Mi sento solo ed annoiato: le 20 cose da fare a casa per vincere noia e solitudine

MEDICINA ONLINE GIAPPONE JAPAN HIKIKOMORI RECLUSO DENUNCIA MORTE PADRE CASA ROOM HOUSE ALONENoia e solitudine possono “uccidere” una persona, specie quando – per vari motivi – si è costretti a stare da soli a casa per lunghi periodi. Oggi vi consigliamo le 20 cose che potete fare, sia da giovani che da adulti, per ingannare noia, solitudine e tristezza e rendere piacevole e, perché no, produttivo il prezioso tempo che avete a disposizione.

1) Leggi un libro

Un buon libro è un come un amico fidato: sempre al tuo fianco quando sei solo, annoiato o triste. Rovista tra gli scaffali della tua libreria e trova un libro, uno che non hai mai letto o uno che hai già letto e che ti piacerebbe tanto rileggere. Scegli qualcosa di avvincente, dal momento che un romanzo dalla trama lunga e pesante farà più fatica a sedurti rispetto ad un libro di racconti moderni che ti permette di entrare rapidamente nella storia, ma questo ovviamente dipende molto dai gusti che hai. Se in casa non riesci a trovare una lettura piacevole, acquista un libro online, ad esempio scegliendolo tra questi bestseller: http://amzn.to/2BYnP6p

2) Guarda un film

Scopri se c’è un film in televisione girando tra i vari canali oppure naviga su internet e cerca su film Netflix o sul sito della Rai. Per alleviare la noia, scegli un genere emozionante. Guarda un film horror o d’azione pieno di suspense che catturi completamente la tua attenzione. Se ti senti triste scegli una bella commedia, magari romantica, se ti senti in vena. Qualche idea di film, la puoi trovare qui: http://amzn.to/2BZV5u3

3) Trova un gioco di logica su internet

Cerca “gioco di logica” sul web e trova qualcosa che ti tenga impegnato mentalmente, come ad esempio indovinelli, cruciverba, sudoku e giochi di illusione ottica: sono modi divertenti per ammazzare il tempo e – magari – anche a migliorare un po’ la “velocità” del tuo cervello!

Leggi anche: Mi sento così sola, perché non riesco a trovare l’amore?

4) Guarda video divertenti

Apri YouTube o un altro sito di condivisione dei video. Scrivi “video divertenti” nel motore di ricerca. Puoi scegliere personaggi che sono diventati famosi su YouTube grazie alla loro comicità o guardare scherzi e spezzoni di cabaret. Esistono migliaia di video divertenti online che ti permettono di divertirti quando sei annoiato.

5) Riprendi un vecchio hobby o iniziane uno nuovo

Hai qualche passione che non coltivi più da tempo? Pensa a quello che hai fatto in passato nel tempo libero. Sicuramente troverai qualcosa, come il lavoro a maglia o la pittura, che ti piaceva praticare, ma che hai lasciato perdere. Se ti stai annoiando in casa, cogli l’opportunità per riprendere un hobby che avevi trascurato. Non hai vecchi hobby, o semplicemente vuoi fare qualcosa di nuovo? Inizia un nuovo hobby, ad esempio dedicati al modellismo o impara a suonare uno strumento musicale. Su internet trovi le istruzione per dedicarti a qualsiasi hobby esistente! Puoi trovare idee nuove ed originali qui: http://amzn.to/2CUMLIE

6) Fai shopping online

Fatti un giro sui negozi virtuali presenti sul web, potresti trovare un bel vestito scontatissimo, quell’accessorio per il computer che ti serve tantissimo o quell’idea regalo che tanto avevi cercato! Fare shopping online è diventato una realtà anche in Italia ormai, fate solo attenzione a non esagerare con la carta di credito!

7) Disegna e colora

Uno degli hobby più semplice è colorare/disegnare: cerca in casa qualche vecchio album da disegno ed usa pastelli, ceroni, tempera, acquarelli… Anche se ti senti troppo grande per distrarti in questo modo, può essere un ottimo modo per passare il tempo. Prova anche a realizzare un disegno e colorarlo, oppure fodera con disegni colorati un block-notes o i raccoglitori delle materie scolastiche. Esistono anche album da colorare per adulti, concepiti per alleviare lo stress, in vendita anche online, come questi: http://amzn.to/2DwTF8i

8) Suona uno strumento musicale

Se avete un piano, una chitarra, un basso o altri strumenti, suonare un po’, magari usando una base trovata su YouTube, potrebbe essere una idea!

