Il melasma può scomparire? Le creme più schiarenti

MEDICINA ONLINE UOMO DONNA BAGNO MAN WOMAN MALE FEMALE SKIN CARE BEAUTY BATHROOM CREMA IDRATANTE BELLEZZA RUGHE MACCHIE SENILI CUTANEE LENTIGO SOLARI MELASMA AMORE COPPIA.jpgLe macchie scure della pelle sono molto comuni sia nell’uomo che nella donna, soprattutto tra le persone che d’estate non rinunciano a prolungate sedute balneari di esposizione al sole: alla formazione di tali macchie, infatti, molto contribuisce Continua a leggere

Cheratosi cutanea: cause, tipi, immagini e cure naturali e mediche

Con “cheratosi cutanea” o – più semplicemente “cheratosi” – in medicina si indica una alterazione della pelle, caratterizzata da un ispessimento Continua a leggere

Beta Carotene: integratore per l’abbronzatura e controindicazioni

MEDICINA ONLINE INTEGRATORE ALIMENTARE PILLOLA MEDICINALE FARMACO PROTEINE AMINOACIDI VITAMINE MINERALI BIOLOGICO ORGANICO VEGANO PROPRIETA POSOLOGIA CONTROINDICAZIONI EFFETTI COLLATERALI FOOD SUPPLEMENT DRUGS PILLS.jpgIl β-carotene (pronuncia: “beta carotene”) è un pigmento organico appartenente alla famiglia dei carotenoidi ovvero una classe di composti organici reperibili in piante, alghe, funghi e in alcune specie di batteri. Il beta carotene è noto soprattutto per essere un precursore della Vitamina A, importante per la salute dell’organismo umano. Molti credono che esso sia contenuto solo nelle varietà di frutta e verdura alle quali conferisce il classico colore arancione tendente al rosso (come le carote) ma ciò è assolutamente sbagliato: non tutta la frutta e verdura contenente beta carotene possiede il classico colore arancione, anzi il beta carotene è contenuto anche in moltissimi ortaggi a foglia verde.

Assorbimento e dose giornaliera di beta carotene

Il beta carotene riveste la maggior importanza nutrizionale tra tutti i carotenoidi e a differenza del retinolo, non presenta epatotossicità (la capacità di una sostanza chimica ad arrecare danni al fegato) a dosi elevate. Prima di passare ai benefici del beta carotene è importante parlare dell’assorbimento dei carotenoidi, molto variabile, che non fornisce dunque un fattore di conversione certo per quel che riguarda la trasformazione in vitamina A; attualmente si suppone che 1 UI (unità internazionale) di vitamina A equivalga a 0.3 microgrammi di retinolo, 1.8 microgrammi di beta carotene e 3.6 microgrammi di altri carotenoidi. Pertanto 3000 UI (la dose quotidiana di vitamina A consigliata in un uomo adulto) equivalgono a circa 5400 microgrammi (5.4 mg) di beta carotene, basti pensare che 200 grammi di carote apportano una quantità di beta carotene pari a 20 mg.

Cibi che contengono alte quantità di beta carotene

Come abbiamo visto ad inizio articolo, non solo le carote contengono beta carotene. Altre fonti alimentari di beta carotene comprendono spinaci, zucca, albicocche, peperoni, patate dolci, alga spirulina, melone, broccoli, cavoli, cachi e asparagi.

Benefici del beta carotene

Da molti il beta carotene è associato ad una abbronzatura “migliore”, tuttavia le proprietà ed i benefici (diretti ed indiretti) del beta carotene non si fermano solo alla tintarella:

Antiossidante

Il beta carotene vanta proprietà antiossidanti, contrastando l’insorgere dei radicali liberi e lo stress ossidativo.

Fonte di vitamina A

È la fonte per eccellenza di vitamina A per vegetariani vegani, come abbiamo avuto modo di vedere, in caso di necessità, il beta carotene viene convertito dall’organismo in vitamina A.

Alleato della vista

È indispensabile per la vista e permette di migliorarla nel caso di cecità notturna. L’acido retinoico è essenziale per la crescita ed il differenziamento delle cellule; una carenza di vitamina A potrebbe causare una crescita anomala delle ossa, secchezza della cornea oculare e disturbi all’apparato riproduttivo.

Contro il cancro

È in via di sperimentazione l’utilità del beta carotene contro la comparsa del cancro (vedi paragrafo Controindicazioni) e l’insorgere di alcune malattie a carico dell’apparato cardiocircolatorio grazie alle sue proprietà antiossidanti, utili a prevenire la formazione di depositi nelle arterie, con ovvi benefici per la circolazione sanguigna e per la prevenzione della formazione dei trombi venosi.

