Come studiare bene e velocemente: i consigli migliori (terza parte)

 

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COME STUDIARE BENE VELOCEMENTE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgPrima di iniziare la lettura, leggi:

1) Prendi buoni appunti a lezione

Assicurati di annotare tutto in maniera corretta, quando sei a lezione. Questo non significa essere ordinato o scrivere frasi complete, ma cogliere tutte le informazioni importanti. Per esempio, a volte potresti scrivere un termine detto dall’insegnante, per poi cercare la definizione a casa e trascriverla su un quaderno. Cerca di scrivere tutto quello che puoi.

  • Prendere buoni appunti a lezione ti obbligherà a essere sveglio e stare attento a tutto quello che succede in classe. Ti aiuterà anche a evitare di addormentarti.
  • Usa le abbreviazioni. Questo ti aiuta ad annotare velocemente le parole, senza scriverle in maniera completa. Cerca di creare un sistema di abbreviazioni personale, o usa quelle già esistenti, come “es.” al posto di “esempio”, “min.” al posto di “minimo”, “c.d.” al posto di “cosiddetto” e “par.” al posto di “paragrafo”.
  • Quando in classe ti vengono in mente delle domande, ponile subito. Intervieni nelle discussioni a lezione. Un altro modo per porti domande o creare collegamenti è scriverli ai margini degli appunti. Puoi guardarli quando sei a casa per trovare una risposta o approfondire una relazione mentre studi.

2) Riscrivi gli appunti a casa. Quando lo fai, concentrati sulla registrazione delle informazioni, non sulla comprensione o l’ordine. Riscrivili il prima possibile dopo la lezione, quando i concetti sono freschi nella tua mente. In questo modo, puoi completare totalmente le parti mancanti grazie alla memoria. Il procedimento di riscrittura è un approccio più attivo allo studio, perché coinvolge direttamente la mente nell’assorbimento delle informazioni. Se leggi e basta, puoi perdere facilmente la concentrazione. Scrivere ti obbliga a pensare ai concetti.

  • Questo non significa che tu non debba provare a capire o organizzare gli appunti. Evita solo di sprecare tempo per fare qualcosa in classe quando puoi occupartene o sistemarlo a casa. Gli appunti presi a lezione vanno considerati una bozza.
  • Potresti trovare più facile tenere due quaderni: uno per gli appunti presi a lezione, un altro per quelli riscritti.
  • Alcune persone scrivono al computer gli appunti, mentre altre trovano che la scrittura manuale aiuti a memorizzarli meglio.
  • Più parafrasi fai, meglio è. Lo stesso vale per il disegno. Per esempio, se studi anatomia, ridisegna a memoria il sistema che stai assimilando.

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3) Rendi interessante lo studio

Le argomentazioni logiche non ti motiveranno a studiare. Pensare “Se studio molto, mi laureerò e otterrò un buon lavoro” non ti sembrerà allettante. Trova qualcosa di appassionante, mentre impari. Cerca di capire la bellezza di ogni materia e, soprattutto, prova a collegarla a eventi della tua vita e aspetti di tuo interesse.

  • Questo collegamento può essere consapevole, per esempio decidi di elaborare reazioni chimiche, esperimenti fisici o calcoli matematici manuali allo scopo di dimostrare una formula, o inconsapevole, come andare al parco, guardare le foglie e pensare: “Uhm, fammi ripassare le parti della foglia che ho imparato a lezione la settimana scorsa”.
  • Usa la creatività per studiare. Prova a inventare delle storie che si adattino alle informazioni che stai studiando. Per esempio, cerca di scrivere un racconto in cui tutti i soggetti inizino per S, tutti gli oggetti per O e non ci siano verbi contenenti la V. Prova a creare una storia sensata con il lessico che devi imparare, figure storiche o altre parole chiave. Utilizza schemi pieni di simboli e colori.

4) Prima studia le materie difficili

Occupati delle discipline o dei concetti più complessi all’inizio della sessione di studio. In questo modo, hai abbastanza tempo per assorbirli e ti sentirai più energico e sveglio. Lascia gli argomenti più facili per l’ultima parte di studio, quando sei più stanco.

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5) Seleziona gli argomenti veramente importanti

Non sprecare troppo tempo per apprendere nozioni che non saranno argomento di esame o che vengono chiesti raramente. Concentra tutta la tua energia sulle informazioni importanti, quelle che davvero servono per superare la prova d’esame o la verifica. Prima di iniziare a studiare individua questi argomenti e dedicagli la parte iniziale dello studio, quando sei più fresco.

6) Forma un gruppo di studio

Riunisciti con 3-4 amici o compagni di scuola e chiedi a tutti di portare delle flash card. Scambiatevele e fatevi delle domande. Se qualcuno ha dei dubbi su un concetto, spiegatevelo a vicenda a turno. Importante: assicurati di chiamare persone effettivamente interessate a studiare e non gli “scansafatiche”!

  • Dividi i concetti tra i membri e chiedi a ognuno di loro di insegnare o spiegare questo argomento al resto del gruppo.
  • Dividi il gruppo in sottogruppi e assegna a ciascuno di essi un capitolo, in modo da riassumerne i concetti chiave. I sottogruppi possono poi presentarli al resto del gruppo, creare una scaletta o un riassunto di una pagina per gli altri.
  • Organizza un gruppo di studio settimanale. Ogni settimana, dedicala a un nuovo argomento. In questo modo, studi nel corso di tutto il quadrimestre o semestre, non solo alla fine.

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7) Mettiti alla prova

Dopo aver studiato per un certo periodo di tempo, mettiti alla prova negli ultimi 20 minuti. È un ottimo modo per rivedere tutto quello che hai appena preso in esame e per memorizzare meglio i concetti che hai imparato. Spesso i libri di testo contengono dei quesiti alla fine di ogni capitolo: prova a rispondere a tali quesiti. Se non sono presenti, puoi sempre usare la mano per nascondere le definizioni o parte dei tuoi appunti. Dopo aver risposto, controlla la correttezza della risposta.

