Operato al cervello per un tumore mentre suona il clarinetto

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Perché un intervento svolto così?

Per capire il motivo di tale tipologia di operazione, bisogna capire che in caso di tumori cerebrali l’obiettivo neurochirurgico è doppio: asportare quanta più massa tumorale possibile e minimizzare i potenziali danni alle funzioni cerebrali provocati dall’asportazione della parte cerebrale interessata. Esistono strumenti per monitorare le funzioni motorie, ma non le sensitive ed il fatto che il paziente sia un musicista professionista ha costituito la base per tentare di presidiare, con esiti positivi, anche il sensitivo. Suonare il clarinetto, infatti, richiede movimenti veloci e precisi delle dita, quindi questa pratica ha permesso di monitorare – durante l’operazione – la capacità del cervello del paziente di saper gestire tali movimenti complessi, indicando in tempo reale che la perdita di funzione cerebrale era effettivamente la minima possibile.

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Melatonina 1 e 2mg per insonnia: quando assumerla e controindicazioni

MEDICINA ONLINE SLEEPING DORMIRE BENE INSONNIA FARMACI MELATONINA INTEGRATORE 1MG 2MG 3MG 4MG 5MG CIRCADIN 2MG LENTO RILASCIO LETTO COPPIA SONNO SOGNARE CUSCINO PIGIAMA SOGNO.jpgIl nostro corpo, fin dalla preistoria, è “programmato” per possedere un orologio biologico sincronizzato con l’alternanza di luce e buio che si verifica nelle 24 ore, alternanza che prende il nome di “ritmo circadiano“. La luce del sole arriva all’occhio e ciò stimola il blocco del rilascio di una molecola chiamata melatonina, da parte del’ipotalamo, una ghiandola situata nella nostra testa. Quando invece c’è buio, nessuna luce giunge all’occhio e ciò determina un rilascio di melatonina da parte dell’ipotalamo. La melatonina, rilasciata in circolo, concilia il sonno e ci fa addormentare. Ricapitolando:

  • giorno > luce > occhio > ipotalamo > blocco del rilascio di melatonina > siamo svegli;
  • notte > buio > occhio > ipotalamo > aumento del rilascio di melatonina > sonno.

Capito questo meccanismo, è abbastanza intuitivo il fatto che l’illuminazione artificiale delle nostre case, ed ancor di più un luminosissimo schermo di uno smartphone o di un portatile, può “ingannare” il nostro ipotalamo ed impedire il corretto rilascio di melatonina che avverrebbe normalmente la sera, determinando insonnia. Per questo motivo, quando abbiamo problemi ad addormentarci, prima di usare farmaci dai pesanti effetti collaterali, possiamo usare un semplice integratore di melatonina che nella maggioranza dei casi risolverà il problema.

In quali casi è utile assumere melatonina?

In tutti quei casi in cui si soffre di insonnia e si vuole risincronizzare il sonno, in modo da dormire meglio e più ore e svegliarsi la mattina riposati. La melatonina è anche molto utile nei casi di jet lag, quando si affrontano viaggi in paesi in cui il fuso orario è diverso da quello a cui siamo abituati.

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Melatonina da 1mg, 2mg, 3mg, 4mg o 5mg?

Fino al 1° gennaio 2014 la melatonina veniva venduta sotto forma di integratore con vari dosaggi, specie 1mg, 3mg o 5mg, senza bisogno da ricetta medica. Dal 1° gennaio 2014 invece il Ministero della Salute, per adeguarsi regolamento dell’UE sulle indicazioni per la salute per gli integratori, ha cambiato la regolamentazione: come integratore può essere venduta senza ricetta medica solo la melatonina da 1mg, mentre per la melatonina da 2mg o dosaggi superiori serve una ricetta, perché viene considerata un vero e proprio farmaco. Un esempio di farmaco con melatonina è il “Circadin 2mg” in cui ogni compressa contiene 2mg di melatonina a rilascio prolungato. Il Circadin costa 19,95 euro a confezione, quasi un euro a pillola e circa 3 volte di più degli integratori e personalmente a me questo “dislivello” di prezzo sembra piuttosto esagerato e di fatto molti utenti continuano ad acquistare l’integratore senza ricetta con 1mg di melatonina per compressa e – se necessario – assumere più compresse, ad esempio 3 compresse per raggiungere la dose di 3 mg.

Melatonina: quanta assumerne?

Il nostro consiglio è quello di iniziare dal dosaggio più basso, partendo quindi da una singola compressa da 1mg ed eventualmente – se l’effetto è scarso – passare al dosaggio di 2mg od oltre, sempre sotto controllo medico.

Melatonina: quando assumerla?

