La giusta alimentazione in gravidanza riduce il rischio di parti prematuri e aiuta lo sviluppo del feto

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA MATERNITA FIGLIO MAMMA MADRE GENITORI CONCEPIMENTO PARTO FETO EMBRIONE (4)Alimentarci con i cibi giusti è importantissimo per tutti noi fin dal momento in cui veniamo al mondo, anzi addirittura prima di venire al mondo. Ovviamente, nel nostro periodo di residenza nel pancione della nostra cara mamma, il nostro nutrimento deriva passivamente da quello che mangia nostra madre e la sua dieta influenza enormemente il nostro destino: diversi studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che la crescita del feto, l’esito della gravidanza stessa, e la salute del bambino nel lungo termine sono strettamente correlati al cibo di cui la madre si nutre. Un’ulteriore conferma di ciò ci arriva da un recente studio pubblicato sul Bmj, da un gruppo di esperti svedesi, norvegesi e islandesi che conferma l’esistenza di una forte associazione tra dieta materna e parto pretermine. «Lo studio ha dimostrato come le donne che seguono un certo tipo di alimentazione durante la gravidanza siano a minor rischio di parto pretermine rispetto alle altre» scrivono gli autori. «I nostri risultati mostrano come seguire un’alimentazione corretta, si sia rivelato anche più importante di eliminare completamente singoli cibi considerati insani». Il parto prematuro (anche detto “pretermine”) è un parto il cui travaglio ha luogo tra la 22ª settimana e la 37ª settimana di gestazione, mentre invece normalmente dovrebbe avvenire intorno alla 40ª settimana, ed entro le 42. Il parto prematuro purtroppo comporta una elevata quantità di problemi per il bambino. È associato infatti a diverse patologie che possono verificarsi a breve o lungo termine – come malattie polmonari dovute all’incompleto sviluppo dei polmoni e del sistema immunitario, disabilità di natura fisica o neurologica – e circa il 75% delle morti neonatali sono dovute ad esso.

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Proteggi ciò che ami

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Proteggi ciò che ami, soprattutto quando ciò che ami non può proteggersi da solo

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Tv accesa, cervello spento

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO UOMO DONNA COPPIA DIVANO AMORE ABBRACCIATI GUARDANO LA TV CINEMA TELEVISIONE FILM SERIE TVAccendere la televisione può spegnere lo sviluppo cognitivo e sociale dei bimbi in età prescolare. Il problema sussiste soprattutto quando i bimbi hanno accesso alla televisione nella loro cameretta ma anche quando vi è una TV accesa in casa e i piccoli sono esposti al rumore di fondo dell’apparecchio. Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of Communication da Amy Nathanson e colleghi della Ohio State University.

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Perché i bambini finlandesi dormono nelle scatole di cartone?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Roma Medicina Chirurgia Estetica Rughe Cavitazione Dieta Peso Dimagrire Pancia Grasso Dietologo Cellulite Senologo Psicologo Pene Studio Cuore Baby Sessuologo Sesso BAMBINI FINLANDESI SCATOLE CARTONE 04Il saggio governo finlandese da ormai settantacinque anni dona una scatola di cartone alle donne in attesa di un bambino. La scatola contiene il necessario per il bambino e può essere utilizzata come letto. Molti dicono che ha contribuito a far raggiungere alla Finlandia uno dei tassi di mortalità infantile più bassi del mondo. La scatola di cartone in Finlandia è una tradizione che risale alla terza decade del secolo scorso, ed è stata progettata per dare a tutti i bambini, non importa il loro ceto sociale, un uguale inizio nella vita. La scatola con il materassino diventa il primo letto di un bambino. Moltissimi bambini finlandesi hanno trascorrono – e trascorrono anche oggi – i loro primi sonnellini in sicurezza all’interno delle quattro pareti di cartone della scatola, simbolo – come noterete continuando nella lettura – di uguaglianza, di civiltà e di unità nazionale. Ecco cosa contiene la scatola maternità:

  • materasso, coprimaterasso, sottolenzuolo, copripiumino, coperta, sacca / trapunta con imbottitura in pelo naturale (pelo di cammello o lana di pecora naturale);
  • scatola che può essere utilizzata come lettino;
  • tuta, cappello, guanti e stivaletti coibentati;
  • abito con cappuccio e una tuta leggera lavorata a maglia;
  • calze e guanti, cappello lavorato a maglia e passamontagna;
  • body, tutine, calzini in modelli e colori unisex;
  • accappatoio, asciugamani, forbicine per le unghie, spazzola per capelli, spazzolino da denti, termometro da bagno, tubetto di crema, salviette;
  • libro illustrato e giocattoli per la dentizione.

Pacco o soldi? Meglio il pacco!

Le mamme possono scegliere tra il “pacco maternità” ed una sovvenzione diretta in denaro, ora fissata a 140 euro, ma il 95% preferisce la scatola di cartone: vale molto di più. Heidi Liesivesi lavora al Kela – l’Istituto delle assicurazioni sociali della Finlandia, ha detto:  «La tradizione della scatola di cartone risale al 1938, all’inizio era disponibile solo per le famiglie a basso reddito, dal 1949 è stata cambiata con la nuova legislazione: ora le future mamme per ottenere la sovvenzione in denaro o il pacco maternità prima del quarto mese di gravidanza devono sottoporsi a visita prenatale presso una struttura medica.  La scatola di cartone ha avuto il merito non solo di fornire alle mamme il necessario per prendersi cura del loro bambino ma anche a contribuire a orientare le donne in gravidanza a prendere contatti con medici e infermieri al servizio del nascente stato sociale. La Finlandia nel 1930 era un paese povero con un alto tasso di mortalità infantile (65 su 1.000 bambini morti). Le cifre sono migliorate rapidamente nei decenni successivi». Mika Gissler, professore presso l’Istituto nazionale per la salute e il benessere a Helsinki, ha detto che nel 1940 tutte le donne ricevevano la scatola di maternità e l’assistenza prenatale. Negli anni ’60 l’assistenza è passata in gestione al sistema nazionale di assicurazione sanitaria, supportato da un sistema centralizzato della rete ospedaliera. La scatola di cartone dopo settantacinque anni ora fa parte del rito che segna il passaggio verso la maternità e l’unione delle generazioni delle donne finlandesi.

Qualche testimonianza

Reija Klemetti, quarantanove anni di Helsinki, ricorda quando andò all’ufficio postale a ritirare un pacco maternità per uno dei suoi sei figli:  «E’ stato bello ed emozionante. La mia mamma, amici e parenti erano tutti ansiosi di vedere che tipo di cose erano dentro il pacco e il colore che avevo scelto. La mia mamma ha settantotto anni, ha fatto affidamento sulla scatola quando nel ’60 ha avuto il primo dei suoi quattro figli». Klemetti Solja la figlia di ventitré anni, ha aggiunto:  «Ho due bambini, ho condiviso il senso di eccitazione sperimentato dalla mia mamma quando prima della nascita del suo primo bambino ha preso possesso di “qualcosa di sostanziale”». Titta Vayrynen, trentacinque anni, madre di due giovani ragazzi, ha detto:  «E’ facile sapere in quali anni sono nati i bambini perché ogni anno l’abbigliamento contenuto nella scatola varia un po’. E’ bello confrontarlo con parenti e amici e scoprire che quel ragazzo è nato nello stesso anno di mio figlio.  Il contenuto della scatola per alcune famiglie sarebbe insostenibile se non fosse gratuito. Nel mio caso più che una riduzione di spesa, ha significato un risparmio di tempo. Incinta del mio primo figlio, impegnata con il lavoro, sono stata felice di risparmiarmi la fatica di cercare i negozi per confrontare i prezzi per comprare l’abbigliamento meno costoso.  Le mamme finlandesi, come conferma un recente studio, sono le più felici del mondo, siamo ben curate anche adesso che alcuni servizi d’assistenza sono stati ridotti.  Io quando è nato il mio secondo bambino al posto del pacco maternità ho preferito la sovvenzione in euro. Ho riutilizzato l’abbigliamento del mio primo figlio. Gli indumenti possono essere riutilizzati e passare da una bambina a un bambino, e viceversa, perché i colori sono volutamente di genere neutro».

