Vi svelo perché TUTTE le diete che avete fatto in vita vostra NON hanno MAI funzionato (prima parte)

MEDICINA ONLINE DIETA DONNA PANCIA GRASSO DIMAGRANTE GRASSI CALORIE ATTIVITA FISICA SPORT DIMAGRIRE PERDERE PESOÈ dimostrato: tutte le diete, o almeno quelle intelligenti, cioè quelle bilanciate e compilate da esperti del settore, sono potenzialmente in grado di far dimagrire chiunque senza eccezioni. Allora perché su di voi non funzionano? Perché i vostri tentativi di mettervi a dieta sono stati un disastro? Perché continuate a permanere in una situazione di disagio in cui credereste a tutto purché sia utile per farvi perdere un po’ di peso? Anche voi appartenente a quella folta schiera di persone che ha tentato invano ogni tipo di dieta. Anche voi trascorrete interi periodi ad acquistare riviste che parlano di dimagrire. Anche voi parlate con le amiche di quella dieta miracolosa, di quel nuovo sport che promette di rimodellarvi dalla testa ai piedi. Anche voi vi siete iscritti in palestra e poi avete mollato. Fermatevi un momento a riflettere: perché è stato un insuccesso? Perché non avete mai ottenuto i risultati sperati ed ogni volta vi siete ritrovati al punto di partenza?

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Diete iperproteiche ed integratori di proteine: sono davvero utili o fanno male?

MEDICINA ONLINE PALESTRA ALLENAMENTO UOMO MUSCOLI PESI BELLEZZA GINNASTICA PESISTICAProteine, dieta Dukan, alimentazione iperproteica, integratori: sono le parole d’ordine di tutti quelli che aspirano ad un corpo tonico, asciutto e muscoloso. Le proteine sono certamente importanti, anzi fondamentali, per il benessere e le funzioni organiche di ciascun individuo, ed ancor di più per tutti gli sportivi, ma ciò non significa che seguire un’alimentazione basata quasi esclusivamente sulle proteine, o mandar giù litri di integratori proteici sia la giusta strada da seguire. Ecco una lista delle 11 informazioni sulle proteine che potrebbero interessarvi:

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Per approfondire: Troppe proteine fanno male ai reni o al fegato? Qual è il fabbisogno giornaliero di proteine?

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La regola d’oro per ridurre l’appetito e il girovita: fare attività sportiva al mattino e a digiuno

MEDICINA ONLINE PALESTRA ALLENAMENTO UOMO DONNA MUSCOLI PESI BELLEZZA GINNASTICA PESISTICA FITNESS YOGA STRETCHINGPraticare attività fisica la mattina aiuta a dimagrire di più. Secondo una ricerca, infatti, 45 minuti di sport anche a livelli moderati aiuta a sviluppare l’autocontrollo e fa calare l’interesse per il cibo, dando una mano a chi vuole perdere qualche chilo.

Lo studio pubblicato su Medicine and Science in Sports and Exercise, dimostra che il nostro cervello reagisce in maniera diversa davanti allo stimolo del cibo a seconda dell’orario in cui si è svolta l’attività fisica.

Metà del campione coinvolto nella ricerca era costituito da donne normopeso, l’altra metà da donne obese che avevano necessità di dimagrire. Il campione di 35 volontarie è stato analizzato da un punto di vista cerebrale mostrando loro le immagini di cibo dopo essersi o meno allenate al mattino. Il risultato ha evidenziato come le donne che si erano allenate per 45 minuti la mattina correndo a velocità moderata sul tapis roulant, hanno dimostrato uno scarso impulso da parte del cervello alla vista del cibo e durante la giornata hanno svolto più movimento. Questo dimostra che l’attività fisica non solo riduce l’interesse nei confronti degli alimenti ma spinge anche a muoversi di più aumentando il consumo calorico giornaliero che si traduce inevitabilmente in perdita di peso. Viene quindi smentito il credo secondo cui fare sport aumenta la voglia e la necessità di mangiare, piuttosto svolge un effetto regolatore e di autocontrollo sull’organismo che permette di capire di quante calorie si abbia effettivamente bisogno senza esagerare.

