Perché non divento “grosso” nonostante gli anni di palestra?

MEDICINA ONLINE PALESTRA MUSCOLI IPERTROFIA ALLENAMENTO FIBRE MUSCOLARI ROSSE BIANCHE POTENZIALE GENETICO PESI PESISTICA WORKOUT PRE POST INTEGRATORI PROTEINE AMINOACIDI RAMIFICATI BCAA WHEY CASEINE CREATINA CARNITINA FISICOUn nostro lettore di 26 anni ci ha scritto questa mail:

“Sono un assiduo frequentatore di palestra da molti anni, ma i risultati non arrivano. Per quali motivi i miei muscoli sono così poco sviluppati rispetto agli altri frequentatori della palestra, nonostante i tanti anni di allenamento? Grazie per la risposta!”. 

La prima cosa da chiarire è che ognuno di noi appassionati di palestra ha propri standard di bellezza e propri obiettivi in termini di quantità di massa muscolare e definizione. Dico questo perché non si capisce dalla tua richiesta se il tuo obiettivo in palestra è il body building o magari un semplice aumento di muscoli, definizione o forza. Parimenti non posso sapere se la tua palestra è frequentata da gente con masse alla Jay Cutler, l’enorme campione di body building, il cui confronto ti vedrà probabilmente quasi sempre perdente! Ad ogni modo, i motivi per cui ti vedi “secco” o comunque “più secco degli altri frequentatori della palestra”, sono principalmente sei:

  • ti alleni male o comunque ti alleni meno bene degli altri. E il termine “allenamento” è inteso in senso ampio, comprendendo varie componenti (tipi di peso, frequenza di allenamento, riposo, integrazione, alimentazione…);
  • gli altri hanno genetica migliore di te
  • a parità di genetica gli altri potrebbero allenarsi da più tempo di te o essere più giovani (e quindi più responsivi all’allenamento) di te;
  • gli altri usano specifici farmaci dopanti;
  • soffri di una patologia che determina ridotte masse muscolari;
  • soffri di una patologia chiamata vigoressia che ti induce a vederti meno “grosso” di quanto tu sia.

Il nostro consiglio è quello ovviamente di affidarti a personal trainer esperti che potranno aiutarti a risolvere eventuali errori nell’allenamento e di contattare un medico per avere ad esempio una dieta iperproteica o che sia integrata con adeguati supplementi. Vedrai che i risultati arriveranno!

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Come fare palestra a casa con e senza pesi ed attrezzatura

MEDICINA ONLINE GLUTEI SEDERE SQUAT ESERCIZI HULA HOOP POLE DANCE BALLO DANZA DEL VENTRE ESERCIZI PALESTRA PESI DONNA STRETCHING BODY BUILDING MUSCOLI GINNASTICAVolete tenervi in forma, dimagrire o aumentare la vostra massa muscolare, ma non avete i soldi per iscrivervi in palestra, oppure non avete tempo per andarci? Ecco oggi una pratica guida – rivolta in particolar modo ai principianti – che vi aiuterà per fare esercizio fisico aumentando forza e resistenza, con pesi o apparecchiature ma anche senza acquistare nulla, con esercizi a corpo libero o usando oggetti di facile reperibilità, come una bottiglia piena d’acqua. Cominciamo da una domanda:

Quali sono i benefici di allenarsi a casa?

Comodità
Gli esercizi da fare a casa sono semplici e coinvolgono qualsiasi oggetto e stanza: il divano in sala, il letto in camera, la doccia in bagno e il tavolo in cucina. L’attrezzatura richiesta è quasi sempre assente e nel momento in cui si allena il proprio corpo è proprio il nostro fisico a diventare l’attrezzo e il peso principale. Inoltre l’attrezzatura a casa e sempre a tua disposizione e non devi “aspettare il tuo turno” come spesso accade nelle palestre affollate.

Risparmio
Se preferiste investire i soldi di un abbonamento in palestra per esempio in un viaggio, allora fare fitness a casa è la soluzione che fa al caso vostro! Acquistare alcuni piccoli attrezzi che vi possono aiutare a sforzare maggiormente può essere una valida alternativa che permette sempre di risparmiare e investire sul lungo termine.

Privacy
Intimoriti dagli sguardi altrui provenienti da dietro le spalle mentre cercate di fare esercizi con i pesi? A casa nessuno vi guarda, nessuno vi giudica, nessuno può gardare quello che fate o non fate! Potrete anche allenarvi in pigiama o con una t-shirt sporca… e fare la doccia da soli!

Allenamento migliore
Ammettiamolo: alcuni vanno in palestra per farsi vedere dagli altri, tuttavia questa voglia di esibizionismo può farvi allenare male, magari mettendo un peso eccessivo per “farvi vedere” dalla ragazza o dal ragazzo di turno, col rischio di fare male l’esercizio. Nell’intimità di casa non potete fare il “pavone”: dovrete concentrarvi esclusivamente sul vostro workout anziché su come apparire agli occhi degli altri e questo molto probabilmente vi farà allenare meglio.

