Melatonina 1 e 2mg per insonnia: quando assumerla e controindicazioni

MEDICINA ONLINE SLEEPING DORMIRE BENE INSONNIA FARMACI MELATONINA INTEGRATORE 1MG 2MG 3MG 4MG 5MG CIRCADIN 2MG LENTO RILASCIO LETTO COPPIA SONNO SOGNARE CUSCINO PIGIAMA SOGNO.jpgIl nostro corpo, fin dalla preistoria, è “programmato” per possedere un orologio biologico sincronizzato con l’alternanza di luce e buio che si verifica nelle 24 ore, alternanza che prende il nome di “ritmo circadiano“. La luce del sole arriva all’occhio e ciò stimola il blocco del rilascio di una molecola chiamata melatonina, da parte del’ipotalamo, una ghiandola situata nella nostra testa. Quando invece c’è buio, nessuna luce giunge all’occhio e ciò determina un rilascio di melatonina da parte dell’ipotalamo. La melatonina, rilasciata in circolo, concilia il sonno e ci fa addormentare. Ricapitolando:

  • giorno > luce > occhio > ipotalamo > blocco del rilascio di melatonina > siamo svegli;
  • notte > buio > occhio > ipotalamo > aumento del rilascio di melatonina > sonno.

Capito questo meccanismo, è abbastanza intuitivo il fatto che l’illuminazione artificiale delle nostre case, ed ancor di più un luminosissimo schermo di uno smartphone o di un portatile, può “ingannare” il nostro ipotalamo ed impedire il corretto rilascio di melatonina che avverrebbe normalmente la sera, determinando insonnia. Per questo motivo, quando abbiamo problemi ad addormentarci, prima di usare farmaci dai pesanti effetti collaterali, possiamo usare un semplice integratore di melatonina che nella maggioranza dei casi risolverà il problema.

In quali casi è utile assumere melatonina?

In tutti quei casi in cui si soffre di insonnia e si vuole risincronizzare il sonno, in modo da dormire meglio e più ore e svegliarsi la mattina riposati. La melatonina è anche molto utile nei casi di jet lag, quando si affrontano viaggi in paesi in cui il fuso orario è diverso da quello a cui siamo abituati.

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Melatonina da 1mg, 2mg, 3mg, 4mg o 5mg?

Fino al 1° gennaio 2014 la melatonina veniva venduta sotto forma di integratore con vari dosaggi, specie 1mg, 3mg o 5mg, senza bisogno da ricetta medica. Dal 1° gennaio 2014 invece il Ministero della Salute, per adeguarsi regolamento dell’UE sulle indicazioni per la salute per gli integratori, ha cambiato la regolamentazione: come integratore può essere venduta senza ricetta medica solo la melatonina da 1mg, mentre per la melatonina da 2mg o dosaggi superiori serve una ricetta, perché viene considerata un vero e proprio farmaco. Un esempio di farmaco con melatonina è il “Circadin 2mg” in cui ogni compressa contiene 2mg di melatonina a rilascio prolungato. Il Circadin costa 19,95 euro a confezione, quasi un euro a pillola e circa 3 volte di più degli integratori e personalmente a me questo “dislivello” di prezzo sembra piuttosto esagerato e di fatto molti utenti continuano ad acquistare l’integratore senza ricetta con 1mg di melatonina per compressa e – se necessario – assumere più compresse, ad esempio 3 compresse per raggiungere la dose di 3 mg.

Melatonina: quanta assumerne?

Il nostro consiglio è quello di iniziare dal dosaggio più basso, partendo quindi da una singola compressa da 1mg ed eventualmente – se l’effetto è scarso – passare al dosaggio di 2mg od oltre, sempre sotto controllo medico.

Melatonina: quando assumerla?

La melatonina va assunta per bocca, circa un’ora/mezz’ora prima dell’orario in cui ci si vuole addormentare, con un bicchiere d’acqua. Le compresse di melatonina devono essere generalmente deglutite intere e non spezzate, salvo indicazioni scritte sul foglietto illustrativo del prodotto.

Melatonina: interruzione, assuefazione e per quanto tempo

La melatonina può essere assunta anche per lunghi periodi (mesi), senza alcun problema, anche se – in caso di uso prolungato – è sempre importante chiedere il parere del medico.
Non sono noti effetti dannosi in caso di interruzione o di sospensione prematura del trattamento.
Il farmaco non genera assuefazione fisica, ma può – alla lunga – generare una certa assuefazione “psicologica”: il soggetto, così abituato a prendere la sua compressa prima di addormentarsi, in caso di sospensione potrebbe avere dei problemi ad addormentarsi.

