Quanto è veloce e potente uno starnuto?

MEDICINA ONLINE TOSSE STARNUTO MAL DI GOLA INFLUENZA RAFFREDDORE VELOCE POTENTE VIRUS.jpgEtciù! E sono 40 mila goccioline di saliva, crudeli e sfrontate, che si lanciano a 160 km orari nell’aria, per andare chissà dove. Parola degli scienziati statunitensi della Virginia Tech nel Maryland, che hanno condotto uno studio mettendo a confronto lo starnuto e il colpo di tosse nella loro pericolosità di viaggiatori infetti intorno a noi. Il risultato è che starnuto batte tosse 1 a 0, perché il colpo di tosse contiene “solo” 3 mila particelle infette, che viaggiano a “soltanto” 80 km all’ora.

Aveva o non aveva ragione la nonna quando a febbraio vi diceva di evitare la sala d’aspetto del dottore se non volevate uscirne ammalati? Dal Maryland dicono di sì, perché la sala d’attesa di una clinica è proprio ciò che hanno studiato, oltre a tre aule di asilo nido e tre abitacoli di aerei di linea, scoprendo che ben la metà dei campioni di aria rilevati conteneva, in media, 16 mila particelle di virus, per nulla intenzionate a dissolversi.

Contrariamente a quanto si pensa, infatti, la resistenza del virus di uno starnuto o di un colpo di tosse nell’aria può durare non solo diverse ore, ma anche diversi giorni. Le maledette goccioline, anche quelle microscopiche e invisibili, sono capaci di restare sospese in aria finché non avranno infettato di nuovo qualcuno. E quel qualcuno non volete essere voi, giusto? Pensateci, quando sarete in autobus, schiacciati come sardine sul vostro vicino che non fa che soffiarsi il naso e starnutire: il suo “etciù” può costare caro a voi, ma anche agli ignari passeggeri seduti in fondo, perché un solo starnuto è in grado di contaminare un’intera stanza o la carrozza di un treno per diverse ore. E siccome non possiamo andare perennemente in giro con la mascherina, meglio coltivare i nostri anticorpi: e le speedy-goccioline, con noi, non avranno grandi speranze.

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Ghiandole salivari ingrossate: sintomi, cause, come si curano

blood cell types

blood cell types

Le ghiandole salivari producono un litro circa di saliva ogni giorno. La saliva svolge un ruolo importante nella lubrificazione della bocca, favorisce la deglutizione, contrasta la proliferazione di agenti microbici nel cavo orale e contribuisce alla digestione del cibo. Le tre principali coppie di ghiandole salivari sono: le parotidi, le sottomandibolari, le sottolinguali.
In presenza di un problema a carico delle ghiandole salivari o dei suddetti dotti, è possibile l’insorgenza di sintomi quali gonfiore delle ghiandole salivari, secchezza delle fauci, dolore, febbre e drenaggio di gusto sgradevole in bocca.

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Cause di ingrossamento delle ghiandole salivari
Esistono molti problemi differenti in grado di interferire con la funzionalità delle ghiandole salivari od ostruire i dotti compromettendo il regolare drenaggio salivare. Quelli che andremo ad elencare qui di seguito sono alcuni dei problemi più comuni delle ghiandole salivari:

  • Calcoli salivari o scialoliti (scialolitiasi). Sono la causa più comune di gonfiore a carico delle ghiandole salivari. Si tratta di accumuli di depositi di saliva cristallizzata. Talvolta, i calcoli salivari possono arrivare ad ostruire il flusso salivare. Quando la saliva non è in grado di fuoriuscire attraverso i dotti, reflua nella ghiandola causando dolore e gonfiore. Il dolore in genere è intermittente, viene percepito ad una sola ghiandola e si aggrava in modo progressivo. Se l’ostruzione non viene risolta, la ghiandola rischia di infettarsi.
  • Infiammazione delle ghiandole salivari o scialoadenite. L’infezione batterica delle ghiandole salivari, più comunemente delle ghiandole parotidi, può insorgere in presenza di ostruzione a carico dei dotti presenti nella bocca. La scialoadenite crea una protuberanza dolorosa nella ghiandola e un drenaggio purulento di sapore sgradevole nella bocca. La scialoadenite è più comune negli adulti più anziani che presentano calcoli salivari, ma può insorgere anche nei neonati durante le prime settimane dopo la nascita. Se non trattate, le infezioni delle ghiandole salivari possono causare forte dolore, febbre alta e ascesso.
  • Infezioni. Le infezioni virali (come parotite, influenza e altre) possono causare gonfiore a carico delle ghiandole salivari. Il gonfiore interessa le ghiandole parotidi ad entrambi i lati del viso, conferendo al paziente un aspetto del viso particolare. Il gonfiore delle ghiandole salivari è comunemente associato alla parotite e si verifica in circa il 30%-40% delle infezioni da parotite. In genere, ha inizio 48 ore circa dopo l’insorgere di altri sintomi, quali febbre e mal di testa. Altre malattie virali che causano gonfiore a carico delle ghiandole salivari includono il virus di Epstein-Barr (EBV), citomegalovirus (CMV), Coxsackie virus e il virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Le infezioni batteriche in genere causano un gonfiore unilaterale. Altri sintomi, come febbre e dolore, accompagneranno tale gonfiore. In genere, i batteri responsabili sono quelli normalmente presenti nella bocca, così come i batteri stafilococco. Queste infezioni colpiscono con maggiore frequenza la ghiandola parotide. Disidratazione e malnutrizione aumentano il rischio di contrarre una infezione batterica.
  • Cisti. Lo sviluppo di cisti nelle ghiandole salivari può verificarsi nel caso in cui lesioni, infezioni, tumori o calcoli salivari ostruiscano il flusso salivare. Alcuni bambini nascono con cisti nella ghiandola parotide a causa di un problema nello sviluppo delle orecchie. Può apparire come una vescicola o un’area morbida rialzata. Le cisti possono interferire con normali attività, come mangiare e parlare.
  • Tumori. Diverse tipologie di tumori possono colpire le ghiandole salivari. Possono essere maligni o benigni. I due tumori più comuni sono adenoma pleomorfo e tumore di Warthin. L’adenoma pleomorfo colpisce più comunemente le ghiandole parotidi, ma può interessare anche la ghiandola sottomandibolare e le ghiandole salivari minori. Il tumore di solito è indolore e si sviluppa lentamente. L’adenoma pleomorfo è di natura benigna ed è più comune nelle donne che negli uomini. Anche il tumore di Warthin è benigno e colpisce la ghiandola parotide. Può svilupparsi su ambedue i lati del viso e colpisce più gli uomini che le donne. Sebbene la maggior parte dei tumori delle ghiandole salivari sia benigna, alcuni di essi possono essere tuttavia maligni. Le neoplasie maligne includono carcinoma mucoepidermoide, carcinoma adenoide cistico, adenocarcinoma, adenocarcinoma polimorfo a basso grado e tumore misto maligno.
  • Sindrome di Sjögren. Si tratta di una malattia cronica autoimmune in cui le cellule del sistema immunitario attaccano le ghiandole salivari e altre ghiandole esocrine, causando l’insorgenza di secchezza delle fauci e secchezza oculare. Circa la metà dei soggetti affetti da questa sindrome presenta anche un ingrossamento delle ghiandole salivari su ambedue i lati della bocca, in genere indolore.

