Donna appagata o principessa triste?

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Nella pratica clinica, si incontrano spesso giovani donne che hanno difficoltà nelle relazioni d’amore. Sono ragazze che pur avendo occasionali relazioni con l’altro sesso, non riescono a concedersi la possibilità di un incontro importante o che allontano nel tempo l’esperienza sessuale, anche dopo i trent’anni. Spesso sono graziose e curate, lavorano o studiano. Giustificano la mancanza di esperienze amorose raccontando di situazioni deludenti, spesso  storie adolescenziali dove è mancato il tempo di conoscere l’altro. Queste donne  lamentano di non incontrare partner interessanti, gli uomini sembrano misteriosamente scomparsi.

Sognano una storia romantica, un incontro folgorante e struggente con un lui seducente ed accogliente, un amore totale, perfetto, gratuito ed immediato. Esattamente quello che immaginano essere  l’esperienza di tutte le altre donne, quelle fortunate che si fidanzano e si sposano. A questo ideale amoroso, si contrappone un atteggiamento di diffidenza e di ritiro dalle relazioni e soprattutto una profonda paura per il proprio desiderio o attrazione verso un uomo. La sessualità è vissuta come qualcosa che non le riguarda, che le sfiora appena.

La diffidenza si esprime anche con l’atteggiamento del corpo, con una rigidità muscolare che sembra mantenere una corazza che nasconde l’emozione. Se un lui sconosciuto mostra un interesse verso la triste-solitaria, questa immediatamente attiva una barriera emotiva e spesso anche corporea, per arginare la propria eccitazione vissuta come pericolosa. L’emozione è anestetizzata con ogni mezzo, compresa la fuga o l’allontanamento dell’uomo. Apparentemente opposto, è il comportamento di quelle donne che ricercano attivamente incontri sessuali ma che si ritirano al primo accenno di coinvolgimento emotivo.
Spesso il lui in questione è già impegnato, magari più giovane o straniero o in procinto di allontanarsi.
Anche moltiplicando gli incontri sessuali, questi non lasciano tracce, la principessa resta sola e incompresa dimenticata dal principe ideale.

Se l’attesa si protrae nel tempo, aumenta l’infelicità ed il sentimento di sconfitta e di amarezza profonda, questo a prescindere dal successo professionale e personale in altri campi.
Queste donne sono accumunate dall’attivazione di una severa difesa alla possibilità di un rapporto affettivo ed emotivo con l’altro sesso.
Il paradosso  è che la cosa che desiderano di più è anche quella che le spaventa. L’assenza del rapporto con l’uomo, è avvertita come la causa ultima dell’insoddisfazione e del senso di vuoto, ma la realizzazione di un incontro è evitata con ogni mezzo ed agito.

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Donne che non sono mai contente

Uno stereotipo comune tra le donne che non riescono ad incontrare il partner ideale è la ricerca del “bel tenebroso”, ossia di un uomo sfuggente, concentrato su di se e i propri interessi, propenso ad una storia sessuale. Il paradosso è che se “il bel tenebroso” si lascia avvicinare sul piano affettivo, viene immediatamente degradato a semplice uomo perdendo gran parte del fascino ed attrattiva.

Un altro comportamento tipico delle principesse-tristi, è quello di svalutare gli uomini che le corteggiano, questi non sembrano mai abbastanza interessanti o attraenti. La svalutazione dell’uomo sembra collegata all’immagine che queste donne hanno di sé stesse, ossia non reputandosi abbastanza principesse da poter interessare un vero uomo, considerano ogni maschio che le corteggia come poco appetibile.

Il comportamento amoroso delle principesse-tristi, può rientrare sia nella patologia narcisistica che in quella isterica, la differenza diagnostica dipende dalla costanza o meno dell’oggetto.
Comune è l’infelicità ma la sua causa  può avere un’origine molto diversa.
Le principesse-tristi narcisiste non riescono ad innamorarsi, spesso si rifugiano in sogni romantici, non provano eccitazione sessuale o desiderio erotico, anche la masturbazione può essere scarsa e poco soddisfacente. In questo gruppo possono rientrare anche le donne che ritardano molto l’inizio dei rapporti sessuali.
Le principesse-tristi che invece hanno raggiunto la costanza dell’oggetto, si innamorano, provano desiderio sessuale, ma quello che le allontana dalla realizzazione di una matura relazione sessuale, è la colpa edipica.

Si tratta di donne che da bambine hanno avuto una troppo ambivalente relazione con la madre la quale non è stata in grado di tollerare la sessualità della figlia e successivamente il suo amore per il padre. Il normale cambiamento di oggetto della bambina dalla madre al padre, è inconsciamente distorto.
Tutto questo può aumentare la colpa inconscia rispetto all’intimità sessuale che accompagna il coinvolgimento affettivo con l’uomo, portando ad una relazione sadomasochistica.