Melatonina: controindicazioni

La melatonina non ha particolari controindicazioni, né effetti collaterali e – al di sopra dei bambini di 12 anni, può essere assunta a qualsiasi età. E’ importante ricordare che la melatonina ovviamente induce, nell’arco di 15 minuti dall’assunzione, un certo grado di sonnolenza che può interferire con la capacità di guidare veicoli o svolgere lavori pericolosi che richiedono alta lucidità per essere svolti, quindi il nostro consiglio è quello di assumerla solo quando si ha intenzione di andare a letto subito dopo ed evitare di guidare e svolgere lavori pericolosi dopo averla assunta.

Melatonina: effetti collaterali

Gli effetti collaterali associati all’assunzione di melatonina sono piuttosto rari, specie con dosaggi più bassi. Gli effetti collaterali possibili sono: irritabilità, nervosismo,  irrequietezza, insonnia, sogni anomali, ansia, emicrania, mal di testa, stanchezza,  ipertensione, dolore addominale superiore, secchezza della bocca, nausea.

Melatonina: cosa fare in caso di sovradosaggio?

Dosi al di sotto dei 5mg non determinano generalmente alcun rischio per la salute, in questo caso generalmente si prova una forte sonnolenza. In caso di assunzione da parte di bambini o di assunzione di una dose eccessiva del medicinale, sopra i 5 mg, è necessario rivolgersi al medico al più presto.

Melatonina: il migliore integratore selezionato per voi

Il miglior integratore di melatonina, selezionato, usato e raccomandato dal nostro Staff di esperti, lo potete trovare qui: http://amzn.to/2yax2CB Questo prodotto è veramente molto efficace anche perché oltre alla melatonina, contiene melissa, tiglio, valeriana, passiflora e papavero californiano, piante le cui proprietà sono perfette per farci addormentare e riposare bene.

Rimedi pratici per smettere di russare e riposare meglio

Chi russa può risolvere il problema con dei dispositivi che migliorano il flusso d’aria, come:

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Integratore di Ossido Nitrico per erezioni potenti e durature

MEDICINA ONLINE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PENIS VARICOCELE HYDROCELE IDROCELE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVIl monossido di azoto (anche chiamato “ossido nitrico” o “NO”; in inglese “nitric oxide”) nel corpo umano rappresenta un importante neurotrasmettitore con effetto vaso-dilatatore attraverso la stimolazione dell’enzima guanilato ciclasi ed è utilizzato per la terapia dell’ipertensione polmonare, in particolare nei neonati affetti da insufficienza respiratoria ipossemica. Per la sua capacità vasodilatatoria, l’ossido nitrico riveste una fondamentale importanza nell’erezione del pene, dove è proprio la dilatazione dei vasi sanguigni che permette l’afflusso di sangue necessario per mantenere una erezione potente e per lunghi periodi.

Ecco perché un integratore di Ossido Nitrico può esserti molto utile

Gli integratori che promuovono un aumento di disponibilità di Ossido Nitrico sono usati, spesso con risultati sorprendenti, sia da soggetti affetti da disfunzione erettile (impotenza), ma anche da soggetti assolutamente sani per ottenere più soddisfazione dal rapporto, in quanto anche un soggetto che non soffre di disfunzione erettile può in ogni caso ottenere un potenziale miglioramento dell’erezione, con asta e glande del pene più turgidi e per periodi più lunghi. Sia soggetti molto giovani, che più anziani, grazie all’integrazione di prodotti che promuovono la formazione di Ossido Nitrico possono in pratica avere erezioni migliori senza i rischi di farmaci come Viagra, Cialis o Levitra, e con costi decisamente minori. L’uso di questi integratori riveste particolare importanza anche in persone che soffrono di ansia da prestazione: la maggiore facilità e tenuta dell’erezione, permette infatti a questi soggetti di dedicarsi al rapporto senza il rischio di “brutte figure”, innescando un circolo vizioso positivo che porta a rapporti sessuali decisamente più soddisfacenti e duraturi.

Integratori che aumentano la disponibilità di Ossido Nitrico

L’Ossido Nitrico viene sintetizzato a partire da ossigeno ed arginina grazie all’azione degli enzimi NO-sintasi ed attraverso una reazione multifasica molto complessa. Per aumentare la disponibilità di Ossido Nitrico, è utilissimo un integratore completo come questo: https://amzn.to/2IHSTr2

Altri integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di altri integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna. Ogni prodotto viene periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Integratori e tisane per aumentare estrogeni e grandezza del seno

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologia Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare integratori alimentari che ringiovaniscono la nostra pellePrima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento, ti consiglio di leggere questo articolo: Aumentare il volume del seno senza chirurgia con i cibi ricchi di fitoestrogeni

Integratori alimentari
Per aumentare la grandezza del tuo seno, puoi aiutarti con gli integratori con agnocasto. Puoi trovare quest’erba nelle pillole di molti integratori. Si ritiene che l’agnocasto possa favorire la fertilità di una donna migliorando i livelli di estrogeno. Fai attenzione però ad assumere agnocasto se assumi:

  • pillole anticoncezionali,
  • farmaci psichiatrici,
  • farmaci per il morbo di Parkinson,
  • Metoclopramide,
  • farmaci che influenzano la dopamina.

