Chi ha paura della bilancia?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologo Nutrizionista Cellulite Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare Chi ha paura della bilanciaAlcuni lo affrontano subito al ritorno dalle vacanze, altri preferiscono rimandarlo: l’appuntamento con la bilancia spesso è fonte di qualche timore. Anche perché, quando si modificano le proprie abitudini, come di solito avviene durante le ferie estive, non è facile rendersi conto di quale sia la direzione in cui si sta andando, né capire se le (quasi) inevitabili trasgressioni a tavola siano davvero piccole, a fronte di nuotate e passeggiate che dovrebbero riuscire a neutralizzarle. Il modo migliore per verificarlo è salire sulla bilancia, cosa che converrebbe fare, comunque, con una certa frequenza durante tutto l’anno. Lo suggeriscono diversi studi, il più recente dei quali è stato appena pubblicato sul Journal of Public Healtdh da alcuni ricercatori delle Università di Birmingham e di Oxford nel Regno Unito.

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La dieta senza glutine? Non fa dimagrire

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OBESITA GRASSO SOVRAPPESO DIETA DIMAGRIRE METRO ADDOME PANCIA GRASSOGwyneth Paltrow, Victoria Beckham, Miley Cyrus. Ma anche Rachel Weisz, Russell Crowe e Elisabetta Canalis. Sono in aumento le star attratte dalla dieta senza glutine, il regime alimentare per celiaci che rischia di diventare una moda per chi celiaco non è. Una dieta che, a sentire i vip di cui sopra, farebbe dimagrire ed essere più tonici. La Paltrow – autrice di due libri di ricette – ha escluso totalmente dalla propria alimentazione il glutine e predilige alimenti a basso apporto di carboidrati (video). Grazie alla dieta senza glutine (oltre che alla personal trainer delle star Tracy Anderson, che propone un programma aerobico che mixa danza a movimenti per tonificare i muscoli, una routine di esercizi al tappeto e – appunto – uno stretto regime dietetico), la Paltrow avrebbe perso senza alcuno sforzo i 16 chili presi durante la gravidanza del secondo figlio.

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Sono normopeso, sottopeso o sovrappeso? Come si calcola l’Indice di Massa Corporea (BMI)?

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L’indice di massa corporea (IMC o anche BMI acronimo di Body Mass Index) è un dato biometrico espresso come rapporto tra peso e altezza di un soggetto ed è utilizzato da noi medici come un indicatore dello stato di peso forma del paziente. E’ un dato che non tiene conto delle differenze tra individuo ed individuo come la lunghezza degli arti, la larghezza del bacino, la tonicità dei muscoli, la quantità di massa grassa/magra.

I limiti dell’IMC

Purtroppo l’IMC, preso da solo, è un dato che può trarci in errore: prendiamo il caso di due persone che sono alte uguali e pesano lo stesso peso tuttavia una delle due può essere in sovrappeso per un eccesso di massa grassa, mentre il secondo può essere un culturista con molta massa magra e pochissima massa grassa. Nonostante ciò hanno lo stesso IMC. I limiti di questo indice sono superati dalla bioimpedenziometria, che ci dice QUANTO del nostro peso corporeo totale sia determinato dalla massa magra, da quella grassa e dall’acqua. Per quanto l’IMC sia un valore potenzialmente fuorviante, ha il vantaggio di fornire in maniera rapida ed economica un valore che nella maggior parte dei casi permette ai medici di inquadrare il paziente. A tal proposito, leggi anche: L’indice di massa corporea non dice sempre la verità

Come si calcola l’Indice di Massa Corporea?

L’IMC si calcola come il rapporto tra la massa-peso, espressa in chilogrammi, e il quadrato dell’altezza, espressa in metri. In pratica:

IMC = MASSA / ALTEZZA IN METRI AL QUADRATO

Piccolo esempio valido per una persona alta 1 metro e 70 cm che pesa 62 kg:

IMC = 62 / (1,7) al quadrato         quindi         62 / 2,89 = 21,45

quindi l’indice di massa corporea in questo caso sarà di 21,45 che indica un valore compreso tra 18,5 e 25, cioè il range che significa peso normale.

Per chi non vuole fare il piccolo calcolo, si può usare la tabella presente in alto in questo articolo.

Cercate il vostro peso sulla sinistra e seguite la riga finché non incontrate la colonna della vostra altezza: il numero (e il colore) che risulterà, indicherà la vostra condizione.

