Il sale iodato è importante per prevenire le malattie della tiroide: in quali alimenti trovarlo?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO PESCE MARE ABISSO PROFONDITA NUOTARE PESCA PESCARE CUCINA DIETA CIBO CARNE PROTEINE GRASSI OMEGA 3Lo iodio fa bene, non solo in caso di malattie tiroidee o per combattere l’esposizione alle radiazioni nucleari. Lo iodio fa bene a tutti e per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità auspica che il consumo di sale arricchito con questo minerale aumenti fino a raggiungere il 95%. Ma le proprietà dello iodio e il relativo consumo sono ancora molto lontane da questo obiettivo.

Il sale iodato è il sale marino a cui viene aggiunto artificialmente dello iodio. Lo iodio è importante per salute delle persone e lo si rileva in modo ancora più evidente sulle persone che vivono in luoghi lontani dal mare: la carenza di iodio può causare dei problemi alla tiroide, fino all’ingrossamento della ghiandola e al formarsi del gozzo. A conferma di quanto lo iodio sia importante, una ricerca delle università inglesi di Surrey e di Bristol, pubblicata sulla rivista The Lancet, è giunta alla conclusione che lo iodio è direttamente connesso allo sviluppo intellettivo. Lo studio è stato condotto su un campione di mille donne in gravidanza: quelle che avevano una dieta ricca di iodio hanno avuto bambini con un QI superiore di tre punti rispetto ai bambini nati dalle donne che avevano una dieta carente di questo minerale.

In quali alimenti si può trovare lo iodio? Innanzi tutto in pesci e crostacei, ma ne contengono una buona quantità anche il latte, la carne e le uova. Per quanto riguarda i cibi arricchiti artificialmente, oltre al sale iodato, si possono trovare in commercio anche le patate iodate e presto arriveranno altri tipi di verdura con aggiunta di iodio come pomodori, carote e insalata che si ottengono aggiungendo iodio al terreno: l’esperimento è stato condotto con successo presso l’università di Pisa. Saranno presto nei negozi anche latte e formaggi ulteriormente arricchiti, cosa che si ottiene aggiungendo iodio ai mangimi degli animali.

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La dieta vegetariana fa bene o fa male?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO VERDURA CIBO VEGETALI DIETA DIMAGRIRE CUCINA (2)In Italia, secondo il rapporto Eurispes, i vegetariani costituiscono attualmente il 7,1% della popolazione, circa 4,2 milioni di persone. Di questi, lo 0,6% si è dichiarato vegano (ossia non consuma alcun alimento di origine animale). La domanda che in molti si fanno è se la dieta vegetariana o quella vegana, facciano realmente bene o no alla nostra salute. Il dibattito è apertissimo e purtroppo la ricerca scientifica non ha ancora trovato una risposta assoluta, anzi, vari studi danno risultati non solo diversi, ma addirittura quasi contraddittori. E’ il caso di due ricerche, una austriaca e l’altra canadese, che vanno in due direzioni molto diverse.

La prima dice che al cuore fa bene una dieta priva di proteine di origine animale: è una ricerca pubblicata sul British Medical Journal da un team del St. Michael’s Hospital di Toronto guidato dal dott. David Jenkins. Il team diretto dal dott. Jenkins si è concentrato in particolare sugli effetti della cosiddetta Eco-Atkins, una sorta di evoluzione della famosa dieta Atkins basata sul consumo di alimenti a basso contenuto di carboidrati, ma ad alto contenuto di proteine e oli di origine esclusivamente vegetale. Fino ad ora i vegetariani hanno avuto di che sorridere, ma purtroppo la ricerca scientifica evidenzia anche i lavi negativi di tale dieta: il mancato consumo di carne provocherebbe disturbi psichici come ansia e depressione e favorirebbe l’insorgere di patologie quali il cancro, l’infarto e allergie. A rivelarlo è uno studio dell’Università Medica di Graz in Austria, secondo cui la qualità della vita dei vegetariani sarebbe di gran lunga peggiore rispetto a quella di chi invece consuma carne.
Secondo la ricerca, pubblicata sulla rivista PLos One ed intitolata Austrian Health Interview Survey, i vegetariani hanno il 50% in più di possibilità di ammalarsi di cancro o di subire un infarto.