Consultate sempre il vostro medico di fiducia prima di assumere un integratore.

Infusi e tisane
Ci sono diversi infusi e tisane che possono aumentare il livello di estrogeni nel corpo, alleviando i sintomi della menopausa o della sindrome premestruale senza interferire con i tuoi livelli ormonali. Lascia in infusione le erbe in una tazza di acqua bollente per 5 minuti.

  • Tè nero o verde. Entrambi questi tè contengono fitoestrogeni.
  • Dong quai (Angelica sinensis o Angelica cinese). Questa erba viene usata da sempre nella medicina tradizionale cinese e può ridurre i sintomi della sindrome premestruale. Non prenderla, però, se stai assumendo dei farmaci anticoagulanti come il warfarin.
  • Trifoglio rosso. Questa pianta contiene isoflavoni che sono in grado di alleviare i sintomi della menopausa o della sindrome premestruale.
  • Actaea racemosa. Si ritiene che questa pianta offra dei benefici per la produzione di estrogeni, ma non ne aumenta il livello. Può ridurre il disagio dovuto ai sintomi della menopausa, come le vampate e la secchezza vaginale. Rivolgiti al medico prima di assumere degli integratori di questa erba, in quanto può interferire con diversi farmaci.

Per conoscere i cibi che contengono fitoestrogeni, leggi: Aumentare il volume del seno senza chirurgia con i cibi ricchi di fitoestrogeni

IMPORTANTE: Anche se un’insufficienza di estrogeni può determinare molti problemi, un livello troppo alto può essere correlato a disturbi mestruali, cisti ovariche e CANCRO AL SENO. Chiedi sempre consiglio al tuo medico.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

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Quando prendere le proteine per potenziarne l’effetto?

MEDICINA ONLINE INTEGRATORE ALIMENTARE DIETA DIETARY SUPPLEMENT COMPLEMENT ALIMENTAIRE SUPLEMENTO DIETETICO NahrungsergänzungsmittelE’ una delle domande più frequenti e la risposta è facile: per favorisce l’ipertrofia muscolare ed aiutare a preservare la massa muscolare, le proteine devono essere assunte subito dopo l’allenamento. Diversi studi suggeriscono che assumere proteine in prossimità di allenamenti di resistenza muscolare favorisce l’ipertrofia ed un migliore recupero muscolare. Inoltre, si è scoperto che proteine ad alto contenuto di leucina, come le proteine whey, sono più efficaci nello stimolare la sintesi proteica nei muscoli.

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Prendere le proteine al mattino

Molti sportivi o atleti, specialmente quelli che svolgono allenamenti con i pesi, consumano un frullato di proteine come prima cosa al mattino, subito dopo il risveglio, in modo da ridurre il rischio di catabolismo. Questo avviene specialmente nei periodi di intenso allenamento o durante una dieta a basso contenuto calorico. C’è anche chi preferisce bere un frullato di proteine per iniziare la giornata perché sente un effetto energizzante, e chi invece perché aiuta ad aumentare il senso di sazietà.

In breve, uno shake di proteine al mattino è utile per rompere il digiuno in cui l’organismo è rimasto durante il sonno e, per chi vuole perdere peso e grasso, può essere una buona strategia per controllare l’appetito durante tutto l’arco della giornata.

Conclusioni

Per chi pratica sport, specialmente allenamenti con i pesi, un frullato di proteine dopo l’allenamento è un ottimo aiuto per favorire lo sviluppo muscolare e accelerare il recupero. Oltre a questo importante momento della giornata, anche il mattino è molto importante per una seconda dose di proteine, non solo per nutrire i muscoli dopo il lungo periodo di digiuno notturno, ma anche per recuperare energia e aumentare il senso di sazietà durante il resto della giornata.

Ciò nonostante, non bisogna dimenticare che la decisione di consumare uno, due o addirittura più shake di proteine, dipende sempre dal proprio fabbisogno proteico. L’integrazione è un aiuto prezioso per rendere completa una dieta e anche per agevolare il controllo delle calorie durante la perdita di peso, ma non deve sostituire gli alimenti.