Relax
Finiti gli esercizi, si va subito sotto la doccia, si mangia qualcosa e poi a letto (sempre se vi allenate la sera). Niente traffico in auto o lunghe passeggiate sotto la pioggia per tornare a casa!

Salute
Sia che vi alleniate in palestra, all’aperto o in casa, il beneficio più importante e sempre valido è… migliorare la vostra salute ed a casa forse avete un asso in più: stando a casa potete stare in spazi ben arieggiati ed avere tutto l’ossigeno di cui avete bisogno, mentre in palestra – specie se piena di gente – l’aria diventa spesso pesante e colma di anidride carbonica (oltre che carica di cattivi odori!).

Leggi anche: Prima cardio o pesi per dimagrire ed aumentare massa e forza?

Organizziamo gli spazi ed il programma di allenamento

Trova una stanza spaziosa della casa dove tu possa muoverti liberamente. L’allenamento sarà molto più gratificante se lo svolgerai in uno spazio aperto e comodo. Se hai un grande salotto o una cantina spaziosa, prova ad allenarti lì. Potresti anche spostare dei mobili per avere più spazio. Se hai un tappetino da yoga, usalo. Grazie a esso non scivolerai e potrai proteggere le articolazioni con un’imbottitura.

Sviluppa un programma d’allenamento. Il modo migliore per potenziare i muscoli in casa è creare un piano che utilizzi il peso del tuo corpo per prendere di mira i diversi gruppi muscolari. Un programma d’allenamento ti aiuterà anche a elevare la frequenza cardiaca e a bruciare le calorie. Gli allenamenti a intervalli aiutano a bruciare le calorie e a potenziare i muscoli; puoi completarli in 20 minuti se hai poco tempo. Per svolgere un semplice allenamento a intervalli ad alta intensità, completa 6 esercizi di 60 secondi, con 20 secondi di riposo tra l’uno e l’altro. Se sei un principiante e non conosci molti esercizi, puoi iniziare con salti aerobici, salti laterali, twist obliqui in salto, burpees, oscillazioni a pendolo e ginocchia alte.

Fai sempre riscaldamento prima di allenarti. Ad esempio con una corsa leggera sul posto, o saltando la corda. Termina l’allenamento così come l’hai cominciato.

Leggi anche: Per dimagrire meglio pesi o cardio: qual è il metodo migliore?

Esercizi a corpo libero da fare a casa

Esegui un allenamento per tutto il corpo. Gli esercizi completi che sfruttano il peso del corpo sono utilissimi per potenziare i muscoli in casa, perché potrai prendere di mira ogni gruppo muscolare senza dover usare alcuna attrezzatura. Hanno anche il vantaggio di non richiedere molto spazio, per questo potrai svolgerli in stanze piccole.

Completa questi allenamenti a circuito, ovvero ripetili dopo aver finito una serie:

  • Marcia a ponte: sdraiati con la schiena a terra e le ginocchia piegate. Solleva i glutei e assumi la posizione del “ponte”. Alza la gamba sinistra, tenendo le anche sollevate, poi riportala a terra prima di ripetere il movimento con la destra. Esegui 10 ripetizioni per gamba.
  • Piegamenti: puoi svolgere dei piegamenti tradizionali o avanzati per una sfida maggiore. Inizia con 10-15 ripetizioni se sei un principiante, oppure con il numero che preferisci se ti alleni spesso.
  • Squat bulgari: metti il piede anteriore piatto a terra e quello posteriore sul divano o su un tavolino da caffè. Abbassati in posizione di squat, poi torna in piedi. Puoi allargare le braccia per avere più equilibrio, oppure tenerle sui fianchi. Esegui 12 ripetizioni per gamba.
  • Calci da mulo: abbassati carponi e porta una gamba verso l’esterno e verso l’alto, tenendola a 90°. Esegui 12 ripetizioni per gamba.
  • Passaggi da plank a piegamenti: inizia in posizione di plank con le braccia allineate alle spalle e i piedi alla distanza delle anche. Abbassati sulla parte anteriore delle braccia, così da trovarti in posizione di plank sugli avambracci, poi torna in posizione di plank tradizionale. Esegui 12 ripetizioni.
  • Addominali a gambe distese: sdraiati sulla schiena con le gambe completamente dritte, poi solleva le braccia verso il soffitto e completa un addominale. Abbassa le braccia, cerca di toccarti le dita dei piedi, poi torna lentamente a terra. Esegui 10 ripetizioni.
  • Dopo aver completato il primo circuito, ripetilo una seconda volta.

