Composizione, caratteristiche e produzione dello sperma

MEDICINA ONLINE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PLASMA UOMO COME FUNZIONA AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVER SEX GIRL MAN NO WOMAN WALLPAPER.jpgIl liquido seminale, noto anche come sperma, è costituito da spermatozoi immersi in un mezzo liquido chiamato plasma seminale. Quest’ultimo è essenziale per la maturazione, il metabolismo e la vita degli spermatozoi, nonché per la sopravvivenza degli stessi dopo l’eiaculazione (emissione, al culmine dell’atto sessuale (orgasmo), del liquido seminale attraverso l’uretra). Gli spermatozoi, invece, rappresentano le cellule riproduttrici maschili, che una volta rilasciate in vagina, insieme alle altre componenti dello sperma, risalgono l’apparato riproduttivo femminile per fecondare la cellula uovo.Appena emesso, il liquido seminale coagula, assumendo una consistenza gelatinosa ed un colore bianco-lattiginoso. Pochi minuti dopo l’eiaculazione inizia il processo di dissoluzione del coagulo e rifluidificazione dello sperma, che si completa nei 20 minuti successivi per opera di specifici enzimi. Nell’eiaculato, oltre alle componenti già elencate (spermatozoi più plasma seminale), si riscontrano anche cellule immature provenienti dalla spermogenesi e cellule epiteliali di sfaldamento.La sintesi degli spermatozoi avviene all’interno dei tubuli seminiferi dei testicoli (contributo del 2-5% al volume complessivo dello sperma), mentre il plasma viene prodotto dalle vescicole seminali (contributo del 60-70% al volume spermatico), dalla prostata (20/30%) e in misura inferiore dalle ghiandole bulbo-uretrali (< 1%).Leggi anche:

Componenti del plasma seminale

Alla composizione del plasma seminale concorrono diverse sostanze prodotte a livello dell’epididimo, delle vescicole seminali e delle ghiandole accessorie, come la prostata, localizzate lungo la via escretrice. Tra queste sostanze, che abbiamo visto essere importantissime per garantire allo sperma o liquido seminale la corretta funzione, rientrano proteine, lipidi, prostaglandine, ormoni, ioni, acido citrico, fruttosio, vitamina C, una grande varietà di enzimi, zinco, carnitina e molte altre sostanze.

Ad ognuna di queste componenti è affidata una specifica funzione:

  • fruttosio e carnitina (rispettivamente utili come sorgente e produzione di energia), ad esempio, sono importanti nel metabolismo e nella motilità degli spermatozoi;
  • diversi enzimi proteolitici sono responsabili della già descritta liquefazione del coagulo seminale;
  • similmente, anche l’acido citrico interviene nel processo di coagulazione-liquefazione dello sperma;
  • i lipidi stabilizzano le membrane degli spermatozoi, proteggendole dagli insulti termici ed ambientali, e possono rappresentare una fonte addizionale di energia;
  • lo zinco ha probabilmente una funzione battericida diretta e indiretta, e stabilizza la cromatina degli spermatozoi;
  • i bicarbonati del liquido seminale hanno capacità tampone, utile per neutralizzare l’acidità dell’ambiente vaginale;
  • il muco aumenta la mobilità degli spermatozoi nell’apparato riproduttivo femminile, creando dei canalicoli all’interno dello sperma, lungo i quali gli stessi spermatozoi possono avanzare senza disperdersi;
  • le prostaglandine sono invece coinvolte nella soppressione della risposta immunitaria femminile contro gli spermatozoi del partner (una comune causa di infertilità).

E’ importante sottolineare come alcune di queste sostanze siano sintetizzate o filtrate in uno specifico distretto e come tali possano essere utilizzate quali markers diagnostici funzionali di una determinata struttura anatomica. Il fruttosio, ad esempio, rappresenta un indice molto fedele dello stato di funzionalità delle vescicole seminifere, mentre l’acido citrico è un tipico marker di funzionalità prostatica. Un buon indice della funzione epididimaria è invece rappresentato dalla concentrazione di carnitina nel liquido seminale.