Osservazioni finali

In questo articolo, si parla di due momenti della giornata nei quali l’assunzione di proteine può fare maggiore differenza nei tuoi risultati. Tuttavia, puoi bere uno shake di proteine in qualsiasi altro momento: in sostanza, la cosa più importante è l’apporto energetico giornaliero e consumare tutti i macro nutrienti che costituiscono la tua dieta.

Se non hai modo di portare con te uno shake di proteine, puoi scegliere delle proteine liquide o delle barrette, un’altra eccellente alternativa per un boost proteico a qualsiasi ora. E se il problema è come portarle in giro, molte marche produttrici hanno creato delle proteine disponibili in singole bustine. Come puoi vedere, c’è sempre una soluzione per garantirti l’adeguato consumo proteico per sviluppare i tuoi muscoli.

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Differenza tra creatina monoidrata, titolata, effervescente e tri-creatina malato

MEDICINA ONLINE PALESTRA MUSCOLI IPERTROFIA ALLENAMENTO FIBRE MUSCOLARI ROSSE BIANCHE LENTE VELOCI PESI PESISTICA WORKOUT PRE POST INTERATORI PROTEINE AMINOACIDI RAMIFICATI BCAA WHEY CASEINE CREATINA CARNITINA FISICOLa creatina monoidrata è stata la prima forma di creatina messa in commercio, tuttora estremamente diffusa grazie ai molti benefici a cui però si uniscono alcuni effetti collaterali come il minimo assorbimento ed i famosi problemi intestinali dovuti alla sua scarsa solubilità. Infatti solo una parte della dose veniva assorbita, mentre l’altra rimaneva nell’intestino dove il corpo inviava acqua per sciogliere i cristalli di creatina e questo causava diarrea e crampi. Quindi bisognava assumere una dose molto massiccia per assimilarne solo una piccola parte.
Oltre questo, la creatina aveva l’inconveniente che non poteva essere usata nei periodi di definizione, in quanto causa di ritenzione idrica.
Per questi motivi sono stati, negli anni, creati molti altri tipi di creatina, più costosa, ma con minor effetti collaterali, tra cui:

Creatina effervescente

La creatina monoidrata è unita al bicarbonato di potassio e all’acido citrico. Grazie a questi due composti diventa effervescente in acqua dando origine ad una potente creatina ionizzata.
Quest’ultima è in grado di manipolare il pH dello stomaco dando un maggiore assorbimento.

Tri – Creatina malato

La creatina è unita all’acido malico. Quest’ultimo è un intermedio del ciclo di Krebs, il quale è importantissimo per la produzione di energia. Quindi la somma della creatina all’acido malico da una produzione di energia (ATP) nettamente superiore alla semplice creatina monoidrata.
Inoltre questo sale non da ritenzione idrica diventando, quindi, consigliabile anche nei periodi di definizione.

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Creatina titolata

La creatina titolata da origine allo stesso prodotto della creatina effervescente ma in un modo differente. Ovvero, si ottiene sempre la potente soluzione ionizzata ma con la “titolazione”, cioè l’aggiunta alla semplice creatina di acido citrico e citrato di sodio. Questo composto cambia il pH dell’acqua in cui viene miscelato dando un completo o quasi assorbimento della creatina.

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Differenza tra creatina micronizzata e monoidrata: vantaggi e svantaggi

MEDICINA ONLINE PALESTRA MUSCOLI IPERTROFIA ALLENAMENTO FIBRE MUSCOLARI ROSSE BIANCHE POTENZIALE GENETICO PESI PESISTICA WORKOUT PRE POST INTERATORI PROTEINE AMINOACIDI RAMIFICATI BCAA WHEY CASEINE CREATINA CARNITINA FISICOLa creatina micronizzata rappresenta un’evoluzione della classica forma monoidrata, introdotta sul mercato degli integratori alimentari nei primi anni ’90. Quest’ultima, pur essendo la più utilizzata in assoluto dagli atleti, presenta alcune limitazioni, prima fra tutte la scarsa idrosolubilità. Messa in acqua e mescolata, la creatina monoidrato rimane in sospensione, ma tende ben presto a depositarsi sul fondo del recipiente. Così come nel bicchiere, la quota di creatina non solubilizzata si deposita nello stomaco e nell’intestino, richiamando acqua per effetto osmotico. Tutto ciò può causare dolori addominali e diarrea, con conseguente disidratazione, predisposizione ai crampi muscolari e – teoricamente – calo della performances. Per questo motivo i produttori hanno cercato di cambiare la natura fisica del sale monoidrato della creatina, riducendo le dimensioni dei cristalli che lo costituiscono. Da queste ricerche è nata la creatina micronizzata, che rispetto alla tradizionale ha la capacità di rimanere in sospensione più a lungo, grazie ad un diametro delle polveri nettamente inferiore (fino a 20 volte). Il risultato è un migliore assorbimento ed una riduzione dei classici problemi intestinali.
Il prezzo della creatina micronizzata è leggermente superiore rispetto alla tradizionale monoidrata; nonostante ciò, rimane una delle formulazioni più economiche, anche grazie all’elevato contenuto in creatina.

