Perché fumi? La risposta più diffusa è anche la più sbagliata

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologo Nutrizionista Cellulite Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare Le 10 fasi più una che accomunano tutti i fumatoriSe chiedi ad un fumatore: “Perché fumi quando sai che fumare e pericoloso?”, la risposta più sentita è: “Perché mi piace fumare“. Io stesso, quando fumavo, ne ero assolutamente certo: fumare mi piaceva e niente e nessuno mi avrebbe mai fatto cambiare idea. Sebbene il fumatore sia in buona fede e creda davvero che questa sia la pura verità, in realtà è una risposta totalmente sbagliata dal punto di vista scientifico. La realtà è che il fumo non è un vizio, bensì una tossicodipendenza, ed al fumatore non piace fumare, bensì fuma perché non gli piace provare i sintomi dell’astinenza da nicotina, causati dal fumo stesso. Un fumatore non ammetterà mai di essere caduto in un vero e proprio circolo vizioso per alcuni versi simile a quello in cui si trova un eroinomane, almeno finché non gli sarà chiaro il meccanismo della tossicodipendenza da nicotina.

La nicotina è una droga

L’errore di partenza è pensare che il fumo sia un vizio, una sorta di cattiva abitudine. Non è un errore di poco conto ed in Italia lo commettono ancora quasi tutti. In realtà fumare non è una cattiva abitudine. Una cattiva abitudine è mangiare ogni giorno cibi fritti ed ipercalorici. Una cattiva abitudine è gettare una cartaccia per strada e non nei cestini appositi. Fumare non è una cattiva abitudine, è una tossicodipendenza e la nicotina è una droga che dà forte assuefazione, al pari di cocaina o eroina. Dopo le prime sigarette fumate (in cui in effetti la nicotina determina sintomi piacevoli correlati al rilascio di dopamina) il neo-fumatore si ritrova gradatamente a vivere in un circolo vizioso che dura potenzialmente tutta la vita e di cui è all’oscuro, in cui non c’è più piacere reale, ma solo sollievo dai sintomi di astinenza scambiato per piacere:

  1. il fumatore, come tutti i tossicodipendenti, deve combattere sempre per mantenere una quantità minima di sostanza nel sangue, nel caso del fumatore è la nicotina;
  2. per mantenere questo livello di nicotina, fuma una sigaretta;
  3. appena la concentrazione di nicotina (immessa nel sangue con l’ultima sigaretta) si abbassa al di sotto del livello minimo, il fumatore sente una crisi di astinenza, esattamente come avviene in un eroinomane o un cocainomane;
  4. si sente in ansia, inquieto e di cattivo umore (lui non se ne rende conto, ma sono i sintomi da astinenza da nicotina);
  5. l’unico sollievo viene da un’ altra sigaretta, se la accende e cosi il fumatore si rifornisce di nicotina nel sangue, ripristinando quel livello minimo che gli permette di non sentire i sintomi dell’astinenza: quindi si sente meglio. Così lui crede di aver piacere nel fumare, ma la realtà è che fumando ha solo spento i brutti sintomi dell’astinenza causati dall’aver fumato la sigaretta precedente, in un circolo vizioso infinito.

Essere un fumatore significa indossare un paio di scarpe strette tutto il giorno, solo per il piacere di provare la sera, nel togliersele. Non solo. Essere un fumatore è come essere un bravo equilibrista. E’ necessario per il fumatore mantenere sempre un livello di nicotina “normale” che gli impedisca di provare i sintomi dell’astinenza. E’ per questo che, come per tutte le tossicodipendenze, è difficile smettere. Spenta l’ultima sigaretta, dopo circa una mezz’ora, i livelli di nicotina nel sangue si abbassano al punto che si sente il “craving“, cioè l’astinenza che ci porta a desiderare fortemente di fumare di nuovo ed è a questo punto che ci sono due strade:

  • accendersi una sigaretta, cioè spegnere i sintomi dell’astinenza creando i presupposti per nuovi sintomi di astinenza e continuare in questo circolo vizioso per tutta la vita;
  • non accendersi una sigaretta, sentire per un certo periodo i sintomi dell’astinenza, ma – alla fine – uscire dal circolo vizioso e smettere di fumare.