La melatonina va assunta per bocca, circa un’ora/mezz’ora prima dell’orario in cui ci si vuole addormentare, con un bicchiere d’acqua. Le compresse di melatonina devono essere generalmente deglutite intere e non spezzate, salvo indicazioni scritte sul foglietto illustrativo del prodotto.

Melatonina: interruzione, assuefazione e per quanto tempo

La melatonina può essere assunta anche per lunghi periodi (mesi), senza alcun problema, anche se – in caso di uso prolungato – è sempre importante chiedere il parere del medico.
Non sono noti effetti dannosi in caso di interruzione o di sospensione prematura del trattamento.
Il farmaco non genera assuefazione fisica, ma può – alla lunga – generare una certa assuefazione “psicologica”: il soggetto, così abituato a prendere la sua compressa prima di addormentarsi, in caso di sospensione potrebbe avere dei problemi ad addormentarsi.

Melatonina: controindicazioni

La melatonina non ha particolari controindicazioni, né effetti collaterali e – al di sopra dei bambini di 12 anni, può essere assunta a qualsiasi età. E’ importante ricordare che la melatonina ovviamente induce, nell’arco di 15 minuti dall’assunzione, un certo grado di sonnolenza che può interferire con la capacità di guidare veicoli o svolgere lavori pericolosi che richiedono alta lucidità per essere svolti, quindi il nostro consiglio è quello di assumerla solo quando si ha intenzione di andare a letto subito dopo ed evitare di guidare e svolgere lavori pericolosi dopo averla assunta.

Melatonina: effetti collaterali

Gli effetti collaterali associati all’assunzione di melatonina sono piuttosto rari, specie con dosaggi più bassi. Gli effetti collaterali possibili sono: irritabilità, nervosismo,  irrequietezza, insonnia, sogni anomali, ansia, emicrania, mal di testa, stanchezza,  ipertensione, dolore addominale superiore, secchezza della bocca, nausea.

Melatonina: cosa fare in caso di sovradosaggio?

Dosi al di sotto dei 5mg non determinano generalmente alcun rischio per la salute, in questo caso generalmente si prova una forte sonnolenza. In caso di assunzione da parte di bambini o di assunzione di una dose eccessiva del medicinale, sopra i 5 mg, è necessario rivolgersi al medico al più presto.

Melatonina: il migliore integratore selezionato per voi

Il miglior integratore di melatonina, selezionato, usato e raccomandato dal nostro Staff di esperti, lo potete trovare qui: http://amzn.to/2yax2CB Questo prodotto è veramente molto efficace anche perché oltre alla melatonina, contiene melissa, tiglio, valeriana, passiflora e papavero californiano, piante le cui proprietà sono perfette per farci addormentare e riposare bene.

Rimedi pratici per smettere di russare e riposare meglio

Chi russa può risolvere il problema con dei dispositivi che migliorano il flusso d’aria, come:

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L’ansia può rovinarti la vita: il post di una 23enne diventa virale

MEDICINA ONLINE ANSIA DEPRESSIONE FACEBOOK Brittany Nichole MorefieldL’ansia ed il malessere dell’anima sono spesso insidiosi, difficile da individuare e da capire, per questo una 23enne americana chiamato Brittany Nichole Morefield, ha deciso di raccontare il suo punto di vista, quello di una ragazza che ogni giorno combatte contro l’ansia, e lo ha fatto postando su Facebook una foto in cui mostra quanto sia difficile conviverci.

«L’ansia è svegliarsi alle 3 di notte mentre si dorme profondamente, perché il tuo cuore batte all’impazzata. L’ansia è stressarsi per cose che potrebbero non accadere mai. È farsi domande sulla propria fede, sul perché il Creatore permette che mi senta in questo modo. L’ansia è chiamare tua sorella 3 ore prima che si svegli per andare al lavoro, nella speranza che ti risponda e permetta alla tua mente di non rimanere sotto attacco» racconta sul social network. Il post, diventato virale, vede ritratta la 23enne dentro la doccia, nel tentativo di calmarsi da un attacco di ansia.

«L’ansia è il tuo umore che cambia radicalmente nel giro di pochi minuti. L’ansia è piangere, è avere la nausea, è rimanere paralizzata. L’ansia è oscura. È dover inventare scuse su scuse per il tuo comportamento. L’ansia è paura, è preoccupazione».

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Gli egoisti più felici dei “buoni”: sono meno a rischio depressione

MEDICINA ONLINE FELICITA HAPPINES GIRL WOMAN CUTE YOUNG BIKE BICICLE FLOWERS WOODS NATURA NATURE BICICLETTA DONNA FIDUCIA CORAGGIO SUCCESSO SPORT VITA ALLEGRIAUno studio recentemente pubblicato sulla rivista Nature Human Behavior, condotta da Masahiko Haruno dell’università Tamagawa di Tokyo, sembra indicare che le persone individualiste – qualcuno potrebbe dire “egoiste” – sono più felici delle persone “buone” che invece si affliggono per torti subiti dagli altri, insomma che hanno un orientamento pro sociale (a favore della società): queste ultime hanno un più elevato rischio di depressione.

