Come cambiano i testicoli e lo scroto con l’età?

MEDICINA ONLINE SESSO SESSUALITA ANZIANO 40 50 60 70 ANNI YO VECCHIO OLDIE PENE SPERMA EREZIONE RAPPORTO VIAGRA FARMACI PENETRAZIONE DISFUNZIONE ERETTILE ANSIA PRESTAZIONE IMPOTENZA LIQUL’invecchiamento fisiologico dell’organismo dell’uomo ha delle ripercussioni ben note non solo sugli organi interni come ad esempio cuore, polmoni ed intestino, ma anche sulla funzione sessuale, che si riflettono nel calo del testosterone, nelle difficoltà d’eccitazione ed erezione. Alcuni uomini sperimentano anche una notevole difficoltà nel raggiungere l’orgasmo ed una diminuzione sia del volume spermatico che della qualità dello stesso, mentre non di rado subentrano problemi di prostata ingrossata e disturbi della funzione urinaria. Ma non solo: anche lo stesso organo sessuale maschile, il pene per l’appunto, i testicoli e lo scroto possono subire variazioni.

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Come cambiano i testicoli con l’età?

I testicoli di un giovane adulto sano sono due, sono simmetrici o lievemente asimmetrici, e presentano consistenza duro-elastica, superficie liscia e forma ovoidale. Le loro dimensioni medie sono:

  • 3,5 – 4 cm di lunghezza;
  • 2,5 cm di larghezza;
  • 3 cm di diametro anteroposteriore.

A partire dai 40 anni il volume dei testicoli tende però gradualmente a diminuire di alcuni millimetri. Tale diminuzione diventa generalmente evidente intorno ai 50 anni di età, quando la lunghezza tende ad oscillare tra i 3 ed i 3,5 cm e la larghezza è mediamente al di sotto dei 2,5 cm . La diminuzione del volume è ancora più evidente dopo i 65 anni, quando la lunghezza oscilla generalmente tra i 2,5 ed i 3 cm, con una larghezza media di circa 2 cm. Negli anni i testicoli perdono inoltre parzialmente parte della consistenza duro-elastica. La diminuzione volumetrica testicolare, pur andando di pari passo con una minore quantità e qualità dello di sperma, non intacca tuttavia la possibilità dell’uomo di fecondare una donna: al contrario di quest’ultima che va incontro a menopausa, l’uomo può infatti diventare padre virtualmente a qualsiasi età

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Perdita di sensibilità dello scroto

Con l’invecchiamento fisiologico dell’uomo – oltre alla diminuzione volumetrica del testicolo che si associa a calo della libido, della potenza eiaculatoria e di quella erettile – a causa della diminuita qualità della circolazione sanguigna nello scroto, anche quest’ultimo tende a cambiare. Generalmente intorno ai 60 anni la sensibilità della pelle dello scroto tende ad essere circa un terzo di quella posseduta 40 anni prima. A ciò si associa una costante diminuzione dei peli scrotali, parallela a quella che si verifica sul pube: ciò si verifica a causa dei valori più bassi di testosterone in circolo. Lo scroto appare inoltre meno “pieno” e la pelle scrotale, avendo una elasticità minore, può apparire più rugosa e di colore meno “vitale” a causa della minor qualità della microcircolazione sanguigna. Tutto ciò però non determina necessariamente un calo della soddisfazione sessuale: questa è infatti frutto di numerose alchimie psicofisiche nel rapporto di coppia che nulla hanno a che vedere con le dimensioni del pene, dei testicoli o della minore elasticità della cute scrotale!

Leggi anche: Il pene si accorcia o no con l’età? Come le misure cambiano negli anni

Quali sono le cause patologiche di testicolo piccolo?

I testicoli possono diminuire in grandezza rispetto alla media anche per via di varie patologie e condizioni, come ad esempio:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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HP significato nel body building, esempi e come si calcola

MEDICINA ONLINE FITNESS WOMAN PESI PALESTRA GIRL HP PESO ALTEZZA SPORT GINNASTICA STRETCHING GYM WORKOUT PROTEINE INTEGRATORI AMINOACIDI BCAA GLUTAMINA ALFA LIPOICO CARNITINA TERMOGENICO MUSCOLI MASSA GRASSA CARDIO.jpgSpesso si sente parlare di “HP” o “H/P” nel body building o comunque in ambito sportivo: cosa significa questa sigla?