Donne che si aspettano un risarcimento

Le principesse-tristi, sono spesso rancorose: hanno l’atteggiamento di chi si aspetta di essere risarcito da un danno, un torto subito.
Masud Khan, in un saggio associa l’isteria al risentimento, afferma che le bambine isteriche non hanno ricevuto un sufficiente sostegno dall’ambiente, hanno la costante sensazione che qualcosa sia stato loro negato e i loro desideri disconosciuti. L’esperienza infantile è stata carente, hanno vissuto una scissione tra sessualità e bisogni dell’Io corporeo. In età adulta , l’angoscia viene affrontata tramite la sessualità, da ciò dipende sia la promiscuità che l’inibizione sessuale.
Paradossalmente, il successo sessuale equivale inconsciamente alla castrazione delle capacità dell’Io, arrendersi sessualmente all’oggetto implica il pericolo dell’annientamento dell’Io, da ciò il rifiuto dell’oggetto prima desiderato e cercato.

Il pretesto del risentimento dell’isterico è che anche il nuovo oggetto d’amore le ha deluse, poichè non le ha riconosciute nella loro autenticità.
Le principesse- triste cercano con il linguaggio sessuale, di ottenere una gratificazione affettiva, confondendo la lingua degli adulti con quella infantile, ossia sovrapponendo il linguaggio della tenerezza a quello della passione.
Magari si rifugiano nei sogni romantici ad occhi aperti che come scrive Bollas in “Isteria”, sostituiscono i contenuti erotici rimossi o dissociati , allontanano le tematiche sessuali per cercare di avvicinarsi ad un elevato ideale del sé, un po’ come avviene nella trama dei romanzi rosa o in modo più attuale, in molte storie delle fiction televisive.

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Come poter aiutare le principesse-tristi?

Il primo passaggio, è una diagnosi differenziale tra struttura di personalità prevalentemente narcisistica od isterica. Si tratta di pazienti molto diverse in quanto nel caso della patologia narcisistica, è proprio il riconoscimento di un oggetto intero separato e visto in modo realistico ad essere carente o distorto, invece la paziente nevrotica ha raggiunto la persistenza dell’oggetto, la difficoltà è legata alla colpa edipica. Comune ai due gruppi clinici, è però una certa idea della femminilità e del ruolo della donna.

Freud, nell’identificare le origini psichiche dell’isteria, è partito da una scoperta essenziale che non sempre viene evidenziata, ossia anche le donne, non solo gli uomini, hanno una libido che se non trova una via di soddisfazione nella realtà, si ritorce contro la persona che inizia a soffrire di sintomi che rappresentano il compromesso tra la libido stessa e la difesa. Freud, in modo originale, ha riconosciuto alle donne il diritto alla potenza aggressiva dell’energia sessuale a prescindere dalla maternità, riconoscendo alla donna un ruolo sessuale  pari a quello maschile separato dalla funzione materna.

Come afferma la psicanalista francese Sophie Cadalen che si è occupata in più scritti della questione maschile e femminile, nonostante i contraccettivi e quindi il controllo delle nascite, la maternità a livello inconscio assicura ancora una normalità della femminilità, le donne occidentali seguitano a sentirsi in colpa per la sessualità e la femminilità.
Assumersi il ruolo di protagoniste delle proprie scelte sessuali, ne comporta  anche la responsabilità.
Le principesse-tristi sono in attesa, anche se apparentemente attive, restano arroccate nella loro torre solitaria, è comunque il principe che le deve raggiungere e coinvolgere nell’amore e nell’eros .
Se la conquista della felicità dipende da ognuno di noi, uomo e donna, essere felici può fare paura perché significa diventare protagonisti della propria vita. Non basta un principe qualsiasi ma serve che il nostro desiderio incontri, nella realtà, il desiderio dell’altro.

La principessa-triste è prigioniera di una fitta ragnatela, apparentemente senza via di uscita, di cui è lei stessa la principale artefice e vittima. E’ proprio il comportamento di queste donne-tristi, piuttosto che le reali condizioni esterne, ad ostacolarle nella realizzazione del loro più grande desiderio consapevole. Il comportamento appare contraddittorio rispetto ai desideri, è evidente una scissione che le imprigiona nella ripetizione coatta di modalità disfunzionali.

Articolo pubblicato su la rivista “Mente e cervello” , gennaio 2009, N. 49

Dottoressa Maria Grazia Antinori – Psicologa, Psicoterapeuta

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La giusta alimentazione in gravidanza riduce il rischio di parti prematuri e aiuta lo sviluppo del feto

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA MATERNITA FIGLIO MAMMA MADRE GENITORI CONCEPIMENTO PARTO FETO EMBRIONE (4)Alimentarci con i cibi giusti è importantissimo per tutti noi fin dal momento in cui veniamo al mondo, anzi addirittura prima di venire al mondo. Ovviamente, nel nostro periodo di residenza nel pancione della nostra cara mamma, il nostro nutrimento deriva passivamente da quello che mangia nostra madre e la sua dieta influenza enormemente il nostro destino: diversi studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che la crescita del feto, l’esito della gravidanza stessa, e la salute del bambino nel lungo termine sono strettamente correlati al cibo di cui la madre si nutre. Un’ulteriore conferma di ciò ci arriva da un recente studio pubblicato sul Bmj, da un gruppo di esperti svedesi, norvegesi e islandesi che conferma l’esistenza di una forte associazione tra dieta materna e parto pretermine. «Lo studio ha dimostrato come le donne che seguono un certo tipo di alimentazione durante la gravidanza siano a minor rischio di parto pretermine rispetto alle altre» scrivono gli autori. «I nostri risultati mostrano come seguire un’alimentazione corretta, si sia rivelato anche più importante di eliminare completamente singoli cibi considerati insani». Il parto prematuro (anche detto “pretermine”) è un parto il cui travaglio ha luogo tra la 22ª settimana e la 37ª settimana di gestazione, mentre invece normalmente dovrebbe avvenire intorno alla 40ª settimana, ed entro le 42. Il parto prematuro purtroppo comporta una elevata quantità di problemi per il bambino. È associato infatti a diverse patologie che possono verificarsi a breve o lungo termine – come malattie polmonari dovute all’incompleto sviluppo dei polmoni e del sistema immunitario, disabilità di natura fisica o neurologica – e circa il 75% delle morti neonatali sono dovute ad esso.

