Perché le bibite in aereo hanno un sapore strano? I motivi per non berle

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AEROPLANO AEREO VIAGGIOSiamo italiani ed in pochi riusciamo a rinunciare al caffè o al the, anche se siamo su un aeroplano. Ma vi siete mai chiesti perché queste bevande, in volo, abbiano a volte un sapore decisamente strano? Il problema è l’acqua. Sembra, infatti, che i serbatoi riempiti con acqua potabile siano puliti con prodotti chimici che evitano ai batteri di svilupparsi ma che sono i principali responsabili del cattivo sapore delle bevande. In pratica, insieme al caffè e ad altre bevande, mandiamo giù altre sostanze non ben identificate, capaci di modificare – pur se in modo quasi impercettibile – il sapore. Inoltre l’acqua, a 35 mila piedi di altezza, bolle ad una temperatura molto più bassa e ciò altera il processo di estrazione. Cosi facendo alcuni dei componenti del caffè, quelli solidi, si dissolvono. Infine in volo le nostre papille gustative percepiscono il sapore di bevande e cibi in modo diverso rispetto a quando il corpo si trova all’altezza del livello del mare: questo avviene a causa della pressione in cabina, dell’aria secca e dell’altitudine che alterano di circa il 30% la percezione dell’acido, dell’amaro e del piccante. Non è questione della qualità del caffè, quindi, ma delle trasformazioni del nostro corpo in volo.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Otto cose che al mattino ti sveglieranno più di un caffè

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COSE SVEGLIANO PIU CAFFE Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Glutei PressoBere il caffè è una delle primissime azioni che qualsiasi italiano compie subito dopo essersi svegliati e non c’è da meravigliarsi: quando per motivi lavorativi o scolastici è necessario esser lucidi e reattivi velocemente, una tazzina di caffè espresso è una ottima “terapia”. Pensate che niente potrebbe sostituire la vostra dose di caffeina? Probabilmente non vi sbagliate, eppure ci sono alimenti e attività che possiedono virtù risveglianti ed eccitanti come quelle del caffè, se non addirittura migliori, che potete assumere in qualsiasi momento della giornata.

1) Thè nero. Per un risveglio istantaneo ed energico una tazza di thè nero è un’ottima alternativa al caffè. Il thè nero contiene teina, una sostanza stimolante del sistema nervoso: stimola l’attenzione e la concentrazione. Bevendo un thè nero a colazione otteniamo un risveglio eccezionale e fulmineo. Una famosa bevanda a base di thè nero è il Chai. Si tratta di un preparato indiano a base di thè nero, latte e spezie quali cannella, zenzero e cardamomo. Al gusto e all’aspetto somiglia notevolmente a un caffè e proprio per questo motivo vi aiuterà a sentire meno l’astinenza da caffè, sopratutto da un punto di vista psicologico.

2) Energy drink. Chi preferisce una bevanda meno calda e non ha il tempo materiale per lasciare in infusione il thè ed aspettare che sia pronto, può optare per un energy drink pronto in lattina. Le bevande energetiche hanno il potere di svegliarci in pochissimi minuti grazie al loro contenuto di caffeina e taurina, una sostanza energizzante e stimolante. Ovviamente non esagerate con l’assunzione di queste bevande, specie se soffrite di patologie cardiache.

3) Carruba in polvere. Si tratta del frutto del carrubo, un albero sempreverde originario dell’Arabia, ma che oggi viene coltivato da molte nazioni Europee che si affacciano sul Mediterraneo.  I semi del carrubo spesso vengono macinati per ottenere una farina molto fine e polverosa che, unita al latte, vi darà una bevanda ricca di fibre, vitamine e minerali. Il sapore ricorda vagamente il cioccolato (di cui è un ottimo sostituto), mentre l’assenza di caffeina e la presenza di proteine, zuccheri, potassio e magnesio la rendono una perfetta sostituta del caffè.