La verità e che, questo “certo periodo“, per fortuna non dura per sempre. Dopo alcuni giorni dopo aver smesso, i sintomi fisici fastidiosi creati dall’astinenza, diminuiscono progressivamente d’intensità. Inizialmente l’ex fumatore pensa che vorrebbe fumare ogni cinque minuti, ma nei giorni successivi la voglia di fumare diminuisce e – dopo qualche mese – smette di pensarci. Tutto sta a resistere i primi giorni (di solito un paio di settimane) che sono quelli più duri e dove le ricadute sono più frequenti. Perché non provare? Resistete due settimane senza fumare, per liberarvi per sempre da questa tossicodipendenza che non vi fornisce alcun piacere reale, ma che vi ruba soldi, bellezza, salute ed 11 anni di vita. Così la prossima volta che vi chiederanno “perché fumi?”, voi potrete orgogliosamente rispondere “fumavo perché ero schiavo della nicotina, ma ora non lo sono più: ho smesso!”.

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Quando e come misurare la pressione arteriosa?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma differenza pressione arteriosa venosa Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneQuando misurare la pressione arteriosa durante il giorno?
Salvo diverse indicazioni del medico curante, consiglio di rilevare la pressione due volte al giorno:

  • la mattina, prima di colazione e prima di assumere le vostre medicine;
  • la sera, prima di andare a letto.

Modalità
Sia la mattina che la sera ripetete il procedimento tre volte di seguito, ad intervalli di uno o due minuti, per evitare misurazioni errate. Può essere utile scrivere il risultato su un taccuino in una tabella e portare i risultati al proprio medico curante.

Precauzioni per una corretta rilevazione
Per una corretta rilevazione dei valori sistolici e diastolici (massima e minima), è opportuno seguire queste indicazioni:

  • attendere 1 ora dalla fine dei pasti, della pausa caffè o tè o dopo uno sforzo fisico più o meno intenso;
  • evitare di fumare sigarette nella mezz’ora precedente la misurazione: la nicotina può aumentare per vari minuti sia la vostra frequenza cardiaca che la pressione sanguigna;
  • possibilmente sedersi e rilassarsi nei 5 minuti precedenti la misurazione;
  • evitare di indossare indumenti stretti intorno al braccio su cui è effettuata la misurazione;
  • appoggiare comodamente il braccio su un ripiano e infilare, all’altezza del cuore, tra l’ascella e la piega del gomito, il bracciale di gomma;
  • per persone molto magre o molto robuste utilizzare bracciali di proporzioni minori o maggiori di quelle standard;
  • evitare di parlare durante la misurazione;
  • cercare di ripetere la misurazione sempre alla stessa ora;
  • in caso di valori fuori norma, ripetere la rilevazione varie volte, ad intervalli di uno/due minuti;
  • non importa quale braccio si usa per la rilevazione, tuttavia è importante sapere che in alcuni soggetti è possibile riscontrare differenze anche sensibili tra le due braccia nei valori rilevati. In tali casi, è consigliabile effettuare la misurazione sul braccio con la pressione più elevata.

I migliori strumenti per rilevare la pressione arteriosa a casa, li potete trovare in questi articoli:

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Fumo ed alcool causano disfunzione erettile (impotenza)?

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Sicuramente il fumo rappresenta uno dei fattori di rischio più importanti che peggiora la risposta sessuale. Il danno che provoca sulle arterie del sistema cardiocircolatorio oltre che polmonare, rende più difficile la circolazione del sangue a livello delle arterie cavernose e quindi rende più difficoltosa l’erezione ed è un fattore di rischio importante per la disfunzione erettile. Le arterie del pene essendo di piccolo diametro sono più facilmente danneggiate dal fumo rispetto ai grandi vasi sanguigni e pertanto il deficit erettile si può manifestare come primo sintomo di una malattia cardiocircolatoria diffusa. In certi casi l’impotenza rappresenta un campanello d’allarme di patologie più gravi che non erano ancora state diagnosticate.

E’ vero che l’alcool causa disfunzione erettile ?

L’alcol è meno direttamente coinvolto, perché in prima istanza provoca una vasodilatazione e facilita l’afflusso di sangue nei corpi cavernosi, inoltre riduce i freni inibitori che molte volte sono causa di disfunzione erettile. Ma l’abuso è sicuramente causa di gravi danni al fegato e al sistema cardiocircolatorio, quindi va assunto in piccole quantità insieme al cibo e controllando sempre la pressione arteriosa oltre che gli esami del sangue.

