Centrifugazione in gradiente di saccarosio, unità Svedberg, tasso di sedimentazione

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La tecnica della centrifugazione su gradiente di saccarosio per separare e isolare le molecole di RNA in miscela. (a) Gradiente di densità di saccarosio dal 10 al 30%. (b) Il campione di RNA è adagiato sul gradiente. (c) Dopo la centrifugazione tre tipi di RNA si separano in bande discrete. (d) Frazionamento del gradi ente per raccogliere i tipi di RNA centrifugati 

La centrifugazione in gradiente di saccarosio viene generalmente usata per separare i componenti di una miscela. Con questo metodo si può misurare il tasso di sedimentazione nel gradiente dei vari componenti per effetto delle forze centrifughe. In una centrifugazione in un gradiente di saccarosio i tassi di sedimentazione sono convertiti in unità Svedberg, usando una formula opportuna. Le unità Svedberg, o più semplicemente i valori S, vengono usate per indicare approssimativamente le dimensioni relative dei componenti analizzati.

Il tasso di sedimentazione di un componente in un gradiente dipende sia dal peso molecolare, sia dalla sua conformazione tridimensionale. Due componenti con lo stesso peso molecolare, per esempio, hanno valori S diversi se l’uno è molto compatto e sedimenta rapidamente, e l’altro ha una forma più espansa e sedimenta più lentamente.

La centrifugazione in gradiente di saccarosio viene usata per separare o stimare le dimensioni delle molecole di RNA, le subunità ribosomali, i ribosomi, le proteine e i vari organelli cellulari.

Il metodo della centrifugazione in gradiente di saccarosio richiede una provetta contenente saccarosio nella quale la concentrazione aumenta dall’apice verso la base della provetta. Per separare ad esempio molecole di RNA di dimensioni diverse si prepara in una provetta da centrifuga un gradi ente continuo di saccarosio che va dal 10 all’apice al 30% alla base (vedi figura in alto nell’articolo). Successivamente una piccola quantità di campione, in questo esempio una soluzione contenente RNA, è depositata delicatamente all’apice del gradiente. Il gradiente di saccarosio è quindi centrifugato a velocità elevata per parecchie ore, durante le quali le molecole di RNA si muovono attraverso il gradiente a velocità diversa, a seconda del peso e della conformazione. Al termine della centrifugazione gli RNA con valori S simili si posizioneranno nel gradiente in zone discrete, o bande. Per raccogliere i tipi diversi di RNA, il fondo della provetta viene forato con un ago e le gocce che fuoriescono vengono raccolte in frazioni. Le frazioni che contengono gli RNA sono individuate misurando il grado di assorbimento di luce ultravioletta. Le frazioni che contengono l’RNA assorbono la luce ultravioletta, mentre quelle prive di RNA non l’assorbono. Le posizioni relative che gli RNA occupano nel gradiente indicano i valori S degli RNA. Quelli con valori S più alti (più grandi e/o più compatti) si trovano più vicino al fondo del gradiente rispetto a quelli con valori S più bassi.
È da tener presente che la centrifugazione su gradiente di saccarosio separa le molecole sulla base del loro tasso relativo di sedimentazione. Questo metodo differisce quindi dalla centrifugazione all’equilibrio su gradiente di CsCl, nella quale le molecole vengono
separate sulla base delle densità di equilibrio e non della dimensione.

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Il cioccolato bianco contiene non meno del 20 % di burro di cacao e del 14 % di sostanza secca del latte ottenuta dalla disidratazione parziale o totale del latte intero, del latte parzialmente o totalmente scremato, di panna, di panna parzialmente o totalmente disidratata, di burro o di grassi del latte; questi ultimi devono essere presenti in quantità pari almeno al 3,5 %

Il cioccolato bianco presenta un colore molto pallido ed una consistenza simile a quella del cioccolato al latte, dal quale si distingue per l’ASSENZA di polvere di cacao.

Ingredienti principali del cioccolato bianco:

  • Burro di cacao: è una sostanza grassa ottenuta per lavorazione dei semi di cacao. Questo ingrediente conferisce il gusto e le caratteristiche organolettiche tipici del prodotto, nel quale (per legge) dev’essere presente in quantità minime del 20% (in alcuni cioccolati bianchi si registrano percentuali che raggiungono anche il 45%). Oltre che nel cioccolato bianco, Il burro di cacao è presente anche negli altri tipi di cioccolato, nei rossetti, nei cosmetici e in alcuni farmaci.
  • Latte in polvere: è un prodotto ricavato dalla disidratazione del latte vaccino; nel cioccolato bianco non deve essere inferire al 14% (sia per caratterizzarne il gusto che per assicurarne la giusta consistenza).
  • Saccarosio: o zucchero da tavola, è sempre presente nel cioccolato bianco poiché NON esistono in commercio tipi di cioccolato bianco amaro o non dolcificato.

In merito alla sua composizione, il cioccolato bianco è (come quello al latte) più difficile da fondere rispetto al fondente ma può essere impiegato comunque nelle preparazioni tipo mousse, salse e glasse.

Quale fa ingrassare di più?

Il cioccolato al al latte contiene 353 calorie per 100 grammi e 30 grammi di grassi (di cui
acidi grassi saturi 19 g; acidi grassi polinsaturi 1,4 g; acidi grassi monoinsaturi 7 g).

Il cioccolato bianco contiene 539 calorie per 100 grammi di prodotto e 32 grammi di grassi (di cui acidi grassi saturi 19 g; acidi grassi polinsaturi 1 g; acidi grassi monoinsaturi 9 g).

Il cioccolato bianco fa quindi ingrassare di più rispetto al cioccolato al latte ed entrambi fanno ingrassare di più rispetto al fondente.

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