Come viene trasportato il colesterolo nel sangue?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COME VIENE TRASPORTATO COLESTEROLO SANGUE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgSe vuoi comprendere appieno quello di cui stiamo parlando, ti consiglio di leggere prima questo mio articolo: Colesterolo: cos’è, a cosa serve, perché è pericoloso?

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Il colesterolo – essendo un grasso – non è solubile nel sangue, quindi per essere trasportato nel torrente ematico deve essere “imballato” in complessi aggregati sferici o discali di trasporto che prendono il nome di lipoproteine. Questi aggregati consistono essenzialmente di:

  • un involucro a singolo strato di fosfolipidi;
  • apolipoproteine e colesterolo non esterificato intercalati nell’involucro di fosfolipidi;
  • un nucleo di acidi grassi, trigliceridi e colesterolo esterificato;

Semplificando: questi aggregati vengono “assemblati” nell’epitelio intestinale durante la fase prandiale sotto forma di chilomicroni, mentre durante il digiuno vengono prodotti soprattutto nel fegato come VLDL (very low density lipoproteins), le quali vengono rilasciate nella circolazione sanguigna. Nel microcircolo, le VLDL sono idrolizzate dalla lipoprotein-lipasi presente sulla superficie delle cellule endoteliali, rilasciando gran parte del loro contenuto di trigliceridi (che diffondono nei tessuti) e trasformandosi in IDL o particelle rimanenti (lipoproteine a densità intermedia). Le IDL sono quindi idrolizzate a livello epatico e convertite in LDL (low density lipoproteins, quello che viene comunemente chiamato colesterolo “cattivo”). Le LDL fuoriescono dalla circolazione e, dopo aver attraversato la matrice fondamentale del tessuto connettivo, raggiungono le cellule parenchimatiche, alla cui superficie si legano tramite l’interazione con i recettori cellulari per le apoB-proteine e vengono trasportate nell’interno delle cellule epatiche, cedendo così il loro carico di colesterolo.

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Colesterolo: cos’è ed a cosa serve?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COLESTEROLO COSE COSA SERVE IMPORTANTE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgIl colesterolo – parola che deriva dal greco chole (bile) e stereos (solido) – è una molecola appartenente alla classe degli steroli, molto importante per il corretto funzionamento dell’uomo e degli animali in generale. Demonizzato (in parte a ragione) in campo medico, bisogna però ricordare che una giusta quantità di colesterolo è necessario alla vita: basti pensare che se in questo preciso momento io togliessi completamente tutto il colesterolo dal vostro corpo, voi morireste.
Quando in medicina si parla di “colesterolo”, NON si intende il colesterolo vero e proprio, ma si parla in realtà di una classe di lipoproteine (vedi più avanti nella sezione “Come viene trasportato il colesterolo?”) che circolano nel sangue. La concentrazione del colesterolo nel sangue – o meglio delle lipoproteine a cui abbiamo appena accennato – prende il nome di colesterolemia. Variazioni della colesterolemia oltre i valori di riferimento normali, prendono il nome di:

  • ipercolesterolemia: indica un eccesso di colesterolo nel sangue; più precisamente ci si riferisce ad un aumento del colesterolo trasportato dalle lipoproteine a bassa densità (LDL), comunemente definito “colesterolo cattivo”.
  • ipocolesterolemia: indica un deficit di colesterolo nel sangue.

E sono entrambe condizioni pericolose per la salute: non è vera quindi la credenza che avere un colesterolo più basso del normale sia un fatto positivo, pur essendo ovvio che in un paese industrializzato come l’Italia, è l’ipercolesterolemia a rappresentare il problema emergente, essendo un importante fattore di rischio cardiovascolare.

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Quantità di colesterolo prodotto, assunto e conservato dall’uomo
L’uomo produce autonomamente quasi tutto il colesterolo che gli serve, cioè una quantità che oscilla tra 1 e 2 grammi al giorno negli adulti. Solo una piccola parte (in media 0,1 fino 0,3, massimo 0,5 grammi) viene assunta con l’alimentazione. Il contenuto di colesterolo nell’organismo umano adulto e sano è di circa 150 grammi. La maggior parte del metabolismo del colesterolo avviene nel fegato.

Quali sono le funzioni del colesterolo nel nostro corpo?