8) Segna gli errori che fai

Seguendo la tecnica appena vista, qualora tu risponda in maniera errata, segnati su un foglio a parte l’errore e continua con altre domande. Alla fine prendi il foglio con tutti gli errori che hai fatto e cerca di ripassare solo gli argomenti ad essi relativi.

9) La sera prima dormi

Non passare la notte prima dell’esame o del test o dell’interrogazione a studiare: meglio una cena leggera, una rapida ripassata agli argomenti chiave ed una sana dormita!

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10) La mattina dell’esame

Evita di saltare la colazione: rischieresti di lasciare il tuo cervello senza carburante nel momento più importante! Preferisci latte scremato, yogurt magro, gallette integrali e frutta fresca.

11) Poco prima dell’esame

Stai per essere interrogato? Inutile passare gli ultimi momenti a rileggere mille argomenti: rischi solo di confonderti ancora di più le idee e di stressarti. Meglio chiudere il libro e cercare di rilassarsi, evitando di assumere litri di caffè e fumando sigarette a ripetizione.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

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Come studiare bene e velocemente: i consigli migliori (seconda parte)

medicina-online-dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-roma-5-migliori-libri-regalare-nerd-natale-riabilitazione-nutrizionista-infrarossi-accompagno-commissioni-cavitazione-radiofrequenza-ecogrPrima di iniziare la lettura, leggi la prima parte dell’articolo: Come studiare bene e velocemente: i consigli migliori (prima parte)

Ci sono molti modi diversi per memorizzare informazioni e per ognuno di noi ne esiste uno più efficace degli altri. Per trovare il miglior metodo di studio serve molta pazienza e tempo, ecco alcuni consigli che possono aiutarti a trovarlo.

1) Evidenzia i dettagli importanti

Usa un evidenziatore o sottolinea i punti principali del corpo del testo, in modo da poterli rintracciare più facilmente quando ripasserai i concetti. Non evidenziare tutto: sarebbe inutile! Invece, sottolinea solo le espressioni e le parole davvero più significative. È anche utile scrivere delle note a matita sui margini; sintetizza a parole tue o commenta i punti principali.

  • Puoi anche leggere solo queste parti allo scopo di ripassare velocemente i concetti imparati mentre sono ancora freschi nella memoria. Questo ti aiuterà ad assimilare i punti principali.
  • Se il libro di testo ti è stato prestato, allora puoi attaccare post-it colorati di vario tipo accanto alle frasi o ai paragrafi più importanti. Annota i tuoi commenti su questi bigliettini e sistemali in posti strategici.
  • Inoltre, è utile ripassare periodicamente in questo modo per rinfrescare nella mente i punti principali che hai già imparato. È necessario per ricordare una grande quantità di informazioni per un periodo prolungato, in vista di un esame finale o parziale – scritto o orale che sia.

2) Sintetizza o fai una scaletta dei concetti

Un metodo di studio utile consiste nello scrivere i concetti tratti dagli appunti e dal libro a parole tue. In questo modo, puoi pensare in maniera autonoma, senza usare il linguaggio del manuale. Incorpora i riassunti negli appunti, se c’è un collegamento. Puoi anche fare una scaletta. Organizzala in base alle idee principali e considera solo i punti secondari più importanti.

  • Se hai abbastanza privacy, è utile anche enunciare ad alta voce i riassunti allo scopo di coinvolgere più sensi. Se hai uno stile di apprendimento uditivo o impari meglio quando ripeti ad alta voce, allora questo metodo potrebbe aiutarti.
  • Se hai difficoltà a riassumere i concetti in modo tale da assimilarli, prova a insegnarli a qualcun altro. Fingi di essere un professore e di avere di fronte a te uno studente che non sa niente dell’argomento.
  • Quando fai riassunti, usa colori diversi. Il cervello ricorda le informazioni più facilmente quando vengono associate a un colore.

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3) Premiati ad ogni “obiettivo” raggiunto

E’ utile premiarti concedendoti una gratifica speciale dopo aver finito un lavoro importante. Ogni volta che finisci un paragrafo o un capitolo, premiati per motivarti.

4) Fai delle associazioni

Il modo più efficace per assimilare le informazioni è collegarle a quelle già esistenti e fissate nella tua mente. Usare tecniche mnemoniche può aiutarti a ricordare serie di dati difficili o consistenti.

  • Sfrutta al massimo il tuo stile di apprendimento. Pensa a quello che hai imparato già e che ricordi facilmente: testi di canzoni? coreografie? immagini? Adattali alle tue abitudini di studio. Se hai difficoltà a memorizzare un concetto, scrivi un testo musicale, adeguandolo alla melodia della tua canzone preferita e canticchialo. Puoi anche realizzare una coreografia rappresentativa o disegnare un fumetto. Meglio che il tutto sia creativo e “stravagante”: la maggior parte delle persone tende a ricordare i concetti espressi in questo modo con più efficacia rispetto a quelli enunciati in maniera noiosa.
  • Utilizza tecniche mnemoniche. Riorganizza le informazioni in una sequenza che trovi significativa. Per esempio, se vuoi ricordare le note della scala di Sol maggiore, crea la frase: Sai La Storia Di Re Mida, Fabio? (Sol, La, Si, Do, Re, Mi, Fa). È molto più facile ricordare una frase che una serie di note a caso. Puoi anche costruire un palazzo della memoria o usare la tecnica della stanza romana, molto utile per ricordare qualcosa in ordine cronologico, come la lista delle prime 13 colonie americane. Se la lista è corta, associa gli elementi utilizzando un’immagine nella tua testa.
  • Organizza le informazioni con una mappa mentale. Il risultato finale dello schema dovrebbe avere una struttura simile a una rete di parole e idee in qualche modo collegate nella mente dello scrittore.
  • Usa le tue capacità di visualizzazione. Costruisci un film nella tua testa che illustri il concetto che stai cercando di ricordare, e ripetilo diverse volte. Immagina ogni piccolo dettaglio. Utilizza i sensi: qual è l’odore? L’aspetto? La sensazione? Il suono? Il gusto?

