La mucosa delle vie respiratorie produce normalmente una sostanza liquida densa nota come muco, importante perché serve a filtrare sostanze potenzialmente nocive, impedendogli l’accesso alle vie aeree più profonde. In alcune condizioni e patologie, tuttavia, può verificarsi una iperproduzione di muco e in tal caso si parla di una condizione patologica a tutti ben nota, chiamata Continua a leggere
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Cattivo odore dal naso e muco maleodorante: cacosmia e ozena nasale
Con “cacosmia” in medicina si intende la percezione di un odore sgradevole, che può essere reale (cacosmia oggettiva) o immaginato dal paziente (cacosmia soggettiva).
Cause di cacosmia oggettiva
Nel caso di cacosmia oggettiva, lo stimolo olfattivo sgradevole è realmente presente e può essere determinato da una causa ben precisa, quasi sempre un’infezione nasale o sinusale, come in caso di alcune forme di rinite, sinusite o tonsillite, caratterizzate anche da una secrezione di muco più o meno maleodorante a seconda del grado dell’infezione. In altri casi, meno frequenti, la cacosmia oggettiva è il risultato di un tumore delle fosse nasali o può indicare la presenza di un corpo estraneo più o meno grande incastrato nelle primissime vie aeree.
Cause di cacosmia soggettiva
La cacosmia soggettiva, invece, è una sensazione “falsa”, che può verificarsi in caso di lesioni delle vie olfattive (neuriti tossiche o infettive del nervo olfattivo), durante particolari stati fisiologici (gravidanza) o in caso di patologie neurologiche, traumi o tumori cerebrali (meningiomi). In altri casi, la cacosmia soggettiva è un sintomo prodromico di alcune forme di epilessia a partenza dalla zona uncinata (crisi uncinate) o può essere di carattere allucinatorio in corso di malattie psichiatriche. In questi casi vengono percepiti odori fetidi, come di uova marce, carne bruciata o zolfo.
Cattivo odore da rinite cronica atrofica
Una delle possibile cause di cattivo odore oggettivo del naso è l’ozena nasale (anche ciamata rinite cronica atrofica), una rinite caratterizzata da una marcata e diffusa atrofia della mucosa nasale, più diffusa tra le donne a partire dalla pubertà. Il disturbo può essere primario o secondario ad altra patologia e si estende a coinvolgere anche le ghiandole, lo scheletro dei turbinati e le terminazioni nervose che si distribuiscono al naso, in alcuni casi arrivando anche in faringe.
Le cavità nasali del paziente con ozena, risultano costantemente infiammate e tendono a divenire ripiene di croste maleodoranti di colore verde scuro o francamente nere. La mucosa nasale presenta importanti alterazioni di tipo atrofico con riassorbimento dell’osso sottostante. Il paziente lamenta spesso sensazione di bruciore al naso e ostruzione nasale. I soggetti affetti da rinite cronica atrofica possono anche presentarsi con cefalea e dolori facciali molto simili a quelli tipici della sinusite cronica. I microrganismi all’interno delle cavità nasali si moltiplicano con estrema facilità e ciò produce un cattivo odore descritto come disgustoso fetore che esce dal naso. Questa caratteristica rende spesso il paziente un emarginato sociale. In alcuni casi il soggetto può avvertire distintamente questo odore disgustoso, mentre nelle fasi più avanzate del disturbo, a seguito della distruzione ed atrofizzazione degli elementi responsabili della percezione degli odori, il paziente può essere del tutto non consapevole di questo (si parla in questo caso di “anosmia misericordiosa”). La diagnosi della rinite atrofica si fonda sull’anamnesi e la visita medica con il riscontro dei classici segni e sintomi e solo in casi eccezionali si esegue una TAC dei seni paranasali.
I migliori prodotti per il benessere del naso e delle prime vie aeree
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Differenza tra tosse e starnuto
Uno “starnuto” corrisponde ad una emissione violenta d’aria dai polmoni, che può essere solitaria o, più spesso, ripetuta due, tre o anche quattro volte di seguito, a distanza di circa un secondo da una emissione e l’altra. Tale emissione serve per liberare le vie aeree superiori (specie naso) da ostruzioni (muco), patogeni o sostanze irritanti. Lo starnuto è una reazione automatica (involontaria) del corpo, legata alla chiusura involontaria degli occhi.
