La pubertà è un periodo della vita di un essere umano in cui avvengono marcati cambiamenti psichici, morfologici e funzionali attraverso i quali il corpo di un bambino diviene un corpo adulto capace di riprodursi producendo autonomamente i propri ormoni sessuali. I cambiamenti che avvengono in pubertà riguardano soprattutto lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, la maturazione delle gonadi (testicolo e ovaio, che iniziano la gametogenesi, cioè la formazione di spermatozoi ed oociti) e modificazioni psicologiche e comportamentali (come lo sviluppo della pulsione sessuale).
A che età inizia la pubertà nel maschio?
Nel maschio la pubertà inizia intorno al tredicesimo anno di età e dura fino ai 18-20 anni.
A che età inizia la pubertà nella femmina?
Nella femmina la pubertà inizia generalmente prima che nel maschio, intorno all’undicesimo anno di età e dura fino a circa 18 anni.
Leggi anche: Differenza tra omosessuale, eterosessuale, bisessuale, asessuale, polisessuale e pansessuale
Cosa determina un anticipo della pubertà?
Nell’ultimo secolo e mezzo nei paesi sviluppati si è assistito ad un anticipo progressivo della pubertà, almeno fino agli anni ’70, spiegabile sulla base di diversi elementi. Se da un lato ha inciso il maggior apporto calorico e proteico, unitamente alle migliori condizioni igieniche ed ambientali, dall’altro anche il contesto fortemente sessualizzato che caratterizza le società occidentali contribuisce ad anticipare in maniera evidente l’inizio della pubertà.
Vedi anche: IMMAGINE CHE MOSTRA L’AVANZAMENTO DELLA CRESCITA DA NEONATA A DONNA
Cosa determina un ritardo della pubertà?
Vi sono una serie di fattori che agiscono in senso contrario, come l’altitudine (l’ipossia relativa ritarda lo sviluppo puberale) e l’attività fisica particolarmente intensa (specie se associata a basso peso corporeo e disordini alimentari). Infine, non bisogna dimenticare che a parità di condizioni di vita, salute, alimentazione e contesto sociale, l’epoca della pubertà può comunque differire – anche in maniera significativa – sulla base di fattori genetici individuali.
Leggi anche: Ipotalamo: anatomia, struttura e funzioni
Come si manifesta la pubertà nei maschi?
Nel maschio, il primo segno della pubertà è l’aumento di volume dei due testicoli, vale a dire di quegli organi deputati alla produzione degli spermatozoi. A tal proposito, si parla di spermarca per indicare la prima eiaculazione, che normalmente avviene tra i 13 ed i 16 anni; la normospermia viene invece raggiunta a circa 17 anni. Inizia a crescere un accenno di barba sul viso.
Come si manifesta la pubertà nelle femmine?
Analogamente al maschio, nella donna si parla di menarca per indicare l’età di insorgenza della prima mestruazione, che compare appunto verso l’undicesimo anno di età; dopo questo periodo la percentuale di cicli anovulatori si attesta intorno al 55% nei primi due anni, per poi scendere al 20% dopo 5 anni e risalire nella pre-menopausa (si tratta ovviamente di dati generali, suscettibili di un’ampia variabilità individuale). Le mammelle iniziano a svilupparsi ed ingrandirsi.
Leggi anche: Cos’è una ghiandola endocrina? A che servono gli ormoni ed il sistema endocrino?
Come identificare con esattezza l’inizio della pubertà?
Mentre nelle donne l’inizio della pubertà, corrispondente al menarca è facilmente identificabile, come anche l’aumento delle mammelle, molto più difficile risulta nel maschio risalire all’epoca dello spermarca; molto spesso, infatti, il funzionamento dei testicoli si rende evidente per la prima volta durante un sogno, con l’emissione di sperma senza che il giovane stesso si sia reso conto dell’accaduto.
Leggi anche: A che età inizia a crescere il seno nelle donne?
Quali sono i cambiamenti in pubertà che avvengono in entrambi i sessi?
