Fin da quando era una adolescente, Yasmin Gasimova ha deciso di dire basta a creme, rasoi e cerette. Oggi lei ha 19 anni, e di peli ne ha da vendere! La studentessa di Reading, Regno Unito, ha scelto 8 anni fa di non depilarsi più e da allora si sente realmente a suo agio.
“Questa è la realtà di essere una donna”, dichiara, mentre pubblica e mostra al mondo il suo corpo peloso. Yasmin ha ammesso che elimina giusto la peluria sul volto, ma solo quando “la barba” naturale può darle fastidio. Studente d’informatica e filosofia, attualmente al suo primo anno alla Liverpool University, ha scritto sul giornale studentesco che:
“Essere pelosa non fa paura. In una società in cui ci si aspetta che le donne si radino, non mi vergogno di ammettere che non lo faccio. Non c’è niente di sporco e impuro nei peli del corpo. Questo è la realtà del corpo di una donna, e non deve essere nascosta”.
Yasmin ha raccontato di essere stata vittima di atti di bullismo a scuola quando i baffetti hanno cominciato a crescere sul labbro superiore all’età di appena dieci anni. Ma l’unico modo per sentirsi felice nella propria pelle è stato quando ha smesso di combattere il proprio corpo. A causa della fitta peluria, infatti, la ragazza ricorda che almeno una volta a settimana doveva passare un’ora per la depilazione completa, e la ricrescita le causava numerosi fastidi ed irritazioni. Da quando ha smesso di depilarsi, Yasmin dice di sentirsi molto più libera – ma ammette che sistema ancora regolarmente le sopracciglia. La ragazza è così felice del suo look irsuto, che quando si rade deve essere per una buona ragione. Ha aggiunto: “Se mi depilo, ed è molto, molto raro, è per necessità assoluta”.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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…e correre nudi per campi sterminati di margherite, senza provare dolore, né fame, né sete, né odio. Senza aver bisogno di tv, cellulare o di elettricità. Senza sonno né paure; senza crudeltà né vergogna. Calunnie ed ipocrisie, concetti ormai dimenticati nel tempo. Liberi di amare senza meschini giudizi; raccolti in un unico colore scevro da pregiudizi. Liberi da schiavitù, guerre, torture, invidie e malattie. Solo il vento tiepido sul viso e sul petto.
Sono domande che mi sento rivolgere spesso, sia da pazienti che frequentano la sala pesi della propria palestra, sia da pazienti che vogliono semplicemente imparare a nutrirsi in maniera adeguata.
E se vi dicessi che, se vi servisse un polmone di ricambio (magari per sostituire uno rovinato da anni di fumo di sigaretta), tra non molto ve lo potrete stampare da soli, a casa vostra? Può sembrare un’idea bizzarra e – a detta di alcuni – eticamente discutibile, ma si sta realizzando: con le stampanti 3D si potranno costruire organi umani da trapiantare. E non parlo certo di riproduzioni in plastica di un organo: parlo di un vero organo, perfetto da un busto di vista sia morfologico che funzionale, “stampato” da un macchinario che, col tempo, diverrà sempre più economico e di largo consumo. Certo, ci vorranno anni, ma i primi esperimenti sono già una realtà. Alcune aziende americane ci stanno lavorando : una start-up californiana, la
“Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”
La bellissima e giovane ragazza bionda che vedete in