Parto naturale: dopo quanto si possono avere rapporti sessuali?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MAMMA GRAVIDANZA PARTO PORTA BAMBINO FIGLIO BIMBO NEONATO IN PASSEGGINO (8)Una delle domande tipiche delle neo-mamme e dei neo-papà in caso di parto naturale è:

quando potremo tornare ad avere dei rapporti sessuali con penetrazione vaginale?

La risposta è ovviamente condizionata da moltissimi fattori soggettivi, come ad esempio il fatto se sia stata praticata o no l’episiotomia, cioè l’operazione chirurgica che consiste nell’incisione chirurgica del perineo lateralmente alla vagina, usata per allargare il canale del parto – cioè la vagina stessa – e che viene saltuariamente attuata per la sua presunta capacità di ridurre le lacerazioni, e la possibile incontinenza fecale e urinaria dovute al parto. Altro fattore importante è il grado di lacerazione dei tessuti e rispettiva cicatrizzazione. Da non dimenticare infine l’aspetto psicologico che può condizionare sia la donna che l’uomo, posticipando a volte più delle cause organiche, la ripresa dell’intimità.

Entro i primi giorni

Nei giorni immediatamente successivi al parto, è necessario evitare i rapporti con penetrazione vaginale. In ogni caso saranno gli stessi ormoni a non favorire il desiderio sessuale femminile perché la mamma, secondo natura, sarà occupata ad allattare il neonato ed il suo fisico sarà completamente preso per produrre sostanze nutrienti per il piccolo. Ma vediamo per quanto tempo si resterà senza far l’amore e perché.

Vedi  anche: foto di un parto naturale

Entro il primo mese

Durante il primo mese dopo il parto fare l’amore è quasi impossibile, la donna avrà partorito e il fisico dovrà riprendersi alla perfezione prima di provare un desiderio naturale di fare l’amore. Innanzitutto dal punto di vista medico ed igienico, fare l’amore non è solitamente consigliato, la donna avrà delle perdite di sangue che dureranno circa un mese, il collo dell’utero dovrà tornare alla normalità e vagina e perineo dovranno superare lo ‘stress’ dovuto al parto.

Leggi anche: Perché un neonato piange sempre? 8 sistemi per calmarlo

Allattamento

Durante l’allattamento la donna subirà un grande cambiamento ormonale e ne produrrà in particolare uno in abbondanza, la prolattina, un ormone che favorisce l’allattamento e che solitamente è nell’organismo in piccolissime dosi. La prolattina oltre a favorire la produzione di latte si dice che aiuti a mantenere la donna ‘morbida’, infatti non si dimagrirà subito dopo il parto ma piano piano durante l’allattamento, inoltre quando la prolattina è presente nel corpo della donna in grandi quantità proprio come quando si è in allattamento la donna tende alla frigidità. E’ una questione fisica e naturale che non deve essere contrastata.

Quando si può riprendere?

Salvo consigli specifici del vostro medico, potrete riprendere la vostra attività sessuale dopo il parto dopo una quarantina di giorni, ma ci possono volere anche diversi mesi, infatti come vi dicevo il desiderio sessuale è strettamente legato al periodo dell’allattamento.

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Effetti della cocaina sul comportamento sessuale e l’orgasmo

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma EFFETTI COCAINA SESSO SESSUALE ORGASMO   Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgLa cocaina è una sostanza estratta dalle foglie della pianta sudamericana della coca. Si presenta sotto forma di polvere bianca cristallina dal gusto amaro. La cocaina o il crack, così come le amfetamine o il caffè, appartengono alle sostanze stimolanti perché in grado di velocizzare la complessiva attività del sistema nervoso sia centralmente che perifericamente. Il piacere intenso prodotto dalla cocaina è dovuto alla potente capacità di bloccare il reuptake della dopamina, quindi di aumentarne la concentrazione e di prolungarne il tempo di azione; tutto viene intensificato in maniera non naturale.
La cocaina si può “sniffare”, assumere per endovena, per inalazione dei vapori (crack) o masticando le foglie; può essere anche applicata sui genitali. Spesso la cocaina viene utilizzata assieme ad altre sostanze; con l’eroina (speed ball), metadone, benzodiazepine o alcol; con quest’ultimo si forma cocaetilene, una pericolosissima sostanza causa di frequenti decessi.