Aldilà del menarca per le femmine e dello spermarca per gli uomini, la pubertà si accompagna a profondi cambiamenti morfologici, funzionali e psichici comuni sia ai maschi che alle femmine, con le duvute differenze qualitative/quantitative. Per entrambi i sessi si assiste alla comparsa di peli ascellari, pubici ed anali, allo sviluppo delle ghiandole sudoripare e degli organi sessuali, all’aumento di lunghezza delle corde vocali e al cambiamento della voce; il tutto accompagnato da un rapido incremento della statura. Al termine della pubertà saranno cambiate anche le differenze nelle proporzioni tra massa ossea, massa muscolare (una volta e mezza superiori nel maschio adulto), e tessuto adiposo (due volte superiore nella femmina adulta).
Leggi anche: Storia di un seno: dall’embrione alla menopausa
Quando si parla pubertà precoce e ritardata?
Entro certi limiti, ritardi ed anticipi nell’insorgenza della pubertà sono in genere fisiologici, ma in determinate situazioni possono nascondere una patologia (spesso di origine ormonale) od una grave alterazione organica. In genere si parla di pubertà precoce quando insorge prima degli 8 anni nella donna e dei 9 nel maschio, e di pubertà ritardata qualora non compaiano segni di sviluppo sessuale entro i 13,4 anni nella femmina ed i 14 anni nel maschio.
Leggi anche:
- A che età smette di crescere il seno nelle adolescenti?
- Virilizzazione (mascolinizzazione): tipi, cause, sintomi, diagnosi e terapie
- Intersessualità: cause, tipi, sintomi, terapia
- Ermafrodita, ermafroditismo, pseudoermafroditismo maschile e femminile, cosa significa?
- Androgino e androginia: etimologia, sessualità, genitali, mito di Platone
- Differenza tra ermafrodita e androgino
- Sindrome di Reifenstein (parziale insensibilità agli androgeni): cause, sintomi, diagnosi, terapia, complicanze
- Sindrome di Swyer (disgenesia gonadica pura) e gonadi a striscia
- Sindrome di Perrault: cause, sintomi, diagnosi, terapia, prognosi
- Sindrome dell’ovaio resistente (sindrome di Savage)
- Da donna a uomo: l’incredibile trasformazione di Jamie
- Un uomo può avere un orgasmo senza eiaculare sperma?
- Irsutismo: cause, sintomi, diagnosi e trattamenti
- E’ normale avere un seno asimmetrico? Esistono rimedi?
- E’ normale avere un seno più grande dell’altro? Rimedi?
- Capezzolo femminile: forma, dimensioni, funzioni e simmetria
- Areola femminile: forma, dimensioni, funzioni e simmetria
- Differenza tra capezzolo maschile e femminile
- Differenza tra capezzolo ed areola
- Differenza tra seno della donna e seno dell’uomo
- Differenze tra ipotalamo, ipofisi, neuroipofisi e adenoipofisi
- Patologie di ipotalamo e ipofisi
- Ipofisi (ghiandola pituitaria): anatomia, funzioni e ormoni secreti
- Asse ipotalamo-ipofisario: fisiologia e ormoni rilasciati
- Gli uomini possono avere il tumore al seno?
- Tumore al seno nell’uomo sintomi, dolore, sopravvivenza e guarigione
- La donna con un enorme seno sulla schiena
- Tiroidectomia totale: complicanze, postoperatorio e aumento di peso
- Tiroidectomia: cosa mi succederà prima, durante e dopo l’intervento chirurgico
- Ipoparatiroidismo e ipocalcemia post chirurgici ed autoimmuni: sintomi e cure
- Nodulo Tiroideo – sintomi e cure
- Ecografia della tiroide: a cosa serve, come si svolge e come ci si prepara all’esame
- Tiroide e obesità: qual è il vero legame?
- Non mangio eppure ingrasso, e se fosse ipotiroidismo?
- Ipotiroidismo: sintomi, diagnosi, cura farmacologica e consigli dietetici
- Dopammina: cos’è ed a che serve?