Leggi anche: Non ho amici: ecco come gestire la solitudine ed essere felici anche da soli

9) Ascolta un po’ di musica

Crea una playlist con le canzoni che più ti emozionano, intitolata “Playlist per i momenti di noia” ed inserisci all’interno canzoni allegre, travolgenti e vivaci. Ti sentirai elettrizzato e pieno di energie, magari allevierai anche la noia. Attenzione solo a non aumentare troppo il volume, che può danneggiare le tue orecchie – se usi le cuffie – o dare avvio ad una guerra tra condomini, se non le usi! Qui trovi qualche idea sulla musica da ascoltare: http://amzn.to/2BZMV4U

10) Balla e fai pesi

Visto che hai “messo su” un po’ di musica, perché non ballare? Scegli canzoni ritmate, fai un po’ di spazio nella stanza più grande della casa e… muoviti! Non vergognarti, specie se sei da solo a casa dai libero sfogo alla tua fantasia! Attento solo a non urtare con mobili o divani. E, dal momento che sei già “riscaldato”, perché non fare stretching e qualche flessione, magari da abbinare ad un po’ di pesi? Il tuo fisico sarà più bello e sano! Il materiale si trova facilmente online, ad esempio qui: http://amzn.to/2C0cFOm

11) Comincia a tenere un diario per controllare ciò che pensi e provi

Se ti senti solo e triste, un diario può aiutarti a capire meglio le sensazioni che accompagnano la solitudine – ed è anche un ottimo modo per alleviare lo stress. Per iniziare a scrivere, scegli un luogo confortevole e stabilisci circa 20 minuti al giorno da dedicare a questa attività. Prova ad annotare come ti senti o quello che pensi.

12) Crea un collage fotografico sulla parete

Rovista nella tua camera in cerca di vecchie foto. Sfoglia i giornali e ritaglia le immagini più interessanti, incluse le pubblicità stravaganti o le foto graziose. Una volta realizzato un collage di immagini divertenti, attacca tutto sulla parete. Oltre a ricorrere alle immagini, utilizza le parole. Prova a ritagliare da un giornale una parola stimolante, come “sogno”. Naviga in Internet alla ricerca di una poesia o una citazione che ti piace, stampala e appendi tutto sul muro.

13) Pratica la meditazione

Alcune ricerche suggeriscono che la meditazione può mitigare le sensazioni associate alla solitudine e alla depressione. È anche un ottimo modo per mettersi in contatto in maniera più profonda con i sentimenti che accompagnano questo stato d’animo e iniziare a capire da dove provengono. Imparare a meditare richiede tempo, pratica e una guida, quindi la cosa migliore è frequentare un corso di meditazione. Se non lo trovi nella tua città, puoi acquistare qualche CD che ti aiuti ad apprendere a meditare. Per cominciare a meditare, trova un posto tranquillo e mettiti a tuo agio. Potresti sederti su una sedia o su un cuscino posizionato sul pavimento con le gambe incrociate. Chiudi gli occhi e focalizzati sul respiro. Mentre sei concentrato sulla respirazione, cerca di non farti distrarre dai tuoi pensieri. Lasciali nascere e andare via.

14) Cucina qualcosa

Se sei bravo/a in cucina, prepara qualcosa di buono da mangiare come una cioccolata calda, un dolce o una pizza. Scopri quali ingredienti hai a disposizione e pensa a qualche piatto che puoi realizzare. Può essere divertente sperimentare nuove ricette in cucina: su internet ne trovate moltissime! Se invece non sai cucinare, perché non iniziare ad imparare oggi? Qui trovate interessanti libri di cucina: http://amzn.to/2BX8rXW

15) Riordina casa

Anche se non sembra un’attività divertente, riportare un po’ di ordine in casa può distrarti nei momenti di noia. Se non sai cosa fare, trova qualcosa da organizzare. Potresti sistemare i cassetti di casa, il materiale scolastico, la scrivania o il tuo armadio. Per divertirti di più, usa la tua creatività. Ad esempio, realizza etichette spiritose e decorative per i diversi cassetti e i contenitori del guardaroba.