Alleato del sistema immunitario

Anche il sistema immunitario può trarre beneficio dalle proprietà del beta carotene, grazie al suo “potere” di aumentare il numero di linfociti nel sangue, migliorando la risposta del sistema immunitario contro gli attacchi ad opera degli agenti patogeni

Ottimo per la salute della pelle

Come già anticipato, il beta carotene è utile per chi cerca una ottima abbronzatura: il beta carotene si deposita infatti sulla pelle conferendole un aspetto dorato ed un colore più scuro molto simile all’abbronzatura solare, ragion per la quale viene spesso consigliato come integratore pro-abbronzatura (pur non trattandosi di un’abbronzatura vera e propria in quanto la sintesi di melanina non viene coinvolta nel processo). Il beta carotene può prevenire le scottature solari nei soggetti con pelli sensibili ed un’alterata fotosensibilità.

Il miglior integratore di beta carotene

Il miglior integratore alimentare di beta carotene in capsule, scelto, usato e consigliato dal nostro Staff medico, è questo: http://amzn.to/2FQymQ0

Altri integratori utili per il vostro benessere psico-fisico, sono i seguenti:

I migliori prodotti per una abbronzatura luminosa e duratura

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della tua pelle, in grado di migliorare l’abbronzatura e farla durare a lungo:

Controindicazioni ed effetti indesiderati del beta carotene

La più importante controindicazione riguarda i soggetti fumatori che assumono o intendono assumere beta carotene: meglio evitare! Alcuni studi epidemiologici hanno portato alla luce una correlazione parecchio significativa fra l’insorgenza del cancro e l’assunzione (di dosi elevate prolungate per anni) di beta carotene tramite cibo, si pensa per via di alcuni enzimi del citocromo P450; gli stessi studi confermano viceversa l’azione positiva antineoplastica del beta carotene in quanti non fumano. L’unico effetto indesiderato noto (spesso causato da dosi elevate e prolungate nel tempo) è la carotenodermia fenomeno estetico caratterizzato da pelle tendente al giallo e totalmente reversibile, a tal proposito leggi: Pelle gialla: differenza tra ittero e carotenodermia

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Come essere abbronzati tutto l’anno, anche in inverno

MEDICINA ONLINE SOLE MARE PISCINA RADIAZIONE SOLARE LUCE ABBRONZATURA PELLE CUTE MELANINA INTEGRATORE ESTATE VACANZE OCCHIALI CAPPELLO TESTA OCCHII fanatici dell’abbronzatura, quando d’inverno si ritrovano con un colorito che più bianco non si può, sono tristi. Eppure ci sono molti modi per essere il più possibile “colorati” anche nei mesi più freddi, a partire dai solarium. Ecco alcuni sistemi che vi consiglio.

Mantenere il più possibile l’abbronzatura estiva

Ci avete messo così tanto impegno per costruirla l’estate scorsa, perché non cercare di mantenerla più a lungo possibile? Per cominciare, una volta rientrati dalle ferie, evitate di farvi bagni caldi che favoriscono il distacco delle cellule superficiali: preferite invece delle docce tiepide, amiche dell’abbronzatura, e dopo ogni doccia massaggiate la pelle con una crema idratante di alta qualità. La migliore crema idratante doposole in commercio è questa: http://amzn.to/2EFmSO8

Leggi anche: Proteggere la pelle di viso, mani e corpo dal freddo: rimedi e consigli

Limitate al massimo l’applicazione di prodotti per il peeling o esfolianti quali scrub o maschere facciali: l’azione meccanica dello scrub sollecita lo strato superficiale della pelle con l’immediata esportazione del colorito brunastro tanto amato. Per lo stesso motivo, quando vi asciugate dopo una doccia, tamponate la pelle delicatamente anziché strofinarla con forza. Per lo scrub, optate per un prodotto delicato, come questo: http://amzn.to/2B0cqP0
Come gel detergente, potete usare questo: http://amzn.to/2Dda7y0
Come bagnodoccia delicato, questa è un’ottima scelta: http://amzn.to/2DtzvMT
Come idratanti potete usare questo per il corpo: http://amzn.to/2B05scF e questo per il viso: http://amzn.to/2mvVkmI

Leggi anche: Ogni quanto fare l’esfoliazione di viso e corpo con lo scrub?

A rientro dalle vacanze per la vostra depilazione, cercate di evitare creme depilatorie, cerette o strisce pre-cerate: rischierete di perdere in fretta parte dell’abbronzatura. Per rimuovere i peli usate invece un rasoio o – ancora meglio – un depilatore elettrico, come questo: http://amzn.to/2DbNdXG

E ricordate, la prossima estate, di prendere il sole in modo graduale: in questa maniera l’abbronzatura vi durerà ancora di più l’inverno prossimo!

Leggi anche: Posso usare la crema solare rimasta dall’estate scorsa?

