Il cloro sbianca? Come proteggere l’abbronzatura in piscina

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO PISCINA ACQUA NUOTARE CLORO MARE ESTATE SPORT (5)Purtroppo è vero: il cloro, l’elemento chimico usato nell’acqua delle piscine, va a provocare un disseccamento cutaneo, che porta ad sbiancare la nostra abbronzatura. Come fare per evitarlo? Ecco alcuni rapidi ma efficaci consigli:

  • Dopo il bagno in acqua effettuare subito una doccia che blocca l’azione schiarente del cloro sulla pelle; meglio se la doccia è fredda.
  • Usare sempre le creme solari adatte, che siano una protezione solare, ma che idratino anche.
  • Dopo la piscina, esponiamoci di nuovo al sole: i raggi solari contrastano infatti notevolmente l’azione del cloro.

Ricordiamo poi che anche in piscina, come al mare, valgono le stesse regole:

  • evitare le esposizioni al sole nelle ore più calde della giornata;
  • bere molta acqua;
  • mangiare frutta e verdura, cibi che aiutano a mantenere più a lungo l’abbronzatura.

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Papà dimentica le gemelline di 15 mesi in auto per ore sotto il sole: morte entrambe le bambine

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AUTOMOBILI AUTO MOTORE PARCHEGGIO STRADA (2)Ancora una morte agghiacciante dovuta ad un eccesso di superficialità. Due gemelline di 15 mesi sono morte in macchina perché lasciate chiuse dentro al Continua a leggere

Muore bimba di 18 mesi dimenticata in auto quattro ore sotto il sole. La mamma: “Ho avuto un vuoto di memoria”

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AUTOMOBILI AUTO MOTORE PARCHEGGIO STRADA (3)Non ce l’ha fatta la bambina di 18 mesi dimenticata ieri a Vada (Livorno) in auto dalla madre per circa quattro ore: oggi è morta all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze dove era stata ricoverata. I genitori della piccola non si danno pace. La madre nelle prossime ore potrebbe essere iscritta dal pubblico ministero Massimo Mannucci nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo, poiché è stata lei, nella mattina di ieri, a dimenticare la figlia e a raccontare poi ai soccorritori di averlo fatto “per colpa di un vuoto di memoria improvviso”.

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Prendere il sole al seno fa male? Come abbronzarlo in sicurezza

La pelle del seno è molto sensibile al caldo e all’azione dei raggi solari: chi decide di mettersi in topless sotto il sole, oltre a seguire i consigli generali indirizzati a tutti i patiti della tintarella, dovrebbe prestare particolare attenzione al proprio seno, soprattutto se il seno ha subito dei trattamenti clinici. Usare la giusta crema è importante per schermare il più possibile i raggi solari, la parte del capezzolo e dell’aureola sono infatti ancora più sensibili del resto del corpo. La crema va scelta in base al fototipo. Meglio in ogni caso evitare esposizioni lunghe nelle ore più calde della giornata.

Prendere il sole in topless può far venire il tumore al seno?

L’esposizione al sole senza le dovute precauzioni è sicuramente un fattore di rischio per il tumore della pelle, tuttavia prendere il sole in topless NON è un fattore di rischio per il tumore al seno?

Se una donna si è sottoposta, o si sta sottoponendo, a trattamenti di chemio o radioterapia, deve seguire particolari indicazioni quando prende il sole?

Donne in trattamento radioterapico in atto o effettuato di recente, devono evitare l’esposizione ai raggi solari.

E le donne che invece si sono sottoposte a un intervento di chirurgia estetica o plastica al seno e che non vogliono rinunciare all’esposizione al sole?

Un intervento di chirurgia plastica sia ricostruttiva che estetica di per sé non preclude all’esposizione solare, tuttavia ogni ferita chirurgica recente, se esposta ai raggi solari, ha la tendenza ad iperpigmentarsi, cioè scurirsi: quindi meglio evitare l’esposizione dopo aver subito un intervento estetico recente al seno.