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4) Cioccolato. Un’altra alternativa – gustosissima – alla classica tazza di caffè può essere il cioccolato. Fra le innumerevoli motivazioni che possono spingerci a consumare il tanto apprezzato cioccolato (ossia la fame, la tristezza, un improvviso calo di zuccheri, la noia, etc) vi è anche l’esigenza di svegliarsi. Uno o due quadratini di cioccolato infatti sono in grado di avviare il nostro risveglio grazie al contenuto di tiramina e serotonina. Anche qui: non esagerate con le quantità.

5) Caffè verde. Si tratta semplicemente di semi di caffè fatti essiccare anziché torrefatti e questa diversa lavorazione determina un assorbimento più lento, ma più continuo della caffeina: per questo motivo è consigliato a chi ha bisogno di energia a lunga durata. Inoltre, essendo ricco di metilxantine, velocizza il metabolismo, contrasta il diabete e riduce l’assorbimento di zuccheri nel nostro corpo.

6) Musica. È stato dimostrato che ascoltare la propria canzone preferita al risveglio (logicamente a volumi umani e preferibilmente con delle cuffie audio, al fine di non arrecare disturbo ai familiari) ha la capacità di risvegliarci in maniera delicata, gradevole e funzionale.

7) Caffè al tarassaco. Potrete acquistare l’infuso di tarassaco in erboristeria, oppure seguire la preparazione tradizionale del caffè al tarassaco, secondo una ricetta pugliese: raccogliete le radici di tarassaco tra giungo e agosto. Risciacquatele e lasciatele asciugare al sole. Arrostitele in forno a bassa temperatura, in modo che si scuriscano. Tagliatele e macinatele. Con questa polvere preparate il caffè al tarassaco. Versatene 1 cucchiaino in 1 litro d’acqua e fate bollire a fuoco lento per qualche minuto. Filtrate e bevete. Il caffè al tarassaco purifica il fegato e aiuta a liberare l’intestino.

8) Cacao. La mia alternativa preferita! Sostituire il caffè con una bevanda al cacao è una ottima alternativa? La raccomandazione è di scegliere cacao in polvere biologico, ancora meglio se non sottoposto ad alte temperature (cacao raw). Ciò permette che il cacao conservi tutte le propria ricchezza di sostanze stimolanti. Anche il cacao può aiutarvi a recuperare le energie e a sentirvi più attivi, proprio come il caffè. Sostituitelo al caffè per la preparazione di un cappuccino, oppure, di tanto in tanto, regalatevi una buona tazza di cioccolata fatta in casa (sia il cappuccino che la cioccolata possono essere preparati anche con il latte vegetale).

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I dieci buoni motivi per cui non dovresti bere bevande gassate

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO ALCOL ALCOLISMO BERE COCKTAIL AMICI BRINDARE FELICITA ALLEGRIA GRUPPO ESTATEAvete mai notato che quando si entra al supermercato a fare la spesa, uno dei reparti che attira maggiormente l’attenzione (nostra e specialmente quella dei bambini), è il reparto bibite. Il motivo è semplice: montagne di bottiglie di tutte le forme e di tutti i colori creano murales accattivanti che riempiono gli occhi e riempiono le papille gustative di qualcosa che il nostro cervello elabora come “buono” “dolce” anche se in realtà di buono non c’è molto e di dolce c’è troppo. Ebbene, questo reparto sarebbe veramente da evitare, almeno per dieci motivi diversi, come elencato sul sito Fooducate.com, il quale si premura di fornire un sistema di classificazione dei cibi in commercio, sviluppato da scienziati, dietisti e genitori attraverso un algoritmo scientifico basato sui valori nutrizionali e sulla lista degli ingredienti.

1) Fanno ingrassare

Generalmente queste bevande sono ricche di zuccheri che vanno ad incrementare l’apporto calorico giornaliero ed il grasso corporeo aumenta. Bevendo una lattina di bibita ogni giorno per un anno il peso aumenta di circa 8 Kg, rispetto a chi invece beve solo acqua.

2) Ingannano il corpo

Le bibite denominate “diet” o “light” oppure “zero” non contengono calorie, ma hanno un sapore che inganna il cervello e fanno si che il corpo rilasci insulina che serve per assorbire gli zuccheri che però il corpo non riceverà mai e quindi ciò tende ad incrementare le cellule adipose.