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Trattamento delle ghiandole salivari ingrossate
Il trattamento dei problemi delle ghiandole salivari dipenderà dalla causa. In caso di calcoli e altre ostruzioni a carico dei dotti, il trattamento spesso ha inizio con misure quali rimozione manuale dei calcoli, impacchi caldi o caramelle acide per aumentare il flusso salivare. Se tali semplici misure non dovessero alleviare il problema, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere l’ostruzione e/o la ghiandola colpita.
La chirurgia di solito è necessaria per rimuovere tumori benigni e maligni. Alcuni tumori benigni vengono trattati mediante radioterapia per evitare che possano ripresentarsi. Alcune neoplasie maligne richiedono l’impiego di radioterapia e chemioterapia. Il ricorso alla chirurgia può essere necessario anche in caso di cisti di grandi dimensioni.
Altri problemi possono essere trattati mediante terapia farmacologica. Per esempio, le infezioni batteriche vengono trattate con gli antibiotici. I farmaci possono essere prescritti anche in caso di secchezza delle fauci.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Cattivo sapore in bocca acido o amaro: rimedi e quando è pericoloso

MEDICINA ONLINE LINGUA BOCCA FRENULO ANATOMIA FISIOLOGIA ORAL TONGUE LABBRA LEPORINO GENGIVE DENTI MANDIBOLA MASCELLA PAPILLE GUSTATIVE GUSTO CIBO FONAZIONE GLOSSODINIA PALATO SCHISILa presenza di un cattivo sapore in bocca può indicare un’alterazione del gusto. Le cause di questo disagio possono variare da una alterazione del gusto ad una perdita totale del senso del gusto. Tuttavia, quest’ultima è un’eventualità piuttosto rara. Il cattivo sapore in bocca è un sintomo comune di malattia da reflusso gastroesofageo, infezione delle ghiandole salivari, sinusite, scarsa igiene dentale oppure può essere dovuto all’assunzione di alcuni farmaci. I problemi che interessano il senso del gusto sono causati da tutto ciò che interrompe il trasferimento delle sensazioni gustative al cervello o da condizioni che influenzano il modo in cui il cervello interpreta tali sensazioni. Il reflusso gastrico è una causa comune di cattivo sapore in bocca. L’acido gastrico che viene rigurgitato in bocca produce un sapore anomalo, descritto come acido o metallico. Anche una infezione di una delle ghiandole salivari maggiori è una causa comune di cattivo sapore in bocca. Una ulteriore possibilità può essere una infezione virale che può danneggiare le cellule sensoriali della lingua e causare alterazioni del gusto. Anche altri disturbi della bocca o della lingua, incluse le ulcere del cavo orale, sono possibili cause. Il cattivo sapore in bocca può insorgere a seguito di una radioterapia e dell’assunzione di farmaci, come antibiotici e inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori). La risoluzione dei problemi che interessano il senso del gusto può richiedere mesi o anni. Alcune alterazioni possono essere permanenti, specie nel caso in cui la bocca sia il target di una radioterapia diretta. La presenza di alito cattivo può essere un segno di una condizione grave. Qualora il cattivo sapore dovesse essere persistente o rappresentare motivo di preoccupazione, si consiglia di rivolgersi prontamente al medico. Se si dovessero sperimentare difficoltà respiratorie o febbre alta, si raccomanda di recarsi presso l’ospedale più vicino.

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Sintomi

Il cattivo sapore in bocca può accompagnare altri sintomi, che variano a seconda della condizione sottostante. I sintomi che spesso interessano l’apparato digerente possono anche coinvolgere altri sistemi corporei.