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La spiaggia con l’acqua più azzurra del mondo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MARE COSTA TURCHESE VIAGGI ESTATE SPIAGGIA ACQUAL’acqua è trasparente, sono il cielo ed il fondale a dare il colore al mare: evidentemente questa spiaggia ha dei colori davvero speciali! Le acque di Ölüdeniz sono calme, da qui il nome di questo piccolo villaggio, che letteralmente significa “Mar Morto” ma che è noto come Blue Lagoon, ovvero “Laguna Blu”, dal colore incredibile del mare che bagna la spiaggia, dalle sfumature che vanno dall’acquamarina al turchese. Qui l’acqua è così cristallina che le canoe sembrano volare sulla sua superficie trasparente e senza increspature. Siamo in Provincia di Muğla, sulla Costa Turchese della Turchia sudoccidentale, dove si congiungono il Mar Egeo e il Mediterraneo. La spiaggia, con una baia sabbiosa che dà sulla laguna e una parte di ciottoli, è nascosta e riparata dal vento grazie alle montagne circostanti. Una meta incredibile se amate il mare!

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Le dieci spiagge libere più belle d’Italia

L’Italia vanta alcune tra le più belle coste del mondo, non è mica facile scegliere dove sdraiarsi per prendere il sole. Ci sono molte variabili: la pulizia del mare, la qualità della sabbia e anche il prezzo degli stabilimenti. Ma se invece vi consigliassimo le spiagge libere più belle d’Italia, belle come quelle dei film, in cui girare il vostro film dell’estate, con tanto di tuffi al largo, di amore e di bellezza? È tutto possibile, guardate un po’ la lista qui sotto, ci sono 10 località sparse per tutta la costa, in cui sognare che la fine delle ferie non arrivi mai.

1) Nardò (Lecce) – Porto selvaggio

spiagge libere più belle d'Italia thepuglia.com

È l’oasi più bella del Salento, e tra le spiagge libere più belle d’Italia. L’impatto visivo è meraviglioso, il mare è pulito ed è un luogo per chi cerca la tranquillità. Si estende per circa 1000 ettari di parco, un’area naturale protetta della Regione Puglia. Dovete assolutamente visitare la Baia di Porto Selvaggio e la Baia di Uluzzo.

2) Palinuro (Salerno) – Spiaggia del buon dormire

Spiaggia-del-Buon-dormire spiagge libere più belle d'Italia coolturehunter

Una spiaggia che sembra fuori dal mondo, raggiungibile solo via mare, perfetta per il riposo del guerriero. Si prende al barca al porto di Palinuro e si fa il giro delle grotte presenti sulla costa, per poi farsi lasciare alla spiaggia, di fronte all’Isolotto del coniglio. Fare il bagno lì è bellissimo.

3) Sirolo (Ancona) – Spiaggia delle due sorelle

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Un mare cristallino, solcato solamente dai due bianchi faraglioni. La spiaggia fatta di sassolini e rena, un’ampia caletta e la possibilità di visitare i resti della Grotta degli Schiavi, in cui un ammiraglio saraceno si dice lasciasse i suoi prigionieri.

4) Follonica (Grosseto) – Cala violina

Toscana, Golfo di Follonica,Cala Violina spiagge libere più belle d'Italia enjoymaremma.it

Si raggiunge percorrendo un km e mezzo a piedi nel mezzo della macchia mediterranea, ma la bellezza del paesaggio toglie tutta la fatica. Il mare è pulitissimo, il fondale è basso e sabbioso, ideale per le famiglie con bambini. Molto affollata nei mesi estivi.

5) Sirolo (Ancona) – Riviera del Conero

Conero_-_spiaggia_di_Numana spiagge libere più belle d'Italia italia.it

Mare pulito e posto fantastico. Strapiombi mozzafiato entroterra verde e spiaggia bianchissima. Non a caso viene chiamata la perla dell’Adriatico. In più c’è la possibilità di fare trekking sui monti vicini, per godere a pieno della natura.

6) Bova Marina (Reggio Calabria) – Costa dei gelsomini

Spiagge_Costa_dei_Gelsomini spiagge libere più belle d'Italia imperatoreblog.it

La parte della costa calabra bagnata dal Mar Ionio ospita alcune perle selvagge in cui regna incontrastata la natura e in cui si può sdraiare a prendere il sole e a fare il bagno senza pagare alcunché. Da Bruzzano a Bova Marina, la perfezione.

7) Punta Aderci (Chieti) – Punte penna

punta-aderci-vasto spiagge libere più belle d'Italia poseidonresort.it

All’interno del parco naturale di Punta Aderci c’è un sentiero che va percorso a piedi. Alla fine del viaggio, il tesoro: una spiaggia incontaminata con un paesaggio spettacolare.