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5) Spezza i concetti in parti più piccole.

Un metodo di apprendimento utile consiste nel suddividere gli argomenti in sezioni inferiori. Questo ti aiuta ad assimilare le informazioni gradualmente, invece di provare a capire tutto in una volta sola. Puoi raggruppare i concetti per argomento, parole chiave o altre tecniche che ritieni sensate. Il segreto è diminuire la quantità di informazioni imparate in una sessione, in modo da poterti concentrare sull’apprendimento di queste nozioni prima di proseguire.

6) Studia una sola materia alla volta

Studia una sola materia alla volta, altrimenti potresti farti distrarre da quello che devi imparare dopo o mischiare gli argomenti tra loro.

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7) Usa una parola chiave per ritrovare la concentrazione

Individua una parola chiave collegata a quello che stai studiando e, ogni volta che perdi la concentrazione, ti senti distratto o la mente vaga altrove, inizia a ripetere questo vocabolo nella tua mente finché non sarai ritornato all’argomento giusto. Per questa tecnica, la parola chiave non deve essere un termine singolo e fisso, ma cambia in base al tuo studio o lavoro. Non ci sono regole per selezionarla, e puoi usare qualsiasi parola che pensi possa aiutarti a ritrovare la concentrazione. Per esempio, quando leggi un articolo sulla chitarra, puoi usare appunto questa parola chiave. Mentre leggi, ogni volta che ti senti distratto, incapace di capire o concentrarti, inizia a ripetere il termine “chitarra, chitarra, chitarra, chitarra, chitarra” finché la mente non sarà tornata all’articolo e potrai proseguire.

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8) Non rimandare

Inizia a studiare presto per evitare di stressarti: abituati a non procrastinare, perché è una pessima abitudine. Alla fine, sarai felice di aver studiato regolarmente, senza ridurti all’ultimo minuto che è invece la maniera migliore per studiare male.

9) Non esagerare

Studiare per troppe ore consecutive è sbagliato come studiarne troppo poche: usa il buon senso!

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10) Crea una lista di studio o uno schema da portare sempre con te

Prova a condensare le informazioni necessarie in un unico foglio schematico, al massimo due, se strettamente necessario. Portalo con te e guardalo ogni volta che hai momenti di pausa nei giorni che precedono l’esame. Prendi gli appunti e i capitoli e organizzali in argomenti collegati tra di loro. Estrapola i concetti più importanti. Se li scrivi al computer, puoi esercitare un controllo maggiore sulla disposizione delle informazioni cambiando le dimensioni del carattere, gli spazi dei margini o le liste. Se impari meglio in maniera visiva, può aiutarti.

Continua la lettura con la terza parte dell’articolo: Come studiare bene e velocemente: i consigli migliori (terza parte)

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

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Come studiare bene e velocemente: i consigli migliori (prima parte)

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Estetico Medicina Estetica Roma IL MODO PER RIVOLUZIONARE TUTTO IL SISTEMA Studio Scuola Radiofrequenza Rughe Cavitazione Cellulite Pulsata Pressoterapia Linfodrenante Mappatura Nei Dietologo DermatologiaChe tu stia preparando un esame universitario, un concorso o una interrogazione al liceo, non importa: in tutti i casi è importante studiare bene. Per farlo segui questi pratici consigli che trasformeranno il tuo cervello in una potente arma da 10 e lode, sono gli stessi che ho usato io per laurearmi in medicina, quindi sono sicuramente efficaci!

1) Dormi a sufficienza

Ritagliati abbastanza tempo per dormire bene. Riposare adeguatamente ogni notte ti permetterà di sfruttare al meglio le ore dedicate allo studio. È importante durante il quadrimestre o il semestre, e lo è ancora di più poco prima degli esami. Alcuni studi hanno dimostrato che un sonno di qualità ha impatto sui test perché migliora la memoria e l’attenzione. Rimanere in piedi tutta la notte per studiare sembrerà una buona idea, ma cerca di evitare queste sessioni intense. Se studi nel corso delle settimane, non ne avrai affatto bisogno. Dormire bene ti aiuterà a rendere meglio. Se nonostante i tuoi grandi sforzi finisci comunque per dormire poco, fai un breve pisolino prima di studiare. Limitati a 15-30 minuti. Al risveglio, fai un po’ di attività fisica (come faresti durante una pausa) poco prima di metterti sui libri.

2) Libera la mente

Se hai molte cose a cui pensare, prenditi un momento per riflettere sulle tue preoccupazioni ed ai tuoi sentimenti. Nel momento in cui inizi a studiare – però – smetti di pensarci, altrimenti il tuo studio non sarà efficace.

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3) Elimina le distrazioni

Quando studi, i dispositivi elettronici possono distogliere la tua attenzione. Sono collegati ai social network, ricevono SMS, e internet può farti pensare ad altro. Imposta la modalità silenziosa sul cellulare o tienilo nello zaino, così non ti distrarrà qualora dovessero chiamarti o mandarti un messaggio. Se puoi, non aprire il portatile né collegarlo al web.

4) Blocca alcuni siti sul pc

Se per studiare hai bisogno di usare il tuo computer e se vieni facilmente distratto da social network come YouTube, Facebook e così via, puoi scaricare un’applicazione per bloccare istantaneamente sul computer alcuni dei siti più deleteri per la tua attenzione. Una volta finito di studiare, puoi sbloccare l’accesso a tutte le pagine e usarle normalmente.