Generalmente l’utilizzo di cocaina viene utilizzata per aumentare la libido e la potenza sessuale.
Tuttavia, gli effetti sul comportamento sessuale, osservati nei consumatori, variano in relazione alla dose, alla personalità del consumatore e alle circostanze dell’uso ed al sesso: le donne sono infatti più suscettibili all’effetto stimolante.
Una dose medio-bassa di cocaina (25-150 mg), produce euforia, un senso di aumentata forza fisica e mentale, un aumento delle percezioni sensoriali e di conseguenza, un aumento del piacere sessuale. Dopo l’iniziale fase euforica (che può durare generalmente qualche ora) può seguire un’indifferenza sessuale.

Alti livelli di cocaina possono determinare stati di allucinazioni, psicosi e stati di ipersessualismo che possono sfociare in maratone di sesso o masturbazione compulsiva.
L’utilizzo della cocaina è molto legata al “setting” in quanto viene frequentemente consumata in ambienti ricreativi quali pub, discoteche, party. L’azione afrodisiaca (aumento del desiderio sessuale) è sfruttata dalla donne dipendenti da crack, dedite alla prostituzione praticata nei locali,e dai clienti stessi, per migliorare le performance sessuali.
Negli uomini l’utilizzo di cocaina, oltre ad aumentare il desiderio, riduce la sensibilità (la cocaina è anche un anestetico locale) rendendo difficile l’eiaculazione e ritardando pertanto l’orgasmo.

Un utilizzo cronico, soprattutto ad alte dosi, si accompagna ad una diminuzione della potenza sessuale sino ad arrivare ad una fase di anedonia sessuale. Il calo dell’attività sessuale si esplica attraverso un abbassamento del desiderio sessuale correlato probabilmente ad un’iperprolattinemia nella donna e ad una diminuzione del testosterone nel maschio.

Da un’indagine conoscitiva condotta nel 2000, dal Ser.T di Padova, su un campione di 250 soggetti emerge come un soggetto su cinque fra quelli intervistati riferisca di far uso di sostanze esplicitamente a scopo sessuale. Tra i consumatori “finalizzati” la sostanza viene assunta in previsione di un rapporto sessuale per sentirsi più seducenti, più desiderabili e per far fronte ad una presunta “incompetenza sessuale”. Quella che viene maggiormente salvaguardata è l’immagine del buon amante agli occhi del partner non tanto la soddisfazione condivisa dell’atto sessuale.
Dalle testimonianze infatti emerge come gli effetti derivanti dalla cocaina comprendano un aumentato livello di eccitazione sessuale in contrasto con una riduzione della capacità di raggiungere l’orgasmo. Una sorta di piacere anelato ma raggiunto, purtroppo, con enorme difficoltà.

Un altro fattore associato all’utilizzo di cocaina in contesti ricreativi-sessuali, comprende una struttura personologica caratterizzata dall’impulsività e da una continua ricerca di forti emozioni, denominata “sensation seeking” . In tal modo, le sensazioni percepite durante le attività sessuali verrebbero amplificate e l’impulsività del soggetto, sotto l’effetto di sostanze, aumenterebbe esponendolo ad un numero maggiore di rapporti ed alla mancanza di opportuni metodi contraccettivi.

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Uomo anaffettivo: cosa fare e come comportarsi con lui?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma UOMO ANAFFETTIVO COME COMPORTARSI FARE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgVivete con lui da mesi o – più probabilmente – da anni. Inizialmente era tutto perfetto, poi è iniziato a sorgervi qualche dubbio, ora ne siete quasi certe: il vostro uomo è completamente anaffettivo. Non siete le sole: moltissime donne vivono una situazione simile alla vostra che sembra non portare a nulla di buono nell’immediato futuro. Cosa fare quindi? Se avete l’assoluta certezza che il vostro sia un uomo anaffettivo e che lo sia da tanti anni senza accennare a cambiamenti, il mio drastico consiglio è quello di “abbandonare la nave”.

Nota: per motivi pratici, questo articolo è rivolto alle donne, tuttavia gli stessi consigli sono validi anche nei confronti di un uomo che viva la relazione con una donna anaffettiva.

Consigli per gestire la relazione con un uomo anaffettivo

Anche se ogni situazione ha soluzioni diverse, ecco alcuni consigli pratici che valgono praticamente sempre:

  • Rendersi subito conto che si stano investendo tutte le energie in un rapporto che – molto probabilmente – non ha i requisiti per funzionare.
  • Capire che cambiare per davvero un uomo annaffettivo è quasi sempre una battaglia persa in partenza.
  • Capire che lui non vi ama perché voi non siete amabili, ma perché probabilmente lui non è capace di amare o perché semplicemente non siete la donna giusta per lui.
  • Cercare delle fonti di realizzazione personale alternative alla coppia, imparando ad investire su di sé e dare valore a ciò che si ha (amicizie, lavoro, hobby, ecc) ed a ciò che si fa.
  • Parlarne con una persona veramente fidata. Raccontagli i comportamenti del partner: dall’esterno saprà più facilmente dirvi se sono comportamenti “normali” o patologici.
  • Chiedere l’aiuto di uno psicoterapeuta o di un medico, qualora questa situazione determini un’ansia insopportabile.

