Creatina e sport: quando, quanta e perché assumerla?

MEDICINA ONLINE INTEGRATORE ALIMENTARE DIETA DIETARY SUPPLEMENT COMPLEMENT ALIMENTAIRE SUPLEMENTO DIETETICO NahrungsergänzungsmittelLa creatina è probabilmente l’integratore alimentare per sportivi più famoso in assoluto, e tale fama è giustificata: essa migliora davvero la resistenza e la forza muscolare, soprattutto negli sforzi intensi e di breve durata. Si tratta di un derivato aminoacididico naturalmente presente nel nostro organismo in una quantità media di circa 30 mg per ogni kg di peso corporeo e si attiva ogni volta che uno sforzo muscolare intenso richiede un incremento di energie. La creatina è sintetizzata dal fegato (1 g/die) a partire da arginina, S-adenosil metionina e glicina e, dopo essere stato prodotto, si muove direttamente verso il cervello, il cuore e, per ben il 95%, verso i muscoli. Questa funzionalità rende particolarmente prezioso il contributo della creatina nello sport, assegnandole un ruolo di supporto fondamentale per l’allenamento in palestra e negli sport all’aperto.

Creatina per lo sport: più forza per i muscoli
La quantità di creatina, che si accumula nelle fibre muscolari, determina il tempo di resistenza allo sforzo fisico, consentendo di sostenere un allenamento più intenso per più tempo e incrementando di conseguenza le possibilità di aumento della massa muscolare. La creatina nello sport esprime il suo massimo potenziale quando viene impiegata a supporto di attività che richiedono scatti e sforzi brevi ma intensi (della durata tra i 2 e i 30 secondi), come fitness e bodybuilding, mentre i suoi effetti si riducono su sport di lunga durata, come il triathlon o la maratona. In 100 g di prodotto contenuto negli integratori di creatina monoidrato, ben l’88% è costituito da creatina pura.

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Per raggiungere il fabbisogno giornaliero ideale di creatina di 2 g, metà dei quali di produzione endogena, bisogna orientare la propria dieta prediligendo piatti a base di carne e pesce, che, tuttavia, perdono gran parte della loro percentuale attiva nella cottura. Al fine di assicurarsi un apporto adeguato, ogni giorno è possibile completare la dieta con integratori a base di diversi tipi di creatina. Il momento ideale per assumerla è lontano dai pasti, al fine di valorizzarne l’assorbimento.

Quando assumerla per un allenamento ottimale in palestra?
La scelta del momento più utile all’integrazione di creatina rispetto al work out raccoglie opinioni diverse e soggettive:

  • nella mezz’ora precedente all’allenamento, il consumo di creatina si presta alla creazione di una riserva immediatamente spendibile e quindi questo determina un aumento di forza durante l’allenamento;
  • nella mezz’ora successiva al lavoro in palestra, l’assunzione di creatina riesce a potenziare il suo aiuto nel reintegro delle energie e nell’aumento del volume della massa muscolare.

Per una valutazione scientifica, tuttavia, possiamo riferirci ad uno studio americano del 2013 che, osservando le prestazioni di un gruppo di culturisti amatoriali, ha registrato un impatto più significativo nei livelli di sviluppo della massa muscolare e della resistenza fisica in coloro che avevano assunto creatina dopo l’attività fisica. Questa rilevazione è avvalorata dalla generale considerazione secondo la quale nella fase post work out la captazione di elementi nutritivi da parte dei muscoli è superiore rispetto ad altri momenti.

Il nostro parere: quando e quanta creatina
Secondo la nostra esperienza, l’uso migliore che si può fare della creatina è per aumentare la forza e quindi il nostro consiglio è quello di assumerla 20/30 minuti prima dell’allenamento, con un dosaggio tra i 3 ed i 5 grammi, con l’aggiunta di alcuni grammi di fruttosio e circa 1 grammo di bicarbonato di sodio, in modo da tamponarla ed avere maggiore efficienza.