Il contenuto della scatola nel corso degli anni

Il contenuto della scatola è cambiato un bel po’ nel corso degli anni, riflettendo i tempi che cambiano. Negli anni ’30 e ’40, conteneva solo il tessuto perché le mamme erano abituate a realizzare da sole i vestiti del bambino. Durante la seconda guerra mondiale, la flanella e il cotone necessari al Ministero della Difesa, in parte furono sostituiti da lenzuola di carta e fasce di stoffa.  Gli anni ’50 ha visto un aumento del numero di abiti già pronti, negli anni ’60 e ’70 questi cominciarono a essere prodotti con tessuti elasticizzati.  Nel 1968 nella scatola maternità apparve il sacco a pelo, l’anno successivo i pannolini usa e getta anche se per breve tempo, visto che – per non inquinare la natura – caddero in disgrazia e vennero quasi subito sostituiti nuovamente dai pannolini di stoffa. Panu Pulma, docente di Storia finlandese presso l’Università di Helsinki, ha detto: «Ai genitori si raccomandava di non far dormire i bambini nel letto matrimoniale assieme a loro: l’introduzione della scatola di cartone ha aiutato molti genitori a lasciare i loro bambini a dormire da soli, separati da loro, aiutando la loro autonomia futura.  Uno degli obiettivi principali di tutto il programma è stato anche quello di far allattare di più le donne. A un certo punto, biberon e ciucci sono stati rimossi per promuovere l’allattamento al seno. E’ stato un successo.  Tra gli oggetti inseriti nella scatola, ha avuto un effetto positivo anche quello del libro illustrato: ha incoraggiato i bambini a maneggiare i libri e un giorno a leggerli. In Finlandia la scatola di cartone è un simbolo, un simbolo dell’idea di uguaglianza sociale, di educazione e dell’amore verso i bambini».

La Finlandia possiede una delle democrazie più avanzate al mondo: dal mio punto di vista l’Italia ha molto da imparare da questa nazione così civile e lungimirante.

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In Italia aumentano i neonati prematuri a causa dello stile di vita delle mamme

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO NEONATO BAMBINO FIGLIO PARTO GRAVIDANZA MATERNITA CONCEPIMENTO OSTETRICIA (2)In Italia i bambini nati pretermine, ovvero i prematuri, continuano ad aumentare, ma è migliorata notevolmente anche la loro sopravvivenza. Ad affermarlo è la Società Italiana di Neonatologia (Sin), in occasione della V Giornata Mondiale del Neonato Prematuro che si celebra il 17 novembre. Tra le cause del fenomeno, avvertono gli specialisti, gravidanze sempre più brevi e stili di vita inadeguati delle mamme, l’aumento dell’età media delle gestanti e l’aumento delle gravidanze medicalmente assistite. Nel 2012, secondo i dati più recenti, sono nati in Italia 534.186 bambini, di questi il 7,2% sono prematuri, l’1% ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6,2% tra 1.500 e 2.500 grammi.

La Sardegna è la regione dove nascono più prematuri (pari al 7,7%), le Marche e il Molise quelle con il minor numero. Il 98,2% dei nati prematuri, ad ogni modo, affermano i neonatologi, non ha problemi né complicazioni e grazie alle cure ricevute nelle Terapie Intensive Neonatali viene dimesso in buona salute. Tuttavia, sottolinea il presidente della Sin, Costantino Romagnoli, ”diminuire il numero dei nati pretermine è una delle grandi sfide sociali dei nostri tempi, così come curarli adeguatamente, e per questo chiediamo al ministro della Salute di inserirla come priorità nel Patto per la Salute. Anche se abbiamo fatto progressi enormi nel trattamento dei bambini nati prima della 37/a settimana, bisogna cercare di evitare i parti pretermine e ciò significa recuperare una dimensione naturale e più ‘slow’ della gravidanza, che la maggior parte delle donne, soprattutto quelle che lavorano, vivono con molto stress, e che si ripercuote sulla gestazione e sul parto”. Se la mortalità neonatale dei nati pretermine diminuisce, aumenta il numero di neonati da trattare, con una ripercussione sul Sistema Sanitario Nazionale, che significa anche un aumento dei costi a breve e a lungo termine”.