Leggi anche: Perché mi capita di piangere senza motivo? Come affrontare il problema?

Consigli per salvare la relazione con un uomo anaffettivo

Se invece avete la sensazione che ancora “non tutto è perduto”, ecco alcuni consigli per rimanere insieme al vostro uomo anaffettivo cercando di migliorare le cose:

  • Essere indipendenti: con un uomo anaffettivo la prima regola è dargli la netta impressione di vivere a prescindere da lui e di essere forti al punto da sopravvivere ad una ipotetica rottura. Non deve essere solo una “facciata”: dovete realmente lavorare su voi stesse, rendervi davvero indipendenti e fargli capire che “la musica è cambiata”.
  • Aumentate la vostra autostima: iscrivetevi in palestra, fate una dieta, comprate vestiti che vi fanno sentire belle, andate a teatro, comprate libri nuovi, viaggiate… Fate quello che vi fa stare bene e che può migliorarvi, in maniera autonoma.
  • Iniziate un nuovo hobby: avreste voluto fin da bambine fare un corso di disegno, saper ballare la salsa o imparare lo spagnolo? Perché non iniziate a farlo ora? Starete meglio con voi stesse e mostrereste all’uomo che la vostra felicità non dipende (solo) da lui.
  • Provate a proporgli un periodo di distanza.
  • Non sentitevi obbligate ad apparire sempre come lui vi vuole piuttosto che come siete in realtà: se a lui non sta bene, fategli capire che ci sono altri uomini disposti ad apprezzarvi per le vostre reali caratteristiche e non per una maschera che dovete indossare per piacergli.
  • Non contate su di lui: se avete un problema fate affidamento solo sulle vostre capacità.
  • Se minaccia violenza fisica, minacciatelo a vostra volta di chiamare subito le forze dell’ordine.
  • Per nessun motivo al mondo lui può essere legittimato a calpestare la vostra dignità, se continuerà a farlo fategli capire che ciò non rimarrà senza conseguenze: voi lo lascerete per un uomo che vi rispetta.
  • Se dipendete economicamente da lui, sforzatevi di trovare un lavoro in modo di essere indipendenti.
  • Cercate di capire se la sua anaffettività è in realtà una forma di difesa legata ad una sua bassa autostima, in tal caso provate ad aiutarlo.
  • Fate autocritica in maniera oggettiva: a volte è la donna a portare l’uomo ad una certa forma di anaffettività. La maniera migliore per fare autocritica è farsi aiutare da una amica che vi conosce bene. Parlo di una VERA amica, non una di quelle false amiche che sotto sotto non vede l’ora che il vostro rapporto vada a rotoli!
  • Ingelositelo: dagli l’impressione di poterlo sostituire in qualsivoglia momento perché ci sono tanti altri uomini in fila per voi molto più affettuosi di lui.
  • Uscite con le vostre amiche con un bel vestito nuovo ed un bel trucco, senza di lui.
  • Andate insieme da un medico o uno psicoterapeuta per una terapia di coppia.
  • Cercate di parlare con lui apertamente di quello che non vi piace dei suoi comportamenti, anche a costo di farlo arrabbiare e di rompere la relazione.
  • Amàtevi. Imparate ad amare e rispettare voi stesse, prima di amare lui o chiunque altro al mondo.

Leggi anche: Quando una storia d’amore subisce un duro colpo, può tornare come prima?

Considerazioni finali

Il mio consiglio, come accennato all’inizio dell’articolo, è comunque quello di lasciare questo tipo di uomo e di cercarne un altro più adatto a voi: l’uomo anaffettivo nella maggioranza dei casi non cambierà mai, anzi probabilmente peggiorerà. E non pensate che il vostro marito o compagno faccia eccezione o che voi – rispetto ad altre donne nella vostra condizione – sarete più brave e riuscirete a cambiarlo. Mi dispiace disilludervi ma questa è la realtà e prima ne prendiamo atto e meglio è. Tra le mie pazienti ce ne sono decine che si sono ritrovate a sprecare anni di vita, circondate da una assuefazione che pian piano le ha spente, anno dopo anno, nella convinzione di riuscire a cambiare il proprio uomo. Può essere apparentemente più facile lasciare le cose come stanno e molto più faticoso e difficile rivoluzionare la vostra vita – specie se avete dei figli – ma meglio cambiare al più presto piuttosto che sprecare la vostra vita in un rapporto apatico ed a senso unico, per paura di cambiare le cose. Trovate la forza nel rispetto per voi stesse e per la vostra dignità di donna e di persona. Trovate la forza nel buon esempio che volete dare ai vostri figli, specie se femmine. Sforzatevi: la vostra vita vi ringrazierà!

