Bere acqua è fondamentale per mantenersi in buona salute, tuttavia – come in tutte le cose – la giusta via è quella che sta nel mezzo, perfino bere troppa acqua può mettere a rischio la nostra salute. Anzi, la nostra vita.
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Lo sa bene una signora di 59 anni alla quale, a seguito di una grave infezione alle vie urinarie, i medici avevano consigliato di bere un bicchiere d’acqua ogni 30 minuti. Ritenendo probabilmente di accelerare in tal modo il processo di guarigione, la donna ha però pensato bene di assumere molta più acqua di quanta le era stato indicato: dopo alcuni giorni ha iniziato ad avvertire forti emicranie, a soffrire di nausea e a vomitare frequentemente. A seguito dell’immediato ricovero presso il Kings College Hospital di Londra, i medici hanno stabilito che la donna era andata in una sorte di “overdose d’acqua”. Bere troppa acqua in un breve lasso di tempo abbassa velocemente la quantità di sodio presente nel sangue sotto i livelli di guardia, mandando il soggetto in iposodiemia, dalla quale è possibile pervenire addirittura alla morte: un tasso di mortalità del 30per cento è stato riportato nei pazienti che presentavano livelli bassi di sale nel sangue.
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Imra Rafi, responsabile di Innovazione clinica e ricerca presso il Royal College of General Practitioners (l’organismo professionale dei medici di medicina generale nel Regno Unito), dichiara in merito: «bere una giusta quantità di acqua è importante per mantenersi in buona salute, sia fisicamente sia mentalmente; è necessario bere di più nei casi di disidratazione o qualora le urine si presentino di colore scuro. Non esiste, comunque, una quantità raccomandata di acqua da bere ogni giorno: tutto sta nel tenere conto del proprio livello di idratazione e nel monitorare il colore delle urine che deve restare chiaro. Il caso di questa donna mette in evidenza che l’eccessiva assunzione di acqua può avere conseguenze gravi per i pazienti, e questo è qualcosa che operatori sanitari e pazienti devono tenere a mente».
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Lo staff di Medicina OnLine
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Un uomo cinquantenne chiamato George Prior ha voluto fare un esperimento sul proprio corpo per dimostrare quanto le bevande come la Coca Cola facciano male al fisico: per un mese ha bevuto ogni giorno dieci lattine della bevanda (ogni lattina contiene 33cl). Una quantità elevata ma sicuramente raggiungibile dai tantissimi super-affezionati bevitori della bibita: metà degli americani ne beve almeno tre al giorno. Solo che considerato che una lattina di Coca Cola contiene 35 grammi di zucchero, dieci lattine equivalgono a ben 350 grammi (70 zollette di zucchero): una quantità decisamente elevata.
Siamo italiani ed in pochi riusciamo a rinunciare al caffè o al the, anche se siamo su un aeroplano. Ma vi siete mai chiesti perché queste bevande, in volo, abbiano a volte un sapore decisamente strano? Il problema è l’acqua. Sembra, infatti, che i serbatoi riempiti con acqua potabile siano puliti con prodotti chimici che evitano ai batteri di svilupparsi ma che sono i principali responsabili del cattivo sapore delle bevande. In pratica, insieme al caffè e ad altre bevande, mandiamo giù altre sostanze non ben identificate, capaci di modificare – pur se in modo quasi impercettibile – il sapore. Inoltre l’acqua, a 35 mila piedi di altezza, bolle ad una temperatura molto più bassa e ciò altera il processo di estrazione. Cosi facendo alcuni dei componenti del caffè, quelli solidi, si dissolvono. Infine in volo le nostre papille gustative percepiscono il sapore di bevande e cibi in modo diverso rispetto a quando il corpo si trova all’altezza del livello del mare: questo avviene a causa della pressione in cabina, dell’aria secca e dell’altitudine che alterano di circa il 30% la percezione dell’acido, dell’amaro e del piccante. Non è questione della qualità del caffè, quindi, ma delle trasformazioni del nostro corpo in volo.
Gli energy drink potrebbero portare al diabete: è quanto è risultato da uno studio dell’Università di Calgary presentato al Congresso Mondiale sul diabete. Secondo i ricercatori, le bevande a base di caffeina alzano i livelli di insulina e glucosio nel sangue del 30%. La combinazione di zucchero e caffeina alza l’insulina e il glucosio nel sangue ed è difficile riportarli a livelli normali; la caffeina rimane in circolo per 4-6 ore dopo l’assunzione.
Avete mai notato che quando si entra al supermercato a fare la spesa, uno dei reparti che attira maggiormente l’attenzione (nostra e specialmente quella dei bambini), è il
Il binge drinking (letteralmente «abbuffata alcolica») è il termine oggi in uso per misurare oggettivamente il bere eccessivo e/o a rischio, convenzionalmente indicato come 5 o più unità alcoliche bevute in un’unica occasione. 