Cause di pancia gonfia: alimentazione ed emozioni

MEDICINA ONLINE DONNA CORPO DOLORE TRISTE PANCIA MESTRUAZIONI CICLOQuali sono le cause della pancia gonfia? Un problema comune a molte persone, in prevalenza donne. Una condizione che provoca un notevole disagio. Si ha la spiacevole sensazione di un addome innaturalmente pronunciato, condizione che rende fastidioso anche indossare abiti. Se il gonfiore aumenta dopo i pasti c’è da fare attenzione a determinati alimenti. Tra questi cavoli, cipolle, broccoli, cavolfiori. Anche cetrioli, peperoni, zuccheri raffinati, alcolici, bevande gasate, latte e formaggi, legumi, pane e pasta integrali.

Alimentazione e pancia gonfia

I dati scientifici più recenti hanno chiarito che esiste uno stretto rapporto tra alimentazione e infiammazione. I fenomeni di intolleranza alimentare sono dovuti principalmente a una specie di fenomeno di accumulo, come se si trattasse di un avvelenamento progressivo. E sono quindi differenti da quelli tipici delle allergie alimentari in cui la risposta patologica si evidenzia nel giro di pochi minuti dall’ingestione dell’alimento responsabile. La reazione di intolleranza viene facilmente trascurata perché somiglia, per certi aspetti, ad un lento avvelenamento.
Le intolleranze alimentari possono causare una serie di sintomi, talvolta diversi, ma legati a una causa infiammatoria immunologica. Gli alimenti che, generalmente, creano più intolleranze alimentari sono: latte vaccino, grano, glutine, olio d’oliva, uova, pomodoro, lieviti.

Non solo cibo: controllate le emozioni

La colite è sicuramente una delle cause della pancia gonfia più frequenti, perché il colon è pieno di terminazioni nervose che possono essere particolarmente sensibili agli impulsi che derivano dalle emozioni e dallo stress emotivo, collegato ad ira e ansia. Tali emozioni possono causare una contrazione anomala delle pareti del colon che viene così a provocare anomalie come stitichezza, diarrea e pancia gonfia. Curare quindi il colon curando anche la propria psiche è quindi una ottima idea.

I migliori prodotti per la salute dell’apparato digerente

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per il benessere del vostro apparato digerente, in grado di combattere stipsi, fecalomi, meteorismo, gonfiore addominale, acidità di stomaco, reflusso, cattiva digestione ed alitosi:

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Lo operano per un tumore e gli trovano 40 coltelli nella pancia

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO OSPEDALE CHIRURGIA SALA OPERATORIA OPERAZIONE CHIRURGICAIncredibile fatto accaduto in un ospedale indiano. Una equipe di cinque chirurghi ha operato ad Amritsar (Stato di Punjab) un agente di polizia che aveva manifestato forti dolori al ventre, estraendo dal suo stomaco 40 coltelli, che aveva ingerito di sua volontà, molti a serramanico chiusi, ma altri aperti e con la lama esposta. Dopo le prime visite nell’Amritsar Corporate Hospital i medici avevano ipotizzato, confortati da una ecografia, la presenza di una grossa massa tumorale. Ma successivamente una tomografia computerizzata ha materializzato una ipotesi incredibile, ha dichiarato il capochirurgo Jatinder Malholtra, e cioè che «nello stomaco del paziente era stato identificato un gran numero di oggetti simili a coltelli».
Quando «è cominciato l’intervento chirurgico – ha aggiunto – abbiamo subito trovato, uno dopo l’altro i coltelli, molti chiusi, ma alcuni aperti e lunghi quasi 18 centimetri». In 20 anni di professione, ha assicurato stupefatto Malholtra, «non avevo mai visto una cosa del genere. E se non fossimo intervenuti, presto il paziente sarebbe morto per le ampie ferite interne che si era prodotto». L’operazione è durata 5 ore.
I sanitari hanno chiesto al paziente, affetto da disturbi psichiatrici e che ora è in convalescenza e sta riprendendosi, in quanto tempo avesse ingerito i coltelli, ricevendo come risposta «due mesi».