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Cosa si nasconde sotto il vestito rosso?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Senologia Mammografia Tumore Cancro Seno Mammella Diagnosi Mastectomia Medicina Chirurgia Estetica Plastica Cavitazione  Dietologo Roma Cellulite Sessuologia EcografieLa bellissima e giovane ragazza bionda che vedete in QUESTA FOTO, dal fisico magro e in forma, sotto al suo vestito rosso nasconde un segreto che ha voluto svelare al mondo per sensibilizzare la società su di un tema che tutti invece vorrebbero segregare nella parte più nascosta di noi. Scopriamo di cosa si tratta.

Un vestito rosso

“Under the Red Dress” (Sotto il vestito rosso) è il titolo della serie della fotografa Nadia Masot che ha ritratto il corpo di Beth Whaanga, una giovane donna di origini australiane che, a 32 anni, ha scoperto di avere un cancro al seno. Di conseguenza, ha subito una doppia mastectomia e una ricostruzione chirurgica di entrambi i seni. Inoltre le è stata diagnosticata la presenza del gene BRCA2, che aumenta le probabilità del cancro alle ovaie, e ha perciò subito una isterectomia completa preventiva (cioè asportazione dell’intero utero nelle sue parti: corpo, fondo e collo. Ciò determina l’impossibilità di avere figli).

Mostrare per sensibilizzare

Insomma il suo corpo è stato martoriato dal bisturi e così pure la sua sensibilità tagliuzzata dagli eventi che si sono susseguiti. Beth ha visto il suo corpo cambiare e trasformarsi portandosi addosso le cicatrici della sua dura battaglia. Ha così deciso, con estremo coraggio, di mostrarle al mondo per sensibilizzare le donne sulla prevenzione e la cura del cancro. Per questo motivo, e con questo intento, è nata la serie “Under the Red Dress” che è stata pubblicata sull’account Facebook di Beth.

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Erezione prolungata del clitoride: il priapismo femminile

MEDICINA ONLINE VULVA LABBRA GRANDI PICCOLE LABIA MINORA MAJOR VAGINA SEX SESSO DONNA APPARATO SESSUALE FEMMINILE CLITORIDE MEATRO URETRALE OPENING IMENE VERGINITA WALLPAPER PICS PICTUREQuando un uomo è colpito da un’erezione persistente e dolorosa si parla di priapismo (ne abbiamo parlato in questo articolo: Priapismo: quando l’erezione dura più di quattro ore), tuttavia la stessa condizione può interessare anche le donne, con il clitoride protagonista al posto del pene.

Uno studio apparso sul Journal of Sexual Medicine rivela il caso di una ragazza di 29 anni che ha subito un’erezione clitoridea lunga 5 giorni. La donna stava assumendo un farmaco per stimolare la libido, ma ha notato un gonfiore delle labbra e dolore nella zona del clitoride.

La giovane ha sospeso il trattamento, ma le sue condizioni sono peggiorate nei cinque giorni successivi. Alla fine, la donna aveva addirittura difficoltà a rimanere in piedi e a camminare. Visitandola, i medici hanno verificato l’estremo gonfiore del clitoride, di colore viola, che misurava 2 x 0,7 centimetri ed hanno fatto diagnosi di priapismo femminile.

Per approfondire:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Meglio Viagra, Cialis, o Levitra per trattare la disfunzione erettile? Un utile confronto tra i tre farmaci

MEDICINA ONLINE GELOSIA UOMO COME FUNZIONA ONE HUNGRY SAD COUPLE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVER SEX GIRLIl “deficit erettile”, una volta chiamato “impotenza” è un disturbo caratterizzato dall’incapacità di raggiungere e/o mantenere un’erezione peniena soddisfacente per l’attività sessuale. Da alcuni anni sono disponibili farmaci molto efficaci per risolvere disfunzioni sessuali di questo tipo: gli inibitori della fosfodiesterasi-5, farmaci clinicamente testati e approvati per il trattamento della disfunzione erettile. Viagra, Cialis e Levitra sono farmaci da prescrizione che appartengono a questa classe di medicinali. La maggior parte degli uomini tuttavia spesso non è sicura di quale farmaco scegliere: oggi li metteremo a paragone per permettervi una scelta consapevole. Vi anticipo inoltre che in fondo a questo articolo troverete anche una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna. Sono elencati anche alcuni ausili che permettono l’allungamento della lunghezza del pene senza chirurgia.