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La dieta corretta in gravidanza

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA PANCIA MATERNITA MAMMA GINECOLOGIA CONCEPIMENTO PARTO PANCIONE FIGLIO MADRELa qualità dell’alimentazione materna durante la gravidanza è uno dei fattori che può influenzare in maniera significativa la salute della gestante durante tale periodo e la salute del nascituro, non solo durante il periodo fetale e neonatale, ma anche e soprattutto durante la vita adulta e la terza età.

FARE ATTENZIONE DA PRIMA

È  quindi opportuno prestare attenzione all’alimentazione della gestante già a partire dal periodo pre-concezionale, ovvero già prima del concepimento, fino a tutto il periodo in cui il bambino verrà allattato al seno. La fase pre-concezionale fa parte del periodo che viene chiamato “peri-concezionale” e che include, dopo il periodo pre-concezionale, il concepimento, l’impianto dell’ovulo fecondato nell’utero, la formazione della placenta e degli annessi (cosiddetta “placentazione”) e, infine, l’embriogenesi (la formazione e la crescita dell’embrione).

AUMENTI DI PESO IN GRAVIDANZA

I primi tre mesi

Nel primo trimestre di gravidanza, l’aumento di peso della mamma si deve all’aumento del volume di sangue e alla crescita dell’utero. Non è quindi un aumento di peso rilevante (può essere all’incirca di un chilo) e, a meno che non vi siano situazioni di particolari carenze o insufficienza di peso da parte della donna, non è necessario incrementare l’apporto dietetico di energia: la dieta deve essere variata, completa, equilibrata e deve includere l’integrazione con le vitamine e sostanze necessarie alla futura mamma, il cui fabbisogno non può essere soddisfatto unicamente con la dieta (soprattutto l’acido folico e il ferro). Non va quindi dato credito al detto popolare secondo il quale è bene che la donna che aspetta un bambino “mangi per due”: è anzi opportuno controllare con attenzione il peso corporeo nel tempo.

Dal quarto mese

Nel secondo trimestre, l’aumento dei tessuti materni (volume mammario, placenta, liquido amniotico, riserve di grassi) e la crescita fetale fanno sì che aumenti il fabbisogno calorico. Il peso, per donne normopeso, cresce di circa 0,5 kg alla settimana.
I LARN (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana) consigliano un fabbisogno aggiuntivo di 350 kcal/die per il secondo semestre di gravidanza e di 460 kcal/die per il terzo trimestre.
È bene ricordare che il fabbisogno aggiuntivo di energia in gravidanza e l’aumento auspicabile di peso va comunque stabilito individualmente e varia a seconda dell’IMC pre-gravidanza (l’Indice di massa corporea, in inglese Body mass  index – BMI, valore che si ottiene dividendo il peso in Kg per il quadrato dell’altezza in metri).
Per una donna normopeso (IMC precedente alla gravidanza compreso tra 18,5 e 24,9), ad esempio, l’incremento di peso può essere compreso tra circa 10 e 15 kg. L’intervallo cambia a seconda che il soggetto sia sottopeso o sovrappeso o in caso di gravidanza gemellare. Il fabbisogno giornaliero di una donna in gravidanza è generalmente compreso tra 1600 e 2400 kcal/die.
Un eccessivo incremento ponderale durante la gravidanza è da evitare perché responsabile di complicanze pericolose sia per la futura mamma (gestosi, diabete gestazionale, parto prematuro) che per il nascituro (macrosomia, lesioni durante il parto).

Sicuramente troverai interessante a tal proposito anche questo articolo: Quanto è normale ingrassare in gravidanza?