Se ad esempio pesate 54 kg e siete alti 1 metro e 62 cm vorrà dire che avete un IMC di circa 21 quindi siete normopeso

Se pesate 86 kg e siete alti 1 metro ed 82 cm vorrà dire che avete un IMC di circa 26 e quindi siete lievemente sovrappeso.

MEDICINA ONLINE SONO NORMOPESO SOVRAPPESO OBESO SOTTOPESO 1 2 3 GRADO ALTO BASSO IMC BMI INDICE DI MASSA CORPOREA IMPEDENZIOMETRIA BIOIMPEDENZIOMETRIA GRASSO PESO DIMAGRIRE TABELLA UOMO DONNA BAMBINO DIETA.jpg

Come già prima accennato, per superare i limiti dell’indice di massa corporea è importante eseguire una bioimpedenziometria, che ci permette di analizzare con esattezza le percentuali di massa magra, massa grassa, idratazione ed altri valori.

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Come faccio a tornare in forma dopo il parto? Tutti gli alimenti per riottenere la linea pre-gravidanza

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA PANCIA MATERNITA MAMMA GINECOLOGIA CONCEPIMENTO PARTO PANCIONE FIGLIO MADREIl periodo post parto, si sa è molto delicato per la neo mamma che si trova ad affrontare nuove fatiche e ha quindi bisogno di più energia da dedicare al neonato, soprattutto se allatta. Nello stesso tempo ci si ritrova con un corpo che non è più quello di prima, ma non si ha molto tempo per occuparsi di se stesse attraverso la dieta giusta e l’attività fisica. Come fare allora per tornare in forma e allo stesso tempo mantenere livelli ottimali di energia? Non saranno certo valanghe di carboidrati raffinati e zucchero bianco che vi aiuteranno, anzi, questi andrebbero evitati, ma consumando carboidrati integrali e proteine in misura maggiore rispetto ai carboidrati. Le proteine infatti saziano molto di più rispetto ai carboidrati e, le uova in particolare, riescono ad assicurare livelli di energia ottimali grazie al ferro che contengono ed alla vitamina B12.

Continua la lettura su https://it.notizie.yahoo.com/la-dieta-post-parto-per-092000980.html

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Ridere è un mini-allenamento: ti fa dimagrire

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO UOMO FA COLAZIONE CAFFE LATTE NATURA SORRIDE RELAX FELICITA FELICE ALLEGRIA RISATE SORRISO AMICI FIUME BARStiamo sempre attenti a quello che mangiamo pur di non sforare il peso ideale. Ora possiamo affrontare il tutto con maggiore relax, in quanto c’è una soluzione più piacevole e divertente per dimagrire senza fatica. Quale? Ridere almeno un’ora al giorno.

SCOPERTA INGLESE
La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori inglesi, secondo i quali ridendo per almeno un’ora al giorno per un anno intero si può addirittura perdere una taglia. Inoltre ridere fa bene al cuore, rassoda gli addominali e fa lavorare i muscoli del viso proprio come la ginnastica facciale. E non è tutto: una sana risata agisce sul nostro cervello favorendo il rilascio delle endorfine, gli ormoni del benessere, che rafforzano il sistema immunitario e vi fanno sentire subito meglio. Associate alle risate a crepapelle una sana alimentazione e tornerete in forma, senza troppi sacrifici e con tanti benefici sia al fisico che all’umore!

QUINDICI MINUTI DI RISATE
La risata fa spendere il 20% di calorie in più, perché mette in moto numerosi muscoli e aumenta la frequenza del battito cardiaco, con il risultato di bruciare dalle 10 alle 40 calorie. Senza contare che il riso stimola anche il sistema immunitario, allevia il dolore e migliora le funzionalità cardiovascolari. Nell’ambito di uno stile di vita sano ed equilibrato, però, 15 minuti di risate al giorno possono contribuire a perdere circa due chili e mezzo in un anno.

RIDERE COME MINI ALLENAMENTO AEROBICO
“Un sincero scoppio di risate dà benefici al corpo come un mini-allenamento aerobico”, sostengono gli esperti. Il cuore batte più velocemente e aumenta il flusso sanguigno, il petto deve salire e scendere, i muscoli addominali devono lavorare sodo per tenere il passo, stringendo la pancia. L’ilarità richiede l’aiuto di almeno 15 muscoli facciali, rendendoli morbidi e dalla pelle luminosa.
Insomma, una risata ci seppellirà? Tutt’altro: ci farà vivere di più!