Leggi anche: Uomo aggressivo e violento: cosa fare e come comportarsi?

Testi consigliati

Di seguito vi riportiamo alcuni libri consigliati dal nostro Staff, estremamente utili per affrontare e superare la dipendenza affettiva:

Se credi di essere intrappolata o intrappolato in una relazione tossica o che il tuo partner o la tua partner sia anaffettivo o anaffettiva, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a gestire ed a superare questa situazione.

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Sposato da 4 anni con una bambola gonfiabile: “Facciamo sesso esplosivo”

MEDICINA ONLINE SESSO BAMBOLA GONFIABILE MATRIMONIO SEX DONNA UOMO MOGLIE.jpgUn americano di nome Dirk ha sposato una bambola gonfiabile quattro anni fa e ora vive felice nella sua casa con sua moglie alla quale dedica lapiù intensa dedizione come se fosse reale”. A riferirlo il sito Continua a leggere

“Se tu non mi ami è colpa mia”: i pensieri di una donna che ama un uomo anaffettivo

medicina-online-dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-roma-donna-che-ama-uomo-anaffettivo-non-mi-ami-riabilitazione-nutrizionista-infrarossi-accompagno-commissioni-cavitazione-radiofrequenza-e“Vivo da oltre 20 anni con un marito anaffettivo. Ho sempre cercato di migliorare il nostro rapporto ma non ci sono riuscita. Amiche care, scappate finché siete in tempo. Io non ho avuto la forza di separarmi per vari motivi. Ma che vita è la mia? Una nebbia grigia con rari sprazzi di sole.”

Tante mie pazienti donne vengono da me confidandomi di essere innamorate di un uomo che oggettivamente non le ama e che le tratta in malo modo, nell’impossibile circolo vizioso del “sono sicura che riuscirò prima o poi a cambiarlo” e del “se mi tratta male vuol dire che ci tiene a me” che culmina nel “anche se forse non mi ama, io lo amo troppo per riuscire a lasciarlo”.

Passare oltre a qualsiasi situazione

Non esclusivamente (ma più frequentemente) tra le donne, negli amori non corrisposti esiste una componente di ossessività. Spesso una donna, pur di avere l’oggetto del proprio amore (o di quello che pensa essere l’amore), passa sopra a qualsiasi nefandezza perpetrata dal partner: tradimenti ripetuti, offese di fronte ai figli, freddezze, violenza psicologica, eclatanti mancanze di rispetto, fino a sottovalutare e perfino legittimare gli episodi di violenza fisica. Anche se lui si dimostra egoista, anaffettivo e non mostra  alcuna  volontà di costruire qualcosa, lei non prende seriamente in considerazione l’idea di cercarsi un partner più adatto: al contrario, paradossalmente lei si “innamora” ancora di più.
Più lui la tratta male o si dimostra sfuggente e indisponibile, più lei raddoppia gli sforzi per conquistarlo. Il suo sentimento  non viene scalfito dall’interesse debole ed oggettivamente discontinuo di lui: anche se il rapporto si rivela insoddisfacente sin dall’inizio, lei non vuole assolutamente rinunciare a quello che considera un grande amore. Nonostante lui la tratti con freddezza e – peggio ancora – non la rispetti, lei si sente profondamente innamorata e non vuole rinunciare ad un partner che è diventato per lei il senso della vita.

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La vita ha senso solo se lui mi ama: mancanza di autostima

Da dove deriva questa  ostinazione nel cercare di conquistare a tutti i costi (a volte fino ad arrivare al punto di farsi male) un uomo che sfugge e che ci fa sentire sole e poco amate? Perché si desidera  un uomo che non ci ama mentre partner più disponibili e adeguati vengono bollati come poco interessanti e non suscitano nessuna attrattiva?
La questione è molto complessa perché non esiste una motivazione univoca che vada bene per tutte le donne a prescindere dalla loro personalità e dalla loro storia passata.
Una possibile spiegazione è che lei nel tentativo di farsi amare da un uomo sfuggente ed anaffettivo  stia combattendo una battaglia di vitale importanza per la sua autostima, una battaglia che non vuole assolutamente perdere.
In genere, le donne che si aggrappano a rapporti insoddisfacenti sono cresciute in una famiglia che non le ha mai valorizzate, hanno  una scarsa autostima e ripongono nel rapporto di coppia tutte le loro aspettative di realizzazione personale. L’uomo che amano diventa la loro ragione di vita perché – inconsciamente – soltanto nella misura in cui si sentono amate da lui, possono sentire di essere amabili e di valore qualcosa: senza il loro uomo queste donne tornano ad essere le bambine che venivano sempre messe in secondo piano dalle sorelle maggiori o che a scuola erano quelle meno “popolari”.

