Elettrocardiogramma: procedure iniziali, posizionamento degli elettrodi dell’ECG, consigli, complicanze

MEDICINA ONLINE ARITMIA TACHICARDIA BRADICARDIA ELETTROCARDIOGRAMMA NORMALE SANO PALPITAZIONI SEMEIOTICA CUORE CARDIACA ESAME OBIETTIVO AUSCULTAZIONE FONENDOSCOPIO ORECCHIO FOCOLAIO SUCULTAZIONE.png

Procedure iniziali

Se è la prima volta che il paziente esegue un elettrocardiogramma (ECG), il medico e l’infermiere devono spiegargli – con parole adatte al suo livello di comprensione – le fasi e l’utilità dell’elettrocardiogramma.

Prima di procedere con l’elettrocardiogramma, è necessario verificare:

  • l’eventuale presenza di patologie cardiache;
  • quali farmaci assume il paziente;
  • eventuali allergie ai materiali usati per l’esame (ad esempio il gel usato per facilitare la conduzione dei segnali elettrici);
  • la presenza di dispositivi elettronici che potrebbero determinare alterazioni del tracciato (come ad esempio un pacemaker) od oggetti metallici (come catenine e bracciali);
  • l’eventuale necessità di una tricotomia (se il paziente ha troppi peli che impediscono l’adesione degli elettrodi);
  • i parametri vitali del paziente, in particolare pressione arteriosa e frequenza cardiaca.

Si invita il paziente:

  • a scoprirsi torace, caviglie e polsi e ad assumere la posizione supina (pancia in alto) sul lettino, se possibile;
  • a rilassarsi ed a non parlare per qualche minuto.

Nella mezzora precedente l’esame, il paziente dovrebbe aver evitato di fumare ed assumere caffè o alcolici.

Posizionamento dei sei elettrodi

Per posizionare le sei derivazioni precordiali:

  • Individuare dove posizionare l’elettrodo V1 (rosso): posizionati a sinistra del paziente; usando come riferimento la fossa soprasternale (fossetta dove si congiungono le clavicole, si apprezza sulla parte alta dello sterno), posizionarvi sopra il pollice della mano sinistra. Cercare con l’indice il primo spazio intercostale (allungandovi verso destra e un po’ più in basso del pollice), da qui sarà automatico trovare il secondo spazio con il medio, il terzo con l’anulare ed infine con il mignolo troverete il 4° spazio intercostale parasternale di destra: lì sarà posizionato V1.
  • V2 (giallo): giusto a sinistra di V1, parte opposta dello sterno troverete il 4° spazio intercostale parasternale di sinistra, lì dovrete posizionate V2. Importante: lo sterno è largo mediamente non oltre i 4 centimetri, quindi V1 e V2 non dovrebbero essere più distanti di tale misura.
  • Posizionare V3 (verde) e V4 (marrone): prima posizionamo V4, individuate la clavicola sinistra e fissate un punto a metà lungo l’osso. In seguito con il riferimento costale di V2 apprezzate il 5° spazio intercostale con la tecnica del dito. Ora individuate il punto dove posizionare V4 nell’intersezione tra una linea che scende dalla metà della clavicola e che infine incontri il 5° spazio intercostale. Lì posizionate l’elettrodo V4. V3 va posizionato nel punto a metà della linea tra V2 e V4 ovunque questo punto si trovi, anche se nelle donne vi fosse presente del seno (non impedisce la rilevazione del segnale elettrocardiaco).
  • Posizionare V5 (nero): individuate la linea ascellare anteriore, più o meno dove inizia l’incavo ascellare, e lungo tale linea, trovate il 5° spazio intercostale: lì posizionare V5.
  • Posizionare V6 (viola): individuate la linea ascellare media (circa a metà dell’ascella) e lungo tale linea, trovate il 5° spazio intercostale: lì posizionare V6. Tenere conto che V5 e V6 risalgono un poco rispetto a V4, perché le coste sono concave verso l’alto.

Posizionamento delle quattro periferiche

Per posizionare le quattro derivazioni periferiche, si tengo conto del codice colore:

  • Rosso: braccio destro
  • Nero: gamba destra
  • Verde: gamba sinistra
  • Giallo: braccio sinistro

MEDICINA ONLINE ARITMIA TACHICARDIA BRADICARDIA ELETTROCARDIOGRAMMA NORMALE SANO PALPITAZIONI SEMEIOTICA CUORE CARDIACA ESAME OBIETTIVO AUSCULTAZIONE FONENDOSCOPIO ORECCHIO FOCOLAIO SUCULTAZIONE

Verifiche finali

Si eseguono prima di staccare gli elettrodi o, se c’è un monitor, prima di stampare:

  • presenza (ed esattezza) di data e nome;
  • verifica del segnale di calibrazione e della velocità di stampa;
  • qualità del tracciato:
    • presenza di tutte le derivazioni;
    • stabilità della linea isoelettrica;
    • assenza di artefatti da tremori e corrente alternata;
    • ricerca indizi che possano far pensare ad un’errata collocazione degli elettrodi.