16) Chatta con amici o videochiamalo

Se sei costretto a casa, una idea potrebbe essere quella di chattare con uno o più amici, o fargli una telefonata o – ancora più divertente – una videochiamata!

17) Gioca ai videogiochi

Un videogioco, su console o su pc,  può essere un ottimo modo per trascorrere il tempo quando sei da solo in casa. Scegli un gioco appassionante e ricco di azione e se possibile gioca online contro altri giocatori reali. Attento solo a non esagerare coi tempi, stai abbatanza lontano dallo schermo per non affaticare gli occhi ed ogni 45 minuti fai una pausa per sgranchirti le gambe. Qui trovi tanti giochi interessanti: http://amzn.to/2zfStmq

18) Studia o recupera i compiti arretrati.

Se ti annoi, fai qualcosa di produttivo: studiare è sempre importante, a 15 anni come a 65 anni. Se vai a scuola e sei rimasto indietro con lo studio o i compiti, cerca di recuperare.

19) Scatta qualche foto

Se hai una macchina fotografica (è sufficiente anche la fotocamera del cellulare), utilizzala per scattare qualche foto divertente. Fai un giro per casa e immortala oggetti interessanti o i tuoi animali domestici. Affacciati dal balcone e trai ispirazione da ciò che ti circonda. Se puoi uscire, fotografa qualche particolare del giardino o del quartiere in cui vivi. Alla fine passa le foto sul pc e divertiti a modificarle con qualche programma di fotoritocco, poi magari le puoi postare su un social, creando ad esempio una tua pagina Facebook dove esporre i tuoi capolavori!

20) Prendi in considerazione l’idea di adottare un animale domestico

Se sai che dovrai passare un lunghissimo periodo a casa, spesso solo, considera la possibilità di comprare un animale o – scelta decisamente migliore e consigliatissima – adottare un cane od un gatto presso il canile o il gattile della tua zona. Ricorda però che questa è una decisione da prendere in modo responsabile: un animale NON è un pupazzo ma è un essere vivente che abbisogna di amore e cure. Dovrai assicurati di sterilizzarlo o castrarlo, farlo visitare dal veterinario, dargli da mangiare, portarlo fuori spesso. Impegnati a far entrare nella tua vita un animale da compagnia solo se sei in grado di gestire ogni giorno tutto ciò che ti serve per prendertene cura, altrimenti meglio evitare.

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Sindrome di Stendhal in psicologia, musica e film

MEDICINA ONLINE UOMO VITRUVIANO DI LEONARDO ARTE ANIMALE UOMO DIFFERENZA FILOSOFIA RELIGIONE SCIENZACon “Sindrome di Stendhal” (in lingua inglese Stendhal’s syndrome, hyperkulturemia, o Florence syndrome) in psicologia e medicina ci si riferisce ad un insieme di segni e sintomi che una persona può improvvisamente sviluppare quando guarda un’opera d’arte, ad esempio un dipinto od una statua, che la emoziona particolarmente. I sintomi sono principalmente ansia fisica ed emotiva, tachicardia, capogiro, vertigini, senso dissociativo, confusione, allucinazioni, fino addirittura lo svenimento. Le cause di tale sondrome non sono ancora del tutto chiare. La Sindrome di Stendhal viene anche chiamata “Sindrome di Firenze” proprio perché, in virtù della elevatissima quantità di splendide opere d’arte da essa possedute, spesso la sindrome si verifica proprio nella famosa città toscana ed i primi casi studiati furono proprio dei turisti in visita a Firenze.