3) Sono pericolose

I dolcificanti usati per rendere appetibili e piacevoli queste bibite sono risultati cancerogeni in alcuni studi. Seppure i risultati in realtà siano ancora controversi, nel dubbio forse ci conviene evitarli.

4) Aumentano il rischio diabete

Vari studi hanno dimostrato un legame tra consumo di bibite e diabete di tipo 2. L’elevata quantità di zucchero nelle bevande analcoliche ha dimostrato di aumentare le probabilità di diabete. Inoltre le bevande dietetiche possono aumentare le probabilità ancora più delle bevande normali.

5) Rovinano i denti

Lo zucchero contenuto nelle bibite, si deposita sui denti insieme all’acido fosforico, all’acido malico e/o l’acido citrico. Questi composti danneggiano lo smalto dei denti favorendo la carie. Inoltre le “bollicine” tendono ad indebolire i denti che possono scheggiarsi più facilmente.

6) Alleggeriscono il portafoglio

Le bibite gassate costano molto rispetto all’acqua, si calcola che una famiglia di 4 persone risparmia fino a 500 dollari all’anno bevendo solo acqua.

7) Danneggiano le papille gustative

Non tutti sanno che il gusto delle bevande gassate altera le papille gustative a tal punto che quando si gusta un pranzo fatto in casa e cucinato alla perfezione, non si riesce a gustare appieno i sapori che vengono alterati dagli acidi e dallo zucchero, non a caso i sommelier consigliano vini diversi per cibi diversi… ma mai e poi mai consiglierebbero una bibita dolce.

8) Contengono zuccheri raffinati

In una lattina contiene 10 cucchiai di zucchero, consumandone una al giorno per un anno è come assumere 14,5 kg di zucchero.

9) Contengono coloranti artificiali

Alcune bibite contengono coloranti (tartrazina) che sono sospettati di provocare iperattività nei bambini. Altre vendono colorate con la cocciniglia, un colorante di origine animale ottenuto dalla spremitura di insetti gravidi.

10) Danneggiano l’ambiente

Le lattine e le bottigliette di plastica sono a miliardi e stanno sommergendo la Terra, il riciclaggio non è ancora in grado di sopperire alla stragrande maggioranza di questi rifiuti. L’unica soluzione rimane quella di limitarne o meglio evitarne il consumo.

Tanti altri motivi per non bere bibite gassate

Oltre a questi 10 motivi potremmo trovarne altri, come ad esempio l’acqua sottratta dalle multinazionali alle popolazioni indiane, insieme allo sfruttamento dei lavoratori, inoltre uno studio delle Università di Sydney, Melbourne e Newcastle, in Australia, e di Singapore, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha stabilito che i bambini che bevono una o più bevande dolci al giorno hanno arterie più sottili dietro gli occhi, un fattore associato a un maggior rischio di malattie cardiache e di pressione alta da adulti. Senza contare che in alcune bibite gassate definite “energy drink” vi sono un mix di eccitanti come caffeina e taurina che possono creare dipendenza e alterare lo stato psicofisico di chi ne assume in quantità.

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Binge drinking sempre più diffuso tra i giovani, un problema sottovalutato

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO ALCOL ALCOLICO BERE ALCOLISMO BIRRA VINO SUPERALCOLICO ALCOLICI SPUMANTE CHAMPAGNE COCKTAIL BICCHIERE BOTTIGLIA PUB (2)Il binge drinking (letteralmente «abbuffata alcolica») è il termine oggi in uso per misurare oggettivamente il bere eccessivo e/o a rischio, convenzionalmente indicato come 5 o più unità alcoliche bevute in un’unica occasione. James Bond, secondo un lavoro apparso di recente sul British Medical Journal (firmato da un‘equipe di specialisti che ha letto tutti i volumi della sua sagra e registrato tutti i momenti in cui l’eroe di Fleming cede ai piaceri dell’alcol), sarebbe stato un prototipo ante litteram di accanito binge drinker e per questo – secondo i ricercatori – incapace delle imprese descritte nei libri. Ma al di là delle incongruenze letterarie, il problema maggiore è che il fenomeno del binge drinking sta prendendo sempre più piede fra i giovani, a partire già dall’adolescenza e di questo si è parlato a Torino, alla giornata di studio su «Realtà e rappresentazioni del binge drinking», tra i cui promotori ci sono l’Osservatorio Permanente Giovani e Alcol, e il Dipartimento Culture Politica e Società, Università di Torino. In particolare, sono stati presentati i risultati di due indagini qualitative – realizzata dalla società Ecletica – svolte in tre città (Torino, Roma e Salerno) e sul web, che ha dato voce a un campione di 134 adolescenti (15-17 anni) e giovani (22-24 anni) che praticano abitualmente il binge drinking. Obiettivo del lavoro era cercare di spiegare il perché della differenza riscontrata in Italia (in base ai dati disponibili) tra le dichiarazioni sugli episodi di ubriacatura (13%, dato tra i più bassi in Europa) e quelle relative al binge drinking (35,5%, di poco sotto la media europea).