In caso di corretto posizionamento degli elettrodi ECG, il tracciato di un paziente sano dovrebbe avere un risultato simile a questo:

MEDICINA ONLINE ARITMIA TACHICARDIA BRADICARDIA ELETTROCARDIOGRAMMA NORMALE SANO PALPITAZIONI SEMEIOTICA CUORE CARDIACA ESAME OBIETTIVO AUSCULTAZIONE FONENDOSCOPIO ORECCHIO FOCOLAIO SUCULTAZIONE.jpg

Controllate se vi sono alterazioni elettrocardiografiche non fisiologiche ed in caso contrario modificate la posizione degli elettrodi, oppure ponete il tracciato all’attenzione del medico per una valutazione e diagnosi dello stesso.

Complicanze

Possono a volte insorgere dopo l’uso prolungato degli elettrodi manifestazioni cutanee (ad esempio arrossamenti o prurito della cute) dovute al tempo di applicazione o alla sensibilità della cute.

Consigli

Tener presente i seguenti consigli ed informazioni:

  • l’acqua è il miglior conduttore dell’impulso elettrico, quindi per avere un buon ECG non dovete usare disinfettanti alcolici. Verrà peggio. Se avete calze o collant, bagnate piuttosto abbondantemente le garze (devono sgocciolare) e così vi aiuteranno a condurre l’elettricità;
  • un fattore che migliora la registrazione è il posizionamento degli elettrodi su piani ossei, che conducono meglio del grasso. Per questo nelle periferiche scegliete sempre la tibia e il dorso del polso;
  • posizionare correttamente gli elettrodi, perché da quello dipende l’individuazione di anomalie elettrocardiografiche che possono salvare la vita al paziente. Posizionare male gli elettrodi può condizionare grandemente i risultati di un ECG.

Elettrocardiogramma in paziente con arto amputato

Nei pazienti che hanno subito l’amputazione di uno o più arti, l’elettrodo può essere applicato in un punto qualsiasi del moncone dell’arto o alla radice dello stesso. Ogni arto infatti è considerato dal punto di vista elettrico, un segmento a bassa resistenza per cui il potenziale elettrico è sostanzialmente lo stesso in tutti i suoi punti.

Altri articoli che potrebbero interessarti sulla semeiotica del cuore:

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

SSRI in pazienti con diabete, iponatriemia, osteoporosi e prolungamento QT

MEDICINA ONLINE DUODENO PANCREAS DIGESTIONE GLICEMIA DIABETE ANALISI INSULINA ZUCCHERO CARBOIDRATI CIBO MANGIARE DIETA MELLITO TIPO 1 2 CURA TERAPIA FARMACI STUDIO NUOVE TENOLOGIE TERAPIEGli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (noti anche con la sigla abbreviata SSRI, dall’inglese selective serotonin reuptake inhibitors) sono una classe di psicofarmaci che rientrano nell’ambito degli antidepressivi.

Diabete

La somministrazione di un SSRI può influenzare il controllo glicemico. L’aumento del tono serotoninergico indotto dall’antidepressivo, infatti, sembrerebbe aumentare la secrezione e la sensibilità all’insulina. Con fluoxetina si è osservata ipoglicemia durante la terapia e iperglicemiaalla sospensione del trattamento. Il dosaggio dei farmaci antidiabetici — ipoglicemizzanti orali e insulina — potrebbe, quindi, richiedere un aggiustamento.

Iponatriemia

Gli SSRI possono indurre iponatriemia (valore medio di 120 mmoli/L) con un aumento del rischio di 3,5 volte. Nella maggior parte dei pazienti tale effetto si manifesta durante il primo mese di terapia; il rischio è maggiore nelle donne anziane e nei pazienti in terapia con diuretici. L’iponatriemia si manifesta con confusione, convulsioni, senso di fatica, delirio, sincope, sonnolenza, agitazione, vertigini, allucinazione e, più raramente, con aggressività, disturbi della personalità e depersonalizzazione. La comparsa di sintomi neuropsichiatrici durante il primo mese di trattamento deve di conseguenza suggerire la misurazione degli elettroliti serici.

Prolungamento dell’intervallo QT

poiché il citalopram può prolungare l’intervallo QT, si raccomanda cautela in caso di pazienti con prolungamento congenito dell’intervallo QT oppure in caso di associazioni farmacologiche con farmaci noti per prolungare l’intervallo QT. L’associazione degli antidepressivi con antipsicotici aumenta il rischio di prolungamento dell’intervallo QT.