Lavora sui gruppi muscolari più grandi. È il modo migliore per bruciare i grassi e potenziare i muscoli rapidamente. Puoi iniziare dai quadricipiti e dai glutei. Gli squat sono esercizi molto efficaci per far lavorare quelle zone e attivare il core.Per eseguire uno squat, tieni i piedi alla distanza delle anche, la schiena dritta, la testa alta e contrai il core. Metti le mani sulle anche o distendi le braccia davanti a te, come preferisci. Abbassati in posizione di squat, come se stessi per sederti. Ripeti 10 volte per 3 serie. Lo yoga è un’altra attività che permette di allenare i gruppi muscolari più grandi, perché ti aiuta a rinforzarli, allungandoli e usandoli per mantenere l’equilibrio. Per approfondire leggi anche: Glutei sodi: come fare gli squat a casa ed in palestra con e senza pesi

Svolgi gli esercizi 3 volte a settimana. Combina questi allenamenti a casa con attività cardiovascolari, come la corsa, il ciclismo, il nuoto, le passeggiate o qualunque altro sport, per sviluppare al meglio la tua massa muscolare. Assicurati di dedicare un giorno o due della settimana al riposo, così da non sfiancarti. Segui anche una dieta sana. Mangiare sano ti permetterà di avere le energie per affrontare i tuoi allenamenti nel migliore dei modi, di ridurre la massa grassa e di potenziare i muscoli.

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Potenziare i muscoli a casa usando pesi o loro sostituti

Acquista dei pesi. I manubri sono attrezzi utilissimi e versatili che possono aiutarti a potenziare i muscoli. Se non li hai, puoi usare oggetti pesanti che hai in casa come sostituti: due scatole di fagioli, la cassetta degli attrezzi, o delle bottiglie d’acqua di plastica da 2 litri possono ad esempio rimpiazzare efficacemente questi attrezzi, se siete alle prime armi. Altrimenti con prezzi accessibili puoi acquistare un kit di pesi di buona qualità come questo: https://amzn.to/32VYetU

Esegui dei curl con i bicipiti. Sono ottimi esercizi per potenziare i muscoli delle braccia. Tieni i piedi alla distanza delle anche, con le ginocchia leggermente piegate, la schiena dritta e il core contratto. Puoi usare anche sacchi di patate, zucche o angurie per sostituire i kettlebell usati negli squat. Altrimenti eccco degli ottimi kettlebell in ghisa che vi consigliamo: https://amzn.to/32XNBql

Procurati una barra per trazioni. È un ottimo attrezzo da allenamento molto versatile, che puoi usare per svolgere numerosi esercizi per la parte superiore del corpo. Puoi installarlo nel telaio di una porta per eseguire delle trazioni, oppure metterlo a terra per piegamenti e addominali. Metti la barra in alto nel telaio di una porta ed esegui più trazioni possibili. Puoi scegliere fra tre impugnature, che ti permetteranno di sollecitare muscoli diversi. Ad esempio, prova la trazione da scalatore, in cui porti il mento verso una mano, ti abbassi e poi riporti il mento verso l’altra mano. Puoi anche provare la trazione dietro il collo, in cui devi salire con la testa davanti alla sbarra, per far lavorare i dorsali. Installa la barra per trazioni a terra per eseguire meglio i piegamenti. Potrai sfruttarla per sollevare le mani dal suolo e inclinare il corpo, facendo lavorare il core oltre ai muscoli delle braccia e ai pettorali. Ottime barre per trazioni ad un prezzo accessibile, sono questa http://amzn.to/2CIVTR6 e questa http://amzn.to/2CUigXP.

Usa una fascia di resistenza. È un’ottima alternativa ai pesi, perché offre la possibilità di svolgere esercizi a basso impatto, di controllare il livello di resistenza e di prendere di mira muscoli specifici. Completa una serie di esercizi riposando tra l’uno e l’altro per potenziare rapidamente i muscoli.

  • Curl con i bicipiti in affondo: metti la fascia di resistenza sotto un piede e fai un passo indietro con l’altro. Mentre ti abbassi nell’affondo, esegui un curl con il bicipite destro. Esegui 20 ripetizioni, poi ripeti con il braccio e il piede opposti.
  • Squat con spinte sopra la testa: mettiti in posizione di squat con la fascia di resistenza sotto i piedi. Tieni le maniglie della fascia all’altezza delle spalle. Mentre scendi nello squat, spingi le braccia sopra la testa e abbassale lentamente quando torni in piedi. Esegui 20 ripetizioni.
  • Piegamenti con resistenza: avvolgi la fascia intorno alla parte alta della schiena e, mentre assumi la posizione di piegamento, mettine i capi sotto le mani. Esegui 15 ripetizioni.

Le fasce di resistenza sono un ottimo sostituto dei manubri, permettono di eseguire moltissimi esercizi e di allenare molti gruppi muscolari, inoltre sono molto pratici e possono essere posti in valigia per allenarsi anche durante le vacanze! Un ottimo kit con varie fasce di resistenza e vari accessori è questo: http://amzn.to/2FeNBSB

Segui dei video di fitness

Se hai bisogno di aiuto per trovare un programma di allenamento o ti piacerebbe seguire un piano strutturato, puoi andare su YouTube e cercare tra decine di video gratuiti di esercizi che ti aiuteranno a potenziare i muscoli, assicurati solo che i video siano stati prodotti da personal trainer preparati dal momento che la nuova moda dei “Fit YouTubers” ha permesso a troppi incompetenti la possibilità di fare molti danni alla salute di chi li segue. Puoi trovare video che si occupano di tutto il corpo o di muscoli specifici. Se hai poco tempo, cerca video di allenamenti veloci che includono circuiti ed esercizi a intervalli ad alta intensità.