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Come abbiamo visto, la creatina micronizzata si propone di superare uno dei principali limiti della tradizionale formula monoidrato: la scarsa solubilità; tuttavia – a nostro avviso – la micronizzata non determina nessun macroscopico vantaggio in fatto di performance, rispetto alla monoidrata. L’unico vero vantaggio della creatina micronizzata rispetto alla classica forma monoidrata, è un minor rischio di effetti collaterali a livello intestinale, ma solo per quei soggetti che lamentano disturbi intestinali in seguito alla sua assunzione.

Creatina monoidrata:

  • Pro: economica; efficace.
  • Contro: minore solubilità; maggior rischio di effetti collaterali intestinali nei soggetti predisposti.

Creatina micronizzata:

  • Pro: maggiore solubilità; minor rischio di effetti collaterali intestinali nei soggetti predisposti; efficacia.
  • Contro: maggior costo.

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Differenza tra aminoacidi ramificati BCAA 2:1:1, 4:1:1, 8:1:1, 12:1:1 e 20:1:1

MEDICINA ONLINE PALESTRA PESI MUSCOLI MASSA PROTEINE AMMINOACIDI BCAA RAMIFICATI ESSENZIALI WHEY LATTE SIERO CASEINE CREATINA CARNITINA DIMAGRIRE WORKOUT ALLENAMENTO BICIPITI SPALLE DORSGli aminoacidi ramificati, anche chiamati BCAA (dall’inglese “branched-chain amino acid”), sono costituiti da leucina, isoleucina e valina e compongono il 35% degli aminoacidi presenti nel muscolo. Gli integratori di BCAA sono molti usati tra gli sportivi, specie tra i frequentatori di palestre, ma sul mercato ne esistono di diversi tipi e ciò può destare qualche dubbio tra i consumatori.

Esistono i BCAA con rapporto 2:1:1, quelli con rapporto 4:1:1, quelli 8:1:1 ed infine i più recenti con rapporto 12:1:1 e 20:1:1. Quali sono le differenze tra essi? Quale conviene comprare?

Come anticipato all’inizio dell’articolo, gli aminoacidi ramificati sono:

  • leucina;
  • valina;
  • isoleucina.

Quando parliamo di BCAA con un dato rapporto stiamo ad indicare che il rapporto di leucina presente è in quantità maggiore rispetto agli altri due amminoacidi ramificati in modo variabile:

  • con un integratore BCAA 2:1:1 avremo due parti di leucina, una parte di valina ed una di isoleucina;
  • con un integratore BCAA 4:1:1 avremo quattro parti di leucina, una parte di valina ed una di isoleucina;
  • con un integratore BCAA 8:1:1 avremo otto parti di leucina, una parte di valina ed una di isoleucina;
  • con un integratore BCAA 12:1:1 avremo dodici parti di leucina, una parte di valina ed una di isoleucina,
  • con un integratore BCAA 20:1:1 avremo venti parti di leucina, una parte di valina ed una di isoleucina.

Da ciò appare chiaro come, tra i tre aminoacidi, la maggiore importanza sia data alla leucina. Perché? La leucina è l’amminoacido che interviene nella sintesi proteica e quindi nel recupero. La leucina è importante per la costruzione ed il mantenimento del tessuto muscolare. Promuove la sintesi proteica nei muscoli e nel fegato, rallenta la decomposizione delle proteine muscolari e promuove i processi di rigenerazione. Invece la valina e la isoleucina svolgono prettamente una funzione energetica. Questo si traduce, in termini pratici, in una maggior sintesi proteica e in un minor catabolismo muscolare, oltre ad un maggior recupero, che è solitamente il motivo per cui vengono usati gli aminoacidi ramificati, soprattutto nel post allenamento.

Quindi quale BCAA prendere?

Rapporti diversi dei tre aminoacidi, sono usati per scopi diversi. Quale rapporto acquistare? Per avere una risposta a questa domanda, leggi questo articolo: Quali aminoacidi ramificati BCAA assumere: 2:1:1, 4:1:1, 8:1:1, 12:1:1 o 20:1:1?