Lo studio però non riesce a tracciare definitivamente un risultato per quanto riguarda la durata del disinteresse verso il cibo da parte del cervello dopo l’attività fisica. Inoltre esistono altri fattori in grado di influenzare tale comportamento. Fattori molto personali come quelli psicologici e fisiologici del singolo. Inoltre secondo gli esperti gli effetti sull’appetito variano a seconda della regolarità nello svolgimento dell’esercizio fisico e dell’intensità con cui ci si allena. Inoltre sembra che le persone in sovrappeso abbiano un calo dell’appetito inferiore dopo l’esercizio fisico e i veri risultati i questi termini arrivano solo dopo che si sono persi i primi chili. Infine tutti i risultati vanno calibrati sulla singola persona perché è vero che subito dopo aver svolto l’attività fisica il desiderio di mangiare diminuisce, ma questo si traduce in termini di dimagrimento solo se poi non si cade nella tentazione di abbuffarsi dopo qualche ora avendo la scusa di aver fatto sport.

Un altro dato importante da menzionare è quello che risulta da un importante studio effettuato in Scozia indica che fare attività fisica prima di colazione è più efficace se si punta a dimagrire e ad avere il ventre piatto. Secondo i ricercatori dell’Università di Glasgow, infatti, le prime ore del mattino sono ideali per dimagrire perché si bruciano più grassi: sia quelli presenti nel sangue sia quelli presenti in punti chiave del corpo come la vita, la pancia o le cosce. Il motivo è molto semplice: l’esercizio fisico a stomaco vuoto fa sì che l’organismo sia costretto a trarre energia e forza per l’attività utilizzando le sostanze grassi già presenti all’interno del corpo, aiutando la perdita di peso e il miglioramento della linea. Rimandare l’impegno a dopo colazione significa bruciare anche le sostanze – zuccheri in primis – appena immesse con il pasto. Anche la salute ne trarrebbe giovamento, visto che la ginnastica a stomaco vuoto aiuta a bruciare i grassi come il colesterolo, che se sono presenti nel sangue in grandi quantità alla lunga possono ostruire le arterie, possono essere responsabili dell’aumento della pressione e rappresentare un fattore di rischio per l’infarto.

L’esperimento degli studiosi ruotava sul fatto che 10 volontari hanno fatto 3 visite nel centro di ricerca di Glasgow e hanno fatto colazione: la prima volta senza fare attività fisica; la seconda facendo una camminata a ritmo veloce prima di colazione; la terza facendola a stomaco pieno. I risultati sono stati molto chiari: chi ha fatto del moto prima di cappuccino e cornetto ha bruciato il 33% di grassi in più di chi l’ha fatto subito dopo. Ma non solo: ai primi è stato riscontrato un calo ancora maggiore di grassi nel sangue, a vantaggio sia della linea sia della salute. In ogni caso, precisano gli studiosi, anche fare ginnastica dopo colazione va bene: la grande differenza sussiste tra chi la fa e chi non la fa, a prescindere dal momento. A stomaco vuoto, infine, l’attività fisica può essere anche intensa visto che in condizioni medie il corpo umano ha riserve di energia per un periodo di tempo che può arrivare anche a 2 ore.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Il cibo si trasforma in grasso tre ore dopo averlo mangiato

MEDICINA ONLINE DIETA PERDERE PESO CIBO ALIMENTAZIONI CIOCCOLATO DOLCI GRASSI CALORIEUna ricerca dell’Università di Oxford ha scoperto che i grassi diventano tessuto adiposo dopo tre ore dal pasto, soprattutto se consumato la sera. Per dimostrarlo, gli scienziati hanno dato ai volontari 30 grammi di strutto, tracciandone poi gli spostamenti nel corpo già dopo un’ora dall’assunzione. Solo una piccolissima quantità dei grassi presi a colazione finiva nel tessuto adiposo, mentre la sera la percentuale di immagazzinamento diventava della metà. Il professor Fredrik Karpe, esperto di metabolismo, al Daily Mail ha affermato:

«Si tratta di un processo molto veloce causato dai cambiamenti ormonali che avvengono sul finire della giornata e che rendono più facile il deposito adiposo nella zona della vita. Ma la buona notizia è che tale deposito è temporaneo, perché il grasso deve poi muoversi da lì per andare a nutrire i muscoli, a patto però che non si mangi troppo, perché in quel caso si salta la fase della mobilitazione e si ha solo l’accumulo, con inevitabili ripercussioni sulla bilancia».

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Perché il cibo spazzatura crea dipendenza e come fare ad evitarlo?

HTTP://WWW.BEEFITSWHATSFORDINNER.COM/ NATIONAL CHEESEBURGER DAYIl cibo spazzatura (l’espressione è un calco dall’inglese junk food) è una tipologia di cibo considerato malsano a causa del suo bassissimo valore nutrizionale e la ricchezza di grassi o zuccheri. Riconducibili a questa tipologia di alimenti troviamo, hamburger, hot dog, patatine fritte e soft drink. Le malattie più comuni verso cui conduce l’uso dei cibi spazzatura sono l’obesità, il diabete, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro, depressione.

Perché ci piace tanto?

Che cosa spinge a ordinare un hamburger e a chiedere una porzione doppia di patatine fritte, possibilmente con salse dai colori improbabili? Perché questi alimenti creano dipendenza (junk food addiction la chiamano negli Usa, con lo stesso termine che si usa per le droghe)? E, soprattutto, come fare per evitare il consumo compulsivo di cibo non solo poco ricco di principi nutritivi ma addirittura dannoso per la nostra salute e responsabile di gran parte delle patologie legate all’obesità? La ricerca più interessante sull’argomento è stata fatta in America nel 2010 presso l’Istituto Scripps di Jupiter (“Dopamine D2 receptors in addiction-like reward dysfunction and compulsive eating in obese rats” ). Tale studio ha dimostrato che il junk food agisce come una vera e propria droga sull’organismo, inducendo in chi ne consuma abitualmente una dipendenza paragonabile a quella di una sostanza stupefacente. Studi come quello americano hanno scoperto che questo tipo di alimenti, arricchiti in laboratorio con sali, zuccheri e grassi per renderli più appetibili al nostro palato, agiscono sui recettori della dopamina in maniera del tutto simile a come fanno le droghe. In altre parole, innescano quel meccanismo che porta poi alla dipendenza fisica.

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Come accade?

La dopamina è un ormone endogeno, cioè prodotto direttamente dal nostro corpo: questo tipo di cibo stimola i recettori che secernono l’ormone ma non appena questi recettori non sono più stimolati il corpo sente ‘la mancanza’ dell’ormone. Ecco spiegato perché questo tipo di cibo, se consumato abitualmente, crea una dipendenza non solo psicologica ma anche fisica. In medicina si usa un termine, “craving”, per indicare la ricerca spasmodica di questo tipo di cibo junk, spazzatura.

Come è consumato il junk food

Questo è un altro aspetto importante del problema, da non sottovalutare. Il junk food ha indotto nei consumatori una nuova esperienza di masticazione: se i cibi sono facili da masticare e deglutire, perché molto morbidi, si avrà voglia di buttar giù velocemente un secondo boccone, e poi ancora un altro e così via. Non solo: il junk food ha introdotto la brutta abitudine di non consumare i pasti con calma seduti a tavola, ma di masticare continuamente snack dalla mattina alla sera, in maniera compulsiva, quasi fossimo dei ruminanti, magari davanti alla televisione o, per i ragazzi, con un videogioco in mano. Non dimentichiamo poi che un cosiddetto pranzo completo al fast food è ricchissimo di grassi e può arrivare a contenere 2000 calorie, cioè il fabbisogno giornaliero calorico di una persona media. Una cifra spropositata, ma assolutamente priva di principi nutritivi come le vitamine e i sali minerali.