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I dieci comandamenti per iniziare a dimagrire da subito

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO FRUTTA VERDURA LEGUMI TERRA NATURA VITAMINE SALI MINERALI
Sono sicuro che tantissime persone fanno diete da così tanto tempo che ormai pensano di saperne più di chiunque altro sull’argomento. Se io chiedessi loro a cosa serve inserire il the verde nella loro dieta loro risponderebbero correttamente “Ad aumentare il metabolismo“. Io però aggiungerei:  “I flavonoidi catechine contenuti nel the verde contribuiscono ad inibire il trasporto del glucosio verso le cellule adipose, il che rallenta l’innalzamento dei livelli degli zuccheri nel sangue, prevenendo così i picchi di insulina ed il successivo accumulo di grassi. Quando i livelli di zucchero sono più stabili, anche il senso di appetito lo è quindi the verde è ottimo per alleviare la fame! Senza contare che le catechine catalizzano la dismutazione dei radicali liberi,  possiedono proprietà epatoprotettive/immunostimolanti  ed inibiscono la formazione di ateromi”. Questo per dirvi che chi pensa di essere un dietologo per il solo fatto di leggere da dieci anni “viversani e belli”, magari ha ancora qualcosa da imparare da uno che ha passato milioni di ore a studiare medicina. Che poi tutti questi “esperti”, a guardar bene, fanno diete da vent’anni e… sono ancora grassi!

Finito questo piccolo sfogo – un po’ snob lo ammetto! – veniamo ai miei dieci comandamenti da mettere in pratica subito, per aiutarvi nella sempiterna lotta contro il tessuto adiposo.

1) Non avrai altro piatto all’infuori di me

Il primo trucco che consiglio ai miei pazienti per dimagrire senza fatica è usare piatti più piccoli per la pasta e più grandi per le verdure. Questo trucco è direttamente legato al famoso occhio che non vede, cuore che non duole, dove in questo caso il piatto più piccolo aiuta a non rendersi conto di aver ridotto la porzione, mentre usare il piatto più grande per le verdure ha la funzione esattamente opposta di far sì che ne mangiamo quantità maggiori. Se troppa verdura dello stesso tipo può risultare noiosa per il palato, si può anche cucinarne diversi tipi e comporre così un piatto gustoso e soprattutto leggero dal punto di vista di grassi e calorie. Altra cosa interessante è che cucinare verdure di tipo diverso crea nel piatto un gioco di colori che può invogliarci a mangiarle anche se non andiamo pazzi per il loro sapore.

1bis) Onora i tuoi bicchieri meno capienti

Collegato al primo comandamento vi è questo primo “bis” visto che il concetto è lo stesso: la “dieto-psicologia”. Quando non si sta bevendo acqua, lo stesso trucchetto usato per i piatti vale anche per i bicchieri: son da preferire quelli alti e sottili, così da contenere meno liquido senza che noi ce ne rendiamo conto. Tra le bevande più dannose quelle gassate, che non solo non dissetano, ma apportano grandi quantità di zuccheri e, per effetto delle bollicine, dilatano le pareti dello stomaco rendendolo più capiente, con conseguenze sulla bilancia facilmente immaginabili. Anche le bevande alcoliche, come vino, birra e cocktail sono da consumare in piccole quantità. Un bicchiere da 330 ml di birra doppio malto contiene quasi 200 calorie, e lo stesso dicasi per un bicchiere di vino da 250 ml. I cocktail possono arrivare a toccare le 400 calorie!

2) Ricordati di santificare le scale

Anche per coloro i quali la palestra è giurata nemica e il solo pensiero di praticare jogging li fa sentire deboli e stanchi, è possibile praticare attività fisica. Nella quotidianità, infatti, ci sono una miriade di attività che possono far consumare dalle 100 alle 500 calorie in più al giorno. Se evitare l’ascensore e l’automobile può far guadagnare qualche caloria consumata in più, bisogna tener conto anche dell’andatura tenuta durante la passeggiata. Per esempio se si cammina lentamente per 20 minuti si consumano circa 30 calorie, camminando per lo stesso tempo a un passo più spedito se ne consumano circa 90, quanto quelle contenute in un pacchetto di cracker.

3) Non rubare assaggini mentre cucini

Mangiare a casa è un’ottima cosa per mantenere la silhouette perché consente di tenere sotto controllo la quantità di condimenti, ma può essere dannoso per la linea dello “chef” o dell’assaggiatore ufficiale. Quando si cucina, spesso, non ci si accorge che assaggiando i propri manicaretti per controllarne il gusto, si ingeriscono fino a 300 calorie. Se proprio si teme di sbagliare la quantità di sale, meglio metterne poco (o magari non metterlo proprio) e poi, a mali estremi, rimediare aggiungendolo una volta in tavola. Per altre cotture è molto raccomandato l’uso di un cronometro, così da evitare, ad esempio, di assaggiare più volte la pasta per controllarne la cottura.