Sintomi gastrointestinali

  • Dolore addominale
  • Gonfiore addominale dovuto ai gas intestinali
  • Tosse
  • Pirosi (bruciore di stomaco)
  • Indigestione

Sintomi delle ghiandole salivari

  • Difficoltà ad aprire la bocca
  • Secchezza delle fauci
  • Febbre
  • Mal di testa
  • Dolore al viso o alla bocca
  • Rossore ad un lato del viso o nella parte superiore del collo
  • Mal di gola
  • Gonfiore del viso o del collo

Sintomi nasali e sinusali

  • Stanchezza
  • Febbre
  • Mal di testa
  • Scolo retronasale
  • Mal di gola
  • Congestione nasale

Sintomi che potrebbero indicare una condizione grave

In alcuni casi, il cattivo sapore in bocca può insorgere in concomitanza con altri sintomi che potrebbero indicare la presenza di una condizione grave che necessita di una valutazione medica immediata. Si raccomanda di ricercare cure mediche immediate nel caso il cattivo sapore in bocca si presenti con altri sintomi gravi come:

  • Difficoltà respiratoria
  • Febbre alta
  • Dimagrimento
  • Altre perdite sensoriali (come vista, udito od olfatto)

Cause

Le infiammazioni e le infezioni a carico di tratto respiratorio superiore, seni paranasali, bocca e lingua possono tradursi in cattivo sapore in bocca. I sintomi possono insorgere in seguito a condizioni infiammatorie, infezioni o malattie che colpisco le papille gustative della lingua responsabili della sensazione del gusto. La malattia da reflusso gastroesofageo presenta un effetto simile sulla superficie della lingua, che può essere danneggiata dall’acido gastrico e dalla bile.

Cause gastrointestinali

  • Esofagite (infiammazione dell’esofago)
  • Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE)
  • Gas intestinali
  • Ulcere peptiche

Altre cause

  • Infezioni batteriche
  • Disidratazione
  • Farmaci
  • Ulcere o ascessi del cavo orale
  • Scarsa igiene orale
  • Infezioni dei seni paranasali
  • Sindrome di Sjogren (malattia autoimmune caratterizzata da secchezza oculare e delle fauci)
  • Uso del tabacco
  • Infezioni virali

Cause gravi o pericolose per la vita del paziente

  • Cancro del cavo orale
  • Infezione severa
  • Ictus

Dal medico

Per diagnosticare la condizione sottostante, il medico porrà al paziente alcune domande, tra cui:

  • I cibi e le bevande hanno tutti lo stesso sapore?
  • Fuma?
  • Sperimenta difficoltà a mangiare?
  • Il suo senso dell’olfatto è normale?
  • Ha cambiato dentifricio o collutorio?
  • Da quanto dura il problema gustativo?
  • Quali farmaci sta assumendo?
  • Sperimenta altri sintomi?

Quando può essere pericoloso? Le complicanze

Poiché il cattivo sapore in bocca può essere dovuto a patologie gravi, il mancato trattamento della condizione può tradursi in gravi complicanze e danni permanenti. Una volta diagnosticata la causa sottostante, è di fondamentale importanza che il paziente segue il piano terapeutico formulato dal medico al fine di ridurre il rischio di potenziali complicanze, come:

  • disidratazione;
  • eccessivo dimagrimento;
  • malnutrizione;
  • diffusione di cancro;
  • diffusione dell’infezione.

I migliori prodotti per l’igiene orale

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della bocca e del viso, in grado di migliorare l’igiene orale, combattere l’alito cattivo, pulire la lingua dalla patina ed idratare le labbra. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato, testato ripetutamente ed usato dal nostro Staff di esperti:

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Ghiandole salivari: anatomia e funzioni in sintesi

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Funzioni delle ghiandole salivari
Le ghiandole salivari producono un litro circa di saliva ogni giorno. La saliva svolge un ruolo importante nella lubrificazione della bocca, favorisce la deglutizione, contrasta la proliferazione di agenti microbici nel cavo orale e contribuisce alla digestione del cibo.

Le tre principali coppie di ghiandole salivari maggiori sono:

  • ghiandole parotidi (localizzate nella parte interna delle guance);
  • ghiandole sottomandibolari (localizzate nel pavimento della bocca);
  • ghiandole sottolinguali (localizzate sotto la lingua).

Esistono anche altre centinaia di ghiandole salivari minori nella bocca e nella gola, che contribuiscono ai processi digestivi promossi dalle ghiandole salivari maggiori. La saliva drena nella bocca attraverso dotti escretori, detti dotti salivari. In presenza di un problema a carico delle ghiandole salivari o dei suddetti dotti, è possibile l’insorgenza di sintomi quali gonfiore delle ghiandole salivari, secchezza delle fauci, dolore, febbre e drenaggio di gusto sgradevole in bocca.

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Ghiandole parotidi
Possediamo due ghiandole parotidi, una di destra ed una di sinistra. La ghiandola parotide è una ghiandola a secreto puramente sieroso, è la più voluminosa delle ghiandole salivari maggiori, pesa circa 25 – 30 grammi, presenta forma irregolare e lobulata, è di colore giallo grigiastro e di aspetto simile al tessuto adiposo. Si trova nella loggia parotidea, posizionata nella regione retromandibolare e precisamente tra il margine posteriore del ramo della mandibola anteriormente, il margine anteriore del muscolo sternocleidomastoideo posteriormente e l’articolazione temporomandibolare cranialmente.
Si distinguono nella parotide un corpo e due prolungamenti: anteriore e mediale o faringeo. Il corpo mostra una forma irregolarmente prismatico – triangolare con diverse facce ed estremità. Sotto il punto di vista strutturale la parotide è una ghiandola lobulare tubulo – acinosa composta, cioè composta da tante piccole e circoscritte aree parenchimali, i lobuli, da unità secernenti o adenomeri di forma sferoidale, gli acini, e da un sistema di dotti escretori, i tubuli. I lobuli sono delimitati da setti che si dipartono dalla superficie profonda della capsula che riveste la ghiandola, tali setti sono anastomizzati tra di loro e costituiscono lo stroma di sostegno dell’organo e il sistema di supporto di vasi, nervi e condotti escretori. Gli acini sono composti da aggregati cellulari disposti a formare un unico strato che formano nel complesso sferette cave rivestite da una membrana basale propria e circondate da una ricca rete di capillari. Il sistema escretore è costituito da un insieme i condotti distinti in intralobulari ed extralobulari; gli intralobulari sono divisi a loro volta in dotti intercalari e dotti striati o salivari, gli extralobulari sono invece raggruppati in condotti interlobulari, interlobari e dotto di Stenone. L’intero sistema escretore con gli acini annessi assume una configurazione tridimensionale assai simile ad un grappolo d’uva.
La vascolarizzazione della parotide è assicurata dalla carotide esterna, dall’arteria trasversa della faccia e dall’arteria auricolare posteriore. Tali vasi all’interno dell’organo si suddividono in numerosi rami che decorrono lungo i dotti escretori interlobari e interlobulari. Il deflusso venoso viene svolto dalla vena retromandibolare. L’innervazione sensitiva è assicurata dal nervo trigemino tramite il suo ramo auricolo temporale, l’innervazione eccitosecretrice arriva da fibre parasimpatiche originate dal nucleo salivatorio inferiore (glossofaringeo) che vi giungono attraverso l’auricolo temporale.

