Perché si russa e quali sono i rimedi per smettere di russare? I pericoli dell’apnea ostruttiva del sonno

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PERCHE SI RUSSA SMETTERE APNEA OSTRUTTIVA SONNO Riabilitazione Nutrizionista Dieta Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Pulsata Macchie Capillari Pene ANon tutti ne soffrono e per qualcuno può sembrare un “difetto” innocuo, ma non per i tanti mariti e mogli “costretti” a dormire accanto ad un partner che non smette di russare dalla sera alla mattina! Oggi cerchiamo di fare luce su un problema diffuso ed apparentemente innocuo.

Per quale motivo russiamo?

Il palato superiore è formato da due parti: una dura, delimitata dai denti dell’arcata superiore, e l’altra molle, situata all’interno, che si chiama velopendulo (o palato molle).
Quando ci si addormenta, soprattutto se si è distesi sull’addome, questo, per effetto del peso, sporge nel fondo della gola. Al punto che può ostruire la faringe. In questo caso l’aria che arriva durante l’inspirazione dal naso fa vibrare la volta, producendo il caratteristico ronzio, più forte quanto più il passaggio dell’aria viene ostacolato.

Chi ne soffre di più?

I più grandi russatori sono soggetti di sesso maschile (russano più gli uomini che le donne), che sono in sovrappeso o obesi, fumano e bevono alcolici in quantità elevata. Fattori aggravanti sono sicuramente la familiarità (cioè se qualcuno dei vostri genitori o nonni, russano) e l’età: più si diventa anziani e più il problema tende ad aumentare.

Quali sono le patologie e le condizioni che portano a russare?

Alcune condizioni e patologie aumentano il rischio di russare, tra queste:

  • Scarso tono muscolare della lingua e della gola. Se i muscoli sono troppo rilassati, la lingua ricade all’indietro nella gola, oppure i muscoli della gola si restringono e impediscono una corretta respirazione. Un lieve rilassamento è normale durante le fasi di sonno profondo, però potrebbe diventare un problema se viene aggravato dall’alcol o dai farmaci che provocano sonnolenza.
  • Eccessivo ingombro dei tessuti della gola. I bambini con le tonsille e le adenoidi gonfie russano molto frequentemente. Le persone in sovrappeso possono avere un eccesso di tessuti molli nel collo, che provoca il restringimento delle vie aeree. Solo in casi rarissimi la parziale ostruzione delle vie aeree è provocata da cisti o da tumori.
  • Palato molle e/o ugola troppo lunghi. Se il palato è troppo lungo, va a ostruire parzialmente l’apertura tra il naso e la gola. Se il palato molle e/o l’ugola sono troppo lunghi, fanno da valvola vibrante quando il respiro si fa più rilassato, e provocano il caratteristico rumore.
  • Ostruzione delle vie aeree nasali. Se il naso è pieno o ostruito l’organismo deve fare uno sforzo maggiore per far passare l’aria. In questo modo si crea un vuoto maggiore del solito nella gola, che tende a far avvicinare tra loro i tessuti molli, e perciò si russa. Si può russare, quindi, solo durante l’allergia ai pollini, oppure solo nel corso del raffreddore o della sinusite. L’ostruzione può anche essere provocata da anomalie anatomiche del naso o del setto nasale, ad esempio dal setto nasale deviato (malformazione delle pareti che separano le narici).

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Se il bambino russa

Nei bambini il russare può essere un sintomo di problemi alle tonsille e alle adenoidi. Se il problema è cronico il bambino dovrebbe essere visitato da un otorinolaringoiatra, che gli può consigliare l’intervento di tonsillectomia e adenoidectomia per riportarlo in piena salute.

Quando russare diventa pericoloso?

Il russare determina un sonno poco riposante ed il soggetto il giorno dopo si sveglia stanco: ne possono risentire il rendimento sul lavoro, la condotta di guida o l’uso dei macchinari (si alza il rischio di incidenti anche gravi). Tuttavia, il vero pericolo legato al russare, è l’apnea ostruttiva del sonno, che a sua volta può causare problemi di salute gravi.

Cos’è la sindrome delle apnee ostruttive del sonno?

La Sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSA) è caratterizzata da diverse interruzioni della respirazione durante la notte, pause che possono durare anche più di dieci secondi. Chi soffre di apnea può avere anche centinaia di episodi simili per notte. Le interruzioni della respirazione sono principalmente dovute al restringimento o al collasso delle vie aeree superiori. In questo modo la quantità di ossigeno nel sangue aumenta e il cuore è costretto a lavorare più intensamente, con tutti i rischi connessi ad un problema cronico, specie in soggetti che soffrono di patologie cardiocircolatorie. L’apnea nel sonno, se non adeguatamente curata, fa aumentare il rischio di infarto ed ictus, ma anche di diabete ed altre patologie.