4) Non uccidere le ore di sonno

Il quarto trucco per dimagrire è… dormire bene e tanto! Pigri di tutto il mondo esultate, questo è il vostro momento. Il riposo è una cura di bellezza a 360 gradi per l’organismo. Se è vero che quando si dorme, a meno di raptus famelici, non si mangia, la spiegazione per cui un buon sonno ci aiuta a mantenere la linea è più complessa. Nel nostro ci sono due ormoni: la grelina che ci induce a mangiare e la leptina, che dice quando smettere. Quando si dorme poco o male viene prodotta più grelina, la leptina diminuisce e il senso di fame aumenta nel corso della giornata, per cui o si corre ai ripari con un sonnellino o si cerca di limitare i danni ruminando verdure.

5) Non desiderare i condimenti degli altri

Se l’occhio vuole la sua parte il palato non scherza, ragion per cui rinunciare ai condimenti è un’impresa a dir poco ardua. Il quinto trucco per dimagrire è ridurre le quantità di olio, sale e altre salsine che si usano nell’arco di una giornata. Per ridurre il sale, ad esempio, basterà aggiungere più spezie ed erbe aromatiche ai piatti, che risulteranno saporiti nonostante la minor presenza del migliore amico della ritenzione idrica. L’olio, invece, sarebbe meglio usarlo solo a crudo, evitando fritti e soffritti nella propria alimentazione. E se proprio si sente il bisogno di mangiare una porzione di patatine fritte, è consigliabile sostituire la maionese con una salsina a base di yogurt oppure con una spruzzata di limone e una spolverata di pepe il gusto è garantito.

Leggi anche: I trucchi per dimezzare le calorie del tuo panino, senza perdere il suo buon sapore

6) Diffondi il verbo di masticare piano

Il sesto trucco per dimagrire senza dieta, è masticare piano, impiegando almeno 20 minuti per finire il pasto. Questo è il tempo, infatti, necessario al cervello per accorgersi che lo stomaco è pieno e la sazietà può essere dichiarata. Inoltre mangiando lentamente si ingerisce meno aria evitando centimetri in più sull’addome a causa del gonfiore, che, pur non essendo ben diverso dal grasso, non cambia molto come risultato visivo.

7) Onora i pasti regolari

Altro trucco per dimagrire senza essere a dieta, che piacerà a chi ama mangiare, è non saltare mai i pasti. Se saltiamo i pasti si ottengono ben due effetti negativi per la linea: 1) si arriverà troppo affamati al pasto successivo il che ci porterà a mangiare di più 2) il metabolismo rallenterà per far fronte alla carenza di cibo a cui lo si è sottoposto. Altro possibile effetto del saltare un pasto è riempirsi di snack poco salutari quando la fame si fa immancabilmente sentire ingerendo più calorie, e spesso grassi, di quanto se ne sarebbero assunte da un pasto regolare.

8) Non uccidere i peccati di gola

L’ottavo trucco per dimagrire è strettamente dedicato ai golosi: dimenticate le diete ferree si può, anzi secondo il sottoscritto si deve, concedersi qualche peccato di gola. Un pezzetto di cioccolato o una pizza fumante non devono essere banditi dalla propria vita a causa della volontà di dimagrire, ma devono essere consumati in modo da non pesare sulla bilancia. Il cioccolato si può mangiare come merenda nel pomeriggio, prima delle 18:00 così da avere il tempo di bruciarlo prima di andare a dormire visto che i cibi mangiati prima di dormire o di notte ingrassano di più. Se, invece, uno dei pasti sarà a base di pizza allora sarà meglio che l’altro pasto sia più leggero aumentando la quantità di verdure.

9) Non commettere fame nervosa

Se si è tra coloro che dopo una litigata col fidanzato o la mancata promozione in ufficio sorgano i propri dispiaceri nel cibo, allora si è tra le vittime della cosiddetta fame nervosa, nemica giurata del peso piuma., che poi si sa che un’insalata non ha mai consolato nessuno, mentre cioccolato e fritti riescono ad attenuare le pene più amare, peccato siano anche i cibi che più fanno aumentare l’ago della bilancia. Per non cadere vittima della fame nervosa è necessario trovare una nuova valvola di sfogo, come praticare boxe, uscire a fare una semplice passeggiata o mettere musica ad alto volume e darsi a folli danze.

