L’anguria, assieme ad altri tipi di frutta come kiwi, meloni, pesche e fichi, va evitata se si soffre di colite (o Sindrome del Colon Irritabile) o di gastrite. Chi lamenta spesso bruciori allo stomaco potrebbe infatti acuire il proprio fastidio dopo aver mangiato un’eccessiva quantità di anguria. Chi soffre di colite e gastrite può al limite assumere piccole quantità di anguria e lontano dai pasti, per evitare problemi di diarrea ma anche gonfiori addominali e stitichezza che a periodi possono cogliere il soggetto.
Sono possibili, come per altri frutti, intolleranze o allergie ai salicilati naturali contenuti nella polpa dell’anguria. In caso di intolleranza, bisognerà valutare con il medico la quantità permessa o l’alternanza di assunzione di questo frutto con altri.
Un’altra controindicazione è per soggetti allergici alle graminacee e al polline: l’anguria, infatti, come altri alimenti contiene e attiva l’istamina, la causa scatenante i sintomi di questa allergia comune soprattutto alla stagione primaverile.
Attenzione ai semi: non vanno ingeriti, perché hanno una forte azione lassativa e in soggetti che hanno stenosi del canale alimentare possono bloccare il transito digestivo.
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Lo staff di Medicina OnLine
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Il melone contiene soltanto 34 calorie per 100 grammi, circa 8 grammi di carboidrati e 0,9 grammi di fibra alimentare. Inoltre contiene molta acqua, fibre, e sali minerali, come vitamina C, vitamina B, potassio, fosforo, magnesio e calcio. Il melone può essere assunto dal diabetico, in dosi moderate e possibilmente lontano dai pasti principali.
Con l’aceto balsamico, basta qualche goccia per trasformare in meglio qualunque piatto. Con una sola avvertenza: il balsamico ha sapore e aroma decisi, vale la pena centellinarne l’uso, giusto per evitare di rovinare l’equilibro delle tue pietanze.
Le banane sono frutti altamente energetici che contengono 12-13g di carboidrati semplici per 100g di parte edibile: questa caratteristica le rende poco adatte al consumo frequente in presenza di diabete mellito. Gli zuccheri contenuti nelle banane sono per l’83% monosaccaridi o piccoli polimeri ed il contenuto di fibra alimentare è molto basso, circa 1,8g. Ne risulta un indice glicemico abbastanza elevato, circa 50, valore calcolato sulla media di specie e gradi di maturazione differenti. Certo, è plausibile affermare che il consumo della banana sia orientato al frutto maturo. il quale possiede un indice glicemico più vicino a 70.
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da un patologico aumento dei livelli di glucosio nel sangue, a causa della mancanza o di un’alterazione nelle funzioni dell’insulina, un ormone secreto dal pancreas indispensabile al metabolismo degli zuccheri e al loro utilizzo come fonte di energia.
Le arance sono mediamente più grosse, di forma rotonda, di colore arancione vivo, di più difficile sbucciatura e piuttosto acidule, i mandarini sono più piccoli, di forma appiattita e di più facile sbucciatura e con un gusto simile all’arancia ma solitamente meno “deciso”.
Quando si parla di glicemia alta e di diabete di tipo 2 si scatenano le leggende metropolitane e i falsi miti. E’ facile imbattersi in pareri contrastanti e in coloro che sconsigliano, in chi soffre di diabete, tutti i frutti tranne la mela. Spesso i frutti contenenti più zuccheri vengono banditi. Per fare un po’ di ordine mentale va detto che la frutta contiene zuccheri (carboidrati) e alcuni frutti più di altri ma per poter conciliare iperglicemia e/o diabete di tipo 2 e consumo di frutta occorre considerare il “carico glicemico” del frutto e del pasto in cui si consuma frutta. Questo perché la quantità totale di carboidrati ricavati dagli alimenti assunti è spesso più importante dell’indice glicemico. In altre parole possiamo dire che è la porzione a fare la differenza: la frutta zuccherina non deve essere per forza allontanata dalla tavola ma occorre consumarne una porzione ridotta.
La marmellata di pesche senza zucchero è una ricetta più dietetica rispetto alla ricetta classica della confettura di pesche in quanto non prevede l’aggiunta di zuccheri. Ideale quindi per chi sta a dieta e non vuole rinunciare alla colazione o alla merenda con una sana marmellata light.