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Ghiandole sottomandibolari
Possediamo due ghiandole sottomandibolari, la destra e la sinistra. La ghiandola sottomandibolare presenta un corpo, di grandezza e forma di una mandorla, situato in una loggia osteofibrosa chiamata loggia sottomandibolare e un prolungamento superiore disposto al di sopra della doccia dei muscoli miloioidei nel contesto della sottomucosa del pavimento della cavità orale. Tale prolungamento si continua con il dotto di Wharton che decorre medialmente alla ghiandola sottolinguale e va a sboccare in corrispondenza delle caruncole linguali.
È una ghiandola mista con adenomeri costituiti per il 90% da acini sierosi e 10% da acini mucosi a fondo cieco in parte avvolti in semilune sierose conosciute come semilune del Giannuzzi. Gli acini sono composti da aggregati di cellule che si dispongono a formare un unico strato che nel complesso porta alla formazione di sferette cave rivestite da una membrana basale propria e circondate da una ricca rete di capillari; questa conformazione è molto simile a quella della parotide ma differisce per alcuni dettagli ultrastrutturali e, in particolare, per la conformazione dei granuli che mostrano al loro interno una zona più elettrondensa di forma lenticolare che corrisponde ad un diverso contenuto. Infatti, oltre alla proteina PRP tipica dei granuli parotidei, sono presenti diversi enzimi quali l’amilasi, la lattoferrina e la perossidasi. Gli elementi mucosi presentano una struttura piramidale e sono caratterizzati da un esteso reticolo endoplasmatico rugoso, da gocciole di muco e da un apparato del Golgi. Il sistema escretore è costituito da un insieme di condotti distinti in intralobulari ed extralobulari; gli intralobulari sono divisi a loro volta in dotti intercalari e dotti striati o salivari, gli extralobulari sono invece raggruppati in condotti interlobulari, interlobari e dotto di Warthon. Questa struttura è uguale a quella della parotide, con due differenze: la minore lunghezza dei dotti intercalari e il minor spessore del dotto escretore principale.
La ghiandola è irrorata dall’arteria facciale e dalla sottolinguale. L’innervazione è fornita da fibre ortosimpatiche ad azione eccitosecretrice mucosa e vascocostrittrice e da fibre parasimpatiche ad azione eccitosecretrice sierosa e vasodilatatrice di pertinenza del nervo intermedio di Wrisberg.

Ghiandole sottolinguali
Possediamo due ghiandole sottolinguali: la destra e la sinistra.La ghiandola sottolinguale pesa circa 3-5 g ed è situata a ridosso della fossetta sottolinguale della mandibola.
Inferiormente è in rapporto con i muscoli miloioideo e genioioideo, superiormente con la mucosa del pavimento della cavità orale, medialmente col muscolo genioglosso, il nervo linguale e il dotto del Wharton, lateralmente con la mandibola. È una ghiandola salivare mucosa fornita di 10-20 dotti escretori che si aprono indipendentemente nel solco alveolodentale. Talvolta è presente un dotto di dimensioni maggiori detto dotto di Bartolini dal nome dell’anatomista danese Caspar Bartholin che lo ha descritto, essendo però già conosciuto dal naturalista tedesco Augusto Rivino dal quale anche prende il nome (dotto del Rivino), si apre in prossimità del dotto di Wharton. Gli adenomeri misti presentano una conformazione a semiluna, detta a semiluna del Giannuzzi. Le fibre parasimpatiche originano dal nucleo salivare superiore e raggiungono il ganglio sottomandibolare o il ganglio sottolinguale. Le fibre ortosimpatiche provengono dal ganglio cervicale superiore. La vascolarizzazione è fornita dall’arteria sottomentale e le vene fanno capo alla vena linguale. I suoi linfatici fanno capo ai linfonodi sottomandibolari.
La secrezione della ghiandola sottolinguale è prevalentemente mucosa, pertanto essa è classificata come ghiandola mista. Al microscopio ottico, quindi, saranno visibili molte cellule chiare, a secrezione mucosa (i preparati per la colorazione sciolgono il muco glucidico) e poche cellule colorate (quelle a secrezione sierosa).

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Lingua bianca e afte nei neonati: cause e cure

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma RAFFREDDORE NEONATO CURA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Glutei PressoQuando il pediatra chiede ad un piccolo paziente di tirare fuori la lingua, non si limita ad osservare la gola ma controlla anche lo stato superficiale dell’organo per cogliere eventuali sintomi di altre patologie.
Anche le mamme possono “leggere la lingua” con facilità ed individuare alterazioni e problemi prima che insorgano sintomi più evidenti.
Vediamo quali sono le principali alterazioni della superficie della lingua che devono metterci in allarme o richiedono particolari attenzioni.