Leggi anche: Quante calorie contiene la pasta? Ecco i consigli per mangiarla senza ingrassare

10) Non avrai altri miti all’infuori della verità scientifica

Altro nemico giurato della linea è ben più insidioso e difficilmente riconoscibile: il falso mito alimentare. La sua arma sta nel far pensare che praticandolo basterà a far diminuire il proprio peso, senza mettere in pratica le accortezze, che davvero permetterebbero di raggiungere l’agognato traguardo. Tra questi c’è il falso mito per cui mangiare cibi freddi o bere bevande ghiacciate farebbe dimagrire a causa del maggior dispendio di calorie che il corpo impiegherebbe per mantenere la temperatura. Se è vero che di inverno si consuma di più per combattere il freddo, ingerire alimenti ghiacciati non ha effetti sul consumo calorico, ma espone solo al rischio congestione.

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Mangiare meno ringiovanisce il tuo cervello

MEDICINA ONLINE CERVELLO INTELLIGENZA IDEA STUDIOUna moderata riduzione dell’apporto calorico giornaliero è in grado di ‘ringiovanire il cervello’, promuovendo negli animali adulti un incremento della plasticità cerebrale, caratteristica peculiare del sistema nervoso giovane. Ad analizzare tale relazione, la ricerca ‘Food restriction enhances visual cortex plasticity in adulthood’, realizzata su ratti adulti e sani da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di neuroscienze del CNR di Pisa (In-Cnr) guidato da Lamberto Maffei. Lo studio è stato pubblicato su Nature Communications.

Continua la lettura su https://www.cnr.it/en/press-release/5150/meno-calorie-piu-plasticita-cerebrale

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Grasso e cellulite non sono la stessa cosa! Scopri le differenze

01-00250021000001Molti fanno confusione tra grasso (cioè adiposità localizzata) e cellulite. Per capire che stiamo parlando di cose distinte basta guardare la foto qui sopra.

La donna raffigurata è la grande tennista russa Maria Sharapova. Qualcuno potrebbe mai dire di lei che sia grassa? Evidentemente no, eppure guardate la foto successiva.

Questo è il caratteristico aspetto a buccia d’arancia tanto temuto dalle donne ed è un segno inequivocabile di cellulite! Ma allora anche una magrissima campionessa mondiale di tennis può avere la cellulite? Certamente! Tanti uomini neanche immaginano quanta cellulite può nascondersi sotto un bel vestito indossato da una donna anche magrissima. Addirittura i cataloghi dei costumi da bagno sono pieni di foto di donne bellissime e magrissime che appaiono senza traccia alcuna di cellulite solo perché è intervenuto l’esperto di foto ritocco: senza il computer tantissime modelle si rivelerebbero con qualche traccia di cellulite! Questo è uno dei motivi per cui anche le donne con una bella linea hanno così tanta paura della prova costume dove non c’è una gonna a coprire i glutei o un collant a coprire le gambe!

Parlo di donne proprio perché sono loro a soffrirne di più rispetto agli uomini (in questi ultimi si riscontra molto raramente) ed inoltre secondo alcune ricerche ben l’80% delle donne dopo la pubertà è segnata dalla cellulite (alcune ricerche parlano addirittura del 95%).

Per poter distinguere con chiarezza l’adiposità localizzata dalla cellulite, è bene conoscere le peculiarità di questi due quadri clinici, che sono molto diversi tra loro, ma che spesso possono coesistere nelle stesse regioni corporee di un medesimo individuo.

Per adiposità localizzata si intende la presenza di un accumulo di tessuto adiposo in particolari regioni del corpo, non solo femminile, ma anche maschile, in base al biotipo, ovvero alla particolare conformazione fisica. Nella donna (biotipo ginoide) l’accumulo di tessuto adiposo si localizza tipicamente ai fianchi, nell’area periombelicale e sovrapubica, alle cosce e nella regione interna del ginocchio. Nell’uomo invece i depositi adiposi si accumulano tipicamente a livello addominale (biotipo androide). Ci sono però anche delle donne che, pur mantenendo intatto il loro fascino femminile, hanno delle caratteristiche molto simili al biotipo maschile, con accumuli adiposi che tendono a localizzarsi soprattutto a livello del dorso e dell’addome.

