Diminuire ansia e stress per essere sereni ogni giorno della tua vita

MEDICINA ONLINE FELICITA HAPPINES GIRL WOMAN CUTE YOUNG BIKE BICICLE FLOWERS WOODS NATURA NATURE BICICLETTA DONNA FIDUCIA CORAGGIO SUCCESSO SPORT VITA ALLEGRIAQui di seguito vengono elencate una serie di pratiche utili ai pazienti con disturbi d’ansia, come le fobie, attacchi di panico, o paura cronica. Alcune si basano su un cambiamento di pensieri, altri su cambiamento di comportamento, e altre ancora includono risposte fisiologiche.

1) Rivalutare la probabilità dell’evento minaccioso

L’ansia ci fa sentire la minaccia come imminente, ma il più delle volte quello che ci preoccupa non succede mai. Ricordando le nostre paure e registrando quante volte si sono verificate, possiamo notare quanto in realtà tendiamo a sovrastimare la probabilità del ripetersi degli eventi negativi.

2) Decatastrofizzare

Anche se un evento negativo è accaduto, siamo ancora in grado di gestirlo usando le nostre capacità di coping e abilità di problem solving o facendoci aiutare dagli altri. Anche se non è mai un’esperienza piacevole, dobbiamo realizzare che si sopravvive ad un attacco di panico, all’incontro con un ragno, o ad una perdita di denaro. È importante rendersi conto che non è la fine del mondo.

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3) Utilizzare la respirazione profonda ed il rilassamento

Rilassare i muscoli è utile ad infondere la  calma necessaria per pensare con chiarezza. Se iniziamo a fare questa pratica senza una minaccia presente, allora  diventerà automatica e sarà più facile usarla nel momento in cui saremo di fronte ad una vera minaccia. La respirazione profonda impegna il sistema nervoso parasimpatico mettendo un freno  all’attivazione del simpatico.

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4) Diventare consapevoli delle nostre paure fisiche e mentali

La capacità di mindfulness implica un’osservazione tranquilla delle nostre reazioni, includendo anche la paura, senza panico o sentimenti che ci costringono a fuggire. Può essere insegnata in terapia e migliorata con la pratica.

5) L’esposizione

L’esposizione è la tecnica più potente per l’ansia. È necessario metterci di fronte alle nostre paure e rimanere abbastanza a lungo nelle situazioni per avvertire paura e abituarci ad andare avanti, così come è naturale che sia. La paura ci fa scappare, così la nostra mente e il nostro corpo non imparano mai che la maggior parte delle situazioni che temiamo in realtà non sono davvero pericolose. Per approfondire, leggi: Terapia espositiva: essere esposti alla propria fobia per superarla

6) Accettare la paura

L’accettare la paura e l’impegnarsi a vivere una vita basata sui valori fondamentali, ci incoraggia ad accettare il fatto che i pensieri e i sentimenti negativi sono inevitabili e non bisogna cercare di reprimerli o di controllarli. Spostando l’attenzione lontano dalla paura, e dirigendola sui nostri obiettivi di vita, saremo in grado di avere una vita piena nonostante la paura.

Se credi di avere bassa autostima o la paura del giudizio degli altri ti blocca, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò ad affrontare e superare i tuoi problemi.

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Ho sempre paura e timidezza: ipersensibilità dell’amigdala ed adrenalina

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Gravi crisi acute possono manifestarsi quando un soggetto, diagnosticato come depresso, è curato con antidepressivi inibitori della ricaptazione delle monoamine (pazienti ritenuti a torto “resistenti agli antidepressivi” cioè a un farmaco inutile, non essendo depressi) o che impediscono l’eliminazione dell’adrenalina (IMAO ed SNRI). La vita sociale è compromessa e quella lavorativa è preclusa a causa dell’ottundimento della lucidità proprio degli effetti dell’adrenalina sul sistema nervoso.

I danni somatici evidenti sono quelli tipici dell’ipersurrenalismo, riguardanti l’effetto vasocostrittore periferico e catabolizzante dell’adrenalina e del cortisolo (cachessia, ectomorfismo, ipertensione arteriosa, sofferenza cutanea e delle mucose, alito cattivo, carie dentaria, impotenza sessuale, calvizie).

