Polmonite batterica: cause, fattori di rischio, anatomia patologica, fisiopatologia

MEDICINA ONLINE POLMONI LUNGS APPARATO RESPIRATORIO SISTEMA DIFFERENZA TRACHEA VIE AEREE SUPERIORI INFERIORI TRACHEA BRONCHI BRONCHILI TERMINALI ALVEOLI POLMONARI RAMIFICAZIONI LOBI ANATOMIA FUNZIONICon “polmonite” in medicina si indica un processo infiammatorio a carico del parenchima polmonare. L’infiammazione del polmone può essere determinata da varie cause, tuttavia nella maggioranza dei casi è secondaria ad un processo infettivo. La polmonite può essere provocata da numerosi microorganismi infettanti, come i batteri, i virus o i miceti. La polmonite batterica, in particolare, è il tipo più diffuso di polmonite tra gli adulti ed è una malattia che continua ad essere un problema comune ed alcune volte persino letale nonostante l’avvento degli antibiotici. Negli Stati Uniti, oltre un milione di individui contraggono una polmonite ogni anno, 50 mila dei quali con esito infausto. Occasionalmente, l’infezione si sviluppa in pazienti ricoverati in ospedali e la polmonite viene definita “nosocomiale“. Anche se altri tipi di infezioni contratte in ospedale (ad esempio delle vie urinarie) hanno un’incidenza più elevata, la polmonite è l’infezione nosocomiale che più frequentemente è causa di mortalità, soprattutto perché i  pazienti ospedalizzati e quelli anziani hanno una maggiore compromissione del sistema immunitario. Pazienti con deficit immunitari congeniti ed acquisiti (ad esempio quelli con AIDS) hanno un maggior rischio di sviluppare polmoniti opportuniste e spesso letali. Celebre è il caso del compianto cantante britannico Mercury Freddie, che morì all’età di 45 anni proprio a causa di una grave polmonite favorita dall’AIDS.

Cause

Una polmonite batterica può essere provocata da numerose tipologie di batteri. I più comuni agenti eziologici della polmonite batterica sono:

  • Streptococcus pneumoniae,
  • Haemophilus influenzae,
  • batteri anaerobi misti (nelle polmoniti ab ingestis),
  • Enterobacteriaceae (Klebsiella pneumoniae, Escherichia coli…)
  • Staphylococcus e Pseudomonas (soprattutto nelle polmoniti nosocomiali).

Comuni soprattutto nei bambini > 5 anni e nei giovani, sono anche alcuni agenti simil-batterici (Mycoplasma e Chlamydia) responsabili delle cosiddette “polmoniti atipiche” con sintomatologia più sfumata. Si parla di polmonite atipica se l’agente batterico rientra nei tipi seguenti:

  • Legionella pneumophila. Questo tipo di polmonite è anche detto morbo del legionario; è dovuto a un batterio che è stato all’origine di gravi epidemie. Queste epidemie sono state collegate alla contaminazione di impianti di condizionamento dell’aria, vasche da idromassaggio e fontane decorative.
  • Mycoplasma pneumoniae. È un tipo di batterio molto diffuso, che in genere colpisce i soggetti sotto i 40 anni. Sono particolarmente a rischio le persone che vivono o lavorano in luoghi affollati, come scuole, ricoveri per senzatetto e prigioni. In genere, si tratta di forme lievi che rispondono bene agli antibiotici, ma può talvolta colpire anche in forma molto grave. La malattia può essere associata a eruzioni cutanee ed emolisi. Questo tipo di batterio è una causa frequente di “polmonite ambulante”, alludendo al fatto che la sintomatologia non è in genere tale da forzare il paziente a letto.
  • Chlamydia pneumoniae. Questo tipo di polmonite può colpire in qualunque stagione ed è spesso lieve. Perlopiù, colpisce i soggetti tra 65 e 79 anni.
    La polmonite batterica può svilupparsi come tale o complicare un raffreddore virale o l’influenza. Spesso, la polmonite interessa solo un lobo (un’area) di un polmone. Si parla in questi casi di polmonite lobare.

Fattori di rischio

Normalmente, la sterilità delle vie aeree distali è assicurata dai numerosi sistemi di difesa meccanici e chimici che proteggono l’apparato respiratorio dall’azione degli agenti infettanti:

  • meccanismi meccanici che proteggono l’apparato respiratorio:
    • Filtrazione attraverso le narici
    • Starnuto
    • Riflesso del vomito
    • Tosse
    • Movimento ciliare
  • meccanismi immunitari che proteggono l’apparato respiratorio:
    • Fagocitosi macrofagica e leucocitaria
    • Immunoglobuline nelle secrezioni (IgA)
    • Immunità cellulo·mediata
    • Opsonizzazione da parte del complemento.