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Effetti a breve termine del fumo sullo sportivo

MEDICINA ONLINE PALESTRA PESI MUSCOLI PROTEINE AMINOACIDI INTEGRATORI CORSA DIMAGRIRE DUODENO PANCREAS DIGESTIONE GLICEMIA BAMBINO GRASSO DIABETE ANALISI INSULINA ZUCCHERO CARBOIDRATI CIBO MANGIARE DIETAEcco una lista degli effetti a breve termine del fumo di sigaretta su sportivi ed atleti:

  • maggiore affaticamento. Si riduce infatti il tempo di esaurimento delle energie fisiche in esercizi a sforzo continuato (Il monossido di carbonio disturba la funzione dell’emoglobina del sangue, occupando lo spazio in cui viene trasportato l’ossigeno. Di conseguenza i muscoli si stancano più rapidamente);
  • l’ossigeno non riesce a raggiungere i muscoli. Si produce un’intossicazione da monossido di carbonio e un blocco parziale dell’emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno ai muscoli;
  • diminuisce il flusso del sangue ai muscoli, ma anche al cervello e all’apparato cardiovascolare (I polmoni producono catarro e respirare diventa più difficoltoso);
  • si riduce la ventilazione polmonare, ossia il volume complessivo di aria immessa nei polmoni;
  • sfruttando meno il metabolismo aerobico si deve ricorrere a quello anaerobico: da qui una precoce formazione dell’acido lattico, una specie di “scoria” che intossica i muscoli;
  • si altera il sistema nervoso. La nicotina agisce come una sostanza antistressante, ma altera le condizioni biologiche dell’organismo;
  • fumare sovraccarica il cuore e il sistema circolatorio, quindi aumenta la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa.

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Una persona su dieci muore a causa del fumo

MEDICINA ONLINE FUMARE FUMO SIGARETTE NICOTINA DIPENDENZA DROGA TOSSICODIPENDENZA CANCRO TUMORE POLMONI GRASSO SMETTERE INGRASSARE DIMAGRIRE METABOLISMO CENERE MOZZICONE GIOVANI TABACCONel mondo una persona su 10 muore per complicazioni legate al fumo. Circa il 50% di questi decessi avvengono negli USA, in Cina e in Russia. Nonostante nel corso degli anni siano state portate avanti campagne per cercare di eliminare la dipendenza dal fumo, le vittime della sigaretta sono ancora tante, troppe. I nuovi dati sono il frutto di una ricerca finanziata da Kelly Henning del Bloomberg Philanthropies e dalla Bill e Melinda Gates Foundation che è stata pubblicata su Lancet, una rivista medica molto nota nel Regno Unito.

Un numero sempre più alto

Secondo i ricercatori il numero delle vittime legate alla dipendenza da sigaretta è destinato ad aumentare nei prossimi anni, perchè nell’ultimo periodo i colossi del tabacco stanno investendo in altri mercati, in particolare in quelli dei paesi in via di sviluppo. Questo perchè in questi stati il numero dei fumatori è in crescita e nelle persone non c’è una coscienza di fondo sui danni che il fumo può comportare alla propria salute.

Emmanuela Gakidou, una delle studiose, commenta così la situazione: “Nonostante mezzo secolo di evidenze scientifiche su quanto faccia male alla salute delle persone fumare, un umo su 4 nel Mondo fuma ogni giorno . Il fumo rimane il secondo più importante fattore di rischio per le morti premature e la disabilità, per questo dobbiamo intensificare gli sforzi per ridurre questo fenomeno”.

1 Miliardo

Stando ai dati riportati dal Global Burden of Diseases report, che ha effettuato un sondaggio sulle abitudini degli abitanti di ben 195 paesi tra il 1995 e il 2015, si è scoperto che circa un miliardo di persone fuma quotidianamente. “Non abbiamo preso in esame i fumatori occasionali – spiega la Gakidou -, chi ha smesso e chi usa prodotti alternativi come, ad esempio, le gomme con la nicotina, altrimenti i dati sarebbero ancora più alti”.

Serve di più

Tuttavia nonostante questi valori sembrano dire il contrario, negli ultimi anni la lotta contro il fumo ha avuto anche qualche riscontro positivo. Tra il 1990 e il 2015 infatti, la prevalenza dei fumatori è scesa dal 35% al 25%. Quello che però preoccupa di più i vari istiti che tutelano la salute, è che il numero dei giovani fumatori è sempre in costante crescita. Per l’Oms servono azioni più mirate, ad esempio creando campagne informative all’interno degli istituti scolastici per cercare di aiutare ragazzi e ragazze a smettere di fumare.

