Il reggiseno provoca il cancro al seno? Finalmente abbiamo una risposta

Seno con capezzoli e areole in evidenzaIn più di una occasione la comunità scientifica aveva espresso il dubbio dell’esistenza di un legame tra l’uso del reggiseno ed il tumore al seno, tuttavia gli studi scientifici specifici sull’argomento erano pochi ed incompleti. A mettere rimedio a ciò ci ha pensato una ricerca statunitense pubblicata sulla rivista dell’Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro, Cancer Epidemiology, Biomarkers Prevention. I ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center hanno studiato i casi di 454 donne con carcinoma duttale invasivo, 590 donne con carcinoma lobulare invasivo e 469 donne sane: di tutte queste donne si sono studiate le abitudini in fatto di reggiseno indossato (con ferretto? Di che taglia? Per quante ore al giorno? Età del primo reggiseno indossato?). In base ai risultato dello studio, Lu Chen, coordinatore della ricerca, ha affermato che “non abbiamo rilevato alcuna prova che il reggiseno, di qualsiasi tipo e indipendentemente da quanto lo si porta, possa aumentare il rischio di cancro al seno”.

Consigli per un reggiseno “salutare”

Esistono comunque dei consigli da seguire, per il benessere del seno e della salute in generale: il reggiseno non deve essere particolarmente stretto e non dovrebbe essere indossato per molte ore durante il giorno, o addirittura la notte: ciò può determinare il blocco dello scorrimento della linfa contenuta nei numerosi vasi linfatici relativi alle mammelle. Il reggiseno con ferretto andrebbe evitato, perché potrebbe determinare traumi (ad esempio a nei eventualmente presenti) ed anche i push up andrebbero usati a piccole dosi. Il reggiseno va usato il meno possibile anche perché, soprattutto d’estate, può determinare la formazione di irritazioni cutanee, specie a livello del solco al di sotto della mammella, dove si accumula caldo e sudore. E’ importante infine scegliere reggiseni di qualità, con tessuti 100% cotone (senza poliestere).

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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L’obesità aumenta il rischio di decesso nei pazienti con cancro al seno

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DIMAGRIRE GRASSO DIETA DIETOLOGIA CALORIE IPOCALORICA OBESO OBESITA SOVRAPPESO KG BILANCIA (2)L’obesità, come ormai tutti sanno, è un importante fattore di rischio per moltissime malattie, anche mortali come le patologie cardiovascolari ed i tumori. Uno studio statunitense oggi sembra confermare che l’obesità sia anche una “complice stretta” del cancro al seno, peggiorando notevolmente la prognosi (cioè la previsione sul probabile andamento di una data malattia) nelle donne più giovani colpite da questa patologia.

L’obesità peggiora la prognosi

La conferma arriva da un nuovo studio presentato al Congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco), principale appuntamento mondiale del settore, e proprio dagli Usa gli esperti sottolineano l’urgenza di fronteggiare “l’epidemia” di obesità che interessa ormai moltissimi Paesi per prevenire l’aumento dei casi di cancro a livello mondiale.
Le nuove evidenze giungono da un esperimento condotto dai ricercatori dell’Università britannica di Oxford su 80mila donne, nell’ambito di 70 sperimentazioni cliniche, colpite da tumore del seno: è emerso che l’obesità aumenta il rischio di morte del 34 per cento nelle donne con cancro al seno in età pre-menopausa, dunque in quelle più giovani, ed in particolar modo se colpite dal tumore di tipo Her2 positivo, una delle forme più aggressive di cancro alla mammella. In queste pazienti, spiega l’oncologo Hong Pan, tra gli autori dello studio, ”l’indice di mortalità era maggiore di un terzo rispetto alle pazienti con peso normale”. Uno studio ritenuto significativo dagli oncologi poiché è un’evidenza in più che conferma i danni causati dall’obesità: “Sono sempre più numerose le prove scientifiche che mostrano come pazienti colpiti da cancro e che sono obesi hanno, in generale, un decorso peggiore della malattia; in questo caso – afferma il presidente del Congresso Asco, Clifford Hudis – si tratta di giovani donne con cancro al seno”.