Cibi ed integrazione

La cosa migliore che potete fare per far durare più a lungo possibile l’abbronzatura dell’estate precedente è quella di mangiare cibi che contengono beta carotene e vitamine A ed E: assumere frutta ed ortaggi di colore rosso ed arancione come carote e pomodori, aiuta moltissimo. In alternativa esistono integratori alimentari adatti allo scopo, completi di vitamine e sali minerali. Per approfondire, leggi anche:

Alcuni integratori utili per l’abbronzatura e consigliati dal nostro Staff, sono i seguenti:

Al parco a correre

Si può unire l’utile al dilettevole andando al parco più vicino a correre nelle ore in cui il sole è più intenso (sempre se non piove!): fatelo una o due volte a settimana e manterrete un buon colorito! Se non ve la sentite di correre, basta anche una semplice passeggiata. Al di là del colorito state all’aperto almeno qualche ora anche col freddo, è un toccasana per la salute, dal momento che il sole fa bene all’umore e favorisce la sintesi della vitamina D, preziosa per la salute.

Seduto sulla panchina vicino al laghetto

Se non avete voglia di correre ma avete comunque la possibilità di andare al parco, trovate una panchina soleggiata e sedetevi lì proprio verso mezzogiorno. Meglio ancora se la panchina è vicina ad un laghetto o ad una qualche forma di acqua: il sole si riflette proprio nell’acqua indirizzando più raggi verso di te. Fai attenzione però, perché in questo modo rischi di scottarti più velocemente, quindi presta attenzione alla quantità di tempo in cui ti esponi al sole.

Olio solare

Usare un filo di olio solare quando ti esponi al sole al parco, o sul balcone di casa, può proteggere la tua pelle ed al contempo favorire l’abbronzatura. Un ottimo prodotto che vi consigliamo è questo olio secco intensificatore solare: http://amzn.to/2mua5GI

Crema per amplificare l’abbronzatura

Esistono specifiche creme per amplificare l’abbronzatura anche quando c’è poco sole, la migliore secondo il nostro Staff di esperti è questa: http://amzn.to/2AYYZPp da abbinare a questa crema corpo attivatore dell’abbronzatura: http://amzn.to/2D8OChC.

Viaggio in terre esotiche

Un suggerimento perfetto per avere una vera abbronzatura in inverno, se ne abbiamo la possibilità, è quello di trascorrere almeno una o due settimane in un’isola tropicale o comunque in un posto dove il sole è intenso, cioè vicino l’equatore. Non dimentichiamoci che nell’emisfero opposto al nostro, cioè quello Australe, la nostra estate si verifica in Inverno! Un ottima idea è quella di acquistare online dei biglietti last minute che possono farvi risparmiare molti soldi. Nulla è meglio dell’abbronzarci sulle spiagge dalla sabbia bianca e finissima, contornate da un mare turchese, lucente e cristallino. Una volta, ebbi la fortuna di soggiornare in Africa mentre in Italia c’era un metro di neve, e in quel caso, mi dissi che quello era il miglior modo possibile di rincorrere l’estate a dicembre. Fate solo attenzione alla protezione dal momento che la vostra pelle d’inverno è molto delicata e la vostra frenesia nell’abbronzarvi in fretta (la vacanza dura solo pochi giorni!) potrebbe portarvi ad esposizioni esagerate a latitudini… ustionanti. Usate sempre una protezione alta, adeguata al vostro fototipo e di elevata qualità, come ad esempio queste:

Leggi anche:

Viaggio in montagna

Una settimana bianca è l’ideale per abbronzarsi, esponendo il nostro viso al sole nelle ore più calde della giornata, usando anche vari specchi solari. State solo attenti ad usare sempre la protezione solare adeguata: anche se fa freddo e non sembra, il sole è in realtà molto intenso in montagna, molto più che a livello del mare! Il freddo poi può ingannarci e farci stare al sole per un tempo eccessivamente lungo! Per approfondire, leggi anche: Prendere il sole: perché in montagna ci si abbronza di più?

Balcone o terrazzo di casa

Se il tempo è bello e non ci sono nuvole, basta sedersi mezz’ora al giorno su un balcone soleggiato, intorno a mezzogiorno, per acquistare in poco tempo una abbronzatura di tutto rispetto, meglio ancora se abitiamo nelle zone più a sud d’Italia, dove il sole è più intenso. Anche il terrazzo del vostro condominio è una ottima opzione: portatevi una sedia ed il gioco è fatto! Non sottovalutare il sole neanche di inverno! Ricorda che la pelle deve riabituarsi all’esposizione al sole: inizia con soli cinque minuti e poi gradatamente aumenta. A tal proposito: E’ normale arrossarsi e spellarsi dopo aver preso il primo sole?

Finestra di casa

Nelle giornate di sole, verso mezzoggiorno, portate una sedia nel bel mezzo della stanza più soleggiata della vostra casa ed aprite la finestra volgendo la faccia verso i raggi di sole: dopo 20 minuti avrete il viso rosso! Per approfondire, leggi anche: Ci si abbronza attraverso i vetri?