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Gli otto cibi che ti possono procurare una intossicazione alimentare

Per scoprire cosa si intende per “intossicazione alimentare” vi consiglio di leggere prima questo articolo: Intossicazione alimentare, tossinfezione, indigestione: cause, sintomi, diagnosi, cura e prevenzione

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Intossicazione alimentare, tossinfezione, indigestione: cause, sintomi, diagnosi, cura e prevenzione

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo INTOSSICAZIONE ALIMENTARE INDIGESTIONE MAL DI PANCIA Dieta Chirurgia Medicina Estetica Roma Cavitazione Pressoterapia Grasso Linfodrenante Dietologo Cellulite Calorie Peso Sessuologia Pene Laser Fill RugheCos’è una INTOSSICAZIONE?

Per intossicazione si intende uno stato patologico dell’organismo causato dall’azione di una sostanza:

  • esogena:  la sostanza che procura la patologia è esterna all’organismo e viene introdotta nel corpo attraverso varie vie. Ad esempio un’intossicazione esogena tipica è quella da monossido di carbonio (introdotto tramite le vie aeree) o da tossine batteriche (introdotte tramite il cibo);
  • endogena: l’origine è interna all’organismo. Un esempio tipico è il caso dell’iperazotemia.

La sostanza che procura l’intossicazione può essere tossica per natura (la sostanza è tossica a prescindere dalla sua quantità) o tossica per dosaggio (la sostanza non è tossica finchè non raggiunge concentrazioni che sono tossiche per il nostro organismo).

Continua la lettura su https://sintomicura.com/terapia/curare-intossicazione-alimentare-sintomi-cause-prevenzione-terapia-con-medicina-convenzionale-o-omeopatia/

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Carne di delfino servita al ristorante: serie di sequestri

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MARE NATURA DELFINO NATURA ANIMALI PESCI MAMMIFERICarne di delfino servita al ristorante: stava per accadere ai tavoli di un noto locale del litorale laziale, e che è stato evitato dopo la denuncia di Marevivo e Lav e il conseguente sequestro. La carne del cetaceo essiccata, contenuta in alcune confezioni sottovuoto, era pronta per essere venduta e servita ai clienti. E non era la prima volta: alla base della denuncia c’è proprio “la consuetudine di un ristorante del litorale laziale di servire ad alcuni clienti selezionati carne di delfino, specie di cui è vietata la cattura”.

L’APPELLO A ORLANDO 

Le associazioni si sono rivolte a Orlando chiedendo “‘tolleranza zero su quanti lucrano sulla pelle di questi mammiferi marini, rigorosamente protetti dalle normative europee”; ma anche un Piano per tutta la filiera, “soprattutto in quelle Regioni le cui tradizioni culinarie annoveravano il delfino tra le prelibatezze locali”. Le regole stabiliscono infatti per i delfini “un regime di rigorosa tutela”, e in particolare è vietata “qualsiasi forma di cattura o uccisione deliberata nell’ambiente naturale”.

LA MATTANZA IN GIAPPONE 

Intanto proseguono le polemiche per quella che viene definita una vera e propria mattanza dei delfini ad opera del Giappone, nella baia di Taiji. L’ambasciatore italiano a Tokyo, Domenico Giorgi, si è rivolto al ministro nipponico per l’Agricoltura, Yoshimasa Hayashi, con l’auspicio che – anche per via delle reazioni della comunità internazionale – da parte giapponese si possa giungere a un’urgente riconsiderazione di tale pratica.