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Differenza tra creatina monoidrata e Creapure: vantaggi e svantaggi

MEDICINA ONLINE PALESTRA PESI DOMS DOLORE MUSCOLI DOPO ALLENAMENTO MASSA PROTEINE AMMINOACIDI BCAA RAMIFICATI ESSENZIALI WHEY LATTE SIERO CASEINE CREATINA WORKOUT BICIPITI SPALLE GAMBE ELa creatina monoidrata è stata la prima forma di creatina messa in commercio, tuttora estremamente diffusa grazie ai molti benefici a cui però si uniscono alcuni effetti collaterali come il minimo assorbimento ed i famosi problemi intestinali dovuti alla sua scarsa solubilità. Infatti solo una parte della dose veniva assorbita, mentre l’altra rimaneva nell’intestino dove il corpo inviava acqua per sciogliere i cristalli di creatina e questo causava diarrea e crampi. Quindi bisognava assumere una dose molto massiccia per assimilarne solo una piccola parte. La risposta a questi problemi teoricamente è la creatina Creapure®.

La Creapure® è un tipo particolare di creatina monoidrata di qualità superiore, prodotta da Alzchem® in Germania. Non contiene impurità ed è micronizzata, ossia le particelle di polvere che lo costituiscono sono estremamente piccole, cosa che lo rende un miglior prodotto da miscelare e che viene assorbito più facilmente, permettendo così ad una maggiore quantità di creatina di andare direttamente nei muscoli in attività dove viene usata come energia.

Creatina monoidrata:

  • Pro: economica; efficace.
  • Contro: minore solubilità; maggior rischio di effetti collaterali intestinali nei soggetti predisposti.

Creatina Creapure®:

  • Pro: maggiore solubilità; maggiore purezza; minor rischio di effetti collaterali intestinali nei soggetti predisposti; efficacia.
  • Contro: maggior costo, circa il doppio della monoidrata.

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Differenza tra ipertrofia muscolare sarcolplasmatica e miofibrillare

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA IPERTROFIA MUSCOLARE MIOFIBRI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgCon “ipertrofia muscolare” (muscle hypertrophy in inglese) ci si riferisce all’aumento di volume di un muscolo determinato dall’aumento di volume degli elementi che lo compongono (fibre, miofibrille, tessuto connettivo, sarcomeri, proteine contrattili ecc.). Per approfondire leggi: Ipertrofia muscolare: cosa significa e come si raggiunge

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Esistono due tipi di ipertrofia muscolare: sarcolplasmatica e miofibrillare.

  • L’ipertrofia muscolare miofibrillare consiste nellaumento delle miofibrille. La miofibrilla è il modulo costitutivo filamentoso della muscolatura striata, della quale quest’ultima è ordinatamente percorsa e consiste in una catena molecolare costituita da meccanoproteine (l’actina e la miosina), rispettivamente di colore chiaro e scuro che permettono la contrazione muscolare. Questo tipo di ipertrofia si ottiene privilegiando quantità di peso più elevate associato ad un numero di ripetizioni più basso.
  • L’ipertrofia muscolare sarcoplasmatica consiste nell’espansione di ciò che non è miofibrilla ma piuttosto del fluido all’interno del quale le miofibrille sono immerse: questo tipo di ipertrofia si ottiene usando una quantità di peso minore associato ad un numero di ripetizioni elevato.

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Ipertrofia muscolare: cosa significa e come si raggiunge

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma IPERTROFIA MUSCOLARE COSA SIGNIFICA RAGG Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgIn campo medico, con il termine “ipertrofia” si intende l’aumento del volume delle cellule che compongono un tessuto o un organo. Questa modificazione non altera il numero di cellule all’interno del tessuto o dell’organo considerato, ma ne aumenta le dimensioni.
Quando si parla di ipertrofia muscolare quindi, si intende una serie di modificazioni del muscolo che porta ad un aumento delle dimensioni delle fibre muscolari e quindi della massa muscolare, osservato quando un muscolo raggiunge un diametro maggiore o un aumento della sua sezione trasversa. Esistono due tipi di ipertrofia muscolare: sarcolplasmatica e miofibrillare. Per approfondire leggi: Differenza tra ipertrofia muscolare sarcolplasmatica e miofibrillare

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Come si ottiene l’ipertrofia di un muscolo?

