Questa è la donna dei tuoi sogni, ma NON è una donna! In realtà è…

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DONNA DEI TUOI SOGNI NON BAMBOLA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pressoterapia Linfodrenaggio.jpgQuella che vedete in foto è indubbiamente una bella donna in atteggiamento provocante, tuttavia nasconde un incredibile segreto che è veramente difficile da credere. Nella realtà quella che vedete è una… bambola! Si, una bambola!

Silicone personalizzabile ad alta tecnologia

Quelle che una volta venivano chiamate “bambole gonfiabili” ormai si sono evolute in modelli in silicone hi-tech, con una accuratezza maniacale nei particolari ed altissima snodabilità! Ovviamente anche i prezzi si sono evoluti e se per le vecchie bambole gonfiabili bastavano poche decine di euro, per questi gioielli di arte e tecnologia bisogna sborsare parecchie migliaia di euro. Sono molte le industrie che producono questo tipo di bambole, alcune offrono ai loro clienti più facoltosi anche la possibilità di personalizzare la propria “donna ideale” con le forme (magra, prosperosa, atletica…) ed i colori preferiti (colore di pelle, occhi, capelli…).

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Particolari anatomici perfetti e resistenti

La maggior parte di queste bambole ha anche particolari anatomici (vagina, seno, glutei, mani, clitoride, ano, lingua, bocca…) adatti a sopportare l’attività erotica desiderata. Alcune industrie si sono poi specializzate nelle creazione di bambole hi-tech che riproducono le fattezze di donne dello spettacolo, specialmente attrici pornografiche famose, che ricalcano ogni minimo particolare della ragazza a cui si ispirano, come forma della vulva, pelo pubico, areole, grandezza e forma del seno, capezzoli, glutei e zona anale.

Bambole realistiche: foto

Vediamo ora alcune foto di modelli di bambole in silicone davvero realistiche:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Cos’è il perineo maschile e femminile, dove si trova ed a cosa serve? Perché è così importante per la donna, specie in gravidanza?

MEDICINA ONLINE VULVA LABBRA GRANDI PICCOLE LABIA MINORA MAJOR VAGINA SEX SESSO DONNA APPARATO SESSUALE FEMMINILE CLITORIDE MEATRO URETRALE OPENING IMENE VERGINITA WALLPAPER PICS PICTUREIl perineo (pronuncia con l’accento posto sulla penultima lettera: perinèo), anche chiamato zona perineale, è uno spazio anatomico a forma di losanga (cioè di rombo), presente nel corpo sia maschile che femminile. Il perineo ha diverse funzioni, specie quella di sostegno, inoltre viene spesso considerato come una zona altamente erogena.

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Dove si trova il perineo nell’uomo e nella donna?

Il perineo viene facilmente osservato in un corpo quando ci si dispone in posizione dorso-sacrale, detta anche posizione ginecologica (sdraiato sul dorso con le cosce e le gambe flesse ed allargate) e risulta grossolanamente delimitato in alto dai testicoli o dalla vagina, in ed in basso dall’ano. Una linea ideale tracciata da una tuberosità ischiatica all’altra la divide in una zona superiore urogenitale, che nella donna contiene la vagina e nell’uomo lo scroto, ed in una zona inferiore anale. Il perineo è costituito da un piano muscolo aponevrotico e da quello cutaneo, riccamente fornito di peli e ghiandole sebacee. In profondità è delimitato anteriormente dai rami ischiopubici e posteriormente dai legamenti sacrotuberosi.

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Anatomia del perineo

Dal punto di vista anatomico il perineo comprende tre piani: il diaframma pelvico (piano perineale profondo), il trigono urogenitale (piano perineale medio) e il piano superficiale del perineo.

1) Piano perineale profondo o diaframma pelvico

Presenta la forma di un imbuto a concavità superiore, il cui margine anteriore è dato dal muscolo elevatore dell’ano mentre quello inferiore dal muscolo ischio-coccigeo. Superiormente a detti muscoli, si trova la fascia pelvica, derivata dalla fusione della fascia propria dei due muscoli. Questa si continua posteriormente con la fascia del muscolo piriforme del bacino e poi sui lati con la fascia del muscolo otturatore interno. Il diaframma pelvico divide la cavità del piccolo bacino in due parti:

  • cavità pelvica vera e propria, soprastante;
  • fossa ischio-rettale, sottostante.

La fossa ischio-rettale presenta una cavità a forma di ferro di cavallo contenente un’abbondante quantità di grasso in cui decorrono diversi nervi (pudendo interno, otturatore interno, elevatore dell’ano). Essa è chiusa in avanti per l’aderenza che il muscolo elevatore dell’ano prende sul pube mentre si apre posteriormente all’esterno nel piccolo foro ischiatico.

