VARICOCELE HYDROCELE IDROCELE AMORE DOPING DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE SAD COUPLE FRINEDS LOVER SEX GIRL MAN WALLPAPERStar male quando si è lasciati da una persona che si ama è normale e comprensibile, tuttavia, in alcuni casi, la tristezza per la perdita non svanisce, ma anzi peggiora e può diventare qualcosa che abbassa la propria qualità della vita, che interferisce nella nostra vita sociale, relazionale o professionale, che può trasformarsi in uno stato depressivo caratterizzato da ideazioni suicidarie. Per questo motivo, se la fine di una relazione ci ha lasciato addosso una ferita insanabile, non bisogna sottovalutare la situazione.

La mia vita non ha più senso

La persona lasciata si ripete “non potrò mai stare solo, la mia vita non ha più senso ora” e il pensiero torna sempre all’amore perduto. Come mai per alcune persone superare il distacco è più duro che per altre? Per prima cosa possiamo notare che nella nostra cultura la sofferenza per amore è, non solo socialmente accettata, ma in qualche modo richiesta. Se sentiamo qualcuno che, dopo esser stato lasciato è riuscito a superare in breve tempo la tristezza lo colpevolizziamo dicendogli “ci sei riuscito perché non eri veramente innamorato”. Lavorare su un disagio dovuto a problemi di coppia è particolarmente complesso in quanto entrano in gioco influenze socioculturali, modi di intendere gli affetti, aspetti caratteriali. In alcuni casi, chi è lasciato ha difficoltà a superare la separazione perché ha una personalità dipendente. Le persone dipendenti tendono a creare con gli altri rapporti asimmetrici in cui il partner diventa una vera e propria droga da cui non è possibile separarsi per nessun motivo.

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Un passato doloroso

Un individuo che ha caratteristiche dipendenti di personalità spesso ha avuto genitori che durante i primi anni di vita non gli hanno dato la sicurezza di cui aveva bisogno. In alcuni casi c’è stato un abbandono o un lutto importante nell’infanzia. Altre volte l’insicurezza deriva da un ridotto livello di autonomia che la persona ha maturato nel corso della sua infanzia, ad esempio a causa della ricezione di un’educazione iperprotettiva e/o di un episodio traumatico irrisolto. Affrontare insieme ad un paziente il dolore conseguente ad una delusione d’amore è un percorso tortuoso e pieno di ostacoli che rende necessario prendere in considerazione i significati personali alla base del disagio. Capire i meccanismi nei quali si è entrati e i bisogni che la relazione soddisfava, permette una presa di distanza dalle emozioni spiacevoli ed intraprendere un viaggio che ci permetterà di superare la situazione spiacevole.

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Iniziamo il viaggio

Per iniziare il viaggio verso il superamento dell’abbandono, vi fornisco alcuni suggerimenti pratici utili per superare la fine di una relazione:

  • Esprimi le tue emozioni: esprimere le emozioni ci aiuta a modularle e a renderle più tollerabili. Puoi esprimerle con un amico/a o anche con te stesso scrivendo su un diario. Potresti anche decidere di scrivere immaginando di formulare una lettera per il tuo ex in cui scriverai le emozioni che provi rispetto alla fine della vostra storia (ad esempio rabbia, tristezza, ecc..).
  • Non negare la sofferenza: per superare un trauma come quello legato alla perdita di una relazione importante è necessario guadare le acque della sofferenza. Se sfuggi del tutto la sofferenza difficilmente potrai superarla, rimarrà bloccata in qualche parte della tua mente e del tuo corpo.
  • Evita le lamentele: a volte confondiamo l’espressione delle nostre emozioni con l’espressione di sterili lamentele, quando esprimiamo un’emozione che proviamo in quel momento ci sentiamo effettivamente più leggeri e alle persone accanto viene spontaneo di diventare accudenti e comprensive nei nostri confronti. Quando ci lamentiamo invece continuiamo a dire che le cose esterne non vanno, non ascoltiamo le nostre emozioni, risultiamo fastidiosi e pesanti per noi stessi e per gli altri. La lamentela, al contrario dell’espressione sana delle emozioni allontana gli altri!
  • Coltiva il tuo benessere psicologico: se sappiamo che la sofferenza è normale dopo la fine di un amore, talvolta accade che la nostra mente entri in loop pensando e ripensando al passato e confrontandolo col presente oppure tornando al passato quasi per volerlo cambiare o ancora andando al futuro per immagine ciò che sarebbe potuto essere e non sarà. Un primo step è accorgersi di questi viaggi della mente, un secondo passo è decidere dove porre la nostra attenzione, ovvero se continuare a viaggiare o se uscire dalla macchina del tempo. Praticare la meditazione ti potrebbe aiutare ad essere più consapevole di ciò che accade dentro di te e a poter scegliere come far lavorare la tua mente.
  • Prenditi cura del tuo corpo: l’attività fisica, specie quella all’aria aperta in mezzo al verde è il migliore antidepressivo, ti potrà aiutare a non andare troppo giù nell’umore e a sentirti più sicuro/a e attraente fisicamente.
  • Evita di cercare il sostegno dalla persona che ti ha lasciato: è una cosa banale, ma spesso accade che chiediamo sostegno emotivo alla persona che ci ha lasciato. Solo lasciando perdere i contatti con lei ed interrompendo le indagini sulla sua vita ti permetterai di lasciar andare la relazione passata e poter superare il dolore legato alla perdita.
  • Stabilisci nuovi obiettivi: la fine di un rapporto può cambiare in maniera importante le nostre abitudini e stravolgere i nostri piani. Può essere il momento di ripensare a come reindirizzare la propria vita.
  • Avvicinati alle persone che ti vogliono bene: in questi momenti passare il tempo con amici può aiutare a sentirti meno solo, ad esprimere le tue emozioni o semplicemente a distrarti condividendo il tuo tempo libero.
  • Scegli con attenzione le letture, la musica, i film:  perché alimentare la sofferenza con letture, musiche e film depressivi? Eppure sappiamo che la nostra mente ci spinge a cercare contenuti attinenti al nostro stato d’animo finendo a volte per peggiorarlo.
  • Se tendi ad idealizzarlo/a sforzati di ricordarne anche i difetti:  quando una persona ci manca spesso tendiamo ad idealizzare i ricordi belli con quella persona ed i suoi pregi. Ricordare i difetti ti aiuterà ad avere una visione più equilibrata. Di sicuro ne ha avuto almeno uno: non ha scelto di rimanere con te.
  • Chiedi l’aiuto di un professionista: se da parecchi mesi o da anni sei bloccato o bloccata nell’elaborazione di un distacco, qualcosa nel fisiologico processo di elaborazione non è andato per il verso giusto e non ti stai permettendo di “lasciar andare” la persona dalla tua mente: in questo caso hai probabilmente bisogno di un aiuto professionale, che ti aiuti a superare la situazione.

Se credi di avere dei problemi con il tuo ex partner o non riesci a gestire da sola o da solo la fine di una relazione, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a superare questa situazione difficile.

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Come superare il dolore della fine di una relazione d’amore

MEDICINA ONLINE TRADIMENTO 10 UOMINI DA EVITARE RELAZIONE GELOSIA PATOLOGICA NORMALE DIFFERENZE GEALOUS GIRL BOY MAN WOMAN LOVE WALLPAPER AMICIZIA RAPPORTO SESSO TRADIRE FIDANZATI MATRIMONIO MARITO MOGLIE SCOPRIRE HDLa fine di una relazione causa dolore, la donna vive l’impatto della separazione come se si trattasse della morte di una persona amata e l’uomo crede che tutto sia terminato, che il mondo gli sia caduto addosso e che non avrà più ulteriori opportunità di incontrare il grande amore. Quando termina una relazione la maggioranza delle persone sente come un grande vuoto e vive la situazione come un fallimento. Molti semplicemente sono solo troppo pigri per dover iniziare tutto da zero. Di seguito vi propongo alcune idee che normalmente mi confidano le persone che hanno sofferto di una separazione e cercano aiuto.