I rimedi pratici per smettere di russare

Chi russa può risolvere il problema con dei dispositivi che migliorano il flusso d’aria, come:

Inoltre chi russa può provare ad adottare questi rimedi pratici:

  • Seguire uno stile di vita sano, con un’attività fisica sufficiente, in modo da ottenere un buon tono muscolare e dimagrire.
  • Evitare i tranquillanti, i sonniferi e gli antistaminici prima di andare a dormire.
  • Evitare gli alcolici nelle quattro ore prima del sonno e i pasti o gli spuntini pesanti per almeno tre ore prima di dormire.
  • Seguire un ritmo sonno-veglia regolare.
  • Dormire sdraiati su un fianco, anziché supini.
  • Alzare il materasso sotto la testa di una decina di centimetri o usare un cuscino più alto.

Per dormire bene, è inoltre utile assumere 1 mg di melatonina circa mezz’ora prima di mettersi a letto. Il miglior integratore di melatonina, selezionato, usato e raccomandato dal nostro Staff di esperti, lo potete trovare qui: http://amzn.to/2yax2CB Questo prodotto è veramente molto efficace anche perché oltre alla melatonina, contiene melissa, tiglio, valeriana, passiflora e papavero californiano, piante le cui proprietà sono perfette per farci addormentare e riposare bene.

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Russare: quali sono le terapie mediche? 
Il russamento o l’apnea nel sonno possono guarire grazie a varie terapie prescritte dall’otorinolaringoiatra o dal chirurgo maxillo-facciale, in funzione della diagnosi e dell’entità del restringimento delle vie aeree:

  • L’apnea ostruttiva del sonno viene curata il più delle volte con un dispositivo che riapre le vie aeree con una pressione positiva di lieve intensità. La pressione viene esercitata da una mascherina nasale indossata durante il sonno. Questa terapia è detta CPAP, ed è attualmente la terapia d’elezione per i pazienti affetti da apnee ostruttive del sonno.
  • L’uvulopalatofaringoplastica (UPPP) è un intervento chirurgico in grado di curare il russamento e l’apnea ostruttiva nel sonno. Rimuove il tessuto del palato molle in eccesso e riapre le vie respiratorie. Il tessuto rimasto, inoltre, si indurisce guarendo, e quindi si minimizzano le vibrazioni dei tessuti. Le vie aeree possono essere ancor più allargate se all’intervento si aggiunge anche una tonsillectomia.
  • Gli interventi di termoablazione eliminano l’eccesso di tessuto nei turbinati nasali, alla base della lingua e/o nel palato molle e sono usati sia per il russamento sia per le apnee ostruttive. Tra i metodi di termoablazione vi sono la cauterizzazione bipolare, la radiofrequenza, il laser.
  • Tra i metodi usati per aumentare la rigidità del palato molle senza rimuovere alcun tessuto ricordiamo l’iniezione di una sostanza irritante che irrigidisce la zona circostante l’ugola. Un altro metodo comporta l’impianto di inserti (procedura Pillar) nel palato molle.
  • L’avanzamento del genioglosso e dello ioide è un intervento chirurgico che serve per curare l’apnea ostruttiva del sonno. Previene il collasso della parte bassa della gola e spinge in avanti i muscoli della lingua, riaprendo le vie aeree ostruite.
  • Per alcuni pazienti che russano o soffrono di apnee nel sonno, può essere indicato un apparecchio ortodontico su misura, che spinge in avanti la mascella. Deve essere posizionato e adattato da un otorinolaringoiatra, da un dentista o da un ortodontista specializzato.
  • Per alcuni pazienti, infine, è consigliabile dimagrire in modo significativo per migliorare i problemi di russamento e di apnee nel sonno.

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Le dimensioni del pene contano o no? Le confessioni senza censura delle mie pazienti

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIMENSIONI PENE CONTANO CONFESSIONI Riabilitazione Medicina Estetica Nutrizionista Sesso Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Pressoterapia Linfodrenaggio AntifumoAscoltando amici e pazienti maschi, appare chiaro come la maggior parte degli uomini – anche quelli più sicuri di sé – siano in segreto fondamentalmente insicuri riguardo alle dimensioni del loro pene in erezione.
Ricordo che in Italia la lunghezza media del pene in erezione misurata a partire dal pube è di circa 15 cm e circa 13 cm di circonferenza, il che è sicuramente un dato elevato se messo in comparazione con la mappa mondiale della lunghezza del pene che potete vedere cliccando qui.