  • Il colesterolo è un componente essenziale della membrana cellulare di tutte le cellule animali: si inserisce fra i due strati di fosfolipidi orientandosi con il gruppo -OH vicino alle teste polari dei fosfolipidi, diminuendo così la fluidità della membrana, aumentando la stabilità meccanica delle cellule, diminuendo la permeabilità a piccole molecole idrosolubili.
  • Il colesterolo si aggrega con alcune proteine della membrana cellulare formando vescicole in grado di trasportare il loro contenuto ai vari organuli cellulari.
  • Insieme alle molecole proteiche il colesterolo regola lo scambio di sostanze messaggere tramite la membrana cellulare.
  • Il colesterolo è coinvolto nella crescita e nella divisione cellulare.
  • Il colesterolo è la sostanza base per la sintesi degli ormoni steroidei come aldosterone, cortisone, testosterone, estradiolo.
  • Il colesterolo è essenziale per lo sviluppo embrionale: le malformazioni di neonati dopo la somministrazione di Contergan (un farmaco usato negli anni ’60, ora ritirato dal commercio) alle madri erano causate da un disturbo nella biosintesi di colesterolo.
  • Il colesterolo prodotto nel fegato viene impiegato in buona parte per la produzione di bile, una sostanza escreta nel duodeno che serve a emulsionare i lipidi alimentari per renderli assorbibili dall’intestino tenue.

Come viene sintetizzato il colesterolo nel nostro corpo
A tale proposito leggi: Come viene sintetizzato il colesterolo nel nostro corpo? Le tappe della biosintesi

Da cosa viene regolata la sintesi di colesterolo nel corpo ed a cosa porta una sua cattiva regolazione?
La risposta a questa domanda la trovate in questo articolo: Sintesi di colesterolo: cosa succede quando non viene regolata bene?

Come viene trasportato il colesterolo?
Per comprendere i meccanismi del trasporto del colesterolo nel nostro corpo, leggi questo articolo: Come viene trasportato il colesterolo nel sangue?

Quali sono i valori normali di colesterolo e trigliceridi?
A tale proposito leggi questo articolo: Colesterolo e trigliceridi: valori normali, alti, bassi ed interpretazione

Grassi saturi della dieta e colesterolo
L’Organizzazione mondiale della sanità, nel suo Food and health in Europe: a new basis for action, sintetizza i risultati degli studi sul colesterolo e alimentazione: i grassi saturi influiscono, anche se in maniera diversa, sul livello del colesterolo LDL. Nel dettaglio:

  • l’acido miristico, contenuto nel latte vaccino intero (non scremato), è il più forte stimolatore della produzione di LDL;;
  • l’acido laurico, contenuto negli olii e grassi di piante tropicali e nel latte in piccole quantità, l’acido palmitico, contenuto nei grassi animali (carne, pesce e molluschi) e in olii e grassi da piante tropicali, e alcuni acidi transsaturi sono forti stimolatori della produzione di LDL
  • l’acido stearico, contenuto nel grasso di manzo e nel lardo di suino, non aumenta il colesterolo LDL;
  • gli acidi transsaturi riducono l’apporto di acidi grassi polinsaturi, soprattutto di omega 3. Tali grassi sono generati soprattutto nell’idrogenazione dei grassi insaturi, processo utilizzato per la produzione di margarine industriali a partire da olii vegetali;
  • Gli acidi polinsaturi riducono il rapporto LDL/HDL, mentre i monoinsaturi non hanno effetto.

È dunque la qualità dei grassi, e del rapporto LDL/HDL, e non il loro apporto totale, a determinare il fattore di rischio cardiovascolare da colesterolemia.

IMPORTANTE: Anche se non tutti i grassi saturi agiscono nello stesso modo, è il consumo di alcuni di essi – contenuti negli alimenti – ad aumentare la colesterolemia, non certo il colesterolo introdotto con l’alimentazione che – come abbiamo precedentemente visto – è assunto in quantità molto ridotte con l’alimentazione, mediamente un terzo di grammo. Lo studio VERA del 1993, ha dimostrato che non esiste alcuna correlazione tra consumo di colesterolo (latte, panna, uova, burro, grassi animali ecc.) e colesterolemia. Il rapporto smentirebbe un’opinione diffusa secondo la quale la causa primaria del colesterolo alto sta nel consumo di alimenti contenenti colesterolo.

Perché l’eccesso di colesterolo (ipercolesterolemia) è così pericoloso?
A tale proposito leggi questo articolo: Eccesso di colesterolo (ipercolesterolemia): perché è pericoloso?