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5) Non fumare e non bere alcolici

Fumo ed alcol sono nemici del cervello e della memoria. Anche se fumare apparentemente sembra aiutare la vostra concentrazione, in realtà sta solo causando un minor afflusso di sangue al cervello, rendendo lo studio meno efficiente. La sensazione di maggior concentrazione è illusoria: in realtà essa corrisponde alla cessazione dei sintomi di astinenza lasciati dalla sigaretta fumata (fumare è una tossicodipendenza). Smettere di fumare e di bere sarà un toccasana per il tuo studio.

6) Scegli attentamente la musica di sottofondo

Qualcuno preferisce studiare in silenzio, altri con della musica di sottofondo, che può infatti essere benefica perché ti aiuta a calmarti, migliora lo spirito e motiva. Tuttavia non tutte le musiche sono adeguate al compito: potrebbe essere preferibile scegliere della musica strumentale, ovvero priva di testi, come quella classica, trance, barocca o le colonne sonore: la parte cantata, specie se in italiano, potrebbe infatti distrarti.

  • Se non ti distrae, ascolta della musica cantata di tuo gradimento. Evita però quella che ti distrae dallo studio. Magari sei in grado di studiare con un sottofondo di musica rock cantata, mentre non ci riesci con il pop. Cerca di capire che cosa fa al caso tuo.
  • Assicurati di mantenere la musica a un volume moderato o basso. Quella ad alto volume può distrarti, mentre quella bassa può stimolare l’apprendimento.
  • Evita la radio. Le pubblicità e la voce dei DJ possono distrarti dallo studio.
  • Apposite compilation di musica naturale, possono aiutarti a entrare nell’atmosfera giusta e concentrarti sullo studio senza distrarti. I suoni naturali, come cascate, pioggia, tuoni e suoni della giungla, possono generare abbastanza rumore bianco da permetterti di concentrarti e bloccare altri rumori. Esistono molti siti su cui trovare questi tipi di suoni in compilation come ad esempio YouTube.

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7) Mangia sano e fai spuntini intelligenti

Una corretta alimentazione durante tutta la giornata è uno dei sistemi migliori per affrontare efficacemente lo studio. Inoltre mentre studi mangia cibi sani e nutrienti, evita gli alimenti pieni di zuccheri e grassi che non fanno altro di farti venire voglia di appisolarti durante la digestione. Preferisci i cibi che ti danno energia sana, come la frutta, o che ti fanno sentire sazio, come verdure e frutta secca. Se hai voglia di dolce, preferisci il cioccolato fondente a quello al latte o – peggio – bianco. Bevi dell’acqua per mantenere livelli di idratazione ottimali, mentre il tè ti risolleva quando ti senti giù.

  • Evita i cibi contenenti grandi quantità di zuccheri e carboidrati, come alimenti dalla cottura istantanea, patatine e dolciumi. Non bere energy drink e bevande gassate: contengono molti zuccheri, che causeranno un crollo energetico. Se bevi il caffè, evita di riempirlo di zucchero.
  • Prepara gli spuntini prima di iniziare a studiare, così non ti verrà fame e non dovrai alzarti per cercare il cibo, interrompendo lo studio.

8) Corretta postura

Durante lo studio ricordati di avere una corretta postura della schiena. Usa una scrivania ed una sedia di qualità ed adeguati alla tua altezza.

9) Riposa gli occhi

Se usi occhiali, lenti o se usi il computer per studiare, prenditi delle pause per far riposare i tuoi occhi. Usa postazioni di lavoro ben illuminate.

10) Organizza il tuo tempo

Stabilisci un programma settimanale e, quotidianamente, dedica una certa quantità di ore allo studio. Questa abitudine migliorerà anche i tuoi voti. Il piano varia a seconda di diversi fattori: vai alle superiori, all’università o ti stai preparando per un esame di stato o un concorso? Qual è il tuo campo di studio? Assicurati di seguire un programma realistico. Non dimenticare di pianificare tutto: cibo, vestiti, spostamenti, lezioni teoriche e pratiche. Devi equilibrare scuola, lavoro e attività esterne. Se hai più di un problema a seguire le lezioni ed essere costante con lo studio, sarebbe meglio rinunciare alle attività pomeridiane o extra finché i voti non saranno migliorati. Devi assegnare delle priorità in fatto di tempo. Per le lezioni universitarie, dovresti basare la quantità di ore di studio dedicate a ogni materia sulla difficoltà del corso e sui relativi crediti. Per esempio, se segui un corso di fisica molto difficile da 9 crediti, devi calcolare 25 ore di impegno personale per credito (è questo lo standard previsto dalle università italiane), quindi 225 ore totali per prepararti all’esame. Se hai un corso di letteratura da 6 crediti, caratterizzato da una difficoltà media, moltiplica 25 per 6, quindi avrai bisogno di 150 ore per prepararti all’esame.

11) Spegni la tv

Inoltre spegni la televisione: generalmente, lasciarla accesa mentre studi è una pessima idea. Può essere una grande fonte di distrazione; invece di concentrarti sul libro, finisci per guardare il programma o il film trasmesso. Inoltre, le voci distraggono parecchio perché impegnano il centro del cervello dedicato al linguaggio.

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12) Tieniti in forma

La mente è sana se anche il corpo è sano: fai attività fisica ogni giorno e cerca di non superare il tuo peso forma: vedrai che studiare diventerà più facile!

13) Trova uno spazio favorevole per lo studio

Adibiscilo unicamente a questa attività. Dovresti stare comodo, così imparare sarà più gradevole. Se detesti sederti a un tavolo della biblioteca, allora individua un posto più piacevole, come un divano o un pouf. Cerca di indossare vestiti comodi, come una felpa morbida e un paio di pantaloni da yoga. Il luogo in cui studi dovrebbe essere privo di distrazioni e relativamente tranquillo.