Questi sistemi di protezione possono essere danneggiati da fattori irritanti come il fumo di sigarette oppure dall’abuso di alcool o dalla presenza di
pneumopatia cronica, malattia neuromuscolare o infezione acuta virale delle vie aeree superiori (3). Particolarmente
problematici sono i disordini neuromuscolari perché essi possono compromettere l’efficacia del meccanismo della
tosse ed interferire con i riflessi di protezione delle vie aeree superiori che servono a prevenire l’aspirazione.
Quindi, quando questi meccanismi di protezione sono danneggiati, le vie aeree distali possono diventare contaminate con microorganismi potenzialmente patogeni. L’infezione è molto più probabile se sono compromessi anche i mecca-
nismi di difesa delle vie aeree inferiori o se il microorganismo in causa è particolarmente virulento. Patologie sistemiche come:

  • diabete,
  • cirrosi,
  • insufficienza renale,
  • malnutrizione,
  • obesità,
  • sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS),
  • infezioni sistemiche,
  • neoplasie,

possono compromettere direttamente o indirettamente il sistema immunitario del paziente e contribuire in tal modo alla sviluppo della polmonite. Fattori predisponenti della polmonite, sono:

  • Fattori polmonari:
    • Malattie delle vie aeree
    • Bronchite cronica
    • Asma
    • Bronchiettasie
    • Ostruzione bronchiale tumorale
    • Fumo di sigaretta
  • Tosse inefficace:
    • Malattia neuromuscolare
    • Enfisema
    • Dolore addominale
    • Overdose da farmaci
  • Ridotto riflesso del vomito e aspirazione:
    • Overdose da farmaci
    • Abuso di alcool
    • Stroke
    • Malattia neuromuscolare
  • Fattori sistemici:
    • Immunosoppressione congenita o acquisita (AIDS)
    • Leucemia
    • Chemioterapia
    • Trapianto
  • Patologie sistemiche croniche:
    • Diabete
    • Cirrosi
    • Insufficienza renale
    • Insufficienza cardiaca
  • Fattori iatrogeni:
    • Intubazione endotracheale
    • Ventilazione meccanica
    • Impiego di umidificatori e nebulizzatori
    • Farmaci immunosoppressori
    • Recente intervento chirurgico alle vie aeree
    • Ricovero attuale ≥ 5 giorni
    • Terapia infusionale domiciliare
    • Lunga permanenza in una casa di riposo o in una struttura di assistenza integrata
    • Mancata applicazione di norme igieniche
    • Mancata sterilità in ambienti chirurgici e nosocomiali.
  • Fattori professionali:
    • esposizione ad inquinanti ambientali, sostanze chimiche, polveri.
    • lavorare a stretto contatto con persone malate (medici, infermieri, OSS, badanti…).

I pazienti con AIDS frequentemente contraggono una polmonite da Pneumocystis carinii. I farmaci corticosteroidi determinano una soppressione dei meccanismi di difesa immunitaria e possono quindi facilitare l’infezione. Oltre che per aspirazione, organismi potenzialmente patogeni possono penetrare nei polmoni per traumi penetranti toracici, inalazione o attraverso il circolo ematico. L’inalazione di piccole particelle contenenti microorganismi infettanti non è comune quando le vie aeree superiori sono intatte e capaci di filtrare l’aria inspirata, ma se esse sono danneggiate o bypassate mediante tracheostomia o intubazione è più probabile che i microorganismi possano giungere alle vie aeree distali. Un organismo patogeno può anche giungere ai polmoni attraverso il circolo ematico in caso di infezioni sistemiche. In caso di ferita che penetra il torace, i patogeni possono penetrare nell’apparato respiratorio direttamente dall’esterno.

Anatomia patologica e fisiopatologia

Le infezioni del parenchima polmonare provocano una reazione infiammatoria che è caratterizzata dalla produzione di essudato e dal richiamo di leucociti nella sede del processo infettivo. Gli spazi interstiziali e alveolari sono inondati da un liquido trasudativo (edema) e di materiale essudativo. Questo processo infiammatorio provoca addensamento e consolidamento degli spazi aerei distali. In alcuni casi l’infezione batterica è circoscritta a piccole aree del parenchima polmonare, mentre in altri essa può diffondersi a tessuti circostanti, come le pleure e il pericardio.
Alcuni batteri, come Staphylococcus e Pseudomonas, sono capaci di danneggiare irreversibilmente il parenchima polmonare e l’infezione è, in questi casi, definita polmonite necrotizzante. L’infiammazione acuta e la presenza di aree di consolidamento portano alla riduzione della ventilazione e dello scambio gassoso nella regione interessata, ma poiché la perfusione rimane normale nei segmenti polmonari sede dell’infezione, si verifica una grave alterazione del rapporto ventilazione/perfusione (V/Q) o uno shunt arterovenoso.
L’addensamento associato alla polmonite riduce la compliance polmonare nel lobo colpito. Il paziente fa fatica a respirare e si presenta dispnoico. I volumi polmonari sono tipicamente diminuiti nella fase acuta della malattia, ma in genere ritornano alla norma dopo la risoluzione dell’infezione.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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