Continua la lettura su https://www.corriere.it/salute/pediatria/13_dicembre_16/giovani-binge-drinking-sempre-piu-diffuso-ma-cosi-diverso-dall-ubriachezza-c5f80a4c-6640-11e3-8b64-f3a74c1a95d8.shtml

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Le bibite light fanno dimagrire o ingrassare?

Le bibite light (o diet, o dietetiche) sono alimenti che hanno un sapore dolce pur non avendo le stesse calorie di una bibita dallo stesso sapore ma non light. In teoria sembrerebbero essere l’uovo di Colombo per chi vuole dimagrire, ma non è tutto oro ciò che luccica: le bibite light fanno davvero dimagrire o fanno addirittura ingrassare?

Brutte notizie per gli appassionati di bevande diet

Dalla Bloomberg School of Public Health della Johns Hopkins University arriva un monito: non crediate che le bevande light, con poche o nessuna caloria, siano un viatico per dimagrire, semmai è vero il contrario. Basandosi sui dati del National Health and Nutrition Examination survey, i ricercatori hanno esaminato i modelli nazionali di consumo di bevande, l’introito calorico e il peso corporeo riferiti a un significativo campione della popolazione adulta, composto da quasi 24.000 individui, appurando che le persone obese o in sovrappeso che bevono regolarmente bevande dietetiche assumono più calorie dal cibo rispetto a coloro che scelgono le bibite normali o altri tipi di bevande zuccherate.

Il dolcificante aumenta il desiderio di calorie

La promessa di abbattere l’introito calorico senza rinunciare al piacere delle bollicine, quindi, resterebbe soltanto una chimera. Eppure a livello commerciale pare funzionare egregiamente, se è vero che il consumo di bibite “diet” è passato dal rappresentare il 3% del mercato nel 1965 al 20% di oggi. Ma qual è la ragione del paradosso? Dal momento che chi si rivolge a questi prodotti ha in genere un indice di massa corporea superiore alla media e consuma più snack rispetto a chi beve bibite zuccherate, deve esserci qualcosa nei dolcificanti utilizzati che aumenta il desiderio di cibi più calorici.

Il “finto dolce” inganna il cervello

Già altre ricerche precedenti avevano evidenziato che i dolcificanti artificiali, presenti in dosi massicce nelle bibite dietetiche, sono associati con una maggiore attivazione di centri di ricompensa del cervello, alterando così la soddisfazione che una persona trae dal gusto dolce. In altre parole, tra le persone che bevono bibite con edulcoranti, i sensori del cervello preposti a riconoscere il gusto dolce non riescono a fornire un indicatore affidabile del consumo di energia: il dolcificante artificiale interferisce con il controllo dell’appetito. Il “finto dolce” non dà lo stesso senso di appagamento e di sazietà del dolce vero, perciò spinge a cercare più calorie dal cibo solido. 