La ricerca

La ricerca coinvolto un gruppo di giovani adulti al di sotto dei 30 anni ed ha innanzitutto diviso il campione in due sottogruppi: da una parte coloro che hanno un atteggiamento prosociale (caratterizzati da un profilo di attività cerebrale molto preciso e quindi riconoscibili con una risonanza magnetica), dall’altra gli individualisti. I primi, quando sono testimoni di un torto subito da altri, (anche quando il torto si traduce per loro stessi in un vantaggio economico), attivano regioni neurali legate a stress e paura (amigdala in primis), segno che sono profondamente infastiditi dalle ingiustizie. Gli altri attivano queste regioni solo quando sono loro stessi in prima persona a subire un torto, non quando l’ingiustizia ricade sugli altri ed è a loro favore.

Egoisti meno depressi

Dopo aver operato questa suddivisione i ricercatori hanno sottoposto l’intero campione a un questionario di misura della depressione clinica (chiamato “scala Beck”) che misura sintomi di depressione clinica intervenuti nelle due settimane precedenti la somministrazione del questionario: è emerso che le persone con indole prosociale, contente di fronte a condizioni di equità (ad esempio economiche) totalizzano un punteggio maggiore su questa scala quindi hanno un rischio maggiore di aver fatto esperienza di depressione nelle due settimane precedenti rispetto agli individualisti. Ciò resta vero anche a lungo termine, cioè anche se la stessa scala Beck viene riutilizzata sullo stesso campione a un anno di distanza dalla prima prova.

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E’ più intelligente il cane o il gatto? Una ricerca ha la risposta

MEDICINA ONLINE CANI GATTI CHI E PIU INTELLIGENTE ANIMALI CERVELLO NATURA NEURONI STUDIO RICERCA NATURE CATS DOGS SMARTIER BRAIN IQ QI ANIMALE.jpgSono più intelligenti i cani od i gatti? E’ una domanda che sicuramente in molti si sono fatti almeno una volta nella vita. Fermo restando che l’intelligenza non è “unica”, bensì anche per gli animali esistono diversi tipi di intelligenza come accade nell’uomo, uno studio scientifico sembra dare una risposta abbastanza convincente alla domanda.

Lo studio

Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Frontiers in Neuroanatomy ed effettuata della Vanderbilt University in Tennessee (USA), sarebbero più intelligenti i cani, rispetto alla controparte felina. Gli scienziati sono giunti a questa conclusione non solo studiando le misure del cervello delle due specie, ma esaminando la quantità di neuroni a livello della corteccia cerebrale, le ‘piccole cellule grigie’ responsabili del pensiero, della pianificazione e del comportamento complesso.

I gatti hanno meno neuroni

La ricerca non lascia dubbi: i gatti hanno mediamente meno della metà dei neuroni rispetto ai cani, in particolare di una razza ‘modello’ per intelligenza come i Golden Retriever: 250 milioni del gatto contro ben 530 milioni del cane. Ricordiamo anche, per un confronto, che l’essere umano ne ha circa 16 miliardi.

Cani capaci di azioni più complesse dei gatti

La dottoressa Suzana Herculano-Houzel, a capo dell’indagine, ha detto alla stampa: “Sono convinta che il numero assoluto di neuroni negli animali, specialmente nella corteccia, determini la ricchezza del loro stato mentale e la loro abilità nel predire avvenimenti semplici sulla base dell’esperienza pregressa. Io sono di parte perché preferisco i cani ma questi dati scientifici indicano che sono capaci di azioni ben più complesse e flessibili rispetto ai gatti”.

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Carezze, baci e conforto lasciano tracce nei geni dei bambini

MEDICINA ONLINE FATHER PADRE SON SONS FIGLIO MAN UOMO GENITORE FAMILY FAMIGLIA MADRE MENTE CERVELLO CRESCITA BAMBINO BIMBO AMORE FAMIGLIARE COMPONENTI MADRE PATRIGNO PROBLEMI ANAFFETTIVOBaci, carezze ed in generale il contatto fisico con i bimbi, sin da molto piccoli, può lasciare tracce nei loro geni. E’ quanto emerge da uno studio del British Columbia Children’s Hospital Research Institute, pubblicata su Development and Psychopathology. Coloro che hanno vissuto più stress da neonati e hanno al tempo stesso ricevuto meno contatto fisico all’età di quattro anni e mezzo risultano avere un profilo molecolare nelle cellule sottosviluppato per la loro età.

