Nell’essere umano il sistema muscolare è suddiviso in volontario e involontario. Il primo comprende i muscoli striati; il secondo comprende la muscolatura liscia. A parte è considerato il tessuto muscolare del cuore.
Muscoli striati
I muscoli striati vengono anche nel gergo comune chiamati muscoli scheletrici: “striato” e “scheletrico” sono usati come sinonimi (in realtà solo i muscoli striati profondi sono anche detti scheletrici, non quelli superficiali). I muscoli striati si dividono in muscoli superficiali e profondi. I primi hanno una grande importanza per la mimica (m. mimici) e sono presenti solo in corrispondenza del collo e della testa. Tra i m. profondi bisogna distinguere i m. scheletrici, inseriti direttamente sulle ossa e responsabili del movimento, dai m. annessi agli organi di senso (occhio, orecchio) o che sono in rapporto con l’apparato digerente, respiratorio e urogenitale (m. della lingua, della faringe, della laringe, ecc.). Quando due m. svolgono la stessa azione sono detti sinergici o agonisti, mentre sono detti antagonisti i m. che svolgono azioni contrarie. La nomenclatura dei m. si basa sulla loro azione (m. estensore, flessore, abduttore, ecc.), la loro forma (m. lungo, largo), il numero dei capi di inserzione (m. bicipite, tricipite, quadricipite, ecc.). Dal punto di vista morfologico, nei m. si distingue un ventre, la parte contrattile del m., rivestita da una guaina di connettivo (epimisio) che si estende verso l’interno del m. formando il perimisio. In corrispondenza delle estremità del m., il perimisio si continua con i fasci connettivali del tendine, provvedendo ad assicurare l’inserzione del muscolo. Nei m. vi è una rete venosa, arteriosa e linfatica molto ricca; le fibre nervose, assai numerose, sono sensitive e motrici. Le fibre motrici terminano con le piastre neuromuscolari. La più piccola unità funzionale, costituita da un motoneurone e dalle fibre muscolari da esso innervate, prende il nome di unità motoria. La contrazione dei m. è di solito provocata da stimoli nervosi, trasmessi dalle fibre motrici. Allo stato di riposo i m. non sono mai completamente rilasciati, ma presentano una tensione più o meno accentuata (tono muscolare o posturale), regolata da un’attività nervosa riflessa che si svolge a livello del sistema nervoso centrale.
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Muscoli lisci
I m. lisci sono presenti nella parete del tubo digerente, dei vasi sanguigni, dell’utero, della vescica. Si differenziano dai muscoli striati e dal muscolo cardiaco perché mancano delle caratteristiche strie osservabili al microscopio, inoltre – a differenza del muscolo striato – il muscolo liscio è involontario. La loro funzione principale è quella di determinare, con la propria contrazione, variazioni della forma o del calibro degli organi nei quali sono compresi ed eventualmente facilitare la progressione o l’espulsione del loro contenuto. Lo stimolo per la contrazione è trasmesso dai mediatori chimici liberati all’estremità delle fibre nervose motrici, che appartengono al simpatico o al parasimpatico. Il ruolo di vari mediatori chimici (quali acetilcolina e norepinefrina) è essenziale sul comportamento dei m. lisci viscerali; in essi le funzioni svolte dall’innervazione simpatica e parasimpatica non sono tanto quelle di iniziare una risposta, quanto di modularne l’attività. La contrazione di fibre muscolari comprese nello spessore di organi cavi (vasi sanguigni, tubo digerente, apparato urogenitale) provoca la diminuzione della superficie della parete nella quale le fibre muscolari stesse sono inserite: è con questo meccanismo, per es., che si genera la peristalsi intestinale, o che è regolato il tono dei vasi ematici.
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Muscolo cardiaco
Il muscolo cardiaco è un muscolo striato di tipo ramificato che si contrae automaticamente ed energicamente senza stancarsi per decenni. I muscoli lisci sono di solito fibre lunghe ed affusolate che si contraggono lentamente e ritmicamente, trasportando il cibo lungo il sistema digerente, controllando il flusso di sangue attraverso i vasi sanguigni e svuotando la vescica dell’urina in essa contenuta.
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La ventilazione polmonare corrisponde al volume che entra o esce dal naso (o dalla bocca) ad ogni singolo atto respiratorio (è anche detto volume corrente e di media corrisponde a 0,5 l).
L’apparato respiratorio è costituito da un gruppo di organi altamente specializzati che ha il principale – ma non esclusivo – compito di rifornire di ossigeno le cellule e di eliminare l’anidride carbonica prodotta dall’ossidazione delle sostanze organiche. Nell’uomo esso è costituito dalle vie aeree, dai due polmoni e dalla pleura interna ed esterna. Le vie aeree sono formate dal naso esterno (fosse nasali e cavità nasali), dalla faringe, dalla laringe, dalla trachea, dai bronchi e dai bronchioli. Il polmone destro, più voluminoso, è suddiviso in tre lobi, mentre il sinistro è suddiviso solo in due lobi per far spazio all’apice (punta) del cuore. L’inspirazione, l’espirazione e la breve pausa che si verifica fra i due movimenti costituiscono un atto respiratorio. Ogni atto respiratorio comporta una serie di cambiamenti nella gabbia toracica dove sono alloggiati i polmoni e nella posizione del diaframma, un muscolo piatto che separa il torace e l’addome.

Il perineo (pronuncia con l’accento posto sulla penultima lettera: perinèo), anche chiamato zona perineale, è uno spazio anatomico a forma di losanga (cioè di rombo), presente nel corpo sia maschile che femminile. Il perineo ha diverse funzioni, specie quella di sostegno, inoltre viene spesso considerato come una zona altamente erogena.
L’osso ioide (anche chiamato osso joide) è un osso impari, mediano, mobile, che ha la forma di ferro di cavallo; è situato nella regione