Essere obesi complica le cure anti-cancro

Ma l’allarme è ancora più ampio: “Con circa due terzi della popolazione adulta in Usa oggi obesa – rileva Hudis – è impossibile evitare che l’obesità diventi un fattore che complica notevolmente la cura del cancro”. Un quadro analogo si registra in molti altri Paesi, a partire dall’Italia dove aumenta la percentuale di obesi: è infatti obeso l’11,3% degli uomini e il 9,5% delle donne). A fronte di tali dati, avverte Hudis, ”sono urgenti nuove strategie per ridurre la percentuale di tumori correlati all’obesità, diventata una ‘sfida’ per la salute pubblica”. A preoccupare, però, è anche la scarsa consapevolezza dei cittadini: ”Meno di un americano su dieci – sottolinea il presidente Asco – è consapevole che l’obesità è un importante fattore di rischio per il cancro”. Da qui l’impegno dell’Asco, che ha pubblicato delle specifiche guide per medici e pazienti, oltre a promuovere una formazione mirata per i giovani oncologi sul controllo del peso i relazione al cancro. Dal Congresso Asco, dunque, viene indicata una delle priorità a livello mondiale: ”Come è stato fatto anni fa rispetto al fumo di sigaretta, oggi – ha concluso il presidente degli oncologi statunitensi – e’ urgente creare consapevolezza sul fatto che l’obesità è tra i maggiori ‘contributori’ al carico di casi di cancro delle nazioni”.

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Dolore al seno (mastodinia): da cosa è causata e quando preoccuparsi?

La mastodinia (“dolore al seno”, “mammalgia” o “mastalgia”) è un sintomo decisamente comune e molto diffuso nel sesso femminile caratterizzato da dolore alle mammelle. Il dolore può variare da un semplice e lieve disagio fino ad un dolore gravemente invalidante. Il dolore al seno che si verifica durante l’allattamento o dopo lo svezzamento non rientra in questa definizione, ma viene di solito classificato come ingorgo mammario o mastite. In molte donne il dolore mammario fa sorgere il timore di un possibile rischio di cancro al seno. In ogni caso questo è il sintomo mammario che con maggiore frequenza (60% circa) conduce la donna ad effettuare una visita senologica. E’ importante anche distinguere la mastodinia legata al ciclo (mastalgia ciclica) dalla mastodinia ciclo-indipendente (mastalgia non-ciclica).

Classificazione

La mastalgia può essere classificata in due principali quadri clinici:

  • ciclica: quando l’intensità del dolore varia a seconda del periodo del ciclo mestruale.
  • non ciclica: quando il dolore rimane sostanzialmente invariato durante il ciclo mestruale.
  • extramammaria: quando il dolore alle mammelle vede una causa extramammaria, non correlata al ciclo mestruale.

Questi ultimi due tipi risultano decisamente meno frequenti.

Cause

Le cause sono estremamente diversificate. E’ importante però distingue la mastalgia legata al ciclo da quella ciclo indipendente.

Mastalgia ciclica

E’ molto spesso associata alla malattia fibrocistica della mammella oppure ad una ectasia duttale (ectasia dei dotti mammari) e si ritiene che possa essere causata da alterazioni nei cambiamenti ormonali dinamici che coinvolgono principalmente la risposta secretiva della prolattina alla tireotropina. Secondo altri autori la stessa azione degli estrogeni non adeguatamente bilanciata dall’attività del progesterone a livello periferico potrebbe determinare modificazioni fisiche che a seguito di ritenzione idrica comporterebbero edema localizzato e tensione mammaria, i quali a loro volta determinerebbero il quadro clinico. Un certo grado di tensione mammaria ciclica è normale durante il ciclo mestruale, ed è di solito associata con la sindrome mestruale o premestruale.