La “tosse” è una emissione di aria singola o ripetuta, generalmente molto meno violenta dello starnuto, che serve per liberare le vie aeree (naso, bocca, laringe, faringe, trachea, bronchi) da catarro, polvere, muco agenti irritanti e patogeni. La tosse, al contrario dello starnuto, può essere sia una reazione spontanea dell’organismo, ma anche procurata volontariamente dal soggetto, inoltre non è legata alla chiusura automatica degli occhi.
Da cosa vengono causati tosse e starnuti?
Sia gli starnuti che la tosse vengono solitamente correlati a stati infiammatori delle vie aeree superiori, che possono essere determinati da varie condizioni e patologie, come:
- infezione virale o batterica (tipica di raffreddore ed influenza);
- reazione allergica verso una o più sostanze;
- ostruzione delle vie aeree da parte di oggetti più o meno grandi;
- presenza di muco o catarro nelle vie aeree superiori;
- poliposi nasale;
- passaggio di liquidi o materiali alimentari in trachea (“acqua o cibo di traverso”);
- sindromi parainfluenzali;
- sinusite;
- croup (infiammazione virale acuta delle vie aeree superiori e inferiori, che colpisce prevalentemente bambini di età compresa tra 6 mesi e 3 anni);
- irritazione delle mucose nasali (rinite) causata da polvere, pepe, ammoniaca ed altre sostanze irritanti.
Solitamente uno o più starnuti di seguito sono causati da stimoli ostruttivi/infiammatori/irritativi a livello della mucosa nasale, mentre la tosse è determinata da stimoli simili ma localizzati a livello di laringe/faringe/trachea/bronchi.
Quali sono le funzioni di tosse e starnuti?
La funzione di starnuto e tosse può essere sovrapposta: è principalmente quella di mantenere la pervietà delle vie aeree (naso, bocca, faringe, laringe, trachea…) eliminando da esse oggetti, sostanze chimiche, muco, catarro ed agenti patogeni.
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Starnutire e tossire “fa bene”?
Starnutire e tossire sono dei riflessi senza dubbio utili all’organismo perché consentono di mantenere liberi i condotti che permettono all’aria di transitare verso/da i polmoni, tuttavia episodi ripetuti di starnuti potrebbero essere campanello di allarme di varie patologie sia polmonari che neurologiche e portare ad una irritazione cronica delle prime vie aeree ed a dolori costali e dei muscoli intercostali.
Velocità diverse di starnuto e tosse
In un singolo starnuto possono essere emesse, a distanza di oltre due metri, migliaia di particelle di liquido e fino a ben 40 mila goccioline di saliva e 5000 microrganismi patogeni, alla velocità – secondo alcuni ricercatori – che può addirittura superare i 300 km all’ora. Anche la tosse è capace di emettere migliaia di particelle solide/liquide e di patogeni a distanza di metri, tuttavia la potenza dell’aria emessa è molto più bassa dello starnuto, arrivando alla comunque ragguardevole velocità di circa 70 km orari. Tale differenza tra starnuto e tosse si riflette anche nel fatto che gli occhi si chiudono in automatico durante uno starnuto, ma non durante la tosse. Per quale motivo? Continuate la lettura!
Perché si chiudono gli occhi quando si starnutisce?