Le diverse forme e colorazioni

Lingua bianca e secca

La lingua può apparire secca e ricoperta da un sottile strato biancastro. In alcuni casi si tratta di una caratteristica del bambino dovuta ad una mancanza fisiologica di saliva all’interno del cavo orale. Se però il piccolo ha sempre mostrato una lingua rosea ed in salute, questo sintomo potrebbe indicare l’arrivo di febbre o raffreddore. Quando il bimbo ha il naso chiuso respira con la bocca e la saliva si riduce, rendendo la lingua secca e squamata. Anche la febbre, a causa della disidratazione, può provocare lo stesso risultato. La lingua bianca può anche essere un sintomo di scarsa igiene orale, sopratutto nei bambini più grandicelli.

Lingua bianca e umida

Quando sulla lingua si forma una patina bianca di consistenza simile alla ricotta, siamo in presenza di una infezione chiamata Mughetto. Viene provocata da un fungo normalmente presente all’interno della bocca, che decide improvvisamente di comportarsi in maniera anomala. Le chiazze tendono a comparire anche sulle mucose delle guance rendendo l’alito del bambino molto intenso. Questo disturbo è molto comune nei neonati durante i primi mesi di vita e deve essere curato con sospensioni e gel a base antimicotica prescritti dal pediatra.

Lingua color fragola o lampone

Se la lingua assume un aspetto simile a quello di un frutto di bosco sia per colore che per forma e consistenza, il bambino è quasi sicuramente affetto da una malattia esantematica. Quella che più si manifesta a livello della lingua è la scarlattina, ma anche il morbillo e la rosolia possono modificarne il colore. Mentre per le ultime due non è necessario ricorrere ad alcun farmaco perché la situazione andrà migliorando con il decorso naturale della malattia, se il pediatra diagnosticherà la scarlattina il bambino dovrà effettuare un ciclo di antibiotici specifici per lo streptococco beta emolitico (il responsabile di questa malattia).

Lingua pallida

Un sintomo facilmente riconoscibile è la lingua pallida, il cui colore tende più verso il rosa chiaro che verso il rosso. Questa caratteristica è molto comune nei bambini affetti da carenza di emoglobina e che possono soffrire di anemia. Se il bambino appare spesso stanco e svogliato è probabile che si tratti proprio di questa malattia. Informate quanto prima il pediatra per poter effettuare le analisi del sangue necessarie alla diagnosi.

Lingua a carta geografica o eritema migrante

Talvolta le mucose della lingua possono irritarsi a tal punto da modificarne radicalmente la parte superficiale. Si parla di lingua a carta geografica quando appaiono diverse chiazze rosse che si uniscono tra loro somigliando così ad una mappa. Si tratta di una alterazione le cui cause non sono ancora conosciute ma che a volte si accompagna ad altre infiammazioni presenti nell’organismo (malattie infettive etc.). Non necessita di cure perché tende a scomparire in maniera autonoma nell’arco di qualche settimana.

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Bolle e bollicine

Afte volgari

Le afte sono delle piccole bollicine circondate da un alone rosso che possono comparire sulle mucose della lingua provocando prurito e dolore al bambino. Le cause possono essere diverse,  sembrano però essere legate allo stress ed alla stanchezza fisica. Frequentemente infatti le afte di questo genere compaiono dopo una malattia o in occasione di un cambio di stagione. Non esistono cure in grado di eliminarle, le afte scompaiono da sole in qualche giorno. Nel frattempo è possibile dare sollievo al bambino con acqua e cibi freschi. Se le afte tendono a comparire spesso è bene segnalarlo al pediatra per controllare i livelli di acido folico e ferro del bambino, potrebbero essere sintomo di una leggera anemia.

Afte da herpes virus

A differenza delle afte volgari, quelle provocate dal virus dell’herpes si diffondono in tutta la bocca. Guance, lingua, gengive e talvolta anche l’inizio della gola possono venire ricoperte da piccole afte molto dolorose. Nella maggior parte dei casi siamo di fronte ad una gengivite-stomatite-aftosa, una infezione provocata appunto dal virus latente dell’herpes. Non esiste cura immediata, le afte scompaiono da sole nell’arco di una settimana, ma è possibile utilizzare un farmaco antivirale per accelerare il decorso della malattia.

Afte da mani-piedi-bocca

Questo tipo di lesione si differenzia dalle altre per le sue dimensioni. Quando le afte sono molto piccole e vicine tra loro potrebbe essere il primo sintomo della comparsa di una fastidiosa patologia infantile: la mani-piedi-bocca. La causa è un virus che si trasmette per via oro-fecale e che spesso i bambini contraggono durante i primi mesi di vita comunitaria al nido o alla materna. In presenza di questa malattia compariranno presto ulteriori bollicine sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi. Anche in questo caso non esiste cura ed occorre attendere il naturale decorso della malattia.

Consigli per mantenere la lingua sana ed in forma

Una lingua sana si presenta di un bel colore rosa acceso, morbida ed umida al tocco. Le lingue differiscono tra loro per grandezza, forma ed aspetto delle linee che la solcano (possono essere più o meno marcate). Nella bocca circolano più di 300 diverse specie di germi e batteri il cui passatempo preferito è proprio quello di soggiornare sulle mucose della lingua. Mantenere la lingua sana e pulita è quindi fondamentale per evitare infezioni ed irritazioni sin da piccolissimi. Per i bambini che già si lavano i denti, è importante insegnare loro a passare lo spazzolino anche sulla lingua, in maniera molto delicata e sempre dall’interno verso la punta. Per i più piccoli invece, quando i denti sono pochi o devono ancora spuntare, è sufficiente passare una volta al giorno una compressa di garza sterile imbevuta di acqua sulla lingua per eliminare eventuali impurità.