La diplomazia delle donne

Nonostante il fatto che gli uomini abbiano nella maggioranza dei casi misure assolutamente normali e più che sufficienti per soddisfare una donna (la vagina è sensibile soprattutto nei primi 7 cm!), ogni uomo pagherebbe una fortuna per sapere quello che veramente pensano le donne riguardo alle dimensioni del proprio pene. Dico “quello che veramente pensano”, perché di solito le donne sono molto diplomatiche quando gli viene chiesto se per loro le dimensioni del pene contano o no a letto, rispondono infatti: “le dimensioni non contano”, “basta saperlo usare” e frasi di questo tipo, che mi appaiono piuttosto false e “di circostanza” (qualcuno direbbe “bluepill”). Negli ultimi tempi ho perciò raccolto una serie di testimonianze reali tra le mie pazienti donne, a cui ho chiesto di essere assolutamente sincere. Le riporto oggi, a distanza di circa due anni da quando ho iniziato a raccoglierle, dividendole in due categorie caratterizzate da un campione di donne tra 19 e 39 anni ed un altro campione tra 40 e 65 anni. Scopriamo quindi cosa pensano realmente le donne, più giovani e meno giovani, riguardo alle dimensioni del pene (e non solo), assolutamente senza censure eccetto per poche piccole variazioni che ho introdotto per rendere più chiaro il pensiero, variazioni che però non modificano il senso della risposta.

CAMPIONE DI DONNE TRA 19 E 39 ANNI

1) Ilaria (23 anni, studentessa, impegnata). Il pene deve essere grande, un pene piccolo mi fa iniziare male un rapporto sessuale. Ovvio che se poi l’uomo lo sa usare bene un po’ il problema passa in secondo piano ed il rapporto può essere bello uguale, ma se ci spogliamo e durante i preliminari lo vedo piccolo, questo mi condiziona un po’ in modo negativo per il seguito, e non solo per il rapporto sessuale, ma proprio per l’intera storia con lui. Vedere che lui possiede un pene grande invece mi dispone bene anche se non è sicurezza di sesso piacevole. Una cosa importante è che sia pulito e non apprezzo chi si depila del tutto.

2) Marta (31 anni, impiegata, coniugata). Il pene deve essere sicuramente grande ma non deve essere troppo lungo altrimenti, se spinge troppo in profondità, mi fa addirittura male. Un pene piccolo non è la fine del mondo, ma se posso scegliere preferisco un pene più grande perché mi ispira più virilità. La grandezza dei testicoli è indifferente, basta che non siano minuscoli. Non mi piace quando lo sperma è amaro. Il pene più piccolo è quello di un mio ex che lo aveva tipo sui 12 cm, però almeno lo sapeva usare bene! Preferisco un pene circonciso.

3) Martina (37 anni, libero professionista, divorziata). Un pene sopra la media, dai 17 cm in su, mi ispira sesso migliore. Però la lunghezza non è l’unica cosa importante: la pelle del pene deve essere curata e non mi piacciono i peli troppo lunghi. Poi se è troppo lungo, l’uomo pensa che basti questo per farmi godere e non si impegna. Importante: l’erezione deve essere forte, devo sentirlo “duro”, può essere grande ma se non rimane in erezione a lungo, ci faccio poco.

4) Veronica (26 anni, studentessa, single). Mi piace un pene più grande, la lunghezza è meno importante anche se deve essere almeno nella media, quello che più mi importa è la circonferenza perché un pene grosso di circonferenza mi riempie di più quando mi penetra. Certo, se è largo ma corto non è che mi vada molto bene. I testicoli devono essere “pieni”. Anche un glande grosso mi ispira “pienezza” anche se deve essere grande ma proporzionato: non mi piace quando l’asta è secca ma il glande è grosso, meglio proporzionati. Deve essere anche duro per il tempo sufficiente.

5) Ilaria (19 anni, studentessa, single). Mi piace un pene più grande della media ma non enorme, se è troppo grosso rischia di darmi dolore quando mi penetra. Deve essere curato: anche se è un bellissimo pene, mi da fastidio se ha odore di sudato o se lo apro ed è sporco. Non deve venire subito altrimenti non ho neanche il tempo per eccitarmi. Mi piace depilato ma non troppo, qualche pelo deve averlo! Il pene deve essere “bello”, ma anche se il pene è bello, mi eccita poco se il suo proprietario non è esteticamente carino.