HP o H/P rappresenta semplicemente il rapporto fra peso (P) ed altezza (H) di un individuo. Il segno + o – seguito da un numero, indica quanto è rispettivamente vantaggioso o svantaggioso questo rapporto, fatto che può far rapidamente intuire quali potrebbero essere le condizioni dell’individuo.

Come si calcola l’HP (esempio con peso “più grande” dell’altezza)

  1. prendi le ultime due cifre della tua altezza espressa in centimetri (ad esempio 83 se sei alto 183 cm);
  2. prendi il tuo peso (ad esempio 90 kg);
  3. sottrai il numero più piccolo tra i due a quello più grande (nel nostro caso 90 – 83 = 7);
  4. poiché il tuo peso è più grande delle ultime due cifre della tua altezza, inserisci il segno +. Nel nostro caso siamo HP+7.

Questo sistema è valido se sei alto fino a 199 cm. Se sei alto da 200 cm in su, devi prendere il valore in cm della tua altezza e togliere 100. Ad esempio se sei alto 214 cm, il valore da rapportare con il peso NON sarà 14, bensì 214 meno 100, quindi 114.

Come si calcola l’HP (esempio con altezza “più grande” del peso)

  1. prendi le ultime due cifre della tua altezza espressa in centimetri (ad esempio 83 se sei alto 183 cm);
  2. prendi il tuo peso (ad esempio 75 kg);
  3. sottrai il numero più piccolo tra i due a quello più grande (nel nostro caso 83 – 75 = 8);
  4. poiché il tuo peso è più piccolo delle ultime due cifre della tua altezza, inserisci il segno -. Nel nostro caso siamo HP-8.

Anche in questo caso, questo sistema è valido se sei alto fino a 199 cm. Se sei alto da 200 cm in su, devi prendere il valore in cm della tua altezza e togliere 100.

In pratica il numero dopo il + indica i kg in più rispetto alle ultime due cifre dell’altezza espressa in cm (o alla tua altezza sottratta di 100 se sei alto oltre i 200 cm), invece il segno – indica i kg in meno rispetto alle ultime due cifre dell’altezza espressa in cm (o alla tua altezza sottratta di 100 se sei alto oltre i 200 cm).

Esempi

Alcuni esempi pratici:

  • se un individuo è alto 160 cm e pesa 55 kg sarà HP-5
  • se un individuo è alto 170 cm e pesa 80 kg sarà HP+10
  • se un individuo è alto 170 cm e pesa 75 kg sarà HP+5
  • se un individuo è alto 170 cm e pesa 64 kg sarà HP-6
  • se un individuo è alto 175 cm e pesa 85 kg sarà HP+10
  • se un individuo è alto 175 cm e pesa 82 kg sarà HP+7
  • se un individuo è alto 175 cm e pesa 70 kg sarà HP-5
  • se un individuo è alto 175 cm e pesa 65 kg sarà HP-10
  • se un individuo è alto 175 cm e pesa 75 kg sarà HP 0 (“HP zero” oppure semplicemente “HP”)
  • se un individuo è alto 172 cm e pesa 63 kg sarà HP-9
  • se un individuo è alto 180 cm e pesa 90 kg sarà HP+10
  • se un individuo è alto 185 cm e pesa 90 kg sarà HP+5
  • se un individuo è alto 185 cm e pesa 79 kg sarà HP-6
  • se un individuo è alto 190 cm e pesa 95 kg sarà HP+5
  • se un individuo è alto 190 cm e pesa 102 kg sarà HP+12
  • se un individuo è alto 200 cm e pesa 97 kg sarà HP-3
  • se un individuo è alto 200 cm e pesa 104 kg sarà HP+4
  • se un individuo è alto 210 cm e pesa 106 kg sarà HP-4
  • se un individuo è alto 210 cm e pesa 113 kg sarà HP+3

In una gara la sigla HP fino a 170 cm +3 kg sta ad esempio ad indicare che sono ammessi soggetti con altezza massima di 170 cm e un peso massimo di 73 kg (ovvero 70+3 kg).

