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Effetti collaterali insoliti: dopo l’operazione chirurgica si sveglia cleptomane
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Gravidanza e allattamento: posso assumere Tachipirina, Ibuprofene e Co-Efferalgan? Quante compresse?
La parola “farmaco” viene dal greco ” ϕάρμακον” che si può tradurre anche con la parola veleno. I farmaci sono in effetti – se non assunti in modo consapevole e sotto stretto controllo medico – dei veri e propri veleni. Ciò è ancora più vero durante gravidanza ed allattamento, periodi della vita di una donna in cui la maggior parte dei farmaci sono il più possibile vietati, per non danneggiare la salute del nascituro. Il paracetamolo rappresenta una eccezione.
Cos’è il paracetamolo?
Il paracetamolo, principio attivo contenuto in vari farmaci come la Tachipirina e l’Efferalgan, è usato per curare la febbre ed i dolori lievi. È usato tipicamente per curare i sintomi del raffreddore, dell’influenza, del mal di testa e dell’artrosi. È in commercio in diverse forme: sciroppo, gocce per neonati, in compresse, compresse effervescenti, buste ed in supposte. Molte donne mie pazienti, durante la gravidanza e l’allattamento, mi chiedono se sia possibile usare il paracetamolo e, se si, in quali quantità.
Posso assumere paracetamolo, Ibuprofene e Co-efferalgan in gravidanza e allattamento?
Contrariamente alla maggior parte dei farmaci, che in gravidanza ed allattamento NON possono essere assunti, il paracetamolo in gravidanza e in allattamento non è controindicato, ma va assunto con moderazione e solo se davvero necessario.
POSSONO essere assunti in gravidanza:
- Il paracetamolo, che troviamo nella Tachipirina e nell’Efferalgan;
- l’ibuprofene, come il Moment;
- gli antibiotici a base di amoxicillina ed eritromicina.
NON deve essere assunto in gravidanza il co-efferalgan, che oltre al paracetamolo contiene codeina; a tale proposito leggi anche: Differenze tra Efferalgan e Co-Efferalgan
Se avete mal di testa, febbre ed influenza, potete prendere le normali dosi di paracetamolo per adulti, ma solo per un breve periodo: se i sintomi non scompaiono, rivolgetevi subito al vostro medico curante. Molto utile il paracetamolo anche in caso di mastite che è una patologia che colpisce moltissime donne che allattano.
Assumere paracetamolo: con quale dosaggio?
Il dosaggio massimo di paracetamolo è 3 grammi al giorno, quindi 3000 mg/die il che significa che potete assumere ad esempio 3 compresse di Tachipirina 1000 mg, oppure 6 compresse di Tachipirina 500 mg al giorno. Il mio consiglio è comunque di rimanere entro la soglia di 2000 mg/die (quindi 2 compresse da 1000 mg o 4 da 500 mg) e di non superare i 3 giorni consecutivi di assunzione. Altro mio consiglio è quello di consultare comunque il proprio medico prima di assumere questo farmaco.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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L’uomo costretto ad amputare il pene a causa di un’overdose di Viagra
Voleva “impressionare” la sua nuova fidanzata, quindi prima di un rapporto ha ottimisticamente ingoiato una quantità molto elevata del famoso farmaco blu prodotto dall’americana Pfizer, nella speranza di avere un’erezione prodigiosa. Purtroppo non è andata come sperato: i medici sono stati costretti ad amputargli il pene per salvargli la vita. È successo a un colombiano di 66 anni, finito in ospedale dopo aver trascorso giorni terribili con un’erezione prolungata e molto dolorosa a causa del troppo Viagra ingerito.
Secondo quanto riportato dall’Huffington Post e da Colombia Records, i medici del piccolo ospedale di Gigante hanno subito disposto il trasferimento dell’uomo presso una struttura più grande a Neiva, dove gli è stata diagnosticata una “frattura” del pene (cioè la rottura della tonaca albuginea dei corpi cavernosi del pene) associata ai primi sintomi di gangrena. Per salvargli la vita, i medici non hanno potuto fare altro che amputargli il pene, la cui funzionalità era stata irrimediabilmente compromessa dal massiccio afflusso di sangue causato dalla famosa pillola contro la disfunzione erettile.