6) Giulia (39 anni, impiegata, impegnata). Il pene più grosso è meglio anche se quando è troppo lungo può farmi male se arriva troppo in profondità. Mi piace depilato su asta e testicoli ma peloso sul pube. Mi piace con una grande circonferenza perché mi “riempie” anche se un pene “grosso” può essere difficile da gestire nel sesso orale e anale. Il pene deve essere pulito. Preferisco un pene non circonciso.

7) Tania (33 anni, disoccupata, coniugata). La lunghezza è importante, ma meglio la circonferenza. Tra un pene lungo e “magrolino” ed uno corto e grosso preferisco il secondo, certo che è meglio uno abbastanza lungo e molto grosso. Un pene con grande circonferenza lo “sento” di più. I testicoli non li noto troppo a meno che non siano piccoli il che non è un belvedere, ma meglio quelli piccoli e non il pene che il contrario. Preferisco i peli all’uomo depilato, mi dà più l’idea di uomo, anche se è meglio evitare l’effetto moquette.

8) Marta (27 anni, impiegata, impegnata). Il pene più grande con cui ho fatto sesso misurava, a quello che lui diceva, 20 cm: non so se avesse detto un dato reale, ma in effetti era molto grande tanto che quando spingeva a volte mi faceva dolore ed ero costretta a dirgli di non metterlo fino alla base. Quello più piccolo non saprei di quanti cm era, però non era così bello a vederlo. Forse è migliore un pene nella media o poco di più, sicuramente pulito e che non puzzi. Poi bisogna saperlo usare, non è importante che l’erezione duri troppo: mi piacciono rapporti brevi ma intensi. Preferisco un po’ depilato ma non troppo.

CAMPIONE DI DONNE TRA 40 E 65 ANNI

Per leggere le interviste alle mie pazienti del secondo gruppo (tra i 40 ed i 65 anni) riguardo alle dimensioni del pene, leggi la seconda parte dell’articolo: Le dimensioni del pene contano o no? Le confessioni senza censura delle mie pazienti (seconda parte)

CONSIDERAZIONI FINALI E I CONSIGLI DELLE DONNE

Per leggere le considerazioni finali ed i consigli delle mie pazienti riguardo alla lunghezza del pene, leggi questo articolo: Le dimensioni del pene contano o no? I consigli delle mie pazienti

Aumentare la lunghezza del pene con ausili meccanici

Esistono due tipi di strumenti per l’allungamento del pene: le pompe a vuoto e gli estensori. Le pompe a vuoto per l’allungamento penieno sono costituite da un cilindro in cui infilare il pene e di un meccanismo di pompaggio che fa espandere il pene oltre le sue normali capacità. Le pompe a vuoto, pur non fornendo guadagni macroscopici delle dimensioni, in alcuni soggetti potrebbero aumentare, anche se di poco, circonferenza e lunghezza del pene. Esempi di pompe a vuoto tecnicamente ben costruite, sono:

Le pompe Bathmate non sono tuttavia sempre disponibili su Amazon. Un prodotto più economico, ma comunque caratterizzato da buona costruzione, è questo: https://amzn.to/3qn4ILB
Un altra pompa peniena, ancora più economica ma comunque ben funzionante, è questa: https://amzn.to/3K7H6Ti

Un estensore penieno è una struttura composta da due anelli (uno da fissare alla base del pene, l’altro appena sotto il glande) uniti da aste metalliche ai lati, che vengono regolate in modo da tenere in trazione il pene, “stirandolo”, per ottenere un suo allungamento non chirurgico. Esempi di estensori tecnicamente ben costruiti, sono:

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna. Ogni prodotto viene periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Come si chiamano le dita dei piedi?

MEDICINA ONLINE NOME DITA PIEDI COME SI CHIAMANO ALLUCE MELLUCE TRILLICE PONDOLO MINOLO PIEDE DITO POLLICETutti conoscono i nomi delle dita della mano: pollice, indice, medio, anulare e mignolo. Ma non tutti conoscono i nomi delle dita dei piedi. Scopriamolo oggi!

A differenza delle dita della mano, secondo i libri di anatomia, le dita dei piedi non hanno – a parte l’alluce – un nome specifico.
In medicina, partendo dall’alluce (anche chiamato “primo dito del piede”) possiamo trovare il “secondo dito del piede”, poi il “terzo dito del piede”, il “quarto dito del piede” ed il “quinto dito del piede”.

Pur non essendo riconosciuti dalla medicina “ufficiale”, alcune tradizioni che si rifanno alla riflessologia plantare sono solite attribuire dei nomi specifici alle dita dei piedi: eccone la nomenclatura.