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Acquista apparecchi specifici

Un ottima idea per allestire una minipalestra a casa tua, è quella di acquistare apparecchi specifici come tapis roulant, cyclette, panche, bilancieri, apparecchi all in one o vogatori. Alcuni apparecchi di buona qualità, scelti dal nostro Staff di esperti, ognuno imbattibile nella sua fascia di prezzo, sono :

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Integratori alimentari

Se il tuo obiettivo è l’aumento della forza e della massa muscolare, potresti avere migliori risultati assumendo un integratore di creatina prima di iniziare l’allenamento e di proteine alla fine dell’allenamento. A tal proposito leggi anche:

I migliori integratori

I migliori integratori alimentari scelti, selezionati ed usati dal nostro Staff di esperti, sono:

Avvertenze e consigli

  • Fai degli esercizi di stretching alla fine del programma.
  • Assumi più proteine (sotto forma di carni magre soprattutto bianche, uova o pesce) e meno carboidrati è vantaggioso per lo sviluppo della massa muscolare.
  • Fai esercizi cardiovascolari (corda, corsa su tapis roulant, cyclette…) per bruciare i grassi e potenziare la resistenza dei muscoli.
  • Fai sempre degli esercizi di riscaldamento e defaticamento per evitare infortuni.
  • Se sei infortunato o hai problemi di salute non iniziare alcun programma d’allenamento senza aver prima consultato il tuo medico.
  • Se qualcuno di questi esercizi dovesse causarti dolore alle articolazioni, alla schiena, al collo, ecc., interrompi subito l’allenamento e consulta un medico.

IMPORTANTE: molti degli esercizi qui proposti, se eseguiti ripetutamente con movimenti sbagliati, possono alla lunga determinare danni ad ossa, articolazioni e muscoli o peggiorare una patologia neurologica od ortopedica già in atto. In caso di dubbio chiedi sempre il parere di un medico prima di iniziare qualsiasi attività sportiva ed eventualmente fatti consigliare da un personal trainer sulla corretta esecuzione di un esercizio.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Differenza tra recupero attivo e passivo nello sport: qual è migliore?

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  • il superamento della fatica;
  • il ripristino delle capacità di prestazione;
  • la realizzazione degli adattamenti che porteranno a migliorare la prestazione sportiva, ad esempio aumentando la massa muscolare.

Gestire al meglio il recupero può, quindi, fare la differenza tra un allenamento di successo ad uno di scarsi risultati. Durante il recupero si sviluppano un certo numero di processi fisiologici, soprattutto energetici, che permettono al muscolo di restaurare la sua capacità di generare forza. Tali processi, oltre a dipendere dalla tipologia, dalla durata e dall’intensità relativa dell’attività fisica svolta, dipendono anche dal tipo di recupero che si mette in atto, che può essere essenzialmente di due tipi:

  • attivo: in cui l’atleta mantiene un’attività muscolare dinamica, anche se di bassa intensità;
  • passivo: l’atleta non svolge alcun tipo di attività muscolare.

Per comprendere meglio il meccanismo di recupero, è necessario ricordare il processo di eliminazione dell’acido lattico e di resintesi del glicogeno muscolare.

Eliminazione dell’acido lattico

L’esercizio fisico porta ad un aumento della produzione di acido lattico, che nel muscolo si dissocia rapidamente in lattato e H+. Il lattato viene poi eliminato attraverso diversi processi, quali: ossidazione nel muscolo scheletrico, conversione in glucosio e glicogeno a livello epatico, conversione in glicogeno a livello muscolare. L’ossidazione nel muscolo scheletrico è sicuramente il meccanismo più importante di eliminazione del lattato e, per questo motivo, il recupero attivo è in grado di aumentare la velocità di smaltimento del lattato, il recupero attivo, infatti, prevede un’attività muscolare dinamica di bassa intensità, quindi permette di avere una produzione minima di lattato, ma, al tempo stesso, di mantenere una frequenza cardiaca più alta rispetto al recupero passivo, un maggior afflusso sanguigno al muscolo, reclutamento delle fibre lente a carattere prettamente ossidativo e mantenimento di una richiesta energetica extra da parte del muscolo scheletrico. Questi fattori permettono in maniera diversa un miglioramento dei processi di eliminazione del lattato: l’aumento della frequenza cardiaca e del flusso sanguigno muscolare incrementano l’eliminazione del lattato dai tessuti che lo hanno prodotto, il reclutamento delle fibre ossidative con conseguente richiesta energetica proprio da parte di esse, facilita l’ossidazione del lattato a livello muscolare. Con il recupero passivo invece non vi saranno gli effetti appena descritti, per cui una grossa parte del lattato accumulato sarà comunque ossidata a livello muscolare, ma ad una velocità più bassa. L’andamento della lattatemia a seguito di un esercizio massimale cambia se viene eseguito un recupero attivo o passivo.

