Condotta sessuale e fasi della risposta sessuale di Masters e Johnson

MEDICINA ONLINE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PENIS VARICOCELE HYDROCELE IDROCELE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVSecondo la teoria motivazionale del celebre psicologo statunitense Abraham Harold Maslow (Brooklyn, 1º aprile 1908 – Menlo Park, 8 giugno 1970), il comportamento sessuale è basato su bisogni primari legati alla sopravvivenza e finalizzati all’autoconservazione.
Il comportamento sessuale, così come identificato nelle sue caratteristiche invarianti in tutte le specie animali, è caratterizzato da una fase di corteggiamento e da una fase in cui viene espletato l’atto sessuale. Tuttavia già dall’osservazione delle specie animali emerge come il comportamento sessuale sia presente non solo quando determinato dal bisogno riproduttivo, ma come parte di un più ampio contesto di comportamento sociale con vari scopi di comunicazione fra individui di sesso diverso della stessa specie (Hinde, 1974).

Il comportamento sessuale di ogni individuo è conformato su quello che l’individuo stesso ha identificato come il proprio ruolo sessuale nel gruppo sociale in cui opera. L’identificazione, l’accettazione e l’assunzione di un ruolo e in particolare di un ruolo sessuale avvengono con la costruzione e definizione di un senso di sé che includa tra le altre cose anche una identità di genere definita in modo sufficiente da permettere all’individuo di manifestarsi con aspetti tali che dagli altri siano riconosciuti come maschili o femminili. Secondo Jean Block (1984) per ruolo sessuale si deve intendere la miriade di qualità che vengono riconosciute come quelle che permettono di caratterizzare i maschi e le femmine in uno specifico contesto culturale. È diretta conseguenza di questa definizione che il concetto individuale di ruolo sessuale influenza in modo determinante sia il comportamento dell’individuo sia il suo modo di considerare se stesso.

Lo sviluppo dell’identità del proprio ruolo sessuale è influenzata da fattori sia biologici,
sia storico-culturali, i quali attraverso una complessa interazione e un processo di mediazione tra i bisogni biologici e le forze esterne ambientali contribuiscono a far raggiungere all’individuo nella sua identità di genere la sintesi delle forze biologiche e culturali così come sono state mediate dalle funzioni cognitive e comunque interne all’individuo. In sintesi il processo di socializzazione inteso come la assunzione e accettazione di valori ha degli effetti differenziati sullo sviluppo della personalità maschile e femminile: nella prima tende a potenziare le tendenze a ricercare nuove esperienze e ad assumere definizioni maschili del proprio ruolo sessuale, laddove alcuni aspetti considerati femminili assumono un carattere negativo. Nelle donne invece il processo di socializzazione tende a consolidare gli aspetti tradizionalmente definiti come appartenenti al ruolo femminile. In questo il processo è ancora culturalmente asimmetrico fra i due sessi in quanto vengono proposti ruoli più assertivi e orientati verso l’indipendenza per i maschi, mentre per le donne queste caratteristiche culturalmente sono meno compatibili con il ruolo femminile e richiedono una maggior conflittualità per essere accettate nel proprio ruolo.

Il comportamento dei genitori nei confronti del figlio è modulato dal sesso del bambino e quindi una fonte importante per la tipizzazione del ruolo sessuale deriva proprio dalla facilitazione verso forme di comportamento o dagli ostacoli verso altre, che i genitori spontaneamente e naturalmente offrono al bambino durante la sua crescita. Oltre a quelle fondamentali provenienti dall’ambito familiare vanno considerate anche le altre fonti di influenzamento e di modellamento del comportamento del bambino durante il suo sviluppo sociale, per esempio l’ambiente scolastico, le fonti di comunicazione di massa e così via.

Nell’adulto possono emergere, assumendo rilievo clinico, situazioni di conflitto o di incongruenza tra il ruolo sessuale, la propria identità sessuale e il comportamento sessuale, conflitti che il paziente vive con profonda insoddisfazione e con una persistente spinta verso soluzioni che diano maggiore sicurezza al paziente di poter risolvere le conflittualità esistenti. Essendo l’identità e il ruolo sessuale così strettamente connessi con lo sviluppo dell’Io si può immaginare quanto questi tentativi di risoluzione di conflittualità apparentemente limitate solo alla propria identità sessuale siano invece da considerarsi parte di una condizione più ampia di disagio che non dovrebbe mancare di essere tenuto in considerazione nell’esame del paziente.

Gli aspetti sessuali sembrano essere di fondamentale importanza per la costruzione dell‘identità personale e per l’evoluzione in senso sociale dell’individuo: la sessualità
viene letta in questo senso come frutto da un lato dall’attività mentale superiore e dall’altro dalle caratteristiche sociali, culturali, educative e normative dei luoghi in cui i soggetti sviluppano e realizzano la loro personalità.

Secondo gli studi di Masters e Johnson (1966) l’insieme dei fenomeni fisici e psichici
che avvengono nel corpo umano in seguito a uno stimolo erotico viene definito ciclo di
risposta sessuale e comprende 4 fasi analoghe per quanto riguarda sia la risposta ma-
schile sia quella femminile.

  • fase 1 – eccitamento: preceduta da una stimolazione esterna (tattile, visiva) o interna (fantasie), porta al sorgere di sensazioni erotiche e conseguentemente all’erezione nell’uomo e alla lubrificazione vaginale nella donna. In entrambi i casi avviene un accelerazione del ritmo respiratorio e un aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna;
  • fase 2 – plateau: è la fase di consolidamento delle modificazioni della stadio precedente ed è caratterizzata da un aumento progressivo delle sensazioni di piacere, fino al raggiungimento dell’orgasmo;
  • fase 3 – orgasmo: è la fase rappresentata da una sensazione sessuale più intensamente piacevole e avvertita come una improvvisa scarica della tensione sessuale accumulata nelle fasi precedenti. Le modificazioni fisiologiche sono simili in entrambi i sessi e consistono in una sensazione soggettiva di piacere, legata alle contrazioni ritmiche involontarie dei muscoli genitali. Dopo l’eiaculazione quasi tutti i maschi hanno una fase di refrattarietà che aumenta con l’età e durante la quale ulteriori stimolazioni possono essere fastidiose, mentre le donne possono provare più orgasmi consecutivi nel corso dello stesso ciclo sessuale, nel senso che possono avere più orgasmi sia prima sia durante il rapporto;
  • fase 4 – risoluzione: in questa ultima fase si ha la cessazione di tutte le reazioni fisiologiche specificatamente sessuali e dove il corpo ritorna al suo stato base.

Tutte queste fasi sono precedute dalla fase del desiderio (fase zero), sensazione soggettiva scatenata da stimoli sessuali interni (fantasie) o esterni (partner), condizionata dalle preferenze e dalle inclinazioni sessuali personali, dallo stato psicologico, dal contesto ambientale.

Disturbi della condotta sessuale

Per quanto riguarda i disturbi della condotta sessuale si fa breve cenno alle disfunzioni sessuali che sembrerebbero imputabili a un cattivo funzionamento di una delle quattro fasi che costituiscono il ciclo della risposta sessuale, tra le quali il calo del desiderio, il disturbo dell’erezione, la frigidità o anorgasmia.

Le parafilie (dette anche “perversioni”) sono rappresentate dalla presenza di fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti, ricercati per provare piacere e/o come unica ed esclusiva modalità di ottenere piacere sessuale (ne sono un esempio l’esibizionismo, la pedofilia, il sadismo, il masochismo, il voyerismo).

Per approfondire:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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