Come coltivare la stevia a casa in un vaso

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Semina a marzo. Versa della terra fine e umida in un vaso non molto grande. Distribuisci i semi in superficie e ricoprili con uno strato di terreno. Posiziona il vaso in una zona soleggiata. Umidifica la terra con un nebulizzatore per evitare di rimuovere i semi. Già dopo una settimana dalla semina c’è la germinazione e dopo una decina di giorni compariranno le prime foglie. Non appena le piantine raggiungono una certa altezza, suddividile in vasi più grandi e, quando vedrai spuntare il terzo paio di foglie, vorrà dire che a le piante saranno adulte. Limitati ad innaffiarle tutti i giorni stando attenta però che non si creino dei ristagni d’acqua. È importante che il terreno risulti sempre umido; è fondamentale la scelta del terreno: se è argilloso, le foglie saranno più piccole e meno dolci, se è sabbioso, otterrai delle foglie più grandi e molto dolci.
Quando si avvicina l’autunno ricopri la base della pianta con del materiale per tenere al caldo le radici e tienila al riparo. Anche se la stevia appassirà ugualmente – in inverno va in riposo vegetativo – con il metodo della pacciamatura rispunterà nuovamente in primavera.
Le piante vanno potate prima e dopo la fioritura. La prima potatura – con taglio netto e al di sopra della gemma – devi farla quando la pianta raggiunge i 12 cm d’altezza. In questo modo la stevia tenderà a crescere in larghezza. La seconda potatura falla da ottobre in poi, dopo la fioritura e dopo che hai raccolto tutti i semi, cioè nel momento in cui i fiori iniziano a seccare. Come vedi il processo non è poi così complesso; per coltivare la stevia in casa bastano solo piccoli accorgimenti. Cosa puoi farci con la stevia? Dato che è un dolcificante naturale, puoi usarlo in alternativa allo zucchero e impiegare le sue foglie anche per la preparazione di una grappa.

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Chemioterapia a domicilio o in ospedale: dove farla?

MEDICINA ONLINE ITALIAN AMBULANCE DOCTOR NURSE AMBULANZA STRADA EMERGENZA INFERMIERE MEDICO PORTANTINO ITALIA PRONTO SOCCORSO OSPEDALE BARELLA CORSA MORTE MALATTIA DOLORE INCIDENTE ICTUSCon “chemioterapia” in oncologia si indica una modalità terapeutica che distrugge le cellule neoplastiche attraverso la somministrazione di farmaci particolari, chiamati chemioterapici. La chemioterapia può essere sistemica o loco-regionale (a seconda del campo d’azione del farmaco) e può essere neoadiuvante o adiuvante. A seconda del tipo di malattia, dei farmaci utilizzati e delle diverse condizioni cliniche la somministrazione della chemioterapia può avvenire in diversi luoghi.

A domicilio

Se la terapia deve essere presa per bocca, la si può fare stando a casa. Qualche volta i medici possono ritenere opportuno effettuare la prima somministrazione in ospedale per verificare che non ci siano reazioni indesiderate, altrimenti ci si reca in ambulatorio solo per regolari controlli ed esami del sangue. La cura può avvenire a domicilio anche quando avviene tramite un’infusione continua di farmaci mediante una pompa per la chemioterapia collegata alla linea centrale o alla PICC. Ha le dimensioni di una bottiglietta d’acqua e può essere tenuta sempre con sé, in una apposita borsa o attaccata a una cintura che verrà consegnata in ospedale. Non richiede batteria ma periodicamente deve essere sostituita.

Durante un ricovero in ospedale

A volte può essere necessaria una permanenza in ospedale di una o più notti, soprattutto nei casi in cui:

  • i farmaci devono essere somministrati molto lentamente e in maniera controllata;
  • c’è la possibilità di reazioni indesiderate;
  • occorre somministrare molti fluidi tramite flebo prima e dopo il trattamento;
  • devono essere date alte dosi di medicinali (in questo caso la permanenza può durare anche settimane).

In appositi ambulatori

Sono i cosiddetti day-hospital, dove ci si reca nei giorni prestabiliti. Lì si resta per il tempo necessario a eseguire gli esami preliminari al trattamento e a ricevere l’infusione, per poi rientrare a casa in giornata. È questa la modalità più comune.

Le sostanze usate per la chemioterapia possono essere irritanti per la pelle e pericolose al di fuori del loro uso terapeutico. È per questo che il personale indossa guanti, mascherina, grembiuli di plastica e occhiali protettivi. Per la stessa ragione il materiale che è venuto a contatto con i farmaci deve essere smaltito in maniera differenziata e con particolari cautele.