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Bimbo nasce senza rompere il sacco amniotico: un caso ogni 80 mila [VIDEO]

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma VIDEO BIMBO PARTO SENZA ROMPERE SACCO Medicina Estetica Riabilitazione Nutrizionista Grasso Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Pene Massaggio Dieta Dimagrire Proteine Muscoli PalestraIn Brasile, in una clinica chiamata Santa Casa de Misericórdia a Barretos ( nello Stato di San Paolo), è nato un bimbo all’interno del sacco amniotico ancora intatto.
Questo è un evento estremamente raro anche per un medico abituato a fare migliaia di parti nella sua vita: stiamo parlando di un caso ogni 80mila nascite.

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma BIMBO NASCE SENZA ROMPERE SACCO AMNIOTICO Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene.jpgLeggi anche: Rarissimi bimbi nati senza rompere il sacco amniotico [FOTO]

Essendo un evento così raro i medici che hanno assistito al parto hanno ripreso la scena: nel filmato si vede il piccolo rannicchiato all’interno del suo sacco amniotico trasparente in attesa di salutare il mondo con il suo primo vagito.

Leggi anche: Sacco amniotico e liquido amniotico: cosa sono ed a che servono durante la gravidanza?

Successivamente il piccolo è stato liberato dal sacco amniotico grazie ad una piccola incisione praticata dal chirurgo. Questo evento è così raro perché il sacco amniotico di norma si rompe poco prima del parto, in quella che è generalmente indicata come “la rottura delle acque”. L’espressione “nato con la camicia”, che nel linguaggio comune significa “essere fortunati”, deriva proprio da questo rarissimo evento.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Sacco amniotico e liquido amniotico: cosa sono ed a che servono durante la gravidanza?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO NEONATO BAMBINO FIGLIO PARTO GRAVIDANZA MATERNITA CONCEPIMENTO OSTETRICIA (2)Il più chiaro cambiamento nel fisico di una donna durante la gravidanza è senza dubbio la pancia, che diventa mese dopo mese più grande a causa principalmente della crescita del feto al suo interno. Ma vi siete mai chieste cosa c’è nel pancione e cosa circonda il vostro bambino durante la gestazione? Il vostro bimbo, dentro la pancia è circondato da diverse strutture che lo proteggono da aggressioni e gli consentono di crescere e svilupparsi al meglio. Una delle strutture più importanti che circonda il feto è il sacco amniotico ripieno del liquido omonimo, che lo avvolge per tutto il tempo in cui resterà nella pancia della mamma. Nonostante sia sottile, questo sacco trasparente si rivela davvero molto resistente e riesce a svolgere perfettamente le sue funzioni protettive.

Leggi anche: Rarissimi bimbi nati senza rompere il sacco amniotico [FOTO]

Le membrane che compongono il sacco amniotico

Il sacco amniotico è composto principalmente da da acqua, sali minerali e proteine ed è il risultato della sovrapposizione di due membrane chiamate corion e amnios.
Il corion è la membrana più esterna del sacco amniotico ed ha il compito di definire la cavità extraembrionaria. Possiede i villi coriali, anch’essi indispensabili in gravidanza in quanto collegano l’organismo materno a quello del piccolo.  Il corion è composto da due parti, che si distinguono tra loro nel corso del secondo mese di vita intrauterina: il corion villoso, o frondoso, nel quale i villi coriali si allungano e si ramificano, corrispondente alla zona di inserzione dell’uovo che dà luogo alla placenta ed alla membrana coriale, situata tra l’amnios internamente e la decidua esternamente, e corion liscio, o calvo, nel quale i villi coriali si atrofizzano. Il corion inoltre protegge l’embrione. I villi coriali prima citati sono i protagonisti di uno degli esami prenatali più recenti: la villocentesi che, al pari dell’amniocentesi, prevede il prelevamento di un tessuto contenente villi coriali, per sottoporli ad analisi di laboratorio. L’amnios è la seconda membrana, la più interna. All’inizio, l’amnios è a contatto con il feto ma dopo circa 5 settimane si espande a causa dell’accumulo del liquido amniotico.

A cosa serve il sacco amniotico?

Corion ed amnios insieme sono molto importanti per lo sviluppo e la protezione del feto, svolgendo diverse funzioni. Proteggono il bambino dalle infezioni esterne, attutiscono gli urti, aiutano nella formazione del liquido amniotico ed impediscono che esso fuoriesca.

Leggi anche: Bimbo nasce senza rompere il sacco amniotico: un caso ogni 80mila [VIDEO]

Cos’è il liquido amniotico?