Sindrome di Stendhal: i sintomi

La Sindrome di Stendhal si manifesta con tre differenti tipologie di disturbo. La prima tipologia è quella identificabile con crisi di panico ed ansia somatizzata, dove i soggetti accusano improvvisamente palpitazioni, difficoltà respiratorie, malessere al torace, la sensazione di essere sul punto di svenire e conseguentemente lo sviluppo di un vago senso di irrealtà. Tali condizioni portano ad avvertire un improvviso bisogno “di casa”, di tornare nella propria terra, di parlare la propria lingua. Le altre due tipologie sono invece più serie. Una riguarda prevalentemente i disturbi dell’affettività, e si manifesta con stati di depressione – crisi di pianto, immotivati sensi di colpa, senso di angoscia …- o all’opposto con stati di sovraeccitazione – euforia, esaltazione, assenza di autocritica… -; l’altra riguarda i disturbi del pensiero, con alterata percezione di suoni e colori e senso persecutorio dell’ambiente circostante: a differenza della altre due tipologie, questa si manifesta frequentemente in persone con precedenti di scompenso psicologico, che, tuttavia, si trovavano prima della partenza in uno stato di benessere.

Sindrome di Stendhal: perché si chiama così?

Il nome di questa sindrome è attribuito allo scrittore francese Stendhal divenuto famoso nei primi del 1800, pseudonimo di Marie-Henri Beyle, che ne fu personalmente colpito durante il suo Grand Tour effettuato nel 1817, che svenne davanti alla Sibille del Volterrano nella cappella Nardini di Firenze. Lo scrittore ne diede una prima descrizione che riportò nel suo libro Roma, Napoli e Firenze: «Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere.»

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Storia dello studio della Sindrome di Stendhal

Pur se descritto già nei primi del 1900, il disturbo venne individuato ed analizzato scientificamente per la prima volta solo nel 1977 dalla psichiatra fiorentina Graziella Magherini, che descrisse alcuni casi di turisti stranieri in visita a Firenze colpiti da episodi acuti di sofferenza psichica ad insorgenza improvvisa e di breve durata. Tali soggetti, quasi sempre maschi, di età compresa fra 25 e 40 anni e con un buon livello di istruzione scolastica, viaggiavano da soli, erano provenienti dall’Europa Occidentale o dal Nord-America e si mostravano molto interessati all’aspetto artistico del loro itinerario. L’esordio del disagio si presentò poco tempo dopo il loro arrivo a Firenze, e si verificò all’interno dei musei durante l’osservazione delle opere d’arte. I sintomi descritti all’esordio non furono ascrivibili ad uno specifico disturbo psichiatrico, bensì abbracciavano più aree della tradizionale psicopatologia, da quella psicotica a quella nevrotica/dissociativa. Dei 106 turisti descritti dalla Magherini, infatti, alcuni presentavano disturbi del contenuto e della forma del pensiero con intuizioni e percezioni deliranti associate a disturbi delle senso/percezioni con allucinazioni uditive, fenomeni illusionali e cenestofrenie; altri presentavano disturbi affettivi, con umore orientato in senso depressivo con contenuti olotimici di colpa e di rovina o, viceversa, in senso maniacale con euforia e manifestazioni di estasi. Altri ancora manifestavano sintomi riferibili agli attuali criteri diagnostici per il disturbo di panico, con crisi acute di ansia libera o situazionale.

La Sindrome di Stendhal: il film

“La sindrome di Stendhal” è anche un film thriller/horror – non troppo riuscito per la verità – del 1996, diretto da Dario Argento ed interpretato da Asia Argento, Paolo Bonacelli, Marco Leonardi, Thomas Kretschmann e Cinzia Monreale. Nel film Asia Argento interpreta una poliziotta che, sulle tracce di un serial killer., alla Galleria degli Uffizi sviene davanti a un’opera di Bruegel (Caduta di Icaro) in preda proprio alla Sindrome di Stendhal.

La Sindrome di Stendhal in musica

E’ relativamente recente, infine, la scoperta che anche la musica, di forte impatto psicologico ed emotivo, può essere causa di stati molto simili a deliri comuni e allucinazioni, la cui diagnosi è accostabile alla Sindrome di Stendhal.