La sigla HP fino a 180 cm +5 kg sta invece ad indicare che a quella gara sono ammessi soggetti con altezza massima di 180 cm e un peso massimo di 85 kg (ovvero 80+5 kg).

I migliori integratori per lo sport

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Glande del pene: funzioni, anatomia ed immagini

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Sangue mestruale nero, scuro, denso, grumoso e maleodorante

MEDICINA ONLINE VISITA MEDICA GINECOLOGICA COMPLETA VIDEO VULVA GENITALI INTERNI ESTERNI STUDIO VAGINA UTERO ESAME ECOGRAFIA TRANSVAGINALE FIBROMI POLIPI TUMORE CANCRO GRAVIDANZA INCINTA CISTI OVAIO PAP TEST ETAIl flusso mestruale è composto da cellule della mucosa uterina (l’endometrio) e sangue, proviene dall’utero ed attraversa la vagina per dirigersi all’esterno tramite l’apertura vaginale durante il ciclo mestruale. Ad alcune donne capita, a volte, di avere un flusso mestruale tendente al marrone scuro o addirittura al nero, oppure più denso e di cattivo odore rispetto al solito, e spesso ci si preoccupa molto, sebbene non sempre ce ne sia motivo. Le cause possono essere diverse anche se in ogni caso è bene evitare l’auto-diagnosi e rivolgersi al proprio ginecologo per ulteriori accertamenti, come visita ginecologica ed ecografia, per escludere gravi patologie.

Cause di sangue mestruale scuro e denso

Le mestruazioni subiscono normali variazioni sia durante il ciclo mestruale stesso, che durante la vita di una donna: età ed altri fattori, ad esempio, possono portare dei cambiamenti normali e non per questo allarmanti. C’è chi soffre di mestruazioni lunghe – con sintomi, cause e rimedi precisi – c’è chi ha mestruazioni abbondanti – risolvibili, a volte, con rimedi naturali – e c’è chi può assistere alla comparsa di un ciclo mestruale scuro. Se si manifesta un ciclo mestruale più scuro del solito generalmente non ci si deve preoccupare: può trattarsi, infatti, anche di semplici irritazioni o infiammazioni. Quando le mestruazioni volgono al termine, il sangue rimasto all’interno della vagina e sull’utero può essere espulso, come processo naturale di pulizia del corpo: in questo caso, ad esempio, il cambio di colore può essere imputato semplicemente al tempo trascorso ed il colorito marrone ne è la normale conseguenza, trattandosi di sangue più coagulato del solito.

Gravidanza e menopausa

Durante la gravidanza possono spesso presentarsi la perdita di macchie scure del tutto normali: la fecondazione di un ovulo, infatti, può causare il danneggiamento del rivestimento dell’utero – ricco di sangue – portando a delle perdite marroni; ciò può avvenire, più o meno, a 6-12 giorni dall’ovulazione. Anche l’insorgere della menopausa può causare perdite marrone chiaro o scuro – a volte, anche tendenti al giallastro – insieme a secchezza vaginale, eventi generalmente normali.

Leggi anche: Perdite bianche, gialle marroni in gravidanza: quando preoccuparsi e cosa fare?

Cause patologiche

Non sempre le alterazioni del normale flusso mestruale sono però fisiologiche: esistono molte diverse cause patologiche più o meno gravi. Ad esempio una alterazione del sangue mestruale può essere determinata da un’eliminazione disfunzionale dell’endometrio ed in questo caso i sintomi continueranno anche molti giorni dopo la fine delle mestruazioni; una malattia infiammatoria pelvica può, poi, portare perdite scure, grumose e/o maleodoranti – oltre a mancanza di appetito, infertilità e dolori addominali. Alterazioni simili si possono verificare anche in caso di gonorrea, clamidia ed endometriosi. Infine, anche la presenza di determinate allergie, cisti dell’utero, polipi e fibromi – piccoli tumori benigni – lesioni cancerose, malattie autoimmuni, tossicodipendenza, stress, depressione, disturbi del comportamento alimentare, dismenorrea, uso di determinati contraccettivi, alterazione della normale coagulazione del sangue e minzioni e defecazioni anomale possono essere causa e/o sintomi correlati ad alterazioni del ciclo mestruale.