  • Non scegliere un posto talmente comodo da rischiare di addormentarti. Devi sentirti a tuo agio, ma non appisolarti. Quando sei stanco, il letto NON E’ il posto migliore per studiare.
  • Il traffico stradale che senti dalla finestra e le conversazioni bisbigliate tipiche di una biblioteca emettono un rumore bianco accettabile, però se vieni interrotto dalla tua famiglia o qualcuno accende la musica a un volume elevato nella stanza accanto alla tua, non potrai concentrarti: dovresti andare in un posto in cui nessuno ti distrarrà.

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14) Fai pause programmate

Fai delle brevi pause ogni ora. Alzati dalla scrivania e sgranchisci le tue gambe. Bevi un bicchiere d’acqua, mangia un frutto, vai in bagno. Delimita dei tempi per la tua pausa: non farla diventare di un’ora! Non stare sempre seduto mentre studi, prova ad alzarti. Per esempio, cammina intorno al tavolo mentre ripassi le informazioni ad alta voce e mentre ripeti o appoggiati al muro quando leggi gli appunti.

15) Trova il metodo di studio migliore per te

Facile a dirsi, molto difficile a farsi! Ci sono molti modi diversi per memorizzare informazioni e per ognuno di noi ne esiste uno più efficace degli altri. Per trovare il miglior metodo di studio serve molta pazienza e tempo… a tale proposito ti sarà sicuramente utile leggere la seconda parte dell’articolo: Come studiare bene e velocemente: i consigli migliori (seconda parte)

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

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Azotemia (Urea) alta o bassa: valori, cause, sintomi e cosa fare

MEDICINA ONLINE RENE RENI ANATOMIA FUNZIONI PATOLOGIE SINTESI SANGUE FILTROLa misurazione dell’azotemia (urea) e della creatinina sono entrambi esami di laboratorio usati dal medico per poter valutare il corretto funzionamento dei reni. L’azotemia è un esame più datato rispetto alla creatinina, che è molto più preciso nel diagnosticare un malessere del rene perché non è influenzato da condizioni esterne come l’alimentazione.

Perché si eseguono queste analisi?

Si tratta di analisi che vengono eseguite per verificare il corretto funzio­namento dei reni. Nel sangue, infatti, sono presenti proteine fondamentali per il nostro organismo, ma anche prodotti di rifiuto che vengono trasporta­ti agli organi la cui funzione è di rimuoverli dal nostro organismo. Il rene eli­mina questi rifiuti attraverso le urine, svolgendo una funzione di “filtro” fon­damentale per l’organismo.

Fattori che influenzano l’azotemia

L’azotemia è un esame ancora molto usato, tuttavia – per una corretta interpretazione – serve valutarlo tenendo a mente che il suo valore risulta influenzato dal tipo di alimentazione: in caso, infatti, di una dieta ricca di proteine, l’azotemia potrebbe essere alta anche se il rene funziona perfetta­mente. Fra le cause non legate a insufficienza renale in cui, però, l’esame dell’azotemia potrebbe essere alterato ci sono frequentemente:

  • la gravidanza, per la maggior richiesta di proteine da parte dell’orga­nismo;
  • una alimentazione troppo ricca di proteine (per esempio, se si mangia troppa carne);
  • una attività sportiva o lavorativa che causa un notevole utilizzo di ener­gia (catabolismo muscolare), per cui l’organismo usa le proteine come scorta energetica.

E’ necessario tener presente che una azotemia elevata può presentarsi in numerosissime patologie e condizioni, tra cui:

  • Alimentazione iperproteica;
  • Cirrosi epatica;
  • Collagenopatie;
  • Diabete mellito;
  • Digiuno;
  • Disidratazione;
  • Sudorazione elevata;
  • Emolisi gravi;
  • Emorragie gastrointestinali;
  • Epilessia;
  • Farmaci cortisonici, tetraciclina e diuretici;
  • Glomerulonefrite;
  • Gotta;
  • Insufficienza cardiaca;
  • Ipercalcemia;
  • Ipercorticosurrenalismo;
  • Iperidratazione;
  • Ipertensione maligna;
  • Ipertiroidismo;
  • Ipopotassiemia;
  • Leptospirosi;
  • Leucosi;
  • Malattie infettive;
  • Mieloma multiplo;
  • Nefrangiosclerosi;
  • Neoplasia renale;
  • Necrosi corticale o tubulare;
  • Ostruzione uretrale o del collo della vescica;
  • Pielonefrite;
  • Psicosi confusionale;
  • Sindrome di Conn;
  • Shock;
  • TBC renale;
  • Traumi;
  • Tumore cerebrale;
  • Ustioni;
  • Vasculopatia cerebrale.

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La creatinina

E’ il test per eccellenza al fine di osservare se la funzione di “filtro”, tipica del rene, avviene efficacemente, perché non subisce altera­zioni in base a condizioni esterne. Nel caso in cui il risultato di azotemia e creatinina sia alterato e, quindi, si sospetti un malfunzionamento del rene, esiste un ulteriore esame di approfondimento chiamato “clearance della creatinina” utilizzato sia per diagnosticare definitivamente una insuffi­cienza renale, sia per monitorare il funzionamento del rene nelle persone che hanno una insufficienza renale già diagnosticata.

Leggi anche: Creatinina alta o bassa: cos’è, cosa indica e come si corregge

La clearance della creatinina

La creatinina clearance (o “clearance della creatinina”, cioè la creatinina depurata) è un test combinato che misura il valore della creatinina sia nel sangue, sia nelle urine delle ventiquattro ore. Il risultato è un valore frutto di un calcolo che il laboratorio elabora in automatico mettendo in correlazione il risultato della creatinina nel sangue e quello della creatinina nelle urine.

Leggi anche: Clearance della creatinina: alta o bassa, valori, calcolo e sintomi

Come si eseguono le analisi?