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Il miglior metodo per curare la sbornia di capodanno

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO UOMINI GRUPPO AMICI BRINDANO FELICITA ALCOL BIRRA VINO ALCOLICI ALCOLISMO TOSSICODIPENDENZABuon anno nuovo a tutti! Ma per alcuni lettori che ieri sera hanno esagerato con gli alcolici, l’anno forse non è iniziato nel migliore dei modi. Molti si sono svegliati infatti disidratati, ipersensibili alla luce, irritabili, con vertigine, nausea e mal di testa: insomma con tutti i sintomi della sbornia! A questo punto sorge spontanea una domanda: Qual è la miglior cura per i postumi di una sbornia?  Premettendo che la maniera migliore per me rimane sempre quella di bere il meno possibile ed assicurarci sempre una ottima idratazione bevendo tantissima acqua, ebbene sembra che un rimedio incredibile per riprendersi da una sbornia sia… bere una Sprite, almeno secondo un nuovo studio della University of Exeter. Lo studio ha testato gli effetti di cinquantasette bevande e proprio la popolare bevanda gassata Sprite si è aggiudicata i punteggi più alti nell’alleviare i sintomi legati all’assunzione di alcol in eccesso.

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Tutti i piaceri del bere, senza bere: come ubriacarsi senza alcol

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO RISTORANTE MANGIARE CUCINA DIETA CIBO BICCHIERI VINO ALCOLICI BERE BIRRAVi piace l’idea di lasciarvi andare ai piaceri dell’alcol ma siete astemi, non volete ingrassare o semplicemente – come capita al sottoscritto – non vi piace l’alcol? Forse è in arrivo una soluzione innovativa! Alcuni scienziati stanno sviluppando un farmaco che imiti tutti gli effetti “positivi” dell’essere ubriachi senza che vi siano rischi per la salute quali dipendenza o postumi di una sbornia. Questa “rivoluzione salutare” è stata messa in piedi dall’ex consulente del governo per i medicinali David Nutt, che vuole fare per gli alcolici quello che la sigaretta elettronica ha fatto per il mondo del tabacco. La notizia è stata riportata dall’Independent.

Continua la lettura su https://archivio.giornalettismo.com/ubriacarsi-senza-alcol/

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Morire per aver bevuto troppa acqua

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Roma Medicina Chirurgia Estetica Rughe Cavitazione Dieta Peso Dimagrire Pancia Grasso Dietologo Nutrizionista Cellulite Senologo Psicologo Pene Studio Cuore Sessuologo Sesso MORIRE BEVUTO TROPPA ACQUAOgni dieta consiglia di bere almeno due litri di acqua al giorno, per depurarsi dalle impurità: è questa una delle leggi basilari per seguire un buon regime alimentare, ma è sempre necessario accompagnare il consumo di acqua ad una dieta equilibrata e sana. Bere acqua fa bene ma ovviamente, come in tutti i campi, bisogna usare un po’ di buon senso. Buon senso che purtroppo è tragicamente mancato a Jacqueline Henson, la donna che vedete in foto con suo figlio. Jacqueline era una donna inglese di 40 anni, divenuta suo malgrado famosa alcuni anni fa per esser deceduta dopo aver bevuto  ben 4 litri di acqua in appena due ore.

Jacqueline Henson voleva dimagrire velocemente e aveva quindi deciso di seguire la dieta di una rivista, LighterLife, che prevedeva una massiccia assunzione di acqua insieme a una rigidissima dieta (500 calorie al giorno per 12 settimane). Il marito, Brian, ha riferito che la moglie si era convinta che «quanta più acqua avesse bevuto, tanto più peso avrebbe perso». La donna seguiva la dieta da qualche settimana ed è improvvisamente svenuta, per poi morire per un edema cerebrale. La donna aveva interpretato la dieta in modo arbitrario ed errato: più acqua e meno cibi solidi per perdere peso. Assumere 500 calorie al giorno – anziché circa 1500 (il valore normale per una donna media) – e mantenere i ritmi di vita stressanti hanno fatto il resto.

Bere acqua fa bene, ma è una norma che va accompagnata con una dieta alimentare equilibrata e con attività fisica periodica e costante. La comunità scientifica ha sempre sostenuto l’importanza di bere tanto per stare bene, ma ovviamente non bisogna mai dimenticare il buon senso. Come diceva il grande medico rinascimentale Paracelso: “È la dose che fa il veleno”. Perfino il bere troppa acqua può essere mortale ed il caso di Jacqueline Henson lo dimostra.

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