Rimedi per un flusso mestruale alterato

I rimedi variano da caso a caso, poiché dipendono dalle cause a monte che hanno determinato l’alterazione del flusso mestruale, cause che – come abbiamo visto – sono estremamente varie e possono essere più o meno gravi. Se si tratta di endometriosi basta un intervento tempestivo ed un trattamento adeguato. In casi di stress, depressione o disturbi del comportamento alimentare, per esempio, occorrerà agire su questi problemi a livelli diversi per poter risolvere il problema dell’alterazione del flusso. Importante sempre eseguire una visita ginecologica con ecografia (anche transvaginale se necessaria) e – ogni due anni dopo i 25 anni di età – un PAP test.

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Differenza tra terremoto ondulatorio e sussultorio. Quale fa più danni?

MEDICINA ONLINE DIFFERENZA TRA TERREMOTO ONDULATORIO E SUSSULTORIO MOVIMENTO LAMPADARIO SI MUOVE O NO ONDA SISMICA IPOCENTRO EPICENTRO MAGNITUDO SISMA OSCILLAZIONE SCOSSONE DESTRA SINISTRA ALTO BASSO.jpgUna scossa di terremoto può essere avvertita in maniera sussultoria o in maniera ondulatoria. Ma davvero esistono questi due tipi di Continua a leggere

Cibi ed alimenti che aumentano il calore del corpo e ti riscaldano

MEDICINA ONLINE Lenticchie proprietà benefici varietà calorie valori nutrizionali legumi fibre verdura lenticchie rosse bianche grigie nere gialle marroni colore ricette dieta fibra fibre cucina dimagrire stipsi feci gasAvete sempre freddo? L’ultimo week end vi ha costretto a tirare fuori tutte le sciarpe di lana che avevate rinchiuso mesi fa negli armadi? Sappiate che il freddo si combatte non solo con giacche e termosifoni: potete sconfiggerlo anche a tavola (entro certi limiti!). Legumi, carne, frutta e verdure di stagione, come spinaci, zucchine e broccoli, aiutano l’organismo ad alzare la temperatura. Questi cibi, grazie al loro apporto calorico, danno una marcia in più al metabolismo, che riesce a produrre più energia e più calore.

Leggi anche: Perché ho sempre le mani ed i piedi freddi? Cosa fare e cosa NON fare per scaldarli

No a diete eccessive e all’alcol

Per prima cosa bisogna fare attenzione alle diete troppo severe con pochissime calorie e pochi grassi: tali diete esagerate, fatte in periodi freddi, rallentano la capacità di regolare la temperatura corporea, ed anche per questo tendo a sconsigliarle ai miei pazienti. Attenzione anche all’alcol che, dopo una iniziale vasodilatazione che determina una sensazione di calore, lascia spazio ad una vasocostrizione che ti farà sentire parecchio freddo! Quindi NO a diete troppo ipocaloriche e troppi ipolipidiche e NO ad alcolici e superalcolici.

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Il termometro del corpo

Ora una breve parentesi scientifica per farvi capire quanto può essere soggettiva la sensazione di freddo. Il “termometro” del corpo è composto dai termorecettori cutanei, microscopici sensori in grado di rilevare il caldo e il freddo: percepiscono le variazioni di calore dell’ambiente e innescano la risposta. Che è affidata a neuroni termosensibili, posti nell’ipotalamo. Lo scopo è mantenere costanti i gradi corporei attraverso un meccanismo di termoregolazione, che disperde calore (se fa caldo) o ne favorisce la produzione (se fa freddo). La pura verità è che si sa ancora ben poco sulla struttura delle terminazioni nervose termorecettive, e ancora meno sulle modalità in cui gli individui percepiscono le sensazioni di caldo e freddo. Restano poco chiari i meccanismi per i quali, a parità di temperatura, alcune persone avvertono una sensazione confortevole e altre hanno freddo. Nelle persone “freddolose” la temperatura percepita dai termorecettori viene interpretata come gelida indipendentemente da un riscontro oggettivo, ossia anche in presenza di temperature abbastanza elevate. Non esistono farmaci o terapie: oltre a curare il regime alimentare, l’unica soluzione rimane coprirsi di più. Anche l’uso di farmaci vasodilatatori non ha giustificazione scientifica e può avere effetti negativi. Ma ora passiamo all’argomento “caldo”: quali cibi ci riscaldano di più?