Il ritmo circadiano è solitamente alterato a causa degli effetti a cascata che lo squilibrio ormonale ha sull’intero sistema endocrino. L’effetto a cascata può portare ad altri disturbi endocrini ed alimentari, ad esempio diabete. L’equilibrio minerale è alterato (forte deplezione di potassio e magnesio causata dal cortisolo). Gli stimoli ambientali sono ottusi dal sentimento preponderante, la paura; tipica è l’anoressia nel bambino, e la bulimia di risposta nell’adulto. Il soggetto è accondiscendente, non accetta la competizione, non è in grado di difendersi e di compiere atti ostili. Il trattamento prevederebbe principalmente di ristabilire l’equilibrio minerale (integrazione di potassio e magnesio); quello ambientale di evitare gli shock morali intensi (ad esempio l’interazione forzata, soprattutto con forme di autorità; il giudizio, la coercizione, le punizioni, la cattività). La legislazione italiana non prevede emolumenti pensionistici nonostante l’inabilità al lavoro (a meno che non sia fatta passare come depressione grave, il che dà diritto ad una pensione di 280 euro mensili).

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Differenza tra paura, fobia, ansia, panico e terrore

MEDICINA ONLINE MONACO BUDDISTA AMICA TIGRE FOBIA PAURA ANSIA ATTACCHI PANICO TERRO.jpgSpesso nel linguaggio di tutti i giorni usiamo le parole ‘paura’ e ‘fobia’ (ed altri termini che analizzeremo in questo articolo) come sinonimi: in realtà qualsiasi medico che abbia preso anche un misero 18 all’esame di psichiatria, può spiegarvi che i due concetti sono distinti.

La paura propriamente detta è lo stato mentale che viene suscitato dalla consapevolezza di essere minacciati da un pericolo ben individuato nella sua natura ed entità e circoscritto e circostanziato nello spazio e nel tempo. La paura è proporzionale al rischio a cui si è consapevoli di essere esposti: ciò vale a dire che la paura è funzione del pericolo percepito in relazione anche alla società in cui si vive ed anche della propria vulnerabilità. Quando l’entità del rischio è sconosciuta, la paura è massima; quando invece è carica di presentimenti di morte, si definisce terrore. La paura è una sensazione naturale che, in una certa misura, può anche fare bene al nostro equilibrio psichico ma anche alla salvaguardia fisica perché ci spinge ad essere più prudenti in situazioni realmente pericolose.

La fobia invece si crea quando una paura è determinata da una situazione non realmente pericolosa (o comunque meno pericolosa di quanto il soggetto avverta) e degenera provocando ansia ingiustificata. La fobia, al contrario della paura, non è proporzionale al rischio a cui si è consapevoli di essere esposti o a cui si crede di essere esposti. Semplificando il concetto: è la stessa differenza che c’è tra l’esser terrorizzati da una tigre (paura giustificata e naturale) e l’esser terrorizzati da un chiwawa (paura ingiustificata, quindi fobia). Esistono diverse forme di fobie che possono riguardare anche oggetti normalissimi o situazioni estremamente innocue e perfino aspetti piacevoli della vita come ad esempio il sesso.

In tutto questo, come prima accennato, è sempre importante il contesto sociale in cui vive il soggetto: in alcune regioni del mondo non è strano vedere un monaco buddista giocare con una tigre, come potete vedere dall’immagine in alto. Questo significa che se il monaco non ha paura della tigre e noi ne siamo terrorizzati, allora abbiamo la fobia delle tigri? No: avere paura di una tigre, nel contesto della nostra civiltà, è appunto una paura, non una fobia; il monaco che gioca con la tigre è “normale”, ma solo nel suo contesto socioculturale.

L’ansia per contro è una forma particolare di paura che si sviluppa quando si è esposti a un pericolo che è ancora incerto nella sua natura e indefinito nello spazio e nel tempo: in questo caso la fonte del pericolo che suscita ansia non è ancora visibile, udibile, o tangibile. L’ansia quando è carica di presentimenti di morte si definisce angoscia. La funzione dell’ansia è quella di preparare l’individuo all’azione o alla fuga ancora prima che un rischio reale si configuri nell’ambiente.