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Come evitare la dipendenza da junk food?

R: Bisogna cominciare da piccoli: è stato dimostrato che l’educazione al gusto dei bambini comincia già nel ventre materno. Fondamentale poi è il periodo di svezzamento, quando il bambino si accosta ai sapori. Una madre incinta che abusa di junk food trasmette al futuro bambino la propensione per questo gusto. Vorrei ricordare che non stiamo parlando di un problema meramente estetico: l’obesità infantile è in aumento di tutto il mondo occidentale e comporta patologie legate a una eccessiva assunzione di cibi ricchi di conservanti, coloranti e zuccheri, come i succhi di frutta. Penso ad esempio al deficit di attenzione, all’iperattività e a tutte le malattie metaboliche o dell’apparato cardio-vascolare.

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Dimagrire con le proteine: tutti gli alimenti snellenti

MEDICINA ONLINE MANGIARE DIETA CIBO DIMAGRIRE PROTEINE CARNE SALUMIIn questo articolo avevo parlato delle proprietà dimagranti delle proteine. Ma quali alimenti proteici preferire?

Eccovi una rapida lista in questo articolo: https://obiettivobenessere.tgcom24.it/2011/11/25/con-le-proteine-buone-tonifichi-i-muscoli-e-ti-rimodelli-subito/

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Termogenesi indotta dalla dieta: scopri il segreto per dimagrire

http://avaxhome.ws/blogs/igor_lvA volte mi capita di affermare con tono di clamorosa provocazione che “mangiare ci fa dimagrire“. I miei amici mi prendono inizialmente per pazzo, salvo poi rimanere folgorati dalla più scontata, eppure non per tutti ovvia, seconda affermazione: “digerire è una attività fisica che il nostro corpo compie consumando calorie, esattamente come quando svolge qualsiasi altra attività fisica come fare pesi”.

Quindi basta mangiare tanto per dimagrire? purtroppo ovviamente no, altrimenti saremmo tutti magrissimi, tuttavia ci sono alcuni alimenti che durante la digestione “impegnano” più di altri il nostro apparato digerente, costringendolo a consumare molte più calorie e alzando il nostro metabolismo. Quali alimenti? Quelli ricchi in proteine! Inserire cibi di alto valore biologico (pollame, uova, proteine in polvere, carne rossa, pesce, formaggi magri) ad ogni singolo pasto spinge in alto il nostro metabolismo, e stimola in modo sensibile il dimagrimento.

Le proteine hanno il più alto valore di  “Termogenesi Indotta dalla Dieta” (T.I.D.) rispetto agli altri nutrienti: carboidrati e grassi. Questo avviene perchè, come dicevo all’inizio dell’articolo, i singoli nutrienti (proteine, carboidrati e grassi) necessitano di energia per essere digeriti dal sistema gastrointestinale, quindi assorbiti nel flusso sanguigno: il T.I.D. è esattamente quell’energia.
Il T.I.D. È differente per ogni nutriente:

  • Il T.I.D. delle proteine è mediamente il 25%
  • Il T.I.D dei carboidrati è circa il 5%
  • Il T.I.D. dei grassi è circa il 2%

Facciamo ora alcuni esempi pratici per chiarire questo concetto.

Spesa energetica per la digestione ed assimilazione delle proteine

100g di tonno al naturale apportano circa 25g di proteine. Ogni grammo di proteine ha un valore energetico di 4kcal. L’apporto calorico totale derivante da 25g di proteine contenute in 100g di tonno è pertanto di 100kcal (25g proteine x 4kcal= 100kcal).

Così, in termini numerici, il dispendio energetico corporeo per digerire ed assorbire 25g di proteine derivanti da 100g di Tonno è 25kcal: 100g tonno → 25g proteine → 25g proteine x 4kcal → 100kcal x 25%(T.I.D. per le proteine) → 25kcal (spesa energetica per la digestione ed assimilazione delle proteine). Vi siete persi? Facciamola facile: ben un quarto delle calorie (da proteine) che avete mangiato sono servite per digerire il cibo stesso che avete ingurgitato!