“Il tempo passa ma il dolore non se ne va”

Molte persone desiderano dimenticare il compagno di anni di vita in pochi mesi, ma è semplicemente impossibile. Qualcuno si da alla pazza gioia nel tentativo di affrontare la vita con una prospettiva totalmente diversa da quella che si aveva prima, la persona si butta in nuove avventure secondo il vecchio detto: “chiodo scaccia chiodo”: questa tecnica funziona per ben pochi, quando finisce la pacchia il dolore sembra peggiorare e la mancanza dell’essere amato si sente ancora più forte.
Cerchiamo invece di accettare il dolore, viverlo e non tentare di sostituire l’amore perso con una avventura. Poco a poco saremo capaci di liberarci completamente della sensazione di perdita e così riprendere, se lo desideriamo, la ricerca di una persona a cui dare il nostro amore senza riserve e senza i fantasmi del passato.

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“Non merito quello che mi sta accadendo”

La posizione della vittima abbandonata non risolverà il conflitto interiore. Quando una relazione termina entrambe le parti ne hanno la responsabilità. La cosa più utile è analizzare quali sono stati i nostri errori per tentare di non commetterli in futuro.

“Non posso accettarlo”

È perfettamente comprensibile che ci costi molto accettare una realtà per molti versi dura, che non avremmo desiderato, ma più tardi accettiamo il cambiamento più tempo perderemo prima di liberarci del dolore ed aprirci totalmente ad un nuovo amore. Assumere atteggiamenti del tipo: “non è successo niente” o vivere nell’illusione di una possibile riconciliazione in un futuro che non avverrà mai è una forma di auto-tortura psicologica; anche se nella prima fase della rottura la negazione, l’ira, l’odio e la depressione sono risposte abbastanza comuni.

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“La colpa è tutta mia”

Anche se probabilmente alcune persone hanno una responsabilità maggiore di altre nella fine della relazione, è certo che continuare a fare pensieri auto-denigranti non risolverà il problema ma addirittura ci chiuderà in un cerchio portandoci all’immobilismo. Se la relazione è definitivamente terminata è ci rendiamo conto che oggettivamente abbiamo fatto no degli sbagli, ci resta almeno di trarre esperienza dagli errori commessi per affrontare le nuove relazioni da un punto di vista più maturo.

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“Non incontrerò mai più una persona come lui/lei”

Probabilmente è così, non esistono al mondo due persone identiche, tutti abbiamo diverse virtù e difetti ma questo non vuol dire che non incontreremo un altra persona, diversa, ma che giungeremo ad amare con la stessa intensità, forse anche proprio perché diversa.

La fine di una relazione implica momenti di tensione, angustia, depressione, nostalgia ma è sempre superabile a patto che si viva come un cambiamento in più che dobbiamo affrontare nella vita e dal quale dobbiamo uscire rafforzati e con una maggiore maturità emotiva per affrontare le relazioni future.

Se credi di avere dei problemi con il tuo ex partner o non riesci a gestire da sola o da solo la fine di una relazione, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a superare questa situazione difficile.

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Quante calorie contiene lo sperma?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Cavitazione Dieta Dimagrire Dietologo NutrizionistaDimagrire Sessuologo Roma Fertilità ASTENOSPERMIA SPERMIOGRAMMA SPERMATOZOI DEBOLI MOTILITAAd ogni eiaculazione, l’uomo emette fisiologicamente circa dai 1,5 ml ai 6 ml di sperma, che contengono circa dalle 15 alle 30 calorie.