Caratteristiche dello sperma

  • Volume medio eiaculato: 3/5 ml (notevolmente influenzato anche dalle condizioni psicologiche e dallo stato di eccitazione del soggetto).
  • Numero di spermatozoi nello sperma eiaculato: da 300 a 500 milioni.
  • pH leggermente alcalino: 7.2/8.
  • Odore.
  • Osmolarità del liquido seminale: iso-osmotica.
  • Colore: bianco, opalescente.
  • Sapore: variabile anche in relazione alle abitudini alimentari, con sfumature dolci, salate ed amare.

Queste ed altre caratteristiche fisiologiche del liquido seminale (ad eccezione del gusto) vengono valutate in un esame, chiamato spermiogramma, che fornisce un quadro indicativo sulla fertilità maschile.

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Si spalma lo sperma fresco di un suo amico sul viso [VIDEO]

Ecco un video dove la giovane inglese Tracy Kiss (di cui avevamo parlato in questo articolo), si applica lo sperma fresco sul viso e spiega i benefici per la pelle di questo particolare trattamento dermatologico.

IL VIDEO E’ STATO ELIMINATO. Siamo spiacenti per il disago. Continuate la lettura con questi altri articoli:

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Questa ragazza si spalma ogni giorno lo sperma di un amico sul viso: perché lo fa?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma RAGAZZA SI SPLAMA SPERMA AMICO VISO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgLa cura e la salute della pelle sono molto importanti, specie quella del viso. Esistono centinaia di trattamenti adatte a questo scopo, dalle maschere allo yogurt, a quelle al fango, ma la 28enne inglese Tracy Kiss, di Wendover, ha probabilmente il suggerimento più stravagante: lo sperma. Esatto, questa madre single e beauty blogger applica sperma umano sulla sua pelle ogni giorno: grazie allo sperma – a suo dire – è riuscita a curare la couperose (o rosacea) contro la quale ha combattuto per una vita intera. Si tratta di una dermatosi che infiamma la pelle, soprattutto del viso.

Sperma al posto dei farmaci
Al posto di usare gli antibiotici, un medicinale molto comune per il trattamento della rosacea, Tracy ha deciso di fare una prova con qualcosa di molto più naturale. Da un punto di vista biologico o chimico non ci sono motivi per non utilizzare lo sperma sulla pelle. Oltre a lipidi, proteine ed enzimi, il seme contiene anche acido citrico, urea, zinco e calcio, molti degli ingredienti che si trovano nei prodotti di cura della pelle. Se volete vedere un video dove la giovane si spalma lo sperma sul viso e spiega i benefici del farlo, seguite questo link: Si spalma lo sperma fresco di un suo amico sul viso [VIDEO]

Usa sperma fresco di un amico
Le era capitato di leggere qualcosa sullo sperma durante le sue ricerche e ha così deciso di fare un tentativo. La sua pelle ha subito avuto dei miglioramenti evidenti. La pelle ha iniziato ad essere più liscia e anche le zone più infiammate avevano un aspetto più sano. Molto soddisfatta dei risultati, Tracy ha continuato il trattamento, ogni giorno: tutte le mattine, Tracy si spalma del seme fresco sul viso, lo lascia agire 20 minuti e poi lo sciacqua. Usa sempre dello sperma “fresco” che viene da un amico in salute e insiste sul fatto che non prende parte al processo di raccolta. Pensa, comunque, che una volta che troverà un fidanzato, sarà tutto più semplice. Le strane abitudini della giovane, non si fermano certo qui… leggete questo articolo: La ragazza vegana che beve sperma fresco ogni giorno

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Eiaculazione retrograda: quando lo sperma non esce o è troppo poco

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma EIACULAZIONE RETROGRADA QUANDO SPERMA NON ESCE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari.jpgL’eiaculazione retrograda (retrograde ejaculation in inglese) è una patologia in cui lo sperma, durante l’orgasmo maschile, viene eiaculato totalmente o in parte nella vescica urinaria anziché fuoriuscire dal meato uretrale (l’apertura all’apice del glande del pene) tramite l’uretra peniena. L’eiaculazione viene definita “retrograda” proprio perché l’emissione del liquido seminale avviene in direzione contraria a quella fisiologica, non verso l’esterno ma verso la vescica. L’eiaculazione “fisiologica”, invece, viene invece definita “anterograda”, appunto perché il liquido seminale viene espulso verso l’esterno.