La triste storia di quest’uomo, che per ovvie ragioni ha chiesto di poter mantenere il proprio anonimato, mi offre l’occasione di ricordare che il “priapismo“, specie se causato dall’assunzione non controllata di medicinali, è una condizione che può portare a danni irreversibili: se non viene trattata entro 24 ore, il pene verrà irrimediabilmente danneggiato, rendendo difficoltose – o impossibili – le future erezioni.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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La pillola contro la malaria con effetti allucinogeni permanenti che rischia di farci impazzire
Il New York Times ci parla dell’esistenza di una pillola anti-malaria, il Lariam, in vendita anche in Italia, che tra i suoi effetti collaterali include anche effetti allucinogeni potenzialmente permanenti. La cura peggiore del male, quindi. ll farmaco a base di meflochina, studiato per proteggere coloro che si trovano in aree infestate dalla malattia trasportata dalla zanzara anofele. La pericolosità del farmaco è stata poi certificata dall’autore dell’articolo, David Stuart McLean, che dopo aver assunto una pillola la sera prima di dormire si è svegliato a quattro chilometri di distanza dal suo albergo di Hyderabad, in India.
Continua la lettura su https://www.giornalettismo.com/la-pillola-anti-malaria-che-puo-rovinarti-la-vita/
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Quali sono le differenze tra la cavitazione fatta dal medico e quella fatta dall’estetista?
E’ una domanda che mi sento spesso fare. Il ragionamento, apparentemente inappuntabile è il seguente: “Ma perché dovrei spendere di più per farmi una cavitazione dal medico quando posso fare lo stesso identico trattamento dall’estetista pagando di meno?”
L’errore di fondo è nella parola “identico”: i due trattamenti non sono affatto identici ma usano diversi macchinari che si traducono in effetti, ed eventuali danni, completamente diversi! La cavitazione medica è uguale a quella estetica esattamente quanto una partita di tennis è uguale ad una di ping pong!
Per capire la differenza bisogna prima fare un piccolo ripasso su cosa è la cavitazione e come funziona.
La cavitazione è un fenomeno fisico che consiste nel passaggio di stato dell’acqua da liquido in gas. Per ottenere questo effetto si utilizzano gli ultrasuoni: onde meccaniche che hanno una frequenza maggiore di 20 kHz (20 mila cicli al secondo) non udibili all’orecchio umano perché al di sopra della soglia che l’uomo riesce a percepire.
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Gli ultrasuoni producono 3 effetti sui tessuti:
1) Micromeccanico (Vibrazione)
2) Termico (surriscaldamento)
3) Cavitazione (Implosione molecole d’acqua)
Le molecole d’acqua, grazie alle compressioni e decompressioni attuate dagli ultrasuoni, implodono a causa dell’abbassamento locale di pressione fino a raggiungere la tensione di vapore del liquido stesso: quindi un cambiamento di fase in gas. Gli ultrasuoni insomma agiscono creando una disgregazione graduale delle cellule adipose, ciò fa si che il grasso contenuto nell’adipocita stravasi nell’interstizio, attraversi il circolo linfatico, ed infine venga escreto tramite reni e fegato. Il risultato finale è una riduzione del volume del tessuto adiposo.
Per ottenere la disgregazione delle cellule adipose è indispensabile che l’apparecchio generatore di ultrasuoni abbia una potenza adeguata ed utilizzi degli ultrasuoni con frequenze tra i 30 kHz e i 40 kHz (ULTRASUONI A BASSE FREQUENZE), al contrario frequenze più alte non riescono ad ottenere l’effetto estetico ricercato.
La differenza sta tutta qui: la legge (DECRETO 12 maggio 2011 , n. 110 in tema del regolamento di attuazione dell’articolo 10, comma 1, della legge 4 gennaio 1990, n. 1, relativo agli apparecchi elettromeccanici utilizzati per l’attività di estetista) indica che l’estetista può usare solamente macchinari per cavitazione che producano ultrasuoni tra 0,8 MHz e 3,5 MHz (ULTRASUONI AD ALTE FREQUENZE) cioè quelle frequenze che sono poco utili allo scopo estetico di andare a colpire il grasso!