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Colesterolo alto: i cibi che lo abbassano e quelli da evitare

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COLESTEROLO LDL ALTO CIBI ABBASSANO EVITARE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano.jpgLa situazione classica che mi si presenta avendo spesso a che fare con pazienti in sovrappeso o obesi, è che le loro analisi del sangue evidenziano livelli di colesterolo LDL (lipoproteine a bassa densità, Low Density Lipoprotein, il colesterolo “cattivo”) troppo alti. Oltre alle soluzioni farmacologiche, cosa si può fare per limitare i danni ed abbassare i livelli di LDL? Tanto per cominciare, si possono cambiare le abitudini alimentari. La scelta di certi alimenti favorisce infatti l’eliminazione del colesterolo LDL, detto anche “colesterolo cattivo”, e diventa un’arma per combattere l’ipercolesterolemia.

I cibi che abbassano il colesterolo LDL

Via libera a cerealilegumi e vegetali: questi alimenti, infatti, non contengono colesterolo e aiutano a ridurre i livelli di quello in eccesso. I vegetali ricchi di fibre contribuiscono anche a ridurre l’assorbimento del colesterolo alimentare a livello intestinale. In caso di colesterolo alto è bene quindi consumare porzioni normali di cereali, preferendo quelli integrali a quelli lavorati, e di legumi, assumendo questi ultimi almeno 2-4 volte a settimana. Tra i cereali sono pertanto consigliati pane, pasta e riso integrali, ma anche farro, avena e orzo. Largo invece a frutta e vegetali, non dimenticando di inserire nel menu quotidiano 2-3 porzioni di verdure e 2 di frutta. Il pesce è il benvenuto. Il consumo almeno 2 o 3 volte alla settimana è consigliato a chi ha problemi di colesterolo alto grazie alla particolare composizione del suo grasso. Va però ricordato che sono da preferire cotture alla griglia, al cartoccio o al vapore, mentre la frittura è da evitare. Quanto al consumo di molluschi e crostacei, non deve essere superiore a una volta la settimana.

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Colesterolo alto: i cibi da evitare

Poco olio e di quello buono. I grassi saturi di origine animale provocano l’aumento dei livelli di colesterolo, mentre quelli insaturi di origine vegetale sono in grado di ridurlo. Da evitare, quindi, burro,lardo e strutto a favore di oli vegetali polinsaturi o monoinsaturi, come l’olio extravergine di oliva.
Si può consumare liberamente la carne, sia rossa che bianca. Vanno preferiti, però, i tagli magri. Ricordando sempre, prima della cottura, di eliminare il grasso visibile e di spellare il pollame. Meno grassi è meglio: è bene limitare al minimo il consumo di insaccati, formaggi e uova che contengono quantità piuttosto elevate di grassi e che influenzano negativamente il tasso di colesterolo. Preferire il latte scremato o parzialmente scremato a quello intero.

Consigli per una cottura sana

Quanto ai metodi di cottura vanno preferiti quelli senza l’ausilio di grassi aggiunti – come la bollitura, la cottura a vapore, la cottura al microonde o la grigliatura– e scoraggiato l’impiego della frittura in padella o nella friggitrice.

Leggi anche: Dieta per abbassare il colesterolo: cibi consigliati e da evitare

I migliori prodotti per abbassare il colesterolo e dimagrire

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, che sono estremamente utili per abbassare il colesterolo e dimagrire, fattori che diminuiscono il rischio di ipertensione, ictus cerebrale ed infarto del miocardio:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Proprietà dell’aglio: antibiotico, antitumorale, afrodisiaco, abbassa la pressione ed il colesterolo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AGLIO VEGETALI (2)Non sarà l’alimento che ci rende più desiderabili in una serata galante, tuttavia l’aglio è uno di quei cibi con proprietà meravigliose che la natura ci mette a disposizione per darci la possibilità di mantenerci in salute. Ad esempio questa pianta – appartenente alla famiglia delle Liliaceae – ha azione chelante, cioè favorisce l’aggregazione delle molecole di alcuni metalli pesanti come mercurio e cadmi (tanto diffusi nel nostro ambiente industrializzato ed inquinato) favorendone così l’espulsione da parte dell’organismo e confermandosi, come vedremo continuando la lettura, un fattore protettivo nei confronti nei tumori. Utile anche contro le allergie; è un antinfiammatorio e un antibatterico ed antimicotico naturale; è poi un vero tesoro di antiossidanti e contrasta il processo di invecchiamento a carico dei tessuti rendendoci anche più giovani e belli. Ha notevole attività antispastica, utile per prevenire spasmi muscolari e dolori addominali; aiuta a prevenire ed alleviare la claudicazione intermittente (dolore nelle gambe provocato dall’arteriosclerosi); incrementa leggermente il livello di serotonina nel cervello aiutando a combattere lo stress e la depressione; se hai smesso di fumare ti aiuta a non ingrassare e ripulisce il circolo dalle scorie della sigaretta. L’aglio era anche usato dagli antichi Greci e Romani per aumentare la virilità maschile e la libido: grazie alla sua azione vasodilatatrice, l’aglio ha in effetti la proprietà di favorire l’afflusso sanguigno ai genitali, permettendo una più facile erezione del pene e contrastando la disfunzione erettile.