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Partner assenti come il padre

E’ paradossale il fatto che le donne con queste problematiche – le quali sarebbero le prime a beneficiare di avere accanto un compagno presente ed affettuoso – purtroppo tendono ad essere attratte solo da uomini freddi ed emotivamente indisponibili, simili al loro primo oggetto d’amore: il padre. Le donne che tendono a lasciarsi coinvolgere in relazioni difficili con gli uomini hanno avuto una figura paterna poco presente e affettuosa.
Nel cercare di ottenere l’amore di un uomo egoista e non innamorato  si cerca di vincere la battaglia che si è persa durante gli anni della crescita: quella di farsi amare da un padre sempre altrove perché preso da altro o fisicamente assente. Una battaglia persa che ancora brucia e di cui la donna non ha ancora compreso il risultato o che tenta ancora disperatamente di ribaltarne l’esito.

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Prima è andata male ma ora deve funzionare a tutti i costi

Queste storie “impossibili” capitano con più facilità nei periodi di maggiore fragilità personale, in particolare  dopo un lungo periodo di solitudine affettiva o dopo una separazione o un fallimento sentimentale che fa ancora male. In casi come questi si diventa  ancora più tenaci nel perseguire la meta perché “stavolta deve funzionare  a tutti i costi“. Anche se è oggettivo che non ci siano i presupposti affinché il nuovo partner coroni il sogno d’amore della donna, la nuova storia viene portata avanti camminando su qualsiasi maceria che si presenti: la nuova storia deve compensare l’insuccesso precedente. L’incapacità di vincere ieri, determina la scarsa autostima di oggi e causerà l’ossessiva testardaggine di domani: un circolo vizioso difficile da sciogliere.

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La difficoltà nell’ammettere l’errore

Lo psicologo Robert Cialdrini, col suo “Principio di Coerenza” descritto nel libro “The science of persuasion”, descrive perfettamente la trappola persuasiva in cui cade una donna legata ad un uomo anaffettivo. Lo studioso di psicologia sociale ci dice che quando entriamo in un progetto a lungo termine, più tempo ed energie abbiamo investito e più difficilmente si riuscirà ad “abbandonare la nave in tempo”, questo perché il rimanere coerenti con le proprie scelte passate ci evita di doverci fermare ed ammettere di aver sbagliato tutto fin dall’inizio. Quanto è difficile farlo… specie se sappiamo di aver sbagliato mille volte, la nostra autostima è sotto i piedi e l’ultima cosa che vogliamo è avere un gruppo sterminato di amici e parenti che con aria saccente ci ripete “te lo avevo detto!”. Stessa cosa avviene in amore: tanto più tempo ed energie si sono investite nel vano  tentativo di farsi amare da un uomo incapace di amore profondo, più tornare indietro diventa difficile e doloroso e comporta il pagamento di un prezzo molto elevato in termini di autostima. Questo è catastrofico, specie considerando che diventa il circolo vizioso in cui tante mie pazienti si sono ritrovate:

più passa il tempo, più è difficile ammettere l’errore, più è difficile lasciare, più si sta male, più si abbassa l’autostima, più si ha bisogno di rimanere con la persona sbagliata, più passa il tempo

Continua la lettura con la seconda parte dell’articolo: “Se tu non mi ami è colpa mia”: i pensieri di una donna che ama un uomo anaffettivo (seconda parte)

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Sogni erotici: come interpretare il loro significato

Dott Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Roma Medicina Chirurgia Estetica Rughe Filler Cavitazione Peso Dimagrire Pancia Grasso Dietologo Cellulite Senologo Pene Studio  Pancia Sedere Sessuologo H Sesso Smettere di FumareREGOLE D'ORO DORMIRE BENETutti fanno sogni erotici, uomini e donne, indistintamente. Non ci si deve sentire in colpa né vergognarsi anche quando si sogna di avere rapporti con un/una partner diverso/a da quello/a ufficiale. Per alcuni tali sogni rappresentano una sorta di campanello di allarme nel senso che, probabilmente, cercano di compensare una vita sessuale tutt’altro che soddisfacente. Il desiderio, in sostanza, si realizza attraverso il sogno. Ma vediamo quale può essere il significato nascosto ed inconscio di alcuni dei sogni erotici più frequenti.