Il panico è un fenomeno intensissimo e acuto di paura o di ansia. Come queste ultime due è sempre determinato dalla prospettiva di eventi futuri, mai dalla rievocazione di quelli pregressi. La crisi di panico è scatenata dalla concomitanza di quattro concause:

  • percezione di pericolo incombente;
  • informazioni inaffidabili o contraddittorie sulla natura e sulla entità del rischio;
    presentimento di non essere in grado di adottare adeguate contromisure di protezione e di difesa;
  • sensazione che sia rimasto poco tempo per mettersi in salvo.

Una crisi di panico è un segno che il soggetto non ha più il controllo razionale della situazione, ma si sente in balia degli eventi. È un fenomeno inevitabile e incontrollabile spesso collettivo e contagioso.

Conclusioni

Ansia e paura sono risposte fisiologiche e sono normali in tutti gli individui. Il fatto che una persona non provi paura in una situazione in cui sia ragionevole provarla può essere il primo sintomo di una schizofrenia misconosciuta. La fobia, invece, è un fenomeno patologico e come tale è presente solo in personalità predisposte, che sono, nell’ambito delle psiconevrosi, in una posizione intermedia tra quelle ossessive e quelle isteriche. Si tratta di un meccanismo ansiolitico, vale a dire che la persona fobica si illude di circoscrivere la sua ansia (che è paura indistinta, senza oggetto e non circostanziata) in una paura, ben circostanziata e definita. In altre parole, una ragazza che sia sfuggita ad un’aggressione, può illudersi che evitando i luoghi aperti e senza nascondigli (agorafobia) o evitando di entrare negli ascensori o negli sgabuzzini (claustrofobia) in cui improvvisamente può fare irruzione uno sconosciuto, sia al sicuro. Illusione ovviamente errata.

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Preoccuparsi troppo del giudizio degli altri e temere il rifiuto

MEDICINA ONLINE RAGAZZA BULLISMO TRISTE INFEZIONE SESSO COPPIA AMORE TRISTE DONNA UOMO ANSIA DA PRESTAZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE FRIGIDA PAURA FOBIA TRADIMENTO GELOSIA RABBIA RLa paura di essere giudicati dagli altri – amici, parenti o anche semplicemente sconosciuti incontrati alla fermata dell’autobus – deriva da un bisogno ovvero quello di sentirci appagati da un giudizio positivo espresso dai nostri simili. Quante volte entrando in contatto con una persona sentiamo che da questa vorremmo essere stimati, considerati positivamente e il nostro desiderio ci fa sembrare artificiosi, poco spontanei, diamo più importanza a sembrare ciò che non siamo piuttosto che a costruire un sé autentico. Ciò accade perché già dall’infanzia scopriamo che il giudizio positivo di chi ci sta intorno allontana dolore e frustrazione, ci dà un senso di soddisfazione che ci appaga e ci fa credere di più in noi stessi. Sviluppiamo quindi il bisogno di avere questo giudizio positivo sia in famiglia (dai genitori), sia in altri ambienti (scuola e lavoro).

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Acconsentire le aspettative del gruppo

Di contrasto ovviamente c’è il rifiuto di qualsiasi giudizio negativo, cerchiamo di accontentare le aspettative altrui per paura dell’emarginazione da cui deriverebbe un giudizio negativo. Spesso il fatto stesso di temere di non essere accettati porta all’acconsentire a qualsiasi cosa decida il “gruppo” anche se le decisioni di questo vanno contro i nostri valori etici. Se esprimiamo le nostre idee e se queste vanno contro a quelle del gruppo temiamo di venir emarginati, temiamo la solitudine, ecco perché si sviluppa quella che è chiamata fobia sociale. La paura di approcciarsi agli altri, il timore di esprimere se stessi, insomma la fobia di stare in società. Si entra quindi in una sorta di circolo vizioso. Più siamo alla ricerca del giudizio altrui più siamo smascherati e quindi soli.

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Poca autostima

Spesso la paura del giudizio altrui serve proprio a piegare determinate persone, quelle più fragili, quelle che soffrendo di fobia sociale cambiano spesso idea piegandola al volere del gruppo. C’è da dire inoltre che vivere in questo modo far spegnere del tutto la propria personalità. Infatti molte persone che soffrono di questa fobia finiscono per non essere più spontanee ma completamente assoggettate alle idee altrui. Ciò accade principalmente per la poca stima che abbiamo di noi stessi, modifichiamo infatti il nostro comportamento fino a perdere la nostra personalità. La fobia sociale non ci porta solo a temere il giudizio altrui e a desiderare un giudizio positivo, porta anche a perdere se stessi. La propria personalità è infatti messa in discussione, si plasma al volere degli altri.