Spesa energetica per la digestione ed assimilazione dei carboidrati

227g di mela contengono 25g di carboidrati circa.
Ogni grammo di carboidrato ha un valore calorico di 4kcal (come quello proteico). L’apporto calorico totale derivante dai 25g di carboidrati contenuti in 227g di mela è perciò 100kcal (25g carboidrati x 4kcal= 100kcal).

In termini numerici il dispendio energetico corporeo per digerire ed assorbire 25g di carboidrati derivanti da 227g di mela è 5kcal: 227g mela → 25g carboidrati → 25g carboidrati x 4kcal → 100kcal x 5%(T.I.D. per i carboidrati) → 5kcal (spesa energetica per la digestione ed assimilazione dei carboidrati). In sintesi solo il 5% delle calorie (da carboidrati) che evete mangiato sono utilizzate per digerire lo stesso cibo ingerito.

Spesa energetica per la digestione ed assimilazione dei grassi

11g di olio extra vergine d’oliva apportano 11g di grassi circa. Ogni grammo di grasso ha un valore energetico di 9kcal. L’apporto calorico totale per 11g di olio extra vergine d’oliva è perciò 99 kcal (11g grassi x 9kcal= 99kcal).

Questo, in numeri, si traduce in una spesa energetica da parte del corpo di sole 2kcal al fine di digerire ed assorbire gli 11g di grassi contenuti in 11g di olio ex. verg. d’oliva: 11g olio extra vergine d’oliva → 11g grassi → 11g grassi x 9kcal → 99kcal x 2% (T.I.D. dei grassi) → 2kcal (spesa energetica per la digestione ed assimilazione dei grassi). Tradotto significa che solamente un esiguo 2% delle calorie (da grassi) che avete mangiato sono bruciate per digerire il cibo ingurgitato.

Come potete notare il consumo proteico fa innalzare la spesa energetica del corpo (metabolismo di base) più dell’introduzione di qualsiasi altro nutriente a parità di calorie consumate!

Ciò rende palese il perché della necessità dell’introduzione proteica ad ogni singolo pasto se l’obiettivo desiderato è far sollevare il metabolismo di base (rappresentante il fattore chiave per un dimagrimento garantito), infatti i migliori ed effettivi approcci dietetici per drammatiche perdite di grasso e dimagrimenti efficaci sono quelli che prevedono apporti proteici relativamente elevati. Conoscere il concetto di “termogenesi indotta dalla dieta” e di metabolismo basale è la chiave per il successo di qualsiasi dimagrimento!

Proteine e reni

Avete paura di incrementare il vostro introito proteico per i pericolosi effetti renali che esso può causare?
Tale timore deriva dall’asserzione che le scorie azotate derivanti dalla digestione proteica passano per i reni al fine di essere escrete con le urine determinando a livello renale una gran mole di lavoro nel caso di dieta iperproteica. Tuttavia è importante ricordare che il fatto che il rene sia sottoposto ad un lavoro più impegnativo non implica necessariamente un suo malfunzionamento e deterioramento, l’importante è ovviamente evitare sempre di affidarsi a diete iperproteiche fai-da-te e consultare un medico. Ultimo piccolo consiglio a chi si avvicina ad una dieta iperproteica: ricordatevi di preferire sempre la carne bianca alla rossa.

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Vuoi bruciare più calorie? Fai esplodere il tuo metabolismo!

MEDICINA ONLINE PALESTRA ALLENAMENTO UOMO MUSCOLI PESI BELLEZZA GINNASTICA PESISTICAIl metabolismo è l’insieme delle reazioni chimico-fisiche alimentate dalle calorie introdotte con l’alimentazione, è fortemente collegato alla massa magra del corpo ed all’azione della tiroide e dei suoi ormoni. E’ il motore dell’organismo grazie al quale si bruciano le calorie e i grassi. Tale motore è però diverso da persona a persona, ed è per questo motivo che in alcuni individui mangiare tanto non implica per forza un grande aumento di peso. Tuttavia ognuno di noi ha la possibilità di aumentare il proprio, seguendo queste semplici regole!