Mastalgia non ciclica

E’ spesso di origine idiopatica (ovvero non nota) oppure riconosce cause molto diversificate e pertanto più difficili da diagnosticare. Un certo grado di tensione mammaria non ciclica può essere normalmente presente a causa di variazioni ormonali che si verificano durante la pubertà (sia nei maschi che nelle femmine), in menopausa e durante la gravidanza. Dopo la gravidanza, il dolore può essere causato dall’allattamento al seno, spesso per colpa di una congestione dei dotti mammari, ma talvolta correlato a variazioni di natura ormonale, nel qual caso si riscontra maggiormente durante o poco prima le mestruazioni. Altre cause di dolore al seno non ciclico includono l’alcolismo in particolare allorché si associa ad epatopatia (danni al fegato) ed è verosimilmente dovuto ad un anomalo metabolismo degli steroidi, la mastite (un processo flogistico, generalmente infettivo, che coinvolge il tessuto mammario), ed i tumori della mammella in stato avanzato (una massa tumorale negli stadi iniziali, infatti, quasi mai è associata a sintomatologia dolorosa. Anche l’Herpes zoster può provocare dolore al seno, generalmente associato alla comparsa di una eruzione cutanea di tipo vescicoloso a livello della mammella. Infine è bene ricordare che in molti casi questa sintomatologia può essere di origine iatrogena, ovvero causata da determinati farmaci e medicamenti. Tra questi farmaci ricordiamo l’ossimetolone (uno steroide anabolizzante orale), la clorpromazina (un antipsicotico), lo spironolattone, il canrenoato di potassio ed altri diureticieplerenone (un antagonista dell’aldosterone), la metildopa, alcuni preparati digitalici.

Trattamento della mastalgia ciclica

In molti casi sarebbe possibile prevedere quale trattamento possa dimostrarsi più efficace eseguendo una serie di indagini endocrinologiche sulla funzionalità tiroidea e ipofisaria. Tuttavia questo approccio è indaginoso e viene raramente applicato nella pratica. I trattamenti che hanno dimostrato una certa efficacia sono:

  • Estratto di Vitex agnus-castus: ci sono prove convincenti che Vitex agnus castus è sicuro ed efficace nel trattamento della mastalgia ciclica. Si presume che, come la bromocriptina, agisca riducendo la secrezione di prolattina dalla ghiandola pituitaria.
  • FANS e analgesici topici e sistemici.
  • Pillola anticoncezionale basata su progestinici oppure applicazioni topiche di progesterone. Questo metodo è efficace solo in una minoranza di donne, ma spesso i clinici ne verificano l’efficacia dato il suo ben noto profilo di sicurezza. Un progestinico somministrato ciclicamente nei giorni 14 e 25 ha mostrato risultati promettenti.
  • Agonisti della dopamina: i migliori risultati, con una minore frequenza di effetti collaterali rispetto alla bromocriptina, possono essere raggiunti con cabergolina. Bromocriptina è un trattamento più vecchio ma comunque molto efficace e di relativa sicurezza. Tuttavia è associato a molti effetti collaterali spiacevoli. Non vi sono molti dati clinici, sia pure promettenti, su lisuride e quinagolide.
  • Iodio: la supplementazione con livelli soprafisiologici di iodio si è dimostrata efficace nel trattamento del dolore al seno. Questo trattamento, tuttavia, non è ancora completamente raccomandato dal momento che non si conoscono ancora gli effetti a lungo termine sulla tiroide di dosi soprafisiologiche di iodio.
  • Danazolo: il trattamento con danazolo a basso dosaggio si è dimostrato efficace e gravato da effetti collaterali modesti. La dose più bassa testata in uno studio ha anche prodotto i risultati più favorevoli a lungo termine ed è stata associata con effetti avversi minimi.
  • Ormoni tiroidei: la supplementazione con ormoni tiroidei, soprattutto quando è stato diagnosticato un ipotiroidismo franco o subclinico si è dimostrata valida. Tuttavia, anche l’aggiunta di levotiroxina in pazienti con normale funzione tiroidea si dimostra spesso efficace.
  • Tamoxifene: si è dimostrato decisamente efficace, ma è usato molto raramente a causa delle gravi preoccupazioni circa il profilo di sicurezza nelle donne in premenopausa.
  • Ormeloxifene e Afimoxifene: entrambi modulatori selettivi degli estrogeni (SERM) hanno mostrato una certa efficacia nel trattamento della mastalgia e del fibroadenoma.
  • Antociani dal mirtillo: sembrano efficaci nella malattia fibrocistica.