La ricerca

La ricerca inglese ha coinvolto 94 bambini sani. I ricercatori hanno chiesto ai genitori dei piccoli a 5 settimane di vita di tenere un diario del comportamento dei loro bambini (come dormivano e si nutrivano, se piangevano), nonché di specificare se ne prendessero cura con il contatto fisico e per quale durata. Quando i bambini avevano circa 4 anni e mezzo, è stato prelevato un campione di Dna tamponando l’interno delle loro guance. Il team ha esaminato una modifica biochimica chiamata metilazione del DNA.

I risultati

I risultati hanno individuato differenze consistenti tra i bimbi che avevano ricevuto poco o molto contatto fisico, in particolare in cinque siti di Dna specifici in due dei quali rientrano dei geni: uno svolge un ruolo nel sistema immunitario e l’altro è coinvolto nel metabolismo. Non solo: coloro che avevano avuto un disagio più elevato ricevendo al contempo poco contatto fisico risultavano con un’età “epigenetica” inferiore a quella attesa. Gli studiosi vogliono ora esaminare ancora i bambini per capire esattamente le implicazioni sulla salute, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo psicologico.

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Valutazione autismo infantile: la Scala di valutazione CARS

MEDICINA ONLINE bambino bimba morta barbecue paradiso Girl, 2, found ‘barbecued alive by her mother’ after neighbours heard her screamsLa Scala di valutazione CARS (acronimo dall’inglese “Childhood Autism Rating Scale”) è una scala di valutazione usata in campo medico come strumento per identificare i bambini con autismo dai due anni di età, e per una diagnosi differenziale, cioè distinguerli dai bambini con altri handicap evolutivi. La CARS restituisce anche una valutazione sulla gravità della patologia: sotto questo aspetto, la scala CARS si pone non solo come uno strumento descrittivo, ma anche diagnostico.

Pur se usata la maggioranza delle volte con bambini, la CARS acquista valore anche nella diagnosi di autismo in adolescenti od adulti, nel caso in cui la patologia sia rimasta non riconosciuta da bambini, cosa che può accadere specie nei casi di autismo lieve. La CARS, sviluppata e testata su oltre 1.500 casi in un periodo di 15 anni, ha inoltre il vantaggio di essere semplicemente insegnata anche ad operatori con poca esperienza nell’autismo.

La CARS è costituita da 15 item relativi alle principali aree comportamentali, a ciascuno dei quali, mediante l’intervista ai genitori e l’osservazione diretta, viene attribuito un punteggio da 1 (normalità) a 4 (marcata patologia). La somma dei vari punteggi fornisce un totale che può variare da 15 a 60 e che indica la presenza/assenza della patologia e – se presente- anche la sua gravità, secondo questo schema:

  • punteggio CARS da 15 a 30: soggetto non autistico;
  • punteggio CARS da 31 a 34 : soggetto con autismo leggero;
  • punteggio CARS da 34 a 37 : soggetto con autismo medio;
  • punteggio CARS da 38 a 50 : soggetto con autismo grave;
  • punteggio CARS da 51 a 60 : soggetto con autismo molto grave.

I punteggi che oscillano tra 28 e 32 potrebbero necessitare di ulteriori indagini, anche se, in base alla nostra esperienza, se il test è effettuato correttamente, un punteggio totale superiore a 31 è indicativo quasi sempre di una situazione autistica.

Ecco una lista con i 15 item. All’inizio di ogni risposta il punteggio assegnato alla risposta specifica. Alla fine del test si sommano i punteggi di tutte le risposte per ottenere il punteggio CARS.

Attenzione: NON usare per auto-diagnosi. Questo test si basa sulle conoscenze e sull’esperienza dell’esaminatore. Effettuato da personale non esperto può dare dei falsi positivi (soggetto sano ritenuto malato) o falsi negativi (soggetto malato ritenuto sano).

I – Relazione con le persone

  • 1 Nessuna evidenza di difficoltà o anormalità nella relazione con le altre persone. Il comportamento del bambino è appropriato all’età. Qualche segno di diffidenza, nervosismo o fastidio può essere presente quando gli viene detto cosa fare, ma non in grado particolare.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Relazionalità lievemente anormale. Il bambino può evitare il contatto oculare con l’adulto, evitare l’adulto o innervosirsi se si forza l’interazione, essere eccessivamente cauto, non essere così responsivo all’adulto come ci si può attendere, aggrapparsi ai genitori, più frequentemente della maggior parte dei suoi pari.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Relazionalità moderatamente anormale. Il bambino delle volte mostra di isolarsi (sembra ignaro degli adulti). A volte sono necessari forti e persistenti tentativi per ottenere l’attenzione del bambino. Il contatto iniziato dal bambino è scarso.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Relazionalità gravemente anormale. Il bambino è costantemente appartato o inconsapevole di ciò che sta facendo l’adulto. Quasi mai risponde o inizia un contatto con l’adulto. Solo i più persistenti tentativi di catturarne l’attenzione hanno effetto.