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I cibi anti-freddo

Veniamo ora al cuore dell’articolo: quali sono i cibi “anti-fredddo” e ci proteggono dai malanni tipici dell’inverno?

LEGUMI
I cibi ricchi di ferro hanno un effetto anti-gelo. Questo minerale contribuisce infatti a creare una sorta di scudo nei confronti del freddo. Del resto, quando il ferro scarseggia e si ha l’anemia sideropenica, uno dei disagi accusati è proprio la scarsa resistenza alle basse temperature. Dove si trova il ferro assimilabile dall’organismo? Nei legumi e negli ortaggi a foglia verde (oltre che nella carne e nel pesce). A tal proposito, potrebbe interessarti questo articolo: Differenza tra verdura, legumi ed ortaggi con esempi

KIWI
Quando il termometro si abbassa, la pelle del viso comincia a tirare, arrossarsi e screpolarsi. Per difenderla, un aiuto arriva dal kiwi. Contiene ben 85 milligrammi di vitamina C ogni cento grammi di frutto (contro i 50 milligrammi di media degli agrumi). La vitamina C è importante per la produzione del collagene, che costituisce la struttura di sostegno dei tessuti connettivi in generale e del derma in particolare.

BROCCOLI
I carotenoidi, precursori della vitamina A, sono raccomandati dal ministero della Salute perché in grado di stimolare le difese immunitarie, più fragili in inverno. Dove si trovano? Oltre che nei broccoli (il cui sapore personalmente non mi fa del tutto impazzire) li possiamo trovare in abbondanza anche in in carote, zucca, patate, pomodori, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, cavolfiori, peperoni.

Leggi anche: Cibi che raffreddano il corpo e diminuiscono il caldo

CARNE E UOVA
Consumare proteine sviluppa calore, quindi nel tuo menù dell’inverno non dovrebbe mancare un po’ di carne, ma anche latte, uova, pesce, prosciutto. Ottimi anche i legumi, anche se le proteine che ci forniscono hanno un valore biologico più basso rispetto a quello degli alimenti di origine animali. Attenzione però a non esagerare con le proteine: gli eccessi non sono salutari, perché appesantiscono il lavoro di fegato e reni. Per approfondire, leggi: Valore biologico: significato, alimenti con proteine ad alto e basso valore biologico

FRUTTA E VERDURA
Per tenere alla larga l’influenza e i mali invernali, porta a tavola frutta e verdura di stagione (l’OMS raccomanda 5 porzioni al giorno) di tutti i colori. In questo modo puoi rinforzare il tuo sistema immunitario, grazie alla grande quantità di vitamine e sali minerali che tali alimenti forniscono.

Leggi anche: Perché ci viene la febbre e perché non dobbiamo aver paura di lei

NOCI
Per prevenire il raffreddore, mangia tutto l’anno cibi ricchi di zinco: oltre a noci, carne di manzo, uova (il tuorlo), ostriche, crostacei, cereali, legumi e verdure. E ancora: germe di grano, lievito di birra e lecitina di soia. Per approfondire: Classifica dei cibi con maggior quantità di zinco esistenti

SPREMUTE D’ARANCIA
Per prevenire il raffreddore le spremute d’arancia sono utili. Contengono una discreta quantità di vitamina C, di antocianidine (sostanze che hanno potere protettivo sulle cellule e anche sul sistema immunitario) e di altri antiossidanti. Per approfondire, leggi: Antiossidanti: alimenti ed integratori migliori contro i radicali liberi

YOGURT
Secondo una ricerca dell’Università degli Studi di Milano, pubblicata sul Journal of Clinical Gastroenterology, l’impiego costante di probiotici riduce i casi di infezione e rende le forme influenzali meno aggressive.

Leggi anche: Perché quando cambia il tempo fanno male le cicatrici e come far passare il dolore

MANDORLE
Il tocoferolo (vitamina E) è raccomandato dal Ministero della Salute nella stagione invernale perché in grado di fare da scudo contro raffreddori e influenze. È contenuto soprattutto in mandorle, nocciole e olio extravergine d’oliva.