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Differenza tra domicilio, residenza e dimora

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA ATEO AGNOSTICO ATEISMO AGNOSTICISMO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie CapillariNell’uso comune spesso utilizziamo le parole “residenza”, “dimora” e “domicilio” per indicare la stessa cosa, cioè la casa o meglio il luogo in cui una persona vive; dal punto di vista legale ciò non è però corretto.

Il termine dimora è genericamente sinonimo di abitazione (il luogo in cui si vive), che può coincidere con la residenza o anche con il domicilio; questi due termini rappresentano concetti di carattere legale distinti, ed il loro significato è precisamente indicato dalle leggi italiane. Nel linguaggio giuridico infatti residenza e domicilio non si utilizzano mai come sinonimi, ma solo ed esclusivamente seguendo il loro reale significato.

La residenza deve essere fissata recandosi presso gli appositi sportelli comunali, dove si effettua una dichiarazione dove si riporta precisamente il luogo in cui si vive abitualmente. Nell’arco di alcuni giorni il Comune di residenza si preoccuperà di verificare la veridicità delle dichiarazioni effettuate dal cittadino, controllando che effettivamente viva all’interno del territorio comunale. Questo perché fissare la residenza in un luogo comporta una serie di oneri, di doveri e di vantaggi; ad esempio si riceve la tessera elettorale che permette di votare in un collegio che si trova vicino alla residenza. Di solito dopo aver fissato la residenza si considera che coincida con la dimora del soggetto.

Il domicilio ha un significato ben diverso dalla residenza: si elegge a domicilio il luogo in cui hanno sede affari e interessi. Ad esempio un professionista molto probabilmente eleggerà a domicilio il suo ufficio, dove potrà ricevere tutto quanto riguarda il suo lavoro quotidiano. Il domicilio quindi può corrispondere alla residenza, o anche no; dipende dal tipo di lavoro che si svolge o dagli interessi personali. Una persona che ha un’attività commerciale in una zona molto distante da casa può eleggere a domicilio tale luogo, dove probabilmente trascorre la maggior parte della giornata, salvo tornare la sera, o nel fine settimana, nel luogo di residenza.

Legalmente è obbligatorio indicare il luogo di residenza; se non si fanno ulteriori dichiarazioni la residenza e il domicilio coincidono. Per eleggere a domicilio un luogo è necessario effettuare una dichiarazione scritta, indicando precisamente l’indirizzo eletto a domicilio. Ogni volta in cui si cambia casa è obbligatorio farne dichiarazione presso il comune in cui si trova la nuova residenza: in caso contrario si può incorrere in sanzioni pecuniarie.

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Depilazione fatta in casa: alcuni consigli utili

Beautician Waxing A Woman's Leg Applying Wax StripDepilazione in casa, perché no? Con i nostri consigli per la depilazione casalinga sarà facile avere pelle liscia e morbida senza lasciare un patrimonio dall’estetista! Il primo consiglio per la ceretta fai da è quello di valutare le proprie esigenze. Se la peluria è rada sarà ovviamente molto più facile ottenere risultati efficaci. La durata della depilazione dipende poi ovviamente dal metodo scelto

Consigli per la depilazione

In generale, a prescindere dal metodo scelto, per una buona depilazione in casa è bene seguire queste semplici regole. Una buona norma è quella di depilarsi alle fine del ciclo, per assicurarsi una maggior durata dell’epilazione. In generale poi è sempre meglio farlo dopo un bagno o una doccia, quando la pelle è perfettamente pulita e morbida. E mai e poi mai dimenticare di idratare sempre la pelle subito dopo averla depilata. Meglio se con una crema ricca di oli e sostante emollienti, che nutrono e proteggono il derma dallo stress depilatorio.

Depilazione con il rasoio

Il classico metodo last minute del rasoio è economico e rapido, ma i risultati sono brevi (due – tre giorni), perché non si va ad eliminare il bulbo del pelo. Da praticare principalmente sulle gambe o sulle ascelle, sarebbe però da evitare a livello dell’inguine, dove può provocare irritazioni e a volte infezioni.
Il consiglio giusto per usare il rasoio? Sceglierne uno con testina intercambiabile e abbinarlo sempre a un prodotto da rasatura, come un gel o una schiuma. Ne esistono varie versioni femminili in commercio e hanno il pregio di lasciare la pelle soffice e profumata, rendendo più agevole la depilazione.

Depilazione definitiva

Con un buon epilatore puoi risolvere in modo definitivo il problema dei peli, e ormai praticamente, con gli epilatori di ultima generazione, il dolore ridotto al minimo. Si tratta di un investimento economico che ha molti vantaggi dal punto di vista del risultato e della durata.

Crema depilatoria fatta in casa

La crema depilatoria è un metodo indolore da utilizzare, utile soprattutto per zone sensibili come le ascelle o l’inguine. Spesso però tendiamo a non fidarci molto di queste formulazioni chimiche che lasciate agire per qualche minuto “distruggono” il pelo, perché la pelle a volte risulta irritata da questo tipo di prodotto. Una buona alternativa è quella di usare una crema depilatoria fatta in casa.