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2) Piano perineale medio o trigono uro-genitale

Ha una forma grosso modo triangolare ed è teso tra i labbri posteriori delle branche ischio-pubiche. Presenta la fascia perineale media detta legamento trasverso pelvico di Henle che è unica nella sua parte più alta mentre si sdoppia più in basso. Lo sdoppiamento porta alla formazione di un foglietto ventrale e di uno dorsale, nello spessore dei quali decorre il muscolo trasverso profondo del perineo, teso da una branca ischio-pubica all’altra. Nel trigono uro-genitale vi è il muscolo sfintere striato dell’uretra, dipendenza del muscolo trasverso profondo. Nella femmina il trigono uro-genitale è percorso dalla vagina. Nel maschio contiene le ghiandole del Cowper. In entrambi decorrono nel trigono il nervo e l’arteria pudenda interna.

3) Piano perineale superficiale

È costituito dalla fascia perineale superficiale tesa tra i due labbri anteriori delle branche ischio-pubiche. Essa si continua inferiormente col foglietto ventrale di sdoppiamento della fascia perineale media; superiormente si continua come fascia del pene o come fascia del clitoride. Nello spazio compreso tra la fascia perineale superficiale e la fascia perineale media vi è la loggia peniena nel maschio o la loggia clitoridea nella femmina. In tale spazio sono compresi rispettivamente i corpi cavernosi del pene e del clitoride. Nella porzione più bassa delle logge si trova il muscolo trasverso superficiale del perineo, teso tra le due tuberosità ischiatiche.

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A che serve il perineo?

Il perineo e di conseguenza i muscoli perineali garantiscono la continenza urinaria e fecale, una vita sessuale soddisfacente e prevengono il prolasso genitale, per esempio il prolasso uterino.

Perché il perineo della donna è “più importante” di quello dell’uomo?

Il perineo assume maggiore importanza nella donna perché sostiene gli organi ed anche il bambino nell’utero durante la gravidanza, e svolge funzioni di protezione legata a sessualità, evacuazione, respirazione ed eccitazione molto più che nell’equivalente maschile.

Massaggio prenatale del perineo

Il massaggio perineale prenatale (noto anche come allargamento del canale del parto o massaggio ostetrico prenatale) è un massaggio effettuato sul perineo, in particolare attorno all’orifizio vaginale, di una donna incinta, a partire all’incirca dalla trentaduesima/trentaquattresima settimana, generalmente per almeno tre volte a settimana, numero che aumenta man mano che ci si avvicina al parto, tanto che, a partire dalla trentasettesima settimana, il massaggio può essere praticato ogni giorno. Scopo di tale pratica è quello di imitare in maniera più delicata l’azione effettuata dalla testa del nascituro sul canale del parto, in modo da preparare il perineo alla sollecitazione che avverrà durante il parto, aumentandone l’elasticità, e rendere più breve e meno faticoso il travaglio; in questo modo si tenta infatti di prevenire la lacerazione del perineo durante il parto e di ridurre la probabilità di dover effettuare un’episiotomia o di dover ricorrere a strumenti atti a facilitare l’uscita del nascituro quali, ad esempio, la ventosa ostetrica.

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Sindrome da spogliatoio o dismorfofobia peniena: il pene sembra deforme o più piccolo o più grande di quanto sia

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO UOMO DOCCIA TRISTE PENE PICCOLO ACQUA LAVA SAPONE DEPRESSIONE STANCO SESSO BARBA CAPELLI FACCIA PELLE CORPOUna delle paure più grandi di ogni uomo è quella di avere un pene diverso da quello degli altri uomini, paura – spesso totalmente immotivata – che porta ansia da prestazione e difficoltà ad approcciarsi con l’altro sesso per paura di mostrare al partner un pene che si ritiene essere deforme o troppo piccolo. Quando questa paura diventa un chiodo fisso, diventa la base su cui si instaura la dismorfofobia peniena, anche chiamata “sindrome da spogliatoio” in quanto chi ne soffre tende a evitare di fare la doccia insieme ad altri uomini in palestra o dopo l’attività sportiva nel timore di essere sottoposti a giudizio per via delle dimensioni o della forma dei propri genitali. A volte queste preoccupazioni non sono motivate dalla presenza di reali anomalie, ma ciò non impedisce ad alcuni uomini di diventare preda di idee ossessive e di comportamenti compulsivi, come il guardarsi continuamente allo specchio nel tentativo di confermare le proprie valutazioni o ricorrere a frequenti controlli medici per potere correggere il (presunto) problema.

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Pene troppo grande per il rapporto

Uno dei lati più scientificamente interessanti della dismorfofobia peniena, in costante aumento tra gli uomini, è che questa patologia non porta necessariamente a vedere il proprio pene come deforme o più piccolo di come realmente sia: chi ne soffre può vedere il proprio pene più grande della realtà e può arrivare a pensare che queste sue dimensioni “esageratamente generose” potrebbero far male alla partner durante il rapporto.

