Differenze tra orgasmo vaginale e clitorideo

MEDICINA ONLINE VULVA LABBRA GRANDI PICCOLE LABIA MINORA MAJOR VAGINA SEX SESSO DONNA APPARATO SESSUALE FEMMINILE CLITORIDE MEATRO URETRALE OPENING IMENE VERGINITA WALLPAPER PICS PICTUREQuando si parla di sessualità femminile, spesso di finisce a discutere sul fatto che esistano “orgasmo clitorideo” ed “orgasmo vaginale” nella donna, come due entità separate, piuttosto che come due facce della stessa medaglia. Esistono davvero due diversi tipi di orgasmo nella donna? Per la verità non tutti gli studi scientifici a riguardo vanno nella stessa direzione. Cerchiamo di analizzare la questione.

Tutto comincia con Freud

La terminologia di “orgasmo vaginale” è stata introdotta nei primi del ‘900 dal famoso neurologo e psicoanalista, fondatore della psicoanalisi, Sigmund Freud. Lo scienziato austriaco identificava l’orgasmo vaginale come una sorta di raggiungimento della piena maturità sessuale, in contrapposizione all’orgasmo clitorideo, che veniva considerato immaturo e tipico delle fasi precedenti alla maturità sessuale. Ricerche successive hanno portato alla scoperta addirittura di un terzo tipo di orgasmo: quello della cervice. Da allora questa classificazione è stata più volte messa in discussione da svariate ricerche, tuttavia questa distinzione a mio avviso esiste. La distinzione tra le aree che originano l’orgasmo vaginale e quello clitorideo è infatti supportata dalle osservazioni cliniche. È stato osservato, attraverso l’utilizzo della risonanza magnetica durante l’autoerotismo, che le aree sensoriali attivate nel cervello femminile sono diverse a seconda che l’orgasmo sia clitorideo, vaginale o cervicale.

Leggi anche: Contrazioni vaginali durante l’orgasmo femminile [VIDEO] Attenzione: immagini sessualmente esplicite

Differenze tra orgasmo vaginale e clitorideo

Le donne quindi, secondo vari studi scientifici, possono avere un orgasmo generato dalla stimolazione del clitoride, della vagina o dalla combinazione dei due. E allora, quali sono le differenze tra questi due tipi di orgasmo?
L’orgasmo clitorideo è il più comunemente sperimentato ed il più raggiungibile da tutte le donne, anche in tenera età. Il clitoride è esposto all’esterno e ciò lo porta ad essere stimolato facilmente dal partner durante l’atto sessuale, specie nella posizione “del missionario” dove il clitoride viene ad essere ripetutamente e ritmicamente stimolato dal pube dell’uomo durante la penetrazione.
Il clitoride è il primo che viene stimolato dalla donna in giovane età, ancor prima della penetrazione maschile, essendo facilmente accessibile senza traumi, al contrario delle pareti vaginali che sono difficilmente accessibili quando la donna è vergine, a causa dell’imene integro, il setto di membrana mucosa che ricopre parzialmente l’esterno dell’apertura della vagina.
Una volta raggiunto l’orgasmo clitorideo, il corpo è pervaso da un senso di calore, elettricità e contrazioni che possono durare vari secondi. Alcune donne comunque hanno un clitoride più sensibile rispetto ad altre e la sua stimolazione eccessiva o con un eccesso di pressione può essere vissuta come irritante da alcune donne e causare disagio piuttosto che piacere.
Mentre l’orgasmo clitorideo è stato provato almeno una volta nella vita da tutte le donne adulte, la stessa cosa non si può dire di quello vaginale: l’orgasmo vaginale è molto meno frequente (20% degli orgasmi) ed è legato alla penetrazione durante il rapporto. Viene provocato dalla pressione e la frizione di pene, dita o sex toys nell’area della parete frontale della vagina, dove in alcune donne è presente il punto G. La stimolazione vaginale provoca un orgasmo più intenso, di durata variabile, caratterizzato da una sensazione di profonda pulsazione delle pareti vaginali, specie quella anteriore dove si trova il punto G.