Leggi anche: Mal di gola forte: rimedi naturali e farmaci per farlo passare

ACQUA, TISANE E TÈ
Pur se senti meno bisogno di bere rispetto ai mesi caldi – quando la maggiore sudorazione ci spinge ad assumere più liquidi – anche d’inverno devi idratarti: non farti mancare acqua, tè, tisane e minestre. Ricorda che anche la frutta è ricca di acqua. Ricorda che ben più della metà del tuo corpo è fatto di acqua: se il tuo organismo è ben idratato, si difende meglio dal freddo e dai malanni invernali. Per approfondire: Fabbisogno idrico giornaliero: quanta acqua bere al giorno?

ALCOL? NO GRAZIE
Come già prima anticipato, attenzione agli effetti degli alcolici: dopo una iniziale vasodilatazione, con sensazione di calore, possono lasciare spazio a una vasocostrizione con sensazione di freddo. Se hai problemi con l’alcol, forse potrebbe interessarti questo articolo: Dipendenza da alcol: come fare per smettere di bere alcolici e superalcolici

NON ESAGERARE COI DOLCI
Una cosa che mi è spesso successa è di trovarmi nello studio di fronte alla solita signora convinta che poteva combattere il freddo mangiando più dolci: “I dolci sono pieni di calorie che fanno aumentare il calore del corpo“. Ecco, mi spiace ma non è esattamente così che funziona! Fermo restante che – come prima affermato – una dieta fortemente ipocalorica ed ipolipidica è controindicata per difendersi dal gelo, mangiare una torta intera non può però aiutarti a sentire meno il freddo: gli zuccheri hanno anzi un basso potere termogenico e i grassi l’hanno ancora più basso. Ricordate che sono le proteine ad aver il più alto valore di  ”Termogenesi Indotta dalla Dieta”. Insomma, i dolci fanno aumentare le calorie ma non il calore!

I migliori prodotti per il benessere in caso di febbre, influenza e raffreddore

Visto che siamo in quel periodo dell’anno in cui siamo maggiormente a rischio di febbre, influenza, tosse e raffreddore, vi presento ora una lista di prodotti utilissimi per contrastare questi malanni stagionali::

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Odore delle urine di pesce, zolfo o ammoniaca: cause e cure

MEDICINA ONLINE APPARATO URINARIO RENI URETRA URETERI URETERE DIFFERENZA URINA AZOTEMIA PENE VAGINA ORIFIZIO SCORIE VESCICA TUMORI TUMORE CANCRO DIAGNOSI CISTOSCOPIA ECOGRAFIA UOMO DONNAL’urina non ha certamente un odore che la maggioranza delle persone definisce “gradevole”, tuttavia ci sono alcune situazioni, condizioni e patologie che possono renderlo ancora meno gradevole del solito: vediamole insieme.

Bere troppa poca acqua

La prima cosa da valutare, in presenza di urina dall’odore sgradevole, è quanta acqua avete bevuto negli ultimi due giorni. Ricordate che l’ideale sarebbe bere da 1,5 a 2 litri di acqua al giorno (anche di più durante i mesi caldi e se fate attività sportive), ma se comunque avete bevuto meno acqua del solito, questa può essere una conseguenza. Se la causa del cattivo odore è la disidratazione, noterete che la pipì è di colore scuro o arancione e ha odore di ammoniaca. In questo caso il problema scompare semplicemente bevendo più acqua. Se il colore e l’odore intensi dell’urina si accompagnano ad uno stato di confusione mentale, debolezza, stanchezza estrema, potrebbe trattarsi di una grave disidratazione che richiede immediata attenzione medica.

Infezioni del tratto urinario

Un altro possibile motivo del cattivo odore dell’urina potrebbe essere un’infezione delle vie urinarie. I sintomi più frequenti sono:

  • Stimolo continuo ad andare al bagno.
  • Sensazione di bruciore durante la minzione.
  • Dolore al ventre.