Stesso principio attivo, diversa durata di azione 

Un dato interessante da cui partire è che Viagra, Cialis e Levitra contegono lo stesso principio attivo, per cui i trattamenti sono ampiamente sovrapponibili. Tali farmaci agiscono dilatando i vasi sanguigni del pene, fatto che determina un aumento di flusso sanguigno penieno e permette una maggior facilità di avvio e mantenimento dell’erezione. Hanno fattori di rischio ed effetti collaterali in parte simili, ma anche alcune sostanziali differenze, tra cui ad esempio la durata di effetto. Il Viagra dura fino a 4 ore, mentre il Cialis può rimanere attivo fino a 36 ore. Viagra e Levitra devono essere assunti da 30 a 60 minuti prima dell’attività sessuale, Cialis deve essere assunto 30 minuti prima. Tutti e tre devono essere assunti lontano dai pasti, non più di una volta al giorno. Questa tabella mette a confronto alcune informazioni relative a questi tre farmaci per la disfunzione erettile:

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo MEGLIO VIAGRA CIALIS LEVITRA TRATTARE DISFUNZIONE ERETTILE Sesso Chirurgia Estetica Roma Cavitazione Pressoterapia Grasso Massaggio Linfodrenante Dietologo Peso Sessuologia Pene Laser Filler Rughe Botulino
Come agiscono questi farmaci?

Questi farmaci inibiscono la degradazione enzimatica del cGMP, un messaggero enzimatico che porta, tra l’altro, ad una dilatazione delle arteriole del pene, con conseguente aumento del turgore e della dimensione dell’organo. Il cGMP viene rilasciato in seguito all’aumentata produzione di ossido nitrico, in risposta a segnali nervosi, scatenati dagli stimoli tattili provenienti dal glande e da altre zone erogene, o di natura visiva, uditiva ed olfattiva.
Viagra, Levitra e Cialis non sono quindi medicinali afrodisiaci, perché non aumentano il desiderio sessuale, ma si limitano a rendere più vigorosa e duratura l’erezione quando essa è già innescata da stimoli appropriati.

Cominciamo ora con il Viagra, il primo farmaco autorizzato per il trattamento della disfunzione erettile.

VIAGRA

Il Viagra è il più noto tra i 3 farmaci per il trattamento dell’impotenza. E’ prodotto dalla Pfizer ed è arrivato sul mercato nel 1998. Essendo un farmaco inibitore PDE-5, agisce bloccando l’azione degli enzimi PDE-5 consentendo di aumentare l’afflusso di sangue al pene. Quando il sangue entra nel pene, i corpi cavernosi del pene si espandono producendo un’erezione. Viagra dovrebbe essere preso 30 minuti prima del rapporto sessuale e i suoi effetti durano per 4-5 ore. I dosaggi a disposizione di Viagra sono da 25mg, 50mg e 100mg.

Usato non solo nella disfunzione erettile

Oltre a trattare la disfunzione erettile, il Viagra è famoso anche per essere utilizzato nel trattamento e nel controllo di determinate altre condizioni di salute. La sindrome di Raynaud è una condizione che comporta che gli arti diventino pallidi e freddi a causa di un insufficiente apporto di sangue quando questi vengono esposti a temperature fredde. Il Citrato di Sildenafil, il principio attivo del Viagra, può aiutare a liberare l’afflusso di sangue agli arti quindi a trattare questa condizione. Questa pillola contro l’impotenza può anche aiutare le persone che sono affette da ictus, in quanto migliora le funzioni neurologiche e accelera i tempi di recupero. Piccola curiosità: dal momento della sua messa in commercio, il Viagra ha determinato il crollo del consumo di afrodisiaci che utilizzano organi di animali in via di estinzione. A beneficio di foche, gechi, cavallucci marini, pesci ago, cetrioli di mare, ippopotami e cervi.

Diffusissimo

Nel 2013 il Viagra ha compiuto 15 anni, ed è ormai da anni nell’immaginario sociale come rimedio principe per la disfunzione erettile; oltre ad essere una delle parole più cercate su Internet, Viagra è un termine conosciuto praticamente ovunque nel mondo come sinonimo di farmaco per l’impotenza. Dal 1998 ad oggi nel mondo sono state consumate oltre 2 miliardi di pillole da decine di milioni di uomini in tutto il mondo, con l’Italia sul terzo gradino nel podio in Europa per consumo, dopo Inghilterra e Germania.

Viagra: confezioni e prezzi

Il Viagra è presente in commercio in 3 diversi dosaggi, con un costo variabile (fonte: Federfarma):

Viagra 1 cpr 25 mg € 9.24
Viagra 2 cpr 25 mg € 18.85
Viagra 4 cpr 25 mg € 37.70
Viagra 8 cpr 25 mg € 75.35
Viagra 1 cpr 50 mg € 11.00
Viagra 2 cpr 50 mg € 21.98
Viagra 4 cpr 50 mg € 43.95
Viagra 8 cpr 50 mg € 87.95
Viagra 1 cpr 100 mg € 13.20
Viagra 2 cpr 100 mg € 26.43
Viagra 4 cpr 100 mg € 52.85
Viagra 8 cpr 100 mg € 105.75