La distinzione tra i due tipi di orgasmo non è ancora universalmente accettata dalla comunità scientifica. E’ importante ricordare infine che la distinzione tra orgasmo vaginale e clitorideo ha purtroppo provocato negli anni in alcune donne, una profonda sensazione di inadeguatezza dovuta alla presunta incapacità di raggiungere l’uno o l’altro orgasmo.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Le 5 frasi da non dire mai ad una donna mentre fate l’amore

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma LUI AMA SESSO LEI INTESA SESSUALE Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Glutei AnoPer non rovinare il momento di intimità che avete creato con la vostra ragazza è molto importante che state attenti a quello che dite. A volte una frase fuori posto o mal interpretata può interrompere
il rapporto sessuale che state avendo con la vostra ragazza soprattutto se è il primo tra di voi e non siete ancora a vostro agio con lei e non sapete come comportarvi in determinati frangenti. Non bisogna farsi lasciarsi trasportare dall’euforia dell’amplesso e prestare un po’ di attenzione a quello che si dice. Di seguito elencheremo le frasi da non dire ad una donna mentre si fa l’amore.

1) Facciamo così? Alla mia ex piaceva!

Frasi del genere non sono molto apprezzate, anzi sono molto detestabili. Qualsiasi cosa si dica non si deve mai far riferimento alle proprie ex o ai rapporti sessuali avuti con altre donne. Far capire che pensate ad un altra donna mentre fate l’amore con la vostra ragazza non aiuta molto la vostra posizione quindi meglio lasciar perdere ogni confronto con le passate esperienze.

2) Non sei ancora venuta?

Chiedere ripetutamente al proprio partner se si è raggiunto l’orgasmo può produrre nella donna un sentimento di ansia che la porterà a perdere l’eccitazione con la quale ha cominciato il rapporto. Meglio non spingere questo tasto cercando di metterle fretta ma fatela sentire a suo agio visto che l’orgasmo è tanto importante per lei quanto lo è per voi. Se si ha comunque fretta di concludere l’atto sessuale è meglio usare più tatto cercando di farlo capire con altre espressioni che non contengano riferimenti al loro orgasmo.

3) Giulia… ehm Carla

Sbagliare il nome della vostra ragazza/compagna/moglie è già sbagliato normalmente, ma farlo mentre si sta consumando un rapporto sessuale distrugge tutta l’atmosfera creata. Il vostro evitabile errore porterà alla fine dell’amplesso e in più ad un litigio in cui la vostra ragazza vi interrogherà sull’origine di quel nome. Quindi state attenti e se proprio non vi ricordate il nome della persona con cui state facendo sesso non pronunciate nessun nome e limitatevi a chiamarla “Amore” o ” Tesoro”.

4) Ma… che ore sono?

Chiedere l’orario per monitorare il tempo trascorso solo perché si ha altro da fare in seguito non è un’idea saggia. La vostra richiesta farà capire alla ragazza con cui state facendo sesso che non siete così interessato al vostro rapporto ma che la vostra attenzione è tutta rivolta verso le prossime attività che vi aspettano. Se pensate che farete tardi al vostro prossimo impegno tenete sotto controllo l’orario da soli senza farne alcun riferimento con il vostro partner oppure fate sesso quando avete più tempo.

5) Ti amo!

Se state avendo un rapporto con una persona che conoscete appena o con cui state da poco insieme è meglio non affrontare certi argomenti durante il sesso. Molto probabilmente non provate davvero questi sentimenti e senza essere guidati dall’eccitazione o dagli ormoni non avreste mai detto “ti amo” a quella persona. Fate attenzione perché dire ” ti amo” paradossalmente può avere lo stesso effetto del dire le cose menzionate prima.

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Menopausa: quali cambiamenti aspettarsi e come gestirli

MEDICINA ONLINE DONNA ANZIANA MENOPAUSA ADULTA VAMPATE FITOESTROGENI SENO INGRANDIMENTO SOIA ORMONI ESTROGENI PIANTELa fase della menopausa coinvolge non solo la nostra salute ma influenza ma anche la sfera sociale e personale. Sapere cosa accade all’interno del nostro corpo è un passo importante per vivere questa nuova tappa con naturalezza e senza paure con noi stessi e con gli altri. Una delle prime cose da fare è rivolgersi al ginecologo, il quale saprà informare sui cambiamenti che possono prodursi e, cosa più importante, prescrivere degli accertamenti per alleviare alcuni sintomi.

Ad esempio, la scomparsa delle mestruazioni può essere irregolare e si potrà avere assenza di ciclo alternata ad emorragia. Questo avviene perché la pelle e le mucose tendono ad essere meno idratate. Inoltre, non dobbiamo dimenticarci del nostro cuore e tenerlo sotto controllo con analisi regolari: le visite annuali sono dunque da segnare in agenda!