Il liquido amniotico è un liquido limpido e opalescente, composto da acqua, proteine, lipidi, glicidi,  sodio, potassio, calcio, ferro e altri sali minerali in cui nuota il bimbo per tutti i nove mesi di gestazione. Il liquido amniotico protegge il bimbo da infezioni e movimenti bruschi ma allo stesso tempo protegge la mamma dai movimenti del bambino. Nel primo trimestre della gravidanza il liquido viene prodotto dalla placenta e dalle membrane che circondano la parete uterina, ma dal secondo trimestre è formato dall’urina del bambino stesso. Non è un liquido stagnante: il bimbo lo beve, lo digerisce lo assorbe, etc.. Il liquido, inoltre, contiene le cellule della pelle del bambino che si staccano, i capelli del bebè ed anche del grasso. Il volume del liquido aumenta progressivamente durante la gravidanza fino a raggiungere il litro al 7° mese, per poi diminuire a 500 – 600 millilitri verso la fine della gestazione.

Cosa succede quando avviene la rottura del sacco amniotico?

Si tratta di un fenomeno del tutto naturale, probabilmente più noto sotto il termine “rottura delle acque”. Si verifica prima dell’inizio del travaglio o durante le contrazioni. In alcuni casi invece, seppur rari, la rottura non avviene e il piccolo potrebbe nascere in sacchetto integro.
Quando la rottura delle acque avviene prima del travaglio, è importante farsi accompagnare immediatamente all’ospedale in modo che i medici possano valutare se è il caso di attendere o procedere con un parto indotto. Solitamente, il sacco amniotico si rompe durante le contrazioni, quando vi è la forte spinta che, provocando una pressione interna al collo dell’utero, causa la rottura della membrana.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Uomini incinti, oppure… con la pancia da birra?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OBESITA GRASSO SOVRAPPESO DIETA DIMAGRIRE METRO ADDOME PANCIA GRASSOLa maternità è una delle cose più belle del mondo. Essere madre, portare un figlio in grembo e dare alla luce una nuova vita, un nuovo essere umano, una cosa da far venire la pelle d’oca anche ai più duri di cuore. Ora capite perché le gestanti, le ragazze incinte si fanno quelle foto di nudo artistico in cui mostrano il pancione tenendolo con le mani.

Diciamo però che, in mancanza di gestazione, anche la birra è considerata da alcuni una delle cose più belle del mondo. È unisex, ti consola quando sei giù, ti disseta e ti fa gonfiare l’addome, che appunto viene sovente chiamato pancetta da birra. In questi giorni ne vediamo un bel po’ in spiaggia, di maschi che sembrano letteralmente aspettare un bambino, e invece sono solo in hangover.

Sfruttando la pancetta da birra la compagnia tedesca Bergedorfer Bier ha creato una pubblicità molto divertente (o patetica, fate voi), utilizzando uomini di tutte le età mentre posano in mutande, tenendosi la pancia piena di birra e parodiando le foto delle donne col pancione. Voi cosa ne pensate? Pubblicità carina o solo di cattivo gusto?

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Come fare gli addominali alti, bassi e laterali (obliqui): i consigli per evitare i dieci errori più comuni

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COME FARE ADDOMINALI ALTI BASSI ERRORI Medicina Estetica Riabilitazione Nutrizionista Dieta Grasso Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Luce Pulsata  Macchie Cutanee Pene Pressoterapia MassaggioPer avere una pancia piatta e tonica, non basta perdere il grasso locale in eccesso: è necessario rinforzare i muscoli addominali.

Esiste anatomicamente un addominale alto ed uno basso?

Prima di proseguire l’articolo, ritengo importante fare una premessa di anatomia semplice. Nonostante molti, sbagliando, in palestra facciano distinzione tra addominali “alti” e “bassi”, ciò è un errore. Il muscolo che dà all’addome il caratteristico aspetto a scacchi è un unico muscolo chiamato muscolo retto addominale; il suo aspetto particolare è dovuto a tre o quattro iscrizioni tendinee trasversali e da una verticale che lo separano nella caratteristica configurazione a scacchiera. Non esistono quindi anatomicamente addominali alti o bassi (o superiori e inferiori). I diversi esercizi per gli addominali comportano certamente stimoli differenti, ma il muscolo allenato è sempre il retto addominale in toto. Il fatto che nel titolo abbia inserito questa errata distinzione, riflette la volontà di far trovare questo articolo ai motori di ricerca: dipende dal fatto che molti, nel fare una ricerca sugli addominali su Google, inseriscono le diciture “alti” o “bassi”.