8) Golfo di Orosei (Nuoro) – Cala Luna

cala_luna_9 spiagge libere più belle d'Italia escursionicalagonone.it

In questo Paradiso la sabbia è bianca, il mare è limpido e ci sono alcune grotte tutte da esplorare. Meglio se la spiaggia viene raggiunta via mare, altrimenti potreste trovarvi di fronte a dei percorsi di trekking particolarmente ostici. Una bellezza senza paragoni e una delle spiagge libere più belle d’Italia.

9) San Vito lo Capo (Trapani) – Spiaggia libera

spiagge libere più belle d'Italia homeaway.it

È stata eletta una delle migliori spiagge d’Italia.  Sabbia fine, rosa pallido e un contesto naturale meraviglioso che fa da sfondo. Il mare poi ha dei colori incredibili ed è pure tutto gratis. Ne vale proprio la pena.

10) Isola d’Elba (Livorno) – Cala dei Mangani

cala-dei-mangani-allisola-delba spiagge libere più belle d'Italia nanopress.it

Una delle spiagge più belle e selvagge dell’isola e senza dubbio tra le spiagge libere più belle d’Italia che già ne vanta un bel po’. Il mare è talmente limpido che ci si può vedere attraverso a metri di distanza e non è nemmeno molto affollata perché non è facile arrivarci, ma un volta lì, non vorrete più andar via.

Se interessati, abbiamo trovato due manuali economici ma completi che vi guideranno nella scoperta delle spiagge più belle d’Italia:

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Pelle arrossata ed irritata a causa del sudore: come curare l’irritazione cutanea?

MEDICINA ONLINE PELLE ARROSSATA IRRITATA CAUSA SUDORE RIMEDI CURE CURARE IRRITAZIONE CUTANEA CUTE BRUCIORE FASTIDIO DANNO FARMACI.jpgLa nostra pelle è davvero straordinaria: è una linea di difesa contro le aggressioni esterne, ha importantissime funzioni relative alla sensibilità, regola la temperatura dell’organismo, ha capacità di assorbire varie sostanze… Addirittura la pelle viene definita “il terzo rene del corpo” in riferimento alla sua capacità di eliminare le tossine e le sostanze di rifiuto prodotte dal metabolismo. A volte però la pelle in risposta a uno stimolo nocivo può irritarsi, specialmente durante i mesi più caldi quando il sudore è abbondante. L’irritazione cutanea da sudore si manifesta soprattutto in primavera/estate e colpisce petto, incavo del braccio, incavo del ginocchio e ascelle.

Se l’irritazione interessa in particolare il seno e la piega sottomammaria, leggi questo articolo: Rossore ed irritazione della pelle sotto e tra il seno: cause e rimedi

Quali sono i sintomi di irritazione cutanea da sudore?
L’irritazione da sudore è causata principalmente dal sudore stesso e dall’atto del grattarsi ripetutamente, e porta principalmente a uno o più dei seguenti sintomi:

  • Arrossamento: è il sintomo più comune di irritazione cutanea ed è causato dalla dilatazione dei vasi sanguigni della pelle, che quindi risulterà arrossata, in seguito ad un fenomeno infiammatorio locale.
  • Bruciore: il bruciore è un sintomo di irritazione della pelle frequentemente associato all’arrossamento cutaneo. Può capitare però che vi sia bruciore della pelle al tatto senza arrossamento nei casi di ipersensibilità. La causa del bruciore è da ricondursi alla stimolazione delle terminazioni nervose della cute; per approfondire: Bruciore della pelle al tatto con e senza arrossamento: cause e cure
  • Macchie, bolle e vescicole: sono delle eruzioni cutanee che possono essere del tipo eritematoso (macchie non sporgenti) o ponfo eritematoso (formazione di bolle o vescicole). Sono spesso correlate a infezioni virali o ad allergie e portano prurito. Caratteristiche sono le macchioline presenti sulla pelle dei bambini in corso di malattia esantematica. Per approfondire leggi: Differenza tra macula, papula, pustola, vescicola, bolla, flittene e pomfo
  • Secchezza: è causata da un’eccessiva disidratazione dell’epidermide e spesso si associa a desquamazione.
  • Gonfiore: viene chiamato anche angioedema e non ha una causa ben definita. Si può associare a prurito.
  • Dolore: una irritazione intensa della pelle può determinare addirittura dolore acuto.

Cosa fare per prevenire e per curare l’irritazione cutanea da sudore?