II – Imitazione

  • 1Imitazione appropriata. Il bambino riesce ad imitare suoni, parole e movimenti di livello appropriato per la sua età.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Imitazione lievemente anormale. Il bambino imita quasi sempre semplici comportamenti come battere le mani o singoli suoni verbali, occasionalmente imita solo dopo sollecitazione o con ritardo.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Imitazione moderatamente anormale. Il bambino imita solo per parte del tempo e richiede un alto grado di persistenza ed aiuto dall’adulto; spesso imita solo con ritardo.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Imitazione gravemente anormale. Il bambino non imita, o imita solo raramente, suoni, parole, o movimenti, anche se sollecitato ed assistito dall’adulto.

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III – Risposta emotiva

  • 1 Risposte emotive appropriate all’età ed alla situazione. Il bambino mostra un grado e tipo appropriato di risposta emotiva, evidenziato da cambiamenti nell’espressione facciale, nella postura, e nel comportamento.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2Risposte emotive lievemente anormali. Il bambino occasionalmente mostra un tipo o grado di reazioni emotive in qualche modo inappropriati. Le reazioni sono a volte scollegate dall’evento o dall’oggetto che le provoca.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Risposte emotive moderatamente anormali. Il bambino mostra evidenti segni di risposte emotive inappropriate per tipo o per grado. Le reazioni possono essere molto scarse o eccessive e non legate alla situazione; può fare smorfie, ridere o irrigidirsi, anche se non apparentemente non sono presenti oggetti
    o situazioni collegabili a ciò.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Risposte emotive gravemente anormali. Le reazioni sono raramente appropriate alla situazione; una volta che il bambino reagisce in un certo modo, è veramente difficile fargli cambiare umore. Il bambino
    può mostrare emozioni largamente diverse anche se niente è cambiato.

IV – Uso del corpo

  • 1 Uso del corpo appropriato all’età. Il bambino si muove con la stessa facilità, agilità, e coordinazione di un bambino normale di pari età.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Uso del corpo lievemente anormale. Alcune peculiarità minori possono essere presenti, quali goffaggine, movimenti ripetitivi, scarsa coordinazione, o la rara presenza di più movimenti inusuali.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Uso del corpo moderatamente anormale. Comportamenti che sono chiaramente strani o inusuali per un bambino di questa età, che includono strani movimenti delle dita, posture peculiari delle mani o del corpo, fissarsi o colpirsi in parti del corpo, auto-aggressività, dondolamenti, ruotare su sé stessi, agitazione delle dita, o camminare sulle punte dei piedi.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Uso del corpo gravemente anormale. Intensi o frequenti movimenti del tipo descritto precedentemente, sono segni di un uso del corpo gravemente anormale.
    Questi comportamenti possono persistere nonostante i tentativi di scoraggiarli o di coinvolgere il bambino in altre attività.

V – Uso degli oggetti

  • 1 Appropriato utilizzo ed interesse verso giocattoli ed altri oggetti. Il bambino mostra normale interesse nei giocattoli ed altri oggetti appropriati per la sua età ed usa questi giocattoli in maniera appropriata.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Interessante lievemente inappropriato verso giocattoli ed altri oggetti, o nel loro uso. Il bambino può mostrare interessi particolari in un giocattolo oppure giocarvi in un modo infantile inappropriato (come sbatterlo o morsicarlo).
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Interesse ed uso di giocattoli ed altri oggetti moderatamente inappropriato. Il bambino può mostrare poco interesse nei giocattoli o altri oggetti, o può restare assorto nell’utilizzarli in qualche strano modo. Egli si concentra su qualche insignificante parte del giocattolo, restando incantato alla vista della luce che vi si riflette, muoverne ripetitivamente alcune parti, o giocare esclusivamente con un solo oggetto.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Interesse ed uso di giocattoli ed oggetti gravemente inappropriato. Il bambino può impegnarsi nelle stesse attività di cui alla descrizione precedente, con maggiore frequenza ed intensità. è difficile da distogliere da queste attività inappropriate una volta che le inizia.