Da quali muscoli principali è costituito l’addome?

Oltre al già citato muscolo retto addominale, l’addome è costituito principalmente anche dai muscoli obliqui e dal muscolo trasverso. Gli obliqui interni ed esterni corrono lungo il lato del ventre e aiutano a piegare e a ruotare ai lati il corpo, oltre ad assisterlo nella flessione del tronco. Il muscolo trasverso è un profondo strato muscolare che sostiene tutta la struttura interna e gli organi dell’addome. Aiuta ad appiattire lo stomaco e viene coinvolto nella respirazione, nella minzione, nella defecazione e nel parto. Il traverso aiuta anche a sostenere la colonna vertebrale in alcuni esercizi. Altri muscoli addominali sono il piramidale, il quadrato dei lombi, il cremastere e i muscoli intrinseci del rachide lombare.

Leggi anche: 8 errori che fanno crescere i tuoi muscoli MENO di quanto potrebbero

I dieci errori comuni nello svolgere esercizi per gli addominali

1) Il movimento non parte dalla testa Se tieni le mani dietro alla testa, assicurati di non chiudere i gomiti e di non spingere la testa con le braccia mentre ti sollevi. Ti verrà naturale farlo, ma questa spinta affaticherà i muscoli del collo e farà lavorare male l’addome . Se tieni le braccia in un’altra posizione, ricorda comunque di non coinvolgere la testa e il collo nell’esercizio. Ricorda che il movimento giusto non parte dalla testa o dal collo: parte dalla pancia.

2) Non curvare la schiena Non provare a mettere la testa sulle ginocchia. Più ti sollevi da terra meglio è, ma fino a un certo limite. Se la schiena inizia a curvarsi, farai uno sforzo troppo grande con la parte bassa della schiena. La schiena deve stare diritta. Inoltre, quando state stesi, schiacciate bene per terra la vostra zona lombare.

3) Piedi a terra Se non riesci a tenere i piedi a terra e non li hai assicurati a terra in qualche modo, dovrai fare uno sforzo aggiuntivo con le cosce per provare a tenerli giù. Nel caso in cui le tue gambe si stancassero prima dei tuoi addominali e ti costringessero a smettere, l’intero esercizio sarebbe stato inutile.

4) Non solo stesi sul tappetino Dimenticarsi che gli addominali lavorano non soltanto nella classica posizione stesi per terra sul tappetino, ma anche con altri esercizi. Provate a correre o, ancora meglio, saltare la corda per dieci minuti al giorno e vedrete che risultati!

5) Supera i tuoi limiti, ma con buon senso Ricorda che l’unico modo per rinforzare i muscoli, è spingerli oltre la loro soglia di resistenza. Se però fai troppe ripetizioni e inizi a sentire un dolore intenso, significa che stai esagerando. Fermati, perché nel migliore dei casi non riusciresti più a eseguire l’esercizio nella maniera corretta, mentre nel peggiore dei casi rischi di determinare un danno al tuo fisico.

Leggi anche: Correre fa ingrassare? Gli errori da evitare

6) Respira bene Un errore molto comune quando si fanno gli addominali è quello di rimanere in apnea, non respirare mentre si fanno gli esercizi. La respirazione è invece il segreto non solo per fare dei buoni esercizi per l’addome, ma per gli esercizi di tutto il corpo. La regola è semplice: dovete espirare (buttare fuori l’aria) tutte le volte che contraete il muscolo e inspirare (mettere dentro l’aria) quando invece tornate in posizione.

7) Fai stretching Dopo aver fatto gli addominali è importantissimo fare stretching per evitare i dolori del giorno dopo. A seguito dell’allenamento stendetevi e tirate le braccia e le gambe per allungare gli addominali.

8) Non fare solo addominali Vi state focalizzando sugli addominali per avere una pancia piatta, ma vi state dimenticando di tutte le altre parti del vostro corpo? Non fate questo errore: l’allenamento deve essere completo e bilanciato su tutte le parti del corpo. Ricordate: la bellezza di un corpo è soprattutto nell’armonia delle sue parti.