Osteoporosi

Durante l’assunzione di SSRI si è osservato un aumento del rischio di fratture sia in pazienti psichiatrici che non e che ciò era dovuto ad una diminuzione della densità ossea. Dato l’incremento delle prescrizioni anche in donne post-menopausa per la cura delle vampate di calore, si richiede un particolare monitoraggio specie in questa classe di pazienti.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Differenza tra tachicardia, aritmia, bradicardia e alloritmia

medicina-online-dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-roma-elettrocardiogramma-ecg-riposo-sotto-sforzo-riabilitazione-nutrizionista-infrarossi-accompagno-commissioni-cavitazione-radiofrequenza

Aritmie

Con “aritmia cardiaca” (in inglese Cardiac arrhythmia, cardiac dysrhythmia o irregular heartbeat) o più semplicemente “aritmia” si intende l’alterazione del ritmo cardiaco normale, che si riferisce al ritmo che origina dal nodo del seno (un componente del cuore che ne regola autonomamente il battito: il “pacemaker naturale”), regolare per frequenza e conduzione elettrica del cuore. Le aritmie sono rilevabili all’auscultazione del cuore o tramite un elettrocardiogramma.

  • un ritmo è regolare quando la distanza fra i battiti consecutivi non supera i 160 msec;
  • ci si riferisce ad una frequenza normale, nell’adulto a riposo, con una variazione dai 60 ai 100 battiti/min;
  • si parla di una conduzione normale quando all’ECG l’onda P è

Le aritmie sono dovute a:

  • una normale o a un’anomala formazione dell’impulso,
  • un’anomala conduzione dell’impulso,
  • una combinazione di queste.

Possiamo avere:

  • tachiaritmia, ipercardia o tachicardia se il battito aumenta in modo anomalo al di sopra di 100 al minuto;
  • bradiaritmia o bradicardia se il battito rallenta al di sotto dei 60 per minuto. Solitamente diventa sintomatico sotto i 50 battiti per minuto.

Leggi anche:

Alloritmia

L’alloritmia è una irregolarità uniforme e continuata del battito cardiaco e del polso. Ciò che la differenzia dall’aritmia è la periodicità, la quale in quest’ultima risulta essere irregolare. Le alloritmie si riscontrano solitamente in pazienti cardiopatici, ma possono comparire anche in soggetti con cuore apparentemente sano. Un caso particolare di alloritmia è il bigeminismo, condizione in cui ad ogni battito segue regolarmente un’extrasistole.

Leggi anche:

Bradicardia

La bradicardia – come prima accennato – è una aritmia caratterizzata da riduzione della frequenza cardiaca inferiore al valore di 60 battiti per minuto (bpm). La bradicardia può essere “fisiologica” (bradicardia sinusale) ad esempio negli sportivi, in chi fa yoga o negli anziani, oppure può essere “patologica” (bradiaritmia) come in caso di blocco atrioventricolare di II o III grado, di malattia del nodo del seno o di ipertensione arteriosa. Per approfondire, leggi:

Tachicardia

La tachicardia è una aritmia caratterizzata da aumento della frequenza dei battiti cardiaci e pulsazioni sopra i 100 battiti al minuto a riposo o senza alcuna forma di stress psicofisico. Si classificano principalmente tre forme di tachicardia: sinusale, eterotopa (sopraventricolare e ventricolare) e atriale. Può essere dovuta a cause fisiologiche e non fisiologiche. Tra le cause vi sono:

  • eventi fisiologici o funzionali come gli eventi stressogeni (forti emozioni, eccitazione sessuale, paura) o la gravidanza;
  • sostanze: abuso di caffè, alcol o sostanze stupefacenti;
  • cause direttamente connesse con il cuore come l’arteriosclerosi o l’insufficienza coronarica;
  • varie patologie come l’ipertiroidismo e la febbre.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Differenza tra ecocardiografia ed elettrocardiogramma

MEDICINA ONLINE DOPPLER ECO COLOR ECOGRAFIA VASI CUORE ATRIO VENTRICOLO VALVOLE PROLASSO INSUFFICIENZA STENOSI SANGUE FLUSSO FLUSSOMETRIA DIREZIONE CALIBRO MISURA DIAGNOSI CARDIOLOGIA FLL’ecocardiografia è una metodica diagnostica che utilizza alcuni tipi di onde sonore, chiamate ultrasuoni, per la formazione di immagini delle strutture del cuore.
L’insieme di queste immagini che viene fuori utilizzando questa tecnica è appunto l’ecocardiogramma.
L’esame ecocardiografico permette al cardiologo di studiare l’anatomia ma anche la funzione di tutte le parti del cuore, cioè muscolo, camere cardiache, valvole, pareti,di cui consente di misurare anche gli spessori. Esso viene sempre abbinato ad uno studio doppler (ecocolordoppler cardiaco) che permette di studiare il flusso del sangue all’interno del cuore ed eventuali riflussi da insufficienza valvolare, stenosi o prolassi.