Trattamento della mastalgia non-ciclica

Individuare un adeguato trattamento per la mastodinia non ciclica è più difficile, non solo perché è difficile individuare la causa del dolore, ma anche perché spesso il dolore non riconosce cause ormonali e tendenzialmente non risponde al trattamento ormonale.

Mastalgia e rischio di cancro al seno

La grande maggioranza dei casi di cancro al seno non ha una presentazione caratterizzata dal sintomo di dolore al seno. Alcuni studi epidemiologici suggeriscono che le donne con sintomi di dolore al seno possono effettivamente avere un aumentato rischio di sviluppare a distanza di tempo il cancro al seno, e il rischio aumenta con la durata dei sintomi. Questi studi sono coerenti con l’osservazione che alcuni sottotipi particolari di evoluzione fibrocistica della mammella mostrano un aumento del rischio di cancro al seno. Per approfondire, leggi Tumore alla mammella: cause, diagnosi e prevenzione

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Sessualità femminile e cancro: quando la malattia mina l’identità femminile

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO AMORE COPPIA SESSO SESSUALITA IN SPIAGGIA MARE ESTATE ABBRONZATURA SOLE CALDO VACANZE ABBRACCIOAffrontare un tumore è sempre difficile, e per una donna lo è particolarmente quando la malattia colpisce organi legati alla sfera sessuale o riproduttiva (come nel caso dei tumori ginecologici e del tumore al seno). Improvvisamente ci si trova a dover gestire non solo la paura della malattia e dei trattamenti necessari alla guarigione, ma anche le inevitabili conseguenze sull’immagine corporea, che possono abbassare l’autostima, le inevitabili conseguenze sulla sfera sessuale e sull’equilibrio della vita di coppia. Oggi la chirurgia ha fatto passi da gigante, è sempre più conservativa, mini-invasiva e tende a ridurre al minimo eventuali effetti negativi sull’immagine corporea, a preservare l’integrità del corpo e la qualità della vita. Tuttavia anche se la paziente affronta meglio la situazione fisicamente e psicologicamente quando l’intervento è conservativo, deve sempre imparare ad accettare il cambiamento.

Continua la lettura su https://www.airc.it/cancro/affronta-la-malattia/come-affrontare-la-malattia/sessualita-femminile

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Cosa si nasconde sotto il vestito rosso?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Senologia Mammografia Tumore Cancro Seno Mammella Diagnosi Mastectomia Medicina Chirurgia Estetica Plastica Cavitazione  Dietologo Roma Cellulite Sessuologia EcografieLa bellissima e giovane ragazza bionda che vedete in QUESTA FOTO, dal fisico magro e in forma, sotto al suo vestito rosso nasconde un segreto che ha voluto svelare al mondo per sensibilizzare la società su di un tema che tutti invece vorrebbero segregare nella parte più nascosta di noi. Scopriamo di cosa si tratta.

Un vestito rosso

“Under the Red Dress” (Sotto il vestito rosso) è il titolo della serie della fotografa Nadia Masot che ha ritratto il corpo di Beth Whaanga, una giovane donna di origini australiane che, a 32 anni, ha scoperto di avere un cancro al seno. Di conseguenza, ha subito una doppia mastectomia e una ricostruzione chirurgica di entrambi i seni. Inoltre le è stata diagnosticata la presenza del gene BRCA2, che aumenta le probabilità del cancro alle ovaie, e ha perciò subito una isterectomia completa preventiva (cioè asportazione dell’intero utero nelle sue parti: corpo, fondo e collo. Ciò determina l’impossibilità di avere figli).