I migliori integratori

I migliori integratori alimentari scelti, selezionati ed usati dal nostro Staff di esperti, sono:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Dibase (vitamina D): posologia, effetti collaterali [FOGLIETTO ILLUSTRATIVO]

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Roma Medicina Chirurgia Estetica Rughe Filler Cavitazione Peso Dimagrire Pancia Grasso Dietologo Cellulite Senologo Pene H Grasso Pancia Sex Sessuologo Auguri Buon Natale 2013 CURA FARMACI ANTICOLESTEROLODibase è un farmaco contenente Vitamina, usato nell’integrazione di tale vitamina.

Indicazioni: Prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D.

Forma farmaceutica e contenuto

  • Gocce orali, soluzione: flacone in vetro ambrato, chiuso con una capsula a prova di bambino in polipropilene. La confezione contiene 1 flacone da 10 ml ed 1 contagocce.
  • Soluzione orale: contenitore in vetro ambrato, chiuso con una capsula in polipropilene. Confezioni da 1, da 2 o da 4 contenitori monodose da 2,5 ml.
  • Soluzione iniettabile : fiale in vetro ambrato. Confezioni da 6 fiale da 100.000 U.I./ml e da 2 fiale da 300.000 U.I./ml

Controindicazioni

  • Ipersensibilità al colecalciferolo o a uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Ipercalcemia, ipercalciuria.
  • Calcolosi renale (nefrolitiasi, nefrocalcinosi).
  • Insufficienza renale.

Precauzioni

  • Nei pazienti anziani già in trattamento con glicosidi cardiaci o diuretici è importante monitorare la calcemia e la calciuria. In caso di ipercalcemia o di insufficenza renale, ridurre la dose o interrompere il trattamento.
  • Il prodotto deve essere prescritto con cautela a pazienti affetti da sarcoidosi, a causa del possibile incremento del metabolismo della vitamina D nella sua forma attiva. In questi pazienti occorre monitorare il livello del calcio nel siero e nelle urine.
  • Pazienti affetti da insufficienza renale presentano un alterato metabolismo della vitamina D; perciò, se devono essere trattati con colecalciferolo, è necessario monitorare gli effetti sull’omeostasi di calcio e fosfato.

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Interazioni
Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

  • L’uso concomitante di anticonvulsivanti o barbiturici può ridurre l’effetto della vitamina D3 per inattivazione metabolica. In caso di trattamento con diuretici tiazidici, che riducono l’eliminazione urinaria del calcio, è raccomandato il controllo delle concentrazioni sieriche di calcio.
  • L’uso concomitante di glucocorticosteroidi può ridurre l’effetto della vitamina D3.
  • In caso di trattamento con farmaci contenenti la digitale, la somministrazione orale di calcio combinato con la vitamina D aumenta il rischio di tossicità della digitale (aritmia). È pertanto richiesto lo stretto controllo del Medico e, se necessario, il monitoraggio elettrocardiografico e delle concentrazioni sieriche di calcio.
  • Un concomitante uso di antiacidi contenenti alluminio può iterferire con l’efficacia del farmaco, diminuendo l’assorbimento della vitamina D, mentre preparati contenenti magnesio possono esporre al rischio di ipermagnesiemia.
  • Studi sugli animali hanno suggerito un possibile potenziamento dell’azione del warfarin quando somministrato con calciferolo. Sebbene non vi siano simili evidenze con l’impiego di colecalciferolo è opportuno usare cautela quando i due farmaci vengono usati contemporaneamente.
  • La colestiramina, il colestipolo e l’orlistat riducono l’assorbimento della vitamina D, mentre l’alcoolismo cronico diminuisce le riserve di Vitamina D nel fegato

Avvertenze

  • Considerare la dose totale di vitamina D quando si assumono altri prodotti che contengono già vitamina D, cibi addizionati con vitamina D o in caso di utilizzo di latte arricchito con vitamina D.
  • L’assunzione prolungata di alti dosaggi di vitamina D deve essere effettuata sotto stretto controllo medico.

Chiedere consiglio al medico nei seguenti casi, in cui può essere necessario un aumento dei dosaggi rispetto a quelli standard:

  • soggetti in trattamento con anticonvulsivanti o barbiturici (vedere “Interazioni”);
  • soggetti in trattamento con terapie corticosteroidee (vedere “Interazioni”);
  • soggetti in trattamento con ipolipidemizzanti quali colestipolo, colestiramina e orlistat (vedere “Interazioni”);
  • soggetti in trattamento con antiacidi contenenti alluminio (vedere “Interazioni”);
    soggetti obesi;
  • patologie digestive (malassorbimento intestinale, mucoviscidosi o fibrosi cistica);
    insufficienza epatica.