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La dieta Haub: si può davvero perdere 12 kg in due mesi mangiando cibo spazzatura?

MEDICINA ONLINE DIETA PERDERE PESO CIBO ALIMENTAZIONI CIOCCOLATO DOLCI GRASSI CALORIEPiccola doverosa premessa: l’articolo che state per leggere ha il solo fine di divulgare una ricerca scientifica e non vuole proporre in nessun modo diete a base del cibo spazzatura (junk food).

La notizia, che risale per la verità a novembre 2010, è tuttavia degna di nota, perché parla di junk food ed è in completa controtendenza rispetto alla crociata che si sta combattendo a tutti i livelli negli Stati Uniti per fronteggiare l’epidemia di obesità che sta interessando la popolazione. Ebbene, per 10 settimane Mark Haub, professore di nutrizione umana alla Kansas State University, si è cibato di merendine della peggior specie ogni tre ore, invece di avere pasti regolari.

Quello che questo scienziato voleva dimostrare era che nella perdita di peso ciò che più conta è il conteggio delle calorie – e non il valore nutrizionale degli alimenti. E sembra esserci riuscito, se è vero che ha perso 12 chili in due mesi. Durante la dieta, Haub si è limitato ad assumere meno di 1.800 calorie al giorno. Un uomo con la costituzione di Haub dovrebbe consumare circa 2.600 calorie al giorno, quindi ha seguito un principio di base della perdita di peso: ha consumato significativamente meno calorie di quelle che bruciava. Il suo indice di massa corporea è passato da 28,8, considerato in sovrappeso, a 24,9, il che è normale, pesando 78 chili. Ma ci si potrebbe aspettare altri indicatori di salute abbiano sofferto. Ma non è così. Il colestestolo “cattivo” di Haub (LDL), è sceso del 20 per cento e il colesterolo “buono” o HDL, aumentato del 20 per cento. Si sono ridotti i livelli di trigliceridi, una forma di grasso, del 39 per cento.

Haub, attaccato dai ricercatori di tutto il mondo e sommerso da una valanga di critiche, ha detto che in realtà non abbiamo ancora capito qualcosa di importante della nutrizione umana. “Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che, dopo aver fatto questa dieta, io sono sano? Oppure significa che il modo di definire la salute da un punto di vista biologico manca ancora di qualcosa?” Nonostante il suo successo temporaneo, Haub consiglia di non replicare la sua dieta snack-centrica. “Non sono orientato a dire che questa è una buona cosa da fare”, ha detto. “Sono bloccato, e questa è la parte frustrante di questa ricerca, ossia che non posso dare una risposta concreta. Non ci sono abbastanza informazioni per farlo.”

Due terzi delle sue calorie venivano da cibo spazzatura. Ma durante le 10 settimane ha anche assunto una pillola multivitaminica e proteine ogni giorno. Inoltre, ha mangiato verdure, tipicamente una porzione di fagiolini verdi o 3-4 gambi di sedano. Il ragionamento di Haub è molto pragmatico, ed è il seguente. Ci sono moltissime persone che non possono permettersi altro che junk food, per un motivo o per l’altro, sia negli Stati Uniti che altrove. A questo punto, è meglio cercare di capire come limitare i danni in casi come questo, piuttosto che condannare a spada tratta il junk food e dire che non occorre cibarsene. Un modo per limitare i danni, suggerisce Haub, è di tenere sotto controllo le calorie e evitare degli scompensi, come la mancanza di vitamine o proteine, essenziali per una corretta nutrizione. C’è molta gente che ha un accesso limitato a frutta e verdura fresca, e che quindi spesso si basa sul tipo di cibo di cui Haub si è cibato per 10 settimane.

“Questi alimenti sono consumati da un sacco di gente,” ha detto. “Una soluzione potrebbe essere dimensionare correttamente delle porzioni e moderare il consumo, piuttosto imporre la rimozione totale. Penso solo che sia irrealistico aspettarsi che la gente abbandoni completamente questi alimenti per passare verdure e frutta. Queste ultime possono essere sane, ma non è realistico che tutti possano cibarnese”.

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