Uno dei batteri che più comunemente ne sono responsabili è l’Escherichia coli. È importante recarsi subito dal medico per cominciare il trattamento il prima possibile. I migliori prodotti antibatterici per la pulizia dei genitali e la prevenzione di cattivi odori, prurito, smegma ed infiammazioni, selezionati, usati e raccomandati dal nostro Staff di esperti, li potete trovare qui:

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Diabete

Un odore particolare dell’urina potrebbe essere sintomo di diabete. Se già soffrite di diabete e state assumendo le compresse, assicuratevi di star seguendo la prescrizione del diabetologo alla lettera; un odore ad esempio dolciastro tipo potrebbe indicare che qualcosa nella cura non funziona come dovrebbe. Se invece il trattamento è a base di iniezioni di insulina e lo avete cominciato da poco tempo, chiedete al medico: potrebbe trattarsi di un effetto collaterale e non necessariamente di un alto livello di glucosio nelle urine.

Clicca qui per leggere i nostri articoli sul diabete.

Disturbi epatici

Un’altra causa di cattivo odore nella pipì può derivare dal fegato. In questo caso, l’odore si accompagna ad altri sintomi:

  • Nausea
  • Vomito
  • Dolore addominale
  • Occhi gialli
  • Debolezza
  • Perdita di peso

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Consumo eccessivo di alcuni alimenti

L’odore delle urine è alterato anche da determinati alimenti. Come ben sapete, gli asparagi e altri ortaggi a gambo verde, cambiano l’odore della pipì, ma in questo caso il fenomeno scompare in poco tempo. Tra gli alimenti che cambiamo l’odore dell’urina troviamo:

  • curry;
  • salmone;
  • alcool;
  • cipolle;
  • aglio;
  • cavoletti di Bruxelles;
  • caffè.

Il problema persiste senza aver consumato questi alimenti? Quanto sale aggiungete ai vostri piatti? Una dieta ricca di sale può causare una maggiore concentrazione delle urine, conferendo a queste un odore più forte del solito. Provate a diminuire la quantità di sale: ne guadagnerà la vostra salute e il vostro cuore.

L’uso delle lavande vaginali

Bisogna riconoscerlo, molte donne hanno problemi ad accettare le caratteristiche delle proprie parti intime. Per questo motivo spesso si ricorre alle lavande vaginali. Se dopo aver cominciato ad usarle notate un cattivo odore nelle urine, sarebbe opportuno interrompere quanto prima. Le lavande vaginali non si limitano a detergere la vagina, ma possono distruggere la flora batterica della zona genitale. Come risultato, il cattivo odore peggiora invece di sparire. Se avvertite cattivo odore provenire dalla zona genitale, invece di ricorrere a questi prodotti, chiedete al ginecologo. Vi saprà indicare se è presente un problema reale o se si tratta di una condizione fisiologica, e se sia necessario o meno ricorrere ad una cura specifica.

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Ormoni ed ovulazione

Gli stessi ormoni che intervengono durante il periodo di gestazione (estrogeni e progesterone) hanno anche il compito di regolare il ciclo mestruale. Questi ormoni alterano lievemente l’odore della pipì, ecco perché durante l’ovulazione potreste notare un odore tenue simile all’ammoniaca.

Consumo di alcuni farmaci, integratori e vitamine

Un’ultima causa di cattivo odore è legata agli aromatizzanti contenuti in alcune medicine ed integratori alimentari. Conferiscono al prodotto un sapore migliore, ma possono alterare il colore e l’odore delle urine. In altri casi, invece, potrebbe trattarsi di un effetto collaterale del farmaco. In ogni caso è sempre una buona idea parlarne con il medico per capire se si tratta di un effetto innocuo o meno.

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Acqua essenziale: fa dimagrire, tiroide, stipsi, calcoli, gravidanza

MEDICINA ONLINE CQUA FONTE ESSENZIALE DIFFERENZE MINERALE POTABILE DIMAGRIRE TIROIDE STIPSI COSTIPATO CALCOLI RENALI RENE GRAVIDANZA BAMBINI ALLATTAMENTO DOSI BICCHIERI QUANTA BERNE.jpgL’acqua Fonte Essenziale delle terme di Boario, chiamata comunemente “acqua essenziale” è un’acqua ricca di sali minerali, pertanto rientra tra le acque terapeutiche che sembrerebbe avere effetti benefici sul fegato e sull’intestino già dopo 15 giorni di assunzione, con miglioramenti rilevabili anche dopo soli 3-4 giorni. Fonte Essenziale può avere effetti lassativi e diuretici ed esercitare azione favorevole sulle funzioni epatobiliari. È indicata per le diete povere di sodio E’ un rebranding dell’acqua Antica Fonte.