CIALIS 

Il Cialis è un farmaco da prescrizione per il trattamento della disfunzione erettile. Il suo ingresso sul mercato è avvenuto 5 anni dopo il Viagra. Cialis è prodotto da Lilly ICOS. Il meccanismo d’azione del Cialis è simile a quello del Viagra. Cialis fornisce un’efficacia duratura per un massimo di 36 ore. Ciò significa che una dose di questo farmaco offre una finestra di azione di 36 ore durante le quali sarà possibile ottenere e mantenere l’erezione quando si è sessualmente eccitati. Tadalafil è il principio attivo del Cialis. Un’altra forma di dosaggio di questa pillola contro l’impotenza è Cialis una volta al giorno o Cialis Once a Day, che va assunto ogni giorno alla stessa ora per poter trattare in maniera duratura i problemi di erezione. Cialis da prendere al bisogno è disponibile in dosaggi da 10mg e 20mg, mentre Cialis Once a Day è disponibile in dosaggi da 2.5 mg e 5 mg.

Timore di una durata d’azione prolungata ed imbarazzante

Spesso il Cialis viene considerato con un pò di curiosità, timore e ammirazione. Alcuni uomini non si sentono molto a proprio agio ad assumere un farmaco che agisce per oltre 24 ore. Molti non trovano difficoltà all’idea di acquistare il Cialis, né di farne uso la sera dopo il lavoro, ma molti hanno paura di presentarsi in ufficio il giorno dopo col rischio di causare una scena imbarazzante. Ma non c’è niente da temere! Viagra e Cialis non sono afrodisiaci, né danno un erezione permanente. Questi farmaci aiutano un processo naturale per cui se non c’è lo stimolo sessuale non si manifesterà mai l’erezione!

Curiosità sul Cialis

Il Cialis è rimborsato dal Nhs, il servizio sanitario britannico, in un certo numero di indicazioni e dunque dispensato gratuitamente nella confezione da 28 pasticche a pazienti con disfunzione erettile conseguenza di diabete e insufficienza renale. Pazienti che ammontano a un 15% del totale. I britannici con defaillance sessuali a causa di ipertensione, traumi, malattie cardiache, stress o depressione dovranno invece, se lo utilizzano, continuare a pagare il farmaco.

Cialis: confezioni e prezzi

Cialis è presente in commercio in 3 diversi dosaggi, con un costo variabile (fonte: Federfarma):

Cialis 28 cpr 5 mg € 130.00
Cialis 4 cpr 10 mg € 50.29
Cialis 2 cpr 20 mg € 26.52
Cialis 4 cpr 20 mg € 50.29
Cialis 8 cpr 20 mg € 91.09
Cialis 12 cpr 20 mg € 122.40

LEVITRA

Levitra è un altro farmaco soggetto a prescrizione per il trattamento dell’impotenza. Levitra è prodotto da Bayer. E’ il terzo farmaco che è entrato sul mercato dopo il Viagra e il Cialis. Anche Levitra appartiene alla classe di farmaci chiamati inibitori della PDE-5. Può essere preso da 30 a 60 minuti prima del rapporto sessuale e i suoi effetti possono durare per circa 4-5 ore. La dose iniziale raccomandata per Levitra è di 10 mg. Altri dosaggi disponibili sono da 5mg e 20mg. Vardenafil, il principio attivo in Levitra, è in grado di bloccare l’azione dell’enzima PDE-5 per ripristinare il livello di cGMP (una sostanza chimica che aiuta la dilatazione delle arterie del pene) al fine di produrre l’erezione. Questa pillola contro l’impotenza è assumibile anche dagli uomini che hanno condizioni particolari come pressione alta, colesterolo alto e diabete.

Levitra: confezioni e prezzi

Levitra è presente in commercio in 3 diversi dosaggi, con un costo variabile (fonte: Federfarma):

Levitra 4 cpr 5 mg € 37.70
Levitra 2 cpr 10 mg € 21.00
Levitra 4 cpr 10 mg € 43.80
Levitra 8 cpr 10 mg € 86.00
Levitra 12 cpr 10 mg € 122.00
Levitra 4 cpr 20 mg € 50.90

CONSULTARE IL MEDICO

Gli inibitori della PDE-5 devono essere assunti solo dopo aver consultato un medico. In base alla risposta individuale e alla tolleranza al particolare farmaco, il medico prescriverà Viagra, Levitra o Cialis è per trattare la disfunzione erettile. Il meccanismo di funzionamento di questi tre farmaci è lo stesso con alcune piccole differenze che contraddistinguono l’uno dall’altro.

QUANDO NON VANNO USATI?