Se credi di avere bassa autostima o la paura del giudizio degli altri ti blocca, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò ad affrontare e superare i tuoi problemi.

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Il semplice gesto che fa aumentare la tua autostima

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma IL GESTO CHE FA AUMENTARE TUA AUTOSTIMA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgVuoi aumentare la tua autostima con un semplice gesto? Uno dei segreti per aumentare la fiducia in se stessi passa dalla postura che si assume: tenere il busto dritto, testa alta e petto in fuori può aumentare la tua autostima. E’ quanto emerge dallo studio della psicologa di Harvard Amy Cuddy, esperta in linguaggio del corpo, pubblicato sull’Independent (lo trovate a questo link). L’indagine rivela come le persone con forte autostima tendano ad assumere pose robuste e fiere. Il segreto per contrastare la mancanza di fiducia in se stessi, specie nelle donne, secondo l’esperta sarebbe quello di assumere la famosa posa da Wonder Woman (la famosa “the Wonder Woman pose che vedete in foto).

Testosterone, cortisolo e fiducia in se stessi
I benefici di questa postura non sono soltanto mentali, ma soprattutto fisici. Testosterone e cortisolo sono due ormoni che regolano le funzioni del corpo (il primo è quello che ci pone nell’ottica di correre dei rischi, mentre il secondo è quello che ci fa tentennare di fronte agli ostacoli della vita): grazie alla postura vincente riusciamo ad innalzare il livello del primo e ad abbassare quello del secondo. La posizione alla Wonder Woman altera il livello di questi ormoni dopo appena due minuti.

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Quali sono le paure sessuali più diffuse tra gli uomini?

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Specialista in Medicina Estetica QUANTO DURARE RAPPORTO SESSUALE EIACULAZIONE PRECOCE Roma Cavitazione Pressoterapia Grasso Linfodrenante Dietologo Cellulite Calorie Pancia Sessuologia Sesso Pene BotulinoE’ noto a tutti: uomini e donne sono diversi, hanno varie forme di comportarsi, di affrontare e risolvere i conflitti nonché di agire; è ovvio che queste diversità si presentino anche nei confronti del sesso. I ragazzi hanno dei timori e le ragazze altri, sai quali sono quelli maschili più comuni?

Il problema delle dimensioni
Le dimensioni contano o non importa? La risposta non arriverà da una donna ma da essi, in quanto all’inizio dell’attività sessuale l’uomo non sa esattamente se è ben dotato o meno; se la risposta è favorevole starà tranquillo e forse farà l’arrogante durante tutto il resto della vita, ma se no, sarà l’inizio di una paura senza fine. Incertezze, luci spente, timore nei primi incontri rivestono parte dei problemi che derivano da questa situazione.

L’insicurezza per il loro aspetto
Questo è uno dei timori sessuali più comuni non solo degli uomini, ma anche delle donne: denudarsi di fronte a un altro non è facile per nessuno dei due sessi; per questo motivo d’ora in poi tutti potete rilassarvi e sapere che entrambi siete altrettanto spaventati per i chili di più, questa pancia che non scompare o le braccia poco toniche.

Mancata erezione
Nella gioventù questo timore non esiste di solito in quanto la risposta allo stimolo è molto più rapida, ma poi dopo i 30 anni, aumentano le esigenze ed il sistema vascolare funziona in maniera diversa: questo è il motivo per cui gli uomini cominciano a dubitare e a temere se ci sarà o meno una erezione, qualcosa che a molti spaventa.

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Non far provare piacere al partner
Dopo le dimensioni, questo è la grande paura maschile per eccellenza: non riuscire a compiacere la partner. Non farle raggiungere l’orgasmo è certo un problema che terrorizza perché ricollegabile automaticamente alla quantità di orgasmi con il godimento e la pienezza sessuale.