Gravidanza e allattamento
Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale. Nei primi 6 mesi di gravidanza la vitamina D deve essere assunta con cautela per il rischio di effetti teratogeni. Quando necessario, la vitamina D può essere prescritta durante l’allattamento. Tale supplementazione non sostituisce la somministrazione di vitamina D nel neonato.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Non sono disponibili dati sugli effetti del prodotto sulla capacità di guidare. Tuttavia, un effetto su tale capacità è improbabile.

Posologia
DIBASE può essere somministrato a cadenza giornaliera, settimanale, mensile o annuale. In caso di terapia per via orale, si raccomanda di assumere DIBASE durante i pasti. La terapia per via intramuscolare è indicata solo in caso di sindromi da malassorbimento.

Prevenzione della carenza di vitamina D:
La somministrazione preventiva di DIBASE è consigliata in tutte le condizioni caratterizzate da maggior rischio di carenza o da aumentato fabbisogno. È generalmente riconosciuto che la prevenzione della carenza di vitamina D deve essere effettuata in maniera sistematica nel neonato (in particolare nel prematuro), nel lattante, nella donna in gravidanza (ultimo trimestre) e nella donna che allatta alla fine dell’inverno e in primavera, nel soggetto anziano, eventualmente nel bambino e nell’adolescente se l’esposizione solare è insufficiente.

Trattamento della carenza di vitamina D:
A titolo indicativo si fornisce il seguente schema posologico, da adattare a giudizio del medico sulla base della natura e gravità dello stato carenziale.

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DIBASE 10.000 U.I./ml gocce orali, soluzione

Le posologie giornaliere sotto indicate possono essere assunte anche una volta alla settimana moltiplicando per sette la dose giornaliera indicata.

Neonati, Bambini e Adolescenti (< 18 anni)
Prevenzione: 2-4 gocce al giorno (pari a 500-1000 U.I. di vitamina D3).
Trattamento: 8-16 gocce al giorno (pari a 2.000-4.000 U.I. di vitamina D3) per 4-5 mesi.

Donne in gravidanza
3-4 gocce al giorno (pari a 750-1.000 U.I. di vitamina D3) nell’ultimo trimestre.

Adulti e Anziani
Prevenzione: 3-4 gocce al giorno (pari a 750-1.000 U.I. di vitamina D3). In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio fino a 8 gocce al giorno (pari a 2.000 U.I. di vitamina D3).
Trattamento: 20-40 gocce al giorno (pari a 5.000-10.000 U.I. di vitamina D3) per 1-2 mesi.

Istruzioni per l’uso
La confezione contiene un flacone ed un contagocce. Il flacone è dotato di una capsula a prova di bambino. Il contagocce è dotato di una custodia. Per l’impiego seguire le istruzioni sotto riportate:

  • aprire il flacone rimuovendo la capsula nel modo seguente: premere e contemporaneamente svitare
  • svitare la custodia in plastica che avvolge la punta del contagocce
    inserire il contagocce nel flacone per prelevare il contenuto.
  • Dosare in un cucchiaino il numero di gocce prescritte dal medico e assumere;
    chiudere il flacone
  • Riavvitare la custodia sulla punta del contagocce;
    riporre il flacone ed il contagocce nella confezione.
    DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale

Neonati, Bambini e Adolescenti (< 18 anni)
Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) ogni 1-2 mesi .
Trattamento: 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) una volta a settimana per 16-24 settimane.

Donne in gravidanza
1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese nell’ultimo trimestre.

Adulti e Anziani
Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 25.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 2 contenitori monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese.
Trattamento: 2 contenitori monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta alla settimana per 8-12 settimane.

DIBASE 50.000 U.I./2,5 ml soluzione orale

Neonati, Bambini e Adolescenti (< 18 anni)
Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) ogni 2-4 mesi
Trattamento: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta a settimana per 8-12 settimane.

Donne in gravidanza
2 contenitori monodose (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) all’inizio dell’ultimo trimestre.

Adulti e Anziani
Prevenzione: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) ogni 2 mesi. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese.
Trattamento: 1 contenitore monodose (pari a 50.000 U.I. di vitamina D3) una volta alla settimana per 8-12 settimane

DIBASE 100.000 U.I./ml soluzione iniettabile

Neonati fino a 24 mesi
Prevenzione: Si consiglia di somministrare le dosi con DIBASE 10.000 U.I. /ml gocce orali, soluzione oppure con DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale o con DIBASE 50.000 U.I. /2,5 ml soluzione orale.
Trattamento: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese per 4-6 mesi.

