La foto che vedete rappresenta i polmoni di un fumatore ed i polmoni di un non fumatore. Secondo voi i polmoni del fumatore, quali sono?
Una foto così farebbe facilmente smettere di fumare chiunque abbia un minimo di buon senso. Ma so che i fumatori NON HANNO buon senso. Come so che il titolo è purtroppo eccessivamente ottimista. E so per certo queste cose perché sono stato un fumatore per tanti anni, prima di smettere il 16 ottobre del 2012.
Oggi vi racconto una storia di quando ero uno studente alla facoltà di Medicina dell’università Sapienza di Roma. Era il primo anno, avevo 19 anni ed avevamo lezione di anatomia. Davanti a noi c’era un cadavere ed il prof ci stava mostrando i vari tessuti e strutture. Notai che i polmoni, rispetto agli altri organi, erano molto più scuri. Chiesi al prof che malattia avesse ridotto così i polmoni di quella giovane signora. La risposta del prof mi gelò il sangue:
fumava ed è morta di cancro ai polmoni
Mi gelò il sangue perché anche io fumavo e l’idea di avere anche io quei polmoni così “sporchi” di catrame, mi rabbrividiva. Dissi ai miei compagni di corso, anche loro quasi tutti fumatori:
ragazzi, dopo aver visto questo da oggi si smette di fumare per sempre
Tutti gli altri erano d’accordo: anche loro avrebbero smesso di fumare immediatamente, dopo quel triste spettacolo. La lezione era finita e tutti noi studenti eravamo stressati da quei polmoni e da quel cancro che probabilmente ci avrebbe colpito. Ma lo stress noi lo cancellavamo con un modo che a noi sembrava infallibile, così la prima cosa che dissi agli altri, nel cortile del policlinico, fu:
chi ha da accendere?
E da qual giorno ci misi altri 12 anni prima di smettere definitivamente con le sigarette e molti miei colleghi fumano ancora e probabilmente non smetteranno mai.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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LONDRA – Fuori di testa dopo aver abusato di una droga chiamata “meow meow”, a base di Mefedrone. Nel Regno Unito un ragazzo di 19 anni ha tentato di uccidere la madre e si è tagliato il pene dopo essere tornato da un party con gli amici. Durante la festa il giovane aveva abusato di alcol e di Mefedrone, una droga sintetica con effetti simili a cocaina e all’
Qual è l’ingrediente dei cibi colpevole di indurci ad abbuffate e pasti esagerati di cui poi immancabilmente ci si pente? Molti pazienti a questa domanda rispondono sicuri: i grassi! Ma sbagliano. E’ lo zucchero contenuto nei cibi – e non i grassi – a farci mangiare troppo e a spingerci alla sovra-alimentazione. A portare nuovamente lo zucchero sul banco degli imputati, stavolta con l’accusa di portare ad eccessi a tavola, è un interessante studio condotto da Eric Stice dell’Oregon Research Institute e pubblicato sulla rivista The American Journal of Clinical Nutrition.
Il professor Emilio Fossati, primario del Dipartimento d’urgenza della Clinica Pediatrica De Marchi di Milano, ha recentemente affermato che c’è un pesante aumento di giovani dai dodici ai quattordici anni che abusano dell’alcol e arrivano al pronto soccorso in condizioni preoccupanti. Questi ragazzi praticano il binge drinking ovvero “abbuffata di alcolici”, bevendo cinque o sei drink alcolici (spesso vodka al limone) con lo scopo di “sballare” in poco tempo. Nel 2012 ci sono stati sessanta ricoveri al pronto soccorso della De Marchi e quest’anno si stanno raggiungendo i cento. Una ricerca condotta dal professor David Nutt pubblicata nel 2010 sulla prestigiosa rivista The Lancet afferma che l’alcol è la droga più nociva per la società, più di eroina, cocaina e altri narcotici: solo che, a differenza di questi, non è proibita dalla legge in età maggiorenne. Chiunque si può fare un drink o quanti ne vuole senza conseguenze legali. Secondo il professor Nutt se è vero che l’alcol è solo al quarto posto come pericolosità per chi ne fa uso, venendo in questa graduatoria dopo eroina, crack e matamfetamine, è altrettanto vero che, sommando il danno che l’alcol fa all’individuo con il danno sociale, è proprio l’alcol che risulta la “droga” più pericolosa di tutte. 72 punti su 100 contro i 55 dell’eroina, i 54 del crack, i 27 della cocaina, i 24 dell’anfetamina i 20 della marijuana.
Vi piace l’idea di lasciarvi andare ai piaceri dell’alcol ma siete astemi, non volete ingrassare o semplicemente – come capita al sottoscritto – non vi piace l’alcol? Forse è in arrivo una soluzione innovativa! Alcuni scienziati stanno sviluppando un farmaco che imiti tutti gli effetti “positivi” dell’essere ubriachi senza che vi siano rischi per la salute quali dipendenza o postumi di una sbornia. Questa “rivoluzione salutare” è stata messa in piedi dall’ex consulente del governo per i medicinali David Nutt, che vuole fare per gli alcolici quello che la sigaretta elettronica ha fatto per il mondo del tabacco.
Gli italiani sono più social degli statunitensi: secondo una ricerca di LiveXtension negli Stati Uniti i social network sono utilizzati dal 72% della popolazione internet, mentre nel nostro Paese il dato arriva al 75%, un risultato ancora più stupefacente se si considera la fascia di età dai 50 anni in su – nata prima di computer e smartphone – la differenza è ancora maggiore.