L’adiposità localizzata è caratterizzata da aumento in volume (ipertrofia) e in numero (iperplasia) degli adipociti, senza alterazione della composizione del grasso in essi contenuto, della struttura delle cellule e dell’ipoderma (pannicolo adiposo) e senza modificazioni della microcircolazione locale, ipodermica e dermica. Anche l’epidermide mantiene intatte le sue caratteristiche senza subire modificazioni. Si tratta pertanto di un aumento localizzato di tessuto adiposo cosiddetto “sano”, senza edema, né dolore, né alterazioni cutanee, a differenza di quanto avviene nella cellulite.

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La cellulite, o lipodistrofia ginoide (GLD) o panniculopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS) è considerata da molti studiosi una condizione fisiologicamente, cioè “naturalmente” legata al sesso femminile ed è pertanto un disturbo molto comune. Il termine “cellulite”, utilizzato erroneamente da un punto di vista scientifico, è però entrato ormai nell’uso comune anche in dermatologia.
Si tratta di una condizione considerata dalla quasi totalità delle donne altamente inestetica, indipendentemente dalla sua severità. La cellulite non dipende dal peso corporeo, infatti può comparire anche in persone considerate magre, ma l’aumento di grasso o di adiposità ne enfatizza la presenza. Normalmente compare dopo la pubertà, tende a diventare cronica e peggiora con l’avanzare dell’età.
Si localizza preferenzialmente ai glutei e alle cosce dove la superficie cutanea assume il tipico aspetto a “buccia d’arancia”. Successivamente possono comparire depressioni più profonde e disomogenee, alternate ad aree irregolarmente rilevate (cute “a materasso”) e negli stadi più avanzati può interessare anche altre regioni corporee, come l’addome e le braccia.

Sebbene non sempre ci si trovi di fronte a quadri clinici impegnativi o gravi, si tratta di una vera e propria patologia, che si manifesta con un’alterazione delle cellule del tessuto adiposo (adipociti) e della microcircolazione locale, con neoformazione di fibre collagene e incremento di acido ialuronico e conseguente richiamo di acqua. L’edema (gonfiore) che si forma per il ristagno di liquidi, a sua volta comprime le strutture presenti e i vasi sanguigni, ostacolando ulteriormente la microcircolazione locale e gli scambi metabolici. Inoltre le fibre collagene, ispessendosi e moltiplicandosi in modo anomalo, vanno a incapsulare ammassi di adipociti degenerati, formando dei noduli.
Tali disordini si ripercuotono anche a carico dell’epidermide, lo strato più superficiale della pelle, con pallore, ipotermia (abbassamento della temperatura locale) e secchezza. La dolorabilità, molto soggettiva negli stadi iniziali, successivamente è presente non solo alla palpazione, ma anche spontaneamente.

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Le cause della cellulite sono molteplici, infatti si riconoscono fattori predisponenti, legati alla razza, al sesso, al biotipo, alla familiarità, e fattori scatenanti, come le terapie ormonali, uno stile di vita inadeguato, alcool, fumo, diete disordinate, ecc., ma il fattore più rilevante è legato al ruolo svolto dagli ormoni sessuali femminili, gli estrogeni, che favoriscono la ritenzione idrica e il naturale deposito di cellule adipose in particolari zone del corpo femminile, come i glutei e le cosce (biotipo ginoide). Gli estrogeni influenzano anche la microcircolazione, il delicato meccanismo di scambio di liquidi nei tessuti, che è profondamente coinvolto nella genesi della cellulite.

Nella donna inoltre, il pannicolo adiposo delle aree ginoidi ha una configurazione diversa da quella dell’uomo. Nella donna infatti i setti fibrosi decorrono perpendicolarmente alla superficie cutanea e separano grandi lobuli adiposi in sezioni rettangolari. Quando il tessuto adiposo si scompagina, aumentano le dimensioni dei lobuli e i setti di fibre collagene si sclerotizzano (si induriscono), determinando una compressione dell’ipoderma verso il derma, cioè verso la superficie, che assume così l’aspetto tipico “a materasso”. Nel tessuto adiposo dell’uomo i setti fibrosi hanno invece una disposizione romboidale, con la formazione di lobuli di forma poligonale che, anche in caso di grandi depositi di grasso, non sono in grado di invadere il derma.

Nella donna in età fertile, è possibile riscontrare quadri clinici riconducibili a forme miste, ovvero ad aree con adiposità localizzata, associate in modo variabile a modificazioni tipiche della cellulite, soprattutto nei distretti che ne sono tipicamente colpiti, come i glutei e le cosce.

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