Incontinentia pigmenti: cause, trasmissione, sintomi, diagnosi, cure

MEDICINA ONLINE FOMACOSI incontinentia pigmenti.jpgCon il termine “facomatosi” (in inglese “phakomatoses”) o con “ectodermosi congenite”, in medicina si identifica un gruppo di malattie ereditarie che interessano la cute e altri organi, tra cui il cervello. In tale gruppo possiamo includere varie patologie, tra cui:

  • neurofibromatosi;
  • sclerosi tuberosa;
  • angiomatosi retino-cerebellare (malattia di Von Hippel-Lindau);
  • angiomatosi cutanea associata ad anomalie del SNC (angiomatosi meningofacciale con calcificazione cerebrale o sindrome di Sturge-Weber);
  • incontinentia pigmenti;
  • sindrome di Bonnet – Dechaume – Blanc (sindrome di Wyburn-Mason);
  • atassia-teleangectasia (sindrome di Louis-Bar).

La neurotibromatosi e la sclerosi tuberosa, due facomatosi tra le più diffuse, sono caratterizzate dalla presenza, nel sistema nervoso centrale (SNC), di formazioni benigne similtumorali (amartomi) che hanno la potenzialità di subire una trasformazione neoplastica.

In questo articolo ci occuperemo della incontinentia pigmenti.

Incontinentia pigmenti

L’incontinentia pigmenti è una displasia ectodermica multisistemica a trasmissione X-linked dominante caratterizzata da alterazioni cutanea, della dentizione e degli annessi cutanei e sovente alterazioni neurologiche ed oculari.

Epidemiologia

Si tratta di una sindrome estremamente rara con un’incidenza di 1 su 50000 nascite. Le femmine sono affette 20 volte più dei maschi dal momento che risulta letale nella maggior parte di questi.

Cause

L’incontinentia pigmenti è trasmessa dai genitori ai figli ed è causata da mutazione nel gene IKBKG, la più frequente delle quali (85% dei casi) è una delezione coinvolgente gli esoni 4-10. IKBKG codifica per NEMO (IKK-γ), una subunità regolatrice del complesso IKK che a sua volta attiva NF-κB, fattore di trascrizione coinvolto in numerose vie di segnalazione tra cui quelle dell’infiammazione e della sopravvivenza cellulare. Le cellule risultano ipersensibili ai processi di apoptosi scatenati da TNF-α.

Trasmissione

L’incontinentia pigmenti è una malattia genetica a trasmissione X-linked dominante. Le malattie dominanti legate all’X sono molto poco frequenti e hanno una caratteristica particolare: colpiscono più le femmine che i maschi, tuttavia nelle femmine si manifestino in maniera più lieve. Proprio perché sono dominanti, basta che un singolo allele sia mutato, perché la malattia si manifesti. Sebbene la maggior parte di malattie legate al cromosoma X segua una trasmissione recessiva, vi sono rare forme di malattie genetiche legate al cromosoma X che seguono una trasmissione dominante. Questo vuol dire che anche se una femmina eredita un cromosoma X normale ed un cromosoma X con una mutazione, il gene mutato ha il sopravvento sul gene normale e quindi si manifesta la malattia.

MEDICINA ONLINE Ereditarietà X linked DOMINANTE malattie legate al cromosoma X significato esempi.jpg

Se un maschio eredita il cromosoma X con la mutazione sarà affetto perché i maschi hanno un solo cromosoma X. Una femmina ha quindi 1 probabilità su 2 (50%) di trasmettere la malattia sia ai figli maschi che alle femmine. Un maschio affetto avrà tutte le figlie femmine affette ma tutti i maschi normali (perché a questi trasmetterà solo il cromosoma Y). Un padre affetto trasmette quindi la malattia solo alle figlie e mai ai figli maschi.

Punti chiave:

  • Se una femmina portatrice ha una figlia, passerà o il cromosoma X con il gene normale, o il cromosoma X con il gene mutato. Ogni figlia quindi 1 probabilità su 2 (il 50%) di ereditare il gene mutato. Se questo accade la figlia sarà portatrice come la madre. C’è anche 1 probabilità su 2 (il 50%) che la figlia erediti il gene normale. Se questo accade sarà totalmente sana rispetto la malattia. Questo rischio rimane lo stesso per ogni figlia.
  • Se un maschio che ha la malattia legata all’X ha una figlia le trasmetterà sempre il gene mutato. Questo perché i maschi hanno solamente un cromosoma X e passano sempre questo alle loro figlie. Tutte le sue figlie saranno portatrici. Le figlie di solito non avranno la malattia ma sono a rischio di avere figli affetti.
  • Se un maschio che ha una malattia legata all’X ha un figlio, suo figlio non erediterà mai il gene mutato sul cromosoma X. Questo perché i maschi sempre passano il loro cromosoma Y ai loro figli ( se passano il loro cromosoma X avranno una figlia).

Sintomi e segni

Clinicamente si distinguono quattro fasi:

  • fase I: si presenta alla nascita con un’eruzione vescicolo-bollosa su base eritematosa che segue le linee di Blaschko. L’eruzione si può ripresentare in corso di malattie febbrili;
  • fase II: caratterizzata dallo sviluppo di lesioni verrucose alle estremità dopo qualche mese dalla nascita;
  • fase III: compaiono strisce e spirali iperpigmentate lungo le linee di Blaschko che perdurano sino all’adolescenza;
  • fase IV: compaiono chiazze o strisce atrofiche, pallide, prive di annessi cutanei agli arti inferiori durante l’adolescenza.

Oltre a queste alterazioni cutanee i pazienti mostrano alterazioni della dentizione con denti distrofici, “a cono” o assenti, quadro che può essere presente anche nei portatori. Si possono riscontrare alopecia, onicodistrofia, neovascolarizzazione retinica, microcefalia, convulsioni, disturbi cognitivi, ritardo mentale.

Diagnosi

È possibile effettuare un’indagine genetica prenatale.

Terapie

Non è disponibile alcun trattamento specifico. Sono necessarie visite oftalmologiche per il follow-up di eventualia alterazioni oculari; la neovascolarizzazione retinica può essere trattata con la fotocoagulazione laser e l’eventuale distacco di retina con la chirurgia. Devono sempre essere effettuati una valutazione neurologica, RMN encefalo ed altri approfondimenti se si sospettano alterazioni neurologiche. Le alterazioni dentali possono essere corretta da un ortodontista. Può essere necessaria una terapia del linguaggio.

Prognosi

L’aspettativa di vita è normale, lo sviluppo cognitivo è normale in circa il 60% dei casi.

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