1) Alluce: come abbiamo visto è chiamato anche primo dito del piede. È il dito più grande dei cinque, e corrisponde al pollice della mano.

2) Illice: chiamato anche “melluce” o “secondo dito”, è il dito che segue l`alluce guardando le dita dei piedi dall`interno verso l`esterno. Corrisponde all’indice della mano. Ha la particolarità che in alcuni soggetti è più corto rispetto all’alluce, in altri è più lungo ed in altri la lunghezza tra alluce e illice è la stessa.

3) Trillice: o “terzo dito” del piede, è quello che, andando dall`interno verso l`esterno, segue l`illice. Corrisponde al dito medio della mano.

4) Pondolo: noto anche col nome di “pondulo” o di “quarto dito”, è quello che segue il trillice. Corrisponde all`anulare della mano.

5) Minolo: conosciuto anche come “mellino” o “quinto dito”, è l`ultimo dito, quello più esterno, il più piccolo. Corrisponde al dito mignolo della mano.

I migliori prodotti per la cura delle unghie

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Come aumentare il testosterone per migliorare muscoli e rapporti sessuali

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO PESI PALESTRA SPORT GINNASTICA MUSCOLI FISICO PESISTICA (14)Cos’è il testosterone ed a cosa serve?

Il testosterone è prodotto dall’organismo ed è uno degli ormoni essenziali per la crescita della massa muscolare; attraverso una serie di reazioni biochimiche è capace di stimolare l’aumento della forza, della sintesi proteica, delle prestazioni, diminuire i livelli del colesterolo cattivo e migliorare l’umore.

Quanto testosterone possiede un uomo e quanto una donna?

L’organismo maschile è capace di produrre circa 10 mg di testosterone al giorno, mentre l’organismo femminile produce, in media, 0,25 – 1,0 mg al giorno. Intorno ai 18 anni si ha il picco di testosterone; con l’avanzare dell’età è normale che il rilascio di questo ormone diminuisca: fisiologicamente si ha un calo dei livelli di testosterone a partire dai 30 anni.

Consigli per aumentare i livelli di testosterone

1. Evita l’allenamento aerobico in eccesso. Dai preferenza agli allenamenti aerobici di breve durata e alta intensità, questi, oltre a garantire migliori benefici aiutano ad aumentare la produzione di testosterone.

2. Allenati con intensità. Se vuoi vedere risultati significativi, devi essere disposto a sfidare i tuoi limiti. Quanto maggiore sarà lo sforzo più testosterone il tuo organismo sarà capace di produrre.

3. Aggiungi carico. Un buon metodo di stimolare la produzione di testosterone è utilizzare carichi pesanti e fare poche ripetizioni. Ci sono studi che dimostrano i migliori effetti utilizzando l’85% della ripetizione massimale (RM).

Leggi anche: Come varia il testosterone in caso di astinenza dall’eiaculazione

4. Concentrati negli esercizi composti. Esegui degli esercizi composti come base dei tuoi allenamenti: squat, sollevamenti bilanciere su panca, vogatore, trazioni alla sbarra, parallele, flessioni sulle gambe.

5. Non allenarti in eccesso. Dormi sufficientemente per riuscire a recuperare ed evitare di entrare in overtraining. L’ overtraining può contribuire a diminuire fino al 40% il livello del testosterone. Se ne senti la necessità fai una pausa dagli allenamenti durante una o due settimane. La privazione del sonno può favorire il rilascio del cortisolo, ormone catabolico che induce all’abbassamento dei livelli di testosterone.

6. Ingerisci grassi salutari, monoinsaturi e polinsaturi (Omega-3 e Omega-6). Sono presenti in alimenti come: arachidi, noci, mandorle, avocado, pesce e determinati oli come quello dei semi di lino, olio d’oliva e canola.

7. Ingerisci Vitamina C. Questa vitamina è capace di controllare i livelli di cortisolo. È presente in alimenti come: limone, arancia, maracuja, acerola, fragola, pomodori ecc.

8. Assicurati di ingerire la quantità sufficiente di Zinco. La carenza di questo minerale rende difficile il rilascio del testosterone. Non essendo libero nel flusso sanguigno l’ormone non riesce a svolgere le sue funzioni, essendo l’anabolismo muscolare una di queste. Puoi incontrare lo Zinco in questi alimenti: Noci, castagne, carni, salmone, fegato ecc.

9. Aumenta il consumo di verdure crucifere: broccoli, cavoli, rapa, cavolini di Bruxelles ecc. Questi vegetali stimolano la riduzione dei livelli di estrogeno aumentando così il testosterone.