I’ipertrofia muscolare è un processo che avviene in modo lento e graduale: un adeguato esercizio fisico che preveda lavoro muscolare con sovraccarichi progressivi costringe il corpo all’adattamento biologico che porta ad un aumento della massa muscolare.
L’ipertrofia muscolare è il risultato di una cascata di eventi, che è stata definita come upstream signalling (segnalazione a monte), la quale provoca effetti a valle (downstream). Questa cascata di eventi comprende in sequenza:

  • sollecitazioni meccaniche e metaboliche che portano a danni strutturali (micro-traumi) alla miofibrilla (il modulo costitutivo filamentoso della muscolatura striata, della quale quest’ultima è ordinatamente percorsa, che consiste in una catena molecolare costituita da meccanoproteine – l’actina e la miosina – rispettivamente di colore chiaro e scuro che permettono la contrazione muscolare);
  • segnalazioni dallo stress meccanico sulle fibre muscolari;
  • risposta ormonale (testosterone, GH, MGF, IGF-1, cortisolo), e risposta infiammatoria;
  • sintesi proteica che porta all’ipertrofia muscolare.

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Creatina e caffè o coca cola: posso assumerli insieme?

coca-cola_bottle_grass_drink_28325_1920x1200La caffeina, contenuta nel caffè, nella coca cola ed in molte bevande “energy drink”, stimola il rilascio di adrenalina, la quale rende il nostro corpo pronto ad agire, lottare o per lo meno, svolgere un’attività fisica intensa. L’assunzione di creatina, a sua volta, può aumentare i livelli di creatina e fosfocreatina nei muscoli. La fosfocreatina è un carburante fondamentale per ottenere risposte rapide da parte dei muscoli e dunque per il funzionamento delle fibre muscolari di tipo II, fondamentali per le attività che richiedono un input ad alta potenza, come lo sprint. Quindi perché non assumerli assieme per avere un effetto sinergico durante il nostro allenamento?

La scienza ancora non ha dato una risposta netta: alcuni studi dicono che la caffeina neutralizzerebbe gli effetti della creatina, mentre altri dicono il contrario. Secondo la nostra esperienza pratica però, nello sport ed in palestra, è preferibile NON abbinare caffeina con creatina, specie nel lasso di tempo tra le 2 e le 4 ore dall’assunzione; evitate quindi di bere caffè o altre bevande contenenti caffeina entro 4 ore dal momento in cui prendete la creatina (dal momento che la caffeina ha un emivita di 3 ore circa).

Essendo la ricerca scientifica non ancora del tutto sicura, nel dubbio potete voi stessi fare una prova allenandovi un giorno abbinando creatina a caffeina ed un altro giorno evitando l’abbinamento.

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Sonnolenza e stanchezza cronica: tutte le cause ed i rimedi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SONNOLENZA STANCHEZZA CRONICA RIMEDI  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgVi succede da tempo di svegliarvi la mattina già stanchi e di avere sonnolenza per tutta la giornata? Meglio non sottovalutare il problema. Cerchiamo oggi di capire quali potrebbero essere le cause della vostra condizione per trovare il giusto rimedio.

1) Troppo poco sonno
Anche se può sembrare ovvia, una delle cause principali è proprio la carenza di sonno. Essa influisce negativamente su concentrazione e salute. Gli adulti dovrebbero dormire in media dalle sette alle otto ore per notte, anche se è bene precisare che il quantitativo di ore necessarie varia da individuo ad individuo.
Rimedio: fate del sonno una delle vostre priorità. Eliminate dalla vostra camera da letto computer portatili, cellulari e televisione. Avete ancora difficoltà a dormire? Consultate il medico. Potreste soffrire di un disturbo del sonno.

2) Apnea notturna
Alcune persone che soffrono di apnea notturna, credono di dormire a sufficienza, ma in realtà non è così. L’apnea notturna interrompe la normale respirazione per un breve lasso di tempo durante la notte. Ognuna di queste interruzioni comporta un breve risveglio, anche se la persona non ne è consapevole. Il risultato finale è una privazione del sonno malgrado abbiate trascorso otto ore nel vostro letto.
Rimedio: se siete sovrappeso, provate a perdere peso. Smettete di fumare e provate a dormire con un dispositivo di ventilazione meccanica a pressione positiva delle vie aeree (C-PAP) che contribuisce a mantenere libere le vie respiratorie durante la notte.

3) Dieta squilibrata
Mangiare troppo poco causa stanchezza e affaticamento, ma anche mangiare i cibi sbagliati può essere un problema. Seguire una dieta equilibrata e bilanciata, mantiene regolari i livelli di zuccheri nel sangue e previene la sensazione di spossatezza dovuta al calo di zuccheri.
Rimedio: fate sempre colazione. Includete proteine e carboidrati complessi ad ogni pasto. Per esempio, mangiate le uova abbinate ad un toast integrale. Non dimenticate gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio per mantenere alto il vostro livello di energia.  