GLI ALIMENTI CHE NON DEVONO MANCARE IN GRAVIDANZA

Durante l’intero periodo di gravidanza, e come detto anche prima del suo inizio, è bene seguire una dieta varia e sana per assicurare al feto tutti i nutrienti di cui ha bisogno per il suo sviluppo. In gravidanza e durante l’allattamento aumenta il fabbisogno di vitamine (A, D, C, B6, B12), acido folico, sali minerali, lipidi (acidi grassi essenziali). La dieta deve soddisfare tali richieste dell’organismo sia della gestante che della nutrice in modo da garantire lo sviluppo ottimale al bambino e la salute della donna.
Gli alimenti che non devono mancare sono:

  • frutta e verdura
  • carboidrati (pane, pasta, riso, orzo, patate), limitando gli zuccheri derivanti prevalentemente da dolci e bibite
  • proteine (pesce, carne, legumi, uova)
  • latte e derivati del latte (formaggi, yogurt)
  • alimenti ricchi di fibre, per contrastare la stipsi che spesso si presenta durante gravidanza (pane pasta e cereali integrali, frutta, verdura e/o supplementazione con integratori contenenti fibre solubili).

Le donne che seguono una dieta vegetariana o vegana devono prestare attenzione ai livelli di assunzione raccomandati dalla comunità scientifica per quanto riguarda le proteine: la raccomandazione è quella di un incremento giornaliero di 6 g/die. Alle donne vegetariane in stato di gravidanza si consiglia inoltre un supplemento di vitamina B12: è opportuno chiedere al medico indicazioni su come alimentarsi al meglio.

CONSIGLI DIETOLOGICI PER LA DONNA IN GRAVIDANZA

Ecco una serie di consigli pratici dietetici per la donna in gravidanza:

  • Frazionare la dieta in 4-5 pasti suddivisi durante la giornata
  • Mangiare lentamente, l’ingestione d’aria può dare un senso di gonfiore addominale
  • Seguire una dieta quotidiana il più possibile varia e contenente tutti i principi nutritivi
  • Preferire alimenti freschi per mantenerne inalterato il contenuto di vitamine e minerali
  • Preferibilmente evitare cibi precotti o conservati in scatola che, in genere, contengono additivi
  • Evitare i cibi di origine animale crudi o poco cotti e gli insaccati (obbligatorio per le gestanti che risultano non avere sviluppato immunità contro il toxoplasma)
  • Evitare il consumo di grassi animali (burro, lardo) e preferire l’olio extravergine d’oliva
  • Evitare le bevande alcoliche e limitare il consumo di caffè
  • Limitare il consumo di sale e comunque usare il sale iodato
  • Meglio evitare i legumi secchi che potrebbero favorire la comparsa di meteorismo e coliche addominali
  • Bere abbondantemente durante tutta la giornata (2 litri di acqua, preferibilmente oligominerale)
  • Non assumere aspartame o altri dolcificanti
  • Evitare caramelle, bevande zuccherate, pasticceria, cioccolato, cibi fritti, condimenti molto elaborati
  • Consumare latte e/o yogurt, preferibilmente  a ridotto contenuto di grassi
  • Ridurre al minimo il consumo di carboidrati raffinati (zucchero, dolci, gelati) preferendo modiche quantità di pasta, pane, patate
  • Preferire le carni magre tipo pollo, tacchino, manzo cucinate alla griglia o in forno o in umido
  • Preferire pesci tipo sogliola, merluzzo, nasello, trota, palombo, dentice, orata cucinati alla griglia o al cartoccio o al vapore o in umido.
  • Evitare i pesci conservati sott’olio o in salamoia.
  • Evitare il consumo di molluschi e crostacei
  • Consumare non più di 2 uova a settimana, cucinate alla coque o in camicia o  frittata cotta al forno o in padelle antiaderenti (quindi senza condimenti)
  • Preferire i formaggi freschi tipo mozzarella o ricotta o crescenza
  • Consumare ogni giorno verdura cotta o cruda (insalata, patate, zucchine, piselli, broccoli, carote,  pomodori, peperoni eccetera) e frutta preferibilmente di stagione (mele, banane, pere, pesche, albicocche, anguria, melone, uva, fragole, kiwi).