  1. usa abiti comodi, non stretti, e in materiali naturali, senza poliestere: scegliete cotone 100. Cambia spesso gli abiti;
  2. usa l’amido di riso: per rinfrescarvi e lavarvi, usate acqua in cui avrete sciolto dell’amido di riso, che lenisce il rossore cutaneo e rende morbida la pelle;
  3. lavati accuratamente con acqua fresca mattino e sera, utilizzando prodotti neutri che non contengano alcool, agenti chimici derivati dal petrolio, profumazioni eccessive;
  4. usa dei fazzoletti di cotone 100% per separare la cute dagli abiti più stretti: per esempio sotto la pancia, o sotto il seno, o sotto la chiusura del reggiseno;
  5. nelle ore più calde della giornata, previeni gli arrossamenti con una crema solare: cercane una che blocchi i raggi UVA e UVB, a tal proposito forse può interessarti: Posso usare la crema solare rimasta dall’estate scorsa?
  6. lavati solo con saponi non profumati e organici. Evita i saponi profumati e colorati che possono provocare secchezza e irritazione. Invece, scegli saponi di buona qualità composti da karitè e burro di cacao;
  7. se l’irritazione si verifica nelle zone inguinali, preferite boxer o culotte ai classici slip;
  8. idrata la pelle con olio di mandorla ed i capelli con olio di ricino, a tal proposito leggi: Olio di mandorla per prevenire le smagliature, rigenerare i capelli, combattere rughe e cellulite: i dieci usi che ancora non conosci
  9. evita il borotalco e tutte le sostanze a base di talco liquido o oli vari, che ostruiscono i pori della pelle inibendo una corretta sudorazione;
  10. evita il contatto con le sostanze chimiche. Se la pelle già irritata dal sudore viene esposta ad agenti chimici quali candeggina, tinture per capelli e altri solventi, l’irritazione cutanea può subire peggioramenti;
  11. bevi molta acqua minerale a temperatura ambiente (almeno un litro e mezzo al giorno e mai troppo fredda!). Puoi reintegrare i sali minerali persi – e rendere più gustosa la tua acqua – aggiungendo alla vostra bottiglia delle fettine di limone o degli insaporitori d’acqua. Per approfondire: Incinta, sportivi, ipertesi, anemici, stitici… Scopri quale acqua fa per te!
  12. bevi anche tisane lenitive, a base di salvia o camomilla, che aiutano anche dall’interno a combattere l’irritazione;
  13. non lesionare eventuali bolle o bollicine che dovessero formarsi, ma lascia che si riassorbano naturalmente. Evita il più possibile di grattarti: se il prurito è intenso lavati la zona interessata con semplice acqua;
  14. stai al fresco: preferite ambienti ben areati ed – ovviamente – l’ombra, a tal proposito leggi anche: Dormire col climatizzatore o il ventilatore fa male? Gli errori da non commettere

Bagno o doccia?
In caso di pelle irritata a causa del sudore, cosa preferire: un bagno o una doccia? E quali gel e creme idratanti scegliere? Leggi questo articolo: Pelle irritata dal sudore: bagno, doccia, gel o crema idratante?

Prodotti per la cura della pelle irritata
Ecco una lista di prodotti, selezionati e testati dal nostro Staff di esperti, per detergere, idratare e calmare la pelle irritata:

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Cos’è la radiazione solare? Cosa sono i raggi ultravioletti? Che danni possono provocare alla nostra pelle?

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Diversi tipi di raggi ultravioletti: la profondità di penetrazione dipende dalla loro lunghezza d’onda

Quale miglior occasione di prendere un po’ di abbronzatura, se non in questi bei giorni di sole? Eppure tutti noi sappiamo che prendere il sole nasconde anche dei pericoli per la nostra pelle, ma davvero conosciamo tutta la verità sulla radiazione solare e sui danni che possono provocare i raggi ultravioletti sul nostro organismo? Scopriamo oggi insieme tutti i segreti della luce solare e gli effetti che provoca nel nostro corpo! Cominciamo come al solito dal principio, facendoci una domanda apparentemente banale:

Che cos’è la luce del sole?

La vita sulla terra viene sostenuta da essa, è la luce solare, generata a partire dalle reazioni termonucleari che avvengono appunto nel sole. La radiazione solare è energia che, a partire dal sole, giunge sulla terra, sotto forma di radiazioni elettromagnetiche a vare frequenze o lunghezze d’onda. Nell’avvicinarsi a noi, la radiazione solare viene in gran parte assorbita dall’atmosfera terrestre che agisce da vero e proprio filtro. Le radiazioni che riescono a oltrepassare questa barriera protettiva naturale sono composte da tre diversi tipi di luce:

  1. luce visibile ad occhio nudo;
  2. luce infrarossa, invisibile e responsabile del senso di calore;
  3. luce ultravioletta, che con le sue diverse lunghezze d’onda è causa della tanto ambita abbronzatura.