Bambini e Adolescenti (2-18 anni)
Prevenzione: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) ogni 4-8 mesi.
Trattamento: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese per 4-6 mesi.

Donne in gravidanza
1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) all’inizio dell’ultimo trimestre.

Adulti e Anziani
Prevenzione: 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) ogni 4 mesi. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 1 fiala (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) ogni 2 mesi.
Trattamento: 2 fiale (pari a 200.000 U.I. di vitamina D3) una volta al mese per 3 mesi.

Istruzioni per l’uso
Le dosi possono essere somministrate per via orale o intramuscolare. Le fiale sono dotate di anello di prerottura e devono essere aperte nel modo seguente: tenere con una mano la parte inferiore della fiala; porre l’altra mano sulla parte superiore posizionando il pollice al di sopra dell’anello bianco ed esercitare una pressione.

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DIBASE 300.000 U.I./ml soluzione iniettabile

Neonati fino a 24 mesi
Si consiglia di somministrare le dosi con DIBASE 10.000 U.I. /ml gocce orali, soluzione oppure con DIBASE 25.000 U.I./2,5 ml soluzione orale o con DIBASE 50.000 U.I. /2,5 ml soluzione orale.

Bambini e Adolescenti (2-18 anni)
Prevenzione: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) una volta all’anno.
Trattamento: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) da ripetere dopo 3 mesi.

Adulti e Anziani
Prevenzione: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) una volta all’anno. In soggetti ad alto rischio di carenza può essere necessario aumentare il dosaggio a 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) ogni 6 mesi.
Trattamento: 1 fiala (pari a 300.000 U.I. di vitamina D3) da ripetere dopo 6 settimane.

Istruzioni per l’uso
Le dosi possono essere somministrate per via orale o intramuscolare. Le fiale sono dotate di anello di prerottura e devono essere aperte nel modo seguente: tenere con una mano la parte inferiore della fiala; porre l’altra mano sulla parte superiore posizionando il pollice al di sopra dell’anello bianco ed esercitare una pressione.

Sovradosaggio
Interrompere l’assunzione di DIBASE quando la calcemia supera i 10,6 mg /dl (2,65 mmol/l) o se la calciuria supera 300 mg/24 h negli adulti o 4-6 mg/kg/die nei bambini. Il sovradosaggio si manifesta come ipercalciuria e ipercalcemia, i cui sintomi sono i seguenti: nausea, vomito, sete, polidipsia, poliuria, costipazione e disidratazione. Sovradosaggi cronici possono portare a calcificazione vascolare e degli organi, come risultato dell’ipercalcemia Il sovradosaggio durante i primi 6 mesi di gravidanza può avere effetti tossici nel feto: esiste una correlazione tra eccesso di assunzione o estrema sensibilità materna alla vitamina D durante la gravidanza e ritardo dello sviluppo fisico e mentale del bambino, stenosi aortica sopravalvolare e retinopatia. L’ipercalcemia materna può anche portare alla soppressione della funzione paratiroidea nei neonati con conseguente ipocalcemia, tetania e convulsioni.

Trattamento in caso di sovradosaggio
Interrompere la somministrazione di DIBASE e procedere alla reidratazione. In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di DIBASE avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale. Per qualsiasi dubbio sull’uso di DIBASE, rivolgersi al medico.

Effetti collaterali di Dibase
Come tutti i medicinali, DIBASE può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Se la posologia è conforme alle effettive esigenze individuali, DIBASE è ben tollerato, grazie anche alla capacità dell’organismo di accumulare il colecalciferolo nei tessuti adiposi e muscolari. Gli effetti indesiderati segnalati con l’uso della vitamina D sono i seguenti:

  • reazioni di ipersensibilità,
  • debolezza,
  • anoressia,
  • sete,
  • sonnolenza,
  • stato confusionale,
  • cefalea,
  • costipazione,
  • flatulenza,
  • dolore addominale,
  • nausea, vomito,
  • diarrea,
  • gusto metallico,
  • secchezza delle fauci,
  • rash,
  • prurito,
  • nefrocalcinosi,
  • poliuria,
  • polidipsia,
  • insufficienza
  • renale,
  • ipercalciuria,
  • ipercalcemia.

Scadenza e Conservazione
Vedere la data di scadenza riportata sulla confezione. Il periodo di validità si intende per il prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato. La data di scadenza si riferisce all’ultimo giorno del mese. ATTENZIONE: Non usare DIBASE dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.Conservare a temperatura non superiore ai 30°C. Non congelare. Conservare nella confezione originale per tenere il medicinale al riparo dalla luce.

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