Gli esami dell’azotemia e della creatinina si eseguono con un semplice prelievo di sangue venoso dal braccio. Per la clearance della creatinina, invece, oltre all’esecuzione del prelievo di sangue, deve essere portato un campione di urine raccolto nelle ventiquattro ore. Sia l’azotemia, sia la creatinina sono analisi che devo­no essere eseguite a digiuno. La raccolta delle urine delle ventiquattro ore per l’esame della clearance della creatinina avviene prima di tutto alla mattina, appe­na svegli, facendo attenzione perché il primo getto di urine non deve essere raccolto, per cui la raccolta parte dalla seconda emissione di urine della giornata. Da questo momento e nello stesso campione andranno raccolte tutte le urine successive, del giorno e della notte, fino a quelle della mattina del gior­no successivo appena svegli comprese. Durante il periodo della raccolta le urine devono essere conservate in frigorifero per evitare che i batteri, con il caldo, trovino un ambiente favorevole per riprodursi. I farmaci non influi­scono sull’esito di questi esami, ma è sempre consigliabile avvertire il medi­co se ci sono terapie in corso.

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Valori normali di azotemia, creatinina e clearance della creatinina

Azotemia: 22-46 mg/dl

Creatinina:

  • Donne < 12 anni 0,35-1,00 mg/dl Donne > dopo 12 anni 0,60-1,05 mg/dl
  • Maschi < 12 anni 0,35-1,00 mg/dl  Maschi > 12 anni 0,75-1,25 mg/dl

Clearance della creatinina: 70-120 ml/minuto

Come interpretare i valori

Azotemia troppo alta o troppo bassa:

  • se il risultato è più alto del normale, può essere il segnale di una even­tuale insufficienza renale, ma potrebbe anche essere dovuto ad una dieta troppo ricca di proteine, per questo è necessario che il valore sia confermato dall’esame della creatinina, che, invece, non viene influen­zato da condizioni esterne;
  • se il risultato è inferiore al normale, non c’è nulla di allarmante, proba­bilmente è legato ad una dieta troppo povera di proteine che deve esse­re meglio bilanciata.

Creatinina:

  • se il risultato è più alto del normale e la persona non è muscolosa (per­ché la cretinina è un valore legato alla massa muscolare), significa che il rene non sta funzionando in modo corretto. Il risultato deve essere approfondito con l’esame della clearance della creatinina;
  • se il risultato è più basso del normale, probabilmente si tratta di una persona con una scarsa massa muscolare, niente di preoccupante.

Clearance della creatinina:

  • se il risultato è più basso del normale, ci si orienta verso una insufficienza renale;
  • se il risultato è più alto del normale, probabilmente si tratta semplice­mente di una persona con scarsa massa muscolare.

Leggi anche: Clearance della creatinina: alta o bassa, valori, calcolo e sintomi

Sintomi e segni di azotemia elevata

La sintomatologia dell’azotemia alta è legata strettamente ad una patologia, un’insufficienza renale dalla quale necessariamente discende. I sintomi sono abbastanza precisi e sostanzialmente si concretizzano in astenia e debolezza, un dimagrimento abbastanza evidente, pallore e vomito frequente. Una tachicardia di una certa portata, ipertensione e tremori possono coabitare con la sintomatologia appena descritta ed aggravare il quadro clinico dei pazienti.

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Curare l’azotemia elevata

La prima cosa da fare è variare la propria alimentazione, inoltre occorre bere molto, la quantità minima deve attestarsi intorno a 1,5/2 litri di acqua al giorno. Le cattive abitudini, come il fumo, vanno eliminate subito e se assumiamo farmaci per altre patologie comunichiamoli immediatamente al medico: alcuni farmaci sono altamente tossici per i reni. E’ bene anche associare un controllo quotidiano della pressione arteriosa, come pure un periodico controllo di trigliceridi e colesterolo nel sangue.

Come variare l’alimentazione per abbassare l’azotemia?

A tal proposito vi consiglio di leggere questo mio articolo: Azotemia alta e reni: dieta e cibi da evitare per abbassarla

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Perché si dice “in bocca al lupo”?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO ANIMALI NATURA LUPO NEVE FREDDOGli esami sono sempre più vicini ed all’università l’espressione “in bocca al lupo” si sente a ripetizione, seguita ovviamente dalla molto superstiziosa risposta “crepi il lupo”. Ma vi siete mai chiesti il motivo di questo detto così diffuso e – soprattutto – ma che male vi avrà mai fatto questo povero lupo per auguragli ogni volta la morte?

“In bocca al lupo” nei vocabolari

L’origine del detto, come spesso avviene in questi casi, non è assolutamente certa. La causa più intuitiva del detto è che “essere nella bocca di un lupo” è un fatto pericoloso, palese metafora di “essere in mezzo ai guai“. La morte del lupo in questo senso rappresenterebbe simbolicamente la cessazione di tutte le difficoltà ed il ritorno ad una condizione di serenità. A supporto di ciò l’edizione del 1691 del Vocabolario degli Accademici della Crusca,  riporta l’espressione andare in bocca al lupo con il significato di “andare nel potére del nimico”. L’espressione significherebbe quindi “finire nelle mani del nemico” e quindi “andare incontro a grave pericolo“, questa spiegazione compare anche in altri dizionari successivi, come ad esempio il Vocabolario dell’uso toscano di Pietro Fanfani del 1863.

Il caro lupo

La spiegazione che invece vi voglio dare oggi – anche se qualcuno dice che è una bufala (ma come si fa a parlare di bufala quando siamo di fronte ad interpretazioni di un detto popolare il cui vero significato si è perso nei secoli) – è molto più “emozionante”! Per istinto il lupo sposta i propri cuccioli in bocca, soprattutto quando avverte un pericolo vicino. I piccoli tenuti dunque dalla mamma lupo in quel modo così delicato ma nel contempo saldo, sono protetti al massimo. Ecco perché augurare a qualcuno di trovarsi tra le fauci di questo splendido animale è un modo per auspicargli di essere protetto e guidato proprio dallo spirito forte e maestoso del lupo. Allora cosa rispondere ad un amico che vi dice “in bocca al lupo”? Rispondetegli “lunga vita al lupo” oppure un semplice “grazie”. Immaginate la faccia stupita del vostro amico nel ricevere una risposta così inconsueta!