Leggi anche: Orgasmi multipli maschili: come avere due eiaculazioni di seguito

10. Per aumentare i livelli di testosterone e costruire muscolo devi consumare proteine. Devi cercare di ingerire la quantità di proteine adeguata al tuo peso corporeo e, preferenzialmente, che le stesse siano di alta qualità. Impara a scegliere le migliori proteine del siero del latte per aumentare la massa muscolare.

11. Evita il consumo di alcool. L’alcool influenza negativamente i livelli di testosterone, per questo bevi con moderazione.

12. Riduci lo stress. Troppo stress stimola il rilascio del cortisolo. Ricorri ad attività alternative di rilassamento fisico ed emozionale (massaggi corporali, agopuntura, yoga ecc.).

13. Evita la masturbazione compulsiva. A tale proposito leggi: Dipendenza dal porno online: ecco perché è così facile cadere nel vortice della masturbazione compulsiva che porta all’impotenza. I pensieri del masturbatore cronico

14. Prendi il sole. A tale proposito leggi: I lati positivi del caldo: il sole estivo aumenta il testosterone

Attenzione alla melatonina!

La melatonina, usata per trattare l’insonnia, influenza molto negativamente la sfera sessuale dell’uomo. La melatonina diminuisce – da parte dell’ipotalamo – il rilascio di GnRH (ormone di rilascio delle gonadotropine) che induce il rilascio di gonadotropine (FSH e LH) dall’ipofisi anteriore, per questo motivo diminuisce la sintesi di testosterone e quindi la libido. Più precisamente, inibisce la secrezione dell’LH (ormone luteinizzante) che stimola nel maschio l’attività endocrina delle cellule interstiziali del testicolo con produzione di testosterone e di sperma. Smettete di assumere la melatonina, o almeno limitate l’assunzione alla dose di 1mg/die.

Integratori alimentari

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Acido folico (vitamina B9): a cosa serve, in quali alimenti trovarlo e perché è importante prima e durante la gravidanza

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA MATERNITA FIGLIO MAMMA MADRE GENITORI CONCEPIMENTO PARTO FETO EMBRIONE (5)L’acido folico, anche detto vitamina b9, o folato, o acido pteroil-glutamico, è un fondamentale costituente degli acidi nucleici (il DNA, l’RNA presenti nel nucleo della cellula), viene assunto attraverso il cibo e sintetizzato dai batteri intestinali. E’ una vitamina termolabile (si distrugge col calore) ed idrosolubile, (tende a perdersi con l’acqua). L’acido folico è così importante per il nostro corpo che dal 1998 la Food and Drug Administration (organismo statunitense per la sorveglianza sui farmaci e sugli alimenti), ha disposto un’ aggiunta di 0,14 mg di folato per ogni 100 g di prodotto, per tutti i cereali (pasta, pane, riso) ed i suoi derivati.

Leggi anche: A che serve la vitamina B12? L’importanza in gravidanza e allattamento

Quali sono gli alimenti ricchi di acido folico?

La vitamina b9 può essere trovata in molti alimenti, tra cui il latte (ed i suoi derivati), la carne (in modo particolare nel fegato, nel brasato, nel pollo), i legumi (nei fagioli, nelle fave), la frutta (nell’avocado, nelle arance), le uova, il pesce (specie merluzzo), le verdure verdi (nei cavoli, nei broccoli, nella lattuga, negli asparagi) e gli arachidi (come le noccioline).

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A cosa serve l’acido folico e quali malattie previene?

Escludiamo temporaneamente il discorso legato alla gravidanza, argomento importantissimo che tratterò a parte più avanti nell’articolo. L’acido folico ha diverse funzioni: stimola le funzioni del fegato e serve per il corretto funzionamento del nostro cervello. Insieme alla vitamina B12 (detta cianocobalamina), previene le anemie, i disturbi fetali, e alleggerisce i dolori dell’artrite. Il suddetto acido conserva il colore ai nostri capelli, insieme al calcio pantotenato (vitamina B5) ed al PABA (acido para-aminobenzoico).
L’acido folico è importantissimo per prevenire l’anemia megaloblastica, detta anche anemia perniciosa. Tale anemia si sviluppa in quanto il midollo osseo non riesce più a produrre dei globuli rossi maturi, solitamente a causa di insufficienze vitaminiche (della B12 e/o B9), o dall’assunzione di farmaci antiulcera, chemioterapici.

Leggi anche: Beta carotene: cos’è, a cosa serve e in quali cibi lo trovo?

Quando cominciare ad assumerlo sotto forma di integratore?