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Resintesi del glicogeno muscolare

Il glicogeno è la scorta di zuccheri delle cellule. Durante esercizio fisico intenso esso rappresenta la fonte primaria di energia per il muscolo scheletrico. Il glicogeno viene dunque consumato moltissimo durante l’esercizio fisico di alta intensità, e a seguito di esso deve essere risintetizzato. Gli effetti precedentemente descritti riguardo il recupero attivo rallentano la resintesi del glicogeno: le fibre muscolari attive tendono a consumare energia e non a risintetizzare le scorte energetiche, inoltre il lattato degradato per via ossidativa non potrà essere utilizzato per neoglicogenesi. In questo caso il recupero attivo tenderà a rallentare la resintesi del glicogeno, mentre il recupero passivo permetterà una resintesi più rapida. E’ bene precisare che per ottimizzare la resintesi del glicogeno sono fondamentali le quantità e le modalità di assunzione di carboidrati post-esercizio.

Qual è il recupero migliore?

Da quanto detto appare chiaro che:

  • il recupero attivo aumenta la velocità di eliminazione del lattato, ma rallenta la resintesi del glicogeno.
  • il recupero passivo rallenta l’eliminazione del lattato, ma accelera la resintesi del glicogeno.

Questi aspetti devono necessariamente essere presi in considerazione se si vuole ottimizzare il recupero muscolare. Si intuisce facilmente, come spesso accade, che la chiave vincente non sia rappresentata da nessuna delle due opzioni in solitaria, ma dalla giusta combinazione di entrambe in base alle esigenze richieste dall’atleta e dallo specifico periodo di allenamento.

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Muscoli intrinseci ed estrinseci del torace: anatomia e funzioni

MEDICINA ONLINE MUSCOLI DEL TORACE ANATOMIA FUNZIONI INTRINSECI ESTRINSECI DIFFERENZE COSTE COSTOLE PETTORALI TRASVERSO DIAFRAMMA SUCCLAVIO DENTATO TRAPEZIO SCAPOLA ROMBOIDE DORSALE.jpgmuscoli del torace hanno le principali funzioni di:

Tali muscoli si dividono in intrinseci ed estrinseci: i primi originano e si inseriscono sempre sul torace, mentre gli estrinseci interessano anche altri distretti corporei.

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Tra i muscoli intrinseci individuiamo:

  1. muscoli elevatori delle coste, che si relazionano strettamente con le vertebre della colonna vertebrale, sollevano la gabbia toracica e le ossa del torace e fanno quindi parte dei muscoli inspiratori;
  2. muscoli sottocostali che abbassano la gabbia toracica, riducendone il volume e permettendo quindi l’espirazione;
  3. muscoli intercostali che, tesi tra le varie coste, formano tre strati. Le fasce esterne, intermedie ed interne. Alcuni gruppi di intercostali abbassano la gabbia toracica altri la alzano, quindi hanno funzione sia espiratoria sia inspiratoria.
  4. Il muscolo trasverso del torace che permette la contrazione del torace e quindi il movimento espiratorio.

muscoli toracici estrinseci possono essere divisi in classi: muscoli toraco-appendicolari, muscoli spino-appendicolari, muscoli spino-costali e il diaframma. Per quanto riguarda i muscoli toraco-appendicolari troviamo:

  1. Il muscolo grande pettorale, costituito da un vasto ventre che con la sua azione adduce e ruota medialmente l’omero;
  2. Il muscolo piccolo pettorale, che ha una azione inspiratoria e serve anche ad abbassare la spalla;
  3. Il muscolo succlavio, un muscolo piccolissimo che ha stretti rapporti con la vena succlavia. Ha forma cilindrica ed è situato tra la clavicola e la prima costa, da questa e dalla sua cartilagine costale origina e si inserisce nel solco della faccia inferiore della clavicola. Prende rapporto con l’arteria e la vena succlavia e con il plesso brachiale. Serve a portare in avanti il cingolo scapolare, agisce abbassando la clavicola.
  4. Il muscolo dentato anteriore, che ha funzione di inspirazione e di spostamento in avanti della scapola. È situato nella parete laterale del torace, origina per mezzo di digitazioni dalla faccia esterna delle prime dieci coste e si inserisce sul margine anteriore della scapola. Si considerano una parte superiore, una parte inferiore ed una media. La parte superiore origina dalle prime due coste, la media dalla seconda, terza e quarta e, quella inferiore, dalle sottostanti sino alla decima. E in rapporto con le coste sulla sua faccia profonda e, su quella superficiale, con grande e piccolo pettorale, sottoscapolare e dorsale.
  5. Muscolo dentato posteriore superiore: origina dall’apice dei processi spinosi della 7° vertebra cervicale. Il ventre muscolare si divide in quattro digitazioni che si fissano al margine superiore delle coste che vanno dalla 2° alla 5°. Agisce elevando le coste.
  6. Muscolo dentato posteriore inferiore: ha origine a livello dei processi spinosi delle ultime due vertebre toraciche e delle prime tre lombari, è posto sotto al muscolo grande dorsale e, contraendosi, abbassa le coste.

