L’ictus cerebrale è una grave condizione medica in cui una improvvisa chiusura o rottura di un vaso sanguigno cerebrale determina il mancato afflusso di sangue – e quindi di ossigeno e nutrimento – ai tessuti cerebrali (ischemia cerebrale) e, se il flusso sanguigno non viene rapidamente ripristinato, determina un danno alle cellule cerebrali che possono andare incontro a necrosi, cioè a morte, smettendo di funzionare e compromettendo il funzionamento di una parte del sistema nervoso centrale, il che può determinare la comparsa di sintomi gravi o di coma e, nei casi più gravi, morte.
Sintomi e segni
I sintomi di un ictus cerebrale dipendono dall’area del cervello colpita: esso infatti gestisce compiti diversi in aree diverse quindi la necrosi di una determinata area (ad esempio quella deputata al parlare) potrebbe determinare alterazioni delle funzioni gestite da quell’area specifica (il parlare) ma lasciare intatte altre funzioni. I sintomi sono inoltre più o meno gravi anche in base all’estensione dell’area danneggiata: più essa è estesa, maggiori sono le funzioni che potrebbero essere compromesse. Un ictus potrebbe anche non determinare alcun sintomo (ictus silente). Solitamente, ma non necessariamente, i sintomi dell’ictus esordiscono improvvisamente, nell’ordine dei secondi o qualche minuto, e nella maggior parte dei casi non progrediscono ulteriormente. I sintomi di un ictus possono essere temporanei e risolversi in un tempo variabile di minuti/ore, oppure essere permanenti. I sintomi e segni tipici di un ictus, possono essere:
- non riuscire a parlare nel modo corretto (non trovare le parole o non comprendere bene quanto ci viene detto: afasia; pronunciarle in modo sbagliato: disartria),
- perdere la forza nella metà destra o sinistra del corpo (metà faccia, braccio e gamba, dal lato destro o da quello sinistro: emiplegia o emiparesi),
- sentire dei formicolii o perdere la sensibilità in metà corpo (in modo analogo alla forza: emiipoestesia e parestesia),
- non vedere bene in una metà del campo visivo, ossia in quella parte di spazio che si abbraccia con uno sguardo (emianopsia),
- vi possono essere altri sintomi ancora come la maldestrezza, l’assenza di equilibrio e le vertigini (sempre associate ad altri disturbi: una crisi vertiginosa isolata difficilmente è causata da un ictus),
- le emorragie più gravi, soprattutto l’emorragia subaracnoidea, si annunciano con un improvviso mal di testa (cefalea), molto più forte di quello sperimentato in passato, che viene assimilato a un colpo di pugnale inferto alla nuca.
Sintomi di ictus da emorragia cerebrale
Una emorragia cerebrale può causare un ictus cerebrale di tipo emorragico. I sintomi di una emorragia cerebrale di norma compaiono all’improvviso e possono evolvere anche molto rapidamente. I “sintomi premonitori” possono non essere presenti o, in caso contrario, essere aspecifici, come mal di testa, stato di malessere generale e stanchezza: il paziente tende quindi a sottostimarli. Durante l’emorragia il paziente può presentare uno dei seguenti segni e sintomi:
- cefalea intensa ed improvvisa (descritta spesso come un colpo di pugnale alla testa);
- vomito;
- nausea;
- astenia (stanchezza);
- facile affaticabilità;
- letargia;
- sudorazione elevata;
- compromissione del controllo degli sfinteri;
- emiparesi o emiplegia;
- disturbi del linguaggio (disartria o afasia);
- disturbi della sensibilità (ad esempio visione offuscata);
- disturbi della coordinazione;
- compromissione parziale dello stato di coscienza;
- sincope (perdita della coscienza associata all’incapacità di mantenere la posizione eretta: il paziente tende a cadere);
- coma.
Il decorso poi può essere complicato da:
- tachipnea (aumento della frequenza respiratoria);
- tachicardia (aumento della frequenza cardiaca);
- irregolarità respiratorie;
- crisi comiziali (epilessia);
- instabilità o aumento della pressione arteriosa;
- anomalie della temperatura corporea che peggiorano la prognosi del paziente.
Sintomi di attacco ischemico transitorio (TIA)
A volte i sintomi prima descritti compaiono solo per alcuni istanti o minuti, per poi scomparire completamente. In questo caso si parla di attacco ischemico transitorio anche chiamato con l’acronimo “TIA”. I sintomi di un TIA sono molto simili a quelli di un ictus cerebrale, tuttavia hanno una durata molto più breve. Un TIA non deve essere MAI sottovalutato, anche perché può essere un campanello di allarme per un ictus vero e proprio: in questi casi è importante farsi subito visitare da un medico. Per approfondire, leggi:
- Differenza tra ictus cerebrale ed attacco ischemico transitorio (TIA)
- Che cos’è un attacco ischemico transitorio (TIA)? Impara a riconoscerlo e potrai salvare una vita, anche la tua
Ictus cerebrale “senza sintomi”: l’ictus silente
In alcuni casi un ictus si può verificare senza che il paziente si accorga di nulla, cioè con sintomi assenti o con sintomi talmente lievi ed aspecifici che il paziente non associa loro un significato di reale gravità: in questo caso si parla di “ictus silente” o “ictus asintomatico” o “ictus silenzioso”. Alcune persone con elevati fattori di rischio potrebbero aver avuto un ictus cerebrale lieve nella loro vita, senza neanche saperlo. Pur non causando sintomi identificabili, un ictus silente porta a dei danni al cervello e pone il paziente verso un aumento del rischio di incorrere in futuro sia in un attacco ischemico transitorio, che in un ictus maggiore. Inoltre, coloro che hanno avuto un ictus grave sono a rischio di avere ictus silenti. In un ampio studio, si è stimato che oltre 11 milioni di persone negli Stati Uniti avessero avuto un ictus. Circa 770.000 di questi eventi erano sintomatici, mentre 11 milioni erano infarti o emorragie silenti. Gli ictus silenti tipicamente causano lesioni che vengono rilevate attraverso l’uso di tecniche di neuroimaging come la risonanza magnetica. Si suppone che gli ictus silenti si verifichino cinque volte più frequentemente rispetto agli ictus sintomatici. Il rischio di ictus silenti aumenta con l’età, ma può colpire anche giovani adulti e bambini, in particolare coloro che presentano una acuta anemia.
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Sospetto un ictus, cosa faccio?
Nel caso abbiate legittimi sospetti che voi o un vostro caro siate stati colpiti da TIA o ictus cerebrale, chiamate immediatamente il Numero Unico per le Emergenze 112 e, nell’attesa dei soccorsi, leggete questo articolo per sapere cosa fare: Ictus, emorragia cerebrale cerebrale e TIA: cosa fare e cosa assolutamente NON fare
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Lo Staff di Medicina OnLine
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