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VI – Adattamento ai cambiamenti

  • 1 Risposta appropriata all’età verso i cambiamenti. Mentre il bambino può notare o commentare cambiamenti nelle routine, accetta queste variazioni senza stress immotivato.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Adattamento ai cambiamenti lievemente inappropriato. Quando un adulto tenta di cambiare attività, il bambino può continuare a fare lo stesso compito o ad usare gli stessi materiali.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Adattamento ai cambiamenti moderatamente inappropriato. Il bambino resiste attivamente ai cambiamenti nelle routine, tenta di proseguire con le vecchia attività ed è difficile distoglierlo. Può irritarsi o intristirsi se una routine prestabilita viene alterata.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Adattamento ai cambiamenti gravemente inappropriato. Il bambino mostra severe reazioni al cambiamento. Se si forza una variazione, può diventare estremamente arrabbiato e non cooperativo, e reagire con furia.

VII – Risposta visiva

  • 1 Risposta visiva appropriata all’età. La reazione visuale è normale ed appropriata per l’età. La vista è utilizzata insieme agli altri sensi come mezzo di esplorazione di nuovi oggetti.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Risposta visiva leggermente anormale. Il bambino occasionalmente deve essere richiamato per guardare un oggetto. Il bambino può essere maggiormente interessato nel guardare specchi o illuminazioni anziché compagni, può ogni tanto fissare nel vuoto, o può anche evitare di guardare la gente negli occhi.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Risposta visiva moderatamente anormale. Il bambino deve essere richiamato frequentemente per guardare a ciò che sta facendo. Può fissare nel vuoto, evitare di guardare le persone negli occhi, guardare
    agli oggetti da angoli inusuali, o tenere gli oggetti molto vicino agli occhi.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Risposta visiva gravemente anormale. Il bambino evita costantemente di guardare le persone o certi
    oggetti, e può mostrare forme estreme di altre peculiarità visive di cui alla descrizione precedente.

VIII – Risposta uditiva

  • 1 Risposta uditiva appropriata all’età. Le proprietà uditive del bambino sono normali ed appropriate per l’età. L’udito è utilizzato insieme agli altri sensi.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Risposta uditiva leggermente anormale. Possono esserci alcune carenze di risposte, o lievi reazioni eccessive a certi suoni. Le risposte ai suoni possono essere ritardate e può essere richiesta la ripetizione
    per catturare l’attenzione del bambino. Il bambino può essere distratto da suoni estranei.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Risposta uditiva moderatamente anormale. Le risposte del bambino ai suoni variano, spesso ignora un suono le prime volte che viene prodotto. Può spaventarsi o tapparsi le orecchie quando ascolta alcuni rumori quotidiani.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Risposta uditiva gravemente anormale. Il bambino reagisce in maniera estremamente evidente troppo/troppo poco ai suoni, indipendentemente dal tipo.

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IX – Gusto, olfatto, e uso e risposta al tatto

  • 1 Uso e risposte normali del gusto, olfatto e tatto. Il bambino esplora nuovi oggetti in maniera appropriata all’età, generalmente per sensazione ed osservazione. Il gusto e l’olfatto vengono usati, quando appropriato. Quando reagisce a lievi e minimi dolori, il bambino mostra fastidio ma non reagisce eccessivamente.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Uso e risposte del gusto, olfatto e tatto leggermente anormali. Il bambino può persistere a mettersi gli oggetti in bocca; può odorare o assaggiare oggetti non commestibili; può ignorare o reagire eccessivamente ai dolori lievi che un bambino normale esprimerebbe come fastidio.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Uso e risposte del gusto, olfatto e tatto moderatamente anormali. Il bambino può essere moderatamente preoccupato nel gustare, odorare, o toccare oggetti o persone. Il bambino può sia reagire eccessivamente che troppo poco.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Uso e risposte del gusto, olfatto e tatto gravemente anormali. Il bambino è assorto con l’odorare, assaggiare o sentire gli oggetti più per le sensazioni che ne derivano che per la normale esplorazione od uso dell’oggetto stesso. Il bambino può ignorare completamente il dolore o reagire in maniera estrema a piccoli fastidi.

X – Paura e apprensione

  • 1 Paura ed apprensione normali. Il comportamento del bambino è appropriato sia alle situazioni che all’età.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Paura ed apprensione leggermente anormali. Il bambino mostra occasionalmente troppa o troppo poca paura o nervosismo, comparato alle reazioni di un bambino normale della stessa età in situazione simile.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Paura ed apprensione moderatamente anormali. Il bambino mostra spesso maggiore o minore paura del normale, anche rispetto ad un bambino più piccolo nella stessa situazione.
  • 3,5Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Paura ed apprensione gravemente anormali. La paura persiste anche dopo ripetute esperienze con oggetti o eventi inoffensivi. è estremamente difficile calmare o consolare il bambino. Il bambino può inoltre mostrare di non valutare appropriatamente i pericoli che altri bambini della stessa età evitano.