Viagra, Levitra e Cialis andrebbero utilizzati con particolare cautela se si soffre di ipotensione (pressione bassa), problemi cardiaci (pregresso infarto miocardico, angina pectoris, aritmie) e retinici.
L’importanza di una visita medica preventiva è legata anche alla valutazione delle possibili interazioni con le eventuali, altre, medicazioni assunte dal paziente, inclusi i rimedi fitoterapici.
Viagra, Levitra e Cialis non andrebbero mai utilizzati insieme ai nitrati, specialità medicinali rivolte al trattamento del dolore toracico associato a problemi cardiaci (angina). Entrambi, infatti, agiscono dilatando i vasi e ciò potrebbe causare un severo calo della pressione arteriosa, con conseguente comparsa di shock. I nitrati sono contenuti nei seguenti farmaci:

nitroglicerina (Adesitrin, Deponit, Dermatrans, Epinitril, Keritrina, Minitran, Natispray, Nitraket, Nitrocor, Nitro-Dur, Nitrosylon, Nitroderm, Perganit, Top-Nitro, Triniplas, Trinitrina, Venitrin), isosorbide dinitrato (Carvasin, Dinike, Nitrosorbide), isosorbide mononitrato (Duronitrin, Elan, Ismo Diffutab, Ismo-20, Leicester, Monocinque, Monoket, Vasdilat), nitrito di amile e similari (poppers, droga utilizzata a scopo ricreativo).

Prudenza anche nella contemporanea assunzione di alfa bloccanti (terazosina, doxasozina, tamsulosina), medicinali utilizzati nel trattamento dell’ipertrofia prostatica e che, similmente a quanto visto nel caso precedente, possono determinare eccessivi ribassi pressori. In questo caso il medico imporrà il rispetto di determinate precauzioni, come l’assunzione dei due farmaci ad una distanza di tempo non inferiore alle 4 ore od una riduzione dei dosaggi. L’unica eccezione riguarda l’associazione di Cialis e tamsulosina (Omnic, Pradif), che non causa effetti collaterali di rilievo.

ALTERNATIVE A VIAGRA, CIALIS E LEVITRA

Benchè Viagra prima, Cialis e Levitra sulla scia di Viagra, abbiano letteralmente rivoluzionato l’approccio terapeutico al problema dell’impotenza, esistono alternative all’uso di tali farmaci. Il trattamento delle disfunzioni erettili dipende principalmente dalla causa di tale problema: pazienti con squilibri ormonali possono procedere all’assunzione di testosterone per via orale o mediante apposite creme ad uso locale (testosterone spray); traumi e ferite necessitano di interventi chirurgici per la ricostruzione del sito danneggiato (la cosiddetta microchirurgia ricostruttiva del pene); problemi di natura psicologica possono essere affrontati con l’aperto dialogo col proprio partner o con una terapia di coppia.

Aiutarsi con lo stile di vita

Anche un controllo del proprio stile di vita può essere d’aiuto ad evitare problemi della erettilità del pene: evitare fumo di sigaretta e alcolici, preferire cibi poco grassi ai cibi fritti ed elaborati, perchè i grassi si depositano nelle arterie impedendo il corretto afflusso di sangue, praticare attività fisica aiuta l’intero sistema cardiovascolare, bere molta acqua affinchè l’urina sia pressoché limpida aiuta a detergere meccanicamente l’uretra, eliminando agenti estranei che potrebbero infiammarla, esercizi dei muscoli della cintura pelvica e della muscolatura perineale migliorano la vascolarizzazione dei genitali, oltre ad aumentare il senso di piacere durante l’eiaculazione, evitare stress emotivi eccessivi, attivatori dell’ortosimpatico (che tra l’altro induce tachicardia e bruciori di stomaco per secrezione acida), il cui effetto sul pene è l’esatto opposto di quello del parasimpatico (che determina l’erezione). In altre parole, lo stress le preoccupazioni e i pensieri negativi impediscono una normale erezione.

Caverject (alprostadil)

Questo farmaco ha proprietà vasodilatatorie, favorisce quindi il riempimento di sangue del corpo del pene, ma – a differenza dei farmaci visti precedentemente – viene direttamente iniettato nel pene, effettuando una iniezione intracavernosa in corrispondenza del dorso del pene, nel suo tratto più vicino al bacino. Viene somministrato circa 5-10 minuti prima del rapporto sessuale, in una quantità che deve essere precedentemente determinata in un ambulatorio medico e la durata dell’erezione non può superare le 4 ore (una dose eccessiva può determinare una durata molto prolungata dell’erezione, con conseguenti danni vascolari, noti come priapismo). L’effetto indesiderato più frequentemente riportato a seguito di iniezione intracavernosa di CAVERJECT è dolore al pene, sono comunque conosciuti ulteriori effetti collaterali riportati dal foglietto illustrativo. L’alprostadil per somministrazione intracavernosa non deve essere utilizzato in pazienti con ipersensibilità nota al farmaco e/o a qualcuno degli eccipienti, o in pazienti che: presentano condizioni di predisposizione al priapismo, quali anemia falciforme, mieloma multiplo o leucemia o in pazienti, con malformazioni anatomiche del pene, quali angolazione, fibrosi dei corpi cavernosi o malattia di Peyronie, con impianti penieni, per i quali l’attività sessuale è sconsigliata o controindicata.

Dispositivi chirurgici in alternativa a Viagra, Cialis e Levitra

Disfunzioni erettili causate da problemi di natura vascolare non possono essere risolti mediante l’impiego di farmaci. Esistono in tali casi almeno due dispositivi chirurgici per risolvere (sia pure parzialmente) tale problema:
Pompa a vuoto: è un cilindro che viene impiantato all’interno del pene, ed in grado di generare il vuoto, così da richiamare il sangue. Quando il sangue avrà riempito il cilindro, un anello di gomma alla base del pene impedisce che esso defluisca via, consentendo così un rapporto sessuale. Tale pratica può durare un massimo di mezz’ora, per evitare danni causati dal ristagno di sangue non circolante.
Protesi: sono costituite da camere cilindriche impiantate all’interno del pene e connesse con un serbatoio sistemata nello scroto o nell’addome; una pompa è in grado di far affluire il liquido contenuto nel serbatoio all’interno delle camere impiantate nel pene, così da indurre l’erezione del pene, che però non coinvolge anche il glande, che rimane flaccido.