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Steroidi anabolizzanti, sesso e calo della libido: ho smesso ma mi eccito poco

MEDICINA ONLINE TRISTE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PENIS VARICOCELE HYDROCELE IDROCELE AMORE DOPING DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE SAD COUPLE FRINEDS LOVER SEX GIRL MAN WALLPAPER.jpgI meccanismi delle alterazioni prodotte dagli steroidi anabolizzanti non sono ancora perfettamente conosciuti. In linea generale sembra probabile che diverse modalità possano operare in vari sottogruppi di individui.
In alcuni soggetti, ad esempio, vi è un recupero incompleto della funzione gonadotropica e questi soffrirebbero di un ipogonadismo ipogonadotropo (in sostanza non viene recuperata completamente la funzione di ormoni ipofisari che “comandano” il funzionamento ormonale dei testicoli).
Secondo varie osservazioni cliniche tale funzione negli utilizzatori di anabolizzanti può essere completamente ripristinata dopo la somministrazione di farmaci che, a vari livelli di azione, fanno ripartire la complessiva attività ormonale.
Tuttavia, tali strategie non hanno sempre buoni risultati .
In alcuni pazienti non si normalizzano i livelli di testosterone forse per danni irreversibili ad alcune cellule testicolari (cellule di Leydig che producono testosterone).
Altri ancora, malgrado il testosterone sia a livelli normali, sembrano non riuscire a recuperare il desiderio sessuale e la disfunzione erettile.
In questo caso è come se si fosse “guastato” il meccanismo generale dei comandi per cui, malgrado appunto la presenza di testosterone in “quantità” normali, le porte (i recettori degli androgeni) non si aprono e niente accade.
Purtroppo i danni da steroidi sono molti e non coinvolgono solo la sfera sessuale.
Non ultimo quello di indurre una condizione di elevata dipendenza patologica.

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Conseguenze per la salute
I rischi per la salute connessi all’uso degli anabolizzanti sono numerosi e in molti casi irreversibili.
Effetti generali l’abuso degli anabolizzanti può causare notevoli problemi al sistema cardiovascolare, causando ipertensione arteriosa, infarto del miocardio, trombosi e morte improvvisa per arresto cardiaco anche in soggetti giovani. Gli steroidi aumentano il livello del colesterolo LDL e diminuiscono il colesterolo HDL, stimolano la produzione di eritropoietina e favoriscono la formazione di coaguli nei vasi sanguigni.
A livello del fegato sono stati descritti tumori epatici e cirrosi.
Molteplici sono anche gli effetti a livello cerebrale, con modificazioni del comportamento come aumento dell’aggressività, euforia, ansia, irritabilità fino a gravi disturbi quali psicosi paranoidi, stati maniaco-depressivi, sindrome da astinenza con depressione. L’uso di steroidi è stato implicato nella genesi di crimini violenti. Inoltre, si possono verificare gravi forme di acne e rottura di tendini sotto sforzo. Gli effetti a lungo termine sull’uomo dei dosaggi elevatissimi usati in particolare dai body-builders non sono ben conosciuti a livello scientifico e, sebbene i casi mortali descritti siano pochi, uno studio americano effettuato sui topi con dosi paragonabili sembra far emergere la possibilità di un numero di morti premature ben maggiore.
Gli effetti più frequenti ed evidenti riguardano la sfera sessuale. L’abuso di steroidi interrompe la normale produzione di ormoni sessuali, causando cambiamenti sia reversibili che irreversibili, particolarmente gravi negli adolescenti e nelle donne.

  • Nell’adolescente: nei soggetti ancora in fase di sviluppo si può avere la fusione prematura delle ossa lunghe con arresto della crescita.
  • Nella donna: alterazioni del ciclo mestruale e sviluppo di caratteristiche sessuali maschili. Il volume del seno ed il grasso corporeo diminuiscono. Il clitoride si ingrandisce e la voce assume un timbro maschile (queste due modificazioni sono irreversibili). Aumentano i peli sul corpo (irsutismo) con perdita di capelli e, spesso, con comparsa di acne
  • Nell’uomo: diminuzione delle dimensioni e atrofia dei testicoli, ipertrofia prostatica, diminuzione del numero o mancanza totale degli spermatozoi nel liquido seminale (oligospermia e azoospermia) con conseguente infertilità e impotenza, aumento di volume e femminilizzazione della mammella (ginecomastia).