“C’è un sentire comune che ci vede vincitori nella guerra contro il tabacco – concludono i protagonisti della ricerca – , ma siamo convinti che servano nuovi sforzi perché nel 2015 il numero di fumatori è stato alto. Servono nuove strategie e anche uno sforzo importante da parte della politica”.

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Per quali motivi si ingrassa dopo aver smesso di fumare? (seconda parte)

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ITALIANI FUMARE E CIG ITA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Glutei TestaQuella che state per leggere è la seconda parte di questo articolo (che vi consiglio di leggere prima): Per quali motivi si ingrassa dopo aver smesso di fumare?

7) SI SENTONO MEGLIO GLI ODORI
Gli odori che entrano nella cavità nasale attraverso le narici, raggiungono l’epitelio olfattivo, un sottile strato di cellule collocato in un’area ristretta della cavità nasale e vengono interpretati dai recettori olfattivi. Essi vengono danneggiati dal fumo di sigaretta quindi quando si cessa di inalare il fumo le cellule tornano ad essere pienamente efficienti quindi gli odori si sentono meglio: chi riesce a resistere al buon odore di un buon cibo?

8) LA NICOTINA AUMENTA LA SECREZIONE DEGLI ACIDI GASTRICI
La nicotina esplica anche un curioso effetto a livello gastrico in sinergia con altri componenti del fumo di tabacco. A pochi minuti dall’assunzione di fumo di tabacco si verifica un incremento del 15% della secrezione di HCl (acido cloridrico) da parte della mucosa gastrica. Questa potrebbe essere la ragione per cui il desiderio di sigaretta aumenta dopo i pasti, specie se abbondanti. Quindi la nicotina favorisce la digestione a livello gastrico e ciò si traduce in una migliore gestione del peso corporeo.

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9) LA NICOTINA VELOCIZZA IL TRANSITO INTESTINALE
La nicotina nel tabacco tende ad alterare la motilità intestinale nei fumatori di sigarette. In determinate dosi può anche avere un effetto lassativo e ciò può avere effetti benefici sul peso corporeo. Venendo a mancare tale effetto lassativo, può comparire stipsi che influisce negativamente sul nostro peso. Si parla di effetto “lassativo” ma ricordate: l’abuso cronico di sigarette, però, può fare aumentare le contrazioni spastiche dell’intestino e aggravare nel tempo la situazione di stitichezza.

Esiste una correlazione tra il numero di sigarette fumate ed i chili presi
Sembra che i chili presi in più siano proporzionali al numero di sigarette fumate: secondo uno studio americano eseguito su ex fumatrici, quelle forti (25 o più sigarette al giorno) crescevano di peso almeno del doppio delle fumatrici “leggere”. La mia esperienza personale ha confermato in pieno questo dato. Nell’ultimo periodo della mia dipendenza da nicotina, fumavo circa 25 sigarette al giorno e, come già prima accennato, sono ingrassato circa 10 kg. In ogni caso, dalle ricerche è stato rilevato che la gran parte dell’ingrassamento è dovuto principalmente all’aumento di cibo ingerito: nelle donne una media giornaliera di circa 230 calorie in più.
Giorno dopo giorno, si arriva così a un aumento medio calcolato di tre-cinque chili in pochi mesi, anche se molto dipende dalla variabilità individuale e dallo stile di vita in generale. Normalmente gli effetti complessivi sul peso si fanno vedere dopo il primo anno, massimo due, da quando si è smesso di fumare. Nella mia esperienza io ho raggiunto il “picco” di peso intorno al sesto mese dopo aver smesso di fumare, per poi tornale al peso precedente (che avevo nel momento in cui ho smesso) dopo poco più di un anno.

I migliori prodotti per il fumatore che vuole smettere di fumare
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, pensati per il fumatore che vuole smettere di fumare o che ha smesso da poco e vuole perdere peso. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Fumare non fa male: mio nonno fumava 50 sigarette al giorno e ha vissuto bene fino a 90 anni

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma FUMARE NON FA MALE MIO NONNO 50 90 ANNI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgE’ una frase che sento dire a molti miei pazienti fumatori, che non ne vogliono proprio sapere di smettere di fumare:

“Fumare non fa male. Mio nonno fumava 50 sigarette al giorno e ha vissuto bene fino a 90 anni”