  • Fare sesso in un luogo pubblico: sogno frequente negli uomini. E’ un sogno gratificante perché fa superare il tabù dei rapporti da avere solo in stanze chiuse e, soprattutto, di poter mostrare pubblicamente le proprie virtù amatorie.
  • Incontro con sconosciuti: fare sesso con qualcuno che, in realtà, non si conosce stimola la fantasia di molti, anche nei sogni. Un incontro con uno/a sconosciuto/a è infatti il desiderio di molte persone che non vogliono rapporti stabili. Situazione rassicurante per i più timidi ed introversi.
  • Sesso con il/la collega: sta a significare che la routine quotidiana è pesante e quindi sognare di andare a letto con il/la collega serve a rivitalizzare qualcosa di noioso.
  • Sesso di gruppo: condividere il/la partner con altri è un sogno eccitante per molti uomini, ammesso che siano loro a controllare la situazione (e non a subirla) e a gestire quindi un tradimento voluto.
  • Andare a letto con l’ex: ci sono emozioni irrisolte che andrebbero affrontate. L’ex può essere sognato soprattutto quando la relazione con il/la partner attuale è divenuta un po’ noiosa ed abitudinaria.
  • Sogno omosessuale: non si è omosessuali solo perché si sogna un rapporto omosessuale. In genere tali sogni indicano la celebrazione di qualche evento di natura materna o paterna.
  • Sesso con il marito/moglie del/la migliore amico/a: forse la moglie del migliore amico (o il marito della migliore amica) ha tutto quello che desiderereste da vostra moglie/marito. Si può prendere spunto da questo sogno per parlare apertamente dei propri desideri.

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Il peggior tipo di uomo che “ci prova”, secondo le donne

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AMORE COPPIA SESSO FIDANZATI FIORILi chiamano uomini-cozza o uomini-tellina. Il risultato cambia poco: si tratta dell’uomo che si appiccica alla propria donna senza mollarla nemmeno un istante. Il tipo appiccicoso, per intenderci. Quello che affida tutta la sua arte seduttiva prevalentemente all’eloquio, soprattutto attraverso delle “frasi tipo” che ormai le donne un po’ più sveglie hanno imparato a memoria.

Solitamente racconta fin dai primi approcci tutta la sua vita passata, comprese le vicende legate alle sue ex. Il lato peggiore di questo genere di soggetti è che, di solito, decidono tutto a modo loro senza chiedere mai alla donna cosa pensa o cosa vorrebbe fare. Ovviamente si incolla come una sorta di ventosa e segue la compagna ovunque vada lasciandole poco o nessuno spazio per sé, per le sue faccende o anche solo per un’uscita con le amiche.

L’uomo appiccicoso sa promettere cose che, a conti fatti, nessuno riuscirebbe a mantenere eppure si dilunga nel progettare un futuro improbabile accanto a chi dice di amare. Riempie la sua lei di messaggi, e-mail, telefonate e squilletti per tutto il giorno. A questo punto, signori uomini, se i vostri sistemi di corteggiamento o i vostri comportamenti sono tra quelli appena elencati, sappiate che rientrate a pieno titolo nella tipologia degli “appiccicosi” e sappiate anche che le donne, in generale, vi sopportano pochissimo. Ergo: o cambiate stile ed approccio o dovrete cercarvi una santa disposta a tollerarvi!

FONTE

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Sedurre una donna o un uomo col gioco di sguardi: vantaggi, svantaggi, dove farlo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO GUIDA GIOCO DI SGUARDO SEDUZIONE PIERRE AUGUSTE RENOIR COLAZIONE DEI CANOTTIERI

Il miglior preliminare sessuale che conosca? Senza dubbio il gioco di sguardi.