Avete mai provato a starnutire tenendo gli occhi aperti? Inutile provarci: è impossibile, motivo per cui gli starnuti sono pericolosi mentre si svolgono attività lavorative pericolose, o anche solo mentre si guida una automobile. Per quale motivo di verifica la chiusura degli occhi? Come abbiamo visto lo starnuto può emettere aria e particelle liquide/solide a ben oltre 100 km all’ora, e ciò è possibile perché in concomitanza con lo starnuto i muscoli respiratori comprimono il torace e le vie respiratorie si chiudono, facendo alzare la pressione nei polmoni a tal punto che, nel momento dello starnuto, l’aria viene emessa in modo violentissimo. Quando accade ciò tanti muscoli sono coinvolti, anche quelli facciali che immediatamente provocano la chiusura degli occhi in modo da proteggerli da una spinta esagerata: sappiate che un semplice starnuto, se non si chiudessero le palpebre, potrebbe far uscire i vostri occhi dalle orbite! Durante la tosse, i livelli pressori non sono così alti come nello starnuto, motivo per cui il nostro corpo non chiude in automatico le palpebre mentre tossiamo.
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Differenza tra soluzione ipertonica e ipotonica per aerosol e lavaggi nasali
Quali sono le differenze tra soluzione ipotonica e soluzione ipertonica in medicina? La differenza principale consiste nella diversa concentrazione di sali presenti nel liquido, rispetto alla concentrazione di sali presenti naturalmente nelle cellule del nostro organismo e nei liquidi fisiologici umani, che è di 0,9%.
Ricordiamo che in chimica si possono distinguere tre tipi di soluzione, in base alla concentrazione di soluto:
- soluzioni isotoniche: sono due soluzioni con stessa concentrazione di soluto tra loro;
- soluzione ipertonica: è una soluzione con maggiore concentrazione di soluto rispetto ad un’altra soluzione;
- soluzione ipotonica: è una soluzione con minore concentrazione di soluto rispetto ad un’altra soluzione.
La soluzione ipertonica ha una concentrazione di sali superiore allo 0,9% (si attesta su 2,2-2,4 % ) quindi a quella delle nostre cellule. In genere questa soluzione viene consigliata dal medico per lavaggi nasali o irrigazioni in caso di raffreddore in bambini ed adulti: la soluzione ipertonica farà sì che, per osmosi, le cellule libereranno acqua che favorirà l’espulsione del muco accumulato all’interno delle mucose nasali. In altre parole quando questa soluzione più concentrata di sali entra in contatto con la mucosa nasale richiama per processo osmotico l’acqua che si trova in eccesso nella mucosa nasale e diluisce il muco rendendolo più fluido.
La soluzione ipotonica ha invece una concentrazione di sali inferiore allo 0,9%, quindi più bassa rispetto a quella delle nostre cellule.
La soluzione fisiologica classica, quella che usiamo spesso per l’aerosol, la flebo oppure per fare i lavaggi nasali è una soluzione che contiene lo 0,9% di sali, esattamente la stessa concentrazione delle cellule del nostro corpo, quindi è una soluzione isotonica.
Quale soluzione usare?
- E’ chiaro che per i lavaggi nasali quotidiani e anche per l’aerosol (per diluire il medicinale da nebulizzare), è consigliata la soluzione fisiologica (isotonica) che è efficace per rimuovere impurità, polvere e altri fattori inquinanti dal naso e favorire la decongestione;
- in caso di raffreddore è consigliata una soluzione ipertonica, che favorisce l’espulsione del muco dal naso.
La soluzione isotonica, o fisiologica, può essere usata tranquillamente e in tutta sicurezza, tramite irrigazioni nasali o docce nasali, anche sui neonati: il suo utilizzo serve, infatti, a pulire il naso e liberarlo laddove il bambino è troppo piccolo per sapersi soffiare il naso.
La soluzione ipertonica, che si trova in commercio in flaconcini spray o in flaconcini, può essere usata su adulti e bambini con più di tre anni, svolge un’azione decongestionante. In pratica basta spruzzare un po’ di soluzione ipertonica nel naso quando si è raffreddati per ottenere lo stesso effetto dei vasocostrittori, ma senza andare incontro ai medesimi effetti collaterali.
In genere le soluzioni ipertoniche sono realizzate con acqua osmotizzata e sodio, ma in altri casi sostengono acqua di mare che ne garantisce la giusta concentrazione di sali.