XI – Comunicazione verbale

  • 1 Comunicazione verbale normale, appropriata all’età ed alla situazione.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Comunicazione verbale leggermente anormale. Il linguaggio mostra complessivamente un ritardo. La maggior parte del linguaggio è significativo, comunque si possono avere alcune ecolalie od inversione dei pronomi. Può anche essere usata occasionalmente qualche parola particolare o gergale.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente la successiva.
  • 3 Comunicazione verbale moderatamente anormale. Il linguaggio può essere assente. Se si presenta, la comunicazione verbale può essere un misto di linguaggio significativo e di espressioni gergali, ecolalie o inversione dei pronomi.
    Alcune peculiarità relative alla parte del linguaggio significativa includono eccessive domande o interesse verso un particolare argomento .
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Comunicazione verbale gravemente anormale. Non viene utilizzato un linguaggio significativo. Il bambino può emettere strilla infantili, suoni strani o animaleschi, parole riproducenti rumori complessi, o
    può mostrare un uso di alcune parole, o frasi sensate, persistente e bizzarro.

XII – Comunicazione non verbale

  • 1 Uso normale della comunicazione non verbale, appropriata all’età ed alla situazione.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Uso leggermente anormale della comunicazione non verbale. Impiego immaturo della comunicazione non verbale; il bambino riesce ad indicare o raggiungere ciò che vuole solo in maniera imprecisa, in situazioni dove altri bambini della stessa età riescono ad puntare e gesticolare più specificatamente per indicare ciò che vogliono.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Uso moderatamente anormale della comunicazione non verbale. Il bambino non riesce generalmente ad esprimere le sue necessità o desideri in maniera non verbale, e non riesce a comprendere la comunicazione non verbale degli altri.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Uso gravemente anormale della comunicazione non verbale. Il bambino usa solamente gesti peculiari o bizzarri senza apparente significato, e non mostra consapevolezza del significato associato ai gesti o espressioni facciali degli altri.

XIII – Livello di attività

  • 1 Normale livello di attività per età e circostanze. Il bambino non è più attivo o meno attivo di un bambino normale della stessa età in situazione simile.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Livello di attività leggermente anormale. Delle volte il bambino può essere sia un po’ irrequieto che in qualche modo pigro e con movimenti lenti. Il suo livello di attività interferisce solo leggermente con le sue prestazioni.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Livello di attività moderatamente anormale. Il bambino può essere molto attivo e difficile da contenere. Può avere energie senza fine e non addormentarsi rapidamente la notte, come pure può mostrarsi letargico e necessitare di grande sollecitazione per fare le cose.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Livello di attività gravemente anormale. Il bambino esibisce estrema attività o inattività e può inoltre passare da un estremo all’altro frequentemente.

XIV – Livello e consistenza di risposta intellettiva

  • 1 L’intelligenza è normale e ragionevolmente consistente attraverso le varie aree. Il bambino è intelligente come tipico per la sua età e non ha alcun inusuale abilità o deficit intellettivo.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Funzionamento intellettivo leggermente anormale. Il bambino non è così intelligente come altri bambini della sua età. Le abilità appaiono similmente ritardate in tutte le aree.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Funzionamento intellettivo moderatamente anormale. Il bambino in generale non è così intelligente come suoi pari, comunque può avere un funzionamento pressoché normale in una o più aree intellettive.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Funzionamento intellettivo gravemente anormale. Mentre il bambino non è così intelligente come i suoi pari, può avere un funzionamento anche superiore ai bambini normali della stessa età in una o più aree.

XV – Impressione generale

  • 1 Non autistico. Il bambino non mostra alcuno dei sintomi caratteristici dell’autismo.
  • 1,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 2 Autismo lieve. Il bambino mostra solo alcuni sintomi o solo un lieve grado di autismo.
  • 2,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 3 Autismo medio. Il bambino mostra diversi sintomi o un moderato grado di autismo.
  • 3,5 Osservazione intermedia tra la precedente e la successiva.
  • 4 Autismo grave. Il bambino mostra molti sintomi o un grado molto grave di autismo.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Linguaggio iconico Bliss: simboli, metodo, sistema, quando si usa

Con “linguaggio iconico Bliss” o più semplicemente “linguaggio Bliss” (in lingua inglese “Blissymbolics” o “Blissymbol”) si indica una lingua ausiliaria internazionale interamente basata su simboli ideografici e pittografici. Ricordiamo che con “lingua ausiliaria internazionale” (in inglese “international auxiliar language”) si intende una lingua artificiale creata per la comunicazione tra persone di differenti nazioni che non hanno in comune una stessa lingua, come ad esempio l’esperanto, l’ido, l’interlingua, il volapük od il glosa.