Mostrare per sensibilizzare

Insomma il suo corpo è stato martoriato dal bisturi e così pure la sua sensibilità tagliuzzata dagli eventi che si sono susseguiti. Beth ha visto il suo corpo cambiare e trasformarsi portandosi addosso le cicatrici della sua dura battaglia. Ha così deciso, con estremo coraggio, di mostrarle al mondo per sensibilizzare le donne sulla prevenzione e la cura del cancro. Per questo motivo, e con questo intento, è nata la serie “Under the Red Dress” che è stata pubblicata sull’account Facebook di Beth.

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I dieci trucchi per avere un seno bello ed in salute

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA NUDA BELLA CORPO ESTETICA BELLEZZA FISICO MAGRAIl seno è una straordinaria arma per conquistare un uomo, ed allora perché non renderlo più in salute e bello possibile? Ecco allora, per te, le dieci regole d’oro per ottenere un seno bello e sano!

Leggi anche: Perché agli uomini piace così tanto il seno delle donne?

1) Alimentazione
Alcuni alimenti, molto più di altri, aiutano a ridurre il rischio di sviluppare il cancro al seno. Nella vostra dieta quotidiana, quindi, non dovranno mancare frutta gialla e arancione e verdure come la zucca, in quanto sono ricchi di antiossidanti beta-carotene, che è stato collegato a rischio ridotto di cancro al seno. Altri alimenti importantissimi per la salute del vostro seno sono noci, mirtilli e l’omega-3 (che si trova nel pesce grasso, avocado e uova).

Leggi anche: Come aumentare il volume del seno con i cibi ricchi di fitoestrogeni

2) Taglia giusta del reggiseno
La percentuale è davvero considerevole: più del 70% delle donne usa regolarmente un reggiseno di taglia sbagliata. Un errore di questo tipo, con il tempo, provocherà vari disturbi come cattiva postura, irritazione della pelle e difficoltà respiratorie. In più, non indossare un reggiseno della giusta taglia può danneggiare irreversibilmente i legamenti del seno, con conseguenti dolori e cedimenti. La cosa migliore da fare è quella di misurare regolarmente i vostri seni (perché il nostro seno è soggetto a continui cambiamenti) e munirsi di supporti adatti e su misura.

Leggi anche: I consigli per avere un seno tonico e sodo

3) Mantieniti in forma
Allenarsi con costanza, anche poche ore per settimana, ci aiuta a far abbassare i livelli di estrogeni nel nostro organismo e, di conseguenza, a ridurre il rischio di cancro al seno. In più, oltre all’importante aspetto salutistico, attività fisica costante vuol dire anche seno più bello e sodo!

Leggi anche: Vuoi avere un seno più bello? Comincia con la postura e la ginnastica giusta

4) Creme rassodanti
Utilizzare regolarmente delle creme rassodanti (di alta qualità) di sicuro non renderà il nostro seno più grande ma, di certo, ci aiuta, e non di poco, a migliorare l’elasticità della pelle e a tonificare i nostri seni, limitando anche rughe e cedimenti.

Leggi anche: Avere un seno perfetto con olio di jojoba, fitoestrogeni e qualche semplice esercizio

5) Trucca il tuo seno
Perché no, se madre natura non è stata generosa con la nostra scollatura ma, comunque, vogliamo essere ammirate anche in quella zona del nostro corpo, possiamo ricorrere a qualche “trucco”, nel vero senso del termine. Con il make up, infatti, è possibile creare l’illusione di un seno più grande utilizzando del fondotinta opaco tra i seni, creando così un sensuale effetto ombra. Indossata la maglietta mozzafiato, terminiamo la nostra “magia” con dei brillantini!

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6) Palpatevi ed osservatevi!
Per quanto la lotta al cancro al seno abbia fatto passi da gigante, è ancora la prima causa di morte delle donne. Un sondaggio condotto dalla Breakthrough Breast Cancer, poi, ha riscontrato che solo il 35% delle donne controlla regolarmente il proprio seno per verificare l’eventuale presenza di noduli. L’autopalpazione è una forma di prevenzione fondamentale per noi donne. Facciamoci aiutare anche dal nostro partner e, almeno una volta all’anno, non rinunciamo ad una visita specializzata.

Leggi anche: A cosa serve e come si fa l’autopalpazione del seno?