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Uso cronico di cocaina: i danni al naso e ai denti
La cocaina è purtroppo una droga subdola, perché non si manifesta con sintomi fisici evidenti fino a che la dipendenza e l’abuso sono molto gravi e protratti nel corso del tempo. È importante notare che la droga attua dei danni talvolta irreparabili al naso e ai denti, organi che per primi sono colpiti dalla sostanza al momento dell’assunzione. La cocaina può essere sniffata, inalata, ma anche consumata mediante lo sfregamento nelle gengive. Questa pratica induce alla formazione di una serie di patologie a danno delle mucose del naso e dei denti che prima di altre si manifestano come evidenti.
Effetti della cocaina sui denti
Carie e parodontiti sono le prime manifestazioni dell’abuso che interessano le persone dipendenti da cocaina. Questi problemi sono legati ad un costante indebolimento della dentatura e delle gengive, a causa della mancanza di sali minerali, ma come avviene nel caso di abusi da sostanze stupefacenti, le persone sono spesso indotte a vivere delle situazioni di stress che le inducono a ridurre se non a sospendere la corretta igiene orale.
Chi consuma abitualmente cocaina è inoltre indotto a ricercare cibi zuccherini a causa delle fasi di ipoglicemia, con conseguente accumulo di placca e creazione di un ambiente acido nel cavo orale. Questa abitudine alimentare, legata alla scarsa igiene orale e all’indebolimento del cavo orale inducono alla comparsa di carie e di parodontiti anche gravi. A questo aspetto si associa la sovra-attivazione dei muscoli facciali che si propone come la causa della comparsa di problemi quali il bruxismo e la xerostomia. Queste patologie inducono al sovraccarico meccanico dei denti che può avere delle conseguenze anche nella postura e nel sistema osseo scheletrico, ma anche portare all’usura precoce dei denti, a scheggiature, all’erosione ed alla perdita del dente.
La riduzione della salivazione tipica dell’abuso di sostanze induce alla scomparsa dell’effetto antibatterico e protettivo della saliva, che perde i suoi enzimi e quindi aumenta i rischi di infezione al cavo orale. Il soggetto dipendente da cocaina è però continuamente anestetizzato, quindi non si accorge del dolore o se lo fa è troppo tardi per salvare una situazione che può rilevarsi già gravemente compromessa.
Leggi anche: Effetti della cocaina sul comportamento sessuale e l’orgasmo
Effetti della cocaina sul naso
I danni della cocaina sul setto nasale sono causati dalla droga che entra a contatto attraverso l’inalazione o la ‘sniffata’ e che va ad intaccare l’integrità e la salute delle mucose nasali. Fin dalle prime assunzioni, chi consuma cocaina nota la formazione di crosticine giallognole e secche che tendono ad infettarsi e quindi ulcerarsi. Con il passare del tempo e con l’abuso della sostanza, la rigenerazione cellulare viene meno e nei casi più gravi si creano dei veri e propri buchi che sono il preludio al collasso del setto nasale.
Si tratta indubbiamente di una situazione drammatica, perché il crollo del setto nasale induce all’afflosciamento della pelle del naso e il degenero coinvolge molto spesso anche le strutture limitrofe alla bocca e le ossa del cranio, con gravissimi rischi per la salute dei soggetti dipendenti da cocaina.
Per approfondire: Effetti fisici dell’uso di cocaina su naso, bocca, pelle, palato, lingua
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Arinia: la mancanza congenita del naso
L’arinia è una patologia caratterizzata dalla mancanza congenita del naso, spesso associata con altre malformazioni del cranio e dell’encefalo (aprosopia, ecc.). E’ una condizione rarissima: in letteratura si contano soltanto 29 casi. L’arinia congenita può essere parziale, qualora interessi soltanto le strutture nasali esterne, o totale, se coinvolge l’apparato olfattivo in toto (compresi nervi e bulbi olfattivi). Le cause possono essere molteplici: sono stati descritti casi associati ad inversione e trisomia del cromosoma 9, diabete materno, polidramnios. E’ molto difficile da trattare.
In foto potete vedere Eli Thompson, bambino nato in Alabama, affetto da arinia. Si può notare dalla foto che Eli sia stato sottoposto a tracheotomia, procedura chirurgica che prevede la perforazione della trachea e l’apertura di uno stoma per il passaggio di aria.