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Potenzia il tuo cervello: impara a suonare uno strumento musicale

MEDICINA ONLINE MUSICA SUONARE STRUMENTO MUSICALE CERVELLO BAMBINO BIMBO.jpgChe la musica fosse una branca fondamentale per la nostra vita già si sapeva. Tutte le emozioni, conoscenze e abilità che vengono veicolate attraverso di essa difficilmente possono trovare un corrispettivo in un’altra fascia della nostra esistenza. Ma la musica può avere un potere ancora più grande. Alcuni ricercatori dell’Hospital Infantil de Mèxico Federico Gòmez di città del Messico si sono interessati ai cambiamenti che occorrono nel cervello di una persona a contatto con la musica. Già precedentemente altri si erano impegnati a capire i suoi risvolti su bambini con disordini mentali, ottenendo la consapevolezza di poter aiutare bambini affetti per esempio da autismo con metodi prima sconosciuti.

I bambini a contatto con la musica

I ricercatori hanno posto la loro attenzione su 23 bambini in salute tra i 5 e i 6 anni, nessuno dei quali aveva precedentemente cognizione di lezioni musicali. A ciascuno di essi è stato assegnato uno scan per il cervello, usando una tecnica conosciuta come imaging con tensore di diffusione (DTI), la quale permette di operare una risonanza magnetica della materia bianca. “Vivere la musica in tenera età – fa sapere il Dottor Pilar Dies-Suarez, principale autore dello studio – può contribuire a un migliore sviluppo del cervello, ottimizzando la creazione e l’istituzione di reti neurali, e stimolando le vie cerebrali esistenti”. Un toccasana non solo quindi per l’interiorità emozionale, ma anche per la salute e il corretto funzionamento di una macchina quasi perfetta come il corpo umano.

I benefici e possibili estensioni

Il metodo DTI permette di misurare i movimenti delle molecole d’acqua lungo milioni di fibre nervose chiamate assoni, i quali collegano con varie altre regioni del cervello. Non appena un bambino cresce, e con esso matura il suo cervello, i collegamenti tra aree motorie e uditive migliorano; ciò è evidenziato da un incremento del movimento delle molecole d’acqua lungo le fibre e come conseguenza ha lo sviluppo di diverse capacità, comprese le competenze musicali. Precedenti studi hanno legato sia l’autismo che l’ADHD (sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività) con diminuzioni delle congiunzioni in fibra nella materia bianca. Dopo nove mesi di lezioni i bambini sono stati sottoposti nuovamente ad una risonanza che ha evidenziato dati importanti: sono stati rilevati miglioramenti nel movimento di molecole d’acqua lungo le fibre, così come è stato notato l’allungamento di queste ultime. Lo studio è stato effettuato solo su bambini sani, ma i ricercatori ritengono che le loro scoperte potrebbero contribuire a creare strategie più mirate per il trattamento di queste patologie.

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Differenze tra orecchio destro e sinistro

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ORECCHIE TAPPATE PIENEZZA AURICOLARE CUR Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneOrecchio destro e sinistro sembrano apparentemente identici, ma è davvero così? Sembra invece che l’orecchio umano reagisca differentemente ai vari suoni a seconda che ad ascoltarli sia l’orecchio destro o quello sinistro: l’orecchio destro capterebbe meglio la parola, quello sinistro, invece, il canto.
È quanto ha stabilito un gruppo di ricercatori guidati da Yvonne Sininger, dell’University of California, a Los Angeles.
Le conclusioni cui è giunto lo studio, durante il quale gli scienziati hanno seguito più di 3.000 neonati, fanno pensare che le differenze di percezione dei suoni, che fino ad oggi si attribuivano a differenze tra le aree sinistra e destra del cervello, provengono in realtà dall’orecchio stesso. Finora, infatti, si credeva che l’orecchio destro e sinistro funzionassero esattamente allo stesso modo. Secondo gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista Science, è possibile che questa scoperta studio possa avere implicazioni profonde sulle nostre conoscenze sullo sviluppo della parola e del linguaggio umano.
La scoperta è stata possibile grazie a captatori microscopici collocati sulle cellule dell’orecchio interno. I ricercatori hanno inviato vari tipi di suono nell’orecchio dei bambini per misurare le variazioni delle vibrazioni prodotte. I suoni che somigliavano a quelli emessi dalla parola causavano variazioni più evidenti nell’orecchio destro, mentre quelli che più si avvicinavano al canto portavano reazioni più intense nell’orecchio sinistro.
Gli scienziati sottolineano che il processo uditivo comincia nell’orecchio prima di essere captato dal cervello. Fin dalla nascita, l’orecchio è strutturato in modo tale da poter distinguere tra vari tipi di suoni che vengono poi inviati correttamente all’area del cervello deputata ad elaborarli.