Solarium

E’ una delle soluzioni più praticate. Fate solo attenzione che gli strumenti usati siano di buona qualità e, prima di andarci, fatevi controllare da un dermatologo, specie se avete molti nei. A tal proposito, leggi anche: Mappatura dei nei e dermatoscopia in epiluminescenza per la diagnosi di melanoma ed anche: Nei sospetti: riconoscere quelli normali ed i tumori

Makeup per un effetto “abbronzato”

Se manca il tempo per stare all’aria aperta per abbronzarsi almeno il viso, semplicemente mescolate una buona crema idratante con una terra abbronzante sfumata alla perfezione vicino al collo e all’attaccatura dei capelli, dopodiché valorizzate gli zigomi con un blush perlato steso e sfumato verso l’alto. Un ottimo make up per effetto abbronzato, ad esempio, è questo: http://amzn.to/2mw5xjf

Cosmetici auto-abbronzanti

Esistono un’infinità di prodotti, spray o in lozione, che si applicano sulla pelle in modo omogeneo (per evitare l’effetto macchia) e regalano una pelle abbronzata in un pomeriggio, basta scegliere un prodotto adatto alla tonalità della tua pelle e che sia di qualità. Se hai una pelle tendenzialmente secca, sarebbe più adatta una lozione, in quanto assicura maggiore idratazione. Un ottima crema auto-abbronzante è questa della Clarins: http://amzn.to/2D9dB4G

Abbronzatura a casa

Questo è il mio metodo preferito. Esistono vari strumenti casalinghi che permettono di essere abbronzati tutto l’anno, stando comodamente a casa propria. Costano un po’ di più, ma se siete fissati con l’abbronzatura è sicuramente un ottimo investimento. Lo strumento che uso io durante l’inverno, una volta a settimana, è questa potente lampada abbronzante per viso e busto da ben 400 watt: http://amzn.to/2DbDkbP

Rimanendo sotto la soglia dei 200 euro, un altro ottimo prodotto consigliato dal nostro Staff è questo: http://amzn.to/2DaBVDf

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Differenza tra ulcera e piaga da decubito

MEDICINA ONLINE DUODENO PANCREAS DIGESTIONE GLICEMIA DIABETE ANALISI INSULINA ZUCCHERO CARBOIDRATI CIBO MANGIARE DIETA MELLITO TIPO 1 2 CURA ULCERA DECUBITO PIEDE DI CHARCOT

Piede di Charcot in paziente diabetico

Ulcera

Il termine “ulcera” in medicina indica una soluzione di continuo (cioè una interruzione) del rivestimento mucoso di un tessuto/organo, di diametro maggiore di 3 mm e di forma generalmente rotondeggiante od ovalare con margini più o meno netti. La lesione ulcerosa ha inoltre tre caratteristiche:

  • ha una riparazione lenta, difficoltosa o addirittura può essere caratterizzata da assente cicatrizzazione;
  • ha scarsa tendenza alla risoluzione spontanea;
  • ha la capacità di penetrare a fondo nel tessuto fino ad arrivare alla completa perforazione della parete del viscere.

Esistono molti tipi diversi di ulcera in base alle sue caratteristiche morfologiche, al tessuto dove si verifica ed alle cause che l’hanno determinata. Tipici esempi di ulcera sono l’ulcera gastrica e l’ulcera duodenale, che prendono il nome di “ulcera peptica” e sono causate nella maggioranza dei casi da un’infezione dello stomaco provocata dal batterio denominato Helicobacter pylori; altra causa importante di ulcera peptica è rappresentata dall’uso cronico/abuso farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come l’acido acetilsalicilico contenuto nella classica aspirina. Nell’uso comune il termine ulcera è divenuto ormai sinonimo di ulcera peptica, anche se ciò è errato in quando, come già accennato, l’ulcera può colpire anche altre tessuti, come l’esofago o il retto.

Le cause di ulcera sono diverse e di differente natura: meccaniche, chimiche, infettive, trofiche (per scarsa irrorazione dei tessuti periferici come avviene nelle u. vascolari e in quelle diabetiche), avitaminosiche, neoplastiche (ulcus rodens) e fisiche (raggi X e radiazioni ionizzanti).

Leggi anche:

Piaga

Con “piaga” in medicina ci si riferisce ad un tipo particolare di lesione, caratterizzata dall’interruzione di uno o più tessuti esterni del corpo e provocata dall’ischemia (interruzione dei vasi sanguigni) e conseguente necrosi (morte cellulare) della cute e, in caso di piaga grave, dei tessuti sottostanti. Spesso le piaghe sono definite “ferite difficili” proprio perché – al contrario di ciò che avviene nella maggioranza delle ferite – le piaghe tendono ad essere “ferite croniche”, ovvero che non guariscono entro i 60 giorni dalla loro comparsa. Sia le ulcere che le piaghe sono quindi entrambe:

  • lesioni che determinano soluzione di continuità del tessuto
  • lesioni con profondità diverse in base alla gravità
  • lesioni che difficilmente guariscono, sia spontaneamente che curate, specie se gravi  profonde.