A parte la stranissima coincidenza di tutti questi fumatori accomunati dalla parentela con simpatici vecchietti ultra-fumatori… Questa situazione non è ovviamente sufficiente a smentire i danni del fumo per svariati motivi. Innanzitutto in questioni mediche non esiste mai il 100 % e non esistono mai regole matematiche precise. La medicina ruota sempre intorno a questioni di statistiche e probabilità.
Il formarsi di un tumore maligno ai polmoni per esempio dipende da molteplici variabili quali fattori interni all’organismo, fattori esterni, predisposizioni, presenza di altre malattie etc. Per cui è la sommazione di più fattori che determina l’origine della malattia. Il fumare non determina il tumore “sicuramente” ma “con più alta probabilità” così come il non fumare non annulla del tutto il rischio ma lo rende molto meno probabile, quindi è assolutamente possibile che una persona possa avere un tumore ai polmoni a 30 anni non fumando e che un altra possa vivere anche 100 anni pur fumando. Quello che però è assolutamente certo è che chi fuma, statisticamente, vive undici anni in meno rispetto alla popolazione non fumatrice.

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Supernonni

A ciò dobbiamo aggiungere che l’organismo di oggi è geneticamente più vulnerabile rispetto a quello dei nostri nonni e questo perché essi sono soggetti selezionati, molto più di quanto lo siamo noi. Gli attuali novantenni sono sopravvissuti a malattie che oggi sono curabili ma che prima mietevano vittime (che altro non erano che le persone più deboli). Sono sopravvissuti ad un periodo di stenti e di fame (pensi al periodo delle guerre mondiali). Non hanno avuto accesso a cibi estremamente industriali come quelli che mangiamo noi oggi. Sono stati abituati a lavori più fisici e “meno di scrivania”: ciò ha contribuito a mantenerli informa. I figli del 2000, in Italia, sono i bambini più obesi al mondo, secondi solo a quelli statunitensi.
Per cui io non mi stupisco troppo quando un novantenne che fuma 50 sigarette sta bene mentre un quarantenne fumatore di oggi va in giro con l’ossigeno. In ogni caso, per un fumatore 90enne che sta “bene”, ce ne sono almeno altri dieci che stanno molto male, e ce ne sono altri 100 che sono deceduti molti anni prima.

Infine, se il fumatore 90enne sta bene, significa due cose:

  • Ha una salute di ferro NONOSTANTE le sigarette e non certo GRAZIE ad esse.
  • Se non avesse mai fumato, ora starebbe non BENE… ma BENISSIMO!

Vuoi finalmente diventare un ex fumatore? Prenota una visita con il nostro esperto che – in poche sedute – vi aiuterà a smettere di fumare per sempre grazie a tecniche innovative e – se occorre – a farmaci antifumo.

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I migliori prodotti per smettere di fumare

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, pensati per il fumatore che vuole smettere di fumare o che ha smesso da poco:

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Perché anche 10 anni dopo aver smesso di fumare, il rischio di tumore è più elevato rispetto a chi non ha mai fumato?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma OBESI FUMATORI FONDO LISTA CHIRURGIA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneSmettere di fumare sigarette fa sempre bene, a qualsiasi età. Uscire dal tunnel della tossicodipendenza da nicotina, fa diminuire in poco tempo il rischio di sviluppare non solo vari tipi di tumore, ma anche moltissime altre patologie, specie quelle cardiovascolari. Tuttavia, specie se l’ormai ex fumatore ha fumato per molto tempo prima di smettere, ci vogliono parecchi anni prima di tornare ad avere lo stesso rischio di sviluppare certe patologie rispetto alla popolazione che non ha mai fumato. Se il paziente smette di fumare da giovane, questo rischio tornerà più rapidamente simile a quello di chi non ha mai fumato; invece se non si smette in giovane età, questo rischio non tornerà probabilmente mai più quello di una persona che non ha mai fumato.

In alcuni soggetti, anche se hanno smesso ormai da dieci anni, il rischio di sviluppare alcune patologie tumorali e cardiovascolari, rimane più elevato rispetto a chi non ha mai fumato. Ma perché ciò avviene?

Un tumore polmonare può svilupparsi anche a distanza di anni perché l’organismo non riesce a liberarsi subito delle sostanze nocive che si sono accumulate nei tessuti umani durante tanti anni di dipendenza dalla nicotina. Queste sostanze quindi hanno tutto il tempo per creare alterazioni cellulari irreparabili. All’interno delle cellule ci sono meccanismi di riparazione del DNA ma se i danni di quest’ultimo sono continui e reiterati ad un certo punto un tumore può originarsi anche se è passato molto tempo dall’ultima sigaretta fumata, specie se il soggetto è anziano e/o è in sovrappeso/obeso.

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