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La dieta vegana fa bene al sesso?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO VERDURA CIBO VEGETALI DIETA DIMAGRIRE CUCINA (5)Il cetriolo non è mai stato così buono…o birichino. Inizia proprio così il messaggio che il popolo vegano ha voluto lanciare in occasione del World Vegan Day, ovvero la giornata mondiale dedicata a chi mangia vegano, cioè seguendo una dieta priva di alimenti di origine animale (e dunque niente carne nè pesce, ma neppure latte, latticini e uova). Ma non si tratta dell’unico slogan ad effetto (o doppio senso), perchè per l’occasione la Peta , la People for the Ethical Treatment of Animals, ha voluto andare oltre, puntando sul sesso, spiegando: i vegani? I migliori a letto! L’associazione senza fini di lucro, che sostiene i diritti degli animali e si oppone ad ogni forma di loro sfruttamento, ha dunque deciso di mettere a punto una vera campagna che spiega come le prestazioni sotto le lenzuola dei vegani siano superiori e migliori di quelle degli “altri”. Una campagna che ha già iniziato a far discutere, non fosse altro perché non lascia nulla all’immaginazione. Tanto per fare un esempio, in un fotogramma del video messo a punto per sostenere la dieta vegana vengono mostrati due uomini adulti, vestiti di tutto punto, con un cetriolo (appunto) tra le gambe, felici e soddisfatti. Nel filmato si vedono poi altri uomini intenti a mostrare le proprie “doti”, anche in questo caso trasformate in ortaggi come carote o melanzane.

Leggi anche: In Australia i vegetariani uccidono più animali degli onnivori

L’obiettivo della campagna, chiamata Stay firm and fresh, è chiaro: mostrare i benefici di uno stile alimentare e di vita improntato all’esclusione dei cibi di origine animale e centrato invece su quelli vegetali. E la motivazione più forte sarebbe (almeno nel video) proprio quella di permettere di migliorare le proprie performance a letto: il colesterolo contenuto in carne e uove – sostengono i vegani – ostruisce le arterie e rallenta il flusso sanguigno destinato a tutti gli organi del corpo umano, compresi naturalmente i genitali. La dieta vegana, al contrario, è povera di grassi e di colesterolo, permette di avere un fisico più snello e riduce la probabilità di avere malattie cardiache. Provare per credere, sembra dire la Peta, che è disponibile a mettere a punto un menù vegano per chiunque volesse avvicinarsi a questo tipo di alimentazione. Il tutto senza contare che, evitando di mangiare proteine animali, l’associazione spiega che si possono salvare mediamente oltre 100 animali all’anno ciascuno da sofferenze atroci dovute alle condizioni di allevamento e successiva mattanza. La campagna provocatoria ha già sollevato più di una critica, ma non si tratta della prima volta che il mondo vegano cerca di attirare l’attenzione in modo eclatante. In passato si cercò di sostenere che anche Gesù Cristo fosse vegano, mentre in un’altra occasione alcune città vennero tappezzate di cartelloni che mostravano dei maiali, con sotto una scritta che recitava: “È mostro per i vostri peccati”. Altre polemiche, anche molto dure, si scatenarono poi quando la dieta tradizionale venne paragonata ad un campo di sterminio di ebrei da parte nazista, dove le vittime erano naturalmente gli animali. Meno “dura” , infine, la campagna che vide come protagoniste delle modelle, vestite solo di insalata.

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L’hamburger di McDonald’s contiene solo il 15% di manzo, il resto sono scarti ed ammoniaca

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO HAMBURGER PATATINE FRITTE PATATE PANINO FAST FOOD JUNK FOOD FRITTI DIETA DIMAGRIRE GRASSIScandalo McDonald’s – La catena di fast food più famosa al mondo è stata recentemente coinvolta in un gigantesco scandalo alimentare. Dalle analisi eseguite sulle carni degli hamburger, è emerso che quest’ultimi sono formati da manzo per solo il 15%, con la restante parte costituta da ammoniaca e scarti di altre carni.