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Labbra gonfie (gonfiore labiale): possibili cause, sintomi e rimedi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma LABBRA SCREPOLATE SECCHE RIMEDI NATURALI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneIl gonfiore labiale è una condizione caratterizzata dall’allargamento o dalla distensione di un labbro o di Continua a leggere

Labbra blu: da cosa sono causate e come si curano in bimbi ed adulti

MEDICINA ONLINE LABBRA BLU CIANOTICHE CIANOSI BLUASTRE CAUSE CURA BAMBINI BIMBI NEONATI ADULTI DIAGNOSI.jpg

Bimbo con Tetralogia di Fallot

Il colorito blu delle labbra si verifica quando la cute labiale assume una colorazione bluastra. In linea generale, questo segno è causato da una carenza di ossigeno nel sangue o a temperature estremamente basse. Quando la cute diventa bluastra, si parla di cianosi. Più comunemente, le labbra blu sono causate da una carenza di ossigeno nel sangue (ipossiemia): questo può accadere quando ci si trova ad altitudini elevate o in caso di soffocamento. Tale sintomo può anche essere dovuto a condizioni croniche sottostanti, come malattie polmonari o difetti cardiaci cronici. La mancanza di ossigeno nel sangue, indipendentemente dalla causa, porta alla colorazione bluastra della cute specie a carico di mani, piedi e labbra.
Le labbra blu sono un segno che in alcuni casi può indicare la presenza di una grave condizione medica, che necessita di essere valutata prontamente dal medico.

IMPORTANTE: Qualora le labbra blu siano accompagnate da altri segni e sintomi di grave entità, come difficoltà respiratoria, dolore toracico irradiato al braccio sinistro, letargia, vertigini, febbre alta o svenimento, si consiglia di chiamare immediatamente il Numero Unico per le Emergenze 112 o di recarsi presso il pronto soccorso più vicino.

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Sintomi e segni

Il colorito blu delle labbra è esso stesso un sintomo (più correttamente, in medicina, si parla di “segno”) ed è generalmente causato da freddo intenso o da carenza di ossigeno nel sangue. In caso di colore bluastro delle labbra da carenza di ossigeno, le labbra blu potrebbero essere accompagnate da altri sintomi e segni, tra cui:

  • frequenza respiratoria rapida (tachipnea);
  • dispnea (difficoltà a respirare normalmente);
  • ispessimento dei tessuti subungueali (posti sotto l’unghia);
  • cianosi (colorazione bluastra della cute);
  • letargia;
  • stanchezza/affaticamento;
  • perdita di coscienza.

In alcuni casi, le labbra blu possono essere un sintomo di una condizione estremamente grave per la quale è necessaria una valutazione medica immediata. Si consiglia di chiamare il 118 o di recarsi presso il pronto soccorso più vicino in presenza di uno qualsiasi dei seguenti sintomi:

  • febbre molto alta;
  • dolore toracico;
  • dolore toracico irradiato al braccio sinistro;
  • senso di oppressione al petto;
  • grave dispnea (grave difficoltà di respirazione);
  • grave letargia;
  • vertigini;
  • svenimento.

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Cause e fattori di rischio negli adulti

Come accennato precedentemente, la carenza di ossigeno nel sangue è di solito la causa più comune di insorgenza di labbra blu, tuttavia anche alcune condizioni metereologiche ed ambientali possono provocare tale segno, in particolare negli adulti. Possono causare labbra blu:

  • esposizione improvvisa a freddo estremo;
  • esposizione prolungata a freddo moderato;
  • altitudini elevate.

La diminuzione dei livelli di ossigeno nel sangue (ipossiemia) è sicuramente la causa di labbra blu più pericolosa. L’ipossiemia può essere dovuta a una serie di condizioni sottostanti, tra cui:

  • infezioni polmonari (ad esempio Covid-19);
  • asma bronchiale;
  • broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO, che include enfisema e bronchite cronica);
  • neoplasie polmonari;
  • polmonite;
  • insufficienza respiratoria;
  • ipertensione polmonare (ipertensione a carico delle arterie polmonari).

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Anche altre condizioni e malattie che coinvolgono altri sistemi corporei possono diminuire i livelli di ossigeno nel sangue e causare e/o favorire l’insorgenza di labbra blu, tra cui:

  • anemia;
  • difetti cardiaci congeniti;
  • insufficienza cardiaca congestizia (deterioramento della capacità del muscolo cardiaco di pompare sangue);
  • laringite difterica/croup (malattia virale);
  • epiglottite (infiammazione e gonfiore estremamente gravi a carico dell’epiglottide, lamina cartilaginea posta fra la lingua e la trachea);
  • infarto del miocardio (attacco di cuore);
  • metaemoglobinemia (emoglobina anomala che può essere causata da alcuni farmaci o tossine);
  • fenomeno di Raynaud (spasmi dei piccoli vasi sanguigni della dita di mani e piedi, che riducono la circolazione sanguigna; il fenomeno di Raynaud è secondario a molti disturbi autoimmuni come il lupus);
  • fumo;
  • uso di droghe;
  • uso di alcuni farmaci;
  • cattiva circolazione;
  • dieta squilibrata.

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Condizioni che causano o favoriscono la comparsa di labbra blu e che richiedono immediato intervento medico, sono:

  • soffocamento (ad esempio da corpo estraneo);
  • avvelenamento/intossicazione;
  • attacchi convulsivi prolungati;
  • embolia polmonare (ostruzione di una arteria polmonare dovuta ad un coagulo di sangue proveniente dalla circolazione venosa sistemica);
  • insufficienza cardiaca;
  • arresto cardiaco;
  • insufficienza respiratoria;
  • arresto respiratorio.

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Quali sono le cause labbra blu nei neonati e nei bambini?