Aumentare la lunghezza del pene con ausili meccanici

Esistono due tipi di strumenti per l’allungamento del pene: le pompe a vuoto e gli estensori. Le pompe a vuoto per l’allungamento penieno sono costituite da un cilindro in cui infilare il pene e di un meccanismo di pompaggio che fa espandere il pene oltre le sue normali capacità (quindi tale ausilio non va confuso con la pompa a vuoto vista nel paragrafo precedente, che viene inserita all’interno del pene). Le pompe a vuoto, pur non fornendo guadagni macroscopici delle dimensioni, in alcuni soggetti potrebbero aumentare circonferenza e lunghezza del pene. Esempi di pompe a vuoto tecnicamente ben costruite, sono:

Un prodotto più economico, ma comunque caratterizzato da buona costruzione, è questo: http://amzn.to/2HRt3Ah

Un estensore penieno è una struttura composta da due anelli (uno da fissare alla base del pene, l’altro appena sotto il glande) uniti da aste metalliche ai lati, che vengono regolate in modo da tenere in trazione il pene, “stirandolo”, per ottenere un suo allungamento non chirurgico. Esempi di estensori tecnicamente ben costruiti, sono:

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna. Ogni prodotto viene periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Attenzione: questo articolo rappresenta soltanto uno sguardo divulgativo sul mondo dei farmaci usati per trattare la disfunzione erettile, non vuole assolutamente incitarne l’uso. Consultate il vostro medico prima di assumere questi tipi di farmaci.

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Squirting: cos’è il liquido emesso da una donna durante l’orgasmo?

Uomo e donna durante un rapporto sessuale provano piacere e orgasmoDopo aver raggiunto l’orgasmo oltre che la sensazione di benessere psicofisico, la donna si sente “bagnata” perché il suo corpo ha emesso un liquido trasparente e inodore. Che cos’è questo liquido che viene emesso? Tutti sappiamo che la donna si eccita “bagnandosi” e il liquido che lubrifica la vagina serve innanzitutto per permettere la penetrazione maschile senza sentire dolore. Ci sono molte curiosità rispetto all’eiaculazione femminile, scopriamole oggi.

Nel 2007 l’urologo Florian Wimpissinger e il suo team di ricercatori ha chiesto ad alcune donne di masturbarsi in laboratorio per capire quanto liquido venisse espulso durante l’orgasmo. Il liquido esaminato presentava un livello alto di PSA che si trova anche nel liquido seminale maschile e quasi tutte le donne avevano delle ghiandole prostatiche, scoperto grazie a un tubicino inserito nell’uretra. Questi residui di ghiandola prostatica all’interno del corpo femminile si chiamano ghiandole di Skene, o ghiandole parauretrali.

Questo studio ha portato a scoprire che la differenziazione che si verifica durante la gestazione lascia delle tracce sia nel corpo maschile che femminile. Come gli uomini hanno i capezzoli simili ai seni maschili, le donne hanno dei residui di ghiandola prostatica che permette la tanto ricercata “eiaculazione femminile“.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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I-Lipo: il laser non invasivo per sciogliere il tuo grasso

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA NUDA BELLA CORPO ESTETICA BELLEZZA FISICO MAGRAI-Lipo è il più innovativo laser per la lipolisi che ti offre la possibilità di perdere centimetri e rimodellare il corpo senza dolore e Continua a leggere

La Cavitazione Medica: straordinaria tecnica per combattere efficacemente cellulite, adiposità localizzate e rilassamento cutaneo

MEDICINA ONLINE MEDICINA ESTETICA BELLEZZA DONNA BELLA MAGRA PELLE NUDA SEXY CORPOCellulite, adiposità localizzate e rilassamento cutaneo: quante di voi non hanno almeno uno di questi problemi? I ritmi stressanti, l’alimentazione non corretta, i problemi di circolazione, la poca attività fisica e la componente genetica. Tutto ciò influisce sulla nostra pelle, sulla sua compattezza ed elasticità. Il risultato? Perdita di tono, cuscinetti indesiderati, smagliature e fastidiosa buccia d’arancia. La soluzione più efficace potrebbe sembrare la liposuzione, in realtà c’è un’altra tecnica, decisamente molto meno invasiva e non chirurgica, che dà ottimi e duraturi risultati: la cavitazione medica. Ne avevo già parlato qui nel blog, ma visto l’importanza di questa tecnica nell’ambito della medicina estetica, mi sembra opportuno riparlarne!

La cavitazione medica: cos’è?
La cavitazione medica è un trattamento non chirurgico e non invasivo, finalizzato a ridurre lo spessore delle adiposità localizzate presenti in qualsiasi parte del corpo attraverso l’utilizzo di ultrasuoni a bassa frequenza. Mediante tale tecnica il rimodellamento del corpo è ottenuto grazie ad un sistema a ultrasuoni progettato per fare “implodere”, e successivamente eliminare, le cellule adipose.