Continua la lettura su https://dionidream.com/lhamburger-mcdonalds-contiene-solo-il-15-di-manzo-il-resto-sono-scarti-ed-ammoniaca/

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In Australia i vegetariani uccidono più animali degli onnivori

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO PENTOLA PADELLA CUCINA DIETA CIBO MANGIARE VERDURA VEGETALI“Quante volte avete sentito dire dagli animalisti che mangiare carne non è etico perché’ comporta l’uccisione di esseri senzienti, che l’allevamento danneggia l’ambiente, che spreca vegetali che sarebbero meglio impiegati per sfamare le persone? Non solo non è così, ma sarebbero proprio loro, i vegetariani, ad uccidere più animali degli onnivori che mangiano carne”. Inizia così la nota di Federfauna, che sta sollevando un mare di polemiche tra animalisti, vegetariani e vegani. Il riferimento è a una ricerca australiana, che noi avevamo avuto modo di leggere qualche tempo fa, ma, individuati subito diversi limiti, non avevamo sentito l’esigenza di divulgare.

Continua la lettura su https://www.greenme.it/news/approfondimenti/vegetariani-uccidono/

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Numeri a confronto
Qualcuno ora obbietterà che l’Italia abbia estensioni ben diverse dall’Australia e che qui gli animali non pascolino. Beh, sappia che nel mondo i pascoli e le praterie coprono più del doppio della superficie destinata alle colture e che nel nostro Paese, che è un puntolino sul mappamondo, gran parte della carne bovina, suina, ovina ed anche equina è di importazione. Fanno eccezione le carne di pollo e di tacchino che sono prodotte in quantità sufficienti direttamente in Italia. Chiarito questo punto, passiamo ai numeri degli animali uccisi per essere mangiati e di quelli uccisi per non essere mangiati: Archer ha calcolato che dall’abbattimento di un bovino cresciuto al pascolo si ottenga una carcassa di circa 288 Kg, la quale, una volta disossata, rende il 68% di carne, che al 23% di proteine è pari 45kg di proteine per animale ucciso. Questo significa che per ottenere 100 kg di proteine animali utilizzabili serva abbattere 2,2 animali. Mettete da parte questo dato, vi sarà utile tra qualche riga per la comparazione.

Trattori e uccelli predatori in cerca di prede
Chi ha avuto occasione, almeno una volta nella vita di soffermarsi a guardare l’aratura dei campi, si sarà sicuramente accorto che il trattore è sempre seguito da stormi di uccelli predatori, dalle nostre parti soprattutto corvi e gabbiani. Questi uccelli non fanno altro che predare tutti i piccoli mammiferi, lucertole, serpenti e altri animali, soprattutto cuccioli, messi in fuga dal trattore. Il loro numero è difficilmente stimabile, ma elevatissimo. Poi ci sono gli animali che vengono uccisi per difendere i raccolti: non solo viene avvelenata una quantità incalcolabile di insetti e ragni, ai quali ben pochi animalisti si interessano, ma anche migliaia di topi, che, invece, vengono considerati esseri senzienti. Archer ha stimato che nella coltivazione del frumento vengano uccisi almeno 100 topi per ettaro all’anno, quindi, con rese medie di circa 1,4 tonnellate per ettaro, visto che il frumento contiene il 13% di proteina utilizzabile, si può calcolare che vengono uccisi almeno 55 animali senzienti per produrre 100 kg di proteine vegetali utilizzabili: 25 volte di più che per la stessa quantità di carne bovina prodotta al pascolo. Considerino inoltre gli animalisti, che questi animali soffrono di più di quelli uccisi nel ciclo di allevamento o nella caccia, perchè a loro non è garantita nè la limitazione del dolore al minimo o lo stordimento preventivo che è garantito agli animali da macello, nè la morte istantanea che è assicurata a quelli selvatici cacciati.

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