Idealmente, le labbra di un bambino, di un neonato o di un lattante dovrebbero essere rosa. Oltre alle labbra, nessuna parte del corpo del bambino dovrebbe diventare blu o viola, poiché la cianosi potrebbe significare che il bimbo ha una quantità insufficiente di ossigeno nel sangue. La cianosi nei bimbi è causata spesso dall’esposizione a freddo intenso o da difetti cardiaci congeniti, ma altre cause possono includere convulsioni, shock settico e le malattie polmonari come l’asma o la polmonite. Detto questo è bene sapere che la cianosi non è sempre indice di patologia. In realtà, molti neonati e bambini piccoli normalmente sperimentano lievi macchie blu sulle mani e sui piedi. In termini medici si chiama come cianosi periferica: essa di solito si risolve nel corso del tempo e non deve destare preoccupazione. Le labbra blu nei bambini possono essere un’indicazione di una patologia o condizione pre-esistente, come ad esempio:

  • asma;
  • anemia;
  • bronchite;
  • malattia polmonare ostruttiva cronica;
  • metemoglobinemia;
  • epiglottite;
  • tetralogia di Fallot;
  • cardiopatia cianotica e altri disturbi cardiaci;
  • shock;
  • soffocamento;
  • esposizione ad ambienti freddi;
  • tosse prolungata;
  • trasposizione dei grossi vasi.

Se si nota che il bambino ha le labbra blu, specie se si associano dispnea (difficoltà a respirare), letargia o comunque un comportamento del bimbo diverso dall’usuale, andare rapidamente al pronto soccorso pediatrico del più vicino ospedale.

Per approfondire:

Potenziali complicanze

Come abbiamo visto, le labbra blu in alcuni casi possono indicare una condizione sottostante o una malattia di grave entità. Una celere valutazione medica può contribuire a identificare la causa del problema. Una volta diagnosticata la condizione o la malattia sottostanti, è essenziale che il paziente segua il piano di cura formulato dal medico. Questo ridurrà il rischio di insorgenza di potenziali complicazioni, tra cui:

  • insufficienza cardiaca e arresto cardiaco;
  • insufficienza respiratoria e arresto respiratorio;
  • ictus cerebrale;
  • coma e decesso.

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Diagnosi

Una volta che il paziente si rechi dal medico presentando delle labbra bluastre o violastre, saranno necessari vari step per poter capire la causa a monte che le determina, tra cui:

  • anamnesi (raccolta dei dati del paziente e di eventuali sintomi);
  • esame obiettivo (raccolta di eventuali altri segni: osservazione delle labbra, del torace, dell’addome, auscultazione del torace, eventuale palpazione, percussione…);
  • esami di laboratorio (esame del sangue venoso periferico, emogasanalisi, esame delle urine…);
  • altri esami (spirometria, radiografia del torace, tc del torace, ecografia addominale, elettrocardiogramma, ecocolordoppler, biopsia…).

Non tutti gli esami sono necessari per raggiungere una diagnosi.

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Terapie

Le labbra blu possono essere causate da varie condizioni e patologie, quindi non esiste una cura unica che risolva la situazione in tutti i casi. La terapia deve essere organizzata in base alla causa a monte che ha determinato la comparsa di labbra blu. Ad esempio se le labbra blu sono determinate da freddo intenso, in genere basterà riscaldare l’ambiente per far tornare normali le labbra. Valori al saturimetro di SpO² compresi tra 90 e 95% indicano una parziale assenza dell’ossigeno (lieve ipossia, potenzialmente indice di patologia), mentre valori al di sotto del 90% non sono fisiologici ed indicano una severa deficienza di ossigeno (grave ipossia) che necessita di ossigenoterapia e di assistenza ventilatoria urgente per il bambino e l’adulto. Se presente una anemia da carenza di ferro, potrebbe essere necessaria la somministrazione di preparati a base di ferro ber via orale. In caso di asma bronchiale possono essere usati usati corticosteroidi inalatori, come il beclometasone, il budesonide o il flunisolide. Se presente una tetralogia di Fallot, sarà necessario un intervento chirurgico.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Labbra screpolate e gonfie: cause e rimedi in bambini ed adulti

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma LABBRA SCREPOLATE SECCHE RIMEDI NATURALI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneQuando si tratta di contrastare l’azione degli agenti atmosferici, la pelle è sempre in prima linea in quanto a difesa. Ma sono le labbra a dover sopportare il peso degli “attacchi” di sole, vento, freddo e aria secca. Le labbra sono membrane mucose e in quanto tali sono rivestite da uno strato superficiale di pelle molto sottile. Rispetto alla pelle del resto del viso, le labbra sono molto più inclini a seccarsi. La ricerca scientifica, infatti, ha dimostrato che l’organismo perde la propria naturale umidità attraverso le labbra 10 volte in più rispetto alle altri parti del viso o del corpo. L’aria invernale secca, le raffiche di vento freddo e la scarsa umidità presente negli ambienti chiusi, causano la disidratazione delle labbra. Quando le cellule della pelle vengono private della loro naturale umidità, diventano fragili, comportando la screpolatura delle labbra e la formazione di piccoli taglietti talvolta dolorosi, associati talvolta a gonfiore.

Cosa NON fare

Inumidirsi le labbra con la lingua. L’istinto di passare la lingua sulle labbra quando sono screpolate può, in realtà, peggiorare la situazione. L’evaporazione della saliva, infatti, comporta una maggiore disidratazione della pelle. E’ bene ricordare che la saliva contiene acidi deputati alla scissione del cibo. Tali acidi causano irritazione quando sono a contatto con la pelle screpolata delle labbra. Un altro errore che molte persone compiono, nel tentativo di eliminare il problema, è quello di utilizzare prodotti per scrub o peeling oppure di mordere e strappare quelle fastidiose pellicine che talvolta si formano sulle labbra quando sono screpolate. Tali azioni possono comportare sanguinamento e grave disagio. Ciò, oltretutto, non fa altro che rallentare il processo di guarigione e irritare ulteriormente la pelle. Nel peggiore dei casi, è anche possibile sviluppare una infezione causata dall’entrata dei batteri nelle spaccature della bocca. Una complicazione comune è la cheilite, che può essere correlata ad una infezione da candida agli angoli della bocca. Tale condizione è curabile tramite l’applicazione di una crema topica antimicotica. Inoltre, irritare o sottoporre la pelle intorno alla bocca ad un maggiore stress, può comportare il risveglio del virus dormiente dell’herpes e causare la potenziale insorgenza di un herpes labiale. Le labbra screpolate espongono anche le terminazioni nervose (punto in cui il virus dell’herpes trova luogo fertile). Tale esposizione, quindi, può anch’essa stimolare il virus.