4) Anemia
L’anemia è una delle cause più note di stanchezza nelle donne. Il ciclo mestruale può causare una carenza di ferro, ponendo le donne a rischio. I globuli rossi sono necessari perché trasportano l’ossigeno ai tessuti e agli organi.  
Rimedio: in caso di anemia causata da carenza di ferro, chiedete al medico se è il caso di assumere integratori di ferro e consumate cibi ricchi di ferro come carne magra, fegato, frutti di mare, fagioli e cereali arricchiti.

5) Depressione
Solitamente si tende a correlare la depressione solo alla sfera emotiva. In realtà, essa causa anche l’insorgenza di molti sintomi fisici. Stanchezza, affaticamento, mal di testa e perdita di appetito sono tra i più comuni. Se vi sentite stanchi o giù di corda per più di due settimane, consultate il medico.  
Rimedio: la depressione può essere curata grazie alla psicoterapia e/o all’uso di farmaci specifici.

6) Ipotiroidismo
La tiroide è una piccola ghiandola situata alla base del collo. Controlla il metabolismo, ovvero la velocità con cui il corpo trasforma il “carburante”, ossia gli alimenti assunti, in energia. Se questa ghiandola è ipoattiva e il metabolismo funziona troppo lentamente, vi sentirete pigri e tenderete a mettere peso.
Rimedio: se l’esame del sangue conferma che gli ormoni della tiroide sono bassi, gli ormoni sintetici possono velocizzare il metabolismo.

7) Troppa caffeina
La caffeina migliora per un breve lasso di tempo attenzione e concentrazione, se assunta in dosi moderate. Troppa caffeina, al contrario, aumenta battito cardiaco, pressione sanguigna e nervosismo. La ricerca indica che in alcune persone l’eccessiva assunzione di caffeina causa stanchezza.  
Rimedio: riducete in modo graduale il consumo di caffè, tè, cioccolato, bibite analcoliche e di qualsiasi medicinale contenente caffeina. Cessarne improvvisamente l’assunzione può causare “astinenza” da caffeina e maggiore stanchezza.

8) Infezioni del tratto urinario nascoste 
Se avete sofferto di una infezione a carico del tratto urinario, probabilmente vi risulteranno familiari il dolore pungente e lo stimolo urgente alla minzione che contraddistinguono questa condizione. Ma questa tipologia di infezioni non è sempre caratterizzata da sintomi così ovvi. In alcuni casi, la stanchezza è l’unico segno. Un esame delle urine può confermare rapidamente l’eventuale presenza di un’infezione a carico del tratto urinario.
Rimedio: le infezioni del tratto urinario vengono trattate mediante la prescrizione di antibiotici. La stanchezza sperimentata di solito scompare nel giro di una settimana.

9) Diabete
Negli individui affetti da diabete, livelli anormalmente elevati di zuccheri permangono nel flusso sanguigno invece di entrare nelle cellule del corpo, dove verrebbero convertiti in energia. Ne consegue un drastico calo di energia nonostante il corpo abbia a disposizione il “carburante” necessario. Se sentite un senso persistente ed inspiegabile di stanchezza, chiedete al vostro medico informazioni circa un eventuale test per il diabete.  
Rimedio: le cure per il diabete includono cambiamenti nello stile di vita, come dieta ed esercizio fisico, insulinoterapia e medicinali che possono aiutare il corpo ad elaborare gli zuccheri.

10) Disidratazione
La stanchezza può essere segno di disidratazione. Sia che stiate lavorando all’aperto o seduti a una scrivania, il corpo necessita comunque di acqua per funzionare correttamente e mantenersi idratato. Nel momento in cui avete sete, il vostro corpo è già disidratato.
Rimedio: bevete acqua durante il corso della giornata. Bevete due bicchieri di acqua almeno un’ora prima di praticare attività fisica e sorseggiatela mentre state svolgendo l’attività in questione. Ad attività ultimata, bevetene altri due bicchieri.  

12) Problemi cardiaci
Se vi sentite stanchi ed affaticati mentre svolgete le attività di tutti i giorni, come fare le pulizie o strappare le erbacce in giardino, potrebbe essere segno che il cuore non funzioni più come un tempo. Se notate che vi risulta estremamente difficoltoso portare a termine compiti che in precedenza svolgevate con facilità, parlatene al vostro medico di fiducia.
Rimedio: cambiamenti dello stile di vita, farmaci e procedure terapeutiche possono mantenere sotto controllo eventuali problemi a carico del cuore e ripristinare il livello di energia.