La differenza è che nell’uso comune “ulcera” si riferisce ad una lesione “interna” al corpo (specie relativamente al tessuto dell’apparato digerente), mentre “piaga” è riferita a lesioni “esterne” che riguardano la cute, almeno nelle prime fasi della malattia.

L’interruzione del flusso sanguigno, che porta alla morte del tessuto ed alla formazione della piaga, può essere determinata da varie cause esterne ed interne al corpo, come ad esempio una pressione cronica in un dato punto del corpo, insufficiente apporto ematico da varie cause e diabete.

Una delle cause esterne più frequenti di piaga sono le lesioni da decubito, cioè ferite che compaiono gradualmente in seguito alla pressione del peso del corpo su uno stesso punto della pelle, che viene compressa tra la prominenza ossea, (esempi tipici: anca o tallone) contro il letto o una sedia a rotelle. Le lesioni da decubito sono tipiche di persone che per motivi di disabilità fisica o anche psichica, hanno mobilità limitata (specie degli arti inferiori) o sono costretti a letto per lunghi periodi (coma, paralisi, frattura di femore in anziano…). La causa eziologica principale della piaga in questo caso è la pressione cronica, tuttavia è innegabile che la lesione è favorita da altri fattori, come ad esempio l’età avanzata del paziente o patologie croniche della circolazione.

Altri esempi di causa di piaga sono le insufficienze di arterie e vene, per cui non arriva il corretto apporto di sangue nel tessuto cutaneo, specie negli arti, poiché sono zone dette “periferiche” e la pressione in essi è inevitabilmente minore rispetto alle zone centrali del corpo, più vicine al cuore. Ancora un’altra causa tipica può essere la patologia diabetica, la quale se non curata determina un danno nel microcircolo che porta ad ipoperfusione di parti del tessuto che vanno incontro facilmente ad ulcerazione, tipicamente ai piedi (vedi foto in alto).

La guarigione da una piaga è quindi molto lenta e spesso risulta difficile, se non impossibile, rimuovere la causa che l’ha determinata: ad esempio risulta difficile impedire la formazione di piaghe da decubito in un paziente tetraplegico. Per tale motivo l’attenzione del medico, dell’infermiere e dell’OSS dovrebbe essere focalizzata soprattutto nella prevenzione della comparsa di questo tipo di ferite (ad esempio mobilizzando passivamente periodicamente il paziente) piuttosto che nella cura, spesso molto complessa, specie se la piaga va in profondità e/o si infetta, mettendo in alcuni casi addirittura a rischio la vita del paziente.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie

Proteggere la pelle di viso, mani e corpo dal freddo: rimedi e consigli

MEDICINA ONLINE COLD WINTER AUTUMN AUTUNNO INVERNO FREDDO ICE GHIACCIO NEVE SNOW DONNA PELLE GEL DETERGENTE MANI DONNA RAFFREDDORE NATURA VENTO CAPELLI DONNA SERIA TRISTE.jpgLe temperature più rigide, tipiche del periodo autunnale ed invernale, possono causare secchezza e rovinare anche la pelle normale. La disidratazione, provocata da agenti esterni quali freddo, vento e inquinamento atmosferico, incide sulla bellezza della pelle sia a breve, sia a lungo termine. Nell’immediato, i danni sono visibili sotto forma di screpolature, pelle arrossata e colorito poco uniforme, prurito e sensazione di fastidio. A lungo termine, invece, la secchezza di una cute poco curata si riflette in un’aumentata predisposizone alle rughe precoci e ai cedimenti. Anche l’utilizzo di detersivi e la continua detersione, nonché una cattiva asciugatura, provocano problemi quali aridità e bruciori della pelle. Soprattutto alle zone più soggette agli agenti esterni invernali, quali le mani. Vediamo allora oggi quali prodotti usare per difendere la nostra pelle dall’attacco di freddo, neve e vento.

Questo articolo è rivolto soprattutto alle donne, tuttavia i consigli contenuti sono applicabili anche dagli uomini.

Quali detergenti scegliere quando fa freddo?

In inverno, bisognerebbe prestare particolare attenzione ai prodotti utilizzati per la detersione. E anche al modo in cui si deterge la pelle. Soprattutto quella delicata delle mani, esposta a numerosi “pericoli” e a continuo rischio di disidratazione. Dunque, è importante detergere la pelle con il prodotto adeguato, ad esempio con questo gel: http://amzn.to/2D8WAY0

Dopo aver deterso la cute, soprattutto se si tratta delle mani, è importante asciugarla alla perfezione, tamponando e mai sfregando. Inoltre, è bene fare attenzione alle pieghe della pelle (in particolar modo a quelle che si formano tra le dita). Infine è fondamentale applicare un idratante efficace, come questo a base di cera d’api: http://amzn.to/2Dp5vlm

Proteggere la pelle durante le pulizie domestiche

La pelle si rovina sempre quando ci si dedica alle pulizie domestiche, e d’inverno ancor di più, per tale motivo è consigliabile proteggere sempre le mani con gli appositi guanti, come ad esempio questi: http://amzn.to/2r3CCsr

Come proteggere le mani dal freddo?