Differenza tra eiaculazione retrograda e aneiaculazione

L’aneiaculazione è un disturbo diverso dall’eiaculazione retrograda, per approfondire le differenze tra le due patologie, segui questo link: Differenza tra eiaculazione retrograda e aneiaculazione

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Sintomi e segni

Il paziente prova un orgasmo con le tipiche contrazioni, non dissimile da un orgasmo di un paziente sano, con la differenza che lo sperma non viene emesso all’esterno, oppure fuoriesce dal pene in quantità ridotta rispetto alle quantità medie emesse da un maschio adulto sano (da 2 a 5 ml di sperma). L’eiaculazione retrograda non provoca alcun dolore al paziente.

Cosa accade allo sperma rimasto all’interno del corpo?

Lo sperma, rimasto intrappolato all’interno della vescica, viene espulso insieme all’urina durante le minzioni immediatamente successive alla mancata eiaculazione.

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Cause e fattori di rischio

In condizioni di normalità, durante l’emissione di sperma, una serie di meccanismi automatici impedisce al liquido seminale di raggiungere la vescica. L’eiaculazione retrograda è dovuta nella maggioranza dei casi all’impossibilità da parte dell’imbocco della vescica di chiudersi durante l’atto eiaculatorio, e ciò permette il flusso spermatico retrogrado.
La mancata chiusura dell’imbocco della vescica è causata, a sua volta, da traumi fisici a livello vescicale, da patologie o da deficit neurologici, congeniti od acquisiti.
L’eiaculazione retrograda rappresenta un problema che riguarda molti pazienti con diabete: la neuropatia diabetica sembra infatti la maggior responsabile del danneggiamento a carico della connessione nervosa alla vescica.
Tra gli altri fattori causali direttamente implicati nell’eiaculazione retrograda, spiccano anche l’assunzione di alcuni farmaci, le disfunzioni della prostata, deficit del sistema nervoso autonomo, complicanze chirurgiche che interessano prostata e collo vescicale, e l’intervento TURP (acronimo di resezione endoscopica trans uretrale prostatica, il più noto intervento volto al trattamento dell’ipertrofia prostatica).
L’eiaculazione retrograda è stata diagnosticata anche dopo interventi chirurgici mirati, quali elettroresezione endoscopica di adenomi prostatici di natura benigna, adenomiectomia prostatica, chirurgia spinale e degli organi pelvici, chirurgia del retro peritoneo. Le cause più comuni di eiaculazione retrograda sono sinteticamente:

  • diabete;
  • disfunzioni del sistema nervoso autonomo;
  • disfunzioni della prostata;
  • complicazioni di operazioni chirurgiche a carico della prostata compiute attraversando l’uretra o di una linfoadenectomia retroperitoneale;
  • farmaci, principalmente antipertensivi, antidepressivi e neurolettici, in particolare, i farmaci neurolettici ed antipertensivi aumentano la probabilità di generare questo disturbo.

Diagnosi

Nella maggior parte dei casi, la diagnosi viene confermata se si riscontra un elevato numero di spermatozoi in un campione di urina dopo l’eiaculazione. L’eiaculazione retrograda è indistinguibile dall’aneiaculazione, specie nella sua variante orgasmica, senza un esame delle urine che constati la presenza di spermatozoi nell’urina. E’ importante però ricordare che, in un paziente affetto da azoospermia (nello sperma non sono presenti spermatozoi), l’assenza di spermatozoi nelle urine non esclude con certezza l’eiaculazione retrograda: in simili frangenti, è consigliata la ricerca del fruttosio nell’urina.
Tra le altre strategie diagnostiche, anche l’ecografia prostatica trans rettale potrebbe rappresentare un valido aiuto per l’indagine di eventuali anomalie morfologico-strutturali delle vescicole seminali.