Breve durata del rapporto
Vi sono incontri ed incontri, alcuni sono così intensi, con tanta stimolazione preliminare, così tanto ardenti che per entrambi è difficile contenere l’orgasmo e giungere al piacere in pochi minuti. Questo è uno scenario specifico, tuttavia uno dei maggiori timori degli uomini relativo al sesso è di eiaculare precocemente, lasciando la partner insoddisfatta e sorpresa.

Il rapporto non è stato gradito
Il sesso è molto più di due persone in un atto, si tratta di chimica, compatibilità, di dare e ricevere piacere e non tutti gli incontri sessuali, e non tutte le persone si prestano a tal fine. Ecco perché molti uomini hanno il timore di non piacere letto, che in definitiva la partner non si sia sentita contenta di accettare né soddisfatta e l’incontro non si ripeterà più.

Come aiutarlo?
Se si tratta di un ragazzo che davvero ti interessa, è importante che tu gli faccia sapere che la compatibilità e la chimica sessuale si acquisiscono con la conoscenza dell’altro, sperimentando, dando e ricevendo, dicendo ciò che piace, chiedendo cosa gli fa provare piacere, adulandolo per il suo corpo e il suo pene e non avere paura di dire ciò che credi dovrebbe cambiare affinché ci sia il godimento di entrambi . Fai per lui quello che ti piacerebbe che facessero per te.
Se desideri leggere altri articoli simili a Quali sono le paure sessuali più comuni tra gli uomini, ti consigliamo di visitare la nostra categoria Relazioni sentimentali.

Consigli

  • È normale avere paure e incertezze sessuali, la chiave sta nel non farsi trascinare da loro.
  • Se pensi che le paure sessuali sono troppo forti e ti costa superarle, allora non esitare a cercare l’aiuto di uno specialista.

Sei curioso di leggere invece, le paure femminili più diffuse? Leggi questo articolo: Quali sono le paure sessuali più diffuse tra le donne?

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Ho paura di guidare l’auto, come faccio a superarla?

MEDICINA ONLINE PAURA GUIDARE AUTO DONNA VOLANTE UOMO INCIDENTE PSICOLOGIA MENTE FOBIA.jpgAttualmente la paura di guidare l’auto è uno dei disagi più diffusi. Nella maggior parte dei casi dietro il timore di mettersi al volante perché possano accadere degli imprevisti, come un incidente, si nasconde la mancanza di fiducia in se stessi e negli altri e il conflitto tra il bisogno di essere dipendenti e il desiderio di essere autonomi.Ma vediamo meglio.

Un individuo soffre di questa paura se…
Evidenziamo quali sono le caratteristiche di chi soffre della paura di guidare l’auto:

  • la paura di guidare produce forti blocchi, come per esempio la rinuncia a spostamenti per il lavoro o a mantenere relazioni interpersonali e perciò una vita sociale;
  • si ha paura di perdere il controllo del proprio mezzo o di essere investiti da altri veicoli;
  • si è terrorizzati dal traffico, dal percorrere le autostrade o dall’attraversare gallerie;
  • la paura di mettersi alla guida rende ansiosi e agitati in ogni caso, anche nelle situazioni più tranquille.

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Le radici della paura
Chi teme di guidare l’auto è ossessionato dall’ansia di controllare il suo ambiente e quindi tutto ciò che gli accade intorno. Questa paura nasce sostanzialmente dal timore di procurare o subire un incidente, di non sapere affrontare gli imprevisti, di perdere il controllo del proprio mezzo, di stare male improvvisamente senza potersi arrestare. Ma in fondo guidare l’auto vuol dire potersi spostare in modo autonomo, scegliendo di volta in volta dove dirigersi. Questo aspetto naturalmente può scatenare un conflitto interiore tra bisogni di natura opposta: da una parte il desiderio di autonomia e indipendenza come fuga da imposizioni e legami, dall’altra il timore di non essere in grado di pilotare la propria vita, che è più legato ad un bisogno di dipendenza, dagli altri naturalmente.