Questa malattia colpisce una persona ogni 197 milioni di persone. Quando pensate di essere sfortunati, ricordatevi di questo dolcissimo bimbo.
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Rinazina spray nasale in bambini e adulti: posologia e prezzo
Rinazina spray nasale 100 mg/100 ml è un decongestionante per uso nasale, indicato come decongestionante nasale in corso di:
- riniti e faringiti acute catarrali,
- riniti allergiche,
- sinusiti acute.
Si presenta in forma di soluzione per spray per uso nasale. Il contenuto del flacone è pari a 15 ml.
Composizione e forma farmaceutica
1 ml di soluzione contiene:
- Principio attivo: nafazolina nitrato 1 mg, pari a nafazolina 0,77 mg.
- Eccipienti: sodio cloruro, disodio edetato, sodio fosfato monobasico diidrato, acido fosforico concentrato, benzalconio cloruro, aroma balsamico, acqua depurata.
Controindicazioni: quando non dev’essere usato?
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Malattie cardiache ed ipertensione arteriosa gravi.
- Glaucoma.
- Ipertiroidismo.
- Il medicinale non deve essere assunto dai bambini di età inferiore ai 12 anni.
- Non somministrare durante e nelle due settimane successive a terapia con farmaci antidepressivi.
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Precauzioni
Impiegare con cautela negli anziani e nei soggetti affetti da ipertrofia prostatica per il pericolo di ritenzione urinaria.
Interazioni con altri farmaci
Il farmaco può interagire con farmaci antidepressivi (vedere Quando non deve essere usato). Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.
Avvertenze
Nei pazienti con malattie cardiovascolari, specialmente negli ipertesi, l’uso dei decongestionanti nasali deve essere comunque di volta in volta sottoposto al giudizio del medico. L’uso protratto di vasocostrittori può alterare la normale funzione della mucosa del naso e dei seni paranasali inducendo anche assuefazione al farmaco. Il ripetere le applicazioni per un lungo periodo di tempo può risultare dannoso.
Il benzalconio cloruro (BAC) contenuto come conservante in Rinazina spray nasale, specie quando usato per lunghi periodi, può provocare un rigonfiamento della mucosa nasale. Se si sospetta tale reazione (congestione nasale persistente), deve essere usato, se possibile, un medicinale per uso nasale senza BAC. Se tali medicinali per uso nasale senza BAC non fossero disponibili, dovrà essere considerata un’altra forma farmaceutica. Può causare broncospasmo.
L’uso, specie se prolungato, dei prodotti topici può dare luogo a fenomeni di sensibilizzazione; in tal caso è necessario interrompere il trattamento e, se del caso, istituire una terapia idonea. Interrompere l’assunzione del farmaco e consultare immediatamente il medico in caso di insorgenza improvvisa di grave mal di testa.
Cosa fare durante la gravidanza e l’allattamento
Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale. Se sospettate di essere incinte o durante la gravidanza e l’allattamento, Rinazina spray nasale deve essere usato solo dopo aver consultato il medico e aver valutato con lui il rapporto rischio/beneficio nel proprio caso.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Non sono noti effetti indesiderati sulla capacità di guidare veicoli o sull’uso di macchinari. Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping.
Posologia
1-2 nebulizzazioni in ciascuna narice, 2-3 volte al giorno.
Attenersi scrupolosamente alle dosi consigliate. Un dosaggio superiore del prodotto anche se assunto per via topica e per breve periodo di tempo può dare luogo ad effetti sistemici gravi.
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Quando e per quanto tempo va assunto?
In assenza di risposta terapeutica completa entro pochi giorni, consultare il medico; in ogni caso, il trattamento non deve essere protratto per oltre una settimana. Consultate il medico se il disturbo si presenta ripetutamente o se avete notato un qualsiasi cambiamento recente delle sue caratteristiche.
Come si usa il flacone?