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Trattamento e complicanze fisiche e psicologiche

L’eiaculazione retrograda, come facilmente intuibile, può risultare in un’evidente causa di sterilità, oltre a determinare danni psicologici non indifferenti nel paziente. Per approfondire continua la lettura con questo articolo: Eiaculazione retrograda: cure e complicanze fisiche e psicologiche

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, erezione e libido maschile e femminile

Qui di seguito trovate una lista completa di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dai rapporti sessuali:

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La ragazza con due vagine [VIDEO]

In questo articolo: La ragazza con due vagine che ha dovuto perdere la verginità due volte, avevamo parlato di Hazel Jones, una 27enne inglese che ha la particolarità di possedere due organi genitali femminili. Oggi vi proponiamo una breve intervista in inglese dove la ragazza racconta la propria “malformazione” e di come la vive.

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Com’è fatto il pene al suo interno?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COME FATTO PENE INTERNO UOMO SESSO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgIl pene, anche chiamato verga o asta virile, è un organo maschile che appartiene sia all’apparato riproduttivo che a quello urinario. Apparentemente semplice, è in realtà un organo complesso e delicato.

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Anatomia del pene
La struttura del pene può essere distinta in tre parti:

  • radice del pene
  • asta del pene (o corpo del pene o asta peniena)
  • glande

1) Radice del pene
La radice (o crura) è la parte interna, nascosta e fissa del pene; è costituita dalle porzioni iniziali del corpo spongioso dell’uretra (bulbo) e dei due corpi cavernosi (radici), che si fissano nel perineo fornendo stabilità e ancoraggio all’asta del pene.

2) Asta del pene
L’asta del pene (o corpo del pene) è la parte esterna e mobile del pene, sormontata dal glande. Presenta una forma cilindrica e le sue dimensioni variano a seconda che si trovi in condizioni di riposo (flaccidità) o in erezione. Allo stato di flaccidità, l’asta del pene pende verticalmente verso il basso tra le due cosce, appoggiandosi allo scroto. Allo stato di erezione, invece, l’asta del pene modifica dimensioni e consistenza, allungandosi fino a 12-15 centimetri e inturgidendosi; inoltre, si solleva dallo scroto avvicinandosi all’addome. Un sottile strato di pelle avvolge e ricopre l’asta del pene lungo la sua interezza; in questa sede la cute è sottile e leggermente pigmentata, quindi più scura rispetto al colore della pelle delle rimanenti zone del corpo. La faccia superiore dell’asta (faccia dorsale) è costituita da due corpi cavernosi, mentre la faccia inferiore (ventrale) è costituita dal corpo spongioso (o corpo cavernoso dell’uretra). Il corpo spongioso e i corpi cavernosi sono le strutture erettili del pene: riempiendosi di sangue ne permettono l’erezione. Lungo la faccia inferiore dell’asta è possibile apprezzare una sporgenza longitudinale tubulare, determinata dall’uretra contenuta nel corpo spongioso. Nella parte nascosta del pene i due corpi cavernosi si continuano nelle due radici (o crura) destra e sinistra.