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Dopo quanti giorni di astinenza le scorte di sperma sono le massime possibili?

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Quanto sperma viene emesso ad ogni eiaculazione?

Un uomo adulto e sano ad ogni eiaculazione emette circa dai 1,5 ml ai 5 ml di sperma, anche se questo valore può raggiungere anche picchi di 8 ml. La quantità di liquido seminale emessa dipende da molti fattori individuali, tra cui produzione di testosterone, etnia di appartenenza e fattori genetici. Varie patologie possono influenzare tali valori. Una importante variabile da considerare è l’intervallo di tempo che passa tra un’eiaculazione all’altra.

Astinenza significa maggior sperma disponibile?

Più ci si astiene, più aumentano le scorte di liquido seminale? Si. Parlando in generale, più è lungo l’intervallo tra una eiaculazione e la successiva, più spermatozoi e plasma seminale (cioè i due componenti dello sperma) vengono prodotti ed immagazzinati: l’astinenza aiuta quindi ad aumentare la quantità di sperma emesso, ma sempre nei limiti della quantità fisiologicamente prodotta. Questo vuol dire che se un individuo emette tipicamente 3 ml nelle sue eiaculazioni, con alcuni giorni di astinenza può arrivare ad avere eiaculazioni di circa 4 o 5 ml, ma non potrà mai raggiungere valori estremamente superiori, come ad esempio una eiaculazione di 10 ml. Generalmente l’astinenza che permette di raggiungere la quantità più alta di scorta di sperma oscilla tra i 3 ed i 7 giorni; mediamente la quantità massima di sperma eiaculabile tende ad essere raggiunta in genere tra il quinto ed il settimo giorno di astinenza.

Cosa succede se l’astinenza dura più di una settimana?

Astinenze superiori ad una settimana non porteranno ulteriori aumenti di sperma eiaculabile rispetto a quello che viene emesso con una astinenza di 5/7 giorni, dato che lo sperma più vecchio, oltre una certa quantità, non viene più accumulato, bensì viene eliminato dall’organismo. E’ quindi inutile prolungare l’astinenza oltre la settimana con la speranza di accumulare scorte di sperma maggiori.

Integratori per trarre maggior soddisfazione dal rapporto

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna:

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Quanto tempo devo lasciare riposare il pene per avere la maggior eiaculazione possibile?

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In genere, più è lungo l’intervallo temporale tra una eiaculazione e la successiva, più liquido seminale viene prodotto e – in caso di mancata emissione – accumulato: l’astinenza aiuta quindi ad aumentare la quantità di sperma emesso, ma sempre nei limiti della quantità fisiologicamente prodotta. Questo vuol dire che se un individuo emette tipicamente 3 ml nelle sue eiaculazioni, con alcuni giorni di astinenza può arrivare ad avere eiaculazioni di 4 o 5 ml, ma non certo eiaculazioni di 8 o 9 ml.

Mediamente la quantità massima di sperma possibile tende ad accumularsi tra il quinto ed il settimo giorno a partire dall’ultima eiaculazione. Astinenze temporalmente superiori ad una settimana non porteranno ulteriori aumenti, dato che lo sperma più vecchio, oltre una certa quantità, non viene più accumulato, bensì viene eliminato dall’organismo perché tende a contenere spermatozoi meno vitali.