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La dieta vincente per affrontare i colloqui di lavoro, gli esami universitari ed i concorsi

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In questo periodo di esami universitari e ultime interrogazioni e compiti in classe (da “prendere almeno 7 per non essere bocciati”) lo stress diventa altissimo. Ma in periodi di crisi economica come questo anche un colloquio di lavoro o un concorso pubblico possono “distruggere” la nostra mente e non solo: lo stress, oltre ad essere esso stesso un fattore di rischio per molte patologie come quelle cardiache, è esso stesso il motivo che ci induce a compiere errori dietetici, dal digiuno da “stomaco chiuso” alle overdose di bevande eccitanti (caffè eccetera) o di snack ipercalorici per “tirarsi su”. Rimedi che sembrano utili al momento per un’immediata gratificazione ma che producono alla lunga gli effetti opposti a quelli desiderati. Un’alimentazione corretta, unita ovviamente ad uno stile di vita sano (no al fumo e si all’attività fisica) può invece svolgere un ruolo rilevante non solo durante le settimane di studio ma anche negli impegnativi giorni degli esami.

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Cosa NON serve al cervello

Sostanzialmente sono quattro le regole dietetiche alla base di una buona concentrazione, memoria e reattività:
1) non esagerare con le calorie e mantenere un peso corretto
2) non eccedere con grassi animali e zuccheri semplici
3) privilegiare i carboidrati integrali e determinati grassi come quelli del pesce
4) seguire una dieta variata, ricca di frutta e verdura, per assicurare un buon introito quotidiano di sostanze antiossidanti

I primi due punti sono collegati: spesso chi segue una dieta abbondante di alimenti molto energetici – a meno che non si tratti di un atleta – è anche sovrappeso o obeso. Numerosissimi studi hanno provato che un’alimentazione ricca di colesterolo e grassi principalmente di origine animale (burro, panna, formaggi, carni grasse, salumi ecc.) ma anche di quelli vegetali presenti nei prodotti industriali, diminuisce l’efficienza delle cellule nervose, peggiorando la capacità di apprendimento e mnemoniche, e in più facilitando i processi d’invecchiamento cellulare (il cosiddetto stress ossidativo dovuto all’aumento dei radicali liberi, aumentati a causa degli errori dietetici).
Stessa azione negativa è esercitata dall’eccesso – non certamente da un consumo saltuario – di cibi dolci, quali merendine, gelati, caramelle e così via, e di alimenti a base di cereali raffinati o amidi (pane e riso bianco, pizza, patate). Tutti questi alimenti hanno in comune la caratteristica di avere un indice glicemico alto, ovvero sono in grado di innalzare notevolmente i tassi di zuccheri nel sangue (iperglicemia) rispetto anche ad altri carboidrati, come quelli integrali ad esempio. E i frequenti bruschi rialzi glicemici – con conseguenti ipoglicemie – non giovano alla concentrazione e alla salute delle nostre cellule nervose.

I nutrienti preziosi

Per fortuna esistono delle sostanze alimentari che, al contrario, proteggono i neuroni dallo stress, dovuto sia da cause interne (ad esempio una dieta scorretta) che esterne (ad esempio gli esami). Si tratta per lo più di vitamine e minerali, presenti prevalentemente negli alimenti vegetali, con proprietà antiossidanti, ossia con il compito di proteggere le cellule nervose. Purtroppo i giovanissimi amano poco frutta e verdura, che abbondano di queste preziose componenti, e ciò può portare a carenze che seppur indirettamente influiscono sulla capacità di apprendimento. Le vitamine dalle proprietà antiossidanti, che contrastando l’azione dei radicali liberi contribuiscono all’efficienza dell’organismo e quindi delle capacità mentali sono la E, la A (o betacarotene nei vegetali) e la C, che avendo un’azione benefica sui vasi sanguigni permette una buona circolazione a livello cerebrale.
Poi ci sono le vitamine del gruppo B che tra le tante funzioni permettono al sistema nervoso di funzionare correttamente. In particolare la B1 agisce sul sistema nervoso, la B6 e la B5 su vista e pelle, la B3 contro insonnia e depressione e sul sistema immunitario in generale. In più ogni singola vitamina del gruppo B aumenta l’azione delle altre. Tipici segni di carenza di queste vitamine sono infatti sintomi generali quali affaticamento, svogliatezza, sbalzi d’umore e disturbi gastrointestinali.
C’è chi consiglia, di assumere integratori di vitamine B nei periodi di maggiore necessità, che essendo per fortuna idrosolubili come la C hanno il vantaggio di non accumularsi nell’organismo ma di essere eliminati con le urine.

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Il pesce fa bene, ma non per il fosforo