L’utilità della paura
Chiunque si trovi a fare i conti con la paura sa bene quanto possa essere difficile riuscire a padroneggiarla senza lasciarsene condizionare. Anzi, a volte più cerchiamo di liberarcene e più lei si attacca a noi. Succede che più tentiamo di superarla e più dentro di noi si aziona una forte resistenza al cambiamento. Come se di quella paura, in fondo in fondo, non potessimo più fare a meno. In realtà questo accade perché abbiamo bisogno delle paure, ci servono. Hanno perciò una funzione, ossia ci aiutano a mantenere il migliore equilibrio psicofisico che possiamo permetterci in una data situazione con le risorse e capacità che abbiamo in quel dato momento a disposizione. Quindi la paura svolge una precisa funzione che affonda le sue origini nella storia personale di ognuno di noi, o meglio ancora nel suo inconscio. Nel caso della paura di guidare l’auto il conflitto in gioco è appunto tra dipendenza dagli altri e desiderio, voglia di autonomia.

Come si può superare la paura di guidare?
Sembra un paradosso, eppure per poter vincere la paura di guidare l’auto, così come per qualsiasi altra paura, è necessario accettarla ossia accoglierla dentro di sé, dandogli spazio e ascolto, senza per questo sminuirci o sottostimarci. L’accettazione, l’accoglienza, il senso di inevitabilità sono tutti sentimenti che ci ricollegano con la realtà, facendo in modo che ci assumiamo la responsabilità della nostra sofferenza senza continuare sterilmente ad attribuirne la responsabilità ad altri o alle circostanze.

Guarire è convivere con il proprio male (abate Gelliani)

Il processo inverso, ossia il peggioramento verso la malattia, è proprio il rifiuto, la ribellione, la non accettazione. Spesso nel mio lavoro di psicoterapeuta mi viene rivolta questa domanda, ma cosa vuol dire accettazione? Io spiego che non significa passiva rassegnazione, che porta a chiudersi ancor più nel proprio guscio, in un atteggiamento di autocommiserazione e di recriminazione. E’ invece un atteggiamento di serena, attiva, deliberata accoglienza che pone l’individuo nella condizione di accettare l’ineluttabile e di agire per modificare quanto può essere trasformato. Quindi per superare una paura, come la paura di guidare, è necessaria accettazione a comprensione, rivolgendo la propria attenzione amorevole alla funzione che svolge questa paura all’interno della propria vita. Non serve infatti chiedersi quali sono le cause di questa paura, quando è nata, cercando a ritroso l’evento, spesso traumatico che l’ha generata.

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Macchie rosse sulla pelle di viso o corpo: che significano?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma MACCHIE ROSSE SULLA PELLE VISO PRURITO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgHai notato la comparsa di alcune macchioline rosse sulla tua pelle o magari una singola macchia rossa dalle dimensioni di una lenticchia? Probabilmente ti starai chiedendo se sia il caso di preoccuparsi o meno. Cominciamo con il dire che le macchie rosse possono manifestarsi in molti modi differenti: non ci sono dimensioni e forme standard. In tutti i casi la manifestazione più comune è quella di piccoli puntini sulla pelle.

Forma e colore

In base alle cause a monte che le determinano, le macchie rossastre sulla pelle possono avere caratteristiche molto diverse tra loro. Spesso più si esamina da vicino la pelle e più cresce il numero visibile delle macchie rosse. Alcune di loro possono essere un po’ più larghe, come la chiazza che potrebbe lasciare una penna a sfera, altre potrebbero essere molto più grandi (alcuni centimetri). Apparentemente tonde, ad un’occhiata più attenta, queste macchie potrebbero apparire di forma irregolare. Anche la colorazione non è sempre uniforme: in base alla causa a monte che le determinano, le macchi possono apparire dal rosso pallido (vicino al rosa) al rosso più scuro. Tutte queste caratteristiche, valutate durante l’esame obiettivo, aiutano il medico a restringere il gruppo delle possibili cause.

Leggi anche: La zona dove compare l’acne, rivela i tuoi problemi fisici e psicologici

Perché compaiono queste macchie rosse?