La pelle delle mani, soprattutto durante la stagione invernale, andrebbe trattata in modo intensivo. Infatti, si tratta di una zona esposta direttamente a freddo, vento, acqua, detersivi,sfregamenti. È anche una delle zone del corpo più soggette a invecchiamento precoce, rughe, pelle grinzosa e macchie cutanee. Proteggere la pelle in inverno significa applicare più e più volte al giorno un prodotto specifico, in grado sia di nutrire la cute sia di proteggerla dalle intemperie.
Esistono prodotti specifici per proteggere e nutrire le tue mani, come ad esempio questa crema alla pappa reale: http://amzn.to/2D2OjV1

Labbra, braccia e gambe quando fa freddo

Quando le temperature si fanno rigide e magari si aggiungono anche vento ed elevati livelli di inquinamento, ci sono alcune zone del corpo che richiedono maggiore protezione e nutrimento. Tra queste, le più a rischio disidratazione sono: labbra, braccia e gambe. Per quanto riguarda le labbra, mai uscire senza un burro protettivo in borsetta o un balsamo emolliente a base di ingredienti naturali lenitivi e nutrienti, come questo ottimo prodotto che ti consiglio: http://amzn.to/2FwwKLi

Gambe, braccia e corpo in generale, invece, vanno regolarmente trattate con un delicato scrub settimanale (l’esfoliazione deve essere fatta anche in inverno, non solo in estate!) e nutrite quotidianamente con l’applicazione di un burro o un olio per il corpo, insistendo maggiormente su gomiti e ginocchia, sia con l’esfoliazione che con l’idratazione. Per farlo potete usare un esfoliante corpo di altissima qualità, come questo: http://amzn.to/2mnX8ON

Per idratare la pelle del corpo, potete usare questa efficace crema al burro di karité biologico, che contrasta anche le smagliature: http://amzn.to/2D4ErtU

Combattere il freddo dall’interno

Una pelle bella, luminosa e un corpo tonico, anche in inverno, sono il risultato di una beauty routine attenta, dell’uso di trattamenti ad hoc e di un’alimentazione adeguata.
Infatti, la pelle del corpo va mantenuta idratata anche dall’interno. Il primo step è ricordarsi di bere quando fa freddo e la sete si fa sentire di meno.
La bevanda d’elezione dovrebbe essere l’acqua a temperatura ambiente. Da alternare a centrifughe mutlivitaminiche ed a infusi benefici per la bellezza della pelle come le tisane a base di malva, rosa canina e frutti di bosco. Le difese dell’organismo hanno bisogno infine di un corretto apporto di vitamine e sali minerali, che potete trovare in un integratore alimentare come questo: http://amzn.to/2iXrBW4

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

 

Differenza tra ferita ed abrasione

MEDICINA ONLINE FERITA LESIONE ABRASIONE CONTUSIONE PIAGA ESCORAZIONE DIFFERENZA RIPARAZIONE INTENZIONE ASETTICA MORSO SQUALO PIEDE DOLORE SANGUE VIOLENTA BISTURIFerita

Con ferita si intende un tipo particolare di lesione, caratterizzata dall’interruzione traumatica di uno o più tessuti esterni o interni del corpo, causata da agenti esterni di varia natura che agiscono con modalità diversa. In relazione al percorso e alla profondità le ferite possono essere distinte in ferite superficiali (quando interessano esclusivamente lo strato cutaneo e sottocutaneo) o profondepenetranti ed interne. In base al grado di contaminazione della ferita, quest’ultima può essere “pulita” o “contaminata”. Infine in base al meccanismo che l’ha determinata, una ferita può essere da taglio, da punta o di altro tipo (da arma da fuoco, lacero-contuse…).

Abrasione

L’abrasione è un tipo particolare di ferita caratterizzata da lesione superficiale della pelle o della mucosa, causata da un trauma di varia natura che colpisce di striscio la superficie del corpo, senza fuoriuscita di sangue (al contrario dell’escoriazione dove invece c’è fuoriuscita di sangue).

L’abrasione è quindi un tipo particolare di ferita, superficiale e senza fuoriuscita di sangue. Tutte le abrasioni sono quindi ferite, mentre non tutte le ferite sono necessariamente delle abrasioni.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie

Cattivo odore dei piedi: scarpe, sudore, deodoranti e rimedi

MEDICINA ONLINE SCARPE TACCO PIEDI DITA MANI GAMBE SEXY SHOPPING DONNA WOMAN FEET GIRL FETICISTA APERTE CHIUSE MODA AUTUNNO INVERSO ESTATE PRIMAVERA TVCattivo odore piedi anche dopo averli lavati? Piedi sudati da scarpe di cattiva qualità portate tutto il giorno? Ecco oggi una lista di cause e terapie, passando per i classici “rimedi della nonna”, per risolvere uno dei problemi più imbarazzanti che esistano.