Gli effetti di questi tipi di luce sull’organismo sono variabili, così come diversa è la modalità di assorbimento.

Luce visibile (circa 38% della luce solare totale): non è pericolosa per la salute e non aggredisce la cute ma può talvolta provocare fastidiosi bagliori agli occhi. La luce è molto importante per la regolazione di alcune attività corporee come il ciclo sonno veglia e l’andamento circadiano degli ormoni. E’ inoltre in grado di stimolare la produzione di serotonina, un importante neurotrasmettitore, responsabile, tra l’altro, del senso di euforia.

I raggi infrarossi (60%): per gli effetti termici che determinano, vengono riprodotti artificialmente e usati a scopo terapeutico. La loro caratteristica più importante è la trasmissione di calore allo strato superficiale della pelle (strato corneo). Pertanto un eccessivo assorbimento può danneggiare la pelle per ipertermia e provocare sintomi che vanno dalla vasodilatazione alla disidratazione cutanea.

I raggi ultravioletti (circa 2%): gran parte dei raggi U.V vengono riflessi dallo strato corneo superficiale e solo una piccola quota arriva negli strati più profondi dell’epidermide. A seconda della lunghezza d’onda, si suddividono in Uv-A, Uv-B e Uv-C. La loro caratteristica più importante è la lunghezza d’onda che ne determina la profondità di penetrazione cutanea.

Leggi anche: Prendere il sole ed abbronzarsi fa bene o fa male alla pelle ed alla salute?

Come sono classificati i raggi ultravioletti?

I raggi UV sono distinti in :

  • UVA (98%) : lunghezza d’onda: 320 – 400 nm. Gli U.V-A, hanno effetti ottimi sull’abbronzatura (anche se inferiori agli U.V-B) e moderati sul danneggiamento cutaneo. Vista la loro elevata lunghezza d’onda sono tuttavia in grado di penetrare in profondità nel derma distruggendo capillari, collagene ed elastina, provocando eritemi e danneggiando la pelle.
  • UVB (2%): lunghezza d’onda: 280 – 320 nm. I raggi U.V-B, hanno una capacità di penetrazione inferiore e non riescono a superare le strutture più superficiali della pelle. Gli effetti deleteri sono comunque importanti poiché i raggi U.V-B sono in grado di alterare il materiale genetico contenuto nel DNA aumentando il rischio di comparsa di tumori cutanei. La radiazione UV-B è molto più efficace della radiazione UV-A nel provocare l’eritema.
  • UVC: lunghezza d’onda: 100 – 280 nm. I raggi UV-C sono particolarmente dannosi per la salute ma vengono trattenuti dalla fascia di ozono e per questo non hanno effetti particolari sulla pelle. Il rischio di esposizione a questi raggi aumenta in alta quota.

Leggi anche: La giornata ideale per avere un’abbronzatura perfetta

Quali sono gli effetti dei raggi ultravioletti sul nostro corpo?

I raggi ultravioletti hanno vari effetti sul nostro organismo, tra questi i più importanti sono quattro:

  • favoriscono la pigmentazione della cute stimolando la produzione di melanina;
  • favoriscono il trofismo e l’accrescimento osseo stimolando la sintesi della vitamina D;
  • svolgono un’azione disinfettante a livello della cute, favoriscono la circolazione e stimolano di conseguenza l’attività dei globuli bianchi;
  • accelerano la proliferazione pilifera.

Radiazioni ultraviolette, pelle, melanina, abbronzatura

Le radiazioni ultraviolette aumentano il numero di melanociti attivi (i melanociti sono cellule molto presenti nell’epidermide – quasi duemila per mm2 – che contengono melanina, un pigmento nero/bruno), stimolando la neomelanogenesi, cioè la produzione di melanina, ). Questa sostanza (presente anche nei  capelli e in alcune parti dell’occhio) è responsabile dell’abbronzatura a breve e a lungo termine. La melanina ci garantisce un colorito più scuro e protegge la nostra pelle dagli effetti negativi delle radiazioni solari agendo come un vero e proprio filtro: essa ostacola la penetrazione dei raggi ultravioletti negli strati più profondi della cute. I raggi ultravioletti (in particolar modo i raggi U-V-B) determinano inoltre un ispessimento della nostra cute: un maggiore spessore cutaneo impedisce infatti ai raggi ultravioletti di penetrare in profondità e danneggiare le cellule.