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3) Glande del pene
Detto anche “balano”, il glande è l’estremità distale del pene e rappresenta la terminazione del corpo spongioso. Si presenta di colore roseo-violaceo e ha forma di tronco di cono, utile a favorire la penetrazione in vagina. Il glande appare ingrossato alla base rispetto all’asta, dalla quale si separa per un breve restringimento detto solco balanoprepuziale, che delimita inferiormente il collo del pene. Alla base, dunque, il glande si espande formando un bordo arrotondando sporgente, detto corona del pene. In questa sede possono ritrovarsi delle piccole escrescenze bianco rosate, denominate papule perlacee peniene. La loro eventuale presenza è una caratteristica costituzionale dell’individuo priva di significato patologico. Nel pene normale allo stato di flaccidità, il glande è ricoperto da una strato di pelle scorrevole chiamato prepuzio.
Lo strato cutaneo interno del prepuzio, di colore più chiaro (rosato) si fonde con la corona del glande e si fissa posteriormente ad essa tramite una piega cutanea mediana chiamata frenulo (volgarmente “filetto”). Il frenulo, quindi, rappresenta il sottile lembo di pelle che unisce il glande al prepuzio. Nel pene normale in stato eretto il prepuzio scivola indietro lasciando il glande scoperto. Esistono però variabilità nella lunghezza del prepuzio, che ad esempio può non coprire completamente il glande durante lo stato flaccido o essere troppo lungo e adeso ad esso per scivolare all’indietro durante l’erezione. In quest’ultimo caso si parla di fimosi, mentre se il prepuzio si retrae solo fino al margine coronale del glande si parla di parafimosi.
La pratica della circoncisione consiste nella resezione del prepuzio; oltre al significato religioso, questa pratica ha una certa utilità nella prevenzione delle infezioni del pene e dell’accumulo di smegma (sporcizia).
A livello della corona e della superficie interna del prepuzio si registra un importante secrezione di materiale sebaceo, prodotto dalle ghiandole prepuziali (o ghiandole di Tyson); tale materiale, insieme alle cellule desquamate, è il principale costituente dello smegma, responsabile dell’odore del pene. Non tutti gli autori, però, concordano sull’effettiva esistenza di tali ghiandole.
All’apice del glande è presente l’orifizio uretrale esterno, cioè l’apertura con la quale l’uretra comunica all’esterno permettendo la fuoriuscita dell’urina, nella minzione, e dello sperma, nell’eiaculazione. Il glande è una zona erogena primaria; è infatti ricchissimo di terminazioni nervose preposte alla voluttà (piacere sessuale), che sono molto ben rappresentate anche sulla superficie interna del prepuzio e sul frenulo.

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Dimensioni e lunghezza del pene
Sebbene i valori medi pubblicati in letteratura differiscano leggermente tra loro, nei libri di testo e nelle varie fonti consultate si considera normale una lunghezza del pene allo stato eretto compresa tra 12 e 15 centimetri. Allo stato flaccido, invece, la lunghezza del pene scende a 9-10 centimetri. Per quanto riguarda la circonferenza del pene allo stato eretto, questa si aggira mediamente attorno ai 12 centimetri.
Una revisione sistematica pubblicata nel 2015 ha concluso che la lunghezza media di un pene umano eretto è approssimativamente pari a 13,12 mm ± 1,66 cm; la stessa ricerca ha concluso che la lunghezza del pene flaccido ha una scarsa correlazione con la lunghezza del pene eretto (significa che un pene corto allo stato flaccido può allungarsi sensibilmente durante lo stato eretto, e viceversa). Pare invece più significativa la correlazione con la lunghezza del pene flaccido stirato manualmente e con l’altezza dell’individuo (significa che in genere – ma non sempre – all’aumentare di questi valori tende ad aumentare anche la lunghezza del pene eretto, e viceversa).

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Disturbi e malattie del Pene
Di seguito una lista delle patologie, dei disturbi e delle condizioni che più comunemente interessano il pene:

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Fino a che età un uomo può avere figli?

MEDICINA ONLINE AMORE ANZIANI VECCHI NONNI COPPIA MATRIMONIO DIVORZIO SEPARAZIONE SENESCENZACome abbiamo visto in questo articolo: Che possibilità ho di rimanere incinta?, la donna ha possibilità limitate di avere dei figli, perché la sua fertilità diminuisce di molto superati i 35 anni ed è nulla con la “menopausa” momento che – intorno ai 50 anni – segna l’interruzione definitiva delle mestruazioni e, pertanto, della possibilità di avere una prole. E l’uomo? Negli uomini l’età ha un impatto decisamente minore sulla fertilità perché gli spermatozoi vengono continuamente rinnovati e, a differenza degli ovociti della donna, non invecchiano insieme al loro “possessore”.