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Prima e dopo: piccoli accorgimenti da non dimenticare

Quando ci depiliamo la nostra pelle viene sottoposta a una sorta di aggressione. Per questo è opportuno prepararla in maniera adeguata prima della depilazione, e poi nutrirla e lenirla post-depilazione. Ecco tutto quello che bisogna fare:

Prima 

  • Applicare un prodotto esfoliante  oppure massaggiare la pelle con un guanto di crine: serve a rimuovere impurità e cellule morte e aiuta a liberare i peli incarniti.
  • Se si usa la ceretta immergersi in un bagno caldo, che dilata i pori e rende meno doloroso lo strappo.

Dopo

  • Non applicate lozioni alcoliche o profumi subito dopo la depilazione, perché la pelle si potrebbe irritare: meglio aspettare il giorno successivo.
  • Stendere una crema lenitiva e idratante per togliere l’arrossamento e nutrire la pelle.
  • Evitare di esporvi al sole subito dopo la depilazione, soprattutto in caso di ceretta: bisogna aspettare finché i puntini rossi non siano spariti.

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Dolci fatti in casa: rotolo light con crema alla nocciola o marmellata

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In alternativa alla marmellata per riempire il rotolo si può per esempio utilizzare una crema alla nocciola fatta in casa, oppure della Nutella (in questi casi il dolce sarà un po’ meno… light!).

Raddoppiando le dosi, la ricetta di questo pan biscotto può essere utilizzata anche per la preparazione del pan di Spagna.

Ingredienti per un rotolo da sei persone:

  • 200 g di marmellata;
  • 75 g di zucchero;
  • 90 g di farina 00;
  • 3 uova;
  • 3 g di lievito per dolci.

Preparazione del rotolo alla marmellata:

  1. In una ciotola capiente sbattere a lungo le uova con lo zucchero. Quando avremo ottenuto una crema ben densa uniamo la farina setacciata col lievito e continuiamo a lavorare.
  2. Rivestiamo una teglia con la carta da forno, versiamo l’impasto e livelliamo con una spatola sino a ottenere un rettangolo alto circa 1/2 centimetro.
  3. Infornare a 200 °C per circa 7 minuti.
  4. Togliere dal forno e trasferire subito su un piano freddo. Cospargere di zucchero e coprire con la pellicola trasparente, avvolgendo bene anche gli angoli. Sollevare la pasta biscotto dalla carta forno in modo che non rimanga attaccata e lasciare raffreddare.
  5. Levare la pellicola e con l’ausilio di un pennellino rimuovere lo zucchero in eccesso. Stendere la marmellata lasciando un centimetro di margine. Arrotolare delicatamente la pasta su se stessa in modo da formare un rotolo.
  6. Ricoprire con carta alluminio e far riposare in frigorifero per almeno una mezzora.

Prima di servire il rotolo cospargere con abbondante zucchero a velo.

Informazioni nutrizionali per 100 g (della pasta biscotto):

146 Kcal; carboidrati 25 g; proteine 5,1 g; grassi 2,8 g.

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Le 12 cose che ogni genitore fa di nascosto dai propri figli

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Plastica Cavitazione Dieta Peso Dietologo Roma Cellulite Sessuologia Smettere di fumare Rapporto Fratello maggiore più intelligente QIDiciamo la verità: tutti noi genitori amiamo i nostri figli, eppure gli raccontiamo una miriade di bugie! Sono ovviamente bugie a fin di bene come babbo Natale o la fatina dei denti. Ecco oggi una lista di cose/bugie/comportamenti che sono capitati veramente a tutti noi almeno una volta!

1) Sostituire il pesciolino morto con uno nuovo
Un grande classico per risparmiare ai nostri figli uno dei primi grandi dispiaceri della vita. Se poi il pesciolino rosso o la tartarughina nuova sono un po’ diversi dai precedenti si parte col solito “hai vivo quanto è cresciuto durante la notte”, oppure “hai visto che ha cambiato colore mentre tu eri all’asilo?”.

2) Accorciare una favola per andare a letto prima
“Allora c’era una volta una bella bambina con un cappuccio rosso…” gira pagina “Un giorno andò a far visita alla nonnina …” gira pagina “Poi un lupo travestito da nonna se la mangiò in un boccone …” gira pagina “Ma un cacciatore la salvò! Fine, ora si va a dormire.”

3) Dire che il regalo glielo comprerete quando arriverà lo stipendio
Quando ero piccolo e volevo un gioco nuovo, i miei mi dicevano che in quel momento i soldi di papà erano finiti ma che dovevo stare tranquillo perché a fine mese arrivava lo stipendio e me lo avrebbero comprato. A fine mese spesso mi dimenticavo della cosa ed anche quando me ne ricordavo… almeno i miei genitori avevano guadagnato un po’ di tempo!