  1. quando siamo sottoposti a forte stress;
  2. in caso di dieta sbilanciata che non ne contiene abbastanza;
  3. prima/durante la gravidanza e l’allattamento (vedi in fondo all’articolo);
  4. in caso di assunzione di contraccettivi orali;
  5. in caso di dialisi;
  6. quando assumiamo dei farmaci anticonvulsivanti (ad esempio come il primidone), la sulfasalazina (tratta la colite ulcerosa), il triamterene (favorisce la diuresi);
  7. in caso di intolleranza al folato;
  8. in caso di abuso cronico di alcol (alcolismo).

Quali sono i sintomi e le patologie legati ad un deficit cronico di acido folico?

  1. nelle donne incinte un’elevata possibilità che partoriscano un figlio prematuramente, o con un peso scarso, o con delle anomalie al tubo neurale o altre anomalie (vedi in fondo all’articolo);
  2. nei bambini un rallentamento della loro crescita (anche psicologica, emotiva);
  3. negli adulti può causare disturbi vari come una frequente diarrea, una perdita dell’appetito, di peso, debolezza, palpitazioni, cefalea, irritabilità, cambiamenti di umore;
  4. l’insorgenza di alcune malattie cardiovascolari.

Qual è il dosaggio giornaliero di acido folico?

Una persona adulta e sana deve assumere 0,2 mg di acido folico al giorno. Il dosaggio passa a 0,4 mg per le donne incinta, o che stanno tentando di rimanere gravide.

Leggi anche: Diabete gestazionale: cos’è e quali sono i rischi per il feto e la madre

Controindicazioni all’uso di acido folico e dosaggio da non superare

Le controindicazioni all’assunzione di acido folico sono virtualmente inesistenti. Chiedete comunque al vostro medico prima di iniziare una integrazione giornaliera. Seguendo una dieta sana ed equilibrata, l’uso di un integratore di acido folico è inutile. In caso di deficit di assunzione o aumento del fabbisogno (gravidanza) si raccomanda una assunzione supplementare di acido folico che non superi 1 milligrammo giornaliero, anche per evitare che si mascheri un’anemia perniciosa legata alla carenza della vitamina B12.

Perché l’acido folico è importante in gravidanza?

Molte donne hanno un deficit di acido folico senza saperlo, ciò – durante la gravidanza  -espone il bambino ad un maggior rischio di sviluppare alcune patologie tra cui i difetti del tubo neurale.
E’ estremamente importante ridurre il rischio soprattutto dei difetti del tubo neurale, un gruppo di malformazioni congenite causate da anomalie dello sviluppo embrionale che si verificano entro quattro settimane dal concepimento. Il danno colpisce appunto il tubo neurale, che è una struttura che percorre tutta la lunghezza dell’embrione e che origina il cervello, il midollo spinale e le meningi. I difetti del tubo neurale possono portare il nascituro a soffrire di paralisi degli arti inferiori, incontinenza vescicale, ritardi psicomotori e alcune deformità scheletriche.

Leggi anche: Spina bifida e difetti di chiusura del tubo neurale nel feto: trasmissione, prevenzione, diagnosi e cura

Per essere precisi, l’acido folico è importante PRIMA dell’inizio della gravidanza. L’assunzione deve iniziare almeno due settimane prima dell’inizio della gravidanza e deve essere continuata soprattutto nel primo trimestre. L’integrazione di acido folico è utile anche durante l’allattamento.
Uno studio ha dimostrato che se le donne assumono 0.4 milligrammi (4 millesimi di grammo) di acido folico ogni giorno, almeno due settimane prima della gravidanza e nel primo trimestre di gestazione, vi è una riduzione di quasi il 60% di bambini affetti da difetti del tubo neurale.

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Quali patologie e malformazioni del feto previene l’acido folico prima/durante la gravidanza?

  1. i già prima citati difetti del tubo neurale;
  2. i parti prematuri e quelli in cui il neonato abbia peso eccessivamente basso;
  3. i difetti settali cardiaci. Un giusto apporto della vitamina B9 diminuisce il rischio delle anomalie del setto interatriale, cioè della parete del cuore che separa l’atrio sinistro da quello destro;
  4. la labiopalatoschisi (quello che viene comunemente chiamato “labbro leporino”). La labiopalatoschisi comporta una una errata chiusura del labbro e/o del palato;
  5. l’ipoagenesia degli arti. Dal greco hypó (sotto un valore normale), a (privo) gènesis (nascita), il termine ipoagenesia significa un mancato sviluppo normale degli arti;
  6. l’onfalocele. L’onfalocele è un malformazione congenita grave nella quale i visceri addominali protrudono attraverso un difetto della parete addominale;
  7. le uropatie ostruttive. Tali patologie comportano una ostruzione nelle vie escretrici che impedisce all’urina di defluire normalmente verso l’esterno.