Una tecnica relativamente recente
Conosciuta in passato con il termine ILCUS (idro-lipo-clasia-ultrasonica), la cavitazione medica è una metodica relativamente recente: nel 1986 iniziò a essere utilizzata per facilitare la penetrazione di sostanze cosmetologiche attraverso la cute. Successivamente nel 1988 il prof. Ceccarelli ipotizzò l’effetto classico degli ultrasuoni e nel 1989 per la prima volta tale tecnica venne impiegata per la riduzione di lipomi soprafasciali dal prof. Chimenti presso l’Università dell’Aquila. Nel 1993 la cavitazione medica fu poi introdotta ufficialmente come metodo classico in medicina estetica nel trattamento dell’adiposità localizzata in eccesso.

La cavitazione medica: come avviene?
La cavitazione medica avviene mediante un macchinario brevettato, dotato di uno speciale manipolo, attraverso cui vengono convogliati all’interno della massa grassa sottocutanea ultrasuoni a bassa frequenza, che inducono fenomeni termici, meccanici e di “cavitazione”.
In particolare l’effetto termico aumenta la microcircolazione e il volume delle cellule adipose mentre gli effetti meccanico e di cavitazione provocano la formazione di microbolle all’interno degli adipociti che, implodendo, lasciano fuoriuscire gli acidi grassi che contengono. Tali grassi, grazie alla pressoterapia o al massaggio linfodrenante che si effettua dopo la cavitazione, vengono convogliati verso il circolo linfatico e venoso, per poi venire espulsi tramite le urine. Dopo il trattamento, la zona può apparire “svuotata” (visto che i grassi sono stati rimessi in circolo), quindi io effettuo spesso una seduta di radiofrequenza monopolare che permette alla pelle di tornare subito in tensione.

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Durata del trattamento e risultati
Ciascun trattamento dura circa 20 minuti (ma il tempo varia in funzione della zona da trattare) ed è importante, una volta finita la seduta, bere molta acqua e – se il caso specifico lo richiede – utilizzare una guaina compressiva, a eventuale rilascio di sostanze drenanti, per favorire la circolazione linfatica. I primi risultati sono già visibili dalla prima seduta, ma diventano macroscopici generalmente dalla terza seduta – normalmente un ciclo di cavitazione varia da 8 a 12 – anche se ciò è molto soggettivo e dipende ovviamente dalla situazione di partenza del paziente. Correggere, contemporaneamente, eventuali errori di alimentazione e aumentare leggermente l’attività fisica, aiuta poi a rendere tali risultati più rapidi e duraturi. Le sedute sono intervallate generalmente una settimana una dall’altra.

La cavitazione medica: per tutti?
La cavitazione medica, la cui sicurezza è garantita da medici professionali e da apparecchiature di ultima generazione, è indicata per persone adulte e in buono stato di salute che presentano adiposità localizzate in varie zone del corpo: braccia, addome, fianchi, glutei, gambe. Non è invece consigliata a chi soffre di particolari patologie del sistema immunitario, nei casi di dislipidemie croniche, malattie del fegato, del cuore, dei reni e dell’apparato urinario, della tiroide, disordini della coagulazione, tromboflebiti, connettivopatie, né a pazienti che assumono farmaci liposolubili, antinfiammatori e antitumorali, ai portatori di pacemaker o protesi di qualsiasi genere, incluse le protesi acustiche, ai pazienti trapiantati, alle donne in gravidanza, o che utilizzano la spirale (se deve essere trattata la zona addominale). Non va inoltre effettuata sulla cute lesa.

Leggi anche: Cavitazione medica: gravidanza ed altre controindicazioni

Quali sono le differenze tra cavitazione medica e la cavitazione fatta dall’estetista?
Questo è un punto critico che fa la differenza tra una cavitazione efficace ed una che serve veramente a poco. A tale proposito vi consiglio vivamente di leggere questo articolo: Quali sono le differenze tra la cavitazione fatta dal medico e quella fatta dall’estetista?

Dopo quanto si vedono i risultati?
I primi risultati sono visibili già il giorno dopo la prima seduta e diventano sempre più visibili continuando il ciclo completo di trattamenti.

Quale strumento uso?
Uso MEDICELL della AMI, uno strumento made in Italy usato in tutto il mondo. Grazie all’innovativa tecnologia della Cavitazione Stabile, Medicell è la soluzione ideale per il trattamento dei pannicoli adiposi e come coadiuvante nel trattamento della cellulite, senza interventi in sala operatoria. Costituisce l’unica valida alternativa alla liposuzione chirurgica tradizionale ed ai vecchi sistemi in uso: senza incisione, senza cannule, senza bendaggi, senza anestesia, senza ricovero e quindi senza convalescenza post operatoria. Medicell permette di trattare aree localizzate con grande velocità ed efficacia, in assoluta sicurezza, garantendo risultati efficaci, comprovati da studi e ricerche di prestigiose Università Italiane. Medicell è indicato per:

  • Rassodamento.
  • Cellulite.
  • Body contouring.
  • Accumuli adiposi.
  • Massaggio connettivale.

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