Tipo di odore dei piedi

Il cattivo odore delle estremità inferiori del corpo, in campo medico prende il nome di “bromidrosi plantare” mentre comunemente viene chiamato “puzza dei piedi”. E’ un odore considerato sgradevole dalla maggioranza delle persone. Spesso addirittura disgustoso, più o meno intenso, può essere vagamente simile a quello del formaggio o di verdure andate a male.

Quali sono le cause del cattivo odore dei piedi?

Nella maggioranza dei casi un odore sgradevole proveniente dai piedi è causato da una produzione eccessiva di sudore da parte delle ghiandole sudoripare localizzate in tutto il corpo ed anche nella pianta del piede. La differenza con le altre parti del corpo è che mentre generalmente il sudore riesce a disperdersi facilmente nell’ambiente, invece sui piedi tende ad accumularsi ristagnando nel calzino e cià pone le basi per creare un ambiente favorevole alla proliferazione di alcuni batteri che popolano abitualmente la superficie cutanea, ma che col sudore aumentano il loro numero e le loro attività vitali. La tipica puzza di piedi percepita dopo una lunga e stressante giornata di lavoro deriva essenzialmente dall’esalazione di ammine ed acidi grassi a corta catena prodotti proprio dai batteri contenuti sui piedi, favoriti dal sudore, a partire dalla loro capacità di metabolizzazione di cheratina e lipidi cutanei del piede e del sudore stesso.

Fattori che favoriscono e peggiorano il cattivo odore dei piedi

L’odore di piedi diviene più intenso e nauseabondo in presenza di forte stress, ansia o tensioni: in questi casi la puzza dei piedi viene alimentata perché fisiologicamente si tende a sudare di più. Similmente, anche la somministrazione di alcune specialità farmacologiche (es. penicillina), certe patologie (ipoglicemia, ipertiroidismo, malattie delle ghiandole sudoripare) e l’assunzione di alcol e sostanze nervine possono incidere negativamente sull’odore dei piedi perché aumentano la sudorazione.
Quando il sudore ristagna per troppo tempo nel piede (scarsa igiene personale), il puzzo dei piedi può essere affiancato da bruciore, prurito, formazione di piaghe ed arrossamento locale.

Leggi anche:

Cosa fare per non far sudare troppo i piedi ed evitare il cattivo odore?

  • Avere cura della propria igiene del corpo: lavarsi almeno una volta al giorno è la regola numero uno contro il sudore in generale e la puzza ai piedi in particolare. Se necessario, lavare i piedi più volte al giorno: le persone particolarmente stressate o costrette a lavori pesanti tendono infatti a sudare molto di più (piedi compresi).
  • Dopo la doccia od il bagno ai piedi, si consiglia di applicare amido ad azione antifungina/antimicotica/disinfettante sui piedi: il rimedio è particolarmente indicato per gli sportivi e per gli individui soggetti al piede d’atleta.
  • Il talco è un rimedio particolarmente utile contro la puzza ai piedi, dato che assorbe efficacemente il sudore in eccesso.
  • Dopo l’igiene personale quotidiana, si consiglia di sfregare un pezzo di allume di rocca lungo tutta la pianta del piede: per le sue proprietà deodoranti ed  antisettiche, il sale di rocca è un eccellente rimedio naturale contro il sudore.
  • Sì a pediluvi caldi con sale od aceto. I pediluvi con sale (dosi: ½ tazza di sale in un litro d’acqua) o con aceto (½ tazza di aceto in un litro d’acqua) sono particolarmente indicati per le persone che sudano molto.
  • Alternare getti d’acqua fredda e calda sui piedi: riducendo (blandamente) l’afflusso di sangue ai piedi, questo rimedio è indicato per diminuire la traspirazione ai piedi.
  • Allontanare stress e tensioni.
  • Aggiungere direttamente un pizzico di bicarbonato di sodio nel calzino e all’interno della calzatura previene la puzza ai piedi.
  • Dopo la pulizia del corpo, tamponare il piede con alcol isopropilico (potente antisettico): questo antico rimedio popolare trova anche oggi un effettivo riscontro per controllare la puzza al piede.

Scarpe e calzini contro i cattivi odori dei piedi

  • Infilare nella calzatura una soletta assorbente (quelle di feltro o alla clorofilla sono particolarmente utili per assorbire gli odori)
  • Utilizzare calzini di cotone: evitare quelli sintetici o realizzati con materiali scadenti
  • Non indossare due paia di calzini per volta per prevenire o ridurre la puzza ai piedi: un strato spesso di cotone esercitare un elevato effetto antitraspirante.
  • Lavare i calzini (e gli abiti in genere) con detersivi specifici antiodore. Un ottimo rimedio per prevenire i cattivi odori è il bicarbonato: strofinando delicatamente gli abiti (calzini, in questo caso) con la polvere di bicarbonato di sodio si viene a creare un ambiente ostile alla proliferazione dei batteri responsabili del cattivo odore.
  • Preferire scarpe di tela.