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Searching for Sugar Man (2013): la storia vera dietro il film su Sixto Rodriguez

MEDICINA ONLINE Sixto Díaz Rodríguez, conosciuto anche come Jesus Rodríguez o, più semplicemente, come Rodríguez (Detroit, 10 luglio 1942), è un cantautore statunitense..jpgSixto Rodriguez è un cantante folk che, negli anni ’60, si esibisce per pochi spiccioli nei pub di Detroit, città in cui è nato e vive. Nel 1969, dopo un concerto, viene avvicinato da un importante produttore di una grossa casa discografica, che gli propone un contratto per tre album.
Sembra l’inizio di una favola: il grande manager che “scopre” il giovane talento in un bar. Nel 1970 e nel 1971 escono i primi due album di Sixto Rodriguez, “Cold Fact” e “Coming From Reality”, celebratissimi dalla critica e dalle riviste specializzate, ma totalmente ignorati dal pubblico. A causa delle scarse vendite la casa discografica rescinde il contratto e Sixto si ritrova senza occupazione e senza soldi. Abbandona la musica e inizia a lavorare come operaio edile conducendo, assieme alle tre figlie, una vita umile ma dignitosa, per i successivi 27 anni. Nel 1981 si laurea in filosofia frequentando le scuole serali e sull’onda del suo attivismo tenta anche un’improbabile carriera politica, fallendo miseramente.

Quello che Sixto ancora non sa, però, è che il destino non si è dimenticato di lui. Ha solo lavorato nell’ombra. Infatti, all’inizio degli anni ’70, poco prima che le Nazioni Unite dichiarassero l’apartheid “crimine internazionale” (isolando il Sud Africa dal resto del mondo), qualcuno è riuscito, in maniera del tutto casuale, a far entrare nel Paese i dischi di Rodriguez. Nonostante le restrizioni del regime, le canzoni di Sixto cominciano a girare, sul passaparola, ascoltate di nascosto, di copia in copia, diventando, per le tematiche trattate, veri e propri simboli della guerra e della resistenza all’apartheid.

Sono canzoni che raccontano di soprusi, di pregiudizi, di ingiustizia, di sofferenza, di sentimenti forti e di riscatto sociale.  Canzoni in grado di regalare speranza ad un intero popolo. In Sud Africa, la fama di Rodriguez è paragonabile solo a quella di Elvis o dei Beatles nel resto del mondo.  Ma Sixto non lo sa. Anche perché, nel frattempo, le case discografiche americane proprietarie dei diritti dei suoi lavori, hanno smesso di pagargli le royalties sulle vendite dei dischi. Rodriguez, ignaro di tutto, continua a lavorare come operaio per quasi 30 anni.

Caduto il regime dell’apartheid, un ragazzo ed un giornalista cominciano a cercare l’autore delle canzoni che avevano unito un’intera nazione nei suoi anni più bui: scrivono a testate musicali, fanno viaggi, appelli, creano addirittura un sito internet ma Sixto non si trova. Molti dicono che sia morto sparandosi sul palco durante un concerto, altri che si sia ucciso dandosi fuoco e alcuni raccontano che sia finito in galera per omicidio. Finché, nel 1998, una delle figlie di Sixto, navigando in rete, si imbatte in un sito web: “La Grande Ricerca di Rodriguez”.  Risponde personalmente con una email raccontando che il padre sta bene e vive con lei.

Quando Sixto arriva in Sud Africa, a bordo di un volo privato, viene accolto come un eroe da migliaia di fans in delirio che non hanno scordato ciò che lui aveva per loro, seppur inconsapevolmente. E così, il cantautore dimenticato da tutti, il suonatore fallito di pub, il consigliere comunale mancato, l’uomo che per molti era addirittura morto suicida, si trova a fare un tour in arene stracolme, di fronte a decine di migliaia di persone in festa per lui, arrivando, finalmente, nel “posto che aveva cercato per tutta la vita”.