ALTRI CONSIGLI UTILI IN GRAVIDANZA

Occorre introdurre in gravidanza gli acidi grassi essenziali, quelli che cioè non sono prodotti autonomamente dall’organismo (tra questi, gli acidi grassi monoinsaturi e gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena, in particolar modo della serie  omega-3, tra cui il più il più importante è il DHA presente nel pesce, soprattutto quello detto “azzurro”). Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato come già il periodo prenatale presenti rischi di carenza di omega-3.

Per coprire il fabbisogno di acidi grassi essenziali, si può ricorrere su consiglio del medico ad alimenti fortificati o supplementare l’assunzione con integratori. La disponibilità di adeguate quantità di acidi grassi essenziali è importante anche per la crescita e lo sviluppo del sistema nervoso centrale neonato e serve in particolare alle strutture cerebrali e retiniche. Di norma, il pesce andrebbe consumato almeno due volte la settimana in quanto è fonte di sostanze necessarie per lo sviluppo del sistema nervoso del feto e del lattante.

MIO MARITO MI MANGIA DAVANTI

Capisco che per alcune future mamme all’ascolto seguire tutte queste regole sarà veramente durissima, specie se siete delle “buone forchette”. Molte pazienti incinta mi hanno rivelato di provare molto fastidio anche soltanto nel vedere il proprio marito che continua tranquillamente a mangiare salame, fritti e dolci, mentre loro non possono toccare neanche un goccio di vino. Lo so che è dura ma ricordiamoci che stiamo parlando di un essere indifeso che “mangia” tutto quello che voi mangiate voi, “beve” tutto quello che voi bevete e “fuma” tutto quello che voi fumate. E’ vostro figlio e se volete iniziare a prendervi cura di lui fin dal principio, dovrete faticare un po’.

E cercate di dire a vostro marito di mangiare meno fritti davanti a voi che mangiate un’insalata (farà bene anche a lui!).

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Il miracolo del piccolo Ward Miles

Era nato il 20 Luglio 2012, era nato 3 mesi e mezzo prima del termine, pesava soltanto 680 grammi e ha trascorso i suoi primi 107 giorni di vita in un ospedale nel Michigan. Ward Miles era nato con gravi problemi cardiaci, ma i suoi genitori non si sono arresi ed ora ha 16 mesi e gattona per casa. Eccolo qui, felice e sorridente! Il filmato giorno dopo giorno, dal primo abbraccio in corsia a oggi è diventato subito virale, una speranza per tutti i genitori e per tutti i bambini, un inno all’amore e alla vita. Le prime immagini del video ritraggono la mamma che abbraccia il suo bambino 4 giorni dopo la sua nascita. Quello è stato il primo abbraccio che ha ricevuto!

Ecco il video del piccolo Ward Miles:

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Il miracolo della bambina nata con mezzo cuore

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO UOMO PAPA FAMIGLIA NEONATO BAMBINOIl Daily Mail ci racconta la storia di Sophie Maxwell, una bambina di 12 settimane che rimane aggrappata alla vita nonostante sia nata con mezzo cuore. La bambina è andata a casa per la prima volta dopo un intervento effettuato a soli cinque giorni di vita. La piccola soffre della sindrome del cuore sinistro ipoplasico, un disturbo congenito che porta il nascituro a non avere uno sviluppo nella parte sinistra del cuore. La madre, la ventisettenne Kerry Anne, ha spiegato che nonostante le sue difficoltà la piccola è allegra e gioviale e che se non fosse per il tubicino che le passa nel petto nessuno potrebbe pensare che la piccola abbia dei problemi. La madre ha aggiunto che la persona più longeva afflitta da questa patologia è arrivata a 21 anni. Per questo sente di avere a disposizione almeno un ventennio da passare con lei e che ogni secondo sarà prezioso.

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