13) Disturbo del sonno correlato ai turni lavorativi
Lavorare di notte o cambiare i turni di lavoro può compromettere la regolarità del vostro “orologio interno”. Potreste sentirvi stanchi al risveglio e provare un senso di sonnolenza durante il giorno.  
Rimedio: limitate l’esposizione alla luce del giorno quando dovete riposare. Oscurate la vostra camera da letto e rendetela un ambiente tranquillo e fresco. Avete ancora problemi legati al sonno? Parlatene col medico. Esistono svariati rimedi al riguardo. L’assunzione di integratori e farmaci può essere di aiuto.

14) Allergie alimentari
Alcuni medici ritengono che le allergie alimentari nascoste possono causare sonnolenza. Se il senso di stanchezza si acuisce specie dopo i pasti, potreste soffrire di una lieve intolleranza a qualcosa che mangiate.
Rimedio: provate ad eliminare un cibo per volta per vedere se il senso di stanchezza migliora. Potete anche rivolgervi al medico per effettuare un test allergologico.

15) Sindrome da stanchezza cronica e fibromialgia
Se la stanchezza persiste per più di 6 mesi e risulta talmente debilitante da impedirvi di gestire le attività quotidiane che svolgete abitualmente, è possibile che la causa possa essere riconducibile alla presenza di due condizioni specifiche, ovvero la sindrome da stanchezza cronica e la fibromialgia. Entrambe sono caratterizzate da vari sintomi, ma un senso persistente e inspiegabile di affaticamento è uno dei sintomi principali.
Rimedio: Sebbene non vi sia un rapido rimedio in caso di sindrome da stanchezza cronica o fibromialgia, i pazienti affetti da queste condizioni possono trarre beneficio dall’apportare variazioni al programma di attività giornaliero, dall’apprendere abitudini migliori relative al sonno e iniziando un programma di ginnastica dolce.

Melatonina: il migliore integratore selezionato per voi

Per dormire bene, è utile assumere 1 mg di melatonina circa mezz’ora prima di mettersi a letto. Il miglior integratore di melatonina, selezionato, usato e raccomandato dal nostro Staff di esperti, lo potete trovare qui: https://amzn.to/48nReC6 Questo prodotto è veramente molto efficace anche perché oltre alla melatonina, contiene melissa, tiglio, valeriana, passiflora e papavero californiano, piante le cui proprietà sono perfette per farci addormentare e riposare bene.

Rimedi pratici per smettere di russare e riposare meglio

Chi russa può risolvere il problema con dei dispositivi che migliorano il flusso d’aria e consentono di riposare meglio, come:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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I muscoli: come sono fatti, come funzionano e cosa rischiano quando ti alleni

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COME SONO FATTI I MUSCOLI Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Pettorali.jpg

Li usi in qualsiasi momento, anche in questo preciso momento. Anche se sei completamente immobile. I tuoi muscoli sono, assieme al tuo scheletro, una potentissima armatura, agile, flessibile, resistente, potente: un vero spettacolo di ingegneria edilizia della natura proprio ai tuoi comandi. Non proprio del tutto ai tuoi comandi: hai potere solo sui muscoli scheletrici (e neanche sempre, visto che alcuni stimoli possono determinare contrazioni involontarie anche in essi). La precisazione è doverosa, perché il sistema muscolare si compone di centinaia di muscoli che – in base al tipo di tessuto di cui sono composti (liscio o striato) – si dividono in:

  1. muscoli lisci viscerali: sono involontari e rivestono le pareti interne di organi come lo stomaco e l’intestino, lavorano senza che tu te ne accorga, specie dopo pasti abbondanti;
  2. muscoli striati cardiaci: costituiscono il cuore, che sappiamo essere un muscolo involontario, anche se particolari esercizi ed una adeguata respirazione possono permetterti di rallentare volontariamente le contrazioni cardiache;
  3. muscoli striati scheletrici: tutti quelli che controlliamo volontariamente e che sono atti al movimento. In questo articolo approfondisco con te l’anatomia e il funzionamento di questi ultimi.

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I muscoli scheletrici: come sono fatti?