Concludo con un dato sorprendente: si è stimato che se l’acido folico venisse assunto da tutte le donne incinte si potrebbero evitare (oltre ai difetti del tubo neurale) altri circa 1000 casi di malformazione ogni anno.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Punto G maschile: trovare e stimolare il punto L per provare orgasmi più intensi ed aumentare la forza dell’eiaculazione

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO PUNTO L L POINT SESSO UOMO PENE PROSTATA DOVE SI TROVA ANATOMIA VESCICA RETTO STIMOLARE PUNTO G MASCHILE DITO ANO SEDERE SESSUALITA MASCHIO EIACULAZIONE EREZIONELe donne, almeno alcune, possiedono il punto G e questo è risaputo, ma forse non tutti sanno che esiste anche un equivalente punto G maschile che prende il nome di punto L.
Il punto L è una zona erogena maschile particolarmente sensibile ed in grado di procurare immenso piacere sessuale all’uomo. Sembra infatti che l’orgasmo raggiunto attraverso la contemporanea stimolazione del punto L sia per l’uomo particolarmente lungo ed estremamente intenso rispetto ai suoi soliti orgasmi e correlato di una eiaculazione più potente. L’unico problema è che il punto L è situato in una zona difficile da raggiungere, molto più nascosto rispetto al punto G femminile.

Dove si trova il punto L?

Il punto L è una zona corrispondente alla prostata, una ghiandola disposta lungo l’uretra (il termine “prostata” significa appunto “protettore dell’uretra”), sita alla base del pene, al di sotto della vescica ed a circa 6/8 centimetri dall’apertura anale. La prostata si trova nella piccola pelvi, dietro la parte inferiore della sinfisi pubica. La faccia posteriore della prostata è convessa verticalmente ed è separata dal retto dalla fascia del Denonvilliers. Posteriormente alla fascia del Denonvilliers la prostata è comunque separata dal retto anche dal tessuto adiposo prerettale contenuto nell’omonimo spazio fasciale. Appare chiaro da questa breve descrizione anatomica, quanto la prostata sia a contatto con il retto, motivo per cui l’ispezione digitorettale della prostata avviene attraverso l’ano, a tale proposito leggi anche: Esplorazione rettale digitale della prostata: fa male? A che serve?

Come stimolare il punto L?

Per stimolare il punto L avete tre possibilità: giungervi e premerlo dall’interno passando attraverso l’ano, premerlo dall’esterno a livello del perineo o stimolarlo indirettamente tramite l’aspirazione orale.

Massaggio prostatico

Il massaggio prostatico è la tecnica migliore per stimolare efficacemente il punto L e regalare all’uomo un piacere sessuale intenso. Per scoprire tecnica e rischi di questo tipo di massaggio, leggi questo articolo: Stimolare il punto L col massaggio prostatico: tecnica e precauzioni

Lubrificante per la stimolazione prostatica: quale scegliere?

Il massaggio prostatico, praticato con un lubrificante di buona qualità, rende il rapporto più piacevole ed appagante per entrambi i partner. Il miglior lubrificate anale attualmente sul mercato, selezionato, testato e consigliato dal nostro Staff, è il seguente: http://amzn.to/2BUNEAO. Questo prodotto facilita e rende più piacevole il sesso anale e può essere usato da solo, cospargendolo su dito/sex toy e superficie esterna dell’ano, o inserendolo all’interno dell’ano tramite un clistere di alta qualità come questo: http://amzn.to/2kmuIU4

Vibratori prostatici

Esistono una serie di vibratori che possono essere usati per stimolare il punto L ed ottenere orgasmi decisamente più piacevoli, noi vi consigliamo questo massaggiatore di prostata e perineo: https://amzn.to/3pzCr3e

Altri sex toys che aumentano il piacere sessuale di entrambi i partner, sono:

Massaggio del perineo e sesso orale con aspirazione ritmica

A causa della penetrazione anale, non tutti gli uomini accettano di buon grado il massaggio prostatico descritto precedentemente. In questo caso si può provare una stimolazione esterna, che non comprenda la penetrazione. Le migliori tecniche sono in questo caso il massaggio del perineo e/o il sesso orale con aspirazione ritmica. Per scoprire come attuare queste tecniche, leggi: Stimolare il punto L col massaggio perineale ed il sesso orale con aspirazione ritmica

Integratori alimentari

Qui di seguito trovate una lista completa di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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