Piacere ad una donna o ad un uomo è una cosa al tempo stesso facilissima e difficilissima. Fin dall’antichità l’essere umano ha cercato di sviluppare tecniche di seduzione sempre più sofisticate per avere successo con l’altro sesso (o col medesimo, in base all’orientamento sessuale), nella continua ricerca del valorizzare le proprie qualità individuali. Fermo restando che il primo e più importante fattore nel determinare il piacere o il non piacere a chi ci sta di fronte è la bellezza esteriore, in particolare quella del viso, esistono comunque alcuni sistemi per aumentare le possibilità di “approccio” con l’altro sesso (o con lo stesso se si è omosessuali). Uno strabiliante aiuto da accostare alle tecniche più raffinate di seduzione è sempre stato costituito da linguaggi non verbali più o meno innati in ognuno di noi, cioè tutti quei comportamenti che non includono il parlare, come muoversi o assumere una certa posizione, che il nostro corpo compie, consciamente o inconsciamente, quando siamo attirati da una persona. Riuscire a controllare questo tipo di comportamenti del nostro corpo e riuscire ad interpretarli negli altri, ci permetterà di essere più interessanti per chi vogliamo sedurre e ci aiuterà a capire se dall’altra parte c’è un ritorno positivo al nostro approccio e massimizzare le possibilità di conquista.

Cos’è il gioco di sguardi e perché è importante?

Una delle tecniche migliori di seduzione, nel linguaggio non verbale, è il “gioco di sguardi“, cioè quella situazione in cui due persone, poste in un ambiente che gli permette una certa vicinanza, si “rincorrono” più o meno timidamente con lo sguardo. E’ una tecnica di seduzione molto intrigante, sia per l’uomo che per la donna, e contemporaneamente è un utile segnale che ci permette in maniera relativamente semplice di capire se abbiamo qualche possibilità con l’altra persona ed evitare il rischio di brutte figure.

Leggi anche: Mappa delle zone erogene femminili: scopri i punti che la fanno impazzire

I vantaggi e gli svantaggi del gioco di sguardi

Come tutte le tecniche di seduzione, anche con il gioco di sguardo esistono vantaggi e svantaggi. I vantaggi nel giocare con lo sguardo sono molti:

  1. permette di godere la vista di una persona che esteticamente ci piace;
  2. determina un vero e proprio crescendo di desiderio ed emozioni (quando i vostri sguardi si incrociano vi sentite elettrici grazie alla dopamina che scorre a fiumi nel vostro cervello);
  3. permette di mettersi in gioco senza rischiare molto;
  4. ci regala autostima, ci fa sentire più belli;
  5. essendo a noi sconosciuta, la persona che abbiamo di fronte acquista il carattere che più ci piace (certo questo può diventare un potenziale grosso svantaggio, perché ce la fa idealizzare e se poi scopriamo che il suo carattere non è come immaginavamo… la delusione è doppiamente forte).

Infine non dimentichiamoci che un gioco di sguardi è estremamente utile per cogliere lati psicologici che gli occhi riescono a comunicare: se lo sguardo dell’altra persona sarà intraprendente, avremo di fronte una persona sicura di sé e predatrice; se lo sguardo sarà timido, avremo di fronte una persona più sensibile. Sapere questa informazione, porta a due vantaggi fondamentali:

  • ci fa capire in anticipo, ancor prima di aprire bocca, se la persona che abbiamo di fronte ha un carattere che può piacerci o no;
  • ci permette di usare una tattica di approccio diversa a seconda se la persona è più timida/riservata o più aggressiva.

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Gli svantaggi del gioco di sguardi

Il principale svantaggio di un gioco di sguardi – oltre alla possibilità di male interpretare le occhiate, cosa da mettere in conto –  è che, se il gioco di sguardi viene protratto per troppo tempo e nessuno dei due si fa avanti (magari per timidezza), non nasce nessun rapporto, tuttavia per alcuni il bello è proprio questo: avere l’emozione di un flirt (magari con diversi potenziali partner), senza alcune “complicazioni” legate ad un rapporto vero e proprio come ad esempio tradire “fisicamente” il proprio o la propria partner. Senza considerare che qualcuno può trarre piacere da un gioco di sguardi che non passa ad uno stadio successivo, perché è esso stesso fonte di autostima e gratificazione: “mi guarda, quindi sono bello/a”.

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Dove giocare con lo sguardo? Il gioco di sguardi “territoriale”

Una ricerca ha dimostrato che troviamo più interessanti, piacevoli e rassicuranti i volti che abbiamo visto più volte, in un ambiente che conosciamo bene, anche se non conosciamo realmente l’altra persona. Ambienti dove tipicamente si può svolgere un gioco di sguardi, sono:

  • una sala universitaria;
  • una classe di liceo;
  • un’aula di studio;
  • una biblioteca;
  • una palestra;
  • uno stadio;
  • un parco dove si va a correre;
  • un locale che frequenti spesso.