Quali danni determina la sovraesposizione al sole?

Il nostro corpo, insomma, si difende bene dall’assalto dei raggi solari (fotodanneggiamento), tuttavia ci sono situazioni in cui perfino questi meccanismi di difesa sono costretti a capitolare, ed è allora che si possono verificare danni al nostro organismo.

1) Eritema

L’eritema è un arrossamento cutaneo, responsabile di sintomi come calore e bolle. A seconda della gravità del danno inflitto al DNA, la cellula può anche andare incontro a morte prematura. Ecco perché l’ustione grave è particolarmente dolorosa e si accompagna quasi sempre a vesciche e a vistose spellature (esfoliazione cutanea) . La scottatura si attenua e regredisce gradualmente nel giro di pochi giorni. L’entità dell’eritema, che a sua volta dipende dal fototipo e dalla dose di raggi U-V assorbiti, è proporzionale al tempo di guarigione.

Leggi anche: Come “funziona” l’abbronzatura e quali danni provoca il sole?

2) Discromie

La mancanza di un’adeguata protezione cutanea durante l’esposizione solare può causare la comparsa di spiacevoli inestetismi come le discromie o macchie cutanee. Sebbene in molti casi il sole non è il diretto responsabile, può diventarlo in particolari circostanze. E’ il caso, per esempio, delle lentigo senili, che compaiono solitamente in tarda età adulta a causa di prolungate esposizioni ai raggi ultravioletti solari o artificiali (lampade abbronzanti).

Leggi anche: Mangiare cioccolato fa bene all’abbronzatura

3) Tumori benigni e maligni della pelle

Anche la cute può essere colpita da tumori; è il caso, per esempio del carcinoma squamoso e del cancro melanomabasocellulare, (spesso definiti “tumori cutanei non melanoma” ) non mortali in quanto non creano metastasi. Anche nei e verruche sono esempi di tumori cutanei, benigni e non mortali. Il melanoma maligno della pelle, pur essendo meno frequente dei precedenti, può essere letale. Un’esposizione prolungata al sole, specie per i soggetti maggiormente fotosensibili aumenta il rischio di sviluppare questo tipo di patologia. In particolare è bene valutare anche il tempo di esposizione totale durante il corso dell’anno e della vita (specie durante l’infanzia) poiché, come abbiamo detto, il rischio di cancro alla pelle aumenta con l’aumentare del tempo e dell’intensità di esposizione. A prova di ciò c’è il fatto che i tumori della pelle si sviluppano soprattutto a livello delle parti del corpo più esposte al sole come viso, orecchie, collo, braccia, spalle e dorso.

Leggi anche: Come nasce un cancro? Cosa sono i cancerogeni e come avviene la cancerogenesi?

4) Rughe

Un’abbronzatura eccessiva causa la rottura del collagene e delle altre strutture cellulari cutanee con conseguente cedimento strutturale e comparsa di rughe più o meno accentuate. Secchezza e ruvidezza, disidratazione, riduzione dell’elasticità e della sensibilità cutanea sono altre conseguenze di un invecchiamento precoce del derma che deve pertanto essere adeguatamente protetto durante l’esposizione solare.

5) Effetti sugli occhi

Forse l’effetto meno noto, ma ugualmente nocivo. Le radiazioni ultraviolette possono causare importanti danni alla cornea, alla retina e al cristallino con sintomi quali dolore corneale, fotosensibilizzazione, lacrimazione e spasmo delle palpebre. L’uso di occhiali protettivi non deve quindi diventare un semplice optional: occhiali a lenti scure devono essere sempre presenti in caso di esposizione prolungata, specie nelle ore più calde del giorno. Anche una montatura avvolgente è importante per impedire alle radiazioni di raggiungere i nostri occhi. Le lenti colorate sfumate o chiare, in molti casi non sono in grado di proteggere sufficientemente l’occhio. Per tutelare il consumatore, i produttori di occhiali da sole sono obbligati a riportare sui loro prodotti il potere filtrante che può andare da 0 (protezione quasi nulla) a 4 (protezione massima, utile in condizioni estreme, come in alta quota). E’ bene infine ricordare che la semplice chiusura delle palpebre non è da sola in grado di proteggere l’occhio dagli effetti dannosi della luce solare.

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