muscoli spino-appendicolari invece sono:

  1. Il muscolo trapezio, che è molto vasto e con la sua azione eleva e adduce la spalla, oltre a estendere la colonna e ruotare la testa dal proprio lato. Si trova nella regione nucale e nella parte dorsale del torace, i sui fasci convergono verso la spalla e, la faccia superficiale del muscolo entra in rapporto con i tegumenti. La faccia profonda si rapporta con i muscoli sovraspinato, elevatore scapola, splenio della testa e del collo. La sua contrazione eleva ed adduce la spalla, estende la testa ruotandola verso il lato opposto;
  2. Il muscolo grande dorsale, che è formato da un grande ventre, ha il compito di addurre e ruotare internamente l’omero, oltre a contribuire all’espirazione. Ricopre la parte inferiore e laterale del dorso, e la parte laterale del torace. Origina dai processi spinosi delle ultime sei vertebre toraciche e dalle vertebre lombari. I suoi fasci muscolari circondano il grande rotondo, inserendosi poi sul solco bicipitale dell’omero. Il gran dorsale entra in contatto, con la sua parte superficiale, con il trapezio e con i tegumenti. Con la sua contrazione adduce e ruota all’interno l’omero, se prende punto fisso sull’omero eleva il tronco e le coste;
  3. Il muscolo romboide superiore e inferiore, che sostiene la scapola medialmente. Si trova nella parte inferiore della regione nucale e in quella superiore del dorso. Origina dai legamenti interspinosi dell’ultima vertebra cervicale e va ad inserirsi sul margine vertebrale della scapola. Il romboide è ricoperto dal trapezio e, contraendosi, porta la scapola medialmente;
  4. L’elevatore della scapola, che serve, oltre che per l’elevazione della scapola, per spostarla medialmente e per estendere e inclinare il collo dal proprio lato. Occupa la regione laterale e posteriore del collo, origina dai processi trasversi delle prime quattro vertebre cervicali e si porta all’angolo mediale della scapola. È ricoperto dal trapezio e dallo sternocleidomastoideo. La sua azione consiste nel sollevare e spostare medialmente la scapola.

muscoli spino-costali sono rappresentati invece solo dai muscoli dentati posteriore superiore ed inferiore, ed hanno rispettivamente azione inspiratoria (il superiore) ed azione espiratoria (l’inferiore). Sono muscoli larghi, sottili e quadrilateri. Si trovano nello strato medio dei muscoli del dorso. Importante da notare come i muscoli espiratori siano molti meno degli inspiratori in quanto l’espirazione è un processo passivo e quindi solo saltuariamente è richiesto un supporto muscolare, mentre l’inspirazione è un’azione attiva.

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Diaframma

Per quanto riguarda il diaframma, questo è un muscolo molto particolare, impari e mediano, che divide la cavità toracica da quella addominale, rappresentando il principale muscolo inspiratorio. È attraversato tramite vari orifizi dalle strutture che scendono nell’addome, ovvero principalmente l’arteria aorta, la vena cava (che risale verso il cuore) e l’esofago. La parte centrale è formata da un plateu aponevrotico che prede il nome di centro frenico. Presenta tre diverse sedi di inserzione:

  • Inserzione costale: aderisce alla faccia interna delle ultime 5 coste.
  • Inserzione sternale: piccole fibre si legano al processo xifoideo.
  • Inserzione lombare: attuata tramite i pilastri mediale (le fibre si legano al corpo di L2-L4 a destra, L2-L3 a sinistra), intermedio (fibre che raggiungono il corpo di L3 ed il sovrastante disco intervertebrale) e laterale (2 arcate fibrose che si inseriscono sul processo costiforme di L2 e alla 12a costa).

E’ innervato dal nervo frenico, ramo terminale del plesso cervicale.
Il suo ruolo è quello di elevare le ultime coste, diminuendo così la pressione intratoracica (facendo affluire l’aria ai polmoni) ed aumentando quella addominale. Per approfondire, leggi: Diaframma: dove si trova, anatomia e funzioni

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Muscolo tricipite della sura: anatomia e funzioni in sintesi

MEDICINA ONLINE MUSCOLI GAMBA COSCIA POLPACCIO GEMELLO GASTROCNEMIO TRICIPITE SURA SOLEO BICIPITE FEMORALE SARTORIO PLANTARE GINOCCHIO DOLORE CORSA PIEDE ARTERIE VENE FEMORE TIBIA PERONE.jpgIl muscolo tricipite della sura, o semplicemente tricipite surale, è un muscolo degli arti inferiori, composto da una coppia di muscoli situati al polpaccio di cui costituiscono la maggior parte dei muscoli: il gastrocnemio e il soleo

Funzioni del muscolo tricipite della sura

Il tricipite surale ha il compito di flettere ventralmente il piede, tuttavia, mentre il soleo assume solo questo ruolo, il gastrocnemio (composto da gemello mediale e laterale) ha anche la funzione di flessore della gamba sulla coscia.