Cosa NON fare per evitare il cattivo odore dei piedi?

  • Riutilizzare i calzini usati.
  • Bere alcolici.
  • Indossare sempre le stesse calzature: si consiglia di cambiare spesso scarpe e di lasciarle sempre asciugare in ambiente ventilato prima dell’utilizzo.
  • Indossare calzini di nylon o sintetici.
  • Indossare scarpe chiuse non è un buon rimedio: le scarpe chiuse creano un ambiente favorevole alla proliferazione dei batteri, potenziando le esalazioni di cattivo odore. Soprattutto d’estate, si consiglia di preferire scarpe aperte: quindi via libera a scandali e ciabatte.

Cosa mangiare per evitare il cattivo odore dei piedi?

Non c’è alcuna evidenza scientifica che relazioni il cibo con il miglioramento della puzza dei piedi. Si raccomanda di seguire una dieta sana, bilanciata, ricca di frutta, verdura e povera di grassi.

Cosa non mangiare per evitare il cattivo odore dei piedi?

  • cipolla,
  • aglio,
  • curry,
  • caffè e bevande nervine,
  • alcolici.

Cure e rimedi per evitare il cattivo odore dei piedi

  • Assodato che l’unico rimedio veramente efficace per combattere la puzza dei piedi è la combinazione acqua e sapone, ci si può rivolgere a madre natura per prevenire l’odore sgradevole. A tale scopo, sono particolarmente indicati spray, lozioni antisettiche o talchi formulati con principi attivi estratti da:
    • Lavanda (Lavandula officinalis)
    • Rosmarino (Rosmarinus officinalis)
    • Altri oli essenziali
  • Anche il decotto di salvia e tè nero sono rimedi efficaci per contrastare la puzza ai piedi:
  • Decotto di Salvia (Salvia officinalis). Una volta lasciato raffreddare, il decotto di salvia va tamponato sul piede con l’ausilio di un batuffolo di cotone
  • Tè nero (Camellia sinensis): similmente al rimedio precedente, anche il decotto di tè nero è particolarmente indicato per alleggerire la puzza di piedi. In questo caso, si consiglia di immergere i piedi direttamente nel decotto di tè nero lasciato raffreddare
  • Un rimedio un po’ bizzarro (ma efficace) per combattere la puzza ai piedi è l’argilla: sfruttando le sue proprietà deodoranti, disinfettanti e purificanti, è possibile preparare una maschera all’argilla adattandola ai piedi. È sufficiente mescolare 2 cucchiai di argilla con pochissima acqua e due gocce di olio essenziale di limone o menta per ottenere un impasto morbido e consistente da spalmare sui piedi puliti ed asciutti. Dopo 15 minuti di posa, rimuovere la maschera fai da te dai piedi.

I migliori prodotti per l’igiene dei piedi e per eliminare il cattivo odore

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere dei tuoi piedi, in grado di migliorare la loro igiene orale e combattere i cattivi odori. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato, testato ripetutamente ed usato dal nostro Staff di esperti:

Cure farmacologiche per il cattivo odore dei piedi

Non esistono cure farmacologiche specifiche per eliminare definitivamente la puzza dei piedi. Tuttavia, è doveroso ricordare che alcuni disturbi od infezioni a carico dei piedi possono alimentare il cattivo odore. Le micosi del piede o delle unghie, per esempio, possono essere responsabili di un odore maleodorante dei piedi: in questo caso, il rimedio più appropriato è curare l’infezione sottostante con antimicotici specifici. I trattamenti medici contro la puzza dei piedi non sono necessari, fatta eccezione per quei casi in cui l’odore maleodorante rispecchia una patologia di fondo come ipoglicemia od ipertiroidismo. In questi casi, è necessario provvedere a risanare il disturbo che si pone alle origini. Ad ogni modo, il più delle volte, la puzza dei piedi non va allontanata con farmaci od altre sostanze: è sufficiente un po’ di acqua e sapone.

Prevenzione per il cattivo odore dei piedi

  • Indossare sempre calzini puliti, ogni giorno.
  • Lavare accuratamente i calzini usati.
  • Lavarsi sempre i piedi prima di indossare calzini puliti.
  • Lavare le scarpe impregnate del cattivo odore dei piedi.
  • Lavarsi almeno una volta al giorno.
  • Utilizzare spray od altri preparati ad azione antisettica per prevenire le infezioni ai piedi, di conseguenza la puzza.
  • Arieggiare le scarpe (soprattutto dopo una giornata di lavoro intenso).

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!