Se il flacone è nuovo premere due-tre volte il dosatore, senza introdurre nelle narici, al fine di riempire la pompa. Tenere il flacone in posizione verticale; introdurre nella narice la sua estremità e premere con moto rapido e deciso durante un’inspirazione dopo essersi soffiato il naso.
Sovradosaggio
Il prodotto, se accidentalmente ingerito o se impiegato per lungo periodo a dosi eccessive, può determinare fenomeni tossici. Esso va tenuto lontano dalla portata dei bambini poiché l’ingestione accidentale può provocare sedazione spiccata. In caso di sovradosaggio possono comparire ipertensione arteriosa, tachicardia, fotofobia, cefalea intensa, oppressione toracica, e, nei bambini, ipotermia e grave depressione del Sistema Nervoso Centrale con spiccata sedazione, che richiedono l’adozione di adeguate misure d’urgenza. In caso di assunzione accidentale di una dose eccessiva di Rinazina spray nasale avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.
Effetti collaterali
Come tutti i medicinali, Rinazina spray nasale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Il prodotto può determinare localmente fenomeni di rimbalzo di sensibilizzazione e congestione delle mucose. Per rapido assorbimento della nafazolina attraverso le mucose infiammate, si possono verificare effetti sistemici consistenti in ipertensione arteriosa, bradicardia riflessa, cefalea, disturbi della minzione. Questi effetti indesiderati sono generalmente transitori. Quando si presentano è tuttavia opportuno consultare il medico o il farmacista. Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati. Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati si aggrava, o se si nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, informare il medico o il farmacista.
Scadenza e Conservazione
Scadenza: vedere la data di scadenza indicata sulla confezione. La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato. Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione. Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Tenere il medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini. Non accettare il prodotto se la chiusura del flacone non è integra. I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chiedere al farmacista come eliminare i medicinali che non si utilizzano più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente. È importante avere sempre a disposizione le informazioni sul medicinale, pertanto conservate sia la scatola che il foglio illustrativo.
Prezzo
Il prezzo di listino di Rinazina spray nasale 100 mg/100 ml da 15 ml è 8,80 euro.
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Quanto è veloce e potente uno starnuto?
Etciù! E sono 40 mila goccioline di saliva, crudeli e sfrontate, che si lanciano a 160 km orari nell’aria, per andare chissà dove. Parola degli scienziati statunitensi della Virginia Tech nel Maryland, che hanno condotto uno studio mettendo a confronto lo starnuto e il colpo di tosse nella loro pericolosità di viaggiatori infetti intorno a noi. Il risultato è che starnuto batte tosse 1 a 0, perché il colpo di tosse contiene “solo” 3 mila particelle infette, che viaggiano a “soltanto” 80 km all’ora.
Aveva o non aveva ragione la nonna quando a febbraio vi diceva di evitare la sala d’aspetto del dottore se non volevate uscirne ammalati? Dal Maryland dicono di sì, perché la sala d’attesa di una clinica è proprio ciò che hanno studiato, oltre a tre aule di asilo nido e tre abitacoli di aerei di linea, scoprendo che ben la metà dei campioni di aria rilevati conteneva, in media, 16 mila particelle di virus, per nulla intenzionate a dissolversi.
Contrariamente a quanto si pensa, infatti, la resistenza del virus di uno starnuto o di un colpo di tosse nell’aria può durare non solo diverse ore, ma anche diversi giorni. Le maledette goccioline, anche quelle microscopiche e invisibili, sono capaci di restare sospese in aria finché non avranno infettato di nuovo qualcuno. E quel qualcuno non volete essere voi, giusto? Pensateci, quando sarete in autobus, schiacciati come sardine sul vostro vicino che non fa che soffiarsi il naso e starnutire: il suo “etciù” può costare caro a voi, ma anche agli ignari passeggeri seduti in fondo, perché un solo starnuto è in grado di contaminare un’intera stanza o la carrozza di un treno per diverse ore. E siccome non possiamo andare perennemente in giro con la mascherina, meglio coltivare i nostri anticorpi: e le speedy-goccioline, con noi, non avranno grandi speranze.
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