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Come proteggere le labbra

La labbra necessitano di una barriera protettiva. Il balsamo per labbra, altrimenti detto lip balm, agisce come una sorta di scudo protettivo, ponendo la pelle delicata delle labbra al riparo dagli agenti atmosferici e dalla estrema secchezza degli ambienti chiusi. La parola d’ordine quindi è proteggere sempre le labbra. Preservare la naturale umidità della pelle ne favorisce una più rapida guarigione. E’ consigliabile applicare un balsamo o una pomata emollienti piuttosto che soluzioni in stick. L’obiettivo è quello di creare una barriera occlusiva che possa preservare l’umidità naturale della pelle mantenendo, al contempo, la pelle debitamente idratata grazie all’azione degli oli benefici. Inoltre, l’applicazione di un agente occlusivo contribuirà a porre rimedio alle spaccature profonde presenti sulle labbra screpolate, proteggendole da infezioni e irritazioni. Il petrolato è uno degli agenti occlusivi più comuni, ma è possibile nutrire le labbra screpolate anche con olio di semi di ricino, burro di karitè, olio di semi di girasole o squalane. Per mantenere le labbra umide, i dermatologi suggeriscono ingredienti come acido ialuronico, sodio PCA e glicerina. Un altro ingrediente di fondamentale importanza è il fattore di protezione solare (SPF). Se la pelle delle labbra viene compromessa dall’azione dei raggi UV, la possibilità che si screpoli è maggiore. Quindi è essenziale proteggere le labbra anche dal sole per contrastare l’eventuale formazione di quelle fastidiose pellicine di cui sopra.

Attenzione ad alcuni ingredienti

Esistono alcuni trattamenti per le labbra che fanno più male che bene. Molti ingredienti (tra cui eucalipto, mentolo e canfora) possono provocare secchezza e irritazione. Per le persone con pelli inclini all’acne, è consigliabile utilizzare prodotti privi di petrolato. In alcuni casi, tale ingrediente può favorire l’occlusione dei pori e causare la comparsa di punti neri o acne. Evitate i prodotti venduti in piccoli vasetti. Immergere le dita in un vasetto non è sicuramente igienico quanto l’utilizzo di una soluzione in tubetto.

Per una protezione costante delle labbra

Il trucco per evitare la screpolatura delle labbra, è quello di applicare il balsamo per tempo e spesso. Applicatelo anche prima di andare a dormire. Molte persone tendono a dormire con la bocca aperta e questo porta le labbra a seccarsi. Così facendo, avrete meno probabilità di svegliarvi con le labbra screpolate. Quando procedete all’acquisto del prodotto scelto, acquistatene due tubetti e teneteli sempre a portata di mano (in macchina, vicino al letto o nel cassetto della vostra scrivania). E’ consigliabile, inoltre, posizionare un umidificatore in casa, specie di notte, che contribuisca a preservare il livello naturale di umidità della pelle. Bere molta acqua contribuisce a contrastare la disidratazione, ulteriore causa di labbra screpolate.

Dipendenza da balsamo per le labbra?

Per qualche oscura ragione, il termine “dipendenza” è sulla bocca di tutti quando si parla di balsamo per le labbra. Ma l’impiego di tale parola è ampiamente abusato in molteplici circostanze, tra cui questa. E’ possibile essere “dipendenti” dalla sensazione che procura l’applicazione del balsamo sulle labbra, ma non c’è nulla di correlabile alla dipendenza quando si tratta di balsami non medicati. Alcuni ingredienti, come la canfora e il mentolo, possono dar vita ad un circolo vizioso, ma non di certo ad una dipendenza. Alcuni ingredienti presenti nei balsami per le labbra, che favoriscono un più rapido assorbimento, possono far percepire le labbra come meno umide rispetto alla precedente applicazione, inducendo la persona ad applicarlo nuovamente. Questo, comunque, non significa che le labbra dipendano dal balsamo.

E se le labbra screpolate colpiscono un bambino?

Se il vostro bimbo ha le labbra screpolate o tagliate, nella maggioranza dei casi non occorre che andiate dal medico: ci sono alcuni ottimi rimedi casalinghi che possono risolvere la situazione. Ma prima di applicare qualunque cosa sulle labbra del vostro piccolo, aspettate un paio di giorni perché potrebbero guarire naturalmente. Se restano screpolate, ci sono vari possibili trattamenti. Applicate delicatamente della vaselina sulle labbra del neonato. Essa è un efficace idratante ed è consigliata dai pediatri. Una soluzione alternativa è la lanolina: è una miscela di composti organici, costituente il grasso di lana depurato, usata in farmacia e per la preparazione di cosmetici e pomate. Potete anche applicare dell’olio di oliva per mantenere idratate le labbra mentre la natura le guarisce. Ci sono molti fattori climatici e dietetici che contribuiscono alle labbra screpolate, come l’eccessiva esposizione al sole, l’aria molto secca o fredda: cercate di evitare a vostro figlio l’esposizione a tali fattori.

I migliori prodotti per l’igiene orale

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della bocca e del viso, in grado di migliorare l’igiene orale, combattere l’alito cattivo, pulire la lingua dalla patina ed idratare le labbra. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato, testato ripetutamente ed usato dal nostro Staff di esperti:

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