Ci sono altri sintomi che non dobbiamo trascurare come, ad esempio, i sanguinamenti irregolari un anno dopo l’ultima mestruazione. La precancerosa dell’endometrio è dovuta alla fluttuazione ormonale che può stimolare in modo anomalo la mucosa endometriale. Di certo il medico saprà consigliare opportune visite ed analisi a seconda delle specifiche esigenze di ognuna.

Anche le perdite urinarie possono insorgere in questa fase. Il deficit di estrogeni, in una situazione in cui il nostro pavimento pelvico è indebolito, può portare ad avere delle perdite da sforzo. Altri fastidi che possono creare malessere e non farci sentire a nostro agio è il prurito genitale: questa sensazione, come quella del bruciore, è di origine non infettiva ed è spesso presente a causa della secchezza e atrofia delle mucose. Questo perché c’è una diminuzione dei livelli di estrogeno, unita ad un ph elevato (non acido) e alla riduzione dei lactobacilli protettori della mucosa vaginale. L’idratazione vaginale è un’ottima mossa per alleviare il fastidio. Un gel intimo con azione protettrice e calmante contro il bruciore tipico della vagina atrofica, a base, ad esempio, di aloe vera, e con pH7 come la pianta del tè, è ciò che fa al caso nostro.

L’epitelio vaginale diventa più sottile e sensibile e spesso può influenzare la nostra sessualità, se spuntano anche sanguinamenti, oltre al bruciore e prurito. Niente panico. Oggi esistono nuovi prodotti, anche ad uso intra-vaginale, con acido ialuronico (potente idratante) e/o centella asiatica (rigenerante della pelle e delle mucose) che si rivelano utilissimi contro questi inconvenienti. Per le perdite urinarie esistono assorbenti specifici per il pH e la densità urinaria.

Migliorare la flora e l’ecosistema vaginale con probiotici è una soluzione intelligente per prevenire l’insorgenza di infezioni genitourinarie.
La menopausa è una tappa di completamento personale. Per affrontarla con ottimismo, benessere e salute, è fondamentale restare attenti a vari segnali che il nostro corpo ci manda. Modifichiamo le nostre abitudini pian piano nel tempo e tutto andrà bene!

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La ragazza con due vagine [VIDEO]

In questo articolo: La ragazza con due vagine che ha dovuto perdere la verginità due volte, avevamo parlato di Hazel Jones, una 27enne inglese che ha la particolarità di possedere due organi genitali femminili. Oggi vi proponiamo una breve intervista in inglese dove la ragazza racconta la propria “malformazione” e di come la vive.

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Fino a che età un uomo può avere figli?

MEDICINA ONLINE AMORE ANZIANI VECCHI NONNI COPPIA MATRIMONIO DIVORZIO SEPARAZIONE SENESCENZACome abbiamo visto in questo articolo: Che possibilità ho di rimanere incinta?, la donna ha possibilità limitate di avere dei figli, perché la sua fertilità diminuisce di molto superati i 35 anni ed è nulla con la “menopausa” momento che – intorno ai 50 anni – segna l’interruzione definitiva delle mestruazioni e, pertanto, della possibilità di avere una prole. E l’uomo? Negli uomini l’età ha un impatto decisamente minore sulla fertilità perché gli spermatozoi vengono continuamente rinnovati e, a differenza degli ovociti della donna, non invecchiano insieme al loro “possessore”.

Leggi anche: Silvio Berlusconi papà a 86 anni Ma è davvero possibile?

Mentre la donna ha un numero finito di gameti femminili (gli ovociti), al contrario nell’uomo la produzione di gameti maschili (gli spermatozoi) è un processo continuo e virtualmente infinito: la spermatogenesi (il processo di formazione di nuovi spermatozoi) si svolge ininterrottamente all’interno dei testicoli per tutta la vita. L’intero “ciclo di produzione” dura circa 70 giorni, dunque ogni 3 mesi un uomo rinnova interamente il suo patrimonio di spermatozoi. Ciò avviene dalla pubertà fino alla vecchiaia, anzi, letteralmente fino alla morte, e questo spiega perché un uomo di 80 o 90 anni ed oltre, salvo patologie che lo hanno reso sterile, può essere ancora fertile e generare dei figli.