Anatomia

È costituito da tre ventri:

  • ventre mediale o gemello mediale, che origina dall’epicondilo e dal condilo mediale del femore, posteriormente;
  • ventre laterale o gemello laterale, che origina dall’epicondilo e dal condilo laterale del femore, posteriormente;
  • ventre anteriore o muscolo soleo, che origina sulla superficie posteriore della testa del perone e sul terzo postero-superiore della diafisi peroneale, sulla linea poplitea della tibia e dall’arcata del soleo.

I tre tendini si uniscono a formare il tendine di Achille, che si inserisce sulla tuberosità del calcagno nella sua porzione posteriore. I due gemelli nel loro insieme son detti gastrocnemio o più comunemente polpaccio. Entrambi i tendini di origine del gastrocnemio sono separati dal ginocchio tramite una borsa mucosa; la borsa mucosa del capo mediale è in comunicazione, di solito, con la cavità atricolare del ginocchio e con una borsa posta fra il capo mediale stesso ed il muscolo semimembranoso. I due capi formano i corrispondenti margini inferiori della fossa poplitea. Il tricipite è innervato dal nervo tibiale e vascolarizzato dalle arterie gemellari.

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Muscolo obliquo esterno: anatomia e funzioni in sintesi

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Il muscolo obliquo esterno, tra i muscoli addominali, è quello posto più in superficie ed il più grande dell’addome. Si origina dalle ultime otto coste, dalle loro facce esterne ed i margini inferiori. Di qui, allargandosi a ventaglio si porta medialmente ed in basso.

La sua aponeurosi contribuisce, incontrando quella del muscolo omologo dell’altro lato a formare la linea alba. In alto si inserisce sul processo xifoideo dello sterno, in basso sulla cresta iliaca, sull’osso iliaco, sul tubercolo pubico.

Posteriormente con il suo margine laterale contribuisce a delimitare il triangolo del Petit, sede di ernie addominali.

È innervato dai nervi intercostali, da T5 a T12 ed in basso riceve fibre dal nervo ileo-inguinale dal nervo ileo-ipogastrico.

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Muscolo soleo: anatomia, infiammazione, dolore, esercizi e stretching

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Anatomia in sintesi

Il soleo origina dalla testa e dal terzo superiore della faccia posteriore della fibula, dalla linea del muscolo soleo della tibia e dall’arco tendineo tra testa fibulare e tibia (arco tendineo del muscolo soleo) distalmente al muscolo politeo. Inserzione: il suo tendine si unisce a quello del muscolo gastrocnemio formando il tendine d’Achille (tendine calcaneare) che va ad inserirsi alla tuberosità calcaneare, nel terzo medio della faccia posteriore del calcagno. Il soleo è l’unico tra i muscoli che formano il tricipite della sura ad essere monoarticolare. E’ innervato dal nervo tibiale (L4-S1).

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Funzioni del muscolo soleo ed importanza nello sport

Con la sua azione flette plantarmente la caviglia e partecipa alla flessione del ginocchio. Sviluppa la sua massima potenza quando, partendo dalla posizione caviglia flessa e ginocchio esteso si contrae per estendere il piede. Il soleo è particolarmente importante nelle discipline di resistenza (alta percentuale di fibre rosse) mentre il gastrocnemio è più un muscolo di potenza.

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Dolore al soleo

Tipicamente un esercizio intenso o traumi vari possono determinare dolore al polpaccio ed al soleo. I danni più frequenti sono le infiammazioni e gli strappi, inoltre i gemelli ed il soleo sono i muscoli tipicamente interessati da contratture muscolari. Solo una approfondita indagine medica, che spesso utilizza RX ed ecografia ad elevata frequenza, può distinguere la patologia che interessa il polpaccio.

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Esercizi per il soleo

Gli esercizi da fare sono davvero numerosi. Il miglior allenamento per il muscolo monoarticolare, il soleo, è quello effettuato da seduto sulla macchina di Calf. Qui, infatti, il ginocchio è flesso e i gemelli sono detesi, favorendo lo sforzo e l’allenamento del solo soleo perché non possono contrarsi con tutta la loro potenza. L’esercizio risulterà più semplice nelle palestre dotate di una apposita macchina per il Calf seduto, basterà posizionare le ginocchia sotto il pad e il piede con i talloni fuori dalla pedana, dopo essersi seduti, e alzare ginocchia e peso caricato facendo perno con la pianta del piede. In caso contrario basterà adattare una panca e una pedana bassa per accrescere l’estensione angolare dell’esercizio. Seduti sulla panca con il bilanciere sulle cosce e i piedi stabili sul pavimento è possibile sollevare i talloni e il peso scelto per l’esercizio.