Cosa mangiare?

1) Cereali integrali (col loro basso indice glicemico danno energia di lunga durata e rimandano la fame)
2) Verdure (ricche di vitamine, acqua e minerali e poche calorie rispetto alla frutta. Regalano un senso di sazietà)
3) Crostacei e pesce (sono ricchi di iodio che stimola la tiroide)
4) Formaggi (contengono tiramina, una sostanza che viene trasformata in adrenalina)
5) Caffè (la caffeina svolge un’azione brucia grassi, stimola la produzione di adrenalina). E’ bene non esagerare
6) Tenete sempre a mente l’indice glicemico

Come mangiare?

1) Mangiare cinque volte al giorno. Colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena: quando si mangia si mette in moto la macchina metabolica e si bruciano calorie: più pasti favoriscono il calo di peso e permettono di non arrivare affamati al pasto successivo.
2) Fare una colazione abbondante. Chi salta la colazione o resta a digiuno per ore, sollecita l’organismo a rallentare le sue funzioni metaboliche per risparmiare energia e immagazzinare tutte le calorie possibili sotto forma di scorte di grasso.
3) Meno carboidrati e più proteine. Digerire richiede energia. Rispetto ai carboidrati, gli alimenti proteici richiedono un lavoro maggiore di metabolizzazione. Importantissimo conoscere il concetto di “termogenesi indotta dalla dieta“. Il pane e la pasta non vanno eliminati (non si dovrebbe scendere sotto i 100.120 grammi di zuccheri al giorno) mentre la quantità giusta di proteine è un grammo per ogni chilo di peso. Tra grassi e condimenti, bisognerebbe rispettare la quota di 60 grammi
4) Consumare piatti leggeri a cena. La sera si bruciano meno calorie rispetto al giorno. Si consiglia di assumere la maggior parte di calorie nella prima parte della giornata
5) Bere molta acqua durante i pasti. Non ha calorie e non gonfia ma contribuisce al senso di sazietà
6) Evitare diete drastiche. Producono un rallentamento del metabolismo e predispongono l’organismo a riprendere i chili persi appena si interrompe la dieta (effetto yoyo)

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Tutto qui? certamente no!

1) Dormire almeno sette ore. L’insonnia o le alterazioni del sonno provocano alterazioni metaboliche e innescano la fame. Leggete come dormire bene.
2) Fare costante esercizio fisico. Nuoto, palestra, bici ma anche una semplice camminata di venti minuti al giorno permette di bruciare più grassi e meno glicogeno muscolare. Anche piccole azioni contribuiscono a stimolare il metabolismo (fare le scale, scendere dal bus ad una fermata prima, portare a spasso il cane, ecc). Per chi preferisce camminare si consiglia di non fare meno di 10 mila passi al giorno prima dei 25 anni, e non meno di 5 mila dopo i 25 anni. Ricordate poi che è sempre meglio praticare sport a giorni alterni. Dopo lo sport, infatti, il metabolismo resta accelerato per diverse ore e si brucia più in fretta. Alternare i giorni permette di mantenere un consumo energetico sempre più alto del normale.
3) Allenare i muscoli. La massa magra ha un’attività metabolica superiore alla massa grassa. Se aumentano i muscoli si innalza il metabolismo anche a riposo.
4) Non tenere i riscaldamenti al massimo. Anche se siamo a primavera le temperature sono ancora pittosto basse e tendiamo ad alzare il riscaldamento, grosso errore: temperature alte determinano un metabolismo più basso mentre le temperature più basse costringono il metabolismo a lavorare di più per far fronte alla differenza termica tra l’esterno e il corpo.

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