Attenzione però, questo non significa che l’età non abbia alcuna influenza sulla fertilità maschile. Col passare del tempo si può avere progressivamente ad esempio:

Nonostante ciò l’uomo – al contrario della donna – ha la possibilità di fecondare virtualmente per tutta la sua vita e generare figli sani perfino in punto di morte. E la cosiddetta “menopausa maschile“, cioè l’andropausa? Mentre la menopausa impedisce alla donna di avere figli perché da quel momento in poi non ha più ovociti fecondabili, al contrario l’andropausa è caratterizzata principalmente dalla diminuzione del testosterone, ma, come abbiamo visto, ciò rallenta ma non impedisce la spermatogenesi e quindi la possibilità di avere spermatozoi fecondanti. Per approfondire, leggi:

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna:

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Che possibilità ho di rimanere incinta?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma CHE POSSIBILITA HO DI RIMANERE INCINTA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgA parità di frequenza di rapporti sessuali, di partner e di salute generale, una persona ha statisticamente più o meno possibilità di gravidanza a seconda soprattutto della propria età. Questo perché, sia nell’uomo che nella donna, la fertilità è massima in giovane età e raggiunge l’apice tra i 15 e i 24 anni (con un picco intorno ai 18 anni), per poi iniziare a diminuire gradualmente. Quindi – sia che la gravidanza sia ricercata, sia che sia il risultato di rottura di profilattico, pillola anticoncezionale dimenticata o altro – più siete giovani e più è statisticamente probabile rimanere incinta.

Ad influire molto nelle possibilità di gravidanza è anche il giorno del ciclo in cui si hanno rapporti sessuali completi, a tal proposito leggi anche: In quale giorno e settimana del ciclo è più probabile rimanere incinta?

L‘età incide in misura molto diversa nei due sessi: la fertilità maschile è più stabile e tende a conservarsi col passare degli anni, mentre nella donna resta stabile solo fino ai 30 anni per poi diminuire, con un primo netto calo sopra i 35 e un calo ancora più drastico dopo i 40. L’età media della menopausa è 50 anni, ma già sopra i 44-45 anni le probabilità di avere un figlio sono quasi nulle.

A tale proposito, leggi anche: Perché l’uomo può avere figli per tutta la vita e la donna no?

La tabella seguente riassume in modo chiaro i tassi di fertilità relativa di una donna in base alla sua età:

Età della donna Tasso di fertilità relativa
15-24 100%
25-29 80-100%
30-34 50-55%
35-39 18-25%
40-44 5-7%
45-49 1%

Ciò non significa che una donna non ha assolutamente speranze di concepire un figlio se ha più di 45 anni. Esistono al mondo donne che continuano a essere fertili oltre i 50 anni – sia in modo fisiologico che supportate dalle terapie ormonali – e sono documentati casi di donne che hanno dato alla luce figli sani a 57 anni. Ma sono casi rarissimi, ed è consigliabile che una donna alla ricerca di una gravidanza non faccia affidamento su eventi di questo tipo, dal momento che dai 35 anni in poi purtroppo aumentano di molto sia i rischi per la madre, sia le possibilità di avere un figlio con problemi di salute.

E l’uomo? A tale proposito ti consiglio di leggere: Fino a che età un uomo può avere figli?

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La ragazza con due vagine che ha dovuto perdere la verginità due volte

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DONNA DUE VAGINE VERGINITA PER DUE VOLTE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgHazel Jones, la ragazza che vedete in foto, sembrerebbe una normalissima ragazza come tante altre, eppure ha una particolarità che la rende unica: possiede due organi genitali femminili. La 27enne inglese ha raccontato la sua storia a This Morning, una seguitissima trasmissione del canale ITV1 del Regno Unito. La sua peculiare conformazione fisica è conosciuta come uterus didelphys, una malformazione molto rara: le tube del suo sistema riproduttivo non convergono in un utero solo ma si sono sviluppate in modo indipendente con il risultato che lei ora ha due uteri, due vagine e due cervici.

Leggi anche: La ragazza con tre seni

Nessuno si è accorto di nulla

Per molti anni nessuno si è reso conto di questa situazione molto particolare, né lei né i genitori né i suoi medici. Solo a 18 anni i due organi genitali sono stati riconosciuti come tali, grazie al suo fidanzato che aveva notato delle stranezze nei genitali della ragazza. Fin dalla pubertà lei aveva pensato che qualcosa non andasse per il verso giusto, perché i primi cicli mestruali si erano rivelati ben più dolorosi di quelli delle sue coetanee. Solo grazie all’acuta osservazione del fidanzato, però, la strana conformazione è venuta alla luce in maniera definitiva.