Tutti posti che tendono ad essere popolati più o meno sempre dalle stesse persone. Questo ti permetterà di giocare con lo sguardo più volte (anche in giorni diversi) con l’altra persona e, col tempo, ottenere questi vantaggi:

  • il vostro volto le piacerà sempre di più (un viso visto più volte è statisticamente considerato più attraente rispetto allo stesso viso visto meno volte);
  • darete più sicurezza all’altro (una persona vista più volte è statisticamente considerata meno “pericolosa” rispetto ad uno sconosciuto);
  • vi dà l’occasione di partire da un punto in comune (ad esempio il fitness, se vi vedete in palestra);
  • quando chi vi piace interagisce con altre persone, vi dà l’occasione di “carpire” come parla e di che parla, oltre a capire come si comporta: tali informazioni sono utili sia per capire se davvero chi vi piace esteticamente potrebbe piacervi anche caratterialmente, sia per capire quale tipo di approccio possa essere più efficace con lei/lui;
  • vi dà l’occasione di parlare con lei grazie ad eventuali amici in comune che frequentano lo stesso posto;
  • quando la giornata sarà finita potrete “darvi un sensuale appuntamento al giorno dopo”, magari con uno sguardo di commiato un po’ più lungo degli altri.

Considerate inoltre che chi frequenta questi posti, tenderà a tornarci con molta regolarità: ad esempio in una palestra un ragazzo o una ragazza che vi interessano potrebbe seguire un corso ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 18,30 alle 19,30 e voi, per avere la quasi certezza di incontrarlo/a, vi recherete in palestra proprio in quel momento. Un vantaggio di un gioco di sguardi ricorrente e “territoriale” è che può farvi apparire come più leggere ed entusiasmanti alcune situazioni altrimenti abbastanza noiose. Ad esempio ai tempi del liceo io ero felice di andare a scuola ogni mattina proprio per il gioco di sguardi intrapreso con una mia compagna di classe. Stesso discorso in palestra, dove una seduta di allenamento può diventare più piacevole se intervallata con un gioco di sguardi: fate solo in modo che tale bellissima attività non vi distragga dal compito che state svolgendo!

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Un punto in comune da cui partire

La cosa interessante dei posti elencati nel paragrafo precedente e del gioco di sguardo territoriale, è che vi permettono di avere subito un punto in comune con l’altra persona: un frequentatore abituale di una biblioteca avrà in comune con voi l’amore per la lettura; un frequentatore di una palestra condividerà con voi la passione per il fitness; un runner abituale in un dato parco, avrà in comune con voi la passione per la corsa, per la salute e – probabilmente – condividerà anche con voi il quartiere in cui vive: questo vi avvicina e vi permette anche di avere un punto di partenza per l’eventuale conversazione che seguirà il gioco di sguardi. Non stiamo quindi parlando di una persona totalmente sconosciuta, magari incontrata una sola volta per strada e di cui non abbiamo nessuna informazione: è invece una persona che abbiamo visto più volte (quindi “rassicurante”) di cui conosciamo almeno una passione e su questa possiamo costruire un approccio più efficace.
L’altro vantaggio di una osservazione continuata di un soggetto in un posto ristretto, vi permette spesso di capire quali sono i suoi gusti specifici e questo vi da una marcia in più per piacergli/le. Ad esempio se siete in biblioteca e vedete che legge spesso libri di Platone, sapete che potete iniziare una conversazione parlando di come il vostro mito fin da bambini sia stato Socrate! Oppure se vedete che il soggetto che vi interessa in palestra fa sempre lo stepper, potete farlo anche voi accanto a lei/lui iniziando la conversazione relativamente a quanto sia bello e/o utile per te fare quel particolare attrezzo. Oppure ad esempio se frequentate uno stadio di calcio dove i posti sono numerati e vedi che quella data persona tifa la tua stessa squadra, quale modo più semplice esiste nell’approcciare parlando della propria passione comune? O ancora, se ascoltate la persona che vi piace parlare spesso di cinema o di un dato gruppo musicale con altre persone, potreste approcciare dicendo per esempio “ah davvero anche tu ami quel particolare film/band musicale? Lo sai che anche io ci vado pazzo?”. Una mia amica tempo fa mi ha raccontato che, mentre si allenava in palestra, aveva messo sul suo smartphone una compilation del gruppo musicale Muse: un ragazzo, semplicemente guardando lo schermo del suo telefono, riconobbe la copertina di un album della suddetta band e la approcciò proprio dicendole “Anche a te piacciono i Muse”? 

Continua la lettura con la seconda parte di questo articolo, in cui ti spiegherò cosa può succedere quando si svolge il gioco di sgardi, quali sono i possibili passi successivi e soprattutto gli errori che devi assolutamente evitare. Trovi la seconda parte qui: Sedurre una donna o un uomo col gioco di sguardi: cosa può succedere, passo successivo, errori da evitare

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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