Acqua essenziale: dosi giornaliere consigliate

La dose generalmente consigliata è 2 bicchieri al giorno. Ogni bicchiere d’acqua contiene 200 ml (millilitri) quindi la dose giornaliera totale è 400 ml, divisa in due assunzioni. L’acqua essenziale non deve sostituire la normale acqua, ma semplicemente integrarla.

Acqua essenziale in bambini, gravidanza ed allattamento

L’acqua essenziale è indicata anche per i bambini e per le donne in gravidanza ed allattamento, in tutti e tre i casi comunque previo consulto medico.

Acqua essenziale: quando berla?

E’ consigliabile berne un bicchiere al mattino a digiuno, almeno 20 minuti prima di fare colazione, ed uno la sera.

Composizione e residuo fisso dell’Acqua Fonte Essenziale

E’ un’acqua povera di sodio ma ricca di solfati e magnesio che rendono l’acqua corposa al gusto. Ha un residuo fisso molto alto: 2400 mg/l e quindi rientra tra le acque minerali ad uso terapeutico per periodi non prolungati nel tempo ed in dosi limitate. Per residuo fisso si intende la quantità di minerali disciolti nell’acqua.

Differenza tra acqua essenziale ed acque minerali

La principale differenza è il residuo fisso, che – come appena visto – nell’acqua fonte essenziale è di 2400 mg/l, mentre invece:

  • una normale acqua minerale ha un residuo fisso minore di 50 mg/l;
  • le acque oligominerali hanno un residuo fisso tra 50 mg/l e 500 mg/l;
  • le acque minerali da 501 mg/l a 1500 mg/l;
  • le acque minerali terapeutiche pari o oltre i 1501 mg/l.

L’acqua per definirsi potabile non deve avere un residuo fisso maggiore di 1,500 mg/l. Un alto indice di residuo fisso non è un indice negativo, ma indica un’alta presenza di sali che potrebbero avere effetti collaterali, quali  un accumulo nei tessuti dell’organismo, ecco perché bisogna valutare un’acqua con residuo fisso inferiore a 200 mg/l se si soffre ad esempio di cellulite.

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Riconoscimenti ministeriali e studi scientifici

Il Ministero della Salute ha riconosciuto le proprietà e i benefici dell’acqua Fonte Essenziale in due decreti:

Primo decreto del 30 dicembre 1999  il Ministero riconosce che l’acqua Fonte Essenziale dell’Antica Fonte di Boario “può avere effetti lassativi e diuretici ed esercitare un’azione favorevole sulle funzioni epatobiliari”.

Secondo decreto dell’8 gennaio 2015 il Ministero della Salute riconosce la validità e autorizza a riportare in etichetta anche la seguente indicazione d’uso: “per una buona efficacia del prodotto si consiglia di berne due bicchieri (circa 400 ml) ogni giorno, a temperatura ambiente, preferibilmente la mattina a digiuno, prima della colazione”.

Controindicazioni dell’acqua essenziale

Non ci sono particolari controindicazioni se non nei casi in cui il medico ha sconsigliato acque ricche di sali minerali, come nel caso di calcoli renali: in questo caso l’acqua essenziale è sconsigliata. I pazienti con diabete, cardiopatie, e patologie endocrinologiche (che interessano la tiroide o altre ghiandole endocrine) generalmente possono assumere l’acqua essenziale, anche se è sempre consigliato consultarsi con il proprio medico per togliersi ogni dubbio in caso di patologie specifiche, trattandosi di acque terapeutiche, ricche di sali minerali.

Acqua essenziale fa dimagrire?

L’acqua essenziale, come qualsiasi altra acqua o alimento, non ha proprietà dimagranti e quindi non fa dimagrire, almeno non direttamente. Andando a migliorare alcune funzioni dell’organismo potrebbe essere comunque indirettamente utile nel favorire il dimagrimento, se abbinata ad attività fisica e regime alimentare adeguati.

Acqua essenziale: dove trovarla?

Potete acquistare l’acqua essenziale seguendo questo link: http://amzn.to/2CIkKEN

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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