Leggi anche: Andrew Wardle: “Sono nato senza pene ma sono stato con oltre cento donne”

Due volte vergine

Cosa ha provato la ragazza alla scoperta della sua particolare malformazione? “Appena l’ho scoperto, l’ho detto a tutti! Ho pensato subito che fosse una cosa straordinaria. Argomento ideale per rompere il ghiaccio alle feste. E se una ragazza vuole dare un’occhiata, non ho problemi a mostrarle le mie parti intime: non è una cosa che mi imbarazza”.
Un’altra cosa particolare legata alla presenza di una doppia vagina è che Hazel Jones ha dovuto perdere due volte la verginità perché provvista di due imeni. Nessun imbarazzo per lei, dunque, né voglia di cambiare con l’ausilio della chirurgia, anche se dal punto di vista medico questa situazione potrebbe diventare molto pericolosa in caso di gravidanza.

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Zone erogene femminili: scopri i punti insospettabili che le danno piacere

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma MAPPA DELLE ZONE EROGENE FEMMINILI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneIn un precedente articolo (che potete trovare a questo link e che vi consiglio di leggere) abbiamo visto il significato di “zona erogena” e scoperto quali sono le zone erogene più comuni nella donna. Vediamo invece oggi alcune zone meno comuni ma che possono davvero regalare emozioni alla donna, proprio perché sono state “messe in disparte” da voi e dai suoi partner precedenti.

  • Il cuoio capelluto. Massaggiare il cuoio capelluto di una donna coi polpastrelli, determina il rilascio immediato di endorfine: non sottovalutate mai questa zona, come non sottovalutate qualche carezza ai capelli!
  • L’ombelico. È una parte del corpo che va riconsiderata, assolutamente. Soprattutto tra le lenzuola. I massaggi alla pancia e i baci al l’ombelico possono essere un’esperienza veramente piacevole per una donna. Perché non provare?
  • Le ginocchia. La pelle delle ginocchia è estremamente sensibile, specie la parte posteriore. Massaggiate e baciate tutta la zona per regalarle emozioni uniche, che nessun altro o altra le ha mai regalato!
  • L’interno delle braccia e l’interno del gomito: zone da accarezzare con la punta delle dita o della lingua, per farla letteralmente impazzire! Non dimenticatevi poi delle ascelle.
  • Le mani. Nella donna le mani sono importanti: prendete le sue dita in bocca e succhiatele guardandola negli occhi: brividi assicurati!
  • La nuca della donna è una zona sensibile in quanto a quasi tutte piace essere toccate alla base del capelli ed essere massaggiate.

La mente
Sembrerò banale ma la zona erogena per eccellenza di una donna è il cervello; da qui dipendono la nascita del desiderio e dell’eccitazione e la possibilità di raggiungere l’orgasmo. Solo quando la mente è libera da pensieri e preoccupazioni, può lasciarsi andare. Se il cervello rifiuta di abbandonarsi, è possibile che il corpo non risponda in alcun modo alle varie sollecitazioni effettuate anche nelle parti del corpo notoriamente considerate più erogene.

Stuzzica la sua immaginazione per tutto il giorno
Relativamente alla sfera sessuale, l’uomo e la donna funzionano in maniera diversa: mentre l’uomo entra in “modalità sesso” solo quando inizia il rapporto, la donna comincia a fare l’amore già dal momento in cui la mattina le dirai “Amore questa sera molla tutto che ti porto in un bel posto nuovo: sarà una serata bellissima!”. Rimani volutamente misterioso, stimola la sua curiosità per tutto il giorno. Mandale messaggi sul cellulare con indizi su dove andrete. La sessualità della donna, al contrario di quella maschile, è più cerebrale che fisica. La donna fa l’amore già mentre sceglie il vestito da indossare e si trucca per uscire, se sarete stati in grado di stimolarla a dovere. La donna fa l’amore al tavolo del ristorante se sarete una persona sensuale. Mentre cenate fate un malizioso gioco di sguardi, oppure mentre stai parlando, interrompi improvvisamente il discorso, guardala fisso negli occhi per qualche secondo, scostale i capelli dalla fronte e dille: “Non esiste al mondo una donna più bella di te”. La serata deve essere un crescendo di feeling e di “sesso cerebrale” che culmina con il “sesso fisico” e non una noiosa sequenza di eventi in attesa di fare l’amore. Se farete così, il suo corpo sarà realmente tutto una unica zona erogena, come diceva Freud!

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, erezione e libido maschile e femminile
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