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Lista di esercizi che coinvolgono il Soleo

Di seguito riporto una lista sintetica di esercizi che coinvolgono il muscolo soleo:

  • Push press davanti
  • Push press dietroSquat al multipower
  • Squat con bilanciere
  • Stacchi da terra con bilanciere
  • Stacchi da terra con bilanciere in posizione sumo
  • Affondi frontali con manubri
  • Affondi laterali con manubri
  • Calf machine in piedi
  • Calf rise con manubrio
  • Front squatLeg press a 45 gradi
  • Leg press orizzontale
  • Pistol squat al multipower
  • Pistol squat con manubri.

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Stretching per polpaccio e soleo

Il soleo e il polpaccio sono i muscoli più importanti per l’allenamento dei runners, oltre che degli sportivi, come i calciatori, che corrono a lungo durante l’attività sportiva. Un buon allenamento non può prescindere da una fase di riscaldamento e da una di defaticamento che preveda esercizi di stretching finalizzati proprio ad allungare e poi rilassare questi muscoli. L’obiettivo è quelli di favorirne il riscaldamento tutelandoli dai traumi che potrebbero derivare da uno sforzo fisico improvviso. Nel caso del soleo, che rappresenta uno dei pochi muscoli monoarticolari del corpo umano, gli esercizi da effettuare non sono così banali. Lo stretching tradizionale, infatti, non interessa adeguatamente questo muscolo che, protetto dal polpaccio, non effettua il giusto allenamento. Come risolvere questa situazione? Scegliendo gli esercizi giusti. Il tradizionale allungamento del polpaccio, con ginocchio esteso, deve tenere conto della necessità di allenare e “stirare” anche il soleo. Per questo motivo durante la flessione il ginocchio, invece che esteso, va flesso al fine di consentire una detensione del gastrocnemio a favore dello stretching per il soleo. Questi muscoli sono particolarmente stressati nei runner, soprattutto in condizioni climatiche particolarmente rigide o su percorsi complessi, caratterizzati da salite, montagne, oltre che in atletica leggera. Ecco perché vanno curati con esercizi ad hoc, capaci di tutelarli e prepararli allo sforzo o, al contrario, al riposo dopo l’attività fisica.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Creatinina alta o bassa: cure e terapie per correggere i valori

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Specialista in Medicina Estetica Roma DIECI ABITUDINI TI DANNEGGIANO RENI Radiofrequenza Rughe Cavitazione Peeling Pressoterapia Linfodrenante Dietologo Cellulite Dieta Pancia Sessuologia Filler BotulinoPrima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento trattato, ti consiglio di leggere: Creatinina alta o bassa: cos’è, cosa indica e come si corregge

Come abbiamo potuto vedere nell’articolo appena linkato, l’alterazione del valore della creatinina può dipendere da una gran quantità di cause. In base all’eziologia potrebbe essere estremamente facile correggere un valore alterato di creatinina, ad esempio:

  • con una adeguata alimentazione (limitando carne);
  • diminuendo l’attività fisica giornaliera;
  • assumendo integratori alimentari in modo corretto.

Farmaci
Se la causa dell’alterazione della creatinina è legata all’assunzione di un farmaco, si cercherà di cambiare terapia, se possibile. Farmaci che alterano la creatinina sono, ad esempio:

  • farmaci chemioterapici;
  • alcuni antibiotici (Amfotericina B, Gentamicina, ecc.);
  • farmaci inibitori dell’Enzima di conversione dell’Angiotensina (ACE);
  • alcuni diuretici (come il Lasix);
  • alcuni analgesici (come l’Ibuprofene, l’Aspirina).

Patologie
Alcune patologie possono determinare alterati livelli di creatina: in questo caso curare la malattia a monte può determinare una normalizzazione dei livelli di creatinina.
Tra le patologie legate ad alterazione della creatinina, ricordo:

  • insufficienza renale,
  • ipertensione arteriosa
  • diabete,
  • artrite reumatoide,
  • disidratazione,
  • endocardite,
  • glomerulonefrite,
  • gotta,
  • insufficienza cardiaca congestizia,
  • ipertiroidismo,
  • lupus eritematoso sistemico,
  • mieloma multiplo,
  • nefriti,
  • ostruzione delle vie urinarie,
  • pielonefrite,
  • shock,
  • uremia.

Il mio consiglio è comunque sempre quello di non tentare la pericolosa via del “fai da te” e contattare il vostro medico che valuterà il risultato delle analisi in maniera completa, non limitandosi al solo valore della creatinina. Il medico saprà valutare la causa di tale valore alterato ed, eventualmente, intraprenderà la giusta azione curativa.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

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