Macchie rosse sulla pelle possono comparire a seguito di svariate condizioni o malattie. Le cause più comuni, sono:

  • Passaggio di sangue dai vasi alla pelle: è causato principalmente da traumi che determinano graffi e danneggiamenti ai capillari suanguigni.
  • Morsi di insetti. Eventuali macchie rosse più grosse o gonfie attorno alle caviglie potrebbero trattarsi di morsi di insetti come zanzare o pulci.
  • Follicolite: è un’infezione acuta del follicolo pilifero. Può essere causa della comparsa di brufolini rossi pruriginosi sulla pelle. Per approfondire: Follicolite da depilazione inguinale ed alle gambe: rimedi naturali
  • Dermatite atopica: è un eczema cronico o cronico-recidivo associato ad altre malattie atopiche come rinite allergica, asma, orticaria, congiuntivite allergica e gastroenteriti allergiche. Nella patogenesi della malattia intervengono fattori immunologici e non immunologici. I primi sono costituiti da allergeni alimentari, inalanti o da contatto, i secondi da irritanti esterni, infezioni, disturbi neurovegetativi, disturbi del metabolismo lipidico, sudorazione e stress. Per approfondire: Dermatite atopica: cause, sintomi e terapie di una patologia della pelle molto diffusa
  • Malattie esantematiche: sono un gruppo di malattie infettive, virali e batteriche, che compaiono generalmente ma non esclusivamente in giovane età e provocano una tipica eruzione cutanea accompagnata da una serie di altri sintomi, come: febbre, mal di testa, debolezza, malessere generale, mancanza di appetito, dolore addominale, irritabilità e dolore muscolare. Le malattie esantematiche più comuni nei bambini e nella giovane età sono: morbillo, varicella, rosolia, scarlattina, quinta e sesta malattia, mani piedi bocca, pitiriasi rosea.
  • Vasculite leucoclastica: è l’infiammazione dei vasi sanguigni, più spesso dei fini capillari come conseguenza di una infezione, medicamenti o processi autoimmuni.
  • Sindrome di Schamberg: è un disturbo benigno che si manifesta con delle macchie rosse come il pepe di Caienna sulle gambe delle persone anziane.

Questi sono solo alcuni sintetici esempi, ma la lista delle possibili cause di macchie rossastre sulla pelle è molto più lunga.

Leggi anche: Orticaria acuta e cronica: cause, sintomi, diagnosi, immagini, cura, rimedi

Angioma ciliegia

Alcuni individui presentano macchie rosse su tutto il loro corpo. In questi casi il termine giusto da usare sarebbe angioma ciliegia. L’angioma ciliegia solitamente colpisce i soggetti dopo i 40 anni. La macchia presenta una superficie liscia e di un rosso acceso (proprio come fosse una ciliegia). Il dermatologo può diagnosticarlo analizzando l’aspetto e le variazioni delle dimensioni della macchia nel tempo. In tutti i casi una biopsia potrebbe rivelarsi molto utile per confermare la diagnosi. Quasi sempre questo genere di macchie rosse sulla pelle non è da considerarsi pericoloso per la salute dell’uomo.

Leggi anche: Acne e punti neri, i nostri nemici ai tempi del liceo ma non solo, ecco i rimedi naturali per sconfiggerli

Allergie

A volte invece, può capitare di assumere alimenti che possono causare allergie e quindi la comparsa di macchie rosse. Il problema è arginabile effettuando test di laboratorio per capire le allergie personali e quindi eliminando dalla dieta alcuni alimenti. I più comuni alimenti che causano allergia sono uovo, frutta secca, latte vaccino e alcuni ortaggi.

Leggi anche: Differenza tra allergia, pseudoallergia e intolleranza alimentare

Macchie rosse sulla pelle: cosa fare?

Se notate delle macchie rossastre sulla vostra pelle o sulla pelle di vostro figlio, il mio consiglio è di consultare il vostro medico di fiducia, che potrebbe a sua volta inviarvi ad un dermatologo, un allergologo, un pediatra, un angiologo o altro specialista in base alla causa sospettata. Ancora più raccomandata la visita soprattutto se le macchie sono in numero elevato, sono presenti su ampie porzioni del corpo e sono presentomi sintomi e segni associati, come prurito, formicolio, vertigini, angioedema, dolore, nausea, vomito, gonfiore, febbre o debolezza.

Leggi anche: Rossore ed irritazione della pelle sotto e tra il seno: cause e rimedi

Prodotti per la cura della pelle irritata

Di seguito vi propongo una lista di prodotti, selezionati e testati dal nostro Staff di esperti, consigliati per detergere, idratare e calmare la pelle irritata:

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