7) Smettete di fumare
Il fumo, oltre a malattie cardiovascolari e ai polmoni, è anche causa di cancro al seno. Uno studio condotto da ricercatori del California Department of Health Services ha rilevato che il rischio di cancro al seno tra le donne che hanno fumato è del 30% superiore rispetto alle non fumatrici. In più, come ben sappiamo, fumare invecchia precocemente la nostra pelle e aumenta vertiginosamente il numero di rughe anche in quella zona: vogliamo smettere di fumare una buona volta?

Leggi anche: Tutti gli articoli del blog che trattano della dipendenza dalla nicotina e di come smettere di fumare

8) Proteggete il vostro seno dei raggi solari
Nonostante gli avvertimenti sul cancro e sull’invecchiamento precoce della pelle, molte donne, ancora oggi, non usano regolarmente la giusta protezione solare. Se volete mantenere il vostro décolleté liscio, sodo, giovane e in salute, non lasciate mai più il vostro seno indifeso ai raggi solari.

Leggi anche: L’incidenza del tumore al seno in crescita tra le quarant’enni: l’importanza della mammografia

9) Usa il reggiseno giusto
Quando lavoriamo o facciamo attività fisica, i seni tendono a muoversi continuamente. Un reggiseno inadatto e poco robusto, specie per chi ha dei seni importanti, porterà con il tempo disagio e dolore, provocando danni ai legamenti che incurveranno il seno. Il reggiseno, in queste occasioni, dovrà essere più robusto di quello che indossiamo di sera o in momenti speciali!

Leggi anche: Il reggiseno che può far crescere il tuo seno – Mastodinia: quando il seno è gonfio e dolorante

10) Migliorate la postura
Se, superati gli anta, non volete ritrovarvi il seno all’altezza delle ginocchia, la prima cosa da fare è migliorare la vostra postura. I muscoli del torace perdono di flessibilità quando le spalle sono curve e, se non si provvede immediatamente a “raddrizzare” la situazione, i cedimenti nel tempo sono assicurati!

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Aumentare il seno senza chirurgia con i cibi ricchi di fitoestrogeni

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO PEPE NERO SPEZIE CONDIMENTI POLVERE TRITURATO SAPORE CUCINA CUCINARE (5)Molte donne si lamentano per lo scarso volume del loro seno, ma hanno paura di attuare sistemi invasivi per aumentarne le dimensioni. In questi casi quello che può essere proposto è una sorta di “dieta dell’ingrandimento del seno” che sicuramente non avrà gli stessi straordinari effetti di una mastoplastica additiva, ma che può comunque migliorare la situazione di partenza. Il segreto sta tutto nel prediligere – sotto stretto controllo calorico e nutrizionale – alimenti che contengono fitoestrogeni, sostanze naturali che si trovano nelle piante e che possono imitare la funzione degli estrogeni nel corpo. In dosi più o meno rilevanti, moltissimi cibi riportano quantità di fitoestrogeni: ecco una lista che va tenuta in grande considerazione e osservata in ogni punto. Non soltanto si tratta di cibi comuni e facili da reperire, ma sono anche la base per pasti gustosi e piacevoli: e allora perché non provare questo rimedio a costo zero e che al contempo consente di mangiare soddisfacendo anche il palato?

Prima di iniziare la lista dei cibi ricchi di fitoestrogeni, vi ricordiamo che questi ultimi possono essere assunti anche grazie ad un integratore alimentare. Il miglio prodotto, selezionato, usato e raccomandato dal nostro Staff di esperte, lo potete trovare qui: https://amzn.to/3ahKjSx

Cibi ricchi di fitoestrogeni

Di seguito riporto una lista di cibi ricchi di fitoestronegi:

  1. Soia: contiene naturalmente fitoestrogeni e può essere consumata in tutte le sue innumerevoli versioni. I prodotti della soia, soprattutto il tofu, migliorano i livelli di estrogeno. La soia contiene molti isoflavonoidi, un fitoestrogeno. Puoi trovare il latte di soia e i cibi derivati dalla soia nella sezione dei latticini al supermercato. Puoi integrare nella tua dieta anche i seguenti derivati della soia: edemame, miso, noci di soia, tempeh, prodotti preparati con farina di soia; leggi anche: Soia: dose, proprietà e controindicazioni nel tumore al seno
  2. Latte e derivati: un’altra fonte naturale di fitoestrogeni che può essere consumata quotidianamente in ogni pasto. Latte, yogurt, burro e tanti altri prodotti contengono il latte e con esso anche i fitoestrogeni.
  3. Semi: oltre a contenere fitoestrogeni, i semi sono consigliati come coadiuvante generico per la nostra salute date le proprietà benefiche che contengono. Tra questi i più utili per questa specifica situazione sono quelli di lino, di zucca, di anice e di girasole. I semi di lino in particolare sono ricchi di acidi grassi omega-3, e potrebbero ridurre i rischi di malattie cardiache, tumori, infarti e diabete. Inoltre, i semi di lino sono ricchi di lignani (contengono 75-800 volte più ligani degli altre verdure). Consumare 60g al giorno di semi di lino al giorno non aumenterà i tuoi livelli di estrogeno, ma il lino farà da sostituto nel caso il tuo organismo non produca abbastanza estrogeno. Relativamente agli omega-3 prima citati, leggi anche: La classifica dei dieci alimenti che contengono più omega 3
  4. Fagioli e piselli: sono da mangiare con regolarità come contorno per i nostri secondi piatti oppure in minestroni e zuppe. Non vi sono particolari differenze date dalle specifiche tipologie: l’importante è che questi legumi siano utilizzati con frequenza.
  5. Spezie ed erbe: questi preziosi amici della buona tavola, in grado di aggiungere un tocco di sapore ai nostri piatti, possono anche dare una mano alle donne che vogliono migliorare il proprio decollété. Ecco un elenco di spezie ed erbe particolarmente indicate: zenzero, chiodi di garofano, timo, curcuma, origano, peperoncino; per approfondire leggi anche: Aumentare il seno in modo naturale con queste 6 piante
  6. Vitamine: Non mancano mai! Che fanno bene lo sapevate già, quello che ancora non sapevate è che fanno bene al vostro seno: la vitamina C, il carotene, il complesso delle vitamine B, e i cereali integrali possono essere infatti utili per migliorare i livelli di estrogeno. I cibi più ricchi di vitamina C sono kiwi, pomodori, arance, pompelmi, cantalupo, cedri, pesche, banane, asparagi, carciofi, carote, cavolfiore, mais, e fagioli lima. Cibi ricchi di carotene: peperoni, cavolo, spinaci, carote, bietole, foglie di dente di leone, foglie di rapa, cardi, basilico, zucca. Cibi ricchi del complesso di vitamine B: Fegato, manzo, tonno, avena, tacchino, noci brasiliane, banane, patate, avocado, legumi e kefir; per approfondire leggi anche: Ecco come il nostro corpo ci segnala la carenza di vitamine
  7. Cereali: anche i cereali ci rivelano un’interessante e insospettato alleato in questa battaglia. Sono consigliati principalmente avena, riso integrale e orzo, io personalmente vado pazzo per le gallette di farro. Consiglio importante: invece della farina bianca, scegli la farina integrale! Consuma pasta integrale o riso integrale ad esempio, i vantaggi sono moltissimi (tra cui un diminuito rischio di cancro al colon); a tal proposito potrebbe interessarti questa mia buonissima ricetta: Panini integrali morbidi: ricetta facile, gustosa e veloce
  8. Frutta e verdura: sono consigliate perché i loro effetti benefici sono estremamente ampi. Anche però in questa casistica così originale, possono dare una mano. Mele, carote, olive, papaia, zucca, patate, melograno, cetrioli e zucca sono soltanto alcuni degli alimenti che possono tranquillamente essere ingeriti per aumentare la tonicità del seno; leggi anche: Proprietà delle mele: un tesoro di vitamine, fibre e sali minerali
  9. Grassi salutari: non tutti i tipi di grasso hanno gli stessi effetti negativi per il nostro organismo: ovviamente non bisogna esagerare, ma è bene avere sempre presente che alcuni cibi con una concentrazione lipidica molto sostenuta possono ugualmente risultare preziosi e ricchi per la nostra salute. Sono da privilegiare i grassi nobili come quelli derivanti dall’olio d’oliva, avocado ed estratto d’olio d’avocado, olio di semi di lino, frutta secca e sesamo; leggi anche: Differenza tra omega 3, omega 6 ed omega 9
  10. Birra: la birra ed il lievito possono aiutare ad accrescere il seno rendendolo più abbondante e generoso soprattutto in termini di massa.
  11. Caffè: le donne che bevono più di due tazze di caffè al giorno hanno livelli di estrogeni più alti di chi non lo fa (FONTE). Anche se il caffè può migliorare i livelli di estrogeno, purtroppo aumenterà anche il rischio di endometriosi e dolori al seno. Il mio consiglio è quello di bere possibilmente caffè organico: la maggior parte del caffè è prodotto con un intenso uso di agenti chimici, perciò consumando caffè organico limiterai la tua esposizione a erbicidi, pesticidi e fertilizzanti. Inoltre usa filtri non sbiancati: molti filtri per il caffè bianchi contengono candeggina, che potrebbe passare nel prodotto finito. La regola rimane sempre la stessa, non esagerare, specie durante la gravidanza: una donna incinta non dovrebbe consumare più di 200 mg di caffeina al giorno, un consumo più elevato aumenta il rischio di aborti e nascite premature; per approfondire leggi anche: Quanti caffè posso assumere ogni giorno? E se sono iperteso o prendo farmaci? E durante la gravidanza e l’allattamento?
  12. Infusi, tisane e integratori alimentari: per aumentare il tuo seno puoi aiutarti con integratori, infusi e tisane; a tal proposito leggi: Integratori e tisane per aumentare estrogeni e grandezza del seno