Linguaggio Bliss nel film “Io sono Mateusz

Il linguaggio Bliss è stato portato ultimamente all’attenzione dei non addetti ai lavori dallo splendido film drammatico del 2013 Io sono Mateusz (Chce się żyć) diretto da Maciej Pieprzyca, con Dawid Ogrodnik nella parte di un paziente affetto da paralisi cerebrale, figura ispirata a Przemka Chrzanowskiego, un paziente diventato celebre anche per la comunicazione con amici, familiari e membri dello staff sanitario, proprio grazie al linguaggio Bliss. Il film è veramente molto bello e lo consiglio agli appassionati di cinema, specie a quelli che hanno un animo sensibile.

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Il sistema Bliss

Il linguaggio Bliss permette la comunicazione tra due individui tramite l’uso di disegni ed è composto da un gran numero di simboli base, ciascuno dei quali rappresentante un concetto che di volta in volta può essere combinato con altri simboli al fine di rappresentare in forma grafica nuovi concetti. La particolarità del Bliss è che, al contrario di tutti i sistemi di scrittura esistenti, la sua grafia non corrisponde a nessun suono. Il Blissymbolics, non conoscendo alcuna relazione con i suoni (scritti o pronunciati) che nelle lingue naturali o artificiali indicano oggetti o concetti astratti, si può quindi a buon titolo definire come la prima lingua scritta integralmente pitto-ideografica. Il Bliss è quindi un sistema di simboli grafici basato sul significato e non sulla fonetica ed i suoi simboli hanno quattro caratteristiche principali:

  • sono pittografici (assomigliano a quello che rappresentano);
  • sono ideografici (simboleggiano un’idea);
  • sono arbitrari (non hannpo legame col concetto rappresentato);
  • sono internazionali.

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I simboli base sono circa cento, ma – parimenti a quello che avviene con lettere e parole – combinati tra loro acquistano diversi significati, costituendo un vocabolario ampio, che copre la maggioranza dei significati possibili: ad esempio, ponendo in sequenza i simboli “casa”, “dare” e “conoscenza” si ottiene “scuola”. Uno stesso simbolo cambia funzione grammaticale ponendovi in alto un “indicatore”: un quadratino per i sostantivi, una “v” rovesciata per i verbi, una piccola “v” per aggettivi e avverbi. Il sistema prevede una sintassi per la formazione di frasi, secondo la sequenza soggetto, verbo, oggetto e aggettivo. Gli stessi simboli in formato grafico ridotto e posti sopra un simbolo ne cambiano la funzione e diventano degli indicatori di funzione. Per esempio, il simbolo di azione sopra quello di “piedi”, assume il significato di “andare”.

Esempio di uso del metodo Bliss

I simboli base vengono disposti in modo da creare una frase di senso compiuto, come nell’esempio qui proposto:

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Che significa: Io voglio andare al cinema.

Storia del Bliss

Il linguaggio Bliss fu pianificato da Charles K. Bliss, ingegnere e semiologo ucraino, nella metà del 1900, dopo la seconda guerra mondiale, con lo scopo di creare una lingua ausiliaria internazionale semplice da imparare e che facilitasse la comunicazione tra persone che non parlano la stessa lingua. L’autore si ispirò ai caratteri cinesi (i quali, per l’esattezza, sono in massima parte logogrammi piuttosto che ideogrammi) che ebbe modo di studiare durante il suo soggiorno in Cina, nel Ghetto di Shanghai, ove riparò in qualità di rifugiato in fuga dalle persecuzioni antisemite naziste. Nel 1949 pubblicò il testo “Semantography” (semantografia), nel quale espose i fondamenti del sistema ideografico che concepì. L’idea di Charles K. Bliss di proporre la sua lingua pianificata come lingua internazionale non ebbe molta fortuna, tuttavia a partire dal 1960 il Bliss trovò una interessante ed inattesa applicazione quale metodo di comunicazione utilizzabile da persone con difficoltà motorie o altre disabilità che impediscano o riducano loro la possibilità di comunicazione per mezzo della parola pronunciabile o foneticamente scrivibile.

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Quando si usa?

Come già prima anticipato, l’uso del Bliss è diffuso tra quei soggetti che, per svariate patologie psico-motorie, hanno difficoltà o sono impossibilitati all’uso della lingua scritta e parlata.

Imparare il Bliss in Italia

Per usare il Bliss non è necessario saper leggere e basta una tabella, sulla quale si possono gradualmente aggiungere i simboli appresi, in forma di autoadesivi. Su ogni simbolo è sempre scritta la parola corrispondente, per poter comunicare anche con chi non conosce il sistema, quindi imparare il Bliss è relativamente facile e veloce. Corsi di formazione sul Bliss sono tenuti anche in Italia. Per informazioni, Centro Benedetta D’Intino, di Milano (tel. 02/39263940).

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