In più di una occasione la comunità scientifica aveva espresso il dubbio dell’esistenza di un legame tra l’uso del reggiseno ed il tumore al seno, tuttavia gli studi scientifici specifici sull’argomento erano pochi ed incompleti. A mettere rimedio a ciò ci ha pensato una ricerca statunitense pubblicata sulla rivista dell’Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro, Cancer Epidemiology, Biomarkers Prevention. I ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center hanno studiato i casi di 454 donne con carcinoma duttale invasivo, 590 donne con carcinoma lobulare invasivo e 469 donne sane: di tutte queste donne si sono studiate le abitudini in fatto di reggiseno indossato (con ferretto? Di che taglia? Per quante ore al giorno? Età del primo reggiseno indossato?). In base ai risultato dello studio, Lu Chen, coordinatore della ricerca, ha affermato che “non abbiamo rilevato alcuna prova che il reggiseno, di qualsiasi tipo e indipendentemente da quanto lo si porta, possa aumentare il rischio di cancro al seno”.
Consigli per un reggiseno “salutare”
Esistono comunque dei consigli da seguire, per il benessere del seno e della salute in generale: il reggiseno non deve essere particolarmente stretto e non dovrebbe essere indossato per molte ore durante il giorno, o addirittura la notte: ciò può determinare il blocco dello scorrimento della linfa contenuta nei numerosi vasi linfatici relativi alle mammelle. Il reggiseno con ferretto andrebbe evitato, perché potrebbe determinare traumi (ad esempio a nei eventualmente presenti) ed anche i push up andrebbero usati a piccole dosi. Il reggiseno va usato il meno possibile anche perché, soprattutto d’estate, può determinare la formazione di irritazioni cutanee, specie a livello del solco al di sotto della mammella, dove si accumula caldo e sudore. E’ importante infine scegliere reggiseni di qualità, con tessuti 100% cotone (senza poliestere).
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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L’obesità, come ormai tutti sanno, è un importante fattore di rischio per moltissime malattie, anche mortali come le patologie cardiovascolari ed i tumori. Uno studio statunitense oggi sembra confermare che l’obesità sia anche una “complice stretta” del cancro al seno, peggiorando notevolmente la prognosi (cioè la previsione sul probabile andamento di una data malattia) nelle donne più giovani colpite da questa patologia.
La mastodinia (“dolore al seno”, “mammalgia” o “mastalgia”) è un sintomo decisamente comune e molto diffuso nel sesso femminile caratterizzato da dolore alle mammelle. Il dolore può variare da un semplice e lieve disagio fino ad un dolore gravemente invalidante. Il dolore al seno che si verifica durante l’allattamento o dopo lo svezzamento non rientra in questa definizione, ma viene di solito classificato come ingorgo mammario o mastite. In molte donne il dolore mammario fa sorgere il timore di un possibile rischio di cancro al seno. In ogni caso questo è il sintomo mammario che con maggiore frequenza (60% circa) conduce la donna ad effettuare una visita senologica. E’ importante anche distinguere la mastodinia legata al ciclo (mastalgia ciclica) dalla mastodinia ciclo-indipendente (mastalgia non-ciclica).
Affrontare un tumore è sempre difficile, e per una donna lo è particolarmente quando la malattia colpisce organi legati alla sfera sessuale o riproduttiva (come nel caso dei tumori ginecologici e del tumore al seno). Improvvisamente ci si trova a dover gestire non solo la paura della malattia e dei trattamenti necessari alla guarigione, ma anche le inevitabili conseguenze sull’immagine corporea, che possono abbassare l’autostima, le inevitabili conseguenze sulla sfera sessuale e sull’equilibrio della vita di coppia. Oggi la chirurgia ha fatto passi da gigante, è sempre più conservativa, mini-invasiva e tende a ridurre al minimo eventuali effetti negativi sull’immagine corporea, a preservare l’integrità del corpo e la qualità della vita. Tuttavia anche se la paziente affronta meglio la situazione fisicamente e psicologicamente quando l’intervento è conservativo, deve sempre imparare ad accettare il cambiamento.
La bellissima e giovane ragazza bionda che vedete in
Il seno è una straordinaria arma per conquistare un uomo, ed allora perché non renderlo più in salute e bello possibile? Ecco allora, per te, le dieci regole d’oro per ottenere un seno bello e sano!
Molte donne si lamentano per lo scarso volume del loro seno, ma hanno paura di attuare sistemi invasivi per aumentarne le dimensioni. In questi casi quello che può essere proposto è una sorta di “dieta dell’ingrandimento del seno” che sicuramente non avrà gli stessi straordinari effetti di una mastoplastica additiva, ma che può comunque migliorare la situazione di partenza. Il segreto sta tutto nel prediligere – sotto stretto controllo calorico e nutrizionale – alimenti che contengono fitoestrogeni, sostanze naturali che si trovano nelle piante e che possono imitare la funzione degli estrogeni nel corpo. In dosi più o meno rilevanti, moltissimi cibi riportano quantità di fitoestrogeni: ecco una lista che va tenuta in grande considerazione e osservata in ogni punto. Non soltanto si tratta di cibi comuni e facili da reperire, ma sono anche la base per pasti gustosi e piacevoli: e allora perché non provare questo rimedio a costo zero e che al contempo consente di mangiare soddisfacendo anche il palato?