9) Non far passare troppo tempo tra le ripetizioni L’alta percentuale di fibre rosse nei muscoli addominali consente a questi di recuperare velocemente dopo lo sforzo. Una pausa troppo lunga quindi manderebbe a monte lo stimolo allenante. Il recupero tra le serie, negli esercizi per gli addominali, non dovrebbe mai superare i 40 secondi.

10) Chiedi consiglio al medico Prima di iniziare qualsiasi tipo di esercizio a casa da soli, consultate il vostro medico, specialmente se non siete più in forma o se avete patologie dell’apparato locomotore, ad esempio non fare esercizi per gli addominali se ti è stata diagnosticata l’osteoporosi: gli esercizi per l’addome ti espone al rischio di fratture da stress.

Leggi anche: Perché non riesco a dimagrire? I nove errori tipici di chi è a dieta

Addominali: quante ripetizioni fare?

Prima di chiudere è importante ricordare che il muscolo retto addominale, essendo di media costituito al 50% da fibre bianche ed al 50% di fibre rosse, si allena in maniera ottimale alternando ripetizioni maggiori e minori, ad esempio serie con 10 ripetizioni alternate a serie con 20 ripetizioni.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Come perdere 2 kg di peso a settimana in modo rapido e sicuro

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DIMAGRIRE GRASSO DIETA DIETOLOGIA CALORIE IPOCALORICA OBESO OBESITA SOVRAPPESO KG BILANCIA JEANS PANTALONIMolti miei pazienti vengono da me con parecchio peso da perdere e ben poco tempo a disposizione. Spesso sono pazienti che hanno provato molte diete tradizionali senza mai giungere a risultati concreti e duraturi, oppure sono pazienti che hanno bisogno urgentemente di perdere una grande quantità di peso. Un caso che mi è capitato poco tempo fa è stato quello di una ragazza che doveva sposarsi due mesi dopo ed era disperata perché non riusciva più ad indossare il vestito del matrimonio che aveva acquistato qualche mese prima perché, per lo stress dei preparativi per le nozze, era ingrassata ben 12 kg! In questo tipo di pazienti la terapia migliore per perdere peso in modo rapido, sicuro e senza il rischio di fallimento, è senza dubbio la Dieta Proteica. Questa metodologia, usata da anni da dietologi e nutrizionisti di tutto il mondo, prevede una forte riduzione  della quantità di zuccheri e grassi, attivando il fenomeno della chetogenesi controllata, a scapito delle riserve di grasso dell’organismo. La dieta proteica fu introdotta nel 1973 , grazie agli studi del prof. Blackburn  dell’università di Harvard, che elaborò il protocollo PSMF : Protein Sparing Modified Fasting. Da quel momento sono innumerevoli in tutto il mondo i successi legati a questa terapia, tra cui anche la ragazza che doveva sposarsi: grazie alla mia dieta proteica le ho fatto perdere quasi 14 kg in meno di due mesi ed il giorno delle nozze era bellissima nel suo abito bianco!

Come si svolge la visita?

Dopo la visita medica generale e la visione di esami ematici recenti, passi necessari per escludere eventuali controindicazioni alla Dieta Proteica, eseguo la valutazione delle misure antropometriche (peso,statura, indice delle masse corporee, circonferenze). Successivamente sottopongo il paziente ad una bioimpedenziometria per calcolare le masse corporee, l’idratazione ed il metabolismo basale. Dopo aver valutato tutti i dati raccolti, assegno al paziente una terapia dietologica basata sulla Dieta Proteica vera e propria. I controlli vengono effettuati una volta a settimana.

Come viene organizzata una Dieta Proteica?