Livelli normali di estrogeno ed altri consigli importanti

1) Chiedi aiuto al tuo medico. Determina il tuo livello di estrogeno.
PRIMA di intraprendere una dieta particolarmente ricca di fitoestrogeni, chiedi al tuo medico gli effetti degli estrogeni sull’organismo.

IMPORTANTE: Anche se un’insufficienza di estrogeni può determinare molti problemi, un livello troppo alto può essere correlato a disturbi mestruali, cisti ovariche e CANCRO AL SENO. Insomma: troppi fitoestrogeni potrebbero causare danni al nostro organismo, quindi chiedete SEMPRE – E SENZA ECCEZIONI – consiglio al vostro medico prima di eccedere con fagioli, spezie e cereali!  

Il medico può prescriverti un esame del sangue per assicurarsi del tuo livello di estrogeno. Ricordo che il livello di estrogeno normale per una donna prima della menopausa varia tra 50 pg\ml e 400 pg\ml. Se il tuo livello di estrogeno è sotto i 100 pg\ml, potresti soffrire dei sintomi della menopausa, come le vampate di calore; se i livelli di estrogeno sono elevati consulta il medico prima di iniziare una dieta basata sui cibi prima elencati.

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2) Vita sana.
Il tuo sistemo endocrino (clicca qui per sapere cos’è un sistema endocrino) necessita di un corpo sano per funzionare correttamente e produrre livelli normali di estrogeno. Mangia molti cibi freschi e organici per permettere al tuo organismo di produrlo, mangia con pochissimo sale e pochi grassi, non bere alcolici, non fumare e fai tanta attività sportiva all’aria aperta, ma senza esagerare (vedi il punto successivo).

3) Allenati, ma senza esagerare.
L’allenamento eccessivo è controindicato: è stato infatti collegato a bassi livelli di estrogeno. Il caso tipico è quello delle atlete, esse potrebbero notare una diminuzione dei livelli di estrogeno, ciò accade perché perché le donne con bassi livelli di grasso corporeo hanno problemi nella produzione di estrogeno. Se sei un’atleta o sei molto magra, visita il tuo medico e chiedi se è necessario prendere delle misure per ristabilire i normali livelli di estrogeni.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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