Come si svolge l’esame?
Il medico passa una sonda cosparsa di gel sul petto del paziente e visiona le immagini del cuore sullo schermo dell’apparecchio.

medicina-online-dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-roma-elettrocardiogramma-ecg-riposo-sotto-sforzo-riabilitazione-nutrizionista-infrarossi-accompagno-commissioni-cavitazione-radiofrequenza

L’elettrocardiogramma è un esame diagnostico che consente la riproduzione grafica, su monitor o su carta, dell’attività elettrica del cuore durante il suo funzionamento, registrata dalla superficie del corpo. Mediante il monitoraggio dell’attività di pompaggio del sangue che il cuore esegue mediante contrazioni e rilasciamenti è possibile individuare l’eventuale presenza di una malattia cardiaca o di un disturbo del ritmo (aritmia).
Questo esame può essere eseguito a riposo, mentre il paziente è supino sul lettino, o sotto sforzo, mentre il paziente cammina su un tapis roulant o pedala su una cyclette.
L’elettrocardiogramma a riposo permette di misurare il ritmo del cuore e l’eventuale aumento della dimensione delle camere cardiache, può essere utile per individuare eventuali aritmie.
L’elettrocardiogramma sotto sforzo invece può essere di aiuto per la diagnosi di patologie cardiache latenti.

Come si svolge l’esame?
Il paziente viene invitato a scoprire il petto togliendo gli indumenti. Al paziente vengono applicati sulla pelle alcuni elettrodi, collegati attraverso fili elettrici a un apparecchio chiamato elettrocardiografo. Gli elettrodi e i fili captano e trasmettono l’attività elettrica del cuore all’elettrocardiografo che la elabora e la stampa su carta sotto forma di un tracciato grafico (elettrocardiogramma). Per approfondire: Elettrocardiogramma (ECG) a riposo e sotto sforzo: cos’è ed a che serve?

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Come si muove il sangue all’interno del cuore e nel corpo?

MEDICINA ONLINE CUORE HEART VALVOLE CARDIACHE INSUFFICIENZA STENOSI PROLASSO LEMBI AORTICA POLMONARE MITRALICA TRICUSPIDE PAPILLARI SANGUE CIRCOLAZIONE SISTEMICA AORTA ARTERIA VENA SISTO

Come si muove il sangue all’interno del cuore e uscendo da esso?

Dalla periferia del corpo, il sangue venoso povero di ossigeno giunge all’atrio destro tramite la vena cava inferiore e superiore, il sangue passa dall’atrio destro al ventricolo destro passando attraverso la valvola tricuspide. Dal ventricolo destro attraversa la valvola polmonare e tramite le arterie polmonari si allontana dal cuore per dirigersi ai polmoni dove viene ossigenato. Il sangue ormai ossigenato esce dai polmoni e torna al cuore tramite le vene polmonari. Entra nel cuore, più precisamente nell’atrio sinistro, poi attraversa la valvola mitrale e raggiunge il ventricolo sinistro. Infine il sangue, dopo aver ricevuto una bella “spinta” da parte del ventricolo sinistro, attraversa la valvola aortica, e raggiunge tutto il corpo grazie ad una enorme arteria chiamata aorta.

Come il sangue ossigenato si allontana dal cuore?

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COME FATTO IL CUORE Medicina Estetica Riabilitazione Nutrizionista Dieta Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Luce Pulsata  Macchie Pene Capillari Pressoterapia Linfodrenaggio Antifumo 3.jpgL’aorta appena uscita dal cuore forma un arco aortico da cui partono tre rami arteriosi importanti, dalla destra alla sinistra: il primo, l’arteria brachiocefalica o arteria anonima, il secondo, l’arteria carotide comune sinistra e il terzo, l’arteria succlavia sinistra.

L’aorta, allontanandosi dal cuore, si dirama varie volte per raggiungere ogni parte del corpo, creando moltissime arterie.

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COME FATTO IL CUORE Medicina Estetica Riabilitazione Nutrizionista Dieta Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Luce Pulsata  Macchie Pene Capillari Pressoterapia Linfodrenaggio Antifumo 4.jpgLe arterie più grandi si ramificano e si riducono di calibro man mano che penetrano negli organi fino a diventare dei capillari che formano una vera e propria rete di scambi di ossigeno e nutrienti; inversamente, dai capillari si formano le vene che via via confluiscono e aumentano di calibro.

Le vene sistemiche confluiscono nella vena cava superiore ed inferiore, che riportano il sangue nell’atrio destro del cuore, ed il “giro” ricomincia.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Reddit, su Tumblr e su Pinterest, grazie!