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Le 6 caratteristiche che gli uomini cercano nella donna della loro vita

MEDICINA ONLINE COME RICONQUISTARE EX RAGAZZA RAGAZZO FIDANZATA FIDANZATO MARITO MOGLIE MATRIMONIO COPPIA DIVORZIO SEPARATI SEPARAZIONE AMORE CUORE FIDUCIA UOMO DONNA ABBRACCIO LOVE COUPLE WALLPAPER PHOTO HDGli uomini non cercano la donna perfetta, men che meno quella fisicamente perfetta. Chiarito questo punto, così come le donne sognano spesso il principe azzurro, anche gli uomini sognano segretamente una principessa, ma non troppo rosa: anzi, con carattere e pantaloni. La partner, nella vita di un uomo, più che una decisione costituisce LA decisione: la più importante che possano prendere nel corso della vita. La donna con cui un uomo si trova a condividere il proprio mondo deve essere in grado di tenere testa a ogni situazione e sembra proprio questa la caratteristica più importante ricercata nel gentil sesso: la capacità di essere prima di tutto un’amica forte. Ma quali sono le caratteristiche cercate nella compagna ideale? Non si parla di gambe lunghe o lato b perfetto. Ecco le sei doti più importanti, che non hanno nulla a che vedere con l’aspetto fisico.

Carattere

Non c’è niente di più bello che avere il coraggio di mostrarsi per come si è veramente, difetti inclusi. Allontanarsi dai canoni e avere abbastanza sicurezza da poter fare di testa propria, senza prendersi troppo sul serio. Dai più piccoli gesti quotidiani, come starsene in tuta e mangiare schifezze senza ritegno, struccate e con i capelli in disordine, fino all’agire solo e unicamente secondo le proprie convinzioni. Avere carattere significa fare ciò che si crede senza preoccuparsi troppo di farsi accettare.

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Contatto fisico

Gli uomini sono molto fisici, e ogni singolo momento può diventare grazie al tatto: per natura l’uomo è attratto dai momenti di contatto e quindi una donna capace di mostrare affetto anche solo abbracciando il suo partner sarà una calamita. Basti pensare che le donne prediligono spesso una comunicazione verbale, ad esempio dicendo “Ti amo”, mentre gli uomini lo dimostrano baciando appassionatamente o abbracciando e tirando a sé la propria compagna. Fa sentire apprezzati e desiderati, subito connessi, molto più delle parole.

Intelligenza

Essere in grado di iniziare una conversazione e sostenerla è molto importante, soprattutto se la conversazione va oltre gli interessi singoli di uomo e donna. Cercare un terreno comune per aprire un dialogo è molto più interessante rispetto ai soliti monologhi sulla propria giornata lavorativa, le amiche o gli acquisti. Essere in grado di dare stimoli sempre nuovi è molto apprezzato ed è collegato alla capacità di sostenere conversazioni più importanti, come i piani per il futuro o i problemi da risolvere. Questo fa capire al partner che è possibile fare affidamento sulla propria compagna, che diventa così una spalla, indispensabile nella sua vita.

Sicurezza in sé stessa

La vita non è semplice e ogni giorno è una sfida: avere accanto una “lady di ferro” capace di tenere i nervi saldi e la situazione sotto controllo suscita ammirazione e stima verso la partner. Una donna che si ama e si accetta è in grado di amare e accettare anche ciò che le sta attorno, così come supera i suoi difetti e ne prende coscienza, farà lo stesso con i “difetti” della vita. Una persona che capisce il suo valore e lo difende è una certezza, in grado di infondere sicurezza anche a chi le sta accanto. Una bella dose di autostima fa sentire entrambi meglio ed è incredibilmente sexy: ecco perché sesso e sicurezza sono estremamente collegati tra loro.

Ambizione e umiltà

Posti sullo stesso piano poiché l’una non deve escludere l’altra. Una donna ambiziosa si dimostra in grado di pianificare e organizzare la sua vita, e ciò dà un senso di sicurezza quando si parla di pianificare una vita insieme. Una persona capace di guardare oltre, che pensa al domani e non a ieri e determinata: di fronte a una ragazza così un uomo si sente meno spaventato delle incertezze future. L’umiltà fa capire che si saprà mettere da parte sé stesse nel momento del bisogno, per infondere sicurezza e calma, necessarie per superare i problemi. Essere in grado di farlo è estremamente difficile, ma, una volta superato lo scoglio necessario per fare propri i problemi dell’altro e rendersi disponibili senza riserve è la chiave di una relazione stabile.

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Lo staff di Medicina OnLine

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