Con l’uscita del film “Searching for Sugar Man” (2013), vincitore del premio Oscar nella categoria “documentari”, la carriera di Sixto ha ricevuto ulteriore linfa vitale, portandolo al successo anche negli Stati Uniti ed in tutto il mondo. Il film è un meraviglioso percorso di intimo riscatto capace di raccontare con rara delicatezza la dignità di uomo straordinario, la sua grande umiltà, il suo equilibrio e la sua incrollabile forza d’animo. Un viaggio commovente che racchiude in sé il meglio dell’essere umano.

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I sette hobby che sviluppano il tuo cervello meglio di altri

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma LEGGERE MALE FIGLIO SVILUPPO CERVELLO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneAlcune attività, più delle altre, possono aiutarci a sviluppare al meglio il nostro cervello. Si tratta di hobby molto comuni, ma che sono i migliori per avere una mente attiva e accrescere l’intelligenza. Fra le attività indicate dai ricercatori troviamo prima di tutto la lettura. Leggere infatti rafforza le competenze intellettive, consente di ridurre lo stress, aiuta ad apprendere in modo strutturato e complesso dei contenuti e sviluppa l’immaginazione. Per gli studiosi leggere permette di sviluppare tutte e tre le intelligenze del nostro cervello: fluida (problem solving), sociale (ossia la capacità di relazionarsi) e cristallizzata (ossia la capacità di usare conoscenze già presenti nella memoria). Molte ricerche hanno messo in evidenza anche l’importanza di imparare a suonare uno strumento. Questa attività infatti stimola la corteccia cerebrale, creando nuovi collegamenti fra i neuroni.

Suonare uno strumento inoltre aiuta a rafforzare il corpo calloso, ossia le fibre mieliniche che collegano i due emisferi. Importantissimi anche i giochi da tavola e le lingue. I primi costituiscono una vera e propria ginnastica per il cervello, aiutando a sviluppare la neuroplasticità, ovvero la capacità del sistema nervoso di mutare le sinapsi, generandone di nuove, eliminandone e cambiando l’intensità. Una buona neuroplasticità migliora l’apprendimento e le relazioni sociali, proteggendo da ansia e depressione. Stesso discorso per le lingue. Impararne una nuova equivale a “coccolare” i neuroni, prevenendone il declino. Il problem solving e il ragionamento creativo sviluppato durante l’apprendimento di una lingua infatti consentono di mantenere il cervello giovane.

Fra gli hobby perfetti per il benessere del cervello troviamo anche lo sport. Alcune ricerche infatti hanno dimostrato come il movimento sia in gradi di aumentare la produzione di neurotrofina BDNF sostanza situata nell’ippocampo. Questa proteina è fondamentale per i neuroni del sistema nervoso sia centrale che periferico e favorisce la crescita di nuovi neuroni e di sinapsi. Lo sport di conseguenza fa bene sia alla memoria a lungo termine che all’elaborazione di nuove conoscenze e all’apprendimento.

Infine troviamo due fra gli hobby più “particolari” che però fanno benissimo al cervello: la meditazione e lo sviluppo della memoria cumulativa. Lo psichiatra Richard Davidson ha studiato l’attività cerebrale del Dalai Lama e di diversi monaci buddisti, scoprendo come la meditazione consenta di sviluppare funzioni del cervello che altrimenti rimarrebbero inutilizzate. In particolare la meditazione consentirebbe di avere un controllo sulle emozioni così forte da poter scegliere quale provare. La memoria cumulativa invece viene sviluppata tenendo un diario, annotando i propri pensieri e organizzando le proprie giornate. Un modo semplice, ma efficace, per sviluppare la memoria: più facile di così!