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Mentre la donna ha un numero finito di gameti femminili (gli ovociti), al contrario nell’uomo la produzione di gameti maschili (gli spermatozoi) è un processo continuo e virtualmente infinito: la spermatogenesi (il processo di formazione di nuovi spermatozoi) si svolge ininterrottamente all’interno dei testicoli per tutta la vita. L’intero “ciclo di produzione” dura circa 70 giorni, dunque ogni 3 mesi un uomo rinnova interamente il suo patrimonio di spermatozoi. Ciò avviene dalla pubertà fino alla vecchiaia, anzi, letteralmente fino alla morte, e questo spiega perché un uomo di 80 o 90 anni ed oltre, salvo patologie che lo hanno reso sterile, può essere ancora fertile e generare dei figli.

Attenzione però, questo non significa che l’età non abbia alcuna influenza sulla fertilità maschile. Col passare del tempo si può avere progressivamente ad esempio:

Nonostante ciò l’uomo – al contrario della donna – ha la possibilità di fecondare virtualmente per tutta la sua vita e generare figli sani perfino in punto di morte. E la cosiddetta “menopausa maschile“, cioè l’andropausa? Mentre la menopausa impedisce alla donna di avere figli perché da quel momento in poi non ha più ovociti fecondabili, al contrario l’andropausa è caratterizzata principalmente dalla diminuzione del testosterone, ma, come abbiamo visto, ciò rallenta ma non impedisce la spermatogenesi e quindi la possibilità di avere spermatozoi fecondanti. Per approfondire, leggi:

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La ragazza con due vagine che ha dovuto perdere la verginità due volte

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DONNA DUE VAGINE VERGINITA PER DUE VOLTE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgHazel Jones, la ragazza che vedete in foto, sembrerebbe una normalissima ragazza come tante altre, eppure ha una particolarità che la rende unica: possiede due organi genitali femminili. La 27enne inglese ha raccontato la sua storia a This Morning, una seguitissima trasmissione del canale ITV1 del Regno Unito. La sua peculiare conformazione fisica è conosciuta come uterus didelphys, una malformazione molto rara: le tube del suo sistema riproduttivo non convergono in un utero solo ma si sono sviluppate in modo indipendente con il risultato che lei ora ha due uteri, due vagine e due cervici.

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Nessuno si è accorto di nulla

Per molti anni nessuno si è reso conto di questa situazione molto particolare, né lei né i genitori né i suoi medici. Solo a 18 anni i due organi genitali sono stati riconosciuti come tali, grazie al suo fidanzato che aveva notato delle stranezze nei genitali della ragazza. Fin dalla pubertà lei aveva pensato che qualcosa non andasse per il verso giusto, perché i primi cicli mestruali si erano rivelati ben più dolorosi di quelli delle sue coetanee. Solo grazie all’acuta osservazione del fidanzato, però, la strana conformazione è venuta alla luce in maniera definitiva.

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Due volte vergine

Cosa ha provato la ragazza alla scoperta della sua particolare malformazione? “Appena l’ho scoperto, l’ho detto a tutti! Ho pensato subito che fosse una cosa straordinaria. Argomento ideale per rompere il ghiaccio alle feste. E se una ragazza vuole dare un’occhiata, non ho problemi a mostrarle le mie parti intime: non è una cosa che mi imbarazza”.
Un’altra cosa particolare legata alla presenza di una doppia vagina è che Hazel Jones ha dovuto perdere due volte la verginità perché provvista di due imeni. Nessun imbarazzo per lei, dunque, né voglia di cambiare con l’ausilio della chirurgia, anche se dal punto di vista medico questa situazione potrebbe diventare molto pericolosa in caso di gravidanza.

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