4) Fingere di aver fatto un dolce o una torta
Mentre invece l’avete comprata nel market sotto casa. “Hai visto mamma quanto è diventata brava a fare le crostate alla fragola”?

5) Mangiare sul divano
“Non si mangia sul divano!” Ma poi, appena i bimbi sono a letto, scatta la pizza margherita sul divano davanti alla tv con tuo marito/moglie.

6) Metterli di fronte alla tv
…pur di prendervi una piccola pausa da loro! Certe volte, quando siete stressati e i vostri figli non vogliono saperne di stare calmi, Peppa Pig è meglio di un ansiolitico!

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7) Fingere di aver perso uno dei suoi giocattoli
…mentre invece è finito dritto dritto nella spazzatura perché troppo vecchio e logoro, o perché lo avete rotto per sbaglio.

8) Metterli a letto dieci minuti prima del solito
…per avere un po’ di tempo per fare l’amore con tuo marito/moglie. Un classico!

9) Fingere una telefonata di lavoro per riuscire ad andare in bagno in pace
Dai su, questa non è nemmeno una bugia ma semplice spirito di sopravvivenza per evitare una stipsi clamorosa.

10) Sostituire il peluche preferito di tuo figlio
…perché l’altro lo avete perso. Per davvero stavolta.

11) Nascondere le verdure nelle polpette
Altrimenti non le mangiano!

12) Dire le parolacce
“Le parolacce non si dicono mai!” Ma poi, appena arriva a casa una multa per divieto di sosta, scatta subito qualche bella parolina. Quando i tuoi figli non la sentono, ovvio!

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Il palazzo di Dresda che suona quando piove

MEDICINA ONLINE Il palazzo di Dresda che suona quando piove Countryard of Elements Germania PIOGGIA.jpgForse non esistono suoni più rilassanti del rumore della pioggia che cade e che goccia dopo goccia crea una vera e propria armonia musicale. La pioggia ha già una propria musicalità, ma è possibile accentuarla e sfruttarla per creare degli strumenti musicali davvero inaspettati. Come nel caso della pioggia musicale di Dresda, in Germania.

In uno dei quartieri della città le grondaie e le tubature sono state trasformate in veri e propri strumenti musicali per la pioggia. Si tratta di un originale esperimento artistico che prende il nome di “Countryard of Elements”. Le facciate degli edifici diventano uno strumento musicale che sfrutta e potenzia il suono della pioggia.

Il progetto è nato grazie ad Annette Paul, che si occupa di scultura, e ai designer Cristopher Rossner e Andre Tempel. Nel nuovo quartiere studentesco di Dresda (Kunsthofpassage), il suono della pioggia entra a fare parte di una spettacolare orchestra sinfonica. Altre installazioni presenti in città riguardano il tema della metamorfosi, della luce e degli animali.

Il sistema si avvale di tubi e di coni metallici, che con l’arrivo della pioggia ne amplificano il suono, creando una sinfonia davvero originale. Il progetto musicale è diventato una delle attrazioni più originali e divertenti della città.

La sua efficacia non risulta soltanto musicale, ma anche decorativa. L’obiettivo principale del progetto consiste infatti nel rendere Dresda più allegra e vivibile, indirizzando l’attenzione della popolazione e dei turisti verso la musica e l’arte.

Le strade di Dresda sono abbellite inoltre dalla scelta di colori brillanti per dipingere le pareti esterne degli edifici. Per il progetto musicale ecco dunque azzurro e turchese, tonalità che richiamano immediatamente l’elemento acqua, vero protagonista dei suoni creati dalla pioggia.

 

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Tenuta in casa come una schiava e costretta a subire violenze per 8 anni

MEDICINA ONLINE MAROCCHINO DONNA VIOLENZA SCHIAVATenuta come una schiava in casa, costretta a subire violenze fisiche e psicologiche da circa 8 anni. Questo lo scenario ricostruito dai carabinieri di Cassibile che hanno arrestato un marocchino di 35 anni per maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce. La vittima, 28 anni, è riuscita a denunciare il marito dopo l’ennesimo episodio accaduto alla presenza del figlio minore.

Drammatico il racconto della donna: costretta a restare in casa in condizioni di schiavitù e autorizzata solo ad uscire per la spesa, con continue minacce di morte e violenze. Ha raccontato di essere stata costretta a interrompere tre gravidanze. «Le vittime di violenza devono trovare il coraggio di ribellarsi – ha dichiarato il comandante provinciale carabinieri, colonnello Luigi Grasso -. Per contrastare questo gravissimo fenomeno è necessario un corale impegno ed un’opera di sensibilizzazione quotidiana».

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