Insomma il medico usa le basse frequenze che vanno in profondità nei tessuti e determinano un grande effetto estetico, l’estetista per legge può usare solo le alte frequenze che rimangono in superficie con risultati deludenti.
Alcuni mi chiedono il perché di questa discriminazione, cioè perché i medici sono “così egoisti da volersi tenere tutto il mercato per se”. La risposta è una domanda: ci tenete alla vostra salute? Gli ultrasuoni a bassa frequenza, quelli che può usare solo il medico, quelli che realmente hanno effetto estetico, sono anche estremamente potenti! Usarli in maniera impropria, senza avere solide basi sulla ANATOMIA e FISIOLOGIA del nostro corpo, senza il poter escludere patologie e controindicazioni che solo il medico sa riconoscere, può creare dei danni gravi ed irreparabili agli organi interni. Quindi mi pare giusto che sia solo il medico chirurgo e nessun altro a poter usare tale “potenza di fuoco” così efficace ma anche potenzialmente pericolosa se messa in mani errate.
Ora voi che leggete siete liberissimi di fare un trattamento di cavitazione dall’estetista pagandolo magari dieci o venti euro in meno rispetto a quello fatto dal medico, però poi aspettatevi degli effetti al di sotto delle vostre aspettative, in ogni caso minori del trattamento fatto con strumento medicale, o addirittura assenti. Inoltre, se vedete una estetista che usa illegalmente su di voi un macchinario che solo un medico può usare, sappiate che non sta “solamente” compiendo un reato grave (esercizio abusivo della professione medica), ma anche che con quello strumento rischia di procurare dei danni alla vostra salute, visto che l’estetista – anche la più brava – NON ha oggettivamente le competenze scientifiche legalmente necessarie per poter usare quel macchinario. Voi vi fareste fare una risonanza magnetica da una persona che non sia un medico? Certo che no! Lo stesso vale per la cavitazione medica. Non fatevi ingannare dall’apparente “semplicità” del trattamento: una cavitazione medica a bassa frequenza, illegalmente in mano ad una estetista, è un reato e può determinare dei danni gravi ed irreversibili al vostro corpo (ad esempio può causarvi sterilità, lesioni agli organi interni e perfino emorragie potenzialmente mortali). A voi la scelta.
L’ho già scritto prima ma lo ripeto: la legge a cui faccio riferimento è il D.M. 12 maggio 2011, n. 110, Gazzetta Ufficiale 15 luglio 2011.
Leggi il PDF: DECRETO 12 maggio 2011 , n. 110
Altra differenza tra cavitazione fatta dal medico o dall’estetista: nella cavitazione medica il medico prima di eseguire il trattamento, può decidere di iniettare della soluzione fisiologica nel tessuto sottocutaneo, l’estetista non può farlo in ogni caso. La necessità di iniettare un liquido prima del trattamento si spiega facilmente: la cavitazione è un fenomeno fisico che agisce esclusivamente sui liquidi e siccome anatomicamente il tessuto adiposo può essere povero di liquidi (18% acqua, 80% trigliceridi, 2% proteine) si evince il miglioramento che può apportare l’iniezione di un liquido nella zona trattata, in alcuni pazienti selezionati.
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Pompelmi e farmaci: un rapporto difficile
Se assunti in una dieta comprendente agrumi, in particolare il pompelmo, alcuni farmaci possono rivelarsi pericolosi. Già 20 anni fa gli studiosi del Lawson health research institute di London (Canada) pubblicarono un elenco di medicinali che se assunti in una dieta comprendente agrumi, in particolare il pompelmo, potevano rivelarsi altamente pericolosi. Oggi il numero di farmaci che possono interagire in modo avverso con gli agrumi sono aumentati, se ne contano più di 80, e ogni anno la lista aumenta di 6 nuovi prodotti farmacologici.
Continua la lettura con https://www.ecplanet.org/node/1303
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