La Dieta Proteica è uno schema piuttosto facile da seguire. Ecco un esempio tipico:

  1. Colazione: Caffè o tè senza zucchero +  1 busta proteica
  2. Metà mattina1 busta proteica
  3. Tarda mattina: 1 frutto (mela, pera, kiwi, arancia)
  4. Pranzo1 busta proteica + 300 g di verdura concessa
  5. Merenda: 1 frutto (mela, pera, kiwi, arancia)
  6. Cena1 busta proteica + 300 g di verdura concessa

La verdura concessa è: (cotta a vapore o lessa) broccoli, cavolfiori, cime di rapa, spinaci, zucchine, cicoria, melanzane, bieta, peperoni gialli e verdi, asparagi, insalata verde, finocchio, sedano. Condire con mezzo cucchiaio di olio d’oliva, sale, limone.
La verdura NON concessa è: pomodori, radicchio, carota, peperoni rossi, ravanelli

Accortezze importanti da seguire durante la dieta

Durante tutta la terapia il paziente dovrà bere giornalmente almeno due litri a scelta tra le seguenti bevande: acqua; tè verde; spremuta d’arancio o pompelmo; caffè senza zucchero. E’ importante assumere anche con integratore di vitamine e sali minerali. Estremamente importante è non assumere zuccheri di nessun tipo e nessun altro alimento non incluso nello schema. Lo schema proposto precedentemente può essere diverso in base alle vostre caratteristiche fisiche, ad esempio le buste proteiche possono essere cinque e non quattro. Le buste proteiche devono essere disciolte in acqua (e NON in altro liquido) ed assunte rapidamente. Le buste proteiche in commercio hanno i sapori più vari per venire incontro al vostro gusto (cioccolato, arancia, cibi salati…): io vi aiuterò nella scelta dell’integratore giusto per la vostra terapia.

Quali sono i vantaggi della Dieta Proteica?

  • Senso di sazietà che dura tutto il giorno;
  • Facilità di gestire la dieta. Non c’è bisogno di andare a fare una spesa mirata, di verificare le quantità esatte, di cuocere i cibi: quasi impossibile fare errori!
  • Facilità di assunzione del prodotto anche quando si è a lavoro in pausa pranzo;
  • Mantenimento della massa muscolare e di un alto metabolismo basale;
  • Minor rischio di intolleranze;
  • Maggiore assimilazione dei nutrienti;
  • Sicurezza del trattamento;
  • Facilità nel dimagrimento;
  • Economicità del trattamento in rapporto alla grande perdita di peso;
  • Rapidità del dimagrimento.

Come agisce la Dieta Proteica nell’organismo?

L’ipoinsulinemia, indotta dalla marcata riduzione degli zuccheri, va a provocare il catabolismo dei trigliceridi di riserva, i quali grazie all’azione della lipoproteina lipasi, si trasformano in acidi grassi liberi e glicerolo. Di quest’ultimo, il 10% viene ossidato a livello epatico per finire in glucosio, il resto apporta l’energia necessaria per la gluconeogenesi. Per quanto riguarda gli acidi grassi, il 40% viene direttamente usato dai muscoli, il resto subisce una betaossidazione a livello epatico, trasformandosi in 48 ore dall’inizio della dieta in corpi chetogeni. Questi, in presenza di insulina e glucosio, endogeno ed esogeno, si ricondenseranno a formare l’acetil-coenzima A, che finirà nel ciclo di Krebs per fornire energia alle cellule. L’ipoinsulinemia quindi , crea e favorisce la chetogenesi e la lipolisi, apportando energia a tutto l’organismo, senza intaccare la massa muscolare.

Quali sono le controindicazioni alla Dieta Proteica?

  • Grave insufficienza epatica e renale
  • Gravidanze e allattamento
  • Età inferiore ai 14 anni
  • Recenti incidenti vascolari (trombosi venosa profonda, ictus cerebrale, infarto del miocardio, arteriopatia obliterante degli arti inferiori)
  • Gravi alterazioni psichiatriche (psicosi maniacali, schizofrenia)
  • Diabete insulinodipendente
  • Celiachia.

Per quanto tempo può essere seguita la Dieta Proteica?

Ricerche effettuate in tutto il mondo, confermano che la Dieta Proteica, può essere proseguita – sotto stretto controllo medico – fino a 16 settimane consecutive.

Quanti kg di peso si perdono a settimana con la Dieta Proteica?

Una Dieta Proteica seguita in maniera costante porta ad una sicura perdita di peso, che oscilla tra non meno di 2 kg a 2,5 kg a settimana.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Quante proteine devo assumere ogni giorno?

MEDICINA ONLINE MANGIARE DIETA CIBO DIMAGRIRE PROTEINE CARNE SALUMISono domande che mi sento rivolgere spesso, sia da pazienti che frequentano la sala pesi della propria palestra, sia da pazienti che vogliono semplicemente Continua a leggere