- Neurotrasmettitori: cosa sono ed a che servono
- Giunzione neuromuscolare (placca motrice) cos’è ed a che serve?
- Sinapsi chimica ed elettrica: cosa sono ed a che servono?
- Quali sono le funzioni della Dopammina?
- Dopammina: biosintesi, rilascio nello spazio sinaptico e degradazione
- Acetilcolina: cos’è ed a cosa serve?
- Serotonina e triptofano: cosa sono e in quali cibi trovarli
- Glutamina: a che serve, quando assumerlo, dosi ed effetti collaterali
- Creatinina alta o bassa: cos’è, cosa indica e come si corregge
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!
L’eiaculazione ritardata è una comune disfunzione sessuale che consiste nella difficoltà o – nei casi più gravi – nella totale incapacità da parte dell’uomo di raggiungere il riflesso eiaculatorio e quindi di eiaculare, nonostante sia avvenuta una adeguata stimolazione sessuale (tramite masturbazione o rapporto sessuale) sufficiente a portare l’uomo al punto di piacere massimo. L’eiaculazione ritardata può essere anche legata ad anorgasmia (incapacità di percepire l’orgasmo).
Quelle del titolo vi potrebbero sembrare domande ridicole o banali ed avervi fatto sorridere, invece sono questioni estremamente importanti e che meritano risposte serie e scientifiche, specie per i giovanissimi che si sono accostati da pochissimo alla sfera sessuale e mancano di esperienza. Penso soprattutto al rischio della trasmissione di infezioni, anche gravi, attraverso il rapporto orale, fatto spesso sottostimato dai più giovani e troppo poco affrontato nella scuola (in Italia l’insegnamento dell’educazione sessuale è ancora una vera utopia…) ed in famiglia. Cominciamo dalla prima domanda:
Salvo particolari patologie, ogni uomo l’ha provata, almeno dalla pubertà in poi, eppure ben pochi sanno cosa succede nel nostro corpo durante una eiaculazione. Cominciamo dalla domanda più scontata:
La melatonina è una sostanza prodotta principalmente dalla epifisi (o ghiandola pineale) che agisce sull’ipotalamo e ha la funzione principale di regolare il ciclo sonno-veglia. La produzione di melatonina da parte della ghiandola pineale umana segue un ritmo circadiano: diminuisce quando l’uomo è esposto alla luce del giorno, mentre aumenta quando scende l’oscurità e ciò favorisce il sonno, per questo motivo è usata spesso come integratore al posto dei farmaci per trattare l’insonnia.
Giocare a pallone per 45 minuti due o tre volte a settimana riduce del 40% il rischio di disturbi sessuali come disfunzione erettile ed eiaculazione precoce. Lo dimostrano i dati della SIA (la Società Italiana di Andrologia) raccolti dal 1998 al 2010 relativamente a 15.000 ragazzi dai 18 ai 20 anni: la pratica del calcio si associa ad un minore rischio di disfunzioni sessuali. Gli effetti positivi si riscontrano anche negli adulti, anche over 65, che vedono aumentare fino al 18% la capacità cardio-respiratoria.
Con ematospermia (anche detta “emospermia“, i due termini sono sinonimi) in medicina si indica la presenza di sangue nello sperma. La maggior parte dei pazienti affetti descrive il problema lamentando evidenti chiazze o striature di sangue color rosso acceso all’interno del liquido seminale; alcuni soggetti affermano che le macchie si presentano addirittura con un colore nero, paragonandole alle tonalità del caffè. Pur rappresentando un segno clinico fortemente allarmante per il paziente affetto, nella stragrande maggioranza dei casi, il sangue nello sperma, clinicamente, non desta preoccupazioni particolari: l’ematospermia viene infatti considerata una condizione benigna ed autolimitata nella maggior parte dei casi. Ad ogni modo, visto che in alcuni casi può essere spia di patologie anche molto gravi, il parere del medico risulta fondamentale, al fine di escludere eventuali patologie nascoste e chiarire ogni dubbio.