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Le dimensioni di un pene normale ed il confronto con gli attori pornografici

E’ impressionante sapere che circa l’80% dei pazienti che si sottopongono a interventi di allungamento del pene non ne avrebbero alcun bisogno, avendo un organo genitale di dimensioni normali. Ciò rimanda ad una dismorfofobia peniena, che difficilmente si sarebbe risolta con l’ausilio di tecniche di allungamento chirurgiche e/o fisioterapiche: nessuna misura appare abbastanza normale a chi soffre di questa patologia. Ma quali sono queste dimensioni normali? I diversi studi effettuati sulla misurazione del pene, considerando la difficoltà a procedere in un’indagine valutata come invasiva e le varie tecniche di misurazione utilizzate, hanno evidenziato alcune dimensioni standard, ovvero relative alla media della popolazione (normalità statistica). La concordanza dei dati evidenzia una dimensione a riposo pari a 8-10 cm in lunghezza (dalla radice dorsale del pene alla punta). Allo stato di erezione, invece, la lunghezza media varia tra i 12-16 cm con una circonferenza pari a 11- 12 mm.
Lo stato di flaccidità del pene ha una dimensione del tutto variabile e questo dipende essenzialmente da alcuni fattori:

  • la struttura anatomica costituzionale dell’individuo;
  • agenti ambientali come temperature troppo elevate (il pene si distende); oppure troppo fredde (il pene si restringe);
  • condizioni di “salute” dello stesso individuo.

Inoltre, è importante sottolineare quanto la percezione che un uomo può avere del proprio organo genitale sia visivamente distorta rispetto al possibile confronto con un altro simile posizionato di fronte. Probabilmente l’uomo che rimane legato al concetto di potenza-virilità non verrà comunque rassicurato dai dati numerici prima accennati, bensì continuerà a confrontarli con le dimensioni degli organi genitali di uomini più dotati, iniziando un confronto anche con gli attori pornografici superdotati che lo vedrà, per ovvi motivi, quasi sempre sconfitto: tutto questo può rimandare costantemente ad una visione distorta della realtà dei fatti.

Il micropene e la capacità di adattamento della vagina

Gli specialisti concordano nel ritenere che è opportuno parlare di micropene quando la sua lunghezza, in stato di erezione, è inferiore ai 7 centimetri. Condizione davvero molto rara. Questo è stato definito in base all’impossibilità di un pene al di sotto di tale dimensione in erezione, di riuscire a penetrare la cavità vaginale. Infatti, le dimensioni del canale vaginale a riposo sono di circa 7,5 cm. E’ importante però ricordare che la vagina ha una particolarità essendo una cavità a dimensioni variabili: a riposo le sue pareti sono normalmente unite, durante il coito si allargano per accogliere il pene adattandosi alle sue dimensioni. La vagina possiede una grande elasticità e si conforma a dimensioni diverse, non perdendo mai il contatto con il pene che la penetra dal momento che la natura ha previsto che una perdita di opposizione non determinerebbe la stimolazione ritmica della prostata dell’uomo e quindi eiaculazione e concepimento.

Leggi anche: “Dottore, il mio pene si sta accorciando”: la sindrome della retrazione genitale

Troppa lubrificazione vaginale e poca sensazione di penetrazione

Alla luce di quanto appena detto si può quindi dire che la maggior parte dei peni, siano perfetti per la maggior parte delle vagine, tuttavia alcuni uomini durante la penetrazione hanno la convinzione che il loro pene non sia adatto per quella vagina. Questo viene riportato essenzialmente in alcune sensazioni dove è presente un’abbondante lubrificazione vaginale e dove la donna, non essendo più giovanissima, ha perso “tono vaginale”. Sarebbe necessario ricordarsi che, se la vagina è particolarmente lubrificata, è perché la donna sta vivendo un costante e piacevole stato di eccitazione e dovreste godere di ciò, invece, di farvi problemi sull’abbondanza del liquido vaginale e sulle dimensioni del pene. Anzi, dovreste preoccuparvi se la vostra partner fosse poco o per niente lubrificata! Sembra incredibile ma la lubrificazione vaginale rimane una delle prime causa di sindrome da spogliatoio. Il mio consiglio può essere quello di interrompere temporaneamente il rapporto ed asciugare il pene dall’eccesso di liquido lubrificante femminile, per tornare ad avvertire una sensazione di maggiore penetrazione.