“Mangia il pesce che ha il fosforo e ti fa bene alla memoria” dicevano le mamme: ecco un vecchio luogo comune che incredibilmente ancora resiste. Il fosforo, minerale presente in tutti gli alimenti di origine animale, fa parte dei fosfolipidi, costituenti delle membrane delle cellule nervose, ma non ha certo un’azione sulla memoria. Inoltre la nostra alimentazione ne è già ricca sia per l’abituale consumo di alimenti proteici, sia per il quantitativo di fosforo utilizzato in agricoltura e che migra nei vegetali.
Le nostre mamme non sapevano che mangiare pesce faceva comunque bene alla memoria ma per un’altra ragione. Mentre una dieta con troppi grassi e colesterolo fa male al cervello, una dieta che abbondi degli acidi grassi del pesce, i cosiddetti Omega 3 di cui tanto si parla, è invece estremamente benefica anche per la memoria, secondo i ricercatori. In particolare, questa azione sarebbe dovuta a un componente degli Omega 3: l’acido docosaesaenoico, detto anche DHA, con una forte azione antinfiammatoria e antiossidante. Il DHA si trova in alte concentrazioni nel cervello ed è indispensabile per le nostre funzioni cognitive.
Tra i minerali utili a chi studia troviamo il selenio e lo zinco, anche questi per le loro capacità antiossidanti e di difesa immunitaria, nonché il magnesio, regolatore dell’umore e ansiolitico, utile in particolare a chi non riesce a concentrarsi o a studiare per colpa dell’ansia e della paura dell’esame. Attenzione alle carenze di ferro, abbastanza frequenti nelle adolescenti: l’anemia, ha tra i suoi sintomi principali proprio la difficoltà a concentrarsi e una scarsa resistenza alla fatica mentale.
Ma ci sono anche altre sostanze presenti nei cibi che sembrano svolgere un’azione diretta sul cervello: la lecitina – e la colina dalla quale deriva – e l’inositolo hanno uno stimolo eccitatorio sulla mente aumentando il numero di neurotrasmettitori. Sono tutti composti chiamati vitamino-simili: la colina serve alla formazione di importanti costituenti delle membrane cellulari (lecitine e sfingomieline) e la sua integrazione viene utilizzata nella cura di svariati disturbi neurologici. Anche l’inositolo è presente nelle membrane cellulari ed è usato in certe patologie per aumentare la velocità della risposta nervosa.

Il menu dello studente

Ma come deve essere la giornata alimentare ideale dello studente, specie se bambino o adolescente, valida anche nei giorni delle prove di esame? Il consiglio più importante è quello di iniziare la giornata con una buona prima colazione. È provato che chi la fa ha delle migliori prestazioni intellettuali rispetto a chi la salta. Inoltre consente di arrivare non troppo affamati o deboli all’ora di pranzo, e quindi di evitare pasti abbondanti con la conseguente sonnolenza pomeridiana. La prima colazione deve essere completa: frutta, latte o yogurt con cereali (muesli con fiocchi di avena) oppure pane (meglio se integrale) e miele o marmellata. Ma anche una porzione di proteine a rotazione: un uovo (magari sbattuto o alla coque), due fette di prosciutto, un pezzetto di formaggio.
Riguardo ai due pasti principali, per avere un’alimentazione equilibrata uno dovrà essere basato più sui carboidrati e l’altro più sulle proteine. Ad esempio, un piatto di pastasciutta al pomodoro fresco con una bella insalata mista e colorata a pranzo; un primo leggero (come una crema di verdure), un secondo a base di pesce, carne bianca o un uovo con contorno a cena. Oppure viceversa, con proteine a pranzo per rimanere più tonici nel pomeriggio e sfruttare l’effetto rilassante (e saziante se si arriva affamati) dei carboidrati alla sera.
Come al solito gli spuntini ideali sono a base di frutta preparata nel modo che il giovane preferisce (al naturale, frullata, macedonia) ma anche a base di pane o yogurt. L’importante però, è che il momento della merenda sia per il bambino una pausa piacevole con qualcosa di buono: via libera quindi a gelati alla frutta o ai frappè al cacao in polvere. Oppure – ma non troppo spesso, una tazza di cioccolata, che per il suo effetto eccitante è un po’ il caffè dei giovanissimi: meglio “somministrarla” nel primo pomeriggio, per non disturbare il sonno. Infatti, se non si dorme bene, non si studia neanche bene.

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Nutrienti per la memoria

Vitamina A. Albicocche, anguria, asparagi, broccoli, carote, cachi, cavolo, indivia, lattuga, melone, peperoni rossi, pomodori, spinaci, zucca.
Vitamina C. Agrumi, broccoli, cavoli, fragole, kiwi, lamponi, mango, papaia, peperoni, pomodori, ribes nero, spinaci.
Vitamina E. Oli vegetali (girasole, mais, oliva), avocado, mandorle, noci, nocciole, pistacchi.
Vitamine gruppo B. Fonti vegetali: cereali integrali, semi oleosi, frutta secca, legumi (soia in particolare), ortaggi (cavoli, radicchio, asparagi, spinaci). Fonti animali: fegato. La B12, quasi assente nel mondo vegetale, si trova anche in pesce, uova e latticini.
Omega 3 e DHA. Sono presenti in tutti i pesci, in particolare in quelli grassi (non di allevamento) come salmone, tonno, aringhe, sardine, sgombri.
Selenio. Fonti vegetali: aglio, broccoli, cavolo, cetrioli, cereali (specie se integrali), cipolle, funghi, sedano. Fonti animali: carne (agnello, anatra, maiale, pollo), formaggi stagionati, pesce (crostacei, frutti di mare, sardine, tonno), tuorlo d’uovo.
Zinco. Fonti vegetali: tutti i cereali e i legumi, frutta oleosa. Tra gli ortaggi: carote, cavolo verde, sedano, spinaci. Fonti animali: carne e pesce in generale (acciughe, polipo, seppie, ostriche).
Ferro. Fonti vegetali: Legumi, pomodori essiccati, radicchio verde, rucola, tarassaco, spinaci, foglie di rapa, germe di frumento, muesli, fiocchi d’avena, semi oleosi e frutta secca. Fonti animali: Fegato, carne in generale, pesce (ostrica, cozza, mormora, scorfano, pagello).
Magnesio. Fonti vegetali: Cereali integrali, legumi, semi oleosi, bieta, spinaci, carciofi, zucchine, banane. Fonti animali: Formaggi stagionati (grana, pecorino), pollo, tacchino, bresaola, uova.
Colina. Verdure (in particolare lattuga e cavolfiore); come lecitina si trova nel tuorlo d’uovo (ricco inoltre di fosfatidilserina, utile per la memoria), cereali e legumi (soia).
Inositolo. Agrumi, cereali integrali, noci, semi oleosi e legumi.

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