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Differenza tra single coil e humbucker

MEDICINA ONLINE DIFFERENZA PICK UP SINGLE COIL HUMBUCKER CHITARRA ELETTRICA GUITAR.jpgI pickup per chitarra elettrica si dividono principalmente in due grandi gruppi: single coil e humbucker, ed ognuno di essi ha caratteristiche costruttive e sonore diverse.

single coil hanno un solo avvolgimento, questo li rende sensibili ai campi elettromagnetici esterni che sono potenziali, se non certe, fonti di rumore. Maggiore è il numero di spire della bobina è maggiore è il rumore. Difficilmente quindi si avrà un suono libero da fruscio aumentando il livello di gain del distorsore ad alti livelli: il livello di rumore sarebbe troppo elevato non usando un soppressore di noise. Tipici delle Fender Stratocaster e Telecaster, il suono dei pick up singoli è generalmente pronto, dinamico e ricco di alte e basse frequenze, solitamente scavato sulle medie, con un attacco rapidissimo e forte. Questa sonorità rende i pickup a singolo avvolgimento l’ideale per i suoni puliti o con un leggero overdrive, tipici del funky e del blues, anche se – spinti adeguatamente – alcuni single coil con output elevati sono perfetti per un certo tipo di rock ed hard rock. Ottimi per accordi ed arpeggi puliti tipici della musica pop, un po’ meno adatti per il metal, anche se un certo Yngwie Malmsteen non sarebbe d’accordo.

Gli humbucker hanno due bobine avvolte in senso opposto e magneti orientate, anch’esse, in senso contrario tra loro. Il segnale è elevato (circa doppio rispetto ai monobobina), il livello di rumore prodotto è estremamente basso, se confrontato a un single coil, quindi sono pickup che si prestano più ai suoni distorti con gain da medio ad elevato, tipici di generi rock, hard rock e metal, anche se non è raro ascoltare arpeggi con suoni puliti. Tipici su Gibson, Ibanez, PRS e tutte le chitarre orientate a generi “potenti”, il suono è più grasso, compresso, ricco di sustain e generalmente spinto sulle medie frequenze, il che li rende molto buoni in caso di suoni distorti solisti.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Persone famose insospettabili con la Sindrome di Asperger

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PERSONE FAMOSE CON SINDROME DI ASPERGER Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneLo sviluppo tecnologico e creativo del mondo è dovuto alle capacità delle persone con disturbi psichici? E’ quello che sostengono le teorie di Penny Spikins del Department of Archaeology dell’University of York (Inghilterra): la spinta evolutiva del genere umano sarebbe stata fornita proprio da persone con disturbi dello spettro autistico come la Sindrome di Asperger.

Per scoprire cos’è la Sindrome di Asperger, leggi questo articolo: Sindrome di Asperger in bambini ed adulti: primi sintomi, terapie

Se è vero infatti che i soggetti con queste patologie hanno dei grandi problemi di gestione dell’empatia e dei rapporti sociali, più in generale è altrettanto vero che in molti casi sono dotati di una intelligenza pari se non superiore alla media. La capacità di essere estremamente sistematici e di applicarsi in modo molto focalizzato nei loro compiti (gli “interessi speciali”) li ha resi indispensabili allo sviluppo della nostra società fin dai tempi più remoti. I nomi delle persone famose che hanno (o che probabilmente hanno) la sindrome di Asperger, è veramente impressionante: senza di loro non avremmo avuto tante opera d’arte ed oggetti di tecnologia straordinari. Ecco alcuni di questi nomi:

  • Wolfgang Amadeus Mozart: compositore e pianista austriaco
  • Bob Dylan: cantautore e compositore statunitense
  • Steve Jobs: imprenditore, informatico e creatore della Apple
  • Alfred Hitchcock: regista cinematografico britannico
  • Henry Ford: imprenditore e fondatore della Ford Motor Company
  • Graham Bell: inventore del telefono scozzese-americano
  • Michelangelo Buonarroti: scultore, pittore, architetto e poeta italiano
  • Thomas Jefferson: 3º presidente degli Stati Uniti d’America
  • Albert Einstein: fisico e filosofo, ha mutato per sempre il modello di interpretazione del mondo fisico
  • Vincent Van Gogh: pittore impressionista fiammingo
  • Charles Darwin: naturalista, celebre per aver formulato la teoria dell’evoluzione
  • Isaac Newton: matematico, fisico, filosofo naturale, astronomo, teologo inglese

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