Leggi anche: Il pene si accorcia o no con l’età? Come le misure cambiano negli anni

Diagnosi e cure

La diagnosi è relativamente facile, il soggetto – nonostante le sue dimensioni siano normali – tende generalmente a:

  • rivolgersi insistentemente al medico per avere rassicurazioni (di cui mai si sentirà realmente soddisfatto);
  • evitare i rapporti con l’altro sesso;
  • avere pensieri ricorrenti ed ossessivi riguardo alle dimensioni del pene;
  • avere ansia da prestazione;
  • guardarsi ripetutamente allo specchio i genitali alla ricerca di un difetto che non esiste;
  • guardare di nascosto gli altri peni (nei bagni, sotto le docce della palestra…) per confrontarsi con gli altri, sentendosi sempre il “perdente” del confronto (in ogni caso, anche quando in realtà il pene degli altri è più piccolo del proprio).

Se vi ritrovate in questo quadro, potreste aver bisogno dell’aiuto di un medico (terapia farmacologica) ed un psicoterapeuta che miri a lavorare sul disturbo d’ansia e sul vissuto problematico del soggetto, consentendogli di riappropriarsi della propria autostima e di imparare ad accettare il proprio corpo perché possa essere accettato anche dagli altri. Il problema va affrontato alla radice: la scarsa autostimaGli uomini che si convincono del fatto che i propri organi genitali siano differenti rispetto agli standard medi provano infatti scarsa stima per se stessi. Le loro ansie diventano di frequente motivo di disagio non soltanto nelle relazioni sessuali ma pure nei rapporti sociali e professionali, nei casi più gravi spingendo i soggetti con dismorfofobia all’isolamento.

Ed anche: Come misurare correttamente la lunghezza del pene

Intervento chirurgico o no?

L’intervento chirurgico è generalmente sconsigliato e va considerato solo se esiste realmente una qualche anomalia nella forma o nelle dimensioni del proprio pene che solo il medico può valutare: la chirurgia può rappresentare una soluzione capace di sollevare il paziente dalle sue preoccupazioni, restituendogli una normale vita di relazione, in tutti gli altri casi (pene normale) l’intervento chirurgico è da evitare essendo quasi sicuramente non risolutivo.

Se pensi di soffrire della sindrome da spogliatoio, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a risolvere il tuo problema.

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Come funziona una eiaculazione? Due eiaculazioni consecutive sono possibili?

MEDICINA ONLINE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PLASMA UOMO COME FUNZIONA AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVER SEX GIRSalvo particolari patologie, ogni uomo l’ha provata, almeno dalla pubertà in poi, eppure ben pochi sanno cosa succede nel nostro corpo durante una eiaculazione. Cominciamo dalla domanda più scontata:

Cos’è l’eiaculazione?

Il termine “eiaculazione” (dal latino ejaculatio) designa l’espulsione dello sperma (anche chiamato “liquido seminale“) da parte dell’uomo, tramite l’orifizio dell’uretra, posto – salve malformazioni come l’ipospadia – sull’apice del glande del pene. È il frutto della stimolazione ripetuta del pene – e quindi indirettamente della prostata – durante la masturbazione o il rapporto sessuale o altri tipi di stimolazioni (ad esempio massaggio prostatico). L’eiaculazione dura, generalmente, alcuni secondi ed è influenzata da fattori fisici (durata delle contrazioni, numero e forza), quantitativi (produttività della ghiandola prostatica e delle vesciche spermatiche) nonché psicologici.

Come funziona l’eiaculazione ed in quali fasi è divisa?

L’espulsione dello sperma avviene in varie fasi:

  1. gli spermatozoi prodotti ed accumulati nei testicoli, tramite i condotti deferenti si spostano in direzione della prostata, in seguito all’eccitazione sessuale;
  2. salvo malattie, il collo della vescica si chiude automaticamente per impedire che l’urina si mescoli allo sperma;
  3. gli spermatozoi, nel loro viaggio al di fuori dei testicoli, si mescolano al plasma seminale (la parte liquida dello sperma), prodotto dalla prostata e delle vescicole seminali;
  4. gli spermatozoi, mescolati al plasma seminale, formano lo sperma vero e proprio;
  5. lo sperma va verso la base dell’uretra e – continuando la stimolazione – ad un certo punto l’uomo prova una tensione che gli segnala che sta per arrivare all’orgasmo. Ha raggiunto il punto di non ritorno;
  6. lo sperma è espulso con una potenza variabile. L’eiaculazione è accompagnata da contrazioni ritmiche molto potenti, causate principalmente dal muscolo pubococcigeo. Il numero di contrazioni è variabile, solitamente l’uomo prova dalle 4 alle 8 contrazioni muscolari. Se l’orgasmo è presente (come vedremo in seguito ciò non avviene necessariamente ad ogni eiaculazione) viene provato dall’uomo durante queste contrazioni.

Leggi anche: Processo eiaculatorio: come avviene l’emissione dello sperma dal pene

Eiaculazione ed orgasmo corrispondono?

Non è corretto dire che l’eiaculazione corrisponde all’orgasmo: l’eiaculazione è un processo separato dall’erezione, essendo quest’ultima controllata dall’ipofisi. Si possono verificare orgasmi senza eiaculazione visibile (come avviene ad esempio nell’eiaculazione retrograda) ed eiaculazioni senza orgasmo (anorgasmia) come avviene ad esempio nelle eiaculazioni notturne. Le eiaculazioni notturne sono più frequenti nei giovani, il che potrebbe essere legato all’alto tasso di testosterone; tuttavia, non si è ancora trovata la causa reale di questo fenomeno. In ogni caso durante i periodi d’astinenza dai rapporti sessuali, gli episodi di eiaculazione notturna sono più frequenti. Per approfondire leggi:

Due eiaculazioni consecutive sono possibili?

Il tempo medio d’attesa dopo il quale è possibile una nuova eiaculazione è variabile da uomo a uomo, solitamente ad un giovane bastano anche 15 minuti, più avanti con l’età possono essere necessari anche 60 minuti. Dopo l’eiaculazione, il pene perde gradualmente la sua rigidità ed è raro che due eiaculazioni si producano di seguito, magari a distanza di pochi secondi, anche se è tecnicamente possibile. Durante l’orgasmo, l’ipofisi, una ghiandola cerebrale, secerne delle endorfine che inducono il sonno e tendono a rendere più difficile una nuova eiaculazione ravvicinata. Se volete aumentare le possibilità di avere più orgasmi di seguito, leggete la mia guida: Orgasmi multipli maschili: come avere due o più eiaculazioni di seguito

Integratori alimentari

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la quantità/qualità dello sperma e la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dai rapporti sessuali:

I disturbi dell’eiaculazione

I disturbi dell’eiaculazione più diffusi, sono:

  1. L’eiaculazione precoce. È un problema frequente ma non grave. Riguarda circa 1 uomo su 3. L’uomo (generalmente abbastanza giovane) eiacula all’inizio della penetrazione e a volte anche prima. L’eiaculazione precoce è soprattutto causata da un problema d’autocontrollo. L’eiaculazione diventa un riflesso incontrollabile che l’uomo non riesce a ritardare per fare durare il suo piacere.
  2. L’aneiaculazione: durante l’eiaculazione non fuoriesce sperma. In particolare, si tratta dell’effetto di alcuni trattamenti utilizzati contro il cancro.
  3. L’eiaculazione retrograda o secca: lo sperma rifluisce verso la vescica anziché essere espulso. Questa anomalia spesso è causata da certi interventi chirurgici. E causa la sterilità.
  4. L’eiaculazione sanguinante (ematospermia): lo sperma contiene tracce di sangue. Spesso questo disturbo è benigno ma a volte può indicare la presenza di un tumore alla prostata o di alcune infezioni.
  5. L’eiaculazione dolorosa: l’uomo prova dolore a livello dell’uretra, del bacino o dell’ano, causati da un’infezione alla prostata.

Si può controllare la propria eiaculazione?

In generale, controllare l’eiaculazione diventa più facile con l’età e quindi l’esperienza. Esistono dei metodi per imparare a controllare il piacere, utili per gli uomini che soffrono d’eiaculazione precoce, ma anche per gli altri:

  1. l’effetto ” doccia fredda”: pensare a qualcosa di poco erotico per ritardare l’arrivo dell’orgasmo;
  2. ci si può anche masturbare prima del rapporto per ridurre l’eccitazione al momento fatidico;
  3. i preservativi ritardanti: sono utili per tutti, e non soltanto per rimediare alle eiaculazioni precoci;
  4. il metodo dello ” start and stop”. Questa tecnica americana consiste nel richiedere alla partner di effettuare una pressione sul frenulo del pene quando l’uomo sente che raggiungerà il punto di non ritorno;
  5. Esercizi di Kegel. Sono potenti strumenti per controllare la tua eiaculazione, aumentare la potenza del getto eiaculatorio e provare orgasmi più intensi. Se vuoi capire come farli leggi questo mio articolo: Esercizi di Kegel: allena il tuo muscolo pubococcigeo per aumentare la potenza sessuale e contrastare l’eiaculazione precoce

Aumentare la lunghezza del pene con ausili meccanici

Esistono due tipi di strumenti per l’allungamento del pene: le pompe a vuoto e gli estensori. Le pompe a vuoto per l’allungamento penieno sono costituite da un cilindro in cui infilare il pene e di un meccanismo di pompaggio che fa espandere il pene oltre le sue normali capacità. Le pompe a vuoto, pur non fornendo guadagni macroscopici delle dimensioni, in alcuni soggetti potrebbero aumentare circonferenza e lunghezza del pene. Esempi di pompe a vuoto tecnicamente ben costruite, sono:

Le pompe Bathmate non sono tuttavia sempre disponibili su Amazon. Un prodotto più economico, ma comunque caratterizzato da buona costruzione, è questo: https://amzn.to/3qn4ILB
Un altra pompa peniena, ancora più economica ma comunque ben funzionante, è questa: https://amzn.to/3K7H6Ti

Un estensore penieno è una struttura composta da due anelli (uno da fissare alla base del pene, l’altro appena sotto il glande) uniti da aste metalliche ai lati, che vengono regolate in modo da tenere in trazione il pene, “stirandolo”, per ottenere un suo allungamento non chirurgico. Esempi di estensori tecnicamente ben costruiti, sono:

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Le dimensioni del pene contano o no? Le confessioni senza censura delle mie pazienti

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIMENSIONI PENE CONTANO CONFESSIONI Riabilitazione Medicina Estetica Nutrizionista Sesso Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Pressoterapia Linfodrenaggio AntifumoAscoltando amici e pazienti maschi, appare chiaro come la maggior parte degli uomini – anche quelli più sicuri di sé – siano in segreto fondamentalmente insicuri riguardo alle dimensioni del loro pene in erezione.
Ricordo che in Italia la lunghezza media del pene in erezione misurata a partire dal pube è di circa 15 cm e circa 13 cm di circonferenza, il che è sicuramente un dato elevato se messo in comparazione con la mappa mondiale della lunghezza del pene che potete vedere cliccando qui.

La diplomazia delle donne

Nonostante il fatto che gli uomini abbiano nella maggioranza dei casi misure assolutamente normali e più che sufficienti per soddisfare una donna (la vagina è sensibile soprattutto nei primi 7 cm!), ogni uomo pagherebbe una fortuna per sapere quello che veramente pensano le donne riguardo alle dimensioni del proprio pene. Dico “quello che veramente pensano”, perché di solito le donne sono molto diplomatiche quando gli viene chiesto se per loro le dimensioni del pene contano o no a letto, rispondono infatti: “le dimensioni non contano”, “basta saperlo usare” e frasi di questo tipo, che mi appaiono piuttosto false e “di circostanza” (qualcuno direbbe “bluepill”). Negli ultimi tempi ho perciò raccolto una serie di testimonianze reali tra le mie pazienti donne, a cui ho chiesto di essere assolutamente sincere. Le riporto oggi, a distanza di circa due anni da quando ho iniziato a raccoglierle, dividendole in due categorie caratterizzate da un campione di donne tra 19 e 39 anni ed un altro campione tra 40 e 65 anni. Scopriamo quindi cosa pensano realmente le donne, più giovani e meno giovani, riguardo alle dimensioni del pene (e non solo), assolutamente senza censure eccetto per poche piccole variazioni che ho introdotto per rendere più chiaro il pensiero, variazioni che però non modificano il senso della risposta.

CAMPIONE DI DONNE TRA 19 E 39 ANNI

1) Ilaria (23 anni, studentessa, impegnata). Il pene deve essere grande, un pene piccolo mi fa iniziare male un rapporto sessuale. Ovvio che se poi l’uomo lo sa usare bene un po’ il problema passa in secondo piano ed il rapporto può essere bello uguale, ma se ci spogliamo e durante i preliminari lo vedo piccolo, questo mi condiziona un po’ in modo negativo per il seguito, e non solo per il rapporto sessuale, ma proprio per l’intera storia con lui. Vedere che lui possiede un pene grande invece mi dispone bene anche se non è sicurezza di sesso piacevole. Una cosa importante è che sia pulito e non apprezzo chi si depila del tutto.

2) Marta (31 anni, impiegata, coniugata). Il pene deve essere sicuramente grande ma non deve essere troppo lungo altrimenti, se spinge troppo in profondità, mi fa addirittura male. Un pene piccolo non è la fine del mondo, ma se posso scegliere preferisco un pene più grande perché mi ispira più virilità. La grandezza dei testicoli è indifferente, basta che non siano minuscoli. Non mi piace quando lo sperma è amaro. Il pene più piccolo è quello di un mio ex che lo aveva tipo sui 12 cm, però almeno lo sapeva usare bene! Preferisco un pene circonciso.

3) Martina (37 anni, libero professionista, divorziata). Un pene sopra la media, dai 17 cm in su, mi ispira sesso migliore. Però la lunghezza non è l’unica cosa importante: la pelle del pene deve essere curata e non mi piacciono i peli troppo lunghi. Poi se è troppo lungo, l’uomo pensa che basti questo per farmi godere e non si impegna. Importante: l’erezione deve essere forte, devo sentirlo “duro”, può essere grande ma se non rimane in erezione a lungo, ci faccio poco.

4) Veronica (26 anni, studentessa, single). Mi piace un pene più grande, la lunghezza è meno importante anche se deve essere almeno nella media, quello che più mi importa è la circonferenza perché un pene grosso di circonferenza mi riempie di più quando mi penetra. Certo, se è largo ma corto non è che mi vada molto bene. I testicoli devono essere “pieni”. Anche un glande grosso mi ispira “pienezza” anche se deve essere grande ma proporzionato: non mi piace quando l’asta è secca ma il glande è grosso, meglio proporzionati. Deve essere anche duro per il tempo sufficiente.

5) Ilaria (19 anni, studentessa, single). Mi piace un pene più grande della media ma non enorme, se è troppo grosso rischia di darmi dolore quando mi penetra. Deve essere curato: anche se è un bellissimo pene, mi da fastidio se ha odore di sudato o se lo apro ed è sporco. Non deve venire subito altrimenti non ho neanche il tempo per eccitarmi. Mi piace depilato ma non troppo, qualche pelo deve averlo! Il pene deve essere “bello”, ma anche se il pene è bello, mi eccita poco se il suo proprietario non è esteticamente carino.

6) Giulia (39 anni, impiegata, impegnata). Il pene più grosso è meglio anche se quando è troppo lungo può farmi male se arriva troppo in profondità. Mi piace depilato su asta e testicoli ma peloso sul pube. Mi piace con una grande circonferenza perché mi “riempie” anche se un pene “grosso” può essere difficile da gestire nel sesso orale e anale. Il pene deve essere pulito. Preferisco un pene non circonciso.

7) Tania (33 anni, disoccupata, coniugata). La lunghezza è importante, ma meglio la circonferenza. Tra un pene lungo e “magrolino” ed uno corto e grosso preferisco il secondo, certo che è meglio uno abbastanza lungo e molto grosso. Un pene con grande circonferenza lo “sento” di più. I testicoli non li noto troppo a meno che non siano piccoli il che non è un belvedere, ma meglio quelli piccoli e non il pene che il contrario. Preferisco i peli all’uomo depilato, mi dà più l’idea di uomo, anche se è meglio evitare l’effetto moquette.

8) Marta (27 anni, impiegata, impegnata). Il pene più grande con cui ho fatto sesso misurava, a quello che lui diceva, 20 cm: non so se avesse detto un dato reale, ma in effetti era molto grande tanto che quando spingeva a volte mi faceva dolore ed ero costretta a dirgli di non metterlo fino alla base. Quello più piccolo non saprei di quanti cm era, però non era così bello a vederlo. Forse è migliore un pene nella media o poco di più, sicuramente pulito e che non puzzi. Poi bisogna saperlo usare, non è importante che l’erezione duri troppo: mi piacciono rapporti brevi ma intensi. Preferisco un po’ depilato ma non troppo.

CAMPIONE DI DONNE TRA 40 E 65 ANNI

Per leggere le interviste alle mie pazienti del secondo gruppo (tra i 40 ed i 65 anni) riguardo alle dimensioni del pene, leggi la seconda parte dell’articolo: Le dimensioni del pene contano o no? Le confessioni senza censura delle mie pazienti (seconda parte)

CONSIDERAZIONI FINALI E I CONSIGLI DELLE DONNE

Per leggere le considerazioni finali ed i consigli delle mie pazienti riguardo alla lunghezza del pene, leggi questo articolo: Le dimensioni del pene contano o no? I consigli delle mie pazienti

Aumentare la lunghezza del pene con ausili meccanici

Esistono due tipi di strumenti per l’allungamento del pene: le pompe a vuoto e gli estensori. Le pompe a vuoto per l’allungamento penieno sono costituite da un cilindro in cui infilare il pene e di un meccanismo di pompaggio che fa espandere il pene oltre le sue normali capacità. Le pompe a vuoto, pur non fornendo guadagni macroscopici delle dimensioni, in alcuni soggetti potrebbero aumentare, anche se di poco, circonferenza e lunghezza del pene. Esempi di pompe a vuoto tecnicamente ben costruite, sono:

Le pompe Bathmate non sono tuttavia sempre disponibili su Amazon. Un prodotto più economico, ma comunque caratterizzato da buona costruzione, è questo: https://amzn.to/3qn4ILB
Un altra pompa peniena, ancora più economica ma comunque ben funzionante, è questa: https://amzn.to/3K7H6Ti

Un estensore penieno è una struttura composta da due anelli (uno da fissare alla base del pene, l’altro appena sotto il glande) uniti da aste metalliche ai lati, che vengono regolate in modo da tenere in trazione il pene, “stirandolo”, per ottenere un suo allungamento non chirurgico. Esempi di estensori tecnicamente ben costruiti, sono:

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna. Ogni prodotto viene periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Medico Chirurgo
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Donne e sessualità: sfatati quattro miti sul corpo femminile

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SESSO DONNA ORGASMO PIACERE SESSUALEAlcuni luoghi comuni che riguardano la sfera sessuale femminile, saranno oggi sfatati. Continuate a leggere!

Si può rimanere incinta durante le mestruazioni?
La convinzione che una donna non possa rimanere incinta se ha rapporti sessuali non protetti durante le mestruazioni è falsa. Le coppie che non desiderano avere un figlio dovrebbero sapere che gli spermatozoi mantengono la possibilità di fecondare un ovulo femminile per una settimana. Anche durante il ciclo mestruale, quindi, è necessario non trascurare i propri metodi anticoncezionali.

Con la menopausa scompare il desiderio sessuale femminile?
Addio allo spauracchio menopausa: la scomparsa delle mestruazioni, infatti, non ha alcuna correlazione con la scomparsa del desiderio sessuale. Un sondaggio ha rivelato che circa la metà delle cinquantenni americane ha diversi rapporti sessuali nel corso di un mese. Vampate e scompensi ormonali possono mettere di cattivo umore ma niente hanno a che fare con il crollo del desiderio.

La pillola anticoncezionale fa effetto insieme agli antibiotici?
Altra opinione tanto diffusa quanto imprecisa: la pillola anticoncezionale non fa effetto se assunta insieme agli antibiotici. La pillola, spiegano i ricercatori, ha un margine di insuccesso dell’1%: solo la rifampicina, antibiotico prescritto contro la tubercolosi, potrebbe alterare questa percentuale, ma il rischio di gravidanze indesiderate non è ancora chiaro.

Si può capire se una donna è vergine o no?
A dispetto dell’opinione comune, un medico non può stabilire con matematica certezza se la sua paziente è vergine oppure no, quantomeno non è così semplice distinguere tra donne sessualmente attive e non. Si pensa che l’imene ‘chiuda ermeticamente’ la vagina, finché si è vergini, ma non è così. L’imene di alcune pazienti può essere così elastico da rimanere intatto anche dopo il primo rapporto sessuale: nei rari casi in cui questo avviene, il sanguinamento può anche condurre ad una serie di problemi medici.

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Squirting: cos’è il liquido emesso da una donna durante l’orgasmo?

Uomo e donna durante un rapporto sessuale provano piacere e orgasmoDopo aver raggiunto l’orgasmo oltre che la sensazione di benessere psicofisico, la donna si sente “bagnata” perché il suo corpo ha emesso un liquido trasparente e inodore. Che cos’è questo liquido che viene emesso? Tutti sappiamo che la donna si eccita “bagnandosi” e il liquido che lubrifica la vagina serve innanzitutto per permettere la penetrazione maschile senza sentire dolore. Ci sono molte curiosità rispetto all’eiaculazione femminile, scopriamole oggi.

Nel 2007 l’urologo Florian Wimpissinger e il suo team di ricercatori ha chiesto ad alcune donne di masturbarsi in laboratorio per capire quanto liquido venisse espulso durante l’orgasmo. Il liquido esaminato presentava un livello alto di PSA che si trova anche nel liquido seminale maschile e quasi tutte le donne avevano delle ghiandole prostatiche, scoperto grazie a un tubicino inserito nell’uretra. Questi residui di ghiandola prostatica all’interno del corpo femminile si chiamano ghiandole di Skene, o ghiandole parauretrali.

Questo studio ha portato a scoprire che la differenziazione che si verifica durante la gestazione lascia delle tracce sia nel corpo maschile che femminile. Come gli uomini hanno i capezzoli simili ai seni maschili, le donne hanno dei residui di ghiandola prostatica che permette la tanto ricercata “eiaculazione femminile“.

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Il perizoma fa male alla salute?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SEDERE TANGA PERIZOMA INTIMO GLUTEI CULO CELLULITE ESTETICAParticolarmente amato dalle donne per le ridotte dimensioni che lo rendono un valido aiuto soprattutto in caso di indumenti attillati, apprezzato anche dagli uomini che lo vedono come un capo molto sexy, i pareri degli esperti in merito al perizoma sono discordanti. La domanda di fondo è: Il perizoma fa male alla salute? Intanto se si è soggette a infezioni è meglio evitarlo: il perizoma è in certi casi così striminzito che le parti intime restano a contatto con il tessuto dei pantaloni senza essere adeguatamente protette. Alcuni studi hanno evidenziato che questo capo intimo, soprattutto se non realizzato con filati naturali, possa portare ad una maggiore incidenza di patologie infiammatorie e, in qualche caso, di infezioni in zona anale, perianale e pubica, rispetto agli slip normali. Inoltre, la sottile striscia che unisce parte posteriore e anteriore tende a muoversi, facendo da ponte per i batteri che migrano da una zona all’altra delle parti basse, soprattutto dall’ano alla vagina, trasportando in particolare l’Escherichia coli, batterio che determina fastidiose cistouretriti.

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