I muscoli scheletrici sono così denominati perché sono legati alle ossa del nostro scheletro tramite i tendini. Sono formati da fasci di fibre muscolari, cellule polinucleate (cioè con più nuclei) di forma cilindrica e allungata. Queste contengono le miofibrille, strutture dentro cui sono presenti unità contrattili dette sarcomeri e dei filamenti di actina e miosina, due proteine, anch’esse protagoniste della contrazione muscolare. Sono le miofibrille a conferire al muscolo scheletrico la caratteristica striatura.

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Come funzionano i muscoli?

Quando decidiamo di compiere un movimento inviamo, attraverso il sistema nervoso, un impulso elettrico di muscolo. Tale impulso parte dal cervello e provoca lo scorrimento dei filamenti di actina e miosina. A causa di questa azione i filamenti si accorciano determinando la contrazione di tutto il fascio muscolare che fa muovere le ossa. Quando il muscolo si contrae, dando vita al movimento, sta mettendo in mostra tutte le sue proprietà, che sono:

  1. eccitabilità;
  2. conduttività;
  3. contrattilità;
  4. elasticità;
  5. viscosità.

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Quali fonti energetiche usano i muscoli?

I muscoli per contrarsi oltre allo stimolo nervoso necessitano di energia. Tale energia è data da un composto del fosforo, l’adenosintrisfofato, la cui sigla è ATP, che è presente nel muscolo in piccole quantità e che si esaurisce in pochi secondi di lavoro intenso. L’A.T.P. diventa ADP (adenosindisfosfato) e per produrre energia deve essere rigenerato. La ricostituzione dell’ATP avviene attraverso questi meccanismi:

  • Meccanismo anaerobico alattacido: utilizzo degli accumulatori di energia. Il principale accumulatore è la fosfocreatina C.P. che sciogliendosi fornisce all’A.D.P. il gruppo fosforico (p) per riformare A.T.P. Questo meccanismo avviene con un lavoro di breve durata sino a 10-15 secondi.
  • Meccanismo aerobico: con l’utilizzo dell’ossigeno. Questo meccanismo è in grado di demolire gli zuccheri e gli acidi grassi producendo energia e avanzando come scarti anidride carbonica ed acqua (facilmente eliminabili con la respirazione e la sudorazione). Questo meccanismo permette un lavoro molto a lungo nel tempo, ma a condizione che lo sforzo richiesto sia di moderata intensità.

I vari tipi di contrazione

Ci sono vari tipi di contrazione. Infatti, a seconda del carico che i muscoli devono sopportare si ha una certa tensione muscolare, la forza che il muscolo oppone per far fronte al carico stesso. In base al rapporto tra carico e tensione muscolare si genera una certa contrazione che può essere dinamica o statica.

Le contrazioni dinamiche si dividono in:

  1. isotoniche, che danno vita all’accorciamento del muscolo;
  2. pliometriche, dove si verifica l’allungamento del muscolo.

Le contrazioni statiche corrispondono a contrazioni isometriche, durante le quali la tensione muscolare non modifica la lunghezza del muscolo.

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I rischi a cui sono soggetti i muscoli

Quando ci muoviamo non pensiamo certo a questi processi che avvengono nel nostro corpo. Ma se qualcosa va storto ce ne accorgiamo subito. I muscoli, infatti, possono essere soggetti a pericoli come:

  1. la contrattura: si tratta di una contrazione involontaria e dolorosa di uno o più muscoli scheletrici che si presentano ipertonici al tatto. Spesso è dovuta ad allenamenti non preceduti da un adeguato riscaldamento;
  2. lo stiramento: è l’eccessivo allungamento di un muscolo, che può essere provocato da un movimento brusco. Può capitare di stirarsi un muscolo anche quando si fa attività fisica senza una congrua preparazione;
  3. lo strappo: più grave dello stiramento, consiste nella lacerazione delle fibre causata da una tensione muscolare troppo elevata. Questa circostanza può aver luogo, per esempio, quando si solleva qualcosa di molto pesante.

Insomma, avrai capito che se sottoponi il tuo corpo a sforzi che non può tollerare, le probabilità di incontrare sulla tua strada uno di questi infortuni aumentano in modo notevole.  Se fai sport o hai intenzione di cominciare, per evitare il rischio di lesioni muscolari, segui allenamenti adatti alla tua forma fisica e non saltare mai gli esercizi di riscaldamento.

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