Funzioni cognitive: costanza percettiva, effetto Ponzo, disturbi percettivi visivi

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Una tipica illusione ottica: l’immagine è ferma ma sembra in movimento

Le funzioni cognitive sono l’insieme di caratteristiche e processi consci ed inconsci che permettono all’essere umano di identificare, elaborare, memorizzare, richiamare, usare e comunicare informazioni. Esempi di funzioni cognitive sono la percezione, la memoria, il riconoscimento, l’attenzione, le funzioni prassiche, la comprensione e l’elaborazione del linguaggio, le funzioni esecutive. In questo articolo ci occuperemo in particolare della costanza percettiva, dell’effetto Ponzo e dei disturbi percettivi visivi.

Costanza percettiva

Il cervello è in grado di mantenere inalterata la percezione delle caratteristiche fisiche di un oggetto come dimensioni, forma, colore anche quando le stimolazioni sensoriali relative a queste caratteristiche si modificano. Esistono delle costanti, cosiddette percettive, che aiutano il cervello a riconoscere allo stesso modo gli oggetti che vediamo anche se essi, per esempio, si allontanano, ruotano, subiscono delle variazioni di luminosità.
Siamo in grado di mantenere la percezione di ciò che un oggetto è in realtà, piuttosto che una percezione basata esclusivamente sulle caratteristiche oggettive che ci arrivano dall’ambiente in un dato istante; per comprendere meglio vi elenco alcuni situazioni familiari:

  • l’immagine rettangolare di una porta rimane costante sebbene possa variare la sua o la nostra posizione nello spazio (costanza di forma);
  • l’immagine di un elefante in lontananza è più piccola di quella di un gatto vicino a noi, ma manteniamo la consapevolezza che l’elefante è più grosso del gatto (costanza di dimensione);
  • l’immagine di un foglio bianco, rimane tale sebbene possa variare la luce che lo illumina (costanza di colore).

Il mantenimento di tale costanza nella percezione richiede un lavoro suppletivo del nostro cervello che, di volta in volta, deve correggere i dati sensoriali in arrivo in base ad altre informazioni ricavate dal ragionamento o già presenti in memoria.

L’effetto Ponzo

Una delle illusioni percettive più affascinanti e misteriose ma che pure si trovano comunemente sotto i nostri occhi è quella delle dimensioni apparentemente variabili della luna piena la quale è percepita come più grande quando si trova bassa sull’orizzonte e più piccola quando invece sta in alto nel cielo. Questo effetto, descritto da Ponzo nel 1912 è stato interpretato da questo autore come un’illusione visiva di contrasto angolare che ha poi schematizzato come riportato nella figura che vedete in basso, che va sotto il nome di effetto Ponzo.

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A sinistra, le due linee orizzontali pur essendo delle stesse dimensioni appaiono una più lunga dell’altra in base alla distanza dalle linee esterne convergenti; a destra, i due cerchi pur essendo di dimensioni identiche appaiono uno più grande dell’altro in base alla distanza dalle linee

Disturbi percettivi visivi

Dal punto di vista patologico esistono condizioni morbose che alterano il processo percettivo visivo. Esso diviene ad esempio più “vivace” e più rapido negli stati di eccitamento (ad esempio nei soggetti sotto effetto di droghe eccitanti), oppure più lento negli stati di confusione in coloro che abusano di droghe deprimenti o alcool, nelle persone affette da depressione, in caso di sonno e noia. Infine vi sono condizioni estreme in cui certi processi percettivi sono del tutto assenti (cecità, sordità psichica).

Un interessante fenomeno che riguarda la percezione è la “pareidolia” o “illusione pareidolitica” che è l’illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale, cioè l’umana tendenza istintiva e automatica nel trovare strutture ordinate e forme familiari in immagini in realtà disordinate; l’associazione si manifesta in special modo verso le figure e i volti umani.

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Tipico esempio di pareidolia è il “Volto su Marte” (o “Faccia su Marte” o “Volto di Cydonia”) che vedete nella foto in alto effettuata il 25 luglio 1976 dalla sonda spaziale Viking 1 che si trovava in orbita sul pianeta Marte. Il “volto” è un’ampia area della superficie del pianeta Marte, situata nella regione di Cydonia. Misura approssimativamente 2,65 km in lunghezza e 1,8 km in larghezza e si trova 10° a nord dell’equatore marziano. Ovviamente non si tratta di un vero “volto costruito da marziani”, bensì di una struttura mineraria che dall’alto richiama visivamente un volto umano: è il nostro cervello che riconduce istintivamente tale formazione ad una struttura familiare, in questo caso un viso. Per approfondire, leggi: Apofenia e pareidolia (illusione pareidolitica): spiegazione, esempi

Un altro importante gruppo di disturbi della percezione è rappresentato dalle illusioni ottiche, ovvero l’errata interpretazione di uno stimolo reale. Il processo percettivo, non è
semplice né lineare, il cervello si trova a dover formulare ipotesi e a decidere quali rite-
nere valide e quali invece scartare. Nel caso delle percezioni fluttuanti resta indeciso tra
ipotesi ugualmente plausibili e in alcune situazioni viene tratto in inganno selezionando
tra quelle possibili un’ipotesi non aderente alla realtà. È il caso delle illusioni percettive.

Le allucinazioni sono invece delle alterate percezioni che vengono prodotte direttamente dal cervello senza necessariamente uno stimolo esterno: semplificando si può dire che l’illusione è una alterata percezione di un oggetto che esiste, mentre